Nota 14 marzo 2005 - Liquidazione indennità giudici onorari per le udienze direttissime

14 marzo 2005

Prot. n. 1/3422/U/44

Ai Sigg.ri Presidenti di Corte d'Appello
LORO SEDI

Con riferimento all'argomento in oggetto indicato, codesto Ufficio ha chiesto di conoscere se ai giudici onorari, inseriti con tabella nel turno per le udienze direttissime, spetti l'indennità di udienza, anche nel caso in cui la stessa non venga celebrata per mancanza di imputati.

Questa Direzione Generale ritiene che al quesito debba darsi risposta positiva, in base a quanto di seguito evidenziato.

Invero, in primo luogo deve rilevarsi che le peculiarità che caratterizzano la procedura del rito direttissimo implicano che non è possibile determinare preventivamente il ruolo di udienza, posto che gli arrestati vengono presentati direttamente davanti al giudice per la convalida dell'arresto e del giudizio.

Può accadere, pertanto, che nel giorno di udienza tabellarmente fissato per i processi con il rito citato, l'udienza non venga celebrata per mancanza di arrestati.

In questo ultimo caso si ritiene che l'indennità di cui all'art. 4 D.lgs. 28 luglio 1989, n. 273 spetti comunque al giudice onorario, in quanto, come già precedentemente affermato da questa Direzione Generale con la nota prot. n. 8/4291/112.q112, l'attività del giudice onorario deve ritenersi svolta "&ancorquando la prestazione sia mancata o adempiuta soltanto parzialmente per motivi non imputabili all'interessato".

Nel caso di specie, invero, si ritiene che la mancata celebrazione dell'udienza con rito direttissimo per mancanza di arrestati possa rientrare nell'ipotesi sopra illustrata, in considerazione del fatto che non è possibile prevedere se nel corso della giornata di udienza vi saranno o meno arrestati condotti davanti al giudice per il giudizio direttissimo, con la conseguenza che il giudice onorario di turno matura il diritto alla corresponsione dell'indennità di cui al citato art. 4, semprechè sia documentata l'effettiva presenza in ufficio dello stesso.

Roma, 14 marzo 2005

 

IL DIRETTORE GENERALE
Francesco Mele