Nota 25 febbraio 2020 - Ulteriori indicazioni per la prevenzione del contagio da coronavirus - AMMINISTRAZIONE PENITENZIARIA

25 febbraio 2020

Ministero della Giustizia

DIPARTIMENTO DELL'AMMINISTRAZIONE PENITENZIARIA
UFFICIO DEL CAPO DEL DIPARTIMENTO





Ai Sigg. Provveditori
Ai Sigg. Direttori degli Istituti penitenziario
Ai Sigg. Direttori delle Scuole ed Istituti di istruzione
Ai Sigg. Comandanti dei Reparti degli Istituti penitenziari
Ai Sigg. Comandanti dei Reparti delle Scuole e degli Istituti di istruzione
A tutto il personale in servizio

E p.c.
Agli On.li Sottosegretari
Al Sig. Capo di Gabinetto
Al Garante Nazionale dei diritti delle persone detenute
o private della libertà personale
Ai Capi Dipartimento
Alle OO.SS.
LORO SEDI

OGGETTO: ULTERIORI INDICAZIONI PER LA PREVENZIONE DEL CONTAGIO DA CORONAVIRUS

§1 Di seguito alla nota di questo Dipartimento 22 febbraio 2020, n. 00611554, avente ad oggetto “raccomandazioni organizzative per la prevenzione del contagio del coronavirus”, ed in considerazione della necessità di mettere in atto tutte le misure di prevenzione e di protezione del personale e dell’esigenza di garantire la massima tutela della popolazione detenuta, si forniscono ulteriori indicazioni.

§2 Si inoltra la circolare 22 febbraio 2020, n. 000543 del Ministero della Salute – Direzione Generale della prevenzione Sanitaria – Ufficio V Malattie Trasmissibili e profilassi internazionali, recante “COVID – 2019. Nuove indicazioni e chiarimenti”, con invito per le SS.LL. ad assumere contatti con le Autorità Sanitarie del territorio al fine di uniformarsi alle istruzioni in essa contenute e declinare, per il contesto penitenziario di riferimento, le indicazioni riportate.

DETENUTI

§3 In tale senso, le direzioni degli istituti penitenziari, con il coinvolgimento del medico competente ai sensi del D.Lgs, 9 aprile 2008, n. 81, concorderanno con le autorità sanitarie e le unità di crisi locali chiare procedure, che attengano soprattutto alla fase di prelievo di tamponi e al trattamento conseguente dei casi sospetti di infezione da COVID-19 nell’ambito della popolazione detenuta, comprendendo anche le eventuali misure di isolamento e la conseguente sorveglianza sanitaria.

§4 Per tale ragione appare imprescindibile che ogni direzione, fin da subito, individui all’interno dell’istituto penitenziario, secondo le indicazioni del personale medico in servizio, uno spazio ove collocare i detenuti per consentire l’eventuale fase di isolamento sanitario dei casi di sospetto contagio.

§5 Fermo restando quanto disposto a proposito dei trasferimenti da e verso gli istituti penitenziari (sfollamenti, assegnazioni, trasferimenti a domanda o per motivi di sicurezza, ecc.), interessanti i territori di competenza dei Provveditorati di Torino, Milano, Padova, Bologna e Firenze (cfr. circolare del 22 febbraio 2020), per le traduzioni riguardanti motivi di giustizia, le direzioni interessate concorderanno con gli organi giudiziari competenti le modalità di esecuzione delle stesse, valutando anche la possibilità di garantire la presenza del detenuto con il supporto della videoconferenza.

§6 Le segnalazioni di diffusione dell’infezione nei territori appena menzionati inducono in generale ad elevare il livello di allerta e a rafforzare le misure di protezione in tutti gli istituti penitenziari.

Particolare attenzione dovrà essere dedicata al controllo sui detenuti che hanno accesso dall’esterno (cc.dd. nuovi giunti): per costoro sarà opportuno eseguire uno specifico preliminare monitoraggio, con possibilità di utilizzare anche uno spazio di pretriage.

Sul punto si segnala che il Dipartimento della Protezione civile ha offerto la propria disponibilità a fornire sistemi di rapida installazione (piccole tensostrutture), da impiegare per tale scopo, all’interno dei quali il personale sanitario competente potrà effettuare tutti i necessari accertamenti preventivi.

Ogni Provveditore effettuerà, all’interno del proprio territorio di competenza, una mirata ricognizione per ricostruire il fabbisogno effettivo (in termini numerici) delle strutture mobili da installare presso gli Istituti penitenziari, dandone comunicazione – il prima possibile – alla Direzione generale del personale e delle risorse, per la successiva richiesta da avanzare al Comitato Operativo della Protezione Civile, anche per il tramite del personale di questa sede centrale che vi partecipa.

§7 Per il trattamento sanitario dei detenuti, nei casi di sospetto contagio, occorre necessariamente seguire la classificazione, stabilita dal Ministero della salute con l’allegata circolare, così come declinata nelle seguenti tipologie:

  1. detenuto sintomatico (T° 37,5; mal di gola, rinorrea, difficoltà respiratoria e sintomatologia simil-influenzale/simil COVID-19/polmonite): seguire indicazioni circolare Ministero della Salute;
  2. detenuto paucisintomatico – contatto stretto negativo al test: predisporre assistenza medica in appositi locali che le direzioni d’istituto dovranno individuare, e segnalare il caso al Dipartimento di Prevenzione della ASL competente. Effettuare valutazione congiunta medico-penitenziario con servizio deputato ASL;
  3. detenuto riscontrato positivo al tampone per COVID-19 ed al momento asintomatico: quarantena presso apposito locale individuato (spazio di isolamento sanitario) con sorveglianza attiva da parte del Medico penitenziario per 14 giorni.

ACCESSI DALL’ESTERNO E VISITE

§8 Particolare attenzione da parte del personale addetto all’area esterna e all’ufficio colloqui dovrà essere posta in relazione agli accessi in istituto da parte di persone non appartenenti all’Amministrazione penitenziaria o alla ASL, ivi compresi gli addetti agli approvvigionamenti e rifornimenti.

A tale proposito, si ritiene indispensabile che i visitatori osservino un comportamento responsabile, mediante autodichiarazione in cui attestino di non presentare sintomi (T° 37,5; mal di gola, rinorrea, difficoltà respiratoria e sintomatologia simil-influenzale/simil COVID-19/polmonite), di non provenire o di non aver soggiornato negli ultimi quattordici giorni in paesi ad alta endemia o territori nazionali sottoposti a misure di quarantena, di non essere comunque a conoscenza di aver avuto contatti con persone affette da COVID-19.

In caso di dichiarazione positiva, dovrà essere interdetto l’accesso in Istituto, definendo con l’unità di crisi locale il percorso di invio alle ASL di riferimento.

Gli istituti penitenziari, privi di assistenza medica h24, chiederanno alle locali Prefetture di impartire direttive alle Forze di Polizia, al fine di limitare gli accessi dalla libertà agli orari in cui è presente il medico del penitenziario.

FORNITURE DEI PRESIDI SANITARI

§9 Per ciò che concerne l’approvvigionamento dei presidi sanitari (DPI), si porta all’attenzione dei Sigg. Provveditori la necessità che ciascuno formuli, nel più breve tempo possibile, il documento che riepiloghi, a livello quantitativo, il fabbisogno generale dei medesimi presidi: la Direzione generale del personale e delle risorse avrà cura di sollecitare i Provveditorati in tal senso e a di redigere la richiesta cumulativa da inoltrare al Comitato Operativo della Protezione Civile, anche per il tramite del personale dello scrivente Dipartimento che vi partecipa (Dir.te Dott.ssa Paola Montesanti, D.te A. Lisa Brianese).

§10 I dispositivi di protezione individuale (DPI) a seguito di approvvigionamento dovranno essere resi disponibili soprattutto per il personale che svolge servizi operativi o attività che possono comportare esposizione diretta al contagio.

AVVERTENZE GENERALI

§11 Le direzioni, inoltre, sono tenute a seguire le indicazioni offerte dal Ministero della Salute e relative alla salubrità degli ambienti di lavoro e alla tutela della salute del personale.

Sarà necessario raccomandare, tra le altre cose, di evitare affollamenti nei locali d’ufficio o nelle caserme, assicurare la frequente areazione di tutti i siti e curare la consueta pulizia e disinfezione degli ambienti.

§12 I dipendenti saranno informati che, nel caso in cui dovessero presentare sintomi, anche lievi, indicativi di un’eventuale infezione (febbre, tosse, difficoltà respiratoria, dolori muscolari), così come prescritto dalle circolari del Ministero della Salute, dovranno evitare di accedere direttamente alle strutture di pronto soccorso e rivolgersi telefonicamente al proprio medico curante o al numero nazionale di emergenza (112) o al numero verde (1500) del Ministero della Salute, notiziando nel contempo la Direzione di appartenenza.

§13 Nel caso in cui i sintomi dovessero verificarsi sul posto di lavoro e/o durante il turno di servizio, dovrà essere immediatamente interessato il personale medico per i consequenziali interventi di competenza.

§14 Al fine di limitare eventuali tensioni tra la popolazione detenuta, nonché di evitare preoccupazione tra il personale tutto, le direzioni degli istituti concorderanno con le ASL incontri informativi, curati da esperti della materia e destinati al personale penitenziario e ai detenuti.

Certo della collaborazione e del senso di responsabilità del personale dell’amministrazione penitenziaria, si rappresenta che le disposizioni contenute nella presente circolare sono suscettibili di modifiche ed integrazioni in ragione degli sviluppi della situazione.

Roma, 25 febbraio 2020

Il Capo dipartimento
Francesco Basentini