Assistenza alle vittime di reato

aggiornamento: 12 dicembre 2022

La Direttiva europea del 25 ottobre n. 2012/29/UE istituisce “Norme minime in materia di diritti, assistenza e protezione delle vittime di reato” e ad essa danno attuazione il d.l. n. 212 del 15 dicembre 2015 "Attuazione della direttiva 2012/29/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 25 ottobre 2012” e la legge n. 122 del 7 luglio 2016 “Disposizioni per l’adempimento degli obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Unione europea - Legge Europea 2015-2016

Nel 2018 è stato istituito il Tavolo di coordinamento Interistituzionale per i servizi di assistenza alle vittime di reato per promuovere concretamente i servizi necessari e in particolare la “giustizia riparativa”. Vi partecipano il Ministero della giustizia, il Consiglio Nazionale Forense, la Conferenza Stato Regioni, il Ministero dell’interno, la Rete Dafne e l’Università Roma Tre.

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Attività 2022
 

INVITO 15 luglio 2022 - A presentare proposte per la realizzazione di servizi pubblici per l’assistenza alle vittime di qualsiasi tipologia di reato e per la promozione di percorsi di giustizia riparativa, in ottemperanza alle disposizioni della Direttiva 2012/29/UE - anno 2022
 

In continuità con analoga iniziativa varata per l’anno 2021, nel corso del 2022 il Dipartimento per gli affari di giustizia promuove il finanziamento di progetti regionali, per il rafforzamento della rete di assistenza delle vittime di qualsiasi tipologia di reato e per l’attivazione di programmi o esperienze di giustizia riparativa, anche in via complementare e/o integrata con quanto già perseguito nel medesimo settore, in sede di programmazione regionale o con interventi finanziati dalla Cassa delle ammende.

Si tratta di implementare e potenziare, con risorse a carattere permanente e nell’ambito della cornice di tutele e diritti sanciti dalla Direttiva 2012/29/UE, una rete nazionale e capillare di servizi di matrice “generalista” che prescinda dalla tipologia di reato o dal tipo di vittima (rispetto ai servizi di tutela a carattere specialistico, già operativi in Italia) e dia supporto multidisciplinare e globale alle vittime sin dalla fase del primo contatto con le Autorità, salvo successivo invio a servizi specialistici, durante il processo penale e successivamente alla sua conclusione, valorizzando anche dei percorsi di giustizia riparativa.

Secondo la configurazione dei Servizi di rete prevista per gli interventi finanziabili, questi dovranno:

  1. fornire assistenza e sostegno alle vittime di qualsiasi tipo di reato perseguito dall’ordinamento italiano, senza distinzioni di genere, età, nazionalità, etnia, religione, condizione socio – economica e sanitaria, o comunque fondate sulla qualità soggettiva della vittima, sulla natura del reato o su altre caratteristiche personali o oggettive, in coerenza con quanto disposto dalla normativa comunitaria e internazionale in materia;
  2. promuovere e sviluppare programmi di giustizia riparativa attraverso mediatori esperti e/o organizzazioni operanti nel terzo settore, che abbiano maturato esperienza almeno triennale nel settore e che abbiano esercitato in tale ambito già in precedenza in virtù di protocolli di intesa con gli uffici giudiziari o altri soggetti pubblici, anche al fine garantire l’erogazione dei servizi secondo criteri omogenei.

La procedura – avente carattere non competitivo né implicante obbligo di partecipazione per gli enti destinatari, svoltasi secondo gli step e parametri indicati nell’avviso - ha visto il recente perfezionamento delle Convenzioni con 14 Regioni: Abruzzo, Calabria, Campania, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Sicilia, Toscana, Umbria, Veneto, i cui progetti sono stati ammessi ad un finanziamento complessivo di euro 1.508.503,01 (pari al 100% stanziato, previa riassegnazione del residuo in assenza di altri progetti finanziabili, ai sensi della clausola 3 dell’avviso), secondo il coefficiente di riparto esplicato nel bando.

Novità rispetto al precedente bando sono

  • il risalto, a parità di contenuti ed obiettivi apprezzabili – in linea con i criteri valutativi dell’avviso - della previsione dell’utilizzo di beni sequestrati o confiscati quali “luoghi dedicati” allo svolgimento delle iniziative proposte
  • la presenza, tra i partner coinvolti, di Uffici giudiziari, Uffici di esecuzione penale esterna, Provveditorati Regionali dell’Amministrazione penitenziaria, Centri per la Giustizia minorile, Forze dell’Ordine, ASL.

In base agli Accordi di finanziamento:

  • l’oggetto delle convenzioni attiene alla realizzazione delle attività come descritte nella documentazione di progetto approvata, fino all’esatto ed integrale adempimento degli impegni assunti dall’ente beneficiario
  • l’inosservanza degli obblighi assunti dal beneficiario del finanziamento comporta la sospensione del finanziamento e, nei casi gravi, la revoca
  • sono espressamente disciplinate le modalità di recupero a favore dell’amministrazione erogante, sia delle eventuali disponibilità residue all’atto della conclusione del progetto sia delle somme da restituire in caso di inadempimento agli obblighi convenzionali
  • sono altresì regolati i presupposti ed effetti delle ipotesi di recesso dell’amministrazione e di rinuncia parziale e/o totale al contributo da parte dei soggetti beneficiari.

Gli interventi si articolano in un arco di 12 mesi, secondo fasi e contenuti soggetti a monitoraggio.

Per monitorare la puntualità degli obblighi di rendicontazione a carico degli enti beneficiari e per la capillarità dei controlli pattuiti con l’amministrazione erogante (verifica di report sullo stato di avanzamento e di regolarità contabile, nonché disamina di eventuali criticità o impedimenti nel rispetto del cronoprogramma, valutazione di eventuali richieste di proroga, sempreché motivate e congrue) è costituito, con determina prot. 126663U del 10 giugno u.s., un Comitato tecnico-scientifico di supporto alla realizzazione dei progetti ammessi, tenuto conto della complessità degli oneri organizzativi e di raccordo e della necessità di una struttura snella e trasversale, che si avvale della collaborazione del segretario generale di Cassa delle Ammende, per la professionalità e l’esperienza maturata nella progettazione e gestione di progetti di formazione anche cofinanziati con fondi europei.


Convenzioni e progetti con le regioni

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