Protocollo "Mi riscatto per LIVORNO" - Percorsi di reintegrazione sociale e lavorativa per soggetti condannati nell'ambito di azioni finalizzate al recupero e manutenzione di beni comuni della città - 1 aprile 2019

1 aprile 2019


Dipartimento Amministrazione Penitenziaria

Comune di Livorno

Protocollo di Intesa del lavoro di pubblica utilità

Tra:

  • Dipartimento Amministrazione Penitenziaria dott. Francesco Basentini
  • L'Ufficio di Sorveglianza di Livorno dott.ssa Paolo Boni
  • Il Comune di Livorno ing. Filippo Nogarin
  • Garante dei Detenuti di Livorno dott. Giovanni De Peppo

CONSIDERATO CHE

  • nello spirito dell’art. 27 della Costituzione, il trattamento rieducativo dei soggetti ridotti in vinculis deve tendere “al reinserimento sociale degli stessi”;
  • Il lavoro degli Istituti Penitenziari, anche accompagnato da opportune iniziative di formazione e tutoring, rappresenta strumento fondamentale di rieducazione, recupero e reinserimento sociale dei soggetti detenuti in espiazione di pena definitiva;
  • Il recente intervento legislativo D.L.vo 2 ottobre 2018 n. 124 ha riconosciuto una importante funzione risocializzante al lavoro di Pubblica Utilità (art. 20 ter O.P.) quale elemento del trattamento ai sensi dell’art. 15 O.P. su base volontaria, da svolgersi non solo all’esterno ma anche all’interno dell’istituto Penitenziario;
  • Il D.P.R. 230/2000, Regolamento recante norme sull’Ordinamento Penitenziario e sulle misure privative e limitative della libertà, prevede:
    *all’art. 1 che “il trattamento rieducativo(..) è diretto a promuovere un processo di modificazione delle condizioni e degli atteggiamenti personali, nonché delle relazioni familiari e sociali che sono di ostacolo ad una costruttiva partecipazione sociale”;
    *all’art. 27 che la persona giunga ad una “riflessione sulle condotte antigiuridiche poste in essere, sulle motivazioni e sulle conseguenze negative delle stesse per l’interessato medesimo e sulle possibili azioni di riparazione delle conseguenze del reato, incluso il risarcimento dovuto alla persona offesa”;
    *all’art. 68 comma 6, che le Direzioni degli Istituti e dei Centri di Servizio Sociale curino la partecipazione della comunità al reinserimento sociale dei condannati e le possibili forme di essa;
  • Il Dipartimento della Amministrazione Penitenziaria del Ministero della Giustizia congiuntamente con Il Provveditorato dell’Amministrazione Penitenziaria della Toscana intende promuovere ogni iniziativa tesa allo sviluppo di lavori di pubblica utilità, nonchè in prospettiva di attività lavorative in favore della popolazione detenuta, al fine di ridurre il rischio di recidiva e recuperare alla comunità il reo, individuando, in sinergia con la Magistratura di Sorveglianza e con gli Enti territoriali, percorsi di riabilitazione e reinserimento sociale in favore di soggetti condannati definitivi in espiazione di pena, ponendo attenzione anche alla dimensione della riparazione del danno conseguente alla commissione del reato;
  • che lo svolgimento di suddette attività a beneficio della collettività può costituire anche:
    • una forma di riparazione che il condannato pone in essere nei confronti della collettività quale parte offesa dal fatto criminoso commesso;
    • un’azione riparatoria concordata tra vittima e reo, quale risultato di un incontro di mediazione cui gli stessi abbiano consensualmente aderito;
    • un azione di concreta reinclusione sociale
  • L'Ufficio di Sorveglianza di Livorno, è garante dell’attuazione dell’art. 27 II comma della Costituzione e riveste un ruolo centrale nella tutela dei diritti delle persone detenute. In tale ottica si ritiene che lo svolgimento di attività lavorative da parte di soggetti detenuti, a beneficio della collettività, possa costituire una forma di riparazione posta in essere nei confronti della società civile, quale parte offesa dal fatto criminoso commesso; e che tali attività siano momento di un processo dinamico di reintegrazione sociale, assumendo il significato di atto teso a rinsaldare il “patto di cittadinanza”;
  • Il Dipartimento della Amministrazione penitenziaria e Il Provveditorato della Amministrazione Penitenziaria della Toscana Umbria pongono grande attenzione ai temi relativi al patrimonio ambientale e al riciclo dei rifiuti, sensibilizzando tutte le strutture del territorio ad incrementare i livelli di raccolta differenziata negli istituti penitenziari e a sviluppare spazi occupazionali nel settore per le persone ristrette;
  • Lo sviluppo di occasioni di reinserimento occupazionale richiedono il coinvolgimento sinergico delle istituzioni e dei diversi soggetti pubblici e privati e delle Associazioni presenti sul territorio;

Atteso che

  • Il Comune di Livorno intende promuovere e realizzare interventi di politica attiva del lavoro a favore di lavoratori e persone appartenenti a categorie in condizioni di svantaggio e che hanno difficoltà ad inserirsi nel mondo del lavoro impiegandoli in attività di lavoro di pubblica utilità per interventi di natura straordinaria;
  • La L. n. 328/2000 “Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali” che prevede, all’art. 6, che i Comuni “nell’esercizio delle loro funzioni provvedono a promuovere, nell’ambito del sistema locale dei servizi sociali a rete, risorse della collettività tramite forme innovative di collaborazione per lo sviluppo, di interventi di aiuto e per favorire la reciprocità tra cittadini nell’ambito della vita comunitaria”
  • Che il mandato istituzionale del DAP e del PRAP sono informati all’attuazione del principio, di matrice Costituzionale, secondo cui il trattamento penitenziario deve essere conforme ad umanità e tendere alla rieducazione del condannato, oltre che assicurare il rispetto della dignità della persona;

Convengono

  • di avviare una collaborazione volta a sviluppare percorsi di reintegrazione sociale e lavorativa in favore di soggetti destinatari di condanna penale definitiva nell'ambito di azioni finalizzate al recupero e alla manutenzione di beni comuni della città di Livorno, della pulizia e del decoro delle spiagge e delle coste, della valorizzazione di beni culturali civici e di azioni finalizzate alla crescita culturale e sociale dei soggetti coinvolti.
  • che le modalità esecutive di tali progetti e degli obblighi assicurativi in favore dei detenuti saranno definiti in separati Protocolli che indicheranno, altresì,la disponibilità di eventuali forme di sussidi o di rimborso spese finanziati da Casse delle Ammende nell’ambito dei lavori di pubblica utilità secondo apposite disposizioni.

Livorno, 1 aprile 2019

 

Dipartimento della Amministrazione Penitenziaria dott. Francesco Basentini

Il Comune di Livorno ing. Filippo Nogarin

L'Ufficio di Sorveglianza di Livorno dott.ssa Paola Boni

Garante dei Detenuti di Livorno dott. Giovanni De Peppo