Protocollo d'intesa tra Ufficio Interdistrettuale Esecuzione Penale Esterna per il Lazio, Abruzzo e Molise, Centro di Giustizia Minorile per il Lazio, l’Abruzzo e il Molise e i Centri Servizi per il Volontariato del Lazio, Abruzzo e Molise - 4 febbraio 2022

4 febbraio 2022

PROTOCOLLO D’INTESA

TRA

Ufficio Interdistrettuale Esecuzione Penale Esterna

per il Lazio, Abruzzo e Molise,

Centro di Giustizia Minorile per il Lazio, l’Abruzzo e il Molise

E

CENTRI SERVIZI PER IL VOLONTARIATO del LAZIO, ABRUZZO E MOLISE

Premesso che:

  • la legge 26 luglio 1975 n 354, “Norme sull’Ordinamento penitenziario”, e il D.P.R. 30 giugno 2000 n 230, “Regolamento recante norme sull’Ordinamento penitenziario”, prevedono il reinserimento sociale anche in fase di esecuzione della pena;
  • la legge n. 328 del 2000 la quale chiama gli Enti locali, le Regioni e lo Stato, in sinergia con il volontariato del terzo settore, a programmare interventi finalizzati alla promozione di possibilità di sviluppo delle persone, in particolare di quelle in difficoltà, tra le quali, come previsto dall' art. 2 della suddetta legge, sono citate espressamente le persone sottoposte a provvedimenti dell'autorità giudiziaria;
  • la legge del 28 Aprile 2014 n 67, “Deleghe al Governo in materia di pene detentive non carcerarie e di riforma del sistema sanzionatorio”, prevede l’introduzione dell’istituto della sospensione del processo con messa alla prova per adulti;
  • la Circolare del Capo del Dipartimento Giustizia Minorile e di Comunità n 8 del 2017 del 13 aprile 2017 prevede lo sviluppo dei rapporti tra gli Uffici di Esecuzione penale esterna e gli organismi di volontariato nell’ottica di rispondere in maniera più esaustiva al mandato istituzionale e professionale;
  • La Raccomandazione Europea R(2010) fa esplicito riferimento alla necessità del coinvolgimento della comunità locale e della società civile nelle attività di probation;
  • Le linee di indirizzo del Dipartimento per la Giustizia Minorile e di comunità in materia di Giustizia Riparativa e tutela delle vittime del reato (17.05.2019);
  • il DPR 448 del 1988 “Disposizioni sul processo penale a carico di imputati minorenni” e il D.lgs 272 del 1989 “Norme di attuazione, di coordinamento e transitorie” sanciscono il principio della residualità della pena detentiva nei confronti del minore e giovane adulto sottoposto a procedimento penale in applicazione del quale vengono introdotte misure volte a rimuovere le cause che hanno determinato la condotta deviante, anche attraverso azioni concrete nel territorio dove sono state prodotte, attivando risorse che possano fornire al minore/giovane adulto e al suo nucleo familiare il necessario sostengo al processo evolutivo della sua personalità e a quello di responsabilizzazione rispetto al reato commesso;
  • il D.lgs. 121 del 2018 “Disciplina dell'esecuzione delle pene nei confronti dei condannati minorenni” favorisce percorsi di giustizia riparativa, di mediazione con le vittime di reato, di responsabilizzazione e di educazione e il pieno sviluppo psico-fisico del minorenne, la preparazione alla vita libera, l’inclusione sociale, la prevenzione della recidiva, anche attraverso il ricorso a percorsi di istruzione, formazione professionale, educazione alla cittadinanza attiva e responsabile e ad attività di utilità sociale, culturali, sportive e ricreative


Considerato che:

  • i Centri di Servizi per il Volontariato del Lazio, Abruzzo e Molise, ai sensi dell’ art. 63 comma 1 del Decreto Legislativo 3 luglio 2017 n 117, hanno lo scopo di svolgere attività di supporto tecnico, formativo ed informativo al fine di promuovere e rafforzare la presenza ed il ruolo dei volontari negli enti del Terzo settore, “con particolare riguardo alle organizzazioni di volontariato”;
  • ai sensi dell’art. 63 comma 2 del Decreto Legislativo 3luglio 2017 n 117 ai centri di servizi per il volontariato sono affidati compiti di promozione, orientamento e animazione territoriale, di formazione, di consulenza, di informazione e comunicazione, di ricerca e documentazione, di supporto tecnico-logistico;
  • gli Uffici Interdistrettuali di esecuzione penale esterna intervengono per la promozione di iniziative omogenee all’interno del territorio di competenza quali quelle relative all’implementazione delle figure degli assistenti volontari;
  • gli Uffici esecuzione penale esterna, ciascuno nel suo ambito territoriale, predispongono programmi di intervento per utenti nella fascia d’età dai 18 anni in poi che tengano conto dell’implementazione della rete territoriale delle risorse e dei servizi e finalizzati, contestualmente, a sostenere il reinserimento sociale e rafforzare la dimensione riparativa della giustizia penale.
  • i Centri per la Giustizia Minorile hanno il compito di garantire e coordinare gli interventi specializzati per il trattamento dei minori sottoposti a provvedimento penale, nonché individuare occasioni e opportunità per la promozione e l’attuazione delle misure penali non detentive anche attraverso la stipula accordi, convenzioni e altre forme di collaborazione con organismi, anche del terzo settore, che si caratterizzano per l’offerta di molteplici azioni e servizi rispondenti alle esigenze dei progetti educativi individuali;
  • i Servizi della Giustizia Minorile del Lazio, dell’Abruzzo e del Molise predispongono programmi d’intervento educativo per minori e giovani adulti dai 14 ai 18 anni, garantendo la continuità di trattamento fino ai 25 anni per coloro che non hanno concluso l’iter processuale iniziato in minore età, anche attraverso una costante e stretta collaborazione con le realtà locali e territoriali


Visto:

  • le linee di indirizzo in materia di volontariato, partecipazione sociale ed esecuzione penale contenute nella già citata Circolare del Capo del Dipartimento;
  • il Protocollo d’intesa del 9 giugno 2017 sottoscritto dal Dipartimento giustizia minorile e di comunità (DGMC) e la Conferenza nazionale volontariato giustizia (CNVG), in cui si evidenzia l’importanza del ruolo del volontariato nell’ambito del reinserimento delle persone in esecuzione penale e l’opportunità di siglare intese anche ai livelli regionali;
  • il recente Accordo siglato in data 3/11/2021 dal DGMC e la CNVG che, a rafforzamento dei contenuti già citati, promuove la stipula a livello locale tra U.I.E.P.E., C.G.M. e CRVG di accordi di collaborazione tesi a valorizzare le singole specificità territoriali, con l’istituzione e la messa a sistema dei Poli territoriali di volontariato;
  • la Direttiva del Capo del Dipartimento del 17 gennaio 2017 che assegna agli Uffici interdistrettuali e ai Centri per la giustizia Minorile la competenza a stipulare accordi con le Conferenze regionali del volontariato;
  • il Decreto Ministeriale 8 giugno 2015 n 88, “Regolamento recante disciplina delle convenzioni in materia di pubblica utilità ai fini della messa alla prova dell’imputato”, che disciplina il funzionamento delle convenzioni per il Lavoro di pubblica utilità, le quali prevedranno l’assunzione degli oneri per la copertura assicurativa ai sensi della normativa vigente a carico degli enti in cui l’attività suddetta viene svolta;
  • le Linee di Indirizzo D.lgs 121 del 2018 del Capo del Dipartimento del 15 Gennaio 2020 secondo cui nella predisposizione del progetto di intervento educativo è fondamentale assicurare l’interconnessione con i sistemi deputati a favorire il reinserimento del minorenne nella comunità di riferimento, potenziando gli interventi di rete con il coinvolgimento di tutti gli attori, compreso il terzo settore


Tutto ciò premesso, gli Enti firmatari del presente accordo:

valutando la messa in atto di esperienze, competenze e risorse un elemento valoriale determinante ai fini dell’efficacia degli interventi rivolti ad utenti “fragili”, per favorire e promuovere lo svilupparsi sul territorio delle condizioni necessarie al realizzarsi dei processi di inclusione sociale;

intendendo, a tale scopo, promuovere ed attuare un approfondita conoscenza delle realtà e delle risorse delle comunità locali delle regioni Lazio, Abruzzo e Molise nell’ambito dei territori in cui esercitano le proprie funzioni e compiti,

CONCORDANO

Art. 1
Finalità

Il presente protocollo mira a:

  • promuovere tra le parti, ciascuno con le proprie funzioni e attribuzioni, azioni finalizzate alla prevenzione del disagio e della devianza;
  • realizzare interventi di inclusione sociale in favore di minori e giovani adulti sottoposti a procedimento penale e delle persone sottoposte a misure alternative o a sanzioni di comunità;
  • offrire opportunità di reinserimento sociale anche attraverso lo svolgimento di attività di volontariato a beneficio della collettività e dei cittadini in stato di svantaggio sociale, quale forma di attività in favore della collettività;
  • favorire una più diffusa conoscenza della sanzione sostitutiva del Lavoro di pubblica utilità (LPU) e della misura della sospensione del processo con messa alla prova sensibilizzando gli enti del privato sociale alla stipula di convenzioni per lo svolgimento del LPU;
  • promuovere azioni di sensibilizzazione della cultura della giustizia riparativa e di comunità, programmi e percorsi ad essa afferenti;
  • favorire la conoscenza e la stipula di accordi specifici per l’implementazione di attività socialmente utili a valenza riparativa finalizzate all’inclusione sociale, alla riparazione e riconciliazione

Art. 2
Impegni delle parti

I CSV citati si impegnano a:

  • diffondere il presente protocollo alle associazioni ad esso afferenti, fornendo tutte le indicazioni relative agli oneri che ne derivano;
  • individuare le associazioni le cui attività maggiormente si connotano come idonee per la collaborazione con l’ U.I.E.P.E. e con il C.G.M. per promuovere la realizzazione delle attività previste nel protocollo (inclusione sociale, volontariato,lpu, Asu-volontariato a valenza riparativa);
  • favorire e agevolare il collegamento tra le associazioni sopra individuate, l’U.I.E.P.E. e il C.G.M.;
  • stendere periodicamente report sulle associazioni individuate e sulla disponibilità delle stesse ad essere coinvolte nelle attività dell’Uepe e dei Servizi della Giustizia Minorile del Lazio, dell’Abruzzo e del Molise;
  • collaborare nella realizzazione di incontri seminariali per la conoscenza del sistema penale minorile, dell’esecuzione delle pene e delle altre sanzioni di comunità, da parte del sistema del volontariato;
  • collaborare al monitoraggio del presente protocollo.


L’ U.I.E.P.E. e il C.G.M. si impegnano a:

  • avviare un accordo costante con i CSV al fine di garantire quanto previsto nel presente protocollo;
  • stabilire contatti con le associazioni individuate dai CSV a livello pluriprovinciale e regionale ed a diffondere ai singoli Servizi territoriali informazioni e riferimenti di quelle individuate a livello locale, anche fornendo le indicazioni relative agli oneri che le stesse dovranno assumere;
  • individuare utenti coinvolgibili nei progetti ed attività svolte dalle singole associazioni (inclusione-volontariato,lpu,Asu)
  • svolgere costante attività di monitoraggio del presente protocollo.

Art. 3
Attività di monitoraggio e verifica

Al fine di verificare la corretta applicazione del presente protocollo, raccogliere proposte o problematiche operative, saranno previsti incontri periodici tra le parti.

Art. 4
Durata

Il presente protocollo, con decorrenza dalla data di sottoscrizione dello stesso, ed applicazione negli U.e.p.e. e nei Servizi della Giustizia Minorile del Lazio, dell’Abruzzo e del Molise avrà la durata sperimentale di tre anni e si intenderà tacitamente rinnovato se non disdetto con comunicazione scritta dalle parti tre mesi prima della sua scadenza.

Potrà essere integrato mediante successivi accordi sottoscritti da ambo le parti, fatte salve le variazioni automatiche derivanti da disposizioni di legge.

Roma, 4 febbraio 2022

Il presidente C.S.V. Lazio

Il presidente C.S.V. Abruzzo

Il presidente C.S.V. Molise

Il direttore U.I E.P.E
Antonella Reale

Il dirigente C.G.M.
Fiammetta Trisi