Consistenza, destinazione ed utilizzo dei beni sequestrati o confiscati - Stato dei procedimenti di sequestro o confisca - Relazione al Parlamento ex L. 7 marzo 1996, n. 109 (settembre 2013)

Dipartimento per gli Affari di Giustizia
Direzione generale della Giustizia penale
Ufficio I - Reparto Dati Statistici e Monitoraggio

 

Indice

 

Relazione al Parlamento sui beni sequestrati e confiscati art. 3, comma 2, Legge 7 marzo 1996 n. 109

 

Premessa

La normativa in materia di misure di prevenzione patrimoniale e di criminalità organizzata è costituita dalla Legge 7 marzo 1996 n. 109, che reca: “Disposizioni in materia di gestione e destinazione dei beni sequestrati e confiscati. Modifiche alla Legge 31 maggio 1965, n. 575 e all’articolo 3 della Legge 23 luglio 1991, n. 223. Abrogazione dell’art. 4 del D.L. 14 giugno 1989, n. 230, convertito con modificazioni dalla Legge 4 agosto 1989, n. 282”, Legge 24 luglio 2008 n. 125, art. 12 sexies Legge n. 356 del 1992, art. 2 Legge n. 94 del 2009, decreto legge 4 febbraio 2010 n. 4 convertito con modificazioni dalla legge 31 marzo 2010 n. 50, Legge 13 agosto 2010 n. 136; infine, con il D.L. 6 settembre 2011 n. 159, Codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione, il legislatore ha effettuato una completa ricognizione della legislazione antimafia in vigore ed ha provveduto al coordinamento delle norme in materia.

La Legge 7 marzo 1996 n. 109

La Legge 7 marzo 1996 n. 109 non si è limitata ad apportare innovazioni sostanziali e procedurali in tema di amministrazione dei beni sequestrati e confiscati, ma ha recepito l’esigenza di attuare un monitoraggio permanente di tali beni, anche al fine di redigere una relazione semestrale del Governo al Parlamento.

L’esigenza di creare una banca dati derivava anche dal fatto che, sino a quel momento, la raccolta dei dati era stata rimessa all’iniziativa delle Amministrazioni a vario titolo interessate, le quali, senza alcun raccordo tra loro, avevano provveduto a creare autonomi sistemi di rilevazione, talvolta privi di precisi criteri procedurali.

Le rilevazioni così realizzate, inoltre, si riferivano solo alla fase del procedimento di competenza dell’Amministrazione che le effettuava, senza tener conto né delle successive fasi, né del coinvolgimento di Amministrazioni diverse. Era dunque necessario istituire un raccordo fra tali rilevazioni anche al fine di renderle confrontabili fra loro.

A tal fine, la Legge n. 109/1996 ha recato significative innovazioni, disponendo che la raccolta dei dati relativi ai beni sequestrati o confiscati, dei dati concernenti lo stato del procedimento per il sequestro o la confisca, nonché dei dati inerenti alla consistenza, alla destinazione o all’utilizzazione dei beni suddetti, venisse disciplinata da un Regolamento da emanarsi con Decreto del Ministro della Giustizia, da adottare di concerto con le altre amministrazioni interessate (Difesa, Finanze e Interno).

Tale Regolamento è stato emanato il 24 febbraio 1997 e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica del 28 marzo 1997: “Disciplina della raccolta dei dati relativi ai beni sequestrati o confiscati”.


Presentazione della nuova banca dati - Sistema informativo "SIPPI" (sistema Informativo Prefetture e Procure dell'Italia meridionale).

Il nuovo sistema informativo è stato creato da una società esterna, la Almaviva Spa, su commissione della Direzione Generale dei Sistemi Informativi Automatizzati di questo Ministero, ed è finalizzato alla creazione di una Banca Dati centralizzata per la gestione di tutte le informazioni relative ai beni “sequestrati e confiscati” alle organizzazioni criminali.

Le finalità dettate dal D.M. 24 febbraio 1997 n. 73 e le considerazioni sul concentrarsi del fenomeno nell’Area del Mezzogiorno, hanno portato a valutare l’inserimento del progetto “SIPPI” nell’ambito del Programma Operativo Nazionale - Sicurezza per lo sviluppo del Mezzogiorno d’Italia 2000-2006.

La Banca Dati è utilizzata con funzionalità e possibilità d’accesso diverse anche in relazione al “profilo utente” connesso. L’accesso oltre agli uffici Centrali e Periferici del Ministero della Giustizia, potrà essere consentito a tutte le Amministrazioni, centrali e periferiche coinvolte nei procedimenti, in particolare:

  • al Ministero dell’Interno;
  • al Ministero dell’Economia e delle Finanze;
  • all’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata;
  • alle Prefetture;
  • ai Comuni.

L’applicativo “SIPPI” ha rivolto particolare attenzione alla individuazione di tutti i dati di interesse di ogni Amministrazione ed Ente coinvolti e di tutti i flussi informativi di riferimento, interni ed esterni al mondo giustizia, al fine di delineare la struttura della banca dati ed assicurarne la recettività dei diversi canali di alimentazione.

Si precisa che l’avvio in esercizio di “SIPPI”, che realizza l’informazione dei registri delle misure di prevenzione e della banca dati centrale in un unico sistema informativo, come disposto dalle Circolari della Direzione Generale della Giustizia Penale del 10/10/2008, del 27/11/2008, del 26/11/2009 e del 23/12/2010, consente di attuare un monitoraggio in forma interamente automatizzata in tutto il territorio Nazionale.

Nell’analisi della situazione attuale giova ricordare:

  • che il caricamento dei dati pregressi del bene, partendo dall’archivio elettronico dei moduli di rilevamento comporterà inizialmente l’incompletezza degli stessi dati per quel che riguarda l’iter dei procedimenti nei vari gradi del giudizio e per l’identificazione del bene stesso nelle nuove tipologie;
  • che, grazie al protocollo di intesa stipulato in data 17/09/2009 con il Commissario Straordinario del Governo per la gestione e la destinazione dei beni confiscati ad organizzazioni criminali, è nata una proficua collaborazione tra Ministero della Giustizia e Ufficio del Commissario ai fini dell’inserimento dei dati riguardanti l’art. 12 sexies Legge 356 del 1992. Detta collaborazione continua con l’Agenzia Nazionale dei beni confiscati, istituita con decreto legge 45 febbraio 2010 n.4, convertito in legge, con modifiche, dalla legge 31 marzo 2010 n. 50, alla quale il legislatore demanda tutte le competenze prima facenti capo alle varie autorità: Agenzie del Demanio, Prefetti e Commissario straordinario per la gestione e la destinazione dei beni confiscati ad organizzazioni criminali.


Metodologia della rilevazione

Per una migliore individuazione dei beni e facilità di lettura dei dati la nuova classificazione dei beni ha previsto dei grossi cambiamenti. E’ sicuramente più aggiornata in quanto comprende i più recenti prodotti finanziari, visto l’evolversi dei settori di investimento della criminalità organizzata, e adotta altresì una terminologia che tiene conto dei registri ufficiali già esistenti: un esempio per tutti la classificazione catastale.

Le tabelle allegate riportano solo parzialmente il contenuto della banca dati, essendo la stessa ricca di dati di utilità gestionale difficilmente descrivibili con grafici e commenti. In particolare, da questa relazione, si invita a fare attenzione ai metodi di conteggio indicati nell’intestazione delle tabelle stesse.

Per capire le potenzialità a titolo meramente esemplificativo si può sottolineare come sia possibile interrogare la banca dati per sapere, al momento, se e per quanti beni e quali è presente una certa persona o quante volte è stato impiegato un determinato amministratore.

I dati sono relativi sia al procedimento di prevenzione, sin dal suo inizio (fase della proposta) con uno sguardo su tutte le sue vicissitudini processuali nei vari gradi sino alla definizione, sia alle fasi successive della gestione ed amministrazione del bene, o della sua definitiva destinazione. Ovviamente diverse saranno le interrogazioni praticabili sulla banca dati.

In virtù dei criteri di suddivisione dei beni, che prevedono diverse tipologie, nuove categorie e sottocategorie, questa relazione si discosterà ovviamente dalle precedenti. L’attuale classificazione dei beni è basata su tre livelli gerarchici:

  • Tipologia;
  • Categoria;
  • Sottocategoria

Le tipologie individuate sono le seguenti:

  • Beni immobili;
  • Beni Mobili;
  • Beni Mobili registrati;
  • Beni Finanziari;
  • Aziende
     

Classificazione

Gli schemi che seguono riportano, per ciascuna tipologia le categorie ammesse e per ciascuna categoria le relative sottocategorie.

Beni immobili
Categoria Sottocategoria
Unità immobiliari per uso di abitazione e assimilabili Appartamento in condominio - abitazione indipendente
Palazzo di pregio artistico e storico – castello – villa – box
Garage – autorimessa – posto auto – tettoia – altro
Unità immobiliari per alloggi e usi collettivi Collegio e convitto – educandato – ricovero – orfanotrofio – ospizio – convento – seminario – casa di cura – ospedale
Ufficio pubblico – scuola – laboratorio scientifico – biblioteca – museo – galleria – cappella
oratorio – opificio – albergo – pensione - teatro – cinematografo – sala per spettacoli – istituti di credito
Fabbricato annesso a speciali esigenze commerciali – edificio galleggiante – ponte privato – altro
Unità immobiliari a destinazione commerciale e industriale Negozio – bottega – magazzino/locale di deposito
Laboratorio per arti e mestieri – stabilimento balneare
Stabilimento di acque curative – stalla – scuderia – fabbricato/locale per esercizi sportivi – fabbricato industriale
Altre unità immobiliari Fabbricato in corso di costruzione indivisibile – altro
Terreno Terreno agricolo – terreno con fabbricato rurale
Terreno edificabile

 

Beni mobili
Categoria Sottocategoria
Denaro Contante – conto corrente bancario – conto corrente postale – libretto postale – libretto bancario - altro
Collezioni Francobolli – libri – monete – quadri – altro
Altri oggetti Apparecchiature elettroniche – arredi per uso abitativo
Arredi per uso professionale/commerciale – cassette di sicurezza
Macchine artigianali oggetti artistici – preziosi e gioielli - altro
Animali Animali esotici – bovini – cavallo da corsa – equini – ovini – suini - altro

 

Beni mobili registrati
Categoria Sottocategoria
Veicoli Aeromobile – Elicottero – autobus – automezzo furgonato
Automezzo pesante – autocaravan – camper – autovettura – ciclomotore – fuoristrada –
motoveicolo – motofurgone – natante – nave – imbarcazione – quadriciclo – rimorchio – veicolo agricolo
Veicolo industriale – altro
Beni immateriali Marchio – brevetto – modello industriale

 

Beni finanziari
Categoria Sottocategoria
Titoli cambiari Assegno bancario – assegno circolare – cambiale/tratta
Titoli obbligazionari o di prestito Titoli di stato (Bot, Cct, Btp, Cte, Btz, Bte) – Certificato di deposito – Obbligazioni
Titoli di partecipazione Azioni – strumenti finanziari partecipativi – titoli anticipi
Titoli rappresentativi di merci Fede di deposito – nota di pegno – polizza di carico
Altri beni finanziari Contratto leasing – crediti vari – polizza assicurativa – prestiti
Fidi

 

Aziende - Categorie

  • Impresa individuale iscritta nel registro delle imprese
  • Società r.l.
  • Società cooperativa
  • Società di fatto registrata
  • Società in accomandita per azioni
  • Società in accomandita semplice
  • Società in nome collettivo
  • Società per azioni
  • Società semplice
  • Altro

 

COMMENTO AI DATI STATISTICI

Procedimenti sopravvenuti (intera Banca Dati)

Una premessa è doverosa: la stesura di questa relazione e delle tabelle allegate è opera della DGGP (Direzione Generale Giustizia Penale) del Ministero della Giustizia, che si avvale dei dati forniti da un sistema informativo, il Sippi (Sistema Informativo delle Procure e Prefetture dell’Italia meridionale), basato su report inseriti dai singoli Uffici Giudiziari periferici.
La DGGP può quindi procedere a compilare ciò che segue:

  1. basandosi su quel che viene riportato nel Sippi;
  2. quando il Sippi è in grado di fornire le informazioni necessarie.

Il primo dato evidente di questa relazione è la forte diminuzione dei nuovi procedimenti iscritti. Sono infatti solo 305 i sopravvenuti nell’ultimo anno preso in esame (30 settembre 2012 – 30 settembre 2013), per una media di 25 al mese; se si considera che nello stesso periodo 2011-2012 erano stati 682 per una media di 56 al mese, le nuove iscrizioni sono scese a meno della metà del dato precedente, che era già inferiore al 2010-2011 (814 iscrizioni pari a 67 al mese).
E anche il raffronto per singoli anni solari mostra in maniera più chiara tutto ciò: se nel 2011 si è arrivati a 681 nuovi procedimenti iscritti, nel 2012 si è scesi a 582 (- 99), mentre nell’anno in corso, il 2013, il dato parziale al 30 settembre ne registra 400 facendo ipotizzare un dato per l’intero anno che arriverebbe intorno ai 530 sopravvenuti, confermando il trend in diminuzione (vedi tabella 1 in allegato).
Le regioni meridionali continuano ad essere quelle più interessate dal fenomeno: considerando il biennio 2012-2013 (dati aggiornati al 30 settembre), il primato è come sempre della Sicilia, con 264 nuovi procedimenti, davanti a Campania (183), Calabria (121) e Puglia (79). Mentre nel resto d’Italia un incremento rilevante si è avuto nel Lazio, dove si contano 85 nuovi procedimenti (erano 32 nel 2010-2011), quasi come in Lombardia, dove se ne registrano 88, mentre 69 risultano in Piemonte e 28 in Emilia Romagna.
L’analisi dei singoli distretti giudiziari dopo i primi posti delle solite Palermo (198 nuovi procedimenti nel 2012-2013), Napoli (164) e Reggio Calabria (84), segnala località geografiche finora meno considerate: ecco così 85 procedimenti a Roma, 83 a Milano, 69 a Torino (ne aveva 27 nel biennio precedente), 28 a Bologna.

Esaminiamo ora il quinquennio 2009-2013 (dati aggiornati al 30 settembre, vedi tabella 1 in allegato). Su 2.613 procedimenti iscritti in tutta Italia 2.073, quasi l’ 80%, sono stati emessi nelle regioni del sud (suddivise geograficamente in area meridionale e area insulare). Il centronord nel suo insieme, con 540 procedimenti, rimane decisamente al di sotto attestandosi su una percentuale poco sopra il 20%.

Procedimenti sopravvenuti sul territorio nazionale
TOTALI NORD percentuale CENTRO percentuale SUD percentuale ISOLE percentuale ITALIA
TOTALE 2009-2013 383 14,6% 157 6,0% 1.207 46,3% 866 33,1% 2.613
TOTALE BANCA DATI 730 10,9% 270 4,0% 3.381 50,7% 2.296 34,4% 6.677

Interessante è anche il dettaglio dei dati di alcune regioni per quel che riguarda sempre gli ultimi cinque anni (2009-2013); la prevalenza del sud è schiacciante:

  • 852 procedimenti, pari al 32,6% del totale nazionale, sono in Sicilia;
  • 505, il 19,3% in Campania;
  • 395, il 15,1% in Calabria;
  • 255, il 9,8% in Puglia.

Al quinto posto troviamo la Lombardia, che ha avuto un certo incremento negli ultimi anni, con 198 procedimenti; seguono il il Lazio con 130, il Piemonte con 101, l’Emilia Romagna con 46 e l’Abruzzo con 40.

 

Percentuale Procedimenti Sopravvenuti
anni 2009-2013
Territorio 2009 2010 2011 2012 2013
NORD 9,6% 8,6% 13,1% 24,7% 16,0%
CENTRO 3,0% 3,3% 4,6% 3,4% 19,0%
SUD 49,7% 46,6% 51,0% 45,0% 35,5%
ISOLE 37,8% 41,5% 31,4% 26,8% 29,5%

 

Grafico 1 - Percentuale Procedimenti Sopravvenuti anni 2008-2012

Grafico 1 - Percentuale Procedimenti Sopravvenuti anni 2009-2013

Il dato riguardante il totale nazionale degli ultimi cinque anni (2.613 procedimenti) conferma l’incremento nell’attività giudiziaria fino a tutto il 2011, quando i procedimenti sopravvenuti hanno toccato la cifra record in un solo anno di 681.

Il 2012 invece, come già evidenziato, ha registrato una certa flessione con l’iscrizione di 582 nuovi procedimenti (- 14%); come singolo anno solare è comunque al secondo posto in assoluto per numero di sopravvenuti; il dato parziale del 2013 conferma il calo.

Numero procedimenti  sopravvenuti per anno
Dati aggiornati al 31 marzo 2013
Anno Procedimento
2004 266
2005 242
2006 222
2007 312
2008 272
2009 439
2010 511
2011 681
2012 582
2013 400

 

Dal 2009 in poi ci si è mantenuti sempre al di sopra dei 400 procedimenti sopravvenuti all’anno: se ne sono contati 439 proprio nel 2009, con un massimo di 115 a Palermo, 511 nel 2010 (156 a Palermo), e appunto la cifra di 681 nel 2011, con Palermo sempre al top con 150 procedimenti sopravvenuti, il 22% del totale, davanti a Napoli con 134 e Reggio Calabria con 77. I dati del 2012, 582 sopravvenuti in tutta Italia vedono sempre Napoli (115) e Palermo (107) davanti a tutti, mentre il dato del 2013, pur parziale, segnala una novità: la forte crescita di Roma, seconda con 69 nuovi procedimenti.

 

Numero Procedimenti per distretto - anno 2013
Dati aggiornati al 30 settembre 2013
N. distretto Procedimenti
1. PALERMO 91
2. ROMA 69
3. NAPOLI 49
4. REGGIO CALABRIA 28
5. MILANO 22
6. BARI 20
7. CATANIA 20
8. TORINO 20
9. CATANZARO 19
10. BOLOGNA 10

 

Procedimenti Sopravvenuti negli anni 2009-2013

  • 2009 - 439
  • 2010 - 511
  • 2011 - 681
  • 2012 - 582
  • 2013 - 400

Grafico 2 - Procedimenti Sopravvenuti negli anni 2009-2013 (aggiornati al 30 settembre 2013)

Grafico 2 - Procedimenti Sopravvenuti negli anni 2009-2013 (aggiornati al 30 settembre 2013)

Proprio Roma è il distretto giudiziario che ha avuto un incremento relativo maggiore, 53 procedimenti sopravvenuti in più, nel biennio 2012/2013 rispetto a quello precedente, seguito a ruota da Torino, Milano e Bologna con 11 nuove iscrizioni in più.

Tuttavia è sempre Palermo, con 198 procedimenti sopravvenuti, a primeggiare pur avendo avuto un forte decremento rispetto ai due anni precedenti (-108 in confronto al 2010/2011). E dietro a Napoli, 164 nuovi procedimenti, la sorpresa è proprio Roma, 85 sopravvenuti, che non solo toglie a Milano il suo abituale posto di primo distretto del resto d’Italia (escludendo il sud), ma addirittura si piazza davanti a Reggio Calabria e a Bari, tradizionalmente sempre davanti.

Altri distretti in decisa ascesa sono quelli di Torino, al sesto posto con 69 procedimenti sopravvenuti, e Bologna, con 28.

Numero Procedimenti per distretto -
confronto per bienni
Dati aggiornati al 30 settembre 2013

 
N. Distretto Procedim.
2010 - 2011
Procedim.
2012 - 2013
Variazione rispetto
al biennio precedente
1. PALERMO 306 198 -108
2. NAPOLI 209 164 -45
3. ROMA 122 85 53
4. REGGIO CALABRIA 104 84 -38
5. MILANO 72 83 11
6. TORINO 71 69 42
7. BARI 53 60 -44
8. CATANIA 49 42 -11
9. CATANZARO 32 37 -34
10. BOLOGNA 27 28 11

Dedichiamo anche un breve spazio al dato dei singoli uffici giudiziari, prendendo in esame anche qui il 2012-2013. Là dove i distretti giudiziari sono più articolati, non sempre si ha una idea precisa dell’attività a livello locale. Ecco dunque che dopo i soliti nomi vengono fuori S. Maria Capua Vetere, con 53 procedimenti, e poi uffici meno evidenti come Trapani, vicino ai 40, ed ancora Agrigento, Foggia e Salerno.

 

Numero Procedimenti per Ufficio Giudiziario
anno 2012 - 2013

Dati aggiornati al 30 settembre 2013
N. ufficio giudiziario Procedimenti
1. PALERMO 133
2. NAPOLI 103
3. REGGIO CALABRIA 84
4. ROMA 74
5. MILANO 72
6. TORINO 60
7. S. MARIA CAPUA VETERE 53
8. TRAPANI 37
9. BARI 34
10. CATANIA 29
11. AGRIGENTO 28
12. FOGGIA e SALERNO 19

 

Procedimenti Sopravvenuti per Aree Geografiche anni 2009-2013
Territorio 2009 2010 2011 2012 2013
NORD 42 44 89 144 64
CENTRO 13 17 31 20 76
SUD 218 238 347 262 142
ISOLE 166 212 214 156 118

 

Grafico 3 - Procedimenti Sopravvenuti per Aree Geografiche anni 2009-2013

Procedimenti Sopravvenuti per Aree
Geografiche, Anni 2009-2013

 

Il dettaglio per singole aree geografiche evidenzia la linea di tendenza del fenomeno negli ultimi anni, con il centronord che nell’ultimo biennio mostra dati da prendere in considerazione; esaminando il dato, sia pur parziale, del 2013 possiamo dire che:

  • l’area meridionale continua ad essere quella prevalente ma i 142 procedimenti sopravvenuti evidenziano comunque un calo rispetto alla cifra record di 347 del 2011, come si nota un po’ in tutti i principali distretti (Napoli, ad esempio, passa dai 134 iscritti del 2011 ai 49 dei primi nove mesi del 2013);
  • l’area insulare è anch’essa in diminuzione; il dato di 118 nuovi procedimenti (se ne possono stimare circa 180 a fine anno) segna anch’esso una diminuzione rispetto al 2011 (quando i sopravvenuti erano 214), visibile soprattutto a Palermo;
  • l’area centrale segnala un forte incremento, derivante per intero dal distretto di Roma: dai 31 procedimenti del 2011 si passa ai 76 attuali, che potrebbero arrivare intorno ai 100 a fine 2013, dato mai raggiunto in tutte le rilevazioni precedenti;
  • l’area settentrionale conta 64 nuovi procedimenti nel 2013, mantenendosi su quanto avvenuto nel 2011 (erano 89 a fine anno), grazie in particolare, per così dire, a Milano e a Torino, che nel 2012 hanno raggiunto numeri record nelle iscrizioni di nuovi procedimenti.

 

Beni (intera Banca Dati)

Sono arrivati a 113.753, i beni inseriti all’interno della Banca Dati al 30 settembre 2013, ma il dato più importante è l’inversione di tendenza sulla crescita media dei beni. Negli ultimi sei mesi, infatti, la Banca Dati è cresciuta di soli 5.427 beni (erano 108.326 al 31 marzo) per una media di circa 900 al mese, quando la media precedente era sopra i 1.500 nel semestre precedente (si contavano 98.764 beni al 30 settembre 2012).

E’ da notare, prima di procedere, che si tratta principalmente di beni sequestrati e confiscati, ma non solo. La rilevazione comprende anche i beni per i quali si è ancora in fase di proposta di misura cautelare, come anche quelli che sono passati alla fase del dissequestro o che viceversa, dopo essere stati confiscati in via definitiva, sono stati destinati.

Il confronto tra gli ultimi anni solari rende evidente la decrescita di quest’ultimo periodo: nel 2011 ne erano stati censiti 14.804 (per una media di 1.233 al mese), nel 2012 abbiamo superato quota sedicimila, arrivando a 16.080 (con una media di 1.340 al mese). Il dato dei primi nove mesi del 2013 si ferma invece a 9.881, facendo stimare un dato finale intorno ai 13mila beni. 

 

Beni (beni sequestrati)

Prima di esaminare nel dettaglio tutti i beni presenti in Banca Dati, diamo uno sguardo generale alle tipologie che in genere interessano di più, quelle dei beni sequestrati e dei beni confiscati.

Sono 12.342 i beni che risultano sottoposti a sequestro, il 10,8% degli oltre 113mila beni presenti nel database. E per quanto riguarda il periodo più recente, gli anni che vanno dal 2009 al 2013, i sequestri arrivano a 7.939, la stragrande maggioranza dei quali, oltre seimila, ubicati in Sicilia. Teniamo presente, però, che il sequestro è un atto transitorio che si modifica in tempi generalmente brevi, e che un dato più attendibile, soprattutto per le proporzioni tra aree geografiche, si ha dalle confische.

 

Sequestri 2009-2013
Area geografica Numero beni Percentuale
ISOLE 6.502 81,9
SUD 947 11,9
NORD 364 4,6
CENTRO 126 1,6
Totale nazionale 7.939 100

 

Sequestri, intera banca dati
Area geografica Numero beni Percentuale
ISOLE 9.777 79,3
SUD 1.930 15,6
NORD 499 4,0
CENTRO 136 1,1
Totale nazionale 12.342 100


Beni (beni confiscati)

Per quanto riguarda i beni sottoposti a confisca, in via provvisoria o definitiva, il loro numero è decisamente superiore a quelli sequestrati. Sono infatti 36.604 i beni confiscati presenti in Banca Dati, ben 25.620 dei quali riferiti al periodo 2009-2013, vale a dire agli ultimi cinque anni.

Dando uno sguardo alla collocazione geografica, notiamo che rimane sempre più che netta la prevalenza delle regioni meridionali, con la Sicilia che dal 2009 ad oggi ha sottoposto a confisca da sola il 31,7% (8.119 su 25.620) dei beni interessati da questo provvedimento. E a livello distrettuale, dopo Palermo con 4.632 confische, troviamo Torino (3253), Reggio Calabria (2.293) e Roma (2.161).

 

Confische 2009-2013
Area geografica Numero beni Percentuale
SUD 9.026 35,3
ISOLE 8.155 31,8
NORD 5.895 23,0
CENTRO 2.534 9,9
Totale nazionale 25.620 100

 

Confische banca dati
Area geografica Numero beni Percentuale
SUD 13.231 36,2
ISOLE 11.720 32,0
NORD 6.933 18,9
CENTRO 4.720 12,9
Totale nazionale 36.604 100

 

Beni (beni dell’intera Banca Dati)

Su 113.753 beni presenti in Banca Dati, è dunque chiaro che 12.342 sono classificati come “sequestrati” e 36.604 come “confiscati”.

Dalla elaborazione delle diverse tabelle possiamo riassumere che l’insieme dei beni risulta suddiviso come segue:

  • 48.946 sono i beni sequestrati e confiscati in totale;
  • 29.378 i proposti, vale a dire quei beni per i quali si è ancora nella fase di attesa di un pronunciamento da parte del giudice di primo grado;
  • 30.582 i beni dissequestrati; sono tutti quelli con rigetti e/o revoche di sequestri o confische;
  • 4.847 i beni destinati, e cioè quelli giunti alla confisca definitiva e poi mantenuti al patrimonio dello Stato o assegnati agli enti locali.

 

Banca dati
Beni Numero Percentuale
SEQUESTRATI E CONFISCATI 48.946 43,5
PROPOSTI 29.378 26,2
DISSEQUESTRATI 30.582 26,0
DESTINATI 4.847 4,3
Totale nazionale 113.753 100

 

Considerando l’intera Banca Dati, andiamo ora ad esaminare la distribuzione geografica dei beni, tenendo presente che si fa riferimento:

  • alla sede di iscrizione del procedimento, e quindi alla località in cui si trova l’ufficio giudiziario, e non alla ubicazione effettiva del bene;
  • all’anno di iscrizione dello stesso procedimento (vale a dire che sono presi in esame i nuovi beni del 2012 iscritti nei procedimenti dell’anno 2012, ad esempio, ma non i nuovi beni del 2012 iscritti nei procedimenti dell’anno 2008, anche se la loro entità è decisamente inferiore).

Lo schema sottostante, riferito al quinquennio 2009-2013, con dati conteggiati per anno di iscrizione nel procedimento e aggiornati al 30 settembre, evidenzia come la maggior parte dei beni sia collegata a procedimenti iscritti nell’area meridionale (24.036 beni, 11mila dei quali in Campania e 8mila in Calabria) e insulare (23.316, quasi tutti in Sicilia), che insieme corrispondono al 77% dei 61.633 beni registrati in tutto il paese. Segue poi l’area settentrionale con 10.303 beni (più di 4.500 dei quali nel solo Piemonte, per i dettagli vedi la tabella 2 in allegato).

 

Banca Dati 2009-2013
Area geografica Numero beni Percentuale
SUD 24.036 39,0
ISOLE 23.316 37,8
NORD 10.303 16,7
CENTRO 3.978 6,5
Totale nazionale 61.633 100

 

Banca Dati
Area geografica Numero beni Percentuale
ISOLE 48.526 42,7
SUD 44.518 39,1
NORD 13.544 11,9
CENTRO 7.165 6,3
Totale nazionale 113.753 100

 

Suddivisione Beni
conteggiati per sede iscrizione e
anno del procedimento
anni 2009-2013
Territorio 2009 2010 2011 2012 2013
NORD 888 1.243 1.788 4.729 1.655
CENTRO 298 575 949 617 1.539
SUD 3.727 5.200 6.173 5.564 3.372
ISOLE 4.634 4.303 5.894 5.170 3.315

 
Grafico 4 - Suddivisione Beni conteggiati per sede iscrizione e anno del procedimento, anni 2009-2013

Suddivisione Beni conteggiati per sede iscrizione e anno del procedimento, Anni 2009-2013

 

Andiamo ora a vedere nel dettaglio, partendo da un confronto degli ultimi due bienni regione per regione.

Nel 2012/13 la Sicilia conferma come sempre di fare la parte del leone: da sola conta più di un terzo del totale dei beni presenti in Banca Dati: ben 8.362, pari al 32,2% dei 25.961 registrati in tutta Italia. Pur con un dato ancora parziale (aggiornato al 30 settembre, mancano ancora gli ultimi tre mesi dell’anno) possiamo segnalare che tra i distretti giudiziari dell’isola si nota la crescita di Caltanissetta (da 684 a 709), mentre mostra una notevole flessione Messina (301 beni nel 2012/13, erano 1.289 nel 2010/11). Quanto a Palermo, il suo predominio assoluto continua a restare fuori discussione: il distretto giudiziario, che oltre alla provincia capoluogo comprende Agrigento e Trapani, conta la bellezza di 6.358 beni inseriti in Banca Dati.

Al secondo posto troviamo la Campania con 4.601 beni (17,7%), più o meno sullo stesso dato del biennio precedente (che ha tre mesi in più…), con Napoli (4.146 beni) che fa la parte del leone rispetto al piccolo distretto di Salerno (455).

Al terzo posto si piazza il Piemonte, che con i suoi 3.335 beni (12,8% del totale nazionale) ha avuto un po’ a sorpresa l’incremento maggiore nell’ultimo biennio pur avendo l’unico distretto di Torino.

Quarta è la Calabria, con 2.816 beni suddivisi tra Reggio Calabria (2.100) e Catanzaro (716), ma ancor più indietro è la Puglia, che con 1.117 beni (760 dei quali a Bari) è solo settima, dietro al Lazio, che mostra un certo incremento e si situa in quinta posizione con 2.007, e alla Lombardia, sesta con 1.660 beni suddivisi tra Milano (1.277) e Brescia.

Decisamente inferiori i numeri proposti dalle altre regioni, anche se Liguria, Emilia Romagna ed Abruzzo non sono da sottovalutare.

 

Numero beni (conteggiati per sede iscrizione e anno procedimento)
per regione confronto per bienni
Dati aggiornati al 30 settembre 2013
N. regione Beni 2012-2013 Beni 2010-2011 Variazione sul
biennio precedente
1. SICILIA 8.362 10.193 -1.831
2. CAMPANIA 4.601 4.908 -307
3. PIEMONTE 3.335 1.127 2.208
4. CALABRIA 2.816 3.744 -928
5. LAZIO 2.007 1.454 553
6. LOMBARDIA 1.660 1.123 324
7. PUGLIA 1.117 2.409 -1.292
8. LIGURIA 629 364 265
9. EMILIA ROMAGNA 501 256 245
10. ABRUZZO 386 180 206
TL ITALIA 25.961 26.125 -164

 

Nei grafici che seguono ci basiamo sulla tabella 4 in allegato e prendiamo in esame la tipologia dei beni, suddivisi in cinque voci: immobili, mobili, mobili registrati, aziende, beni finanziari (vedi pag. 6). Per il grafico 6 si tenga conto del fatto che i beni sono conteggiati per anno di emissione del provvedimento.

Beni in Banca dati
Tipologia di beni Numero Percentuale
AZIENDA 7.623 6,7
FINANZIARIO 11.717 10,3
IMMOBILE 54.243 47,7
MOBILE 17.253 15,2
MOBILE REGISTRATO 22.917 20,1
TOTALE 113.753 100

 

Grafico 5 - Beni in Banca dati

Beni in Banca Dati

 

Beni in Banca dati anni 2009-2013
Tipologia di beni Numero Percentuale
AZIENDA 5.738 7,5
FINANZIARIO 8.285 10,9
IMMOBILE 35.010 46,0
MOBILE 11.402 15,0
MOBILE REGISTRATO 15.628 20,5
TOTALE 76.063 100

 

Grafico 6 - Beni in Banca dati anni 2008-2012

Beni in Banca Dati, Anni 2009-2013

 

Il raffronto tra l’insieme di tutti i 113.753 beni presenti nella nuova Banca Dati e i 76.063 beni (v. tab. 4) per i quali è stato emesso un provvedimento negli ultimi cinque anni (2009-2013) evidenzia una costante che si mantiene nel tempo:

gli immobili (35.010 nel 2009-2013) sono quasi sempre vicini alla metà (46%) dei beni oggetto di indagine mentre i mobili registrati (15.628) che hanno avuto un certo incremento nell’ultimo periodo, costituiscono la seconda tipologia per quantità e raggiungono il 20,5%.

Seguono poi i mobili (11.402), al 15%, mentre rimangono su percentuali al di sotto dell’ 11% i beni finanziari (8.285) e le aziende (5.738). 

Confronto beni nuova Banca Dati e beni per i quali è stato emesso un provvedimento negli ultimi cinque anni
CATEGORIA DEL BENE TOTALE
2009 - 2013
RIEPILOGO TOTALE
BANCA DATI
AZIENDA 5.738 7.623
FINANZIARIO 8.285 11.717
IMMOBILE 35.010 54.243
MOBILE 11.402 17.253
MOBILE REGISTRATO 15.628 22.917
TOTALE 76.063 113.753

 

Beni (beni dell’intera Banca Dati suddivisi per tipologia)

Il grafico che segue aiuta a capire meglio quali sono le tipologie di classificazione dei beni presenti in Banca Dati e quale è il loro diverso peso dal punto di vista numerico.

Prendiamo in considerazione, per una migliore comprensione del fenomeno, ciò che è avvenuto in questi ultimi cinque anni (come già detto, i dati di questa relazione sono aggiornati fino al 30 settembre 2013). E’ da sottolineare, per maggior chiarezza, che in questo caso la rilevazione si basa sull’anno di emissione dei provvedimenti, che quindi tendono ad essere maggiori in anni più recenti.

Vediamo (tab. 4 in allegato) come i beni maggiormente interessati da proposte o provvedimenti dell’autorità giudiziaria risultano essere sempre gli immobili, che superano i diecimila, per l’esattezza 10.578 nel 2012, l’ultimo anno preso in considerazione per intero. A questi seguono i mobili registrati, 5.460 nel 2012, e i mobili, 3.486.

 

Beni suddivisi per tipologia anni 2009-2013
Tipologia bene 2009 2010 2011 2012 2013
IMMOBILE 3.901 4.534 6.485 10.578 9.512
MOBILE REGISTRATO 1.308 2.192 3.214 5.460 3.454
MOBILE 843 1.332 2.522 3.486 3.219
FINANZIARIO 836 875 1.515 2.378 2.681
AZIENDA 497 784 1.307 1.723 1.427

 

Grafico 7 - Beni suddivisi per tipologia anni 2009-2013

Beni suddivisi per tipologia, anni 2009-2013

 

Gradi di giudizio

Analizziamo ora l’operato degli Uffici Giudiziari valutando numericamente le diverse misure di prevenzione che vengono emesse. Si notano numerosi provvedimenti di primo grado a conferma dell’impegno dello Stato nella lotta contro le organizzazioni criminali (vedi tabella 5). E, anche in questa relazione, l’incremento dell’attività investigativa appare evidente nell’ultimo biennio completo.

Alla data del 30 settembre 2013 il periodo riguardante gli anni 2011 e 2012 vede interessati da un provvedimento dell’Autorità Giudiziaria oltre 38mila beni, cifra superiore ai circa 32mila (31.966) registrati nella stessa situazione un anno prima per il biennio 2010/2011 (vedi tab. 5 relazione Settembre 2012).

 

Numero beni per categoria provvedimento / confronto tra bienni
aggiornato al 30 settembre 2013
Anno Emissione Proposta Decreto Decreto II grado Cassazione Decreto destinazione TOTALE NUMERO BENI
2011/2012 11.532 21.434 3.137 2.384 181 38.668
2010/2011 10.182 17.902 2.535 863 484 31.966

Per dovere di precisione bisogna sottolineare che i provvedimenti emessi nei confronti di un bene progrediscono nel corso del tempo, per cui i decreti (di primo grado), ad esempio, tendono a diminuire negli anni meno recenti trasformandosi in decreti di grado successivo o in sentenze della Cassazione; ecco perché, come mostriamo nello schema sopra riportato, il confronto tra periodi diversi ha un senso se fatto ad una scadenza simile.

Sarebbe stato interessante prendere in considerazione i beni che arrivano, in caso di confisca definitiva, alla assegnazione allo Stato o ad un ente locale con un decreto di destinazione. In passato questo dato testimoniava la forte intensificazione di tutta l’attività dello Stato. Ma il dato, segnalato come sulla tab. 5 suddiviso per anno solare, mostra invece forti elementi di criticità con il passare del tempo. Dal 2009 al 2012 è più che evidente il forte calo del numero dei beni destinati, che passano da 629 a 86 …

Anno 2009: 629 destinazioni
Anno 2010: 395 destinazioni
Anno 2011: 95 destinazioni
Anno 2012: 86 destinazioni

Ora se è vero che l’aggiornamento dei decreti di destinazione non è alimentato direttamente in Banca Dati ma è legato alle comunicazioni provenienti dall’Agenzia Nazionale per i Beni Confiscati, né questo motivo, né i nuovi criteri seguiti dalla stessa per le assegnazioni dei beni, sembrano giustificare questa notevole diminuzione.

L’Agenzia, tenuta per legge a raccogliere questo dato e a trasmetterlo al Ministero della Giustizia, sembra riscontrare un numero sempre minore di nuovi decreti di destinazione. E anche se i beni vengono ora destinati solo a seguito di una manifestazione d’interesse che descriva un’idea-progetto sulla loro destinazione, liberi da criticità, o con gravami consapevolmente accettati, il dato di soli 95 decreti del 2011 e di 86 del 2012 appare quanto meno incompleto.


Beni suddivisi per grado di giudizio (intera Banca Dati)

  • Beni sottoposti a Decreto: 54.665
  • Beni sottoposti a Decreto II grado: 14.300
  • Beni sottoposti a provvedimento della Cassazione: 10.563

 

Grafico 8 - Beni suddivisi per grado di giudizio (intera Banca Dati)

Beni suddivisi per grado di giudizio, intera Banca Dati

 

Beni suddivisi per grado di giudizio (anni 2009-2013)

  • Beni sottoposti a Decreto: 40.204
  • Beni sottoposti a Decreto II grado: 6.704
  • Beni sottoposti a provvedimento della Cassazione: 6.032

 

Grafico 9 - Beni suddivisi per grado di giudizio (anni 2008-2012)

Beni suddivisi per grado di giudizio anni 2009-2013

 

Il grafico sottostante evidenzia in dettaglio anno per anno quanto già visualizzato in totale nel grafico 9; si nota chiaramente come continui a crescere il numero dei beni con provvedimento di primo grado (in particolare spicca il dato dell’ultimo anno rilevato per intero, il 2012, dove vengono conteggiati 13.116 beni).

E’ da tenere presente che i dati relativi al 2013 sono aggiornati al 30 settembre.

 

Numero dei Beni suddiviso per anno e per grado di giudizio,
anni 2009-2013
(situazione al 30 settembre 2013)
Beni sottoposti a: 2009 2010 2011 2012 2013
Decreto 3.744 5.474 8.318 13.116 9.552
Decreto II grado 548 882 655 2.482 2.137
provvedimento della Cassazione 750 961 1.171 1.213 1.937

 

Grafico 10 - Numero dei Beni suddiviso per anno e per grado di giudizio anni 2009-2013

numero Beni suddivisi per anno e grado di giudizio anni
2009-2013

 

Beni confiscati

Esaminiamo ora i beni confiscati (v. tab. 10). Per prima cosa notiamo che rappresentano il 36,4% dei 113.753 beni presenti in banca dati, con una proporzione che si mantiene abbastanza costante nel corso del tempo. E i 41.451 beni in questione, come indicato nella schema sottostante, sono suddivisi in:

  • quelli soggetti a confische non definitive (21.204), e quindi ancora suscettibili di ulteriori sviluppi;
  • quelli in cui si è arrivati alla confisca definitiva (15.400) ma che ancora sono in attesa di destinazione;
  • quelli che invece hanno già avuto un decreto di destinazione (4.847).

 

Confische non definitive: 21.204 = 18,6% numero beni in banca dati
Confische definitive: 15.400 = 13,5% numero beni in banca dati
Confische con destinazione: 4.847 = 4,3% numero beni in banca dati
Totale beni confiscati: 41.451 = 36,4% numero beni in banca dati
Totale beni in banca dati: 113.753 = 100% numero beni in banca dati

Il grafico che segue evidenzia la proporzione tra le varie fasi in cui si trovano i beni confiscati e fa notare senza ombra di dubbio che ci sono diverse migliaia di beni prossimi ad una destinazione e quindi ad un riutilizzo a beneficio della comunità da parte dello Stato o dei singoli enti territoriali.

Confische, intera Banca Dati

  • Confische: 21.204
  • Confische definitive: 15.400
  • Confische con destinazione: 4.847

 

Grafico 11 - Confische intera Banca Dati

Confische intera Banca Dati

 

Il dettaglio dell’andamento delle confische negli ultimi cinque anni mette in risalto un notevole incremento. Confrontando il dato in periodi simili, vediamo che:

  • nel 2010 si erano superati per la prima volta 3mila beni oggetto di confisca (3.733, che costituivano il 4,96% dei 75.248 beni censiti al 31 marzo 2011);
  • nel 2011 si è arrivati a oltre 6mila (6.175, il 6,25% dei 98.764 in Banca Dati al 28 febbraio 2012);
  • il dato del 2012, aggiornato al 31 marzo 2013, ci porta a oltre 8mila provvedimenti di confisca, per l’esattezza 8.623, pari al 7.96% dei 108.326 beni inseriti a quella data nel Sippi.

Questa tendenza conferma la notevole crescita dell’attività investigativa di questi ultimi anni… non dimentichiamo, però, che i soggetti della rilevazione sono primariamente i beni; per cui il dato più interessante, e sul quale porremo in seguito l’attenzione, è quello dei beni soggetti a confische con destinazione, vale a dire i beni destinati.

Il grafico che segue (in cui dobbiamo considerare che le confische semplici tendono a diminuire negli anni meno recenti, tendendo a trasformarsi in definitive o venendo revocate) fa notare lo strano fenomeno di questi ultimi anni:

  • le confische definitive (comprensive di tutte le tipologie dei beni), che sono emesse dagli uffici giudiziari, salgono dalle 940 del 2009 alle 2.540 del 2012 (con il dato dell’anno in corso che è ancora ovviamente parziale);
  • le confische con destinazione (che riguardano solo immobili e aziende), di competenza dell’Agenzia per i Beni Confiscati, scendono dalle 629 del 2009 alle 86 del 2012; il che è quanto meno contraddittorio, anche se il dato parziale del 2013 indica una leggera ripresa …

 

Confische anni 2009 - 2013
Tipologia confische 2009 2010 2011 2012 2013
Confische 662 1.350 2.292 6.414 5.672
Confische definitive 940 1.164 1.990 2.540 2.596
Confische con destinazione 629 395 95 86 162

 

Grafico 12 - Confische anni 2009 - 2013

Confische, anni 2009 - 2013

 

Con i grafici che seguono analizziamo nel dettaglio solo i beni oggetto di confisca con provvedimento definitivo (15.400, il 13,5% dei beni presenti in banca dati), che assumono una importanza particolare perché sono ancora giacenti negli Uffici Giudiziari presso le sezioni delle misure di prevenzione.

Si tratta cioè dei beni, in particolare gli immobili e le aziende, che dovrebbero essere interessati dai prossimi decreti di destinazione, e che quindi in teoria stanno per arrivare alla fase finale di tutto l’iter dei sequestri e delle confische.

L’Amministrazione della Giustizia ha deciso, emanando la confisca definitiva, che possono essere utilizzati dallo Stato, entrando a far parte del suo patrimonio, o venendo assegnati a singoli enti territoriali; l’Agenzia Nazionale per i Beni Confiscati dovrebbe poi provvedere a rendere effettivo ciò, emettendo il singolo decreto di destinazione.

Nell’insieme, comprendendo tutti i dati presenti in archivio, la tipologia del bene maggiormente sottoposto a confisca definitiva risulta essere l’immobile (5.491) seguito a breve distanza dal mobile registrato (5.202).

Beni con provvedimento di Confisca definitivo (intera Banca Dati)

  • Aziende: 877
  • Finanziari: 1.649
  • Immobili: 5.491
  • Mobili: 2.181
  • Mobili registrati: 5.202

 

Grafico 13 - Beni con provvedimento di Confisca definitivo (intera Banca Dati)

Beni con provvedimento di Confisca definitivo (intera Banca Dati)

 

Analizzando il numero dei beni confiscati definitivamente nel periodo 2009-2013 (vedi tabella 12), si vede come nell’anno 2012, si è avuto un gran numero di confische, ben 1.115, riguardanti i mobili registrati (che prevalgono anche nel 2010 e nel 2011), costituiti in prevalenza da autovetture, mentre il dato del 2013, sia pur ancora parziale, evidenzia come gli immobili, 1.022, sono i beni maggiormente oggetto di questo tipo di provvedimento dell’autorità giudiziaria.

Nell’arco degli ultimi cinque anni, dunque, abbiamo 3.514 confische definitive riguardanti gli immobili contro 3.376 relative ai mobili registrati.

Da sottolineare il dato riguardante i beni suscettibili di essere destinati, vale a dire immobili e aziende: si passa dai 531 (418 immobili + 113 aziende) del 2010 ai 1.024 (905 immobili + 119 aziende) del 2012, il che continua a non giustificare la notevole diminuzione dei decreti di destinazione rilevata negli ultimi anni.

 

Beni con provvedimento di Confisca definitivo anni 2009-2013
Anni Immobile Mobile Registrato Mobile Finanziario Azienda TOTALE
2009 384 91 171 241 53 940
2010 408 446 143 54 113 1.164
2011 710 785 263 120 112 1.990
2012 990 1.115 188 117 130 2.540
2013 1.022 939 229 276 130 2.596
TOTALI 3.514 3.376 994 808 538 9.230

 

Grafico 14 - Beni con provvedimento di Confisca definitivo anni 2009-2013

Beni con provvedimento di Confisca definitivo (anni 2009-2013)

 

Beni destinati

I beni confiscati in via definitiva appartenenti alle tipologie degli immobili e delle aziende vengono destinati allo Stato e ai singoli enti territoriali come i Comuni (in grande prevalenza), le Province e le Regioni per essere utilizzati secondo diverse finalità di cui si dirà più avanti.

Il dato è aggiornato al 30 settembre 2013 come il resto della Banca Dati, nonostante che tuttora il sistema non sia alimentato direttamente dall’amministrazione competente alla emanazione dei decreti di destinazione, l’Agenzia Nazionale per i Beni Confiscati, come invece avviene per il resto della rilevazione da parte dei vari Uffici Giudiziari (Tribunali, Corti di Appello). Come già detto, l’Agenzia provvede semplicemente a trasmettere l’elenco dei decreti di destinazione al Ministero della Giustizia, con tutti i limiti e gli inconvenienti che questo sistema comporta.

Il grafico mostra che mentre nel 2009 si è avuto un notevole numero, 563, di beni confiscati e destinati ai Comuni (essendo l’ente prevalente usiamo da qui in avanti questa definizione per semplificare), dal 2009 in poi questo valore è diminuito di anno in anno in maniera sensibile, tanto da registrare solo 42 beni destinati nel 2011.

Negli anni dal 1999 al 2007 la media si era mantenuta sempre ben al di sopra dei cento beni, arrivando fino alle cifre record del 2008, con 711 destinazioni, e appunto del 2009, con 563. 

Lo stesso andamento si è avuto anche per i beni mantenuti allo Stato, anche se in questo caso si è avuta una cifra record nel 2010, con 118 destinazioni, per poi scendere a meno della metà, 53, nel 2011.

Il totale generale di 86 destinazioni per l’anno 2012 conferma il dato in forte calo del 2011 e segnala una diminuzione nella assegnazione e destinazione dei beni confiscati che ci riporta addirittura al 1997, ultimo anno in cui era stato rilevato un valore inferiore ai cento beni destinati, 62 per l’esattezza. Il 2013 sembra indicare una leggera ripresa, ma è ancora un po’ presto per sapere se è proprio così.

 

Numero dei beni confiscati con destinazione (anni 2009-2013)
Anni COMUNI STATO TOTALE
2009 563 66 629
2010 277 118 395
2011 42 53 95
2012 62 24 86
2013 112 50 162

 

Grafico 15 - Numero dei beni confiscati con destinazione (anni 2009 - 2013)

Numero dei beni confiscati con destinazione (2009-2013)

 

Va fatto altresì presente, come già ricordato, che l’Agenzia Nazionale per i Beni Confiscati ha ritenuto di apportare alcune modifiche sostanziali nelle assegnazioni dei beni, i quali vengono destinati:

  • a seguito di una manifestazione d’interesse che descriva un’idea-progetto sulla loro destinazione;
  • liberi da criticità o con gravami consapevolmente accettati.

Questa procedura appare più funzionale e dovrebbe evitare inutili provvedimenti di revoca e successiva riassegnazione dei beni. Tuttavia il calo dei decreti di destinazione rimane evidente.

A questo punto nelle relazioni precedenti si parlava del valore dei beni confiscati con destinazione. Dal 31 marzo 2010 tale adempimento è diventato di competenza dell’ Agenzia Nazionale per i Beni Confiscati, che però sistematicamente non riporta nei decreti di destinazione la stima del valore dei beni. Ciò ha reso inattendibile la trascrizione degli importi disponibili e la pubblicazione dei relativi grafici.

I dati comunque pervenuti, soprattutto in precedenza, sono consultabili all’interno delle tabelle 17, 18, 19 e 20, allegate alla presente relazione.

 

Utilizzo dei Beni mantenuti allo Stato

 I beni mantenuti allo Stato, come si evince chiaramente dai grafici che seguono, sono in grande prevalenza costituti da quelli utilizzati per motivi di Ordine Pubblico, ben 540 (il 66,2%) sugli 816 interessati da questa classificazione. Al secondo posto con 201 beni (il 24,6%) troviamo la voce Altro che comprende quelli destinati all’affitto, alla vendita e alla messa in liquidazione (vedi tabella 17 in allegato).

Beni destinati allo Stato (intera Banca Dati)
Finalità Numero dei Beni Percentuale
Ordine Pubblico 540 66
Altro 201 25
Protezione Civile 67 8
Giustizia 8 1
TOTALE 816 100

 

Grafico 16 - Beni destinati allo Stato (intera Banca Dati)

Beni destinati allo Stato (intera Banca Dati)

 

Il dettaglio del periodo dal 2009 ad oggi (dati aggiornati al 30 settembre 2013) vede un incremento nei beni classificati con la voce Altro. E’ da specificare che Ordine Pubblico (117 assegnazioni) comprende le destinazioni all’Arma dei Carabinieri, alla Polizia di Stato, alla Guardia di Finanza, mentre per Protezione Civile (56 assegnazioni) si intendono i beni destinati ai Vigili del Fuoco, alla Croce Rossa e al Corpo Forestale dello Stato; questa suddivisione è stata creata tenendo presente che i corpi citati fanno parte del Servizio Nazionale di Protezione Civile.

 

Beni destinati allo Stato 2009-2013
Finalità Numero dei Beni Percentuale
Altro 138 44
Ordine Pubblico 117 38
Protezione Civile 56 18
Giustizia 0 0
TOTALE 311 100

 

Grafico 17 - Beni destinati allo Stato 2009-2013

Beni destinati allo Stato (2009-2013)

 

Utilizzo dei Beni destinati ai Comuni

Il grafico sottostante mostra la suddivisione dei beni immobili confiscati e destinati ai Comuni secondo due diverse destinazioni:

  • Finalità istituzionali;
  • Scopi sociali.

Come si evince chiaramente dal grafico sottostante i beni immobili, assegnati ai Comuni e ubicati nei loro territori sono per lo più destinati a scopi sociali a dimostrazione delle necessità delle amministrazioni locali a risolvere, grazie alle innumerevoli richieste provenienti dal mondo delle organizzazioni di volontariato, delle associazioni e delle cooperative sociali, le crescenti difficoltà finanziarie ed organizzative nell’ambito dell’assistenza sociale.

Comuni, utilizzo dei Beni Immobili (intera Banca Dati)
Destinazioni Beni Percentuale
Finalità Istituzionali 1.458 36
Scopi Sociali 2.573 64
TOTALI 4.031 100

 

Grafico 18 - Comuni, utilizzo dei Beni Immobili (intera Banca Dati)

Comuni, utilizzo dei Beni Immobili (intera Banca Dati)

 

Sotto finalità istituzionali sono raggruppate le seguenti voci:
Emergenza abitativa; Canili; Depositi; Discariche; Parcheggi; Scuole; Sede Vigili Urbani; Uffici Comunali; Uffici Giudiziari; Altro.

Comuni e Beni Immobili destinati a finalità istituzionali
2009-2013
Utilizzo 2009 2010 2011 2012 2013 TOTALE
Emergenze abitative 69 31 4 3 13 120
Uffici comunali 38 24 3 11 6 82
Altro 28 24 8 6 0 66
Depositi 23 10 1 0 0 34
Infrastrutture 8 7 4 3 2 24
Canili 12 6 0 0 2 20
Scuole 4 5 0 3 0 12
Sede Vigili Urbani 6 2 0 0 0 8
Uffici giudiziari 1 1 0 1 1 4
TOTALE 189 110 20 27 24 370

 

Grafico 19 - Comuni e Beni Immobili destinati a finalità istituzionali 2009-2013

Comuni, Beni Immobili destinati a
finalità istituzionali, 2009-2013

 

Sotto Scopi sociali sono raggruppate le seguenti voci: Area destinata a utilità sociali; Area destinata a verde pubblico; Centro per attività sportive; Centro per minori; Centro per tossicodipendenti; Centro per famiglie; Centro per anziani; Parco giochi; Sede associazioni; Altro.

 

Comuni e Beni Immobili destinati a scopi sociali
2009-2013
Utilizzo 2009 2010 2011 2012 2013 TOTALE
Sede associazioni 188 68 12 13 43 324
Utilità sociali 119 47 5 14 40 225
Altro 27 6 0 4 1 38
Centro per anziani 12 11 1 0 0 24
Centro per minori 4 14 0 0 4 22
Centro per famiglie 9 7 1 1 0 18
Verde 8 7 1 1 0 17
Centro per i diversamente abili 1 4 2 2 0 9
Centro per attività sportive 2 3 0 0 0 5
Centro per tossicodipendenti 4 0 0 0 0 4
TOTALE 374 167 22 35 88 686

 

Grafico 20 - Comuni e Beni Immobili destinati a scopi sociali 2009-2013

Comuni, Beni Immobili destinati a scopi sociali,
2009-2013

 

Analisi dei beni immobili destinati

Negli anni tra il 2007 e il 2009 erano aumentati i beni con provvedimento di destinazione grazie ai risultati della lotta intrapresa dalle istituzioni contro la criminalità organizzata.
Come già detto, invece, dal 2009 in poi questo numero è ricominciato a calare:

Anno 2009: 629 Destinazioni
Anno 2010: 395 Destinazioni
Anno 2011: 95 Destinazioni
Anno 2012: 86 Destinazioni

Quel che rende perplessi è che, prendendo in esame il periodo 2009-2012, ci sono alla data del 30 settembre 2013 ben 2.900 beni immobili o aziende con un provvedimento di confisca definitiva, e quindi in attesa di un provvedimento di destinazione.

Per quanto riguarda, invece, i 1.367 beni destinati dal 2009 ad oggi (vedi anche tabella 16 in allegato), notiamo:

  • la suddivisione geografica per area;
  • l’ubicazione per la massima parte nell’area meridionale e insulare

(ben 1.068 beni, circa il 78% del totale).

 

Provvedimenti di destinazione 2009-2013
Beni destinati Numero beni Percentuale
NORD 215 16
CENTRO 84 6
SUD 440 32
ISOLE 628 46
TOTALE NAZIONALE 1.367 100

 

Grafico 21 - Provvedimenti di destinazione 2009-2013

Provvedimenti di destinazione, 2009-2013

Il dettaglio degli ultimi cinque anni, suddivisi per area geografica, evidenzia il calo del periodo più recente un po’ dovunque, anche se il 2013 mostra una leggera ripresa dovuta però quasi tutta alle sole destinazioni della Sicilia (81 su 162, il 50% del totale!). L’area meridionale mantiene dunque il predominio nella destinazione dei beni; si tenga presente, in ogni caso, che si fa riferimento alla sede dell’ufficio giudiziario che ha emanato il procedimento e non alla esatta ubicazione geografica del bene.

Nel biennio 2009-2010, in particolare, Sud e Isole detengono la maggioranza schiacciante dei provvedimenti in oggetto con una percentuale sempre superiore al 78%. Nel 2011 e 2012, invece, anni in cui il totale delle destinazioni ha avuto una forte diminuzione, Centro e Nord sembrano mostrare una tendenza all’incremento nella emanazione di questi provvedimenti raggiungendo percentuali superiori al 36%.

Con l’aiuto della tabella 16 in allegato possiamo notare che il distretto giudiziario di Palermo ha raggiunto 226 destinazioni nel 2009. E, nel periodo preso in esame, è ancora il capoluogo siciliano, con 166 destinazioni nel 2010, a detenere il primato. Quindi seguono, tutte nel 2009, Milano con 69, Bari con 47 e Reggio Calabria con 46.

Per gli anni più recenti si segnala il distretto giudiziario di Caltanissetta, che con 49 destinazioni nel 2013 (non ancora concluso) si pone al primo posto per i provvedimenti di destinazione emanati negli ultimi tre anni, davanti a Roma con 19 (2011), Napoli e Palermo con 15 (2013), e Milano con 14 (2013).

 

Provvedimenti di destinazione in dettaglio 2009-2013
Destinazione 2009 2010 2011 2012 2013
NORD 94 56 18 20 27
CENTRO 42 8 19 11 4
SUD 182 122 36 50 50
ISOLE 311 209 22 5 81
totale nazionale 629 395 95 86 162

 

Grafico 22 - Provvedimenti di destinazione in dettaglio 2009-2013

Provvedimenti di destinazione in dettaglio, 2009-2013