Protocollo Nuovi Giunti della Casa circondariale di Monza - 3 dicembre 2010

3 dicembre 2010

Presso la casa circondariale di Monza è stato redatto un protocollo sul servizio Nuovi Giunti. 

  • Visto l’art. 23 del D.P.R. 30 giugno 2000 n 230 che disciplina le modalità d’ingresso dei detenuti in Istituto;
  • Vista la circolare ministeriale n 3233/5683 del 30/12/1987 relativa all’istituzione e organizzazione del servizio nuovi giunti;
  • Vista la lettera circolare n 0184206 dell’8/06/2007 del D.A.P. avente ad oggetto: “ I detenuti provenienti dalla libertà : regole di accoglienza. Linee d’indirizzo”;
  • Viste le Linee d’indirizzo per l’anno 2010 emanate dal Provveditorato Regionale con nota n 40517 del 12/12/2009;
  • Visto il Documento Programmatico Unitario dell’anno 2010 della Direzione della Casa Circondariale di Monza che individua come obiettivo prioritario “l’elaborazione e formalizzazione di apposite procedure che regolano il servizio nuovi giunti e coinvolgano anche gli Enti esterni coinvolti nel servizio;
  • viste le Linee d’indirizzo Regionali per la sanità penitenziaria adottate con Decreto della Direzione Generale della Sanità n 14230 del 21/12/2009 che espressamente individuano come area di particolare attenzione “la valutazione dello stato di salute dei nuovi ingressi e misure di attenzione nei confronti di soggetti che presentino fragilità psico – fisica”;
  • considerato che la stipula di un protocollo congiunto per il servizio Nuovi Giunti costituisce uno degli obiettivi aziendali della ASL di Monza e Brianza per l’anno 2010;
  • visto l’accordo di collaborazione finalizzato a favorire il reinserimento sociale di persone adulte sottoposte a misure restrittive della libertà personale stipulato tra la Direzione della C.C. di Monza, gli Ambiti Territoriali della ASL di Monza, la Provincia di Monza e Brianza, l’UEPE di Milano e Lodi, l’ASL della Provincia di Monza per il triennio 2009 – 2011;

TUTTO CIÒ PREMESSO

con il presente atto si definiscono le procedure che regolano il Servizio Nuovi Giunti all’interno della Casa Circondariale di Monza.
All’atto dell’ingresso in Istituto di un detenuto l’Ufficio Matricola pone in essere le seguenti azioni:

  • accerta la legittimità del titolo giuridico all’ingresso secondo quanto disposto dall’art. 94 delle disposizioni attuative del C.P.P.;
  • sottopone il detenuto nuovo giunto alla perquisizione personale secondo le modalità previste dall’art. 74 del DPR 30 giugno 2000 n 230;
  • procede alla registrazione di tutti gli oggetti personali e valori di pertinenza del detenuto redigendo l’allegato verbale ( ALL1);
  • rende edotto il detenuto della facoltà di dare notizia ad un congiunto o altra persona del suo ingresso in Istituto e, in caso positivo, se vuole avvalersi del mezzo postale ordinario o telegrafico. Della dichiarazione è redatto processo verbale utilizzando l’Allegato1 ;
  • richiede al detenuto se ha problemi d’incolumità personale o incompatibilità con altri detenuti e se intende rilasciare eventuali dichiarazioni in merito;
  • richiede al detenuto se comprende la lingua italiana e se è a conoscenza del titolo giuridico che ha determinato la sua detenzione;
  • fatte salve le disposizioni contenute nelle singole Convenzioni Internazionali, richiede al detenuto straniero se si oppone a fornire notizia dell’ingresso in istituto all’Autorità Consolare dello Stato di provenienza utilizzando l’allegato modulo ( ALL2). In presenza di tale consenso notizia l’Autorità Consolare;
  • procede alla consegna della fornitura comprendente i seguenti oggetti: una coperta; un paio di lenzuola; uno spazzolino con relativo dentifricio; un bicchiere e due piatti. La fornitura comprende, altresì, la guida di orientamento all’ istituto elaborata allo scopo di far conoscere al nuovo giunto l’organizzazione della struttura e i servizi che offre;
  • qualora all’atto dell’ingresso il detenuto abbia con sé farmaci, li mette in visione al personale sanitario che svolge la visita di primo ingresso. Qualora trattasi di farmaci salvavita il sanitario ne autorizza in via eccezionale l’utilizzo in attesa dell’ approvvigionamento con le ordinarie modalità;
  • procede al rilievo delle impronte digitali;
  • procede alla registrazione nel sistema informatico AFIS del titolo giuridico che legittima lo stato detentivo;
  • procede all’inserimento nel sistema informatico AFIS di una serie di notizie identificative del soggetto ( generalità, residenza, stato civile, codice fiscale, professione..);
  • compila una scheda anagrafica identificativa del detenuto che viene consegnata al personale sanitario unitamente alla richiesta di visita medica ( ALL.3);
  • consegna copia della scheda anagrafica identificativa al personale di Polizia Penitenziaria del reparto ove è ubicato il detenuto;
  • invia all’Autorità Giudiziaria competente la richiesta di Nulla Osta alla fruizione di colloqui visivi e telefonici con gli aventi diritto;
  • in caso d’ingresso di detenuto proveniente da altro istituto consegna all’U.O. Colloqui e al Centralino copia delle autorizzazioni, presenti al fascicolo, riguardanti lo svolgimento dei colloqui visivi e telefonici;
  • trasmette all’Autorità Giudiziaria il verbale descrittivo degli oggetti, effetti personali e valori del detenuto nuovo giunto secondo le previsioni dell’art. 23  9° comma del DPR 30/06/2000 n 230. Contestualmente richiede all’A.G. competente di comunicare entro dieci giorni se vi sono elementi ostativi alla partecipazione del detenuto ad attività istruttive, formative, lavorative, ricrative e sportive;

I detenuti Nuovi Giunti hanno diritto ad acquistare generi in vendita al sopravitto al di fuori delle giornate riservate, in via ordinaria, a tali acquisti( c.d. spesa straordinaria).

INTERVENTI DEL SERVIZIO SANITARIO DELL’AZIENDA OSPEDALIERA S. GERARDO DI MONZA

SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE

Si definiscono di seguito le modalità e le responsabilità di effettuazione della presa in carico del Nuovo Giunto (N.G.) da parte del servizio sanitario dell’A.O. S.Gerardo di Monza.
La presa in carico si può identificare con la prima visita e lo scopo è l’inquadramento clinico e terapeutico del N.G.
L’articolo 11 dell’ordinamento penitenziario terzo comma, stabilisce che: "all’atto dell’ingresso nell’istituto i soggetti sono sottoposti a visita medica generale allo scopo di accertare eventuali malattie fisiche o psichiche".
Tale visita deve essere effettuata con la massima sollecitudine ed in modo approfondito al fine di evitare che forme patologiche, sia fisiche che psichiche, sfuggano al tempestivo controllo sanitario e manchino, quindi, nel corso della detenzione o dell’internamento, di adeguate attenzioni e cure. La visita medica di ingresso rappresenta, inoltre, un’occasione utile per l’individuazione dello stato di tossicodipendenza del detenuto.

MODALITA’ OPERATIVE

Il personale di Polizia Penitenziaria del Reparto in cui è ubicato il nuovo giunto avvisa telefonicamente il medico di guardia. Lo stesso personale annota la comunicazione telefonica sull’apposito spazio della scheda anagrafica consegnatagli dall’Ufficio Matricola.
Il medico, nel più breve tempo possibile, salvo urgenze in atto e non oltre le 2 ore, procede a:

  • Acquisizione dei primi dati anamnestici
  • Verifica della presenza degli elementi sintomatici dell’intossicazione da stupefacenti e da alcool
  • Esame obiettivo
  • Esame psichico sommario teso ad individuare eventuali disturbi più o meno marcati e a valutare il rischio suicidario
  • Rilevazione di segni di percosse
  • Valutazione di eventuali malattie infettive e contagiose
  • Predisposizione di eventuali misure cautelari
  • Terapia
  • Firma dei consensi vari.

RACCOLTA DATI

Il medico raccoglie nel modo più completo possibile i dati del detenuto, che comprendono:
Dati anamnestici:

  • ANAMNESI FAMILIARE (malattie significative in famiglia)
  • ANAMNESI PERSONALE REMOTA (malattie precedenti, trattate a domicilio o con ricovero in ospedale, allergie a farmaci o alimenti, esami ematochimici o strumentali precedenti significativi)
  • ANAMNESI PATOLOGICA PROSSIMA (sintomi relativi ed eventuali malattie in atto e tempi relativi di comparsa).

L’anamnesi può prevedere un livello di approfondimento maggiore a seconda della patologia; ai dati ricavati in occasione della prima anamnesi, ne possono essere aggiunti altri in fasi successive alla prima visita.

ESAME OBIETTIVO

Il medico effettua la visita al fine di valutare condizioni generali del detenuto.

A tal fine procede a:

  • Rilevare il peso corporeo
  • Rilevare la pressione arteriosa, frequenza cardiaca
  • Esaminare la cute (colore, elasticità, stato di idratazione, presenza di lesioni cutanee e valutazione delle pieghe articolari – ascelle, cavo popliteo, gomito – e delle palme delle mani e delle piante dei piedi)
  • Esaminare la faringe (colore, presenza di afte, essudato)
  • Ascoltazione del torace (valutazione della trasmissione del respiro sui campi polmonari e dell’eventuale  presenza di rumori patologici)
  • Ascoltazione del cuore (ritmo cardiaco, presenza e localizzazione di eventuali soffi)
  • Palpazione dell’addome e delle logge renali (valutazione del grado di palpabilità ed eventuale dolorabilità a livello dei singoli quadranti addominali, segno di Blumberg, segno di Giordano)

Qualora il detenuto riferisca percosse all’atto dell’arresto il medico deve certificare, con referto da consegnare immediatamente all’Ufficio Comando o all’Isp.re addetto alla Sorveglianza Generale:

  • il tipo e la sede delle lesioni
  • la compatibilità con le dichiarazioni del N.G.
  • la prognosi.

In caso di lesioni gravi il detenuto viene inviato nel Pronto soccorso dell’Ospedale San Gerardo per le cure e gli accertamenti del caso.

I dati acquisiti durante la visita vengono trascritti, a cura del sanitario, in una scheda che costituirà parte integrante del sottofascicolo dei N.G. e sul diario clinico del detenuto, riportando data ed ora in cui ha effettuato la valutazione e appone la sua firma e il suo timbro in calce, in qualità di esecutore della visita.

RICHIESTA DI ESAMI E CONSULENZE DI SPECIALISTI

Il medico:

  • compila su ricettario regionale le RICHIESTE DI ESAMI EMATOCHIMICI, STRUMENTALI E DI VISITA SPECIALISTICA necessari per definire le condizioni di salute dei detenuti. Tra gli esami ematici sono comprese le sierologie per le principali malattie trasmissibili e prevenibili con la vaccinazione: HAV, HBV, tetano e difterite solo per gli stranieri provenienti dall’Europa dell’Est. In base all’esito degli esami ematici parte il programma di vaccinazioni secondo il protocollo concordato con l’ASL.
  • prescrive, secondo l’apposita procedura, l’esecuzione dell’intradermoreazione secondo Mantoux.
  • richiede ECG con valutazione del QT e QTc, per tutti i detenuti in terapia con antipsicotici e per tutti i nuovi accessi al ROP.

Qualora nel corso del controllo medico il detenuto dichiari di essere tossicodipendente, questi viene informato sugli interventi sanitari e Socio - riabilitativi attuati nell’istituto, nonché sollecitato ad aderirvi.

Inoltre, previo consenso dell’interessato, il nominativo viene comunicato, per gli interventi del caso, agli operatori del Sert (servizio tossicodipendenze) operante nella struttura penitenziaria.

Correlato al fenomeno della tossicodipendenza è il problema della prevenzione e della cura dell’infezione da virus HIV.
Si pone, pertanto, l’esigenza di attuare ogni misura sanitaria e trattamentale idonea a contenere il diffondersi dell’infezione in ambiente carcerario, nonché ad assicurare al soggetto sieropositivo cure tempestive ed efficaci.
Al riguardo, occorre rilevare che se, da una parte, sarebbe opportuno conoscere tempestivamente quali sono i soggetti affetti dalla malattia, dall’altra, l’articolo 5 della legge 5 giugno 1990, n. 135, stabilisce che nessuno può essere sottoposto, senza il proprio consenso, ad analisi tendenti ad accertare l’infezione da HIV, "se non per necessità cliniche nel suo interesse", o se tali accertamenti risultano essere condizione necessaria per l’espletamento di attività che comportano rischi per la salute dei terzi (Corte costituzionale, sentenza 23 maggio 1994, n. 218).
Di conseguenza, in occasione della visita medica di primo ingresso, il sanitario invita il detenuto a sottoporsi ad apposito test evidenziando l’opportunità di conoscere il proprio stato in relazione all’infezione da HIV e prospettando le precauzioni da adottare nella vita in comune.
Nel caso in cui il soggetto dichiarasse di essere affetto da HIV il medico predispone la visita dell’ infettivologo
Il medico che valuta il N.G. deve accertare l’eventuale presenza di uno stato psichico o fisico precario del soggetto, che possa condurre lo stesso alla commissione di atti auto o eteroaggressivi o lo ponga in posizione di particolare vulnerabilità nei confronti dell’aggressività altrui. Qualora sussistano tali elementi il medico richiede la visita psichiatrica.
il medico inoltre deve valutare se esiste una preesistente presa in carico psichiatrica e/o l’eventuale terapia in corso.
In caso di detenuti con patologie fisiche e psichiche che necessitano di osservazione e cura viene predisposto il ricovero in infermeria.

Terapia

Per i detenuti in terapia farmacologica domiciliare, il medico raccoglie e riporta sulla apposita scheda di terapia le dosi e le modalità di somministrazione dei vari farmaci.
Il medico inoltre prescrive le terapie che si rendono necessarie dopo la valutazione fisica e psichica del detenuto.

Conclusione

In base a quanto emerso dalla valutazione medica, il sanitario:

  • dispone particolari misure di sorveglianza che devono essere tempestivamente comunicate al personale di polizia penitenziaria;
  • dispone l’isolamento sanitario, se sono emersi elementi riguardanti la presenza di una malattia infettiva e contagiosa;
  • chiede al detenuto di firmare per il trattamento dei dati personali, per il consenso generico alle cure e per l’esecuzione del test HIV.

INTERVENTI DELL’OPERATORE DELL’AREA EDUCATIVA DELLA  CASA CIRCONDARIALE DI MONZA

Eseguite le operazioni di immatricolazione, lo screening sanitario e l’eventuale valutazione del servizio delle dipendenze, un operatore dell’Area Educativa dell’Istituto, effettua un colloquio filtro con il detenuto nuovo giunto.
L’operatore –  referente per l’Istituto del Servizio Nuovi Giunti – svolge il colloquio entro 48 ore lavorative dall’ingresso del detenuto. In presenza di giorni festivi o prefestivi il colloquio potrà slittare oltre le 48 ore lavorative dall’ingresso.
Qualora il personale di Polizia Penitenziaria o altri operatori segnali la presenza di problematiche che richiedono un tempestivo intervento, il colloquio si svolgerà in un lasso di tempo minore.
Il colloquio è lo strumento volto principalmente a tracciare un profilo del nuovo giunto su più livelli: sul versante anagrafico, giuridico, socio - familiare, scolastico, lavorativo. La finalità principale è quella di intercettare disagi e criticità del nuovo giunto e valutare le esigenze del detenuto nuovo giunto indirizzandolo verso i servizi presenti in Istituto.
Nell’alveo di tale colloquio l’operatore fornisce  informazioni sui servizi ed attività presenti nella struttura e/o delucidazioni relative al suo percorso detentivo.
L’operatore dell’Area Educativa utilizzerà per il colloquio il modulo allegato ( ALL.4) sul quale annoterà gli interventi effettuati.

L’operatore dell’Area Educativa – referente del Servizio Nuovi Giunti – si confronta e si raccorda con continuità con:

  • Ufficio Matricola per consultazione fascicolo personale ed atti giudiziari;
  • Personale di Pol. Pen. Resp.li delle Unità Operative ove sono ubicati i nuovi giunti: per valutare la portata di particolari esigenze di sicurezza, per la valutazione degli indicatori legati alla quotidianità detentiva del soggetto, per la verifica di determinati elementi rappresentati dal soggetto ed in generale tutte le questioni che attengono alla sfera della sicurezza dell’istituto;
  • Educatori: per segnalazione dei detenuti condannati in via definitiva da sottoporre ad osservazione della personalità o di quei detenuti imputati che, per le problematiche che presentano, necessitino di una presa in carico;
  • Resp.le del Servizio Sanitario dell’A.O. S.Gerardo di Monza:  per rappresentare problematiche sanitarie riferite dal nuovo giunto;
  • Referente della Unità Operativa Carcere della ASL: per problematiche legate alla tossicodipendenza/alcooldipendenza anche a fronte di eventuale dichiarazione tardiva di dipendenza da parte del detenuto;
  • Operatori del servizio psicologico dell’A.O. S.Gerardo di Monza: per il confronto/approfondimento degli elementi desunti dal colloquio;
  • UEPE: in presenza di particolari problematiche di natura socio – familiare che necessitano di un raccordo con i vari servizi del territorio richiederà in via d’urgenza l’intervento dell’UEPE. A tal fine utilizzerà l’allegata richiesta d’intervento (ALL.5) che sarà trasmessa via fax o, in caso di estrema urgenza, via mail al seguente indirizzo: uepe.milano@giustizia.it.
  • Operatori afferenti a servizi interni del Comune di Monza: per questioni relative ai servizi gestiti dal Comune di Monza all’interno della struttura ( Sportello Anagrafico, Sportello dimittendi, Laboratori produttivi….);
  • Operatori degli altri servizi attivi all’interno dell’Istituto per questioni a loro afferenti;
  • Volontari: per questioni ricadenti nella sfera del volontariato ( fornitura cambio vestiario…);
  • Qualora facciano ingresso detenuti condannati in via definitiva compilerà immediatamente il modulo da indirizzare all’UEPE con la richiesta degli interventi relativi all’osservazione scientifica della personalità.

Se ne sussistono i requisiti aiuterà il detenuto nella compilazione delle istanze di sospensione della pena ex art 656 c.p.p.

INTERVENTI DELL’UFFICIO DI ESECUZIONE PENALE ESTERNA

L’Uepe, ricevuta la segnalazione da parte dell’operatore dell’Area Educativa, attiva un assistente sociale che svolgerà un primo colloquio con il detenuto, al fine di effettuare una valutazione professionale del bisogno segnalato e svolgere i primi interventi.
L’UEPE, nella persona del Responsabile dell’Ufficio e, in sua assenza, del Capo Area garantisce l’attivazione immediata di interventi di servizio sociale anche per quei casi per i quali dovesse essere segnalata una situazione di emergenza che non consente di svolgere un primo colloquio. In seguito, la Direzione dell’UEPE individua e comunica all’Istituto il nominativo dell’Assistente Sociale titolare del caso.

L’Assistente sociale avrà cura di comunicare all’operatore dell’Area Educativa referente del servizio Nuovi Giunti, anche per le vie brevi, l’esito dei primi interventi e la programmazione degli interventi successivi e di concordare con il suddetto operatore le modalità di prima restituzione al detenuto delle informazioni acquisite.

L’operatore dell’Area Educativa avrà cura di annotare sul fascicolo del servizio l’avvenuta presa i carico da parte dell’UEPE.

In caso di necessità l’Assistente Sociale dell’UEPE parteciperà all’equipe multiprofessionale. Qualora non partecipi sarà comunque l’operatore dell’Area Educativa a riferire sui casi per i quali è stato richiesto l’intervento.

L’Assistente sociale dell’UEPE in ogni caso relazionerà sull’esito finale dell’intervento.

INTERVENTI DELA UNITA’ OPERATIVA CARCERE DELLA ASL DIPARTIMENTO DELLE DIPENDENZE

Il detenuto viene contattato a seguito della propria dichiarazione di tossico/alcoldipendenza dalla equipe multidisciplinare della U.O.Carcere ai sensi della D.G.R.12621/2003.

Pervengono all’U.O. CARCERE richieste di intervento provenienti dall’Amministrazione Penitenziaria, dall’UEPE, dal Tribunale per i Minorenni, dai servizi per le tossico/alcoldipendenze afferenti al Sistema Sanitario Nazionale, nonché dai detenuti stessi e dalle loro famiglie. In ogni caso le modalità di risposta alla richiesta vengono definite in ambito multidisciplinare all’interno del Servizio.

La presa in carico prevede le seguenti operazioni:

2.    L'operatore psico-sociale incaricato dal responsabile del U.O. CARCERE riceve la segnalazione dal medico che ha effettuato le operazioni precedenti.
Le segnalazioni vengono riportate su apposito registro presso la sede del servizio.
Gli operatori preposti al primo colloquio devono, nei diversi casi:

  1. Il medico effettua il primo contatto con il detenuto “nuovo giunto” entro 48 ore dalla segnalazione effettuata dal Presidio Medico interno all’Istituto, nel caso in cui il detenuto si dichiari tossicodipendente o alcoldipendente al momento dell’ingresso in carcere.
    Il primo contatto può avere luogo anche a seguito di segnalazione di altro interlocutore istituzionale per i detenuti già presenti in Istituto.
    Il medico incaricato di effettuare il primo contatto con i detenuti tossico/alcoldipendenti:
    • prescrive o effettua gli eventuali prelievi utili agli esami tossicologici finalizzati alla diagnosi di tossicodipendenza (esami  tossicologici delle urine, ematici e tissutali) come da flow-charts ed albero decisionale allegato;
    • raccoglie un’anamnesi breve, mirata all’inquadramento tossicologico del detenuto;
    • verifica, entro 24 ore, se il detenuto sia sottoposto o meno al momento dell’ingresso in carcere a terapia sostitutiva (Metadone, Subutex, Alcoover) presso un servizio territoriale o presso il medico curante del SSN al fine di garantire la continuità terapeutica. In caso affermativo il medico verifica personalmente o delega un altro operatore sanitario (medico/infermiere professionale) di verificare immediatamente tale informazione prima telefonicamente e poi con riscontro scritto da inoltrarsi presso la sede del U.O. CARCERE. A tali pazienti secondo la normativa vigente ed in considerazione delle eventuali linee di indirizzo emanate dalla Direzione del Dipartimento Dipendenze, viene garantito il proseguimento della terapia con il medesimo farmaco ed al medesimo dosaggio fino ad ulteriore valutazione clinica;
    • procede alla induzione farmacologica della terapia sostitutiva in base al proprio giudizio clinico, avendo cura di illustrare e raccogliere il consenso informato firmato dall’interessato;
    • prescrive la terapia di supporto alla tossico/alcoldipendenza, facendo riferimento per quanto attiene alla prescrizione delle benzodiazepine alle apposite linee guida emanate dalla Direzione del Dipartimento Dipendenze;
    • consiglia i sanitari del carcere oppure provvede alla prescrizione diretta di farmaci sintomatici utili alla disintossicazione, farmaci neuropsichiatrici (principalmente benzodiazepine) o altre terapie non convenzionali;
    • Il medico compila sinteticamente il diario clinico del carcere, specificando gli esiti della visita ed eventuali indicazioni diagnostiche e terapeutiche. Copia di questo documento viene allegato al diario clinico.
    • Il medico compila il sottofascicolo personale del detenuto messo a disposizione dall’Amministrazione  Penitenziaria segnalando eventuali elementi di particolare criticità.
    • L’infermiere coadiuva il medico, all’interno della presa in carico finalizzata alla cura ed alla definizione di un programma terapeutico multidisciplinare integrato, svolgendo le seguenti mansioni:
      • somministrazione della terapia sostitutiva (Metadone, Subutex, Alcoover) ai detenuti secondo normativa vigente e secondo il piano terapeutico stilato dal medico addetto;
      • affido agli infermieri dell’Istituto di terapia complementare per la tossico/alcoldipendenza;
      • somministrazione diretta di terapia disintossicante non convenzionale secondo protocolli stabiliti;
      • raccordo con il personale preposto dalla A.O. S.Gerardo e dall’ Amministrazione Penitenziaria alla gestione delle visite e degli accertamenti prescritti;
      • raccordo con la direzione sanitaria, i medici  e gli infermieri dell’Azienda Ospedaliera San Gerardo  nella gestione infermieristica dei pazienti detenuti.
  • illustrare al detenuto le funzioni svolte dal U.O. CARCERE all’interno della Casa Circondariale;
  • raccogliere l’autorizzazione al trattamento dei dati personali in base alla legge sulla privacy;
  • aprire la cartella clinica dell’U.O. CARCERE e raccogliere i principali dati ed elementi anamnestici del detenuto. Questo intervento avviene entro sette giorni dal primo contatto con il medico, realizzando la presa in carico multidisciplinare;
  • orientare, ove necessario, il detenuto alle offerte di cura e di trattamento interne ed esterne al U.O. CARCERE e presenti in carcere (volontariato sociale, ufficio educatori, area sanitaria, ecc.).

Al termine del processo diagnostico il medico incaricato ed il responsabile del U.O. CARCERE emettono la certificazione di tossico/alcoldipendenza nella forma e nei contenuti previsti dalla normativa e dalle circolari regionali.

VALUTAZIONE PSICOLOGICA E PSICHIATRICA NUOVI GIUNTI

Secondo quanto esposto nelle linee guida dell’Ordinamento Penitenziario, dalla “circolare Amato” n. 3233/5689 del 30.12.1987 e succ., nella quale si faceva riferimento alla “Tutela della vita e della incolumità fisica e psichica dei detenuti e degli internati”, nella fase d’ingresso nella struttura penitenziaria, in aggiunta agli interventi dall’operatore penitenziario, del sanitario ed eventualmente della U.O. Carcere, si procede alla valutazione psicologica di tutti i nuovi giunti. Questo intervento è finalizzato anche alla rilevazione del rischio di agiti auto e/o etero lesivi, per tutelare il soggetto e la popolazione convivente, con una serie di provvedimenti adeguati.
Questo intervento viene svolto  entro le 72 ore dal suo ingresso in Istituto, al fine di permettere un’adeguata valutazione del disagio psicologico nell’accesso al regime detentivo.

FASE PRELIMINARE:

Gli psicologi dell’A.O. S.Gerardo provvedono a:

  • ritiro “prospetto giornaliero” (elenco ingressi/uscite fino alle ore 24 del giorno precedente) presso l’Ufficio Comando;
  • confronto con i nominativi riportati sul registro NG, compilato dai medici SIAS dopo la visita di ingresso, allo scopo di valutare esclusivamente i detenuti già sottoposti alla prima visita medica;
  • individuazione dei pazienti già in carico al Ser.T dell’Istituto o che hanno dichiarato in prima visita l’abuso di sostanza/potus, per i quali la valutazione può essere posticipata per permettere di affrontare l’eventuale urgenza

FASE DELLA VALUTAZIONE

Gli psicologi pongono in essere le seguenti azioni:

  • comunicazione dell’elenco dei detenuti da valutare all’operatore della Polizia Penitenziaria presente in sezione;
  • compilazione del sottofascicolo “nuovi giunti” intestato al detenuto da valutare, indicando chiaramente: data, ora della visita, le eventuali note sottoscritte in maniera identificabile dall’operatore colloquio clinico e somministrazione delle scale di valutazione, finalizzate alla rilevazione sia dell’eventuale distress psicologico del soggetto sia del rischio di comportamenti auto e/o eterolesivi. Se il soggetto è di nazionalità straniera e presenta difficoltà linguistiche, lo psicologo si avvale dell’ausilio di un mediatore culturale presente in Istituto. Diversamente, la valutazione verrà posticipata anche oltre le 72 ore, fino all’arrivo dello stesso per garantire le più adeguate condizioni.

FASE DI COMPILAZIONE DEL DIARIO CLINICO DEL DETENUTO

Le psicologhe provvedono a:

  • prelievo del diario clinico dall’archivio dell’infermeria;
  • compilazione del diario clinico, indicando data, ora della visita e firma identificabile dell’operatore;
  • trascrizione sul registro psichiatrico della valutazione già riportata nel diario clinico;
  • nel caso in cui i detenuti necessitino di ulteriore valutazione psichiatrica viene compilato il registro Visite Psichiatriche indicando: data della richiesta, nome del detenuto, sezione detentiva, motivazione clinica della richiesta e firma identificabile dell’operatore;
  • se durante il colloquio emergono elementi riconducibili ad una condizione di dipendenza e/o abuso di sostanze/potus, viene richiesta la visita degli specialisti del Sert su ricettario bianco indicando: data, nome del detenuto, sezione detentiva, motivazione clinica della richiesta e firma identificabile dell’operatore;
  • in caso di valutazione positiva del rischio auto/eterolesivo, oltre alla richiesta di valutazione psichiatrica ed all’eventuale richiesta di misure di sorveglianza a carattere precauzionale (annotando la richiesta sul diario clinico del detenuto, sul registro e presentando richiesta scritta all’Isp.re di Pol. Pen. Resp.le della Unità Operativa), lo psicologo monitora le condizioni del soggetto, secondo tempi adeguati, per valutare l’evoluzione del quadro clinico;
  • oltre alle situazioni valutate positivamente per il rischio auto/eterolesivo, nell’Equipe Multiprofessionale settimanale dei “Nuovi Giunti”, vengono affrontate con gli operatori degli altri Servizi tutte le situazioni di rilievo clinico.

Lo psichiatra dell’Equipe di Psichiatria Penitenziaria presente in Istituto quotidianamente (dal lunedì al venerdì) effettua la visita psichiatrica urgente del Nuovo Giunto entro le 72 h dalla segnalazione derivante dalla richiesta del medico addetto alla visita di ingresso, del sanitario della U.O. Carcere,  o dello psicologo della Azienda Ospedaliera S.Gerardo di Monza.

Sono fatti salvi i casi di assoluta emergenza, consistente in forte agitazione psico –motoria del detenuto, in cui lo psichiatra interverrà in un lasso di tempo più breve anche su segnalazione diretta del personale di Polizia Penitenziaria.

INTERVENTO DEI VOLONTARI

All’ interno del Reparto “Osservazione – Nuovi Giunti –“ operano tre volontari dell’Associazione “ Carcere Aperto”. Essi sono presenti quattro giorni a settimana con possibilità di accedervi dalle ore 9,00 alle ore 20,00. Nei giorni in cui non sono presenti i volontari il servizio sarà assicurato dal Cappellano dell’Istituto.
Per i detenuti nuovi giunti ubicati direttamente nella Sez. Alta Sicurezza, Protetti, Infermeria, Femminile il sevizio di volontariato verrà assicurato dai volontari di “Carcere Aperto assegnati a tali sezioni nelle fasce orarie previste dagli appositi ordini di servizio emanati dalla Direzione dell’Istituto.
I volontari entrano in contatto con i nuovi giunti girando all’interno della sezione detentiva.
I volontari si occupano delle richieste di vestiario di prima necessità. All’interno del Rep. Osservazione – Nuovi Giunti i volontari distribuiscono ai detenuti che ne hanno bisogno ciabatte per la doccia e biancheria intima per il ricambio.
A seconda delle situazioni personali ( possibilità di colloqui con i familiari, vicinanza o meno degli stessi, frequenza dei colloqui…)  distribuiscono altro vestiario per permettere al detenuto di cambiarsi.
I volontari consegnano al personale di Polizia Penitenziaria della Sez. Nuovi Giunti le lamette ed il bagnoschiuma per la doccia da distribuire, tramite i lavoranti, ai detenuti che ne hanno necessità.
I volontari della Sez. Nuovi Giunti forniscono ai detenuti bisognosi il francobollo e l’occorrente per scrivere al fine di consentire un primo contatto con la famiglia.
In casi eccezionali i volontari contattano telefonicamente i familiari dei detenuti con la seguente procedura:

  • la richiesta del detenuto verrà filtrata dal Coordinatore della Sezione o dal preposto;
  • il coordinatore o il preposto  verificheranno preventivamente con l’Ufficio Matricola che l’A.G. procedente ha dato il nulla osta ai colloqui telefonici con gli aventi diritto. In tal caso la telefonata può essere effettuata in attesa dell’istruzione completa della pratica ( verifica utenza, produzione bolletta telefonica…);
  • la telefonata deve riguardare problemi logistici ( es spedizione del pacco, comunicazione trasferimento).

I volontari gestiscono la piccola  biblioteca della sezione Nuovi Giunti provvedendo a distribuire i libri.
I volontari, nell’ottica di una circolarità della comunicazione, metteranno immediatamente a disposizione dell’operatore dell’Area Educativa e del personale di Polizia Penitenziaria informazioni che potrebbero essere utili per la loro gestione.

STAFF MULTIDISCIPLINARE DEL SERVIZIO NUOVI GIUNTI

Lo staff multidisciplinare ha la funzione di definire e monitorare l’organizzazione complessiva del Servizio Nuovi Giunti.
Lo Staff, pertanto, stabilisce le Linee d’indirizzo del Servizio, verifica l’attuazione delle presenti procedure e, tenendo conto di nuove eventuali esigenze, può  integrarle o modificarle.
Lo Staff multidisciplinare è composto da:

  • Direttore dell’Istituto Penitenziario che lo presiede;
  • Comandante del Reparto dell’Istituto;
  • Resp.le dell’Area Educativa dell’Istituto;
  • Isp.re Resp.le Unità Operativa del Rep. Nuovi Giunti e Femminile;
  • Operatore dell’Area Educativa referente del servizio;
  • Referente UEPE
  • Responsabile del Servizio Sanitario dell’A.O. S.Gerardo di Monza;
  • Responsabile della U.O.Carcere. della ASL di Monza;
  • Direttore del Dipartimento di Salute Mentale dell’A.O. S.Gerardo di Monza ;
  • Coordinatore dell’equipe di psichiatria penitenziaria dell’A.O. S.Gerardo di Monza;
  • Responsabile della U.O. Psicologia Adulti dell’A.O. S.Gerardo di Monza;
  • Esperti convenzionati con l’Istituto ex art. 80 O.P.
  • Referente del Comune di Monza per i servizi attivati nell’Istituto;
  • Referente dell’Associazione di Volontariato “ Carcere Aperto”.

Lo Staff multidisciplinare si riunisce con cadenza bimestrale.

EQUIPE MULTIPROFESSIONALE DI PRESA IN CARICO DEI DETENUTI NUOVI GIUNTI

L’ equipe multiprofessionale ha il compito di prendere in carico i detenuti nuovi giunti che presentano particolari problematiche e che costituiscono, pertanto, dei casi critici.
L’equipe ha il compito di individuare tali criticità, programmare gli interventi operativi tesi a risolverle e verificarne la concreta esecuzione.
L’equipe, in quanto gruppo operativo che esamina i singoli casi, potrà offrire elementi di riflessione sull’andamento generale del servizio e che possono essere oggetto di analisi da parte dello Staff Multidisciplinare che coordina il Servizio.
L’Equipe multiprofessionale è composta da:

  • Operatore dell’Area Educativa che la coordina e verbalizza i contenuti delle riunioni;
  • Isp.re di Pol. Pen. Resp.le della U.O. Nuovi Giunti . In caso di detenuti Protetti, Alta Sicurezza e di donne interverranno gli Isp.ri Resp.li delle Unità Operative di competenza;
  • Operatore del U.O.Carcere. della ASL di Monza;
  • Resp.le del servizio sanitario della A.O. S.Gerardo di Monza;
  • Coordinatore dell’equipe di psichiatria penitenziaria;
  • Psicologi dell’A.O. S.Gerardo di Monza.
  • Esperti ex art. 80 O.P.

In caso di necessità parteciperà all’equipe un Assistente Sociale dell’UEPE di Milano.
L’equipe si riunisce con cadenza settimanale.

MEDIAZIONE CULTURALE

Qualora lo reputino necessario tutti gli operatori potranno avvalersi del servizio di mediazione culturale finanziato dal Fondo Interdistrettuale determinato dall’Accordo di Collaborazione con i Comuni citato in premessa.

  • •    La richiesta d’intervento del Mediatore culturale deve avvenire attraverso la compilazione di apposito modulo. La domanda deve contenere le indicazioni di chi la effettua e, in generale, il motivo della richiesta; deve, inoltre, contenere il nominativo del detenuto, la sezione in cui si svolgerà il colloquio e l’indicazione sia della residenza sia della lingua straniera (non solo della nazionalità)  parlata  dal detenuto.
  • •    Per l’intervento di MDL di altre lingue deve essere fatta specifica richiesta scritta alla referente del Comune di Monza, che terrà sia il raccordo con l’operatore dell’Area Educativa referente del servizio nuovi giunti che con l’Associazione Interculturale Mosaico.
  • •    Per la richiesta di traduzioni deve essere fatta specifica richiesta scritta, indirizzata alla referente del Comune di Monza, alla quale deve essere allegata copia cartacea (in alternativa file) della traduzione in oggetto. Si chiede, inoltre, di specificare in quali lingue dovrà essere tradotto il documento. Non vengono effettuate traduzioni scritte di atti giudiziari

L’Associazione Interculturale Mosaico garantisce la presenza fissa di tre mediatori a settimana, nella fascia oraria 9,00-12,00 ed appartenenti alle seguenti aree linguistiche: latino-americana; rumena/moldava/russa; araba.

Trimestralmente la referente per il Comune di Monza invia alla Direzione del carcere il calendario dei giorni di effettiva presenza delle mediatrici.

Fascicolo utilizzato da tutti gli operatori del Servizio Nuovi Giunti

Al fine di consentire un fluido e costante passaggio di informazioni, tutti gli operatori annoteranno, in modo sintetico, i propri interventi su un fascicoletto (ALL.6) custodito nel box della sezione ove è ubicato il nuovo giunto.

Lo strumento condiviso consentirà a tutti i soggetti che gestiscono il servizio  di prendere visione degli interventi effettuati dagli altri operatori, di modulare i propri interventi evitando eventuali sovrapposizioni.
Nel momento in cui il detenuto è ubicato in ordinaria sezione detentiva, l’originale del fascicolo, unitamente al modulo utilizzato per il colloquio filtro dell’operatore dell’Area Educativa,  sarà conservato nella cartella personale custodita dall’Ufficio Matricola. Copia sarà conservata nel fascicolo del detenuto custodito dalla Segreteria dell’Area Educativa.
Resta salva, naturalmente, la facoltà di ciascun operatore di utilizzare, in aggiunta al fascicoletto, strumenti operativi individuati dall’Ente di appartenenza.

Monza, lì 3 dicembre 2010.

Letto, Confermato e sottoscritto.