Cultura e sport

aggiornamento: 4 aprile 2018

Le attività, culturali, ricreative e sportive sono inserite dalla legge 354/1974 sull'ordinamento penitenziario tra i principali elementi del trattamento (art.15) assieme ad istruzione, lavoro, religione, contatti con il mondo esterno e con i familiari.

La norma raggruppa tre aree contigue, ma differenti: la cultura come occasione di crescita personale e come esperienza di apprendimento e conoscenza, lo sport quale strumento finalizzato a promuovere il benessere e l’integrità psico – fisica, l’acquisizione di abilità motorie e l’abbattimento delle tensioni indotte dalla detenzione, le attività ricreative come occasioni di socializzazione e di espressione della creatività e delle abilità personali. Opportunità tutte utili a produrre nella persona cambiamenti positivi e a condividere con gli altri regole ed obiettivi.

Scrittura in carcere

Tra le attività culturali organizzate all'interno degli istituti penitenziari la scrittura nelle sue varie forme ha assunto negli ultimi anni il rilievo di efficace strumento di supporto per la crescita personale e il reinserimento sociale delle persone in stato di reclusione.

Diffuse le iniziative di scrittura in forma di narrazione anche autobiografica, di poesia, di sceneggiatura per il teatro ed il settore audiovisivo e/o di forme di comunicazione finalizzate all’informazione.

Numerosi anche i periodici con redazioni interne che hanno ormai superato i confini dei “giornalini d’istituto” grazie anche al contributo di volontari giornalisti che organizzano corsi per insegnare ai detenuti gli elementi del mestiere. Diversi periodici vengono pubblicati e distribuiti in alcuni circuiti esterni o diffusi tramite internet. Alcune esperienze si sono ormai consolidate negli anni, e costituiscono un importante contributo all'informazione sul carcere.

Giornali dal carcere

Biblioteche penitenziarie

Gli articoli 12 e 19 della l. 354/1975 prevedono esplicitamente la presenza di una biblioteca in ogni Istituto penitenziario; 

l'art. 21 del regolamento di esecuzione d.p.r. 230/2000 dispone che la biblioteca deve essere costituita da libri e periodici scelti secondo criteri che garantiscano una equilibrata rappresentazione del pluralismo culturale esistente nella società, assicurando ai soggetti in esecuzione di pena un agevole accesso alle pubblicazioni presenti in biblioteca, oltre alla possibilità di consultare altre pubblicazioni mediante l’attuazione di specifiche intese con biblioteche e centri di lettura pubblici.

Il ruolo della biblioteca all’interno dell’Istituto penitenziario trova espressione negli ambiti culturali e formativi, settori nei quali la biblioteca può e deve assumere un ruolo propulsivo, soprattutto per creare occasioni di incontro e di relazione per i soggetti che si trovano momentaneamente a vivere un periodo di separatezza dalla società e dal mondo “libero”.
In quest’ottica, il ruolo della biblioteca è andato incontro ad una crescente complessità che ne ha esteso le funzioni ed i campi di intervento, soprattutto per quel che concerne le azioni di contrasto agli analfabetismi di ritorno, alle cause di emarginazione connesse al fenomeno migratorio, agli interventi di contrasto verso le nuove forme di marginalità sociale ed economica.

L’11 aprile 2013 è stato siglato un protocollo d’intesa per la promozione e la gestione dei servizi di biblioteca negli istituti penitenziari italiani, in collaborazione con l’Associazione Italiana Biblioteche (AIB) e con gli organismi di rappresentanza degli Enti locali ( Regioni, Province e Comuni). La convenzione, rinnovata nel dicembre 2017, per il quinquennio 2017 - 2022, tiene conto delle linee guida IFLA (International Federation of Libraries Associations and Istitutions) e fornisce un quadro normativo per tutti coloro che intervengono nel funzionamento dei servizi bibliotecari del settore.

Sport

La pratica sportiva all’interno degli Istituti penitenziari svolge un significativo ruolo volto a promuovere la valorizzazione della corporeità e l’abbattimento delle tensioni indotte dalla detenzione, favorendo al tempo stesso forme di aggregazione sociale e di positivi modelli relazionali di sostegno ad un futuro percorso di reinserimento.
I programmi sportivi – finalizzati ad attivare nelle strutture penitenziarie percorsi di pratica sportiva e formativa mirante al coinvolgimento della popolazione detenuta - sono attuati principalmente tramite apposite convenzioni con organismi nazionali e locali preposti alla cura di questo genere di attività tra i quali CONI, UISP, US Acli, CSI e AICS.