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aggiornamento: 17 ottobre 2023

Relazioni inaugurali della Corte di cassazione di Firenze (1866-1923)

 

La rivoluzione francese del 1830 diede avvio in Europa ad un processo di riforme liberal-democratiche, che incise anche sui sistemi giudiziari. Nel Granducato di Toscana Leopoldo II emanò il motuproprio del 2 agosto 1838 (pdf - 2 Mb) con il quale il Consiglio Supremo di Giustizia veniva trasformato in Corte di Cassazione, garantendo così ai cittadini un controllo di legittimità sui provvedimenti emanati dai giudici di merito. Successivamente il motuprorio del 22 settembre 1841 separò i membri della Cassazione da quelli del Consiglio di Stato, assicurandone di fatto l’indipendenza dal potere del sovrano e con il motuproprio del 29 febbraio 1848 venne istituita la figura del procuratore generale. La riforma aprì la strada al modello della Cassation francese, laddove il Regolamento di procedura civile per i tribunali del Gran Ducato di Toscana del 1814 era, invece, incardinato intorno al sistema della Terza istanza.
Dopo l’allontanamento del sovrano, il 27 aprile 1859, il Governo provvisorio risorgimentale nominò Celso Marzucchi, già avvocato generale della Corte granducale, procuratore generale della Cassazione toscana, e in tale veste egli pronunciò la prima relazione inaugurale, dopo la fine della sovranità lorenese l'11 novembre 1859.
Come per il resto del territorio nazionale, il processo di unificazione, con l’estensione della legislazione piemontese del 1859 ai nuovi territori annessi, determinò un momento di grande confusione nell’ambito dell’ordinamento giudiziario, con la sopravvivenza di Tribunali superiori o di Terza istanza, presenti in varie parti del territorio nazionale, accanto alle Cassazioni regionali, causando evidenti ripercussioni sulla competenza territoriale assegnata a ciascuno dei tribunali. In particolare, alla Toscana non venne esteso né il Codice di procedura penale, né la legge Rattazzi sull’ordinamento giudiziario sabaudo, cosicché la Corte fiorentina continuò ad operare secondo la normativa granducale, anche dopo la proclamazione del Regno d’Italia.

Solo quando la capitale del Regno d’Italia venne trasferita a Firenze, con legge 11 dicembre 1864, n. 2032 (G.U. n. 296 del 15 dicembre 1864)*, fu promulgata sia la legge di unificazione legislativa del 3 aprile 1865 n. 2215 (G.U. n. 80 del 3 aprile 1865), che la legge 6 dicembre 1865 n. 2626 (G.U. n. 320 del 12 dicembre 1865) relativa al nuovo ordinamento giudiziario del Regno d’Italia.
Di conseguenza il 9 gennaio 1866 Raffaele Conforti inaugurò la Corte "ricostituita secondo le disposizioni della nuova legge 6 dicembre 1865 sull’ordinamento giudiziario"

Con le successive annessioni territoriali, la Cassazione di Firenze ottenne dapprima la giurisdizione sulla Corte di Appello di Venezia, istituita con la legge del 26 marzo 1871 n. 129 in (G.U. n. 86 del 27 marzo 1871), e dopo sulla provincia romana, con legge del 2 aprile 1871, n. 151 (G.U. n. 93 del 3 arile 1871).
Come per le altre corti regionali, a seguito della legge 6 dicembre 1888, n. 5825 (G.U. n. 289 del 10.12.1888), la competenza degli affari penali fu trasferita a Roma, dove nel 1876 era stata istituita una nuova Corte. Il processo di unificazione delle funzioni di Cassazione fu completato dal passaggio alla capitale  anche della cognizione degli affari civili (r.d. 24 marzo 1923, n. 601 in G.U. n. 92 del 19 aprile 1923), nel momento in cui la Cassazione fiorentina, insieme con le altre corti regionali, venne definitivamente soppressa. 
 
Le relazioni vengono identificate con: anno della cerimonia inaugurale (con doppia datazione tra il 1912 e il 1917, quando l'inizio dell'anno giudiziario viene anticipato a novembre), titolo riportato sul frontespizio con nome del Procuratore che ha pronunciato il discorso, Biblioteca dove è possibile consultare il documento originale.
Per le relazioni possedute da questa biblioteca viene indicata la collocazione, mentre sulla scheda catalografica dell'OPAC è stato inserito il link al testo digitalizzato.
 
* Si riportano i testi dei provvedimenti originali linkati dal sito Normattivale gazzette citate sono consultabili nell'Archivio completo del sito ufficiale, alla sezione Gazzetta storica del Regno d'Italia