Formazione e orientamento al lavoro

aggiornamento: 15 febbraio 2021

Per quanto riguarda la formazione professionale, è previsto l’intervento di Istituti scolastici o di Enti di formazione accreditati ai sensi della normativa nazionale e regionale, al fine di garantire ai ragazzi il conseguimento di titoli spendibili sul mercato del lavoro prevedendo percorsi giuridicamente validi ai fini dell’assolvimento dell’obbligo scolastico e dell’obbligo formativo (diritto/dovere all’istruzione e alla formazione di cui all’art. 2 comma 1 lettera c della L. 53/2003: “è promosso l'apprendimento in tutto l'arco della vita e sono assicurate a tutti pari opportunità di raggiungere elevati livelli culturali e di sviluppare le capacità e le competenze, attraverso conoscenze e abilità, generali e specifiche, coerenti con le attitudini e le scelte personali, adeguate all'inserimento nella vita sociale e nel mondo del lavoro, anche con riguardo alle dimensioni locali, nazionale ed europea”).

La partecipazione a corsi di formazione professionale e le iniziative di inserimento lavorativo sono un obiettivo sempre più importante per il sistema giustizia minorile anche in considerazione dell’avvenuta estensione fino al compimento del venticinquesimo anno di età dell’applicazione delle norme previste per i condannati minorenni.

All’interno degli Istituti penali per i minorenni vengono attivati corsi di formazione professionale attraverso specifici accordi con i competenti Assessorati Regionali che garantiscono ai giovani detenuti il diritto all’acquisizione di competenze professionali specifiche e supportano la proposta trattamentale.

Negli Istituti penali per i minorenni l’inserimento lavorativo può avvenire sia sotto forma di lavoro retribuito direttamente dall’Amministrazione (artt. 20, 20-bis e 22 O.P.), sia con assunzione da parte di terzi (art.21 Lavoro all'esterno). Inoltre, per le cooperative e imprese che assumono utenza in carico ai servizi della giustizia minorile e di comunità vi è la possibilità di accesso agli sgravi contributivi e fiscali di cui alla Legge 22 giugno 2000 n. 193, c.d. “Legge Smuraglia”.

La formazione professionale e l’inserimento lavorativo sono prioritari per l’applicazione delle misure di comunità. Un’organica conoscenza delle risorse occupazionali del territorio in relazione alle esigenze operative e alle competenze richieste risulta indispensabile per articolare percorsi strutturati in sinergia con imprenditoria privata, partner istituzionali locali e privato sociale. Con particolare riferimento alla sospensione del processo e messa alla prova (art. 28 d.p.r. 448/88) e alle misure penali di comunità, preziose risultano le progettualità dedicate all’inserimento lavorativo, ai tirocini o agli stage perché consentono ai minori/giovani adulti di sperimentare attività che sarebbero loro precluse a causa della situazione di disagio e di misurarsi direttamente con le risorse territoriali produttive e occupazionali.

Nell’individuazione degli interventi, in particolare rivolti ai giovani in area penale esterna, i servizi minorili dell’Amministrazione promuovono, in sinergia con le risorse del territorio, progettualità che prevedono borse-lavoro o tirocini formativi e il rilascio di titoli e attestazioni che possano consentire di spendere nel mondo del lavoro le competenze acquisite.