Circolare 10 marzo 2010 - Adempimenti per la corretta tenuta del sistema di catalogazione e gestione delle informazioni concernenti le persone scomparse ed i cadaveri non identificati

10 marzo 2010

Dipartimento per gli Affari di Giustizia
Direzione Generale della Giustizia Penale


Ai Signori Procuratori Generali presso le Corti di appello
Loro Sedi

e, per conoscenza,

Al Ministero dell’Interno
Dipartimento della Pubblica Sicurezza
Roma

 

Oggetto: Adempimenti per la corretta tenuta del sistema di catalogazione e gestione delle informazioni concernenti le persone scomparse ed i cadaveri non identificati. 

Da tempo le tecnologie informatiche vengono proficuamente applicate al settore investigativo, offrendo alle forze di polizia importanti strumenti operativi, tra i quali la considerevole mole di informazioni disponibili attraverso il Sistema Informativo Interforze.
Si tratta, peraltro, di settore in costante evoluzione, che si presta ad utilizzazioni sempre più ampie.
Nell’anno 2009 sono state messe a punto nuove metodologie d’indagine relative ai fenomeni delle persone scomparse e dei cadaveri non identificati, nell’intento di elaborare un nuovo sistema informativo che possa facilitare l’analisi e la comparazione delle informazioni acquisite, migliorando le attività di ricerca e di identificazione. A tal fine è stato creato il sistema informatico Ri.Sc. (Ricerca Scomparsi), ideato e realizzato dalla Direzione Centrale per gli Affari Generali della Polizia di Stato, che ne è anche responsabile della gestione.
Ri.Sc. è un sistema informativo, allocato presso il Centro Elettronico Nazionale della Polizia di Stato, che permette di catalogare e gestire le informazioni concernenti le persone scomparse e i cadaveri non identificati, attraverso la cooperazione applicativa con lo S.D.I. - dal quale sono di volta in volta automaticamente acquisite alcune informazioni desunte dalle denunce di scomparsa di persona e di ritrovamento di cadavere non identificato – nonché mediante l’inserimento di ulteriori dati di dettaglio relativi alla “persona scomparsa” e al “cadavere non identificato”, effettuato dagli appartenenti ai Gabinetti di Polizia Scientifica della Polizia di Stato e dagli operatori specializzati dei Nuclei Investigativi dell’Arma dei Carabinieri (nonché dalla Guardia di Finanza, dal Corpo Forestale dello Stato e dal Corpo della Polizia Penitenziaria, anche mediante collaborazione con le due forze di polizia a competenza generale).
Secondo quanto comunicato dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno, la funzionalità più importante del sistema è la possibilità di effettuare un incrocio dei dati biomentrici e descrittivi contenuti nelle schede relative alla “persona scomparsa” e al “cadavere non identificato”, così da poter far emergere ed individuare, medante la visualizzazione di una scala percentuale di valori in ordine all’affidabilità del risultato, i casi possibili di corrispondenza tra soggetti scomparsi e cadaveri non identificati.
È di tutta evidenza che il dato comparativo così acquisito consentirà agli inquirenti di restringere sensibilmente l’ambito della ricerca e di ricorrere conseguentemente a mirate procedure di identificazione certa – quali la rilevazione delle impronte digitali, l’analisi del DNA, ecc. – con ben più considerevoli possibilità di ottenere un risultato positivo.

Le modalità di alimentazione del Sistema Ri.Sc. richiedono adempimenti ulteriori anche da parte dell’Autorità giudiziaria (l’ufficio del pubblico ministero), che dovrà assicurare il corretto ed esauriente aggiornamento dei dati, da realizzarsi attraverso la redazione di apposite schede, riportanti le informazioni rilevanti da inserire nell’elaboratore.
È importante sottolineare, a questo riguardo, che la compilazione delle schede relative al “cadavere non identificato” – diversamente da quelle delle persone scomparse (la cui redazione è affidata al personale di polizia che riceve le denunce di scomparsa) - richiede necessariamente la cooperazione del medico legale, poiché diversi dati da indicarsi possono essere ricavati soltanto all’esito dell’accertamento tecnico medico-legale eseguito su incarico conferito dall’Autorità Giudiziaria, a norma dell’art. 116 disp. att. c.p.p., ed espletato nella gran parte dei casi poco dopo il rinvenimento del cadavere.
Al fine di consentire il funzionamento del sistema, risulta, pertanto, assolutamente necessario che, in tutti i casi in cui si proceda ad accertamenti tecnici su cadavere di persona ancora non identificata, il magistrato procedente – oltre ad adottare i provvedimenti indicati al comma 1, seconda parte, del citato art. 116 disp. att. c.p.p. – dia al consulente tecnico l’espresso incarico di compilare la scheda relativa al “cadavere non identificato” (mod. P.M.), la quale sarà poi consegnata in formato elettronico su apposito supporto ottico, unitamente alla copia sottoscritta del modello cartaceo, al reparto di polizia giudiziaria procedente, che curerà l’aggiornamento del Ri.Sc..
Si fa presente che la scheda per il medico legale è disponibile in formato elettronico sia sul sito del Ministero dell’Interno, alla voce Persone scomparse, sia su quella del Ministero della giustizia, nell’area Schede pratiche, alla voce Ricerca Persone Scomparse.

Si pregano, pertanto, le SS.LL. di voler portare la presente nota a conoscenza degli uffici inquirenti del distretto, raccomandando la precisa e puntuale osservanza delle procedure indicate.

Roma, 10 marzo 2010

IL DIRETTORE GENERALE
Luigi Frunzio