Convenzione per lo svolgimento del lavoro di pubblica utilità tra il Tribunale di MANTOVA e AVIS Mantova - 14 novembre 2017

14 novembre 2017

TRIBUNALE DI MANTOVA

Convenzione per lo svolgimento del lavoro di pubblica utilità
ai sensi degli artt. 54 del d.l.vo 28 agosto 2000, n. 274, e 2 del decreto ministeriale 26 marzo 2001

Premesso

  • che, a norma dell’art. 54 del D.L.vo 28 Agosto 2000, n. 274, il giudice di pace può applicare, su richiesta dell’imputato, la pena del lavoro di pubblica utilità, consistente nella prestazione di attività non retribuita in favore della collettività da svolgere presso lo Stato, le Regione, le Province, i Comuni o presso enti o organizzazioni di assistenza sociale e di volontariato;
  • che l’art. 2, comma 1, del decreto ministeriale 26 marzo 2001, emanato a norma dell’art. 54, comma 6, del citato Decreto Legislativo, stabilisce che l’attività non retribuita in favore della collettività è svolta sulla base di convenzioni da stipulare con il Ministero della Giustizia, o su delega di quest’ultimo, con il Presidente del tribunale nel cui circondario sono presenti le amministrazioni, gli enti o le organizzazioni indicati nell’art. 1, comma 1, del citato decreto ministeriale, presso i quali può essere svolto il lavoro di pubblica utilità;
  • che il Ministro della Giustizia con l’allegato atto ha delegato i Presidenti dei tribunali alla stipula delle convenzioni in questione;
  • che l’Associazione AVIS SEDE PROVINCIALE DI MANTOVA, avente sede in 46034 Cerese di Borgo Virgilio (MN) in Via M.K. Gandhi n. 3, presso la quale potrà essere svolto il lavoro di pubblica utilità, rientra tra quelli indicati nell’art. 54 del citato Decreto Legislativo;

tra il Ministero della Giustizia, che interviene al presente atto nella persona del Dott. Luciano Alfani, Presidente del Tribunale di Mantova, giusta la delega di cui in premessa e l’ente sopra indicato, nella persona del Vicepresidente Vicario in rappresentanza di Avis Provinciale Mantova sig. Chiodini Donato, nato a Quistello (MN) il 16/08/1965 – C.F. CHDDNT65M16H143D, si conviene e si stipula quanto segue:

Art. 1

L’ente consente che n. 1 condannato per volta, alla pena del lavoro di pubblica utilità, ai sensi dell’articolo 54 del decreto legislativo citato in premessa, prestino presso di sé la loro attività non retribuita in favore della collettività. L’ente specifica che presso le sue strutture l’attività non retribuita in favore della collettività, in conformità con quanto previsto dall’articolo 1 del decreto ministeriale citato in premessa, ha ad oggetto le seguenti prestazioni: addetto al ricevimento e assistenza donatori, riordino e manutenzione area esterna AVISPARK, mansioni di ufficio e segreteria, accoglienza volontari.


Art. 2

L’attività non retribuita in favore della collettività sarà svolta in conformità con quanto disposto nella sentenza di condanna, nella quale il giudice, a norma dell’articolo 33, comma 2, del citato decreto legislativo, indica il tipo e la durata del lavoro di pubblica utilità.


Art. 3

L’ente che consente alla prestazione dell’attività non retribuita individua nei seguenti soggetti le persone incaricate di coordinare le prestazioni delle attività lavorative dei condannati e di impartire a costoro le relative istruzioni: Referente ente: Vicepresidente Vicario sig. Chiodini Donato – Tutor: sig.ra Marassi Mara Referente a cui rivolgersi per le richieste di lavori di pubblica utilità: Acquario Soc. Coop. Sociale Onlus, nella figura dell’Avv. Daniela Garilli del Foro di Mantova, Consigliere dell’Acquario Soc. Coop. Sociale Onlus (telefono 349/5546458 – e-mail da utilizzare avvdanielagarilli@libero.it).

L’ente si impegna a comunicare tempestivamente al Presidente del tribunale eventuali integrazioni o modifiche dei nominativi ora indicati.

Art. 4

Durante lo svolgimento del lavoro di pubblica utilità, l’ente si impegna ad assicurare il rispetto delle norme e la predisposizione delle misure necessarie a tutelare l’integrità fisica e morale dei condannati, curando altresì che l’attività prestata sia conforme a quanto previsto dalla convenzione.

In nessun caso l’attività potrà svolgersi in modo da impedire l’esercizio dei fondamentali diritti umani o da ledere la dignità della persona.

L’ente si impegna altresì a che i condannati possano fruire del trattamento terapeutico e delle misure profilattiche e di pronto soccorso alle stesse condizioni praticate per il personale alle proprie dipendenze, ove tali servizi siano già predisposti.


Art. 5

È fatto divieto all’ente di corrispondere ai condannati una retribuzione, in qualsiasi forma, per l’attività da essi svolta.

È obbligatoria ed è a carico dell’ente l’assicurazione dei condannati contro gli infortuni e le malattie professionali nonché riguardo alla responsabilità civile verso i terzi.


Art. 6

I soggetti incaricati, ai sensi dell’articolo 3 della presente convenzione, di coordinare le prestazioni lavorative dei condannati e di impartire a costoro le relative istruzioni dovranno redigere, terminata l’esecuzione della pena, una relazione che documenti l’assolvimento degli obblighi inerenti il lavoro svolto dal condannato.


Art. 7

Qualsiasi variazione o inosservanza delle condizioni stabilite dalla presente convenzione potrà comportare la risoluzione della stessa da parte del Ministero della giustizia o del Presidente del tribunale da esso delegato, salve le eventuali responsabilità, a termine di legge, delle persone preposte, secondo il relativo ordinamento, al funzionamento dell’ente.


Art. 8

La presente convenzione avrà la durata di 3 (tre) anni a decorrere dalla data della sottoscrizione della presente convenzione.

Copia della presente convenzione viene trasmessa alla cancelleria del tribunale, per essere inclusa nell’elenco degli enti convenzionati di cui all’articolo 7 del decreto ministeriale citato in premessa, nonché al Ministero della Giustizia – Direzione generale degli affari penali.


Mantova, 14 novembre 2017

Vicepresidente Vicario Associazione AVIS Sede Provinciale di Mantova
Donato Chiodini

Il Presidente del Tribunale di Mantova
Luciano Alfani