Protocollo d’intesa tra Upi Puglia e provveditorato regionale amministrazione penitenziaria per Programma attività lavorative extramurarie in favore delle comunità locali da parte dei soggetti sottoposti ad esecuzione di pena - 16 dicembre 2013

16 dicembre 2013

Unione Regionale delle Province Pugliesi
Ministero della Giustizia
Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria
Provveditorato Regionale per la Puglia

prot.38656

PROTOCOLLO D’INTESA
TRA
UNIONE REGIONALE DELLE PROVINCE PUGLIESI – UPI PUGLIA
E
PROVVEDITORATO REGIONALE DELL’AMMINISTRAZIONE PENITENZIARIA PER LA PUGLIA – PRAP BARI

Premesso

che l’UPI Puglia, in base alle previsioni dell’ art.4 del suo Statuto, promuove e potenzia, nel rispetto dell’autonomia delle Province associate e dei rispettivi Statuti, l’attività delle Amministrazioni Provinciali sulla base dei principi indicati nell’ordinamento dell’Unione Europea, nella Costituzione e nelle leggi statali e regionali inerenti il sistema degli Enti Locali, assicurando il coordinamento delle attività delle Province stesse e ne rappresenta gli interessi, anche nei rapporti con le altre istituzioni e amministrazioni nazionali ed europee. In particolare, ai fini del presente protocollo, svolge opera di coordinamento delle iniziative per programmi e piani di sviluppo sociale ed economico di ambito interprovinciale e Promuovere iniziative tra le Province e gli Organi statali, regionali, sub-regionali e locali, la società civile, le Associazioni di categoria, Associazioni sindacali e sociali su tutte le problematiche di carattere provinciale, di rilievo regionale e nazionale;

che il PRAP Bari esercita, ai sensi del D.M. 22 gennaio 2002, le competenze relative ad affari di rilevanza regionale, secondo i programmi, gli indirizzi e le direttive disposti dal Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, con particolare riguardo alla promozione dell’attività lavorativa in favore delle persone sottoposte ad esecuzione di pena o a misure restrittive della libertà personale, anche in collaborazione con strutture pubbliche e private, al fine di dare concreta attuazione al mandato di cui all’art. 27 Cost.;

che UPI Puglia e PRAP Bari già collaborano da alcuni mesi sui predetti temi, quali componenti del gruppo tecnico istituito il 28 gennaio 2013 dal tavolo di governance dell’Accordo operativo tra Regione Puglia e Provveditorato Regionale per l’inclusione sociale di persone sottoposte a provvedimenti restrittivi della libertà personale disposti dall’autorità giudiziaria, sottoscritto il 14 dicembre 2012.
che il suddetto gruppo tecnico ha il compito di elaborare un programma triennale di interventi congiunti, cui partecipino, con specifico riguardo all’inserimento socio-lavorativo delle persone sottoposte ad esecuzione di pena o a misure restrittive della libertà personale disposte dall’Autorità giudiziaria, le amministrazioni provinciali nell’attività di ricerca di opportunità occupazionali e le strutture periferiche dell’Amministrazione Penitenziaria insistenti sul territorio regionale (Istituti penitenziari e Uffici di esecuzione penale esterna) nella complessa opera di individuazione di persone da impiegare nelle attività lavorative extramurali.

Considerato che:

il lavoro riveste un ruolo di assoluta centralità in ogni percorso riabilitativo finalizzato al reinserimento sociale del condannato il quale, attraverso l'impegno e la responsabilità del lavoro, possa individuare percorsi alternativi al crimine;
l’UNIONE REGIONALE DELLE PROVINCE PUGLIESI a livello regionale e locale può operare efficacemente con ruolo attivo e di supporto per l'attuazione delle politiche volte al contrasto del fenomeno criminale con particolare attenzione alla sicurezza della collettività, anche favorendo lo scambio di buone pratiche;

il  PROVVEDITORATO REGIONALE DELL’AMMISTRAZIONE PENITENZIARIA PER LA PUGLIA, allo scopo di ricercare nuove opportunità occupazionali, incrociarle con il potenziale occupabile di cui dispone e creare occasioni di lavoro intra ed extramurarie, ha l’esigenza di consolidare la rete di contatti tra gli istituti e servizi penitenziari del distretto e gli enti locali, interessati a fruire di prestazioni lavorative delle persone sottoposte ad esecuzione di pena, agevolando la conoscenza immediata di eventuali fabbisogni occupazionali a livello locale.

TUTTO QUANTO SOPRA PREMESSO E CONSIDERATO
UNIONE REGIONALE DELLE PROVINCE PUGLIESI
E
PROVVEDITORATO REGIONALE DELL’AMMINISTRAZIONE PENITENZIARIA PER LA PUGLIA
CONVENGONO SU QUANTO SEGUE:

Art. 1
Oggetto

Il presente Accordo di collaborazione ha come oggetto la promozione di un Programma di attività per lo svolgimento delle diverse tipologie di attività lavorative extramurarie in favore delle comunità locali da parte dei soggetti sottoposti ad esecuzione di pena, in diretta correlazione con la programmazione triennale formulata dal gruppo tecnico di cui in premessa.

Art. 2
Programma di attività nella comunità locale

Il Programma di attività nella comunità locale sarà attuato mediante accordi, in forma di convenzione, tra le Amministrazioni provinciali che intenderanno aderirvi e le strutture periferiche dell'Amministrazione penitenziaria (Istituti penitenziari e uffici di esecuzione penale esterna)
Il Programma è finalizzato all’Implementazione delle attività di competenza delle Province pugliesi, così come previste nel programma triennale di interventi per l’inclusione sociale di inserimento socio-lavorativo delle persone sottoposte ad esecuzione di pena o a misure restrittive della libertà personale disposte dall’Autorità giudiziaria, elaborato dal gruppo tecnico di cui in premessa, con specifico riguardo a:

  1. Individuazione da parte delle Province, mediante il costante monitoraggio dei fabbisogni presenti nel territorio di riferimento, di settori specifici che possano offrire occasioni di inserimento lavorativo e valorizzino le risorse soggettive delle persone in esecuzione di pena, con particolare riferimento a:
    • attività per le quali si rileva un fabbisogno di manodopera non soddisfatto dall’offerta di lavoro anche per lavori  non qualificati (quali raccolta di rifiuti urbani, pulizia delle strade, pulizia di coste e arenili, etc.);
    • attività strettamente collegate AD attività di formazione professionale, che possano favorire l’inserimento lavorativo dei condannati anche a tempo determinato;
    • recupero di abilità e competenze in lavori artigianali scomparsi o scarsamente diffusi.
  2. Diretto coinvolgimento di ciascun Centro per l’Impiego provinciale nell’attività di incrocio tra domanda e offerta di lavoro per l’occupazione di soggetti in esecuzione di pena, con particolare riferimento a:
    • partecipazione del personale dei Centri per l’Impiego alle attività di formazione ad hoc che saranno programmate e realizzate;
    • gestione, se possibile da parte del personale CPI formato, dei servizi di informazione e orientamento sulle attività di formazione professionale, per l’avvio di nuove imprese, per l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, nonché del collocamento e preselezione, in particolare attraverso sportelli attivi direttamente presso le strutture dell’Amministrazione penitenziaria;
    • promozione di iniziative e interventi di politiche attive del lavoro sul territorio;
    • coordinamento territoriale delle attività svolte in relazione al target dalle agenzie e dagli enti accreditati alle attività di intermediazione ai sensi della l. n. 30/2003 e della l. Reg. Puglia n. 156/2011.
  3. Promozione di progetti, anche sperimentali, in favore di inserimenti lavorativi di soggetti e gruppi svantaggiati, inclusa l’acquisizione o l’adeguamento di competenze spendibili sul mercato del lavoro.
  4. Collaborazione alla preparazione di progetti a valere su risorse finanziarie europee, nazionali o locali, da proporre al cofinanziamento della Cassa delle Ammende.
  5. Predisposizione di un elenco di attività di utilità sociale, non retribuite, che i condannati potranno svolgere durante il periodo di esecuzione della pena (anche sotto forma di lavoro all’esterno ai sensi dell’art. 21 o.p.) presso le Province di residenza o nelle quali scontano la pena, previa sottoscrizione dell’apposita convenzione con i tribunali competenti per circondario da parte di ciascuna Provincia, per le fattispecie per le quali essa è richiesta; come previsto dalla normativa vigente, le amministrazioni provinciali si faranno carico della spesa relativa alla copertura assicurativa per le prestazioni lavorative ricevute.

Le modalità di inserimento lavorativo e di partecipazione a percorsi di avviamento al lavoro verranno di volta in volta definite in relazione alle opportunità individuate, alle esigenze delle aziende e alle possibilità dei singoli condannati, sulla base dei programmi di trattamento predisposti dalle Direzioni dell’Istituto penitenziario o dell’Ufficio di esecuzione penale esterna e approvati alla Magistratura di Sorveglianza.
A tal fine, il Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria per la Puglia si impegna a
favorire, all’interno degli istituti e servizi penitenziari dislocati sul territorio regionale, l’individuazione di soggetti in esecuzione penale idonei all’ammissione al lavoro all’esterno (ex art. 21 L. 354/75) o a misure alternative per lo svolgimento delle attività formative e/o lavorative che di volta in volta saranno individuate e ad assicurare, attraverso le proprie articolazioni territoriali, il coordinamento necessario ad agevolare le deliberazioni della Magistratura di Sorveglianza per l’ammissione al lavoro all’esterno e alle misure alternative alla detenzione dei soggetti interessati ai progetti predisposti in attuazione del presente accordo.

Art. 3
Durata

Il presente accordo entra in vigore alla data di sottoscrizione ed ha la durata del programma triennale di interventi per l’inclusione sociale di inserimento socio-lavorativo delle persone sottoposte ad esecuzione di pena o a misure restrittive della libertà personale disposte dall’Autorità giudiziaria, elaborato dal gruppo tecnico di cui in premessa.
Ciascuna parte contraente può chiedere, con lettera raccomandata da inviare almeno 60 giorni prima della scadenza, una revisione delle condizioni qui contenute per procedere alla stipula del nuovo protocollo, che potrà essere rinnovato previa intesa tra le Parti.

Art. 4
Clausola di invarianza finanziaria

Dal presente protocollo e dalla sua attuazione non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio dello Stato. Parimenti nessun onere futuro potrà scaturire a carico dell’UPI Puglia dal presente protocollo.

Bari, 16 dicembre 2013

Presidente UPI Puglia
Francesco Schittulli

Provveditore Regionale per la Puglia
Giuseppe Martone