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aggiornamento: 2 novembre 2023

Codice di procedura penale

[Nota redazionale: i documenti riportano la stessa numerazione della Bibliografia alla quale si rinvia per i riferimenti editoriali e di collocazione; la data si riferisce all'anno di edizione]

Dal Codice sardo alle riforme dei ministri Orlando e Finocchiaro Aprile (1859-1913)

L'unificazione della materia processuale penale è attuata in modo relativamente agevole: ai territori annessi tra il 1859 e il 1861 – Lombardia, province emiliane e province meridionali – viene via via estesa la validità del Codice sardo del 1859 con una serie di decreti [→ CPP 2, si veda anche la Sezione dei Codici preunitari]. Questo stesso testo, emendato a cura del ministro Giuseppe Pisanelli [→ CPP 3] tra il 1963 e 1964, vede la luce dopo la delega al governo con l. 2 aprile 1865, n. 2215 ad estendere il cpp opportunamente modificato anche alle province toscane; presentato al re il 26 novembre 1865, n. 2598, con relazione del nuovo ministro Paolo Cortese [→ CPP 4], diventa il primo Codice di procedura penale italiano, entrando in vigore dal 1° gennaio 1866 [→ CPP 5].
Ritocchi e modificazioni al testo si susseguono ben presto [→ CPP 6-CPP 10], ma è la innovazione della materia sostanziale nel 1889 a palesare con forza l’esigenza di una riforma del processo penale. In particolare, il ministro Teodorico Bonacci, nei primi anni Novanta, annuncia in diverse occasioni la presentazione di un nuovo Codice, al quale sta lavorando una commissione ministeriale, le cui proposte tuttavia vengono da più parti criticate, in ossequio ai dettami della “scuola positiva” [→ CPP 11-12]; resta allo stato di progetto anche un successivo testo, promosso dal ministro Emanuele Gianturco nel 1897. Nel 1898 viene nominata dal ministro Camillo Finocchiaro Aprile una nuova commissione [→ CPP 13.1-3], i lavori della quale, raccolti i pareri di operatori e cultori del diritto [→ CPP 13.4], si concretizzano in un primo testo in forma schematica, presentato nel 1904 [→ CPP 13.5-6]. Tornato Finocchiaro Aprile alla guida del dicastero, avvia una revisione del testo e con alcune modifiche, nel novembre 1905, lo presenta in forma di articolato alla Camera dei deputati [→ CPP 14-15]. Mentre si prolunga l’esame in commissione parlamentare, il ministro Vittorio Emanuele Orlando promuove diversi disegni di legge per la riforma della giustizia fra il 1908 e il 1909 [→ CPP 16]. È Finocchiaro Aprile, nominato di nuovo guardasigilli, a dare un impulso decisivo: riprendendo il progetto del 1905 e apportando notevoli modifiche, che tengono conto delle fasi successive dei lavori, presenta nel maggio 1911 un testo [→ CPP 17], che viene esaminato dalle commissioni parlamentari [→ CPP 18-22]. Si perviene nel giugno 1912 ad una delega al governo per la pubblicazione con i ritocchi necessari; nondimeno vengono apportate incisive modifiche ed il nuovo Codice di procedura penale viene presentato al re e pubblicato il 27 febbraio 1913 [→ CPP 23 e CPP 25].

1861

CPP 2
Codice di procedura penale per le Provincie napoletane 
(XIV, 175 p.) Contiene:
    - Decreto luogotenenziale 17 febbraio 1861 (PP. V-VII)
    - Relazione presentata a S.A.R. il principe luogotenente dalla Commessione per gli studi legislativi istituita con decreto dei 6 febbraio 1861 (PP. 166-175)

1865

Codice di procedura penale del Regno d'Italia colla relazione del ministro-guardasigilli fatta a s. m. in udienza del 26 novembre 1865, la legge transitoria 30 stesso mese ed un indice alfabetico analitico delle materie, Firenze-Torino, Tip. Eredi Botta (XX, 255 p.) [ed. in rete diversa da quella posseduta, cfr. CCP 4 e 5]

1866

Codice di procedura penale del Regno d'Italia colla relazione del ministro guardasigilli fatta a s. m. in udienza del 26 novembre 1865, i rr.decreti 30 novembre 1865 e 28 gennaio 1866 relativi a disposizioni transitorie e all'etensione e correzione di alcuni articoli, Firenze Stamperia reale - Torino Tip. Eredi Botta (XXXII, 383 p.)

1879

CPP 6
Il Codice di procedura penale illustrato colla giurisprudenza delle Corti di Cassazione e di appello del Regno, raccolta e ordinata fino all'anno 1879 dall'avv. Isidoro Mel, 3. ed. considerevolmente ampliata e rifusa colle aggiunte delle varie leggi sopravvenute a modificare il Codice stesso, l'ordinamento giudiziario e dei giurati, e colla giurisprudenza formatasi fino all'aprile dell'anno 1879, anche intorno al Codice penale, Parte speciale, con note e richiami a tutte le altre leggi e regolamenti che vi hanno riferimento (625 p.)