Tutela sociale della maternità e interruzione volontaria della gravidanza - Relazione al Parlamento - (marzo 2016)

Relazione al Parlamento ai sensi dell’art. 16 della L. 194/78

“Norme per la tutela sociale della maternità e sull’interruzione volontaria della gravidanza”
(Relazione al Parlamento ai sensi dell’art. 16 della L. 194/78)

Edizione Marzo 2016
(Dati relativi agli anni: 1995 - 2015)

INDICE

1) Introduzione e breve analisi del fenomeno

1.1) Giurisdizione penale
1.2) Giurisdizione volontaria

2) Giurisdizione penale

2.1) Uffici interessati alla rilevazione per la giurisdizione penale
2.2) Procedimenti penali iscritti presso le Procure

Procedimenti iscritti di cui all’art. 19 della L. 194/78 (aborto clandestino)

             2.3) Persone iscritte presso le Procure

2.3.a) Persone iscritte
2.3.b) Persone iscritte di cui all’art. 19 della L. 194/78 (aborto clandestino)
2.3.c) Numero medio di persone iscritte per proc. e propensione all’associazione
2.3.d) Qualificazione giuridica del fatto
2.3.e) Nazione di nascita delle persone


2.4) Procedimenti penali presso gli Uffici giudicanti e relativo numero di persone

2.4.a) Procedimenti definiti con provvedimento definitivo e relativo numero di persone
2.4.b) Professione delle persone iscritte nei procedimenti trattati

3) Giurisdizione volontaria

3.1) Uffici interessati alla rilevazione per la giurisdizione volontaria
3.2) Cenni sulla procedura per ottenere l’autorizzazione all’aborto

3.2.a) Richiesta ad abortire da parte di donna maggiorenne non interdetta
3.2.b) Richiesta ad abortire da parte di donna minorenne
3.2.c) Richiesta ad abortire da parte di donna maggiorenne interdetta

3.3) Richieste di aborto relative a donne magg. interdette (art. 13 della L. 194/78)
3.4) Richieste di aborto da parte di donne minorenni (art. 12 della L. 194/78)

4) Tabelle allegate

  • Tabella di sintesi relativa alle giurisdizioni penale e volontaria: anno 2015
  • Tabelle relative alla giurisdizione penale: anno 2015
  • Tabelle relative alla giurisdizione volontaria: anno 2015

1) INTRODUZIONE E BREVE ANALISI DEL FENOMENO

In ottemperanza a quanto disposto dall’art. 16 della Legge 22 maggio 1978 n. 194 (di seguito indicata con il termine ‘Legge’), il Ministro della Giustizia è tenuto a presentare al Parlamento una relazione annuale sull'attuazione della Legge per quanto riguarda le questioni di competenza del suo Dicastero.

Il monitoraggio della Legge condotto dal Ministero della Giustizia fa parte delle rilevazioni del Piano Statistico Nazionale e consta in realtà di due rilevazioni distinte ed indipendenti: l’una relativa alla giurisdizione penale, riguardante i procedimenti instauratisi a seguito della violazione delle disposizioni in materia penale della Legge, e l’altra relativa alla giurisdizione volontaria, riguardante le richieste al Giudice Tutelare di autorizzazione all’aborto da parte di donne minorenni e di donne maggiorenni interdette.

 

1.1) Giurisdizione penale

I dati relativi agli anni 1995 – 2015 mostrano che il fenomeno, a livello di giurisdizione penale, ossia di repressione delle violazioni delle disposizioni penali previste dalla Legge, è di ridotte proporzioni, essendo caratterizzato da un contenuto numero di procedimenti penali iscritti presso le Procure (138 procedimenti penali iscritti nell’anno 2015 presso le Procure), e, analogamente, da un numero di persone iscritte anch'esso contenuto (212 persone iscritte nell’anno 2015 presso le Procure, con un numero medio di circa 1,5 persone iscritte per procedimento).

In linea generale ed a parte casi molto particolari, non emerge dai dati raccolti che vi sia una qualche tendenza ad eseguire aborti clandestini in modo organizzato presso strutture pubbliche o private (vedi par. 2.3.c).

Caratteristica di rilievo è la marcata incidenza degli stranieri rispetto al totale delle persone (italiane e straniere) nei procedimenti penali iscritti presso le Procure. Nell’anno 2015 la percentuale degli stranieri sul totale delle persone iscritte presso le Procure è stata del 26,1%; tale incidenza risulta essere piuttosto elevata, soprattutto se si pensa che la popolazione straniera residente al 01/01/15 costituisce solo l’8,2% circa dell’intera popolazione residente in Italia (percentuale desunta da dati ISTAT).

Restringendo l’analisi alle sole persone che hanno commesso delitti di tipo esclusivamente doloso (artt. 18 e 19 della Legge), si nota come l’incidenza degli stranieri diventi pari al 52,0% nel 2015. Tale incidenza, se confrontata con il 26,1% sopra riportato e, a maggior ragione e più correttamente, con il 8,2% desunto dai dati ISTAT, evidenzia, anche per l’anno 2015, una propensione decisamente maggiore da parte degli stranieri rispetto agli italiani a commettere i delitti dolosi sopra indicati (vedi par. 2.3.e).

 

1.2) Giurisdizione volontaria

I dati relativi agli anni 1989 – 2015 mostrano che il fenomeno, a livello di giurisdizione volontaria, ossia di richieste al Giudice Tutelare di autorizzazione all’aborto da parte di donne minorenni, nei casi in cui sia mancato l’assenso delle persone che esercitano la potestà o la tutela su di esse (art. 12 della Legge), appare in tendenziale diminuzione.

Quasi nullo è invece il numero di richieste al Giudice Tutelare di autorizzazione all’aborto da parte di donne maggiorenni interdette.

Sono state infatti 775 le richieste di autorizzazione all’aborto da parte di donne minorenni nel 2015, e nessuna richiesta da parte di donne maggiorenni interdette.

L’andamento, tuttavia, che sembrava permanere pressoché stazionario fino al 2007 con una media annua di circa 1.300 casi ex art. 12, appare in significativa diminuzione nell’ultimo periodo della serie storica, 2007 – 2015, con un ‘trend’ sempre decrescente (nel 2007 si erano avuti 1.435 casi ex art. 12, mentre nel 2015 se ne sono avuti, appunto, 775).

 

Versione integrale della relazione (formato pdf, 426 Kb)

Tabelle giurisdizione penale anno 2015 (formato xls, 214 Kb)

Tabelle giurisdizione volontaria anno 2015 (formato xls, 47 Kb)