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Accordo quadro sulle modalita’ di collaborazione e integrazione operativa nel trattamento penitenziario tra il Provveditorato regionale dell’Amministrazione penitenziaria di Emilia Romagna e Marche e l'Ufficio interdistrettuale di esecuzione penale esterna di Emilia Romagna e Marche - 10 maggio 2022

10 maggio 2022

ACCORDO- QUADRO

sulle modalita’ di collaborazione e integrazione operativa nel trattamento peniteziario

TRA

IL PROVVEDITORATO RGIONALE DELL’ AMMINISTRAZIONE PENITENZIARIA EMILIA-ROMAGNA E MARCHE

E

L’ UFFICIO INTERDISTRETTUALE DI ESECUZIONE ESTERNA DELL EMILIA-ROMAGNA E MARCHE

Vista la legge n. 354/1975, recante “Norme sull’ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative delle libertà e le successive modificazioni;

Visto il DPR 30 giugno 2000 n. 230 “Regolamento recante norme sull’ ordinamento penitenziario e sulle misure privative e limitative della libertà “;

Visti i decreti legislativi del 2 ottobre 2018, n. 123 e 124, attuativi della legge 103 del 2017;

Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 15 Giugno 2015 n. 84, recante il “Regolamento di riorganizzazione del Ministro della giustizia e riduzione degli uffici dirigenziali e delle dotazioni organiche”, ed in particolare l’articolo 7, che istituisce il nuovo Dipartimento per la giustizia minorile e di comunità;

Visto il decreto del ministro della giustizia 17 novembre 2015, “Concernente l’individuazione presso il Dipartimento per la Giustizia minorile e di comunità degli uffici di livello non generale, la definizione dei relativi compiti, nonché “organizzazione delle articolazioni dirigenziali territoriali ai sensi dell’art. 16 c1 e c 2 del d.p.c.m. 84/2015;

Vista la lettera circolare GDAP n. 17764/10 del 26 aprile 2010, “Nuovi interventi per ridurre il disagio derivante dalla condizione di privazione della libertà e prevenire fenomeni auto aggressivi “;

Vista la lettera circolare GDAP n. 311194 del 22 luglio 2010 “Situazione di sovraffollamento degli istituti penitenziari: linee di indirizzo per le direzioni degli uffici di esecuzione penale esterna e degli istituti;

Vista la circolare GDAP n. 445732 del 25 novembre 2011 “Modalità di esecuzione della pena. Un nuovo modello di trattamento che comprenda sicurezza, accoglienza e rieducazione”;

Vista la nota dell’Ufficio del Capo del dipartimento n. 112223 del 1 Aprile 2016 ”disposizioni per contenere e migliorare il trend delle presenze negli istituti penitenziari”;

Vista la lettera circolare n. 37582 del 29 settembre 2016 del capo del Dipartimento di Giustizia Minorile e di Comunità “Attività di collaborazione al trattamento penitenziario tra Uffici di esecuzione penale esterna degli adulti “ , con particolare riferimento al punto 16 “collaborazione con gli istituti”

Vista la nota n. 0073448 del 24 febbraio 2021 “Stato di attuazione della circolare Interdipartimentale n. 3/2016 Prot. N. 33863/dir del 9 settembre 2017. Attività di collaborazione al trattamento penitenziario tra Uffici di esecuzione penale esterna e istituti penali;

Vista la nota DGCM nr. 0020774 DEL 12.04.2022 RELATIVA AL Trattamento del dimettendo – indicazioni operative;

Considerato che la fattiva collaborazione già esistente tra gli II.PP. e gli Uepe, necessita di una maggiore condivisione di intenti e di modelli operativi più efficaci ed efficienti per la buona riuscita del trattamento delle persone condannate;

Ravvisata la necessità di uniformare le procedure di collaborazione nell’ambito dell’interdistretto Emilia Romagna e Marche , pur nel pieno rispetto delle specificità territoriali ;

SPECIFICATO

Che il seguente accordo quadro predispone una cornice di riferimento sulle linee di indirizzo operative a cui le Direzioni degli Istituti e gli Uffici di Esecuzione Penale Esterna dell’Emilia Romagna e Marche dovranno ispirarsi per coordinarinare i propri interventi , come indicato dell’art. 4 RE , in maniera da definire un modello di collaborazione interistituzionale omogeneo e condiviso a livello locale, tra ciascun istituto e l’UEPE competente per territorio;

Che le Direzioni degli Istituti e dell’Uepe competente per territorio, nello spirito di una collaborazione proficua , dovranno definire un proprio protocollo operativo , entro 6 mesi dalla data di sottoscrizione del presente accordo quadro , anche prevedendo il diretto coinvolgimento del Tribunale di Sorveglianza competente per territorio;

Convengono e stipulano quanto segue

Art. 1

Prospettive delle attività di osservazione e trattamento

Le direttive emanate dai due dipartimenti si collocano in un contesto politico e istituzionale che impone di intervenire nell’organizzazione della vita penitenziaria, sollecitando gli operatori ad attuare interventi finalizzati a favorire un efficace processo di inclusione sociale dei condannati.

Le direzioni degli istituti e di esecuzione penale esterna dell’Emilia Romagna e Marche continueranno a collaborare ponendo attenzione alle modalità di osservazione e trattamento dei detenuti nel rispetto della normativa vigente in materia di accesso alle misure alternative alla detenzione.

Le direzioni degli istituti penitenziari e degli uffici di esecuzione penale esterna dell’Emilia Romagna e Marche collaboreranno all’attivazione di una formazione congiunta sulla giustizia riparativa affinché gli interventi di osservazione e trattamento si aprano progressivamente a percorsi di giustizia riparativa per i detenuti disponibili ad intraprendere tali percorsi, sia nell’ambito delle attività trattamentali che in esecuzione penale esterna.

Art. 2

Criteri di priorità nell’attività di osservazione scientifica della personalità ex art 13 O.P.

Le parti concordano sull’esigenza di avviare procedure di osservazione scientifica della personalità più efficaci e flessibili per i detenuti che presentano i requisiti per l’accesso alle sanzioni di comunità.

  • La procedura di osservazione della personalità è avviata dall’Istituto penitenziario, attraverso la compilazione di una scheda definita a livello locale secondo le caratteristiche di cui al modello allegato alla presente per l’attivazione degli interventi di competenza degli UEPE ex art 72 legge n.354\75. La scheda dovrà contenere tutte le informazioni relative ai riferimenti esterni presenti, necessari all’espletamento dell’indagine sociale a cura dell’UEPE competente raccolti dagli operatori penitenziari nell’istruttoria preliminare;
     

Gli Istituti segnaleranno per l’attività dell’art 72 O.P. :

  1. Detenuti definitivi, in possesso dei requisiti normativi prescritti, che dispongano di riferimenti esterni opportunamente indicati nella scheda la cui compilazione a cura del funzionario giuridico pedagogico, per i quali la Magistratura abbia già fissato udienza per l’accesso alla misura alternativa alla detenzione.
  2. Detenuti definitivi, in possesso dei requisiti normativi prescritti, che dispongano di riferimenti esterni opportunamente indicati nella scheda di cui sopra.
  3. Detenuti appartenenti a nuclei familiari caratterizzati da dinamiche e problematiche particolarmente complesse, per le quali, a seguito di segnalazione da parte dell’Istituto attraverso la scheda, si ritenga necessario l’intervento qualificato dell’UEPE, il cui funzionario di servizio sociale, potrà, se ritenuto opportuno e funzionale alla comprensione della situazione esterna, valutare la possibilità di effettuare un colloquio con il detenuto.
  4. Le persone ristrette con urgenti problemi (ad es. gestione dei figli minori ecc.) per i quali, in virtù della particolare situazione rappresentata nella scheda, sia necessario l’intervento dell’UEPE sulla base delle competenze istituzionali dell’ufficio (ad es. attivazione dei servizi territoriali).
  5. Accertamento di domicilio per i procedimenti di detenzione domiciliare ex legge 199/10.
  6. Detenuti definitivi, per i quali necessita l’attivazione dell’UEPE per la verifica delle opportunità lavorative in merito all’ammissione al lavoro all’esterno.
  7. Trattamento dei detenuti dimittendi ai sensi dell’art. 43 OP e art 88 RE con particolari problematiche familiari e personali che richiedono l’urgente intervento dell’UEPE e dei servizi territoriali e che saranno oggetto di valutazione in equipe dimittendi.
  8. Per i detenuti provenienti da altro istituto, l’Area trattamentale richiederà la documentazione di osservazione ove non inserita nel sistema AFIS. 
  9. Per i detenuti trasferiti ad altro istituto prima che l’attività di osservazione sia stata conclusa, si procederà, ciascuno per la parte di competenza, alla trasmissione all’istituto di destinazione degli atti in possesso per il proseguimento dell’attività di osservazione.
  10. Le antenne operative e i funzionari giuridico pedagogici valuteranno congiuntamente la necessità di richiedere l’indagine socio-familiare o di aggiornamento della situazione familiare in casi particolari in cui l’intervento non sia ordinariamente previsto.

Art. 3

Prassi operative per l’avvio dell’attività di osservazione e modalità di collaborazione

Al fine di razionalizzare i processi di lavoro e ottimizzare le risorse professionali disponibili si concorda quanto segue:

  • Gli UEPE e gli Istituti dovranno calendarizzare le riunioni dell’equipe o del GOT prevedendo preferibilmente giornate fisse e cadenza periodica, e comunque nei casi di necessità e urgenza gli Uepe assicureranno , la presenza anche in modalità da remoto.
    Per le riunioni di équipe e di GOT, l’Istituto avrà cura di inviare l’elenco dei casi in discussione all’UEPE con congruo anticipo (almeno 10 giorni prima della data prevista per l’equipe), fatte salve eventuali richieste urgenti del Tribunale di Sorveglianza;
  • Gli elenchi dei casi in discussione inviati all’UEPE dovranno contenere la specifica del motivo di discussione e per i quali vi è stata formale attivazione dell’UEPE per l’osservazione.
  • L’UEPE interessato avrà cura di segnalare all’istituto i casi in cui non sia stata espletata/conclusa l’indagine socio familiare nei tempi previsti per cause organizzative indipendenti dalla propria volontà (es. acquisizione di indagine da UEPE di altra regione) evidenziandone i motivi che ne hanno determinato il ritardo.
  • L’UEPE archivierà il caso oggetto dell’indagine dopo averlo discusso in equipe ed aver ricevuto dall’Istituto il documento di sintesi. Qualora sia necessario un aggiornamento relativo ad una variazione del programma individuale di trattamento, sarà cura dell’Istituto formulare ulteriore specifica richiesta di aggiornamento all’UEPE che riaprirà il caso.
  • L’Istituto Penitenziario avrà cura di inviare sempre la relazione di sintesi all’UEPE competente;
  • L’Istituto Penitenziario, avrà cura di comunicare all’UEPE competente, che sia stato attivato nell’ambito dell’osservazione per l’espletamento dell’indagine sociale, eventuale trasferimento ad altro istituto o dimissione della persona dall’I.P. intervenuto in tempo successivo all’attivazione dell’UEPE e comunque durante la fase di indagine;
  • L’UEPE e gli II.PP. si impegnano a promuovere iniziative e progetti congiunti anche di intesa con gli Enti Locali e le agenzie del terzo settore finalizzati all’inclusione sociale dei soggetti detenuti e delle loro famiglie.
     

Art. 4

Collaborazione tra Funzionario pedagogico e Antenna operativa, funzioni e compiti

Con l’istituzione dell’antenna operativa si vuole promuovere un collegamento con l’Istituto Penitenziario nell’ottica della ottimizzazione delle risorse a fronte di una definizione di priorità.

I rapporti di collaborazione tra l’antenna operativa ed il responsabile dell’area giuridico pedagogica o altro funzionario dell’area si svilupperanno inoltre nella partecipazione, oltre che alle riunioni di equipe, alle Commissioni Lavoro, alla Commissione per l’elaborazione del Regolamento d’Istituto, e alle altre attività previste dall’Ordinamento Penitenziario.

Sarà favorita la partecipazione delle antenne operative all’attività di programmazione dei Progetti di Istituto come previsto dalle circolari dipartimentali di riferimento anche al fine di facilitare l’integrazione ed il confronto interistituzionale

Verrà richiesta tramite le antenne operative l’intervento di consulenza dell’UEPE in urgenza per i casi particolari presi in carico dallo staff multidisciplinare in cui la situazione di disagio e rischio suicidario sia legata a situazioni familiari o che comunque richiedano la consulenza dell’UEPE

E’ essenziale che gli interventi dell’UEPE si integrino ma non si sovrappongano né si sostituiscano all’attività degli operatori dell’Istituto, l’obiettivo di dare maggiore continuità alla presenza dell’UEPE in istituto va intesa nell’assicurare tempestività agli interventi di servizio sociale da realizzare nel contesto di appartenenza del detenuto (circolare 29/09/16 n.37582 DGMC- DAP) ;

Il funzionario dell’area giuridico pedagogica valuterà insieme all’antenna operativa l’opportunità di coinvolgere l’UEPE a fronte di una richiesta specifica di colloquio del detenuto;

Art 5

Attività congiunta di progettazione finalizzata all’inclusione sociale dei ristretti , analisi monitoraggio, supervisione e formazione degli operatori

Le parti si impegnano a promuovere iniziative e progetti congiunti, anche di intesa con gli Enti Locali e Agenzie del terzo settore, individuando regole e criteri condivisi, finalizzate all’inclusione sociale in rapporto alle risorse disponibili, approfondendo la conoscenza dei bisogni dei soggetti detenuti e delle loro famiglie.

Le parti si impegnano a promuovere iniziative congiunte di monitoraggio, formazione, aggiornamento e supervisione del personale, finalizzate all’attuazione di quanto previsto nell’accordo. Tali iniziative dovranno essere condivise con il Centro di Giustizia Minorile per le materie di interesse comune e proposte alla Direzione Generale della Formazione nell’ambito dell’elaborazione del PARF.

Il presente accordo quadro, sottoscritto dalle parti contraenti potrà essere modificato ed integrato a fronte di modifiche legislative e/o disposizioni del Ministero di Giustizia in materia di esecuzione penale e trattamento penitenziario.

Bologna, 10 maggio 2022

Il Provveditore Regionale dell’Amministrazione
Penitenziaria – Regione Emilia Romagna e Marche

Il Dirigente dell’Ufficio Interdistrettuale
di Esecuzione Penale Esterna di Bologna