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aggiornamento: 22 febbraio 2024

La codificazione del diritto commerciale [pagina in costruzione]

[Nota redazionale: i documenti riportano la stessa numerazione della Bibliografia alla quale si rinvia per i riferimenti editoriali e di collocazione; la data si riferisce all'anno di edizione]

L'unificazione della normativa commerciale: dal Codice napoleonico al progetto Mancini (1842-1882)

Codici del commercio ispirati a quello napoleonico erano presenti nei maggiori Stati italiani preunitari. Quello degli Stati sardi, pubblicato con r.d. del 30 dicembre 1842 ed entrato in vigore il 1° luglio dell’anno successivo [→ CCom 1] viene esteso, dopo le annessioni del 1859-1860, alle ex legazioni dello Stato pontificio (Emilia, Marche, Umbria). In Toscana, invece, resta in vigore il Code de commerce del 1807, lasciato in forza già dalla Restaurazione del Granducato.   

Dopo la proclamazione del Regno d’Italia, la legge sull’unificazione legislativa (r.d. 2 aprile 1865 n. 2215), dispone che il Codice di commercio sardo venga pubblicato dal Governo con alcuni adeguamenti. Di queste modifiche viene incaricata una Commissione, nominata dal guardasigilli Vacca, la quale opera speditamente [→ CCom 4], licenziando un nuovo Codice di commercio, emanato con r.d. 25 giugno 1865, n. 2364 [→ CCom 3].   

Il vivace dibattito che subito prende corpo, stimolato dai discorsi alla Camera di Pasquale Stanislao Mancini [→ CCom 11] e dopo l'abolizione delle più avanzate leggi commerciali e cambiarie germaniche nei territori annessi delle provincie venete e di Mantova, prelude a sollecite proposte di riforma: già nel settembre 1869 il guardasigilli Michele Pironti istituisce una Commissione con l’incarico di “studiare le modificazioni che potrebbero utilmente introdursi nel Codice di commercio del Regno”, i lavori della quale si protraggono dall’ottobre 1869 all’aprile 1872 [→ CCom 8]. Ne discende un Progetto preliminare per la riforma del Codice di commercio, pubblicato a Firenze nel 1873 [→ CCom 9] e trasmesso per l’esame ed eventuali proposte alle Corti giudiziarie, alle Camere di commercio, alle Facoltà di giurisprudenza, ai Ministeri dei Lavori pubblici e dell’Agricoltura [→ CCom 10 e CCom 12].   

Nel 1874 tocca al nuovo ministro della giustizia, Paolo Onorato Vigliani, presentare, di concerto col Ministero dell’agricoltura industria e commercio, un progetto di riforma della legislazione sulle società commerciali, che tenga conto delle osservazioni e proposte fino ad allora pervenute. Incaricato dell'esame del testo, l’Ufficio centrale del Senato ne elabora un altro radicalmente diverso: i due progetti vengono discussi in aula nell'aprile-maggio 1875, ma l'articolato approvato dal Senato [→ CCom 24.1], non riesce ad essere discusso alla Camera per la fine della legislatura.   

L’avvento della Sinistra al governo determina una svolta decisiva nell’evoluzione del processo di riforma: il nuovo ministro Mancini nomina nell'ottobre 1876 una nuova Commissione con l’incarico di rivedere e modificare il progetto preliminare, alla luce di tutte le osservazioni pervenute, tenendo conto altresì del testo sulle società commerciali approvato dal Senato. Lui stesso si impegna nella redazione dell'articolato, che, dopo essere stato concordato con il ministro dell'agricoltura, industria e commercio, Salvatore Majorana Calatabiano, viene presentato al Senato il 18 giugno 1877 con la relazione del ministro Mancini [→ CCom 13].   
La camera alta non affronta l'esame dell'articolato a causa della conclusione della sessione parlamentare e nel febbraio 1878, il nuovo guardasigilli Diego Tajani presenta un disegno di legge per ottenere l’autorizzazione a pubblicare con decreto il progetto ministeriale. La Commissione senatoriale che lo prende in esame, propone importanti modifiche e dopo una breve, ma intensa discussione in aula, il Senato approva il 29 giugno 1880, un nuovo testo di Codice di commercio, con la delega al Governo per l’emanazione delle sole norme transitorie. Trasmesso alla Camera dei deputati, il progetto viene preso in esame e favorevolmente licenziato da una Commissione presieduta prima da Pasquale Stanislao Mancini, cui è attribuita la redazione della Relazione conclusiva, poi da E. Pasquali. In aula però, nel gennaio 1882, si sollevano critiche e resistenze, dissolte dagli autorevoli interventi dello stesso Mancini e del guardasigilli Giuseppe Zanardelli. Dopo un nuovo passaggio in Senato, per l'approvazione di alcune modificazioni sopraggiunte, il disegno di legge, nei fatti una delega, viene approvato il 27 marzo 1882 e promulgato con r.d. 2 aprile 1882, n. 681. 

Inizia quindi a lavorare una Commissione che, invece di concentrarsi soltanto sulla revisione e coordinamento previsti dalla delega, prende in esame una serie cospicua di proposte di modifica formale e sostanziale del progetto ministeriale [→ CCom 27]. Solo nel successivo ottobre viene approvato il nuovo Codice di commercio, che, presentato al sovrano [→ CCom 14-CCom 15], viene promulgato con r.d. 31 ottobre 1882 [→ CCom 16-CCom 18]. Seguono le disposizioni transitorie e il regolamento di esecuzione [→ CCom 19-CCom 22].   
Nonostante l'iter complesso, già con la l. 25 gennaio 1888, n. 5174 vengono introdotte modifiche sostanziali, con l’abolizione dei tribunali di commercio e il trasferimento delle loro competenze a quelli ordinari. 
Nell'aprile 1894 il ministro della giustizia Vincenzo Calenda di Tavani, di concerto con il ministro dell’agricoltura Paolo Boselli, nomina una Commissione incaricata di proporre ulteriori riforme. I lavori iniziano nel maggio 1894 e nei mesi successivi vengono presentati i progetti delle sottocommissioni istituite per lo studio della legislazione delle società commerciali [→ CCom 31, CCom 34] e per lo studio della legislazione cambiaria [→ CCom 32], ma la riforma non prosegue oltre. Solo il progetto sul concordato preventivo, approntato dalla sottocommissione per lo studio della legislazione sul fallimento, viene trasmesso al Governo e costituisce la base per la successiva normativa in materia [→ CCom 33, CCom 36]. 

1842

CCom 1
Codice di commercio per gli Stati di S. M. il Re di Sardegna 
([3], 228 p.)

1862

CCom 2
Progetto di un codice di leggi di commercio per lo Regno d’Italia
, di Giuseppe Calvino, presidente del tribunale di commercio del circondario di Trapani (48 p.)

1865-1866

CCom 3
Codice di commercio del Regno d'Italia 
(225 p.). Segue: Disposizioni varie concernenti il Codice di commercio [Testi dei r.d. 23 dicembre 1865, nn. 2712, 2671, 2672] (pdf di 64 p. - 1,8 Mb)

1867

CCom 4
Processi verbali delle tornate della Commissione speciale nominata con r. decreto del 2 aprile 1865 al fine di proporre le modificazioni di coordinamento delle disposizioni del Codice di commercio a mente della legge di detto giorno
[tornate dal 10 aprile al 26 maggio 1865] (pdf di 202 p. - 8,6 Mb). Preceduti da:
    - Relazione del min. Vacca e r.d. 2 aprile 1865 di nomina della Commissione per coordinare le varie disposizioni dei codici e delle leggi emanate (pp. 7-14) 
    - Parole dette dal ministro guardasigilli senatore Giuseppe Vacca nella prima adunanza della Commissione generale per la revisione dei codici dell'8 aprile 1865 (pp. 15-20)

1870

CCom 5
Il Codice di commercio. Cenni di G. B. Ridolfi intorno agli studi della Commissione di revisione istituita con decreto 8 settembre 1869 dal Ministro di grazia e giustizia (94 p., estratto dal giornale: Le finanze

CCom 6
Sulle disposizioni legislative da adottarsi per prevenire le simulazioni di avarie generali
Memoria del ministro di agricoltura, industria e commercio [Stefano Castagnola] ai ministri di grazia, giustizia e culti e della marina (44 p., Firenze 26 febbraio 1870)

1871

CCom 7
Atti del terzo congresso delle Camere di commercio del Regno d'Italia inaugurato in Napoli il 30 giugno 1871, pubblicati dalla Camera di commercio di Napoli, per cura del prof. Alessandro Betocchi (586 p.)

1872-1873

CCom 8
Atti della Commissione incaricata di studiare le modificazioni da introdursi nel Codice di commercio del Regno d'Italia.
    - Parte I. Processi verbali delle tornate I a XXV: ottobre 1869 
(X, 175 p.)
    - Parte II. Processi verbali delle tornate XXVI a XCVII: aprile, maggio e giugno 1870 (484 p.)
    - Parte III. Processi verbali delle tornate XCVIII a CLXII: dicembre 1871, gennaio-aprile 1872 ( 921 p.)
    - Parte IV. Documenti (297 p.)

1873

CCom 9
Progetto preliminare per la riforma del Codice di commercio del Regno d'Italia
 (300 p. )

1874

CCom 10
Memoria del ministro di agricoltura, industria e commercio (Gaspare Finali) intorno alla legislazione delle società commerciali
 [In appendice: Deliberazioni adottate dalla Sotto-commissione incaricata dal Consiglio di commercio di esaminare il progetto di Codice commerciale-Titolo delle società; Progetto di legge sulle società e sulle associazioni commerciali] (pdf di 289 p. - 45 Mb)

1876

CCom 11
Pasquale Stanislao Mancini, Unificazione e riforma della legislazione civile, penale ed amministrativa nel Regno d'Italia. Discorsi e relazioni parlamentari 1862-1876 (pdf di 823 p. - 203 Mb)

1877

CCom 13
Progetto del Codice di commercio del Regno d’Italia presentato in iniziativa al Senato del Regno nella tornata del 18 giugno 1877 dal ministro di grazia e giustizia e dei culti (Mancini) di concerto col ministro di agricoltura, industria e commercio (Majorana Calatabiano) (286 p.)

1878

CCom 12
Sunto di osservazioni e pareri della magistratura, delle Camere di commercio e delle facoltà di giurisprudenza del Regno sul progetto preliminare per la riforma del codice di commercio compilato dalla Commissione ministeriale nominata con decreto del 9 settembre 1869.
 Allegato al progetto presentato al Senato del Regno dal ministro di grazia e giustizia e dei culti (Mancini) di concerto col ministro di agricoltura, industria e commercio (Majorana Caltabiano) nella tornata del 18 giugno 1877 (916 p.)

1884

CCom 23
Ercole Vidari, Il nuovo Codice di commercio. Compendiosamente illustrato coi motivi di esso, 2. ed. diligentemente riveduta, aggiuntevi le Disposizioni transitorie e regolamentari, ( XXX, 839 p.)