ARCHIVIO - Circolare 26 novembre 2012 - Linee Guida per l'utilizzo dei fondi della Cassa delle ammende

26 novembre 2012

SUPERATA


DIPARTIMENTO DELL'AMMINISTRAZIONE PENITENZIARIA
Cassa delle ammende

GDAP 042251 6.2012
PU-GDAP-1000-27/11/2012-0422516 -2012
prot. 3467CA/CD
LETTERA CIRCOLARE

Ai Sigg. Direttori Generali del Dipartimento
Al Sig. Direttore Generale dell'lstituto Superiore di studi Penitenziari
Ai Sigg. Dirigentidegli Uffici di Staff del Capo del Dipartimento
Ai Provveditorati Regionali dell'Amministrazione Penitenziaria
Ai Sigg. Direttori degli lstituti Penitenziari per Adulti
Ai Sigg. Direttori degli Uffici di Esecuzione Penale Esterna
Ai Sigg. Direttori delle Scuole di Formazione e Aggiornarnento del Corpo di Polizia
Penitenziaria e del Personale del I'Amministrazione Penitenziaria
Al Sig. Direttore del Centro Amministrativo "Altavista"
Ai Sigg. Direttori dei Magazzini Vestiari
LORO SEDI

 

Oggetto: Linee Guida per l'utilizzo dei fondi della Cassa delle Ammende in applicazione dell'art. 129 comma 3 D.P.R. 30 giugno 2000 n. 230

 

IL PRESIDENTE

Visto l'art. 44 bis comma 7 del D.L. del 30 dicembre 2008 n. 207 convertito in legge il 27 febbraio 2009 n. 14, che ha sostituito l'art. 4 della legge 9 maggio 1932 n. 547 che istituisce la Cassa delle Ammende;

Visto l'art. 129 comma l del D.P.R.30 giugno 2000 n.230 "Regolamento recante norme sull'ordinamento penitenziario e sulle misure privative e limitative della libertà" il quale stabilisce che la Cassa delle Ammende provvede ad attuare le finalità di cui ai commi 2 e 3 con gli interventi diretti e indiretti previsti dal medesimo art. 129;

Visto in particolare il comma 3 del D.P.R, 30 giugno 2000 n. 230, il quale stabilisce che i fondi patrimoniali della Cassa delle Ammende sono erogati "per il finanziamento di programmi che attuano interventi di assistenza economica in favore delle famiglie di detenuti e internati, nonché di programmi che tendono a favorire il reinserimento sociale di detenuti ed internati anche nella fase di esecuzione di misure alternative alla detenzione";

Visto íl Regolamento della Cassa delle Ammende approvato con Provvedimento del 26 aprile 2007;Considerato che i programmi e i progetti di cui all'art. 129 comma 3 del D.P.R. 30 giugno 2000 n.230 possono essere presentati da enti pubblici, da soggetti privati, fondazioni o altri organismi impegnati in attività di volontariato o di solidarietà sociale, dagli istituti penitenziari e dai centri di servizio sociale dell'amministrazione penitenziaria;

Tenuto conto della eterogeneità dei soggetti legittimati a presentare tali programmi e progetti, del numero di progetti presentati e delle risorse economiche a disposizione si rende necessario stabilire alcuni criteri di priorità nell'assegnazione dei fondi patrimoniali;

Ritenuto che tra i diversi progetti e programmi finanziabili vada riconosciuto un titolo di preferenza a quei progetti e programmi diretti a favorire e sviluppare le attività lavorative dei detenuti, imprescindibile elemento del trattamento e principale forma di rieducazione e rei nserimento sociale;

Vista la delibera del Consiglio di Amministrazione nella seduta del 7 Novembre 2012

DISPONE CHE

Fatte salve particolari esigenze dell'Amministrazione Penitenziaria, in presenza di più progetti o programmi finanziabili con il fondo patrimoniale a disposizione della Cassa  delle Ammende, saranno finanziati in via prioritaria:

  1. progetti e/o programmi diretti a incrementare iposti di lavoro per idetenuti sia all'interno che all'esterno degli istituti; costituirà inoltre motivo di preferenza la possibilità che i posti di lavoro siano incrementati grazie a commesse proprie o reperite da enti pubblici e/o privati e dallo stesso Ministero della Giustizia;
  2. progetti e/o programmi che prevedono l'esecuzione di servizi necessari agli istituti penitenziari qualora gli stessi prevedano oltre alla qualificazione professionale dei detenuti impiegati, in prospettiva, la possibilità di incrementare gli inserimenti lavorativi con il reperimento di altre commesse proprie, da parte di enti pubblici e/o privati  o dallo stesso Ministero della Giustizia;
  3. progetti di edilizia penitenziaria finalizzati alla realizzazione o ristrutturazione di laboratori, officine, industrie, fabbricati agricoli necessari alla creazione di  lavorazioni e/o all'incremento delle lavorazioni già esistenti all'interno degli istituti;
  4. progetti che utilizzino fondi strutturali europei, finanziamenti previsti dalla normativa comunitaria, nazionale e regionale o siano cofinanziati da parte di enti pubblici,  soggetti privati, fondazioni o altri organismi, anche internazionali, impegnati in attività di volontariato o di solidarietà sociale.

I progetti di cui al punto 1, ad esclusione di quelli proposti dall'amministrazione penitenziaria, che si esauriscano con la fine dell'erogazione del contributo senza una reale  e concreta possibilità di continuità, non sono ammissibili.

Roma, 26 novembre 2012

IL PRESIDENTE
Giovanni Tamburino