Scheda sul sistema penitenziario spagnolo (2014)

  • pubblicato nel 2014
  • autore: Roberta Palmisano
  • scheda di sintesi
  • Ufficio Studi, ricerche, legislazione e rapporti internazionali
  • licenza di utilizzo: CC BY-NC-ND

 

DIPARTIMENTO AMMINISTRAZIONE PENITENZIARIA
UFFICIO DEL CAPO DEL DIPARTIMENTO
Ufficio Studi Ricerche Legislazione e Rapporti Internazionali



S P A G N A
Cenni sul Sistema Penitenziario




Quadro normativo
L’art. 25.2 della Costituzione spagnola, la Legge Penitenziaria Generale (approvata nel settembre 1979) e i relativi Regolamenti forniscono il quadro giuridico del Sistema Penitenziario spagnolo.

Le norme della Legge Penitenziaria spagnola si basano sulle Raccomandazioni stabilite dalle Regole Penitenziarie Europee, su accordi internazionali in materia di diritti umani e sulla Costituzione spagnola.

L’art. 1 della Legge Penitenziaria prevede la finalità rieducativa e di reinserimento sociale dei detenuti; l’art. 3 prevede il rispetto della personalità e dei diritti dei detenuti, senza distinzione di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali; l’art. 6 stabilisce che “nessun detenuto è sottoposto a maltrattamenti né con parole né con azioni”; l’art. 26 prevede il diritto al lavoro e le relative condizioni “Il lavoro è considerato un diritto e un dovere per i detenuti, essendo un elemento fondamentale del trattamento”; l’art. 55 stabilisce i principi relativi a istruzione e formazione dei detenuti.

Con Regio Decreto 190/96 del 9 febbraio, sono stati approvati i Regolamenti Penitenziari, che sviluppano la Legge Penitenziaria Generale e includono diversi cambiamenti della legge penitenziaria, in conseguenza dell’entrata in vigore del nuovo Codice Penale e successive modifiche.

Il Regio Decreto 840/2011 sviluppa le caratteristiche dell’esecuzione penale del Community Service, di alcune misure di sicurezza, nonché della sospensione delle pene detentive.

Tale quadro normativo consente una serie completa di pene ed alcune modalità aperte e flessibili di esecuzione, sviluppando il modello di reinserimento sociale incluso nella Costituzione, che costituisce il riferimento per il Sistema Penitenziario spagnolo.


Obiettivi e Principi
L’obiettivo fondamentale che la Costituzione spagnola e la Legge Penitenziaria attribuiscono al sistema penitenziario consiste nell’assicurare l’esecuzione delle pene inflitte dai giudici, garantire la custodia dei detenuti e proteggere la loro integrità.

Tale obiettivo non può essere completo o efficace se non è mirato alla riabilitazione. Il fine della detenzione è la preparazione del reo alla vita libera, nella quale prevale il rispetto delle regole sociali e della legge.

Lo sforzo, tra l’altro, è di fornire ai detenuti i necessari mezzi di istruzione e lavoro al fine di aiutarli ad integrarsi con successo nella nuova vita che li aspetta all’atto della scarcerazione.

L’intera organizzazione del sistema penitenziario e le risorse materiali disponibili sono finalizzati a raggiungere tali obiettivi in modo efficace. Le azioni messe in atto a tal fine si attengono ai seguenti principi:

  • Individualizzazione: All’atto dell’ingresso in carcere, il nuovo giunto è visitato dallo staff medico ed effettua il colloquio con lo staff tecnico che provvede alla sua valutazione, prendendo in considerazione la sua personalità ed eventuali precedenti penali, assegnandolo al regime penitenziario in base a criteri di separazione e classificazione.
  • Progressività: il Sistema Penitenziario spagnolo è progressivo e flessibile: il detenuto può essere classificato in un livello più alto, eccetto la liberazione condizionale, senza dover passare per livelli inferiori. Ciò significa che ogni detenuto può avanzare al 3° livello o al Regime Aperto, a seconda del periodo di pena scontato e della sua evoluzione, una volta valutato il suo comportamento, nonché del livello di partecipazione alle attività trattamentali, all’uso dei permessi, ecc. Tuttavia, in caso di comportamento negativo, il regime del detenuto può essere ristretto, regredendolo a un grado più basso.


Entro due mesi dalla inflizione della pena detentiva, l’equipe per il trattamento (Treatment Board), presieduta dal Direttore del carcere e integrata dallo staff tecnico multidisciplinare, effettua una proposta in merito al livello penitenziario in cui il detenuto deve inizialmente scontare la pena.
In molti casi, i detenuti sono classificati al 2° livello o Regime Comune, cercando di evitare, per quanto possibile, possibili danni che la vita al di fuori della società potrebbe causare nel loro percorso di riabilitazione.
Solo eccezionalmente, qualora il detenuto mostri un comportamento apertamente disadattato o violento, lo stesso può essere classificato al 1° livello o Regime Chiuso.
Il 3° livello o Regime Aperto è utilizzato come processo di apprendimento, in modo tale che l’inserimento dei detenuti nella vita libera sia graduale. Ciò costituisce anche uno stimolo per la loro riabilitazione, poiché i detenuti vedono che i loro sforzi sono ricompensati. Tale regime consente una valutazione dell’evoluzione del detenuto ed una valutazione del grado di recupero alla fine del processo.
Nessuna classificazione è definitiva e tutti i livelli sono revisionati prima di sei mesi.

  • Trattamento Penitenziario: Tutte le attività organizzate in carcere sono focalizzate non solo sul recupero terapeutico o sulla cura dei detenuti, ma anche, e soprattutto, sullo sviluppo delle loro abilità sociali e lavorative, facilitando in tal modo il loro reinserimento. I programmi di formazione e le attività culturali, sportive e ricreative contribuiscono al loro sviluppo personale e sociale, stimolando la loro auto-stima e motivando un atteggiamento rispettoso verso le regole. Il concetto di intervento, fondamento del Sistema Penitenziario spagnolo, si è dimostrato il modo migliore per evitare la recidiva.
  • Luogo di esecuzione della pena: Gli istituti penitenziari spagnoli sono disseminati in tutto il Paese. Ciò consente ai detenuti, per quanto possibile, di scontare la pena in un istituto vicino alla propria abitazione, evitando sradicamenti familiari e sociali.
  • Contatti con l’esterno: I contatti tra il detenuto e il mondo esterno sono considerati uno strumento positivo per il reinserimento e sono concepiti in due modi:

     


Comunicazione: Le Norme Penitenziarie disciplinano le comunicazioni dei detenuti, sia epistolari sia telefoniche, sia contatti personali in strutture esistenti a tal fine in carcere. I detenuti possono comunicare settimanalmente nelle sale colloqui con la famiglia e gli amici. Essi possono comunicare mensilmente con il proprio partner e la propria famiglia senza elementi di separazione, in apposite sale; in aggiunta, qualora abbiano figli minori di 10 anni, possono effettuare “visite familiari”con figli e partner.

Permessi: In vista della preparazione alla scarcerazione, i detenuti classificati al secondo o terzo livello di trattamento possono beneficiare di regolari permessi. Per poter usufruire di tali permessi, approvati dalla Equipe per il trattamento ed autorizzati dal Giudice di Sorveglianza, il detenuto deve aver scontato almeno un quarto della pena e deve avere una buona condotta.

Inoltre, quando ricorrono circostanze particolari, quali la morte o la malattia di un parente stretto o la nascita di un bambino, i detenuti possono usufruire di permessi straordinari, con le misure di sicurezza necessarie richieste dal singolo caso.


Organizzazione e Struttura amministrativa
La gestione della politica penitenziaria è responsabilità del Ministero dell’Interno ed è realizzata attraverso il Segretariato Generale degli Istituti Penitenziari.
In alcuni casi tali competenze possono essere assunte dalle Comunità Autonome, che sono le divisioni territoriali amministrative e politiche dello Stato di Spagna. Finora, tali competenze sono state trasferite solo alla Comunità Autonoma di Catalogna. Al fine di assicurare la cooperazione e la coesione del Sistema Penitenziario, entrambe le Amministrazioni si coordinano tra loro per mezzo di un Comitato Congiunto.
L’Amministrazione Penitenziaria è divisa in unità tecniche e funzionali, con diversi livelli amministrativi, nonché in una rete di servizi periferici, consistenti in istituti penitenziari e centri di inserimento sociale.

 

STRUTTURA ORGANIZZATIVA

Il Segretariato Generale degli Istituti Penitenziari è articolato in 7 Vice Direzioni Generali: 1) Vice Direzione Generale delle Relazioni Istituzionali e del Coordinamento Territoriale; 2) Vice Direzione Generale del Trattamento e della Gestione penitenziaria; 3) Vice Direzione Generale delle Misure e delle Pene Alternative; 4) Vice Direzione Generale delle Ispezioni penitenziarie; 5) Vice Direzione Generale del Coordinamento della Sanità penitenziaria; 6) Vice Direzione Generale delle Risorse Umane; 7) Vice Direzione Generale dei Servizi Penitenziari.

Dal Segretariato Generale dipende l’Entità Statale di Diritto Pubblico per il Lavoro Penitenziario e la Formazione Professionale.

Il carcere, cui è preposto un Direttore, è articolato in: 1) Vice Direzione del Trattamento; 2) Vice Sanità; 3) Direzione Risorse; 4) Vice Direzione Gestione Penitenziaria; 5) Vice Direzione Sicurezza e Sorveglianza; 6) Vice Direzione Risorse Umane; 7)Vice Direzione Lavoro e Produzione.

Il Centro di Inserimento Sociale, cui è preposto un Direttore, è articolato in: 1) Vice Direzione Trattamento; 2) Vice Sanità; 3) Direzione Risorse; 4) Vice Direzione Gestione Penitenziaria; 5) Vice Direzione Sicurezza e Sorveglianza; 6) Vice Direzione Risorse Umane; 7)Vice Direzione Lavoro e Produzione; 8) Vice Direzione Misure e Pene Alternative.


Risorse Umane
La formazione degli impiegati statali è un elemento essenziale della strategia di cambiamento dell’Amministrazione Penitenziaria. Le nuove sfide e i progressi tecnologici applicati al sistema penitenziario richiedono un continuo aggiornamento delle conoscenze e la formazione del personale. Il Dipartimento della Formazione della Vice Direzione Generale delle Risorse Umane è incaricata di questo compito. Esso provvede allo sviluppo dei programmi di formazione per i neoassunti, nonché a quelli di specializzazione e aggiornamento delle varie categorie di personale coinvolte nell’ambito penitenziario. Il Dipartimento della Formazione ha, inoltre, il compito di erogare corsi di formazione e aggiornamento professionale per la promozione del personale, fattore chiave per aumentare la motivazione e il coinvolgimento.

Personale Penitenziario statale

Dirigenti 384
Trattamento 1.358
Sanità 949
Sorveglianza 15.422
Amministrazione 4.260
Totale impiegati statali 22.373
Personale a contratto 2.097
Totale Personale 24.470



Personale dell’Entità Statale

Impiegati statali 401
Personale a contratto 44
Totale 445
Totale Personale 24.915


(dati al 31/12/2013)

Il processo di modernizzazione e il Piano delle Infrastrutture dell’Amministrazione Penitenziaria ha comportato un aumento significativo delle risorse umane. Nel corso degli ultimi 5 anni, sono stati offerti 1772 nuovi posti in totale.
La selezione del personale è effettuata secondo l’Offerta di Pubblico Impiego, attraverso la pubblicazione di un concorso di selezione, che garantisce i principi di uguaglianza, merito, abilità e pubblicità.

Il sistema garantisce, tra l’altro, la copertura di esperti in diritto penale, psicologia, sociologia, pedagogia, medicina, infermieristica, assistenza sociale, sorveglianza e custodia, gestione economica e amministrativa, gestione delle lavorazioni, formazione professionale.


Giuristi penitenziari
Sono incaricati di studiare le informazioni penali, procedurali e penitenziarie relative ad ogni detenuto, effettuando la valutazione legale per la classificazione dello stesso, che determinerà il programma di trattamento che il detenuto seguirà. Essi redigono e motivano le decisioni assunte dall’Equipe per il Trattamento penitenziario e i rapporti legali per le autorità giudiziarie e l’Amministrazione Penitenziaria.

I servizi legali penitenziari forniscono ai detenuti consulenza legale ed informazioni aggiornate circa la loro situazione procedurale, penale e penitenziaria, in modo tale che essi possano avere aspettative realistiche per il loro futuro, a medio e lungo termine.


Psicologi
Essi studiano le variabili che determinano il comportamento dei detenuti, redigendo bozze di rapporti ed identificando carenze e necessità che devono essere prese in considerazione per l’assegnazione di programmi di trattamento e di modelli individualizzati di trattamento. Sono incaricati di erogare programmi di trattamento.


Educatori
Essi raccolgono informazioni, forniscono consulenza ed informano ogni detenuto loro assegnato in merito a questioni penitenziarie ed extra penitenziarie. Osservano il comportamento dei detenuti e redigono relativa relazione, che viene inclusa nel fascicolo di follow-up. Sviluppano i programmi di intervento terapeutico e le attività culturali e sportive che coinvolgono i detenuti di cui sono in carico.


Assistenti Sociali
Prima di iniziare qualsiasi intervento di riabilitazione, il lavoro dell’assistente sociale si focalizza, in primo luogo, sulla soluzione dei problemi sociali e familiari innescati dalla detenzione. In particolare, gli assistenti sociali forniscono informazioni e consulenza sui servizi sociali, in modo tale che i detenuti possano avere accesso a sussidi, alloggio, istruzione, borse di studio. Gli assistenti sociali mediano sulla ricostruzione di legami familiari deteriorati o spezzati, in modo che il detenuto possa ricostruire i propri vincoli familiari. Essi sono responsabili, inoltre, della promozione dell’inserimento lavorativo dei detenuti la cui situazione consente l’accesso all’ambiente sociale e lavorativo. Tutto ciò viene svolto senza trascurare il compito di supportare e monitorare le persone in liberazione condizionale o quelle che beneficiano di misure alternative.


Personale Sanitario
È incaricato di elaborare protocolli per lo sviluppo della sanità in carcere. Deve garantire una sanità qualitativa, attraverso l’uso razionale ed efficace delle risorse diagnostiche e terapeutiche interne ed esterne. È responsabile della corretta implementazione dei programmi sanitari stabiliti dalla direzione penitenziaria o dalle Autorità dell’Amministrazione della Salute.


Sociologi
Effettuano ricerche e studi richiesti dall’Amministrazione Penitenziaria e forniscono consulenza su questioni relative alla loro specializzazione. Partecipano, inoltre, alla pianificazione, allo sviluppo e alla valutazione dei programmi di intervento per i detenuti.


Personale di Sorveglianza
Questo gruppo rappresenta la grande maggioranza della forza-lavoro e svolge un’ampia gamma di funzioni in carcere. Oltre ad assicurare l’ordine, questo gruppo è direttamente coinvolto nei compiti educativi e nella riabilitazione dei detenuti. Essendo a contatto diretto con i detenuti, il personale di sorveglianza ha informazioni di prima mano sul loro comportamento ed è osservatore privilegiato della loro evoluzione nel corso dello sviluppo dei vari programmi. Svolge il proprio lavoro in stretta collaborazione con i team educativi e terapeutici; il contributo del personale di sorveglianza è un fattore essenziale nel processo di reinserimento dei detenuti.


Roma, novembre 2014

IL DIRETTORE DELL'UFFICIO
Roberta Palmisano