Circolare 2 dicembre 2015 - Protocollo d'intesa tra il Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria e L'Unione delle Comunità ed Organizzazioni Islamiche in Italia (U.CO.I.I.)

2 dicembre 2015

Circolare 3666/6116
pu - 0406462-02/12/2015


DIPARTIMENTO DELL'AMMINISTRAZIONE PENITENZIARIA
IL CAPO DIPARTIMENTO

Al Sig. Vice Capo del Dipartimento
SEDE
Alla Direzione Generale dei
detenuti e del Trattamento
SEDE
Al Sig. Direttore dell'Ufficio per
l'Attività Ispettiva e del Controllo
SEDE
Al Nucleo Investigativo Centrale
SEDE
Al Sig. Provveditore Regionale
PADOVA
Al Sig. Provveditore Regionale
BOLOGNA
Al Sig. Provveditore Regionale
MILANO
Al Sig. Provveditore Regionale
TORINO
Al Sig. Provveditore Regionale
FIRENZE
Alla Direzioni della Casa Circondariale
VERONA
Alla Direzioni della Casa Circondariale
MODENA
e, per conoscenza
Alla Direzioni della Casa Circondariale
TORINO
Alla Direzioni della Casa Circondariale
CREMONA
Alla Direzioni della Casa Reclusione
MILANO "OPERA"
Alla Direzioni della Casa Reclusione
MILANO "BOLLATE"
Alla Direzioni della Casa Circondariale
BRESCIA "CANTON MOMBELLO"
Alla Direzioni della Casa Circondariale
FIRENZE "SOLLICCIANO"
Ai Sigg. Provveditori Regionali
LORO SEDI
Alle Direzioni degli Istituti Penitenziari
LORO SEDI

Oggetto: Protocollo d'intesa tra il Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria e L'Unione delle Comunità ed Organizzazioni Islamiche in Italia (U.CO.I.I.).

Il Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria, attesa la forte presenza di detenuti musulmani, ha avviato una collaborazione con le comunità islamiche esterne al fine di favorire l'accesso di Ministri di Culto e Mediatori Culturali.

Infatti, l'annuale monitoraggio esperito dal Nucleo Investigativo Centrale ha rilevato che i soggetti provenienti da paesi tradizionalmente di fede musulmana sono 10.485 ed ha evidenziato che tra di essi vi è un forte tasso di autolesionismo.

Considerato che l'Amministrazione Penitenziaria riconosce e tutela la libertà di ogni culto, nel rispetto della sicurezza, ha sottoscritto, in data 5 novembre 2015, con l'U.CO.I.I. un protocollo d'intesa con l'obiettivo di migliorare il modo di interpretare la fede islamica in carcere fornendo un valido sostegno religioso e morale ai detenuti attraverso l'accesso negli Istituti di Pena di persone adeguatamente preparate.

In tale contesto, sulla base del maggior numero di detenuti musulmani e della presenza di una sala adibita a preghiera, sono stati individuati gli 8 istituti di seguito elencati, dove si avvierà la sperimentazione della durata di 6 mesi:

  • Casa Circondariale Verona;
  • Casa Circondariale Modena;
  • Casa Circondariale Torino;
  • Casa Circondariale Cremona;
  • Casa Reclusione Milano "Opera";
  • Casa Reclusione Milano "Bollate";
  • Casa Circondariale Brescia "Cantori Mombello;
  • Casa Circondariale Firenze "Sollicciano".

Tale progetto si articolerà nelle seguenti fasi:

  • L'UCOII comunicherà alla Direzione Generale dei Detenuti e del Trattamento i nominativi dei volontari che faranno accesso negli Istituti;
  • La Direzione Generale dei Detenuti e del Trattamento trasmetterà tali nominativi all'Ufficio per l'Attività Ispettiva e del Controllo e chiederà i necessari nulla osta al Ministero dell'Interno;
  • L'Ufficio per l'Attività ispettiva e del Controllo assumerà le informazioni dal Comitato di Analisi Strategica Antiterrorismo e comunicherà gli esiti alla Direzione Generale dei Detenuti e del Trattamento;
  • In caso di esito positivo la Direzione Generale dei Detenuti e del Trattamento comunicherà le autorizzazioni agli Istituti Penitenziari interessati;
  • Gli Istituti Penitenziari si avvarranno dell'opera di tali volontari garantendo la massima collaborazione e mensilmente invieranno una relazione alla Direzione Generale dei Detenuti e del Trattamento e per conoscenza all'Ufficio per l'Attività Ispettiva e del Controllo sull'andamento del progetto.

AI termine della sperimentazione il progetto sarà esteso gradualmente a tutti gli Istituti ove sono presenti detenuti musulmani e che siano provvisti di sala preghiera.

Si invitano, pertanto gli Istituti ad organizzarsi per individuare dei locali idonei al fine di favorire la concreta applicazione del protocollo.

Infine, ai volontari che avranno garantito una presenza costante e per cui pervengano le note positive dagli Istituti, sarà fornita una formazione specifica presso Università o Enti convenzionati.

Tutto ciò premesso sarà cura della Direzione Generale dei detenuti e del trattamento emanare, di concerto con l'Ufficio Ispettivo e del Controllo e con il Nucleo Investigativo Centrale, le successive disposizioni applicative.

Il Capo del Dipartimento
Santi Consolo