Consistenza, destinazione ed utilizzo dei beni sequestrati o confiscati - Stato dei procedimenti di sequestro o confisca - Relazione al Parlamento ex L. 7 marzo 1996, n. 109 (settembre 2011)

Dipartimento per gli Affari di Giustizia
Direzione generale della Giustizia penale
Ufficio I - Reparto Dati Statistici e Monitoraggio

 

Indice

 

Relazione al Parlamento sui beni sequestrati e confiscati art. 3, comma 2, Legge 7 marzo 1996 n. 109

Premessa

La normativa in materia di misure di prevenzione patrimoniale e di criminalità organizzata è costituita dalla Legge 7 marzo 1996 n. 109,  che reca: “Disposizioni in materia di gestione e destinazione dei beni sequestrati e confiscati. Modifiche alla Legge 31 maggio 1965, n. 575 e all’articolo 3 della Legge 23 luglio 1991, n. 223. Abrogazione dell’art. 4 del D.L. 14 giugno 1989, n. 230, convertito con modificazioni dalla Legge 4 agosto 1989, n. 282”, Legge 24 luglio 2008 n. 125,  art. 12 sexies Legge n. 356 del 1992,  art. 2 Legge n. 94 del 2009, decreto legge 4 febbraio 2010 n. 4 convertito con modificazioni dalla legge 31 marzo 2010 n. 50, Legge 13 agosto 2010 n. 136.

Tale normativa, come precisato nella relazione dei deputati proponenti, tende ad una “più razionale amministrazione dei beni confiscati ai sensi della Legge 31 maggio 1965, n. 575 e successive modificazioni, e ad una più puntuale destinazione degli stessi a fini istituzionali e sociali”.
 

La Legge 7 marzo 1996 n. 109

La Legge 7 marzo 1996 n. 109 non si è limitata ad apportare innovazioni sostanziali e procedurali in tema di amministrazione dei beni sequestrati e confiscati, ma ha recepito l’esigenza di attuare un monitoraggio permanente di tali beni, anche al fine di redigere una relazione semestrale del Governo al Parlamento.
L’esigenza di creare una banca dati derivava anche dal fatto che, sino a quel momento, la raccolta dei dati era stata rimessa all’iniziativa delle Amministrazioni a vario titolo interessate, le quali, senza alcun raccordo tra loro, avevano provveduto a creare autonomi sistemi di rilevazione, talvolta privi di precisi criteri procedurali.

Le rilevazioni così realizzate, inoltre, si riferivano solo alla fase del procedimento di competenza dell’Amministrazione che le effettuava, senza tener conto né delle successive fasi, né del coinvolgimento di Amministrazioni diverse. Era dunque necessario istituire un raccordo fra tali rilevazioni anche al fine di renderle confrontabili fra loro.
A tal fine, la Legge n. 109/1996 ha recato significative innovazioni, disponendo che la raccolta dei dati relativi ai beni sequestrati o confiscati, dei dati concernenti lo stato del procedimento per il sequestro o la confisca, nonché dei dati inerenti alla consistenza, alla destinazione o all’utilizzazione dei beni suddetti, venisse disciplinata da un Regolamento da emanarsi con Decreto del Ministro della Giustizia, da adottare di concerto con le altre amministrazioni interessate (Difesa, Finanze, Interno e Tesoro).

Tale Regolamento è stato emanato il 24 febbraio 1997 e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica del 28 marzo 1997: “Disciplina della raccolta dei dati relativi ai beni sequestrati o confiscati”.
 

Presentazione della nuova banca dati

Il nuovo sistema informativo è stato finalizzato alla creazione di una Banca Dati centralizzata per la gestione di tutte le informazioni relative ai beni “sequestrati e confiscati” alle organizzazioni criminali.

Le finalità dettate dal D.M. 24 febbraio 1997 n. 73 e le considerazioni sul concentrarsi del fenomeno nell’Area del Mezzogiorno, hanno portato a valutare l’inserimento del progetto “SIPPI” nell’ambito del Programma Operativo Nazionale-Sicurezza per lo sviluppo del Mezzogiorno d’Italia 2000-2006.

La Banca Dati è utilizzata con funzionalità e possibilità d’accesso diverse anche in relazione al “profilo utente” connesso. L’accesso oltre agli uffici Centrali e Periferici del Ministero della Giustizia, potrà essere consentito a tutte le Amministrazioni, centrali e periferiche coinvolte nei procedimenti, in particolare:

  • al Ministero dell’Interno;
  • al Ministero dell’Economia e delle Finanze;
  • all’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata;
  • alle Prefetture;
  • ai Comuni.

L’applicativo “SIPPI” ha rivolto particolare attenzione alla individuazione di tutti i dati di interesse di ogni Amministrazione ed Ente coinvolti e di tutti i flussi informativi di riferimento, interni ed esterni al mondo giustizia, al fine di delineare la struttura della banca dati ed assicurarne la recettività dei diversi canali di alimentazione.
Si precisa che l’avvio in esercizio di “SIPPI”, che realizza l’informazione dei registri delle misure di prevenzione e della banca dati centrale in un unico sistema informativo, come disposto dalle Circolari della Direzione Generale della Giustizia Penale del 10/10/2008, del 27/11/2008, del 26/11/2009 e del 23/12/2010, consente di attuare un monitoraggio in forma interamente automatizzata in tutto il territorio Nazionale.

Nell’analisi della situazione attuale giova ricordare:

  • che il caricamento dei dati pregressi del bene, partendo dall’archivio elettronico dei moduli di rilevamento comporterà inizialmente l’incompletezza degli stessi dati per quel che riguarda l’iter dei procedimenti nei vari  gradi del giudizio e per l’identificazione del bene stesso  nelle nuove tipologie;
  • che, grazie al protocollo di intesa stipulato in data 17/09/2009 con il Commissario Straordinario del Governo per la gestione e la destinazione dei beni confiscati ad organizzazioni criminali, è nata una proficua collaborazione tra Ministero della Giustizia e Ufficio del Commissario ai fini dell’inserimento dei dati riguardanti l’art. 12 sexies Legge 356 del 1992. Detta collaborazione continua con l’Agenzia Nazionale dei beni confiscati, istituita con decreto legge 45 febbraio 2010 n.4, convertito in legge, con modifiche, dalla legge 31 marzo 2010 n. 50, alla quale il legislatore demanda tutte le competenze prima facenti capo alle varie autorità: Agenzie del Demanio, Prefetti e Commissario straordinario per la gestione e la destinazione dei beni confiscati ad organizzazioni criminali.
     

Metodologia della rilevazione

Per una migliore individuazione dei beni e facilità di lettura dei dati la nuova classificazione dei beni ha previsto dei grossi cambiamenti. E’ sicuramente più aggiornata in quanto comprende i più recenti prodotti finanziari, visto l’evolversi dei settori di investimento della criminalità organizzata, e adotta altresì una terminologia che tiene conto dei registri ufficiali già esistenti: un esempio per tutti la classificazione catastale.

Le tabelle allegate riportano solo parzialmente il contenuto della banca dati, essendo la stessa ricca di dati di utilità gestionale difficilmente descrivibili con grafici e commenti. In particolare, da questa relazione, si invita a fare attenzione ai metodi di conteggio indicati nell’intestazione delle tabelle stesse. Per capire le potenzialità a titolo meramente esemplificativo si può sottolineare come sia possibile interrogare la banca dati per sapere, al momento, se e per quanti beni e quali è presente una certa persona o quante volte è stato impiegato un determinato amministratore.

I dati sono relativi sia al procedimento di prevenzione, sin dal suo inizio (fase della proposta) con uno sguardo su tutte le sue vicissitudini processuali nei vari gradi sino alla definizione , sia alle fasi successive della gestione ed amministrazione del bene, o della sua definitiva destinazione. Ovviamente diverse saranno le interrogazioni praticabili sulla banca dati.

In virtù dei criteri di suddivisione dei beni, che prevedono diverse tipologie, nuove categorie e sottocategorie, questa relazione si discosterà ovviamente dalle precedenti. L’attuale classificazione dei beni è basata su tre livelli gerarchici:

  • Tipologia;
  • Categoria;
  • Sottocategoria

Le tipologie individuate sono le seguenti:

  • Beni immobili;
  • Beni Mobili;
  • Beni Mobili registrati;
  • Beni Finanziari;
  • Aziende
     

Classificazione

Gli schemi che seguono riportano, per ciascuna tipologia le categorie ammesse e per ciascuna categoria le relative sottocategorie. 

Beni immobili
Categoria Sottocategoria
Unità immobiliari per uso di abitazione e assimilabili Appartamento in condominio - abitazione indipendente
Palazzo di pregio artistico e storico – castello – villa – box
Garage – autorimessa – posto auto – tettoia – altro
Unità immobiliari per alloggi e usi collettivi Collegio e convitto – educandato – ricovero – orfanotrofio – ospizio – convento – seminario – casa di cura – ospedale
Ufficio pubblico – scuola – laboratorio scientifico – biblioteca – museo – galleria – cappella
oratorio – opificio – albergo – pensione teatro – cinematografo – sala per spettacoli – istituti di credito
Fabbricato annesso a speciali esigenze commerciali – edificio galleggiante – ponte privato – altro
Unità immobiliari a destinazione commerciale e industriale Negozio – bottega – magazzino/locale di deposito
Laboratorio per arti e mestieri – stabilimento balneare
Stabilimento di acque curative – stalla – scuderia – fabbricato/locale per esercizi sportivi – fabbricato industriale
Altre unità immobiliari Fabbricato in corso di costruzione indivisibile – altro
Terreno Terreno agricolo – terreno con fabbricato rurale
Terreno edificabile

 

Beni mobili
Categoria Sottocategoria
Denaro Contante – conto corrente bancario – conto corrente postale – libretto postale – libretto bancario - altro
Collezioni Francobolli – libri – monete – quadri – altro
Altri oggetti Apparecchiature elettroniche – arredi per uso abitativo
Arredi per uso professionale/commerciale – cassette di sicurezza
Macchine artigianali oggetti artistici – preziosi e gioielli - altro
Animali Animali esotici – bovini – cavallo da corsa – equini – ovini – suini altro

 

Beni mobili registrati
Categoria Sottocategoria
Veicoli Aeromobile – Elicottero – autobus – automezzo furgonato
Automezzo pesante – autocaravan – camper – autovettura – ciclomotore – fuoristrada – motoveicolo – motofurgone – natante – nave – imbarcazione – quadriciclo – rimorchio – veicolo agricolo
Veicolo industriale – altro
Beni immateriali Marchio – brevetto – modello industriale

 

Beni finanziari
Categoria Sottocategoria
Titoli cambiari Assegno bancario – assegno circolare – cambiale/tratta
Titoli obbligazionari o di prestito Titoli di stato (Bot,Cct,Btp,Cte,Btz,Bte) – Certificato di deposito – Obbligazioni
Titoli di partecipazione Azioni – strumenti finanziari partecipativi – titoli anticipi
Titoli rappresentativi di merci Fede di deposito – nota di pegno – polizza di carico
Altri beni finanziari Contratto leasing – crediti vari – polizza assicurativa – prestiti
Fidi

 

Aziende - Categorie

  • Impresa individuale iscritta nel registro delle imprese
  • Società r.l.
  • Società cooperativa
  • Società di fatto registrata
  • Società in accomandita per azioni
  • Società in accomandita semplice
  • Società in nome collettivo
  • Società per azioni
  • Società semplice
  • Altro

In conclusione l’entrata a regime della nuova Banca Dati (che ha presentato problematiche superiori alle aspettative) è ancora oggetto di aggiustamenti e correzioni. Data l’enorme complessità della materia bisognerà attendere le successive pubblicazioni per avere una più completa elaborazione dei dati.
 

COMMENTO AI DATI STATISTICI

Procedimenti sopravvenuti

Continuano ad aumentare i procedimenti che si occupano di beni sequestrati e confiscati presenti nella banca dati. Il valore, rilevato al 30 settembre 2011, indica in 5.690 il numero totale (erano 5.258 il 31 marzo 2011) con in media 72 nuovi procedimenti sopravvenuti al mese (ne avevamo contati 63 nel semestre precedente).
Solitamente gli incrementi più significativi riguardano i distretti giudiziari dell’Italia meridionale, ma quest’ultimo periodo evidenzia un po’ a sorpresa una nuova area geografica interessata dal fenomeno: si tratta del distretto di Firenze e quindi della regione Toscana, che fa rilevare ben 159 nuovi procedimenti sopravvenuti tra il 2010 e il 2011, quando nell’intera Banca Dati erano stati conteggiati solo 11 fino alla relazione precedente (il dato statistico totale segnala un +161, anche se un più tempestivo inserimento dei dati, quelli del 2010 sono stati inseriti in ritardo, avrebbe dato un più corretto +42 comunque sempre rilevante).
Si confermano, invece, pur se in maniera altalenante, Reggio Calabria, che passa da 520 a 583 (+63), Napoli (da 1.074 a 1.131, +57), Palermo (da 1.360 a 1.390, +30). Mentre anche Milano al nord, che passa da 279 a 305 procedimenti sopravvenuti, +26) e Roma al centro (da 129 a 137, +8) dove ora però spicca anche Firenze, continuano ad essere interessate in maniera rilevante da sequestri e confische.

Come si evince dal riepilogo che segue, l’analisi del quinquennio 2007– 2011 (con dati aggiornati al 30 settembre 2011) mostra che su 2.223 procedimenti iscritti in tutta Italia 1.817, vale a dire l’ 81,7%, sono stati emessi nelle regioni del Sud (suddivise geograficamente in area meridionale e area insulare), e in particolare quasi tutti in quattro regioni:

  • 746, pari al 33,6% del totale nazionale, in Sicilia
  • 423, il 19% in Campania;
  • 369, il 16,6%, in Calabria;
  • 242, il 10,9%, in Puglia;

gli ultimi dati inseriti pongono invece al quinto posto la Toscana, con 163 procedimenti, davanti alla Lombardia, che ne registra 130.

 

Procedimenti sopravvenuti sul territorio nazionale
TOTALI NORD percentuale CENTRO percentuale SUD percentuale ISOLE percentuale TOTALE
NAZIONALE
TOTALE 2007-2011 190 8,5% 216 9,7% 1.060 47,7% 757 34,1% 2.223
TOTALE BANCA DATI 494 8,7% 314 5,5% 2.927 51,4% 1.955 34,4% 5.690

 

Il dato di Firenze e quindi della Toscana ha apportato una variazione alla somma delle regioni del Centro e del Nord, negli ultimi cinque anni; dai 183 procedimenti sopravvenuti rilevati fino a sei mesi fa si è passati a 406, con un incremento in percentuale del 7% sul totale nazionale, dove ora l’incidenza di queste aree geografiche supera il 17% (vedi i dati in dettaglio nella tabella 1 in allegato).

Percentuale Procedimenti Sopravvenuti anni 2007-2011
Territorio 2007 2008 2009 2010 2011
NORD 8,1% 5,0% 8,9% 7,5% 11,0%
CENTRO 1,9% 3,2% 2,5% 12,9% 18,6%
SUD 51,8% 49,6% 49,5% 43,2% 47,6%
ISOLE 38,2% 42,1% 39,0% 36,4% 22,7%

 

Grafico - Percentuale Procedimenti Sopravvenuti anni 2007-2011

Percentuale Procedimenti Sopravvenuti, anni
2007-2011

 
Il dato riguardante il totale nazionale degli ultimi cinque anni (2.223 procedimenti) conferma il notevole incremento nell’attività giudiziaria di questi ultimi anni, già segnalata nelle relazioni precedenti; dai poco più di trecento procedimenti sopravvenuti del 2007 (309, con un picco di 88, il 29%, nel distretto di Palermo) siamo passati ai più di quattrocento del 2009 (436, con un massimo di 116 sempre a Palermo), avvicinandoci a seicento nel 2010 (583, di cui 155 a Palermo), cifra superata nel 2011, peraltro non ancora concluso (617, con Napoli al top con 109 procedimenti sopravvenuti, il 17% del totale, davanti a Palermo con 103 e Firenze con 101).

Numero procedimenti per distretto - anno 2011
Dati aggiornati al 30 settembre 2011

 
Distretto Procedimento
NAPOLI 109
PALERMO 103
FIRENZE 101
REGGIO CALABRIA 70
BARI 62
MILANO 39
MESSINA 16

 

Procedimenti Sopravvenuti negli anni 2007-2011

  • 2007 - 309
  • 2008 - 278
  • 2009 - 436
  • 2010 - 583
  • 2011 - 617

Grafico - Procedimenti Sopravvenuti negli anni 2007-2011

Procedimenti Sopravvenuti, anni 2007-2011

 * dato aggiornato al 30 settembre 2011
 

Se Milano risultava essere, fino a qualche mese fa, il distretto giudiziario maggiormente in crescita al di fuori dell’area meridionale, Firenze, come già detto, irrompe improvvisamente ai primi posti per numero di procedimenti sopravvenuti nell’ultimo biennio preso in considerazione (2010/2011), piazzandosi addirittura al terzo posto con 159 nuovi procedimenti subito dietro Palermo (258) e Napoli (189), e davanti a Reggio Calabria e Bari. E’ evidente comunque la crescita di un po’ tutti i distretti, con un dato nazionale che mostra come dai 714 sopravvenuti del 2008/2009 si è arrivati ai 1.200 del 2010/2011, numero suscettibile di un ulteriore incremento mancando, al momento della rilevazione, ancora tre mesi alla fine del periodo.

BIENNIO 2008-2009

 
Distretto Procedimenti
PALERMO 199
NAPOLI 117
REGGIO CALABRIA 73
CATANZARO 57
CATANIA 45
BARI 41
MILANO 39
SALERNO 30
MESSINA 27
LECCE 21

 

BIENNIO 2010-2011

 
Distretto Procedimenti Variazione rispetto
a biennio preced.
PALERMO 258 +59
NAPOLI 189 +72
FIRENZE 159 +157
REGGIO CALABRIA 123 +50
BARI 98 +57
MILANO 68 +29
CATANZARO 66 +9
MESSINA 41 +14
CATANIA 40 -5
ROMA 31 +14

 

Procedimenti Sopravvenuti per Aree Geografiche anni 2007-2011

 
Territorio 2007 2008 2009 2010 2011
NORD 25 14 39 44 68
CENTRO 6 9 11 75 115
SUD 160 138 216 252 294
ISOLE 118 117 170 212 140

 

Grafico - Procedimenti Sopravvenuti per Aree Geografiche anni 2007-2011

Procedimenti Sopravvenuti per Aree
Geografiche, Anni 2007-2011

 

Il dettaglio per singole aree geografiche attesta di nuovo il notevole lavoro svolto dagli uffici giudiziari; prendendo in esame l’ultimo anno completo, il 2010, ovunque il dato è in crescita:

  • l’area meridionale, che continua ad essere quella prevalente, passa dai 216 procedimenti sopravvenuti del 2009 ai 252 del 2010, con un incremento di quasi il 17% ; e così anche
  • l’area insulare (costituita praticamente dalla sola Sicilia), con 170 sopravvenuti nel 2009 e 212 nel 2010, cresce di circa il 25% ; ma, come si è già più volte evidenziato, l’aumento maggiore in percentuale è quello del
  • l’area centrale, trainata dal distretto di corte di appello di Firenze; i soli 11 procedimenti del 2009 sono diventati 75 nel 2010 (si sono moltiplicati per quasi sette volte…); rimane a questo punto indietro
  • la sola area settentrionale che presenta in tutto 44 nuovi procedimenti nel 2010, erano 39 nel 2009, con una variazione, pur lieve, comunque in aumento.


Misure cautelari reali (art. 12 sexies)
A partire da questa relazione prendiamo in esame anche una parte specifica dell’intera Banca dati, quella riguardante le misure cautelari reali (art. 12 sexies del D.L. 306/1992 convertito dalla L. 356/1992).

I procedimenti interessati sono solo 143 (il 2,5% dei 5.690 conteggiati fino al 30 settembre 2011 in tutta la Banca Dati), e quindi rappresentano una percentuale minima del totale. Sono però da segnalare perché provengono da un’altra tipologia di confisca denominata “confisca allargata” in quanto derivante da comportamenti che non hanno un nesso con i reati ascritti ma con la mancanza di giustificazione circa la legittima provenienza del patrimonio nel possesso del soggetto.

Un rapido esame della distribuzione geografica ci fa notare che curiosamente tra le misure cautelari reali la prevalenza del numero dei procedimenti spetta al Nord con 55, 28 dei quali nella sola Lombardia. Pur essendo i valori in termini relativi molto bassi il dato, confermato dal riepilogo degli ultimi cinque anni, esprime una linea di tendenza che merita di essere segnalata.

BANCA DATI art. 12 sexies
Nord - 55 procedimenti 38,5%
Sud - 48 procedimenti
Isole - 27 procedimenti
Centro - 13 procedimenti
Totale nazionale 143

2007-2011 art. 12 sexies (aggiornato al 30/9/2011)
Nord  - 15 procedimenti 42,8%
Sud  - 12 procedimenti
Centro - 5 procedimenti
Isole - 3 procedimenti
Totale nazionale 35

Il Sud riconquista il primo posto per il numero dei beni interessati dalle misure cautelari reali. Ciò testimonia sia che i procedimenti iscritti in determinate aree geografiche sono in genere di dimensioni  maggiori rispetto al resto del paese, sia anche che, come già detto, non c’è una correlazione diretta tra procedimenti e beni, perché un procedimento iscritto in un ufficio giudiziario può riguardare beni sequestrati in qualsiasi altra località d’Italia.
Sui 1.362 beni conteggiati (che costituiscono l’1,6% degli oltre 82mila beni dell’intera Banca Dati) ben 510, il 37,4%, sono ubicati in Campania, anche se circa duecento di questi sono mobili registrati, costituiti in genere da autovetture (è sempre da ricordare che la Banca Dati prende in considerazione non solo gli immobili ma anche altre categorie di beni).

BANCA DATI art. 12 sexies
Sud - 737 beni 54,1%
Nord - 321 beni
Isole - 168 beni
Centro - 136 beni
Totale nazionale 1.362

2007-2011 art. 12 sexies (aggiornato al 30/9/2011)
Sud  - 647 beni 51,6%
Nord  - 310 beni
Centro - 162 beni
Isole - 135 beni
Totale nazionale 1.254

 

Beni (intera Banca Dati)

Aumentano i beni sequestrati e confiscati presenti in Banca Dati, coerentemente con quanto abbiamo visto per i procedimenti. L’ultima rilevazione, datata 30 settembre 2011, ne ha conteggiati 82.654, ed evidenzia come negli ultimi anni il loro numero continui a crescere  al ritmo di più di mille al mese.

Un confronto tra bienni recenti conferma questa tendenza: se infatti negli anni 2007/2008 si contavano 11.871 beni, nell’ultimo biennio completo, il 2009/2010 tale cifra si è quasi raddoppiata: siamo arrivati a 21.039 beni.

Tenendo presente che non c’è una correlazione diretta tra procedimenti e beni, perché un procedimento iscritto a Palermo può riguardare beni sequestrati in qualsiasi altra località d’Italia, andiamo ad esaminare la loro distribuzione geografica.

Lo schema riepilogativo sottostante, riferito al quinquennio 2007-2011 con dati aggiornati al 30 settembre di quest’ultimo anno, evidenzia come la maggior parte dei beni sia collocata nell’area insulare con 19.716 beni (19.673 dei quali tutti in Sicilia) pari a quasi il 46%. Segue poi l’area meridionale in senso stretto, con 17.079 beni, quasi il 40% del totale, con la Campania, 7.074 beni, e Calabria, 6.795, a farla da padrone.  

Beni sequestrati e confiscati nel quinquennio 2007-2011
Area geografica Numero beni Percentuale
ISOLE 19.716 45,7%
SUD 17.079 39,6%
NORD 4.127 9,6%
CENTRO 2.196 5,1%
Totale nazionale 43.118 100%

 

Beni sequestrati e confiscati presenti in banca dati

 
Area geografica Numero beni Percentuale
ISOLE 37.360 45,2%
SUD 33.533 40,6%
NORD 6.674 8,1%
CENTRO 5.087 6,1%
Totale nazionale 82.654 100%

Il resto d’Italia, pur mostrando una forte tendenza alla crescita nell’ultimo periodo, si mantiene comunque su valori notevolmente inferiori: la somma dei beni delle regioni del Centro e del Nord negli ultimi cinque anni evidenzia un dato di 6.323 beni con una percentuale che si avvicina al 15% (nella rilevazione precedente eravamo a poco più dell’ 11%); qui prevale la Lombardia con 2.232 beni (vedi per i dettagli la tabella 2 in allegato).
 


Suddivisione Beni per Area geografica anni 2007-2011
Territorio 2007 2008 2009 2010 2011
NORD 411 273 762 1.290 1.391
CENTRO 90 181 262 707 956
SUD 2.211 1.481 3.664 5.194 4.529
ISOLE 4.854 2.370 4.877 4.283 3.332

 
Grafico - Suddivisione Beni per Area geografica anni 2007-2011

Suddivisione Beni per Area Geografica, Anni 2007-2011


Andiamo ora a vedere nel dettaglio la suddivisione dei beni regione per regione, analizzando anche le variazioni dell’ultimo periodo.
La Sicilia rimane di gran lunga al primo posto negli ultimi bienni; i 9.160 beni del 2009/2010, su un totale nazionale di 21.039, le assegnano il 43,5% del totale dei beni presenti in Banca Dati, e il secondo maggior incremento rispetto al periodo precedente con 1.955 beni in più. Al secondo e terzo posto troviamo, sia pur staccate, altre due regioni del Sud: la Campania (regione che ha avuto l’incremento maggiore), con 3.600 beni pari al 17,1%, e la Calabria, con 3.150 beni pari al 15% .
Suscita invece un po’ di preoccupazione il dato riguardante il quinto posto, che è occupato dalla più ricca delle regioni del Nord, la Lombardia: qui siamo a 1.344 beni presenti in Banca Dati (parliamo sempre nel biennio 2009/2010) per una percentuale pari al 6,4% del totale e con un incremento di più di ottocento beni; tutti dati che pongono in evidenza questa regione che si pone subito dietro a una delle regioni del Sud storicamente interessate dal fenomeno, come la Puglia, che conta 1.856 beni pari al 8,8%. 

Numero beni per regione - BIENNIO 2007-2008
Dati aggiornati al 30 settembre 2011
Regione Beni
SICILIA 7.205
CALABRIA 2.013
CAMPANIA 1.284
LOMBARDIA 509
PUGLIA 381
LAZIO 214
PIEMONTE 108
TOSCANA 55
FRIULI V.G. 52

 

BIENNIO 2009-2010

 
Regione Beni Variazione rispetto
a biennio preced.
SICILIA 9.160 +1.955
CAMPANIA 3.600 +2.316
CALABRIA 3.150 +1.137
PUGLIA 1.856 +1.475
LOMBARDIA 1.344 +835
LAZIO 783 +569
LIGURIA 350 +343
PIEMONTE 296 +188
PIEMONTE 186 +131

Nei grafici che seguono ci basiamo sulla tabella 4 in allegato e prendiamo in esame la tipologia dei beni; le tre categorie precedenti, immobili, mobili e titoli, sono ora suddivise in cinque voci, alcune delle quali completamente diverse: immobili, mobili, mobili registrati, aziende, beni finanziari (vedi pag. 6).

 

Beni in Banca dati
Tipologia di beni Numero Percentuale
AZIENDA 5.546 6,7%
FINANZIARIO 8.003 9,7%
IMMOBILE 41.450 50,1%
MOBILE 12.036 14,6%
MOBILE REG. 15.619 18,9%
TOTALE 82.654 100%

 

Grafico - Beni in Banca dati

Beni in Banca Dati

 

 Beni in Banca dati anni 2007-2011
Tipologia di beni Numero Percentuale
AZIENDA 4.102 7,6%
FINANZIARIO 5.272 9,7%
IMMOBILE 27.832 51,4%
MOBILE 7.213 13,3%
MOBILE REG. 9.734 18%
TOTALE 54.153 100%

 

Grafico - Beni in Banca dati anni 2007-2011

Beni in Banca Dati, Anni 2007-2011

 

Il raffronto tra l’insieme di tutti gli 82.654 beni presenti nella nuova Banca Dati e i 54.153 beni (v. tab. 4) per i quali è stato emesso un provvedimento negli ultimi cinque anni (2007-2011) evidenzia una costante che si mantiene nel tempo:
gli immobili (27.832 nel 2007-2011) sono sempre più della metà dei beni oggetto di indagine mentre i mobili registrati (9.734), seconda tipologia per quantità, sono quasi il 18%; seguono poi i mobili (7.213), che si mantengono alcuni punti sopra il 10%, soglia che invece singolarmente non raggiungono i beni finanziari (5.272) e le aziende (4.102).

Per quanto riguarda il valore dei beni presenti in Banca Dati si è ritenuto opportuno prendere in esame soltanto quelli relativi ai beni destinati (v. tab. 3). Ciò perché si è a conoscenza del valore solo al momento dell’assegnazione del bene, quando viene effettuata una stima adeguata ed aggiornata. Prima di tale fase raramente è noto il valore dei beni poiché durante il normale iter giudiziario gli uffici periferici non provvedono quasi mai a comunicare l’importo oggetto di sequestro o confisca.
   
Per questo motivo non abbiamo ritenuto opportuno andare ad analizzare questo dato, mostrandolo solo in qualche tabella a puro titolo informativo (vedi ad es. le tab. 6 e 7, così come i grafici sottostanti).

 

Valore beni destinati - periodo 2008-2009
al 30 settembre 2011
Ufficio Valore Numero beni
PALERMO 71.668.909 423
MILANO 42.066.914 183
REGGIO CALABRIA 32.928.299 187
NAPOLI 28.034.339 122
CATANIA 18.388.517 -
BARI - 86

E’ però da segnalare il perdurare di un grave inconveniente verificatosi di recente; con il passaggio della competenza ad emanare i decreti di destinazione dalle Agenzie del Demanio dapprima alle Prefetture (da agosto 2009) e poi all’Agenzia Nazionale per i Beni Confiscati (dal 31 marzo 2010), sia per problemi burocratici dovuti al trasferimento di competenze, sia per lamentate carenze di personale segnalate dall’Agenzia Nazionale, si sono verificati dei ritardi nel segnalare a questo Ufficio il valore dei beni destinati.
   
Considerando l’importanza fondamentale di questo dato ai fini dell’intera Relazione, l’Ufficio si è attivato presso l’Agenzia Nazionale per i Beni Confiscati con una proficua collaborazione al fine di provvedere nel più breve tempo possibile a risolvere questa disfunzione. 

Il grafico che segue aiuta a capire meglio quali sono le nuove tipologie di classificazione dei beni sequestrati e confiscati e quale è il loro diverso peso dal punto di vista numerico.

Prendiamo in considerazione, per una migliore comprensione del fenomeno, ciò che è avvenuto in questi ultimi cinque anni (come già detto, i dati di questa relazione sono aggiornati fino al 30 settembre 2011). E’ da sottolineare, per maggior chiarezza, che in questo caso la rilevazione si basa sull’anno di emissione dei provvedimenti, che quindi tendono ad essere maggiori in anni più recenti.

Vediamo come i beni maggiormente interessati da proposte o provvedimenti dell’autorità giudiziaria risultano essere sempre gli immobili, quasi ottomila, per l’esattezza 7.978 nel 2010, l’ultimo anno preso in considerazione per intero. A questi seguono i mobili registrati, 3.061 nel 2010, e i mobili, 2055.
 

Beni suddivisi per tipologia anni 2007-2011
Tipologia bene anno 2007 anno 2008 anno 2009 anno 2010 anno 2011
IMMOBILE 4.342 2.926 5.239 7.978 7.347
MOBILE REG. 823 945 1.678 3.061 3.227
MOBILE 582 730 1.004 2.055 2.842
FINANZIARIO 473 432 1.061 1.435 1.871
AZIENDA 257 429 702 1.288 1.426

 

Grafico - Beni suddivisi per tipologia anni 2007-2011

Beni suddivisi per tipologia, anni 2007-2011

 

Gradi di giudizio

Analizzando l’operato degli Uffici Giudiziari a proposito delle misure di prevenzione si nota come negli ultimi cinque anni (2006-2010) ci sia una maggiore attività rivolta a provvedimenti di primo grado a conferma della maggiore lotta intrapresa in anni più recenti alle organizzazioni criminali (vedi tabella 5). E il notevole incremento dell’attività investigativa, già evidente in particolare dal 2007, come segnalato nella precedente relazione, appare ancora più marcato nell’ultimo biennio completo.

 

Numero beni per categoria provvedimento / confronto tra bienni
aggiornato al 30 settembre 2011
Anno Emissione Proposta Decreto Decreto II grado Cassazione Decreto destinazione TOTALE NUMERO BENI
2005/2006 957 2.209 2.043 862 358 6.429
2007/2008 1.013 7.144 1.133 1.346 1.303 11.939
2009/2010 6.991 14.002 2.277 1.248 991 25.509

Si nota, infatti, come il periodo riguardante gli anni 2009 e 2010 vede interessati da un provvedimento dell’Autorità Giudiziaria oltre 25mila beni, raddoppiando i circa dodicimila del biennio precedente che già risultavano notevolmente superiori ai poco più di seimila del 2005/2006. Per dovere di precisione bisogna però sottolineare che i provvedimenti emessi nei confronti di un bene progrediscono nel corso del tempo, per cui i decreti (di primo grado), ad esempio, tendono ovviamente a diminuire negli anni meno recenti trasformandosi, poi, in decreti di grado successivo o in sentenze della Cassazione; mentre nell’ultimo biennio tendono a costituire una delle cifre più rilevanti.

Una analisi più obiettiva può prendere in considerazione i beni che arrivano, in caso di confisca definitiva, alla assegnazione allo Stato o ad un ente locale con un decreto di destinazione. E qui il dato del biennio 2007/2008 spicca in maniera evidente: ben 1.303 beni destinati, quasi mille in più rispetto al biennio precedente, a testimonianza di una forte intensificazione dell’attività di tutto l’apparato dello Sato.
 
Il biennio 2009/2010, ormai quasi definitivo anche se l’aggiornamento dei decreti di destinazione non è alimentato direttamente in banca dati ma è legato alle comunicazioni cartaceee provenienti dalle Prefetture (competenti fino a marzo 2010) e dall’Agenzia Nazionale per i Beni Confiscati, pur mantenendosi vicino ai mille beni destinati (991 per l’esattezza) comincia a mostrare però una certa flessione.
 
L’analisi dei singoli anni solari rende ciò evidente: rispetto all’anno record, il 2008, in cui sono stati registrati 788 decreti, il 2010 ne conta per ora solo 378; per quanto possano esserci ancora comunicazioni che sono in sospeso o che ritardano, sembra improbabile che tale valore possa aumentare più di tanto. I primi dati parziali dello stesso 2011, rilevati fino al 30 settembre, sembrano confermare la diminuzione dei decreti: al momento l’anno in corso ne ha conteggiati solo 63.

Il confronto, evidenziato dai grafici che seguono, tra i vari gradi di giudizio, mostra il notevole divario tra i decreti di primo grado e i provvedimenti dei gradi successivi di giudizio.

Beni suddivisi per grado di giudizio (intera Banca Dati)

  • Beni sottoposti a Decreto: 39.880
  • Beni sottoposti a Decreto II grado: 10.770
  • Beni sottoposti a provvedimento della Cassazione: 5.806

 

Grafico - Beni suddivisi per grado di giudizio (intera Banca Dati)

Beni suddivisi per grado di giudizio intera Banca Dati

 

Beni suddivisi per grado di giudizio (anni 2007-2011)

  • Beni sottoposti a Decreto: 29.480
  • Beni sottoposti a Decreto II grado: 4.262
  • Beni sottoposti a provvedimento della Cassazione: 2.734

 

Grafico - Beni suddivisi per grado di giudizio (anni 2007-2011)

Beni suddivisi per grado di giudizio anni 2007-2011

 

Il grafico sottostante evidenzia in dettaglio anno per anno quanto già visualizzato in totale nel grafico 9; si nota chiaramente come continui a crescere il numero dei beni con provvedimento di primo grado negli ultimi anni, pur con la parentesi del 2008 (in particolare spicca il dato dell’ultimo anno rilevato per intero, il 2010, dove 8.659 beni sono interessati da decreti emessi nel primo grado di giudizio).
E’ da tenere presente che i dati relativi al 2011 sono parziali; il dato attuale, 8.334 decreti di primo grado, confrontato con quello al 31 marzo, che era di 2.035, ci fa comunque notare un dato interessante: negli ultimi sei mesi sono stati emessi dai tribunali 6.299 provvedimenti di primo grado riguardanti i beni oggetto delle misure di prevenzione.

 

Numero dei Beni suddiviso per anno e per grado di giudizio anni 2007-2011
Beni sottoposti a: 2007 2008 2009 2010 2011
Decreto 4.298 2.846 5.343 8.659 8.334
Decreto II grado 748 385 718 1.559 852
provvedimento della Cassazione 483 863 600 648 140

 

Grafico - Numero dei Beni suddiviso per anno e per grado di giudizio anni 2007-2011

numero Beni suddivisi per anno e grado di giudizio anni
2007-2011

 

Beni confiscati

Esaminiamo ora i beni confiscati (v. tab. 10). Per prima cosa notiamo che rappresentano oltre il 33% degli 82.654 beni presenti in banca dati, con una proporzione che si mantiene abbastanza costante nel corso del tempo. E i 27.845 beni in questione, come indicato nella schema sottostante, sono suddivisi in:

  • quelli soggetti a confische non definitive (15.406), e quindi ancora suscettibili di ulteriori sviluppi;
  • quelli in cui si è arrivati alla confisca definitiva (7.904) ma che ancora sono fermi presso gli uffici giudiziari in attesa di destinazione;
  • quelli che invece hanno già avuto un decreto di destinazione (4.535).

Confische non definitive: 15.406 = 18,64% 
Confische definitive: 7.904 = 9,56%
Confische con destinazione: 4.535 = 5,49%
Totale beni confiscati: 27.845 = 33,7%
Totale beni in banca dati: 82.654 = 100% in banca dati

Il grafico che segue evidenzia la proporzione tra le varie fasi in cui si trovano i beni confiscati e fa notare senza ombra di dubbio che ci sono diverse migliaia di beni prossimi ad una destinazione e quindi ad un riutilizzo a beneficio della comunità da parte dello Stato o dei singoli enti territoriali.

 Confische intera Banca Dati

  • Confische: 15.406
  • Confische definitive: 7.904
  • Confische con destinazione: 4.535

 

Grafico - Confische intera Banca Dati

Confische intera Banca Dati

 

Il dettaglio dell’andamento delle confische negli ultimi cinque anni mette in risalto una grossa crescita negli anni più recenti: nel 2010 si è superato per la prima volta il numero di tremila beni oggetto di confisca e nel 2011, del quale sono presi in esame solo i primi nove mesi, si è già arrivati quasi a tremilanovecento.
Questa tendenza conferma la notevole crescita dell’attività investigativa di questi ultimi anni… non dimentichiamo, però, che i soggetti della rilevazione sono primariamente i beni; per cui, dato che le confische tendono con il tempo a diminuire negli anni più lontani, l’unico dato sul quale non vi possono essere dubbi, e sul quale porremo l’attenzione più in avanti, è quello dei beni soggetti a confische con destinazione, vale a dire i beni destinati.

Un confronto, in questo caso, è più che legittimo; e balza agli occhi il notevole divario tra il 2006 (non considerato nel grafico sottostante, ma il cui dato è visibile nella tab. 10 allegata) in cui si erano avuti 171 beni destinati, e gli anni successivi; nel 2008 si è raggiunta la cifra record di 788 destinazioni, nel 2009 erano ancora 613.
Il dato del 2010, con 378 beni destinati, è ancora largamente superiore a quello del 2006, ma apparentemente sembra mostrare, insieme a quello molto parziale del 2011, una inversione di tendenza. In realtà, confrontando il numero dei beni destinati con quello dei beni con confisca definitiva, tale inversione di tendenza non sembra veritiera.
Se consideriamo che nel corso del 2010 la competenza all’emanazione dei decreti di destinazione è passata dalle Prefetture all’Agenzia Nazionale per i Beni Confiscati, che il sistema di alimentazione in questo settore non è automatizzato, che la stessa Agenzia Nazionale è ancora in fase di assestamento, potremo renderci conto che i dati più recenti sono ancora soggetti ad un ulteriore incremento.

 

Confische anni 2007 - 2011
Tipologia confische 2007 2008 2009 2010 2011
Confische 963 764 1.973 3.612 3.892
Confische definitive 511 688 739 871 218
Confische con destinazione 515 788 613 378 63

 

Grafico - Confische anni 2007 - 2011

Confische, anni 2007 - 2011

 

Con i grafici che seguono analizziamo nel dettaglio solo i beni oggetto di confisca con provvedimento definitivo (7.904, quasi il 10% dei beni presenti in banca dati), che assumono una importanza particolare perché sono ancora giacenti negli Uffici Giudiziari presso le sezioni delle misure di prevenzione.
Si tratta cioè dei beni che saranno interessati dai prossimi decreti di destinazione, e che quindi stanno per arrivare alla fase finale di tutto l’iter dei sequestri e delle confische; finalmente si sta decidendo se saranno utilizzati dallo Stato, e quindi entreranno a far parte del suo patrimonio, o se verranno assegnati a singoli enti territoriali.
 
Si può notare come nell’insieme, comprendendo tutti i dati presenti in archivio, la tipologia del bene maggiormente sottoposto a confisca risulta essere l’immobile, seguita dai mobili registrati.

Beni con provvedimento di Confisca definitivo (intera Banca Dati)

  • Aziende: 471
  • Finanziari: 1.052
  • Immobili: 2.660
  • Mobili: 1.475
  • Mobili registrati: 2.246

 

Grafico - Beni con provvedimento di Confisca definitivo (intera Banca Dati)

Beni con provvedimento di Confisca definitivo (intera Banca Dati)

 

Analizzando il numero dei beni confiscati definitivamente nel periodo 2007-2011 (vedi tabella 12), i beni immobili rimangono in genere la tipologia di bene prevalente anche se c’è da registrare un discreto aumento dei beni mobili registrati sottoposti a confisca definitiva (nel 2010 addirittura sono stati registrati 351 provvedimenti riguardanti i beni mobili registrati  contro i 304 che interessano invece gli immobili, ma basta una confisca rilevante nei confronti di una grande concessionaria di auto per determinare un valore particolarmente rilevante in un singolo anno preso in considerazione…). I valori del 2011 sono, ovviamente, parziali e aggiornati al 30 settembre, come in tutte le tabelle della relazione.

 

Beni con provvedimento di Confisca definitivo anni 2007-2011
Anni Immobile Mobile Registrato Finanziario Mobile Azienda TOTALE
2007 130 136 95 107 43 511
2008 378 115 59 90 46 688
2009 279 74 216 137 33 739
2010 304 351 35 103 78 871
2011 82 30 0 92 14 218
TOTALI 1.173 706 405 529 214 3.027

 

Grafico - Beni con provvedimento di Confisca definitivo anni 2007-2011

Beni con provvedimento di Confisca definitivo (anni 2007-2010)

 

Beni destinati

I beni confiscati in via definitiva vengono destinati allo Stato e ai singoli enti territoriali come i Comuni (in grande prevalenza), le Province e le Regioni per essere utilizzati secondo diverse finalità di cui si dirà più avanti.
Finalmente, a partire da questa relazione, il dato dei beni destinati è aggiornato al 30 settembre 2011 come il resto della Banca Dati. Infatti, nonostante che tuttora il sistema non sia alimentato direttamente dall’amministrazione competente alla emanazione dei decreti di destinazione, l’Agenzia Nazionale per i Beni Confiscati, con tutti gli inconvenienti che ciò comporta a livello di tempestività e completezza, il rapporto di collaborazione che si sta instaurando tra questo Ufficio e l’Agenzia comincia a dare i primi risultati.
Se quindi l’ideale sarebbe, come nel caso dei vari Uffici Giudiziari (Tribunali, Corti di Appello), l’inserimento diretto dei dati, bisogna comunque dare atto che l’impegno del personale di questo Ufficio è riuscito ad ottenere un notevole miglioramento nell’aggiornamento dei dati che vengono presentati in questa relazione.  

Il grafico mostra che fino al 2009 si è avuto un notevole aumento del numero di beni immobili confiscati e destinati ai Comuni (essendo l’ente prevalente usiamo da qui in avanti questa definizione per semplificare), sia nel 2008 (ben 706, con una crescita del 54% rispetto ai 458 del 2007) che nel 2009 stesso (si è arrivati a quota 547) rispetto agli anni precedenti; fino a quest’ultimo anno si evidenziava un incremento in proporzione rispetto a quelli assegnati allo Stato (dai 57 del 2007, si era arrivati agli 82 nel 2008, per poi riscendere ai 66 del 2009, vedi tabella 15).
Il dato del 2010, invece, mostra una certa inversione di tendenza: se nel 2008 e nel 2009 i beni entrati a far parte del patrimonio dello Stato erano intorno al 10% del totale di quelli giunti al decreto di destinazione, nel 2010, con 119 beni su 378, siamo giunti ad una percentuale superiore al 30%. I valori riguardanti i primi nove mesi del 2011 sono ancora troppo parziali per esprimere delle valutazioni attendibili.

 

Numero dei beni confiscati con destinazione (anni 2007-2011)
Anni COMUNI STATO TOTALE
2007 458 57 515
2008 706 82 788
2009 547 66 613
2010 259 119 378
2011 30 33 63

 

Grafico - Numero dei beni confiscati con destinazione (anni 2007/2011)

Numero dei beni confiscati con destinazione (2007-2011)

 

Per quanto riguarda il grafico che segue, il n. 16, ricordiamo, come già segnalato, l’inadempienza di alcune Prefetture e dell’Agenzia Nazionale per i Beni Confiscati che non hanno segnalato la stima del valore di molti beni destinati dal 2009 in poi. L’Agenzia si sta rendendo disponibile per ovviare a questo inconveniente, ma per il momento il dato più attendibile resta quello del 2008, quando la competenza nella rilevazione e trasmissione del dato era dell’Agenzia del Demanio...
Gli oltre 160milioni di euro del 2008 sono comunque riferiti a ben 788 beni destinati, dato record degli ultimi anni. Nel 2009 infatti i beni giunti al decreto di destinazione sono scesi a 613, e nel 2010 addirittura a 378; di conseguenza anche il valore totale, sia pur parziale, tende inevitabilmente a scendere.

 

Valore dei beni confiscati con destinazione (in Euro)
Anni COMUNI STATO TOTALE
2007 87.161.718 8.763.543 95.925.262
2008 120.827.212 40.681.703 161.508.915
2009 90.752.995 16.796.789 107.549.785
2010 24.936.571 16.887.603 41.824.174
2011 1.058.920 5.407.233 6.466.153

 

Grafico - Valore dei beni confiscati con destinazione (in Euro)

Valore dei beni confiscati con destinazione

 

Osserviamo ora in generale il dato riguardante l’indicazione della somma totale del valore dei beni destinati presenti in Banca Dati tra il 2007 e il 2011. Già dall’anno 2006 (qui non indicato, ma riscontrabile sulla tab. 15 in allegato) vi è stato un incremento nel valore dei beni dovuto soprattutto ad un costante aumento dei decreti di destinazione, allora fermi a 171. Nel 2007 per i 515 beni interessati si è arrivati ad una stima di oltre 95 milioni di euro, cifra notevolmente aumentata nel 2008 quando si sono destinati ben 788 beni per un valore superiore ai 161 milioni di euro. Il dato degli anni successivi tende poi a scendere sia per la diminuzione dei beni destinati, sia per le inadempienze già ricordate che rendono più incompleti i valori degli ultimi due anni.

Valore in Euro dei Beni Destinati, riepilogo (in Euro)

  • 2007: 95.925.262
  • 2008: 161.508.915
  • 2009: 107.549.785
  • 2010: 41.824.174
  • 2011: 6.466.153

 

Grafico - Valore in Euro dei Beni Destinati, riepilogo (in Euro)

Valore dei Beni Destinati (in Euro)

 

Va fatto altresì presente che l’Agenzia Nazionale per i Beni Confiscati ha ritenuto di apportare alcune modifiche sostanziali nelle assegnazioni dei beni, i quali vengono destinati:
a seguito di una manifestazione d’interesse che descriva un’idea-progetto sulla loro destinazione;
liberi da criticità o con gravami consapevolmente accettati.
Questa procedura appare più funzionale e dovrebbe evitare inutili provvedimenti di revoca e successiva riassegnazione dei beni.
 

Utilizzo dei Beni mantenuti allo Stato

I beni mantenuti allo Stato, come si evince chiaramente dai grafici che seguono, sono in grande prevalenza costituti da quelli utilizzati per motivi di Ordine Pubblico, ben 534 (il 73%) sui 728 interessati da questa classificazione. Al secondo posto con 120 beni (il 16%) troviamo la voce Altro che comprende quelli destinati all’affitto, alla vendita e alla messa in liquidazione (vedi tabella 17 in allegato). 

Beni destinati allo Stato (intera Banca Dati)
Finalità Numero dei Beni Valore
Ordine Pubblico 534 130.865.861
Altro 120 17.226.396
Protezione Civile 66 9.660.626
Giustizia 8 5.521.874
TOTALE 728 163.274.756

 

Grafico - Beni destinati allo Stato (intera Banca Dati)

Beni destinati allo Stato (intera Banca Dati)

 

Il dettaglio del periodo dal 2007 ad oggi (dati aggiornati al 30 settembre 2011) vede un incremento nei beni assegnati alla Protezione Civile. E’ da specificare che la voce Ordine Pubblico (224 assegnazioni) comprende le destinazioni all’Arma dei Carabinieri, alla Polizia di Stato, alla Guardia di Finanza, mentre per Protezione Civile (65 assegnazioni) si intendono i beni destinati ai Vigili del Fuoco, alla Croce Rossa e al Corpo Forestale dello Stato; questa suddivisione è stata creata tenendo presente che i corpi citati fanno parte del Servizio Nazionale di Protezione Civile.

 

Beni destinati allo Stato 2007-2011
Finalità Numero dei Beni Valore
Ordine Pubblico 224 64.033.811
Protezione Civile 65 10.207.284
Altro 65 9.629.638
Giustizia 3 4.666.139
TOTALE 357 88.536.873

 

Grafico - Beni destinati allo Stato 2007-2011

Beni destinati allo Stato (2007-2011)

 

Utilizzo dei Beni destinati ai Comuni

Il grafico sottostante mostra la suddivisione dei beni immobili confiscati e destinati ai Comuni secondo due diverse destinazioni:

  • Finalità istituzionali;
  • Scopi sociali.

Come si evince chiaramente dal grafico sottostante i beni immobili, assegnati ai Comuni e ubicati nei loro territori sono per lo più destinati a scopi sociali a dimostrazione delle necessità delle amministrazioni locali a risolvere, grazie alle innumerevoli richieste provenienti dal mondo delle organizzazioni di volontariato, delle associazioni e delle cooperative sociali, le crescenti difficoltà finanziarie ed organizzative nell’ambito dell’assistenza sociale.

 

Comuni, utilizzo dei Beni Immobili (intera Banca Dati)
Destinazioni Beni Percentuale
Finalità Istituzionali 1.395 36,6%
Scopi Sociali 2.412 63,4%
TOTALI 3.807 100%

 

Grafico - Comuni, utilizzo dei Beni Immobili (intera Banca Dati)

Comuni, utilizzo dei Beni Immobili (intera Banca Dati)

 

Sotto finalità istituzionali sono raggruppate le seguenti voci:
Emergenza abitativa; Canili; Depositi; Discariche; Parcheggi; Scuole; Sede Vigili Urbani; Uffici Comunali; Uffici Giudiziari; Altro. Quest’ultima voce prevale decisamente sulle altre anche perché le destinazioni ad alloggi di residenza pubblica fino al 2007 sono state censite sotto la voce Altro.

Comuni e Beni Immobili destinati a finalità istituzionali 2007-2011
Utilizzo 2007 2008 2009 2010 2011 TOTALE
Altro 192 27 29 22 7 277
Emergenze abitative 1 96 69 30 2 198
Uffici comunali 23 71 38 23 1 156
Depositi 16 19 24 8 1 68
Uffici giudiziari 24 3 1 1 0 29
Infrastrutture 1 13 8 5 3 30
Canili 0 7 12 6 0 25
Scuole 4 7 3 5 0 19
Sede Vigili Urbani 1 3 6 2 0 12
TOTALE 262 246 190 102 14 814

 

Grafico - Comuni e Beni Immobili destinati a finalità istituzionali 2007-2011

Comuni, Beni Immobili destinati a
finalità istituzionali, 2007-2011

 

Sotto Scopi sociali sono raggruppate le seguenti voci: Area destinata a utilità sociali; Area destinata a verde pubblico; Centro per attività sportive; Centro per minori; Centro per tossicodipendenti; Centro per famiglie; Centro per anziani; Parco giochi; Sede associazioni; Altro.

 

Comuni e Beni Immobili destinati a scopi sociali 2007-2011
Utilizzo 2007 2008 2009 2010 2011 TOTALE
Sede associazioni 127 210 176 62 10 585
Utilità sociali 29 128 112 46 2 317
Altro 11 46 27 6 0 90
Verde 5 31 9 7 1 53
Centro per anziani 7 13 13 11 1 45
Centro per minori 7 16 4 12 0 39
Centro per famiglie 2 6 9 7 1 25
Centro per tossicodipendenti 5 3 4 0 0 12
Centro per attività sportive 3 5 2 2 0 12
Centro per i diversamente abili 0 2 1 4 1 8
TOTALE 196 460 357 157 16 1.186

 

Grafico - Comuni e Beni Immobili destinati a scopi sociali 2007-2011

Comuni, Beni Immobili destinati a scopi sociali,
2007-2011

 

Analisi dei beni immobili definitivamente confiscati

Come evidenziato dai grafici precedenti si può notare come negli ultimi anni, in particolare tra il 2007 e il 2009, siano aumentati i beni con provvedimento di destinazione grazie ai risultati della lotta intrapresa dalle istituzioni contro la criminalità organizzata.
Al momento, prendendo in esame il periodo 2007-2011, ci sono 3.027 beni con un provvedimento di confisca definitiva (erano 2.532 sei mesi fa), e quindi  in attesa di un provvedimento di destinazione.
Torniamo a parlare, invece, dei beni già destinati, ed esaminiamo in particolare ciò che è avvenuto negli ultimi cinque anni dal 2007 ad oggi (vedi anche tabella 16 in allegato). Dei 2.357 beni interessati si può notare:

  • la suddivisione geografica per area ;
  • l’ubicazione per la massima parte nell’area meridionale e insulare
    (ben 1.847 beni, circa il 78% del totale).

 

Provvedimenti di destinazione 2007-2011
Area geografica Numero beni Percentuale
NORD 386 16,4%
CENTRO 124 5,3%
SUD 837 35,5%
ISOLE 1.010 42,8%
TOTALE NAZIONALE 2.357 100%

 

Grafico - Provvedimenti di destinazione 2007-2011

Provvedimenti di destinazione, 2007-2011

 

Il dettaglio degli ultimi cinque anni, suddivisi per area geografica, conferma un costante incremento dei beni destinati nelle Isole (in particolare si passa dai 227 del 2007 ai 310 del 2009, e questi numeri si riferiscono per la quasi totalità alla sola Sicilia…), mentre invece nel resto d’Italia il dato si mostra più altalenante.

E’ da segnalare che nel Nord si è avuto un sensibile incremento passando da 30 provvedimenti di destinazione registrati nel 2006 a 149 del 2008  e a 94 nel 2009. Il Sud si mantiene comunque sempre a ridosso dell’area geografica delle Isole, evidenziando il dato record del 2008, con 347 beni destinati (dati aggiornati al 30 settembre 2011).

Per quanto riguarda i singoli distretti di Corte di Appello, Palermo è arrivata a 223 destinazioni nel 2009, mentre nell’anno precedente, il 2008, si sono registrati i dati più alti a Reggio Calabria con 153, a Milano con 114 e a Napoli con 92 (vedi tab. 16 in allegato).

Provvedimenti di destinazione in dettaglio 2007-2011
Area geografica 2007 2008 2009 2010 2011
NORD 75 150 94 56 11
CENTRO 38 35 36 8 7
SUD 175 347 173 116 26
ISOLE 227 256 310 198 19
totale nazionale 515 788 613 378 63

 

Grafico - Provvedimenti di destinazione in dettaglio 2007-2011

Provvedimenti di destinazione in dettaglio, 2007-2011