Protocollo d'Intesa tra Dipartimento per la giustizia minorile e Fondazione Roberta Lanzino Onlus - 10 marzo 2011

10 marzo 2011

Protocollo d’intesa tra 

il Ministero della giustizia, Dipartimento giustizia minorile

e

la Fondazione Roberta Lanzino Onlus Rende (CS)

per la realizzazione sul territorio nazionale di attività di sensibilizzazione ed aggiornamento in materia di maltrattamenti e abusi nei confronti di minorenni e/o commessi da minorenni

 Premesso

  • che il Dipartimento giustizia minorile è un’articolazione organizzativa del Ministero della giustizia deputato alla tutela e alla protezione giuridica dei minori nonché al trattamento dei giovani che commettono un reato fra i 14 e i 18 anni.
  • che la Direzione generale per l’attuazione dei provvedimenti giudiziari è competente rispetto alla materia penale - sia per l’organizzazione tecnica e la gestione operativa sia per la programmazione e i progetti e il rispetto alla tutela e protezione giuridica dei minori. Pertanto, attua, assicura e verifica l’esecuzione dei provvedimenti dell’Autorità giudiziaria minorile attraverso i Centri per la giustizia minorile (CGM) che sono organi del decentramento amministrativo, i quali hanno competenza sul territorio di una o più regioni. I CGM esercitano funzioni di programmazione tecnica ed economica, controllo e verifica nei confronti dei servizi minorili da essi dipendenti quali gli Uffici di servizio sociale per i minorenni, gli Istituti penali per i minorenni, i Centri di prima accoglienza, le Comunità.
  • che la Direzione generale per l’attuazione dei provvedimenti giudiziari, è impegnata: nelle azioni di programmazione di interventi rispondenti alle esigenze dei soggetti dell’area penale; nella sensibilizzazione delle istituzioni, del privato sociale e della comunità locale per l’attuazione di politiche sociali che intervengano in ambiti specifici; sperimentazione e monitoraggio di modelli organizzativi e modalità di intervento trattamentale innovativo e spendibile ai fini del reinserimento socio-lavorativo; sostegno delle proposte legislative concernenti il settore minorile; realizzazione di attività con altri Enti e con Associazioni che operano nel campo della devianza minorile e della tutela dei soggetti in età evolutiva;
  • che la Direzione generale per l’attuazione dei provvedimenti giudiziari, provvede ad assicurare, attraverso l’operatività dei servizi minorili decentrati, l’assistenza ai minorenni vittime di reati sessuali (ex L. 66/96);
  • che la Fondazione “Roberta Lanzino” onlus (d’ora in poi Fondazione), con sede a Rende (CS), opera dal 1989 ed ha come ambito operativo di specifico interesse la lotta contro ogni forma di violenza nei confronti delle donne, dei minori e dei soggetti deboli in genere;
  • che la Fondazione, fra le sue finalità, opera nelle specifiche aree dell’informazione, dell’accoglienza, del sostegno e della formazione.

 

 

Considerato

  • che l’art. 27 della Costituzione afferma il principio che “le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato”;
  • che la Riforma del Titolo V, parte II, della Costituzione ha attribuito un ruolo centrale alle Regioni ed alle Amministrazioni locali le quali, in collaborazione integrata, sono tenute a garantire livelli essenziali di assistenza per tutti i cittadini;
  • che la Riforma dell’Amministrazione Pubblica impone la costruzione di reti tecnico-operative costituite da più soggetti istituzionali e locali, per promuovere una qualità d’intervento efficace ed efficiente, ove i risultati attesi siano conseguiti in economicità ed attraverso progettualità integrate e finalizzate ad obiettivi comuni e condivisi;
  • che la L. 328/2000 (Legge-quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali) riconosce il valore sociale e la funzione del Terzo Settore nelle sue varie forme come espressione di partecipazione, solidarietà, pluralismo della comunità;
  • che è compito dell’Amministrazione della giustizia attuare modelli operativi rispondenti alla normativa vigente (ed in particolare L. 66/1996, L. 269/1997, L. 354/75 e successive modifiche, nonché il D.P.R. 230/00, L. 165/98, norme riguardanti l’ordinamento penitenziario, il D.P.R. 448/88, disposizioni sul processo penale a carico di imputati minorenni e il D.Lgs. 272/89 norme di attuazione, di coordinamento e transitorie del D.P.R. 448/88; D.P.R. 616/77 e il D.Lgs. 112/98 e L. 328/00 “legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali”) che mirino, nel rispetto delle diverse competenze e della normativa nazionale di riferimento, alla realizzazione di progettazioni innovative in collaborazione con il terzo settore per il raggiungimento dei diritti del minorenne in ogni settore della giustizia;
  • che nel Dipartimento per la giustizia minorile operano i Centri per la giustizia minorile dai quali dipendono gli Uffici di servizio sociale per i minorenni che in attuazione dell’art. 11 della L. 66 del 15 febbraio 1996 recante “Norme contro la violenza sessuale”, svolgono attività di assistenza del minore vittima di abuso sessuale durante l’iter giudiziario;
  • che i servizi della giustizia minorile, durante l’attività di assistenza del minore nell'iter giudiziario, mettono a disposizione del minore vittima e della sua famiglia le figure professionali che operano nel settore, ciascuna con le proprie competenze professionali;
  • che il DGM effettua un monitoraggio finalizzato alla raccolta di dati relativi ai minori e all’approfondimento del fenomeno dell'abuso e della violenza sessuale nelle singole situazioni territoriali. Tali dati evidenziano l’importanza:
  1. della circolarità delle informazioni e della costruzione di un'azione unitaria che va dalla segnalazione alla presa in carico dei minori vittime ed autori di reati sessuali, interessando gli ambiti sociali, sanitari e giudiziari;
  2. della formazione integrata tra diverse professionalità e diversi Servizi, per la creazione di canali di comunicazione tra operatori di vari livelli di prevenzione e recupero;
  3. del lavoro di rete che riesca a tenere insieme la complessità del fenomeno e contestualmente i diversi livelli di competenze e responsabilità;
  4. delle intese con l'Autorità giudiziaria, servizi territoriali e Terzo settore.


Ritenuto

Art. 1
Sensibilizzazione, collaborazioni

La Fondazione s’impegna:

  • ad elaborare percorsi di sensibilizzazione e aggiornamento, in materia di maltrattamenti, violenze e abusi, rivolti anche ad operatori della giustizia minorile, al fine di promuovere lo sviluppo di una cultura di prevenzione e protezione in tale ambito al fine di addivenire ad una specializzazione comune che consenta interventi integrati;
  • a collaborare con gli organismi scolastici, attraverso reti operative composte da studenti, docenti, formatori, fondazioni, al fine di predisporre buone pratiche. Farne crescere la sensibilità sociale nei media, nella scuola e nelle varie strutture di assistenza sociale, fra le quali i consultori familiari, tramite un'adeguata diffusione della conoscenza reale del minore e dei suoi bisogni.


Art. 2
Diffusione

La Fondazione si impegna:

  • in merito all’area dell’informazione, a pubblicare sul proprio periodico bimestrale “Oltre il disagio”, contributi scientifici ed esperienze di giustizia minorile legate al fenomeno dei minorenni vittime ed autori di reati sessuali;
  • a predisporre ed organizzare incontri seminariali di studio, workshop, laboratori multidisciplinari e integrati, rivolti ad una maggiore sensibilizzazione dell’opinione pubblica relativamente ad una precoce identificazione dei casi di abuso;
  • ad attivarsi presso gli Enti preposti affinché vengano predisposti adeguati percorsi di presa in carico dei minorenni vittime ed autori di reati sessuali;
  • a creare occasioni di scambio esperienziale, ospitando presso la propria sede tirocinanti e operatori professionali per avviare in materia un approfondimento culturale ed un impegno di indagine finalizzati alla conoscenza, al confronto e alla progettazione condivisa;
  • a diffondere la cultura della mediazione familiare, sociale e scolastica finalizzata alla realizzazione di un sistema integrato tra Istituzioni, Enti pubblici e privati.

Art. 3
Sostegno

La Fondazione s’impegna:

  • a collaborare con l’Amministrazione della giustizia minorile, sia a livello centrale che periferico, garantendo azioni di supporto complementari alla professionalità degli operatori della giustizia minorile;
  • a fornire assistenza legale gratuita, promuovendo una cultura della tutela giuridica dei minori vittime di reati sessuali e della non violenza nel tessuto sociale, mettendo a disposizione le proprie risorse professionali in favore dei minori e delle donne che subiscono qualunque genere di violenza, offrendo loro adeguato sostegno psicologico, in collaborazione con i servizi minorili;
  • attraverso la propria équipe pluridisciplinare specializzata nei casi di minori vittime ed autori di reati sessuali, a sperimentare percorsi di eventuale mediazione penale e/o di “messa alla prova” per i minori autori di reati sessuali, in collaborazione con i servizi minorili;
  • relativamente all’accoglienza, attraverso il progetto “La Casa Roberto Lanzino” (in corso di realizzazione), ad ospitare vittime di violenza intrafamiliare e coloro che presentano forme di disagio dovute soprattutto ad abuso e maltrattamenti.


LE PARTI CONVENGONO

  • sulla necessità di promuovere e sostenere raccordi di tipo reticolare che possano essere condivisi con le strutture territoriali competenti in ambito sanitario, sociale e di sicurezza, tali da riuscire ad individuare i diversi livelli di competenza e delimitare lo spazio d’intervento;
  • sulla necessità di favorire iniziative locali, nazionali ed europee volte al reperimento di risorse per il rafforzamento delle attività a favore dei minori dell’area penale promuovendo congiuntamente, a tale proposito, rapporti con altri ministeri ed istituzioni locali, nazionali ed internazionali;
  • di candidare al finanziamento di Enti locali organismi nazionali o europei, degli Enti pubblici o del privato sociale progetti (ex L. 328/00, L. 285/97, L. 383/00, L. 266/91), esperienze, programmi, attività e percorsi di educazione alla legalità e di inserimento dei minori nei circuiti educativi del privato sociale e non;
  • sull’importante finalità di diffondere, migliorare e promuovere qualitativamente una cultura in favore degli adolescenti, soprattutto nelle situazioni di emergenza, che richiedono interventi rispettosi delle peculiari esigenze psicofisiche proprie dell’età evolutiva e che, a tal fine, le parti si propongono di svolgere un’attività finalizzata ad un potenziamento qualitativo e quantitativo dell’azione pubblica per la protezione e la tutela dei minori, attraverso interventi integrati volti a migliorarne l’efficacia, congiuntamente a quella degli altri attori istituzionali coinvolti nella problematica;
  • che il DGM, che annualmente svolge azione di monitoraggio finalizzato alla raccolta dati al fine di analizzare ed approfondire il fenomeno dell’abuso e della violenza sessuale di e sui minori, metta a disposizione della Fondazione detti dati; 
  • sulla necessità di promuovere ed organizzare percorsi di sensibilizzazione congiunta che coinvolga anche altre istituzioni che operano in favore dei minori, all’interno di progettualità nazionali ed internazionali destinate allo specifico tema dei minorenni vittime ed autori di reati sessuali;
  • sulla necessità di informarsi reciprocamente sulle iniziative condotte che rientrano nei punti trattati nel presente protocollo.

Il presente accordo non ha carattere oneroso tra le parti, poiché le attività svolte da ciascun firmatario sono riconosciute equivalenti e non potranno dar luogo a corrispettivi ed indennizzo a qualunque titolo. Ha carattere sperimentale ed avrà la durata di anni due a partire dalla data di sottoscrizione. Lo stesso potrà essere rinnovato previa verifica congiunta delle parti interessate.

Roma lì,  10 marzo 2011 

Dipartimento giustizia minorile - Il Direttore Generale per l'Attuazione dei Provvedimenti Giudiziari 
F.to Dott.ssa Serenella Pesarin                                                                       
 

Fondazione "Roberta Lanzo" 
F.to Il Presidente Franco Lanzino