Stati Generali della Lotta alle Mafie

aggiornamento: 23 dicembre 2017

  Tavolo 5 - Mafie e Italie

Coordinatore Nando dalla Chiesa - Università degli Studi di Milano
 

Partecipanti

  • Busi Stefano - Libera Liguria
  • Catino Maurizio - Università degli Studi di Milano - Bicocca
  • Chittò Monica Luigia - Sindaco Sesto San Giovanni
  • Ciaccio Paola - Direzione Investigativa Antimafia
  • Farina Pierpaolo - WikiMafia e MafiaMaps
  • Licciardi Gabriele - Università di Verona
  • Maddalena Marcello - Già magistrato
  • Mancini Lionello - Giornalista
  • Meli Ilaria - Università La Sapienza di Roma
  • Montà Roberto - Sindaco di Grugliasco (TO)
  • Montani Eleonora - Università Bocconi, Milano
  • Pellegrini Stefania - Università degli Studi di Bologna
  • Tizian Giovanni - Giornalista

 

ll contributo di questo Quinto Comitato punta a offrire una fisionomia aggiornata del fenomeno mafioso nelle aree a insediamento non tradizionale, privilegiando le regioni di maggiori dimensioni e con i più elevati livelli di espansione dei clan. Esso cerca di cogliere le dinamiche e le novità più importanti nella convinzione che la loro conoscenza sia il presupposto per elaborare politiche di contrasto e proposte incisive. Perciò cerca di cogliere gli elementi distintivi delle singole aree e di indicare i maggiori pericoli, e in particolare:
a - la persuasione che le organizzazioni mafiose siano dedite esclusivamente ad attività di riciclaggio finanziario, laddove sembrano progredire invece, nonostante le operazioni giudiziarie, i processi di colonizzazione di interi territori, specie nel nord-ovest, in alcune provincie dell’Emilia e in alcuni comuni laziali e municipi romani.
b - Il rischio economia che sta ormai maturando in alcune attività legali, in cui la penetrazione dei clan e della loro potenza di riciclaggio (specie commerciale e immobiliare) è diventata regola.
c - Il rischio democrazia che si inizia ad avvertire in molti comuni, specie dell’hinterland milanese (da Corsico a Tribiano, da Melegnano a Rozzano) e della Brianza (da Cantù a Seregno), con ripetute intimidazioni a consiglieri comunali ed esponenti di associazioni.
d - Il rischio sanità, dovuto a una strategia di conquista di posizioni e opportunità nell’ambito del sistema sanitario, soprattutto evidente in Lombardia.
e - Il rischio criminalità straniera, che arricchisce il quadro complessivo di nuove energie criminali, orientate ad assumere un tratto mafioso (clan nigeriani, albanesi e cinesi, ma non solo).

Di fronte a questo si presenta, come se si realizzasse una riduzione della zona di neutralità, un movimento antimafia in continua crescita, nelle scuole e nelle università, nelle associazioni e anche nelle amministrazioni. Le proposte del Tavolo riguardano dunque:
- la necessità di garantire adeguati livelli di preparazione della magistratura giudicante;
- la necessità di istituire forme di monitoraggio organico su base territoriale del rischio mafioso;
- il fabbisogno formativo della società settentrionale (in senso lato), specie nelle professioni;
- l’opportunità di introdurre forme di intervento “intermedie” (rispetto allo scioglimento) sulle amministrazioni comunali a basso tenore di legalità;
- l’urgenza di intervenire con efficacia sulla legge che regola il gioco d’azzardo legale.
 

 

Percorsi tematici assegnati

  • Radicamento organizzativo e migrazione (analisi delle condizioni locali che spiegano il successo nella migrazione delle mafie tradizionali; modelli di presenza mafiosa nei nuovi territori);
  • economia criminale e legale nei nuovi territori (strategie di controllo delle mafie dei mercati illeciti nei nuovi territori; strategie di infiltrazione nell'economia legale e nel ciclo del contratto pubblico);
  • politiche di prevenzione e contrasto (efficacia e criticità delle misure amministrative e penali di prevenzione e contrasto: certificazione antimafia; 416bis; sequestro e confisca; cooperazione investigativa);
  • società civile e mafie nei nuovi territori (criticità e buone pratiche).


Obiettivi

  1. Indicare lo stato di diffusione e il grado di pericolosità della presenza mafiosa nelle aree interessate.
  2. Delineare alcune direzioni sulle quali elevare il grado di attenzione delle agenzie di contrasto.
  3. Indicare alcune criticità dell’azione di contrasto.
     

Lavori del tavolo