Accordo di collaborazione tra Provveditorato regionale amministrazione penitenziaria PIEMONTE, LIGURIA E VALLE D'AOSTA e Università di Milano Bicocca - 17 luglio 2023

17 luglio 2023

ACCORDO DI COLLABORAZIONE
(ai sensi della Legge 241/90 arrt.15 e D.Lgs. 50/2016 art.5 comma 6)
Codice Unico di Progetto (CUP) H45E23000400001

SCHEDA di SINTESI del progetto intitolato “PolPenEventiCritici-XXIII

DETERMINA del Provveditore n. 88 del 17 luglio 2023

TRA

Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria del Piemonte, Liguria e Valle D’Aosta (di seguito denominato “Provveditorato”) - C.F. 80092540014 - con sede in Corso Belgio, 14 – 10153 Torino, rappresentata dal Provveditore Regionale Dr.ssa Rita Monica RUSSO per la carica ivi domiciliata;

E

Università degli Studi di Milano Bicocca - Dipartimento di Giurisprudenza (di seguito denominata “Università”) - C.F. e P.IVA 12621570154 – con sede in Piazza dell’Ateneo Nuovo n.1, ai fini del presente atto rappresentata dal Direttore del Dipartimento Prof.ssa Marchei Natascia, giusta delega conferita con Decreto Rettorale n. 7784/21 prot. 0117258/21 del 28/09/2021 vista la Determina Dirigenziale n. 211072_23 del 26/06/2023.

di seguito definiti singolarmente come “Parte” e congiuntamente come “Parti”

PREMESSO CHE

L’Università degli Studi di Milano Bicocca:

  • è un ente ad autonomia costituzionalmente garantita nell’ambito dei principi fissati dalle leggi dello Stato e ordinata in forma di istituzione pubblica dotata di personalità giuridica. In coerenza con il proprio Statuto L’università concorre allo sviluppo della società attraverso la promozione culturale e civile della persona e l’elaborazione di una cultura fondata sui valori universali dei diritti umani, della pace, della solidarietà internazionale e della salvaguardia dell’ambiente come disposto dall’art.1 del proprio Statuto, emanato con decreto rettorale n.15 del 3 marzo 2015, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana – Serie Generale – n.67 del 21 marzo 2015, vigente dal 5 aprile 2015;
  • persegue i suoi fini statuari attraverso la ricerca scientifica, il trasferimento e la valorizzazione dei risultati della ricerca e attraverso l’istruzione superiore;
  • nel perseguimento delle proprie finalità istituzionali partecipa, anche in collaborazione con altri soggetti pubblici e provati, alla formazione permanente all’aggiornamento professionale ispirandosi a principi di responsabilità, promuovendo e valorizzando il merito, per favorire lo sviluppo di un sapere critico, aperto allo scambio di informazioni e all’interazione con le altre culture;
  • svolge le sue funzioni istituzionali in conformità degli obiettivi generali della propria politica culturale di ricerca e di insegnamento, nel rispetto della libertà e dei singoli, predispone specifici programmi e progetti di sviluppo nelle diverse aree culturali
  • l’Università ha interesse a promuovere nel territorio una nuova cultura del benessere organizzativo e personale e in particolare a rivolgerla anche al contesto penitenziario in modo da contribuire al miglioramento dell’ambiente lavorativo sostenendo azioni formative e di ricerca che possono approfondire criticità e buone prassi

L’Amministrazione Penitenziaria:

  • è una Amministrazione Pubblica che ha come fine istituzionale l’esecuzione delle pene restrittive nel rispetto dell’art. 27 della Costituzione e dell’Ordinamento Penitenziario D.P.R. 354 /75;
  • l’atto di indirizzo politico – gestionale per l’anno 2023 del Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, nell’ambito dell’obiettivo “Il miglioramento della qualità del servizio di giustizia” intende realizzare in modo strutturato progetti di supporto psicologico volti a individuare il possibile disagio psicologico generato dallo svolgimento di un lavoro complesso, quanto mai unico nel suo genere, come quello svolto dal personale della Polizia Penitenziaria;
  • nel suo complesso riconosce l’esigenza di creare azioni di sistema a favore del predetto personale e soprattutto di quello a diretto contatto con le persone detenute, spesso portatrici di grandi problematicità, con conseguenti possibili ripercussioni anche sulla gestione di criticità operative;
  • Università ed il Provveditorato hanno colto le opportunità di collaborazione al fine di creare ogni utile sinergia per il migliore sviluppo del Progetto e la valorizzazione delle rispettive attività;
  • sulla base di tali presupposti, l’Università ed il Provveditorato hanno inteso elaborare un progetto di interesse per entrambe che contenga soluzioni istituzionali in linea con i contesti lavorativi di riferimento;
  • l’art. 15 della legge 7 agosto 1990, n. 241, stabilisce che le Amministrazioni Pubbliche possono concludere tra loro accordi per disciplinare lo svolgimento di attività di interesse comune e che per tali accordi si osservano, in quanto applicabili, le disposizioni previste dall’art. 11, commi 2 e 3 della medesima legge;
  • Università ed il Provveditorato hanno colto le opportunità di collaborazione al fine di creare ogni utile sinergia per il migliore sviluppo del Progetto e la valorizzazione delle rispettive attività;
  • sulla base di tali presupposti, l’Università ed il Provveditorato hanno inteso elaborare un progetto di interesse per entrambe che contenga soluzioni istituzionali in linea con i contesti lavorativi di riferimento;
  • la Legge 241/90 prevede all’art. 15 l’istituto degli accordi tra amministrazioni pubbliche per adempimenti di compiti istituzionali comuni a entrambi gli enti stipulanti, (come nel presente caso è l’attività di ricerca e di indagine conoscitiva) e per la realizzazione di un interesse pubblico;
  • il D.Lgs. 50/2016 all’art. 5, comma 6, prevede: “Un accordo concluso esclusivamente tra due o più amministrazioni aggiudicatrici non rientra nell’ambito di applicazione del presente codice, quando sono soddisfatte tutte le seguenti condizioni:
  1. l’accordo stabilisce o realizza una cooperazione tra le amministrazioni aggiudicatrici o gli enti aggiudicatori partecipanti, finalizzata a garantire che i servizi pubblici che essi sono tenuti a svolgere siano prestati nell’ottica di conseguire gli obiettivi che essi hanno in comune;
  2. l’attuazione di tale cooperazione è retta esclusivamente da considerazioni inerenti l’interesse pubblico
  3. Le amministrazioni aggiudicatrici o gli enti aggiudicatori partecipanti svolgono sul mercato meno del 20 per cento delle attività interessate dalla cooperazione”
     

CONSIDERATO CHE

L’Università tramite il Dipartimento di Giurisprudenza ha promosso e promuove diverse iniziative di ricerca e di formazione relative alle tematiche penitenziaria;

Il presente accordo vuole regolare la realizzazione di un interesse pubblico effettivamente comune ai partecipanti, che consiste nel dover introdurre azioni che possano essere funzionali al supporto psicologico del personale di P.P. stante la gravità dei dati nazionali che riguardano i gesti suicidari tra il predetto personale, interesse comune per la sua rilevanza collettiva, sia perché consente di valorizzare l’esperienza che entrambi gli enti hanno maturato su questo tema.

In data 12.07.2022 l’Università e l’Amministrazione Penitenziaria hanno stipulato un accordo ex art 15 L. 241 / 90 protocollato al numero 67679_22 del 14.7.2022 per la realizzazione del Progetto intitolato “Indagine sulla percezione degli operatori della polizia penitenziaria circa il proprio ruolo, il lavoro di polizia, e i comportamenti da adottare”.

A fronte della proficua collaborazione, le parti intendono stipulare il seguente accordo esclusivamente nell’interesse pubblico per dare continuità all’atto di indirizzo politico – gestionale per l’anno 2023 del Ministro della Giustizia, Carlo Nordio di cui in premessa, secondo i principi di mutua collaborazione richiamati in precedenza, definendo la seguente divisione di compiti e responsabilità.

L’Amministrazione Penitenziaria:

  • collabora, individuando i diversi contesti penitenziari, condividendo gli elementi utili alla conoscenza delle varie realtà lavorative
  • fornisce il supporto per la definizione dei dati della ricerca attingendo al patrimonio informativo in possesso degli uffici (tassi di assenteismo, numero di eventi critici, procedimenti disciplinari, azioni penali infortuni ecc.) affiancando i docenti per le attività finalizzate ad informare il personale di P.P. delle iniziative assunte, alla somministrazione dei test, alle interviste ed in generale all’organizzazione della logistica a supporto dell’Università nella attuazione dell’azione di ricerca e di rilevazione dei dati.

L’Università, Dipartimento di Giurisprudenza:

L’indagine PolPen-XXII, svolta nel corso del 2022 dall’Università degli Studi di Milano-Bicocca (Dipartimento di Giurisprudenza) in collaborazione con il Provveditorato ha costituito la prima survey sul personale di Polizia Penitenziaria condotta in Liguria, Piemonte e Valle d’Aosta e la seconda condotta in un’area geografica italiana.

I risultati dell’indagine, tesa ad analizzare il punto di vista degli operatori e delle operatrici di Polizia Penitenziaria, hanno fornito un quadro conoscitivo su temi essenziali quali la qualità delle relazioni nel contesto lavorativo, i vissuti emotivi, il livello di legittimazione percepita del proprio lavoro, evidenziando la necessità di approfondire un tema rilevante del lavoro di polizia penitenziaria, quello della gestione degli eventi critici, con tecniche di indagine in grado di osservare le dinamiche relazionali quotidiane e di cogliere i vissuti, i significati e la capacità di agency degli e delle agenti di polizia penitenziaria.

Obiettivi della nuova ricerca per l’anno 2023 riguarda la gestione degli eventi critici uno degli ambiti più problematici del lavoro di polizia penitenziaria:

  • fonte di stress, di preoccupazione e non raramente di senso di inadeguatezza;
  • rilevatore di lacune istituzionali (normative, organizzative, gestionali e formative);
  • indicatore di una sempre maggiore difficoltà di gestione delle carceri.

La ricerca intende approfondire la problematicità dell’evento critico nella vita lavorativa degli agenti di polizia penitenziaria da due prospettive convergenti: da un lato, indagando la sua ricorrenza, la sua centralità nella strutturazione delle relazioni quotidiane orizzontali (tra colleghi) e verticali (con i superiori/Amministrazione e con i detenuti) e il significato che riveste nelle dinamiche di governo delle carceri; dall’altro lato, ascoltando le esperienze e i vissuti di coloro che hanno affrontato un evento critico al fine di ricostruire, attraverso il dialogo con il ricercatore, le difficoltà incontrate, le motivazioni di fondo e il senso dei comportamenti adottati, e le potenzialità di agire nel contesto carcerario.

Gli obiettivi indicati indirizzano verso l’utilizzo di tecniche di indagine qualitativa. In particolare, s’intende svolgere la ricerca su tre istituti da individuare di concerto con il Prap, attraverso le seguenti modalità:

  1. analisi di documenti ufficiali e di eventuali altre fonti d’informazione relative agli istituti individuati, con particolare riferimento alla ricorrenza degli eventi critici, alla loro gestione istituzionale e all’impatto sulle linee di governo dell’istituto;
  2. l’analisi documentale sarà accompagnata da alcuni colloqui con le figure apicali (direttore, comandante, funzionari dell’amministrazione penitenziaria) utili a ricostruire con più accuratezza le politiche e le pratiche di gestione degli eventi critici, tenendo conto del quadro normativo e amministrativo generale e delle specificità locali;
  3. osservazione diretta della “vita di sezione”, attraverso la presenza di un ricercatore in una sezione detentiva per almeno una settimana in ciascun istituto individuato;
  4. svolgimento di circa dieci interviste di profondità a operatori coinvolti in eventi critici

L’incarico è svolto dall’Unità di Ricerca coordinata dal Prof. Cornelli, che si avvarrà del necessario supporto organizzativo da parte del personale del PRAP Piemonte, Liguria e Valle D’Aosta.

In particolare, all’Unità di Ricerca compete, oltre alla responsabilità scientifica, al coordinamento complessivo e alla realizzazione di tutte le attività di ricerca, anche l’elaborazione di un rapporto di ricerca.

Al personale del PRAP è richiesto di facilitare la realizzazione della ricerca in ogni sua fase, anche fornendo le autorizzazioni necessarie per svolgere osservazioni e interviste.

Tutto cio’ premesso e considerato si conviene e si stipula quanto segue

Art. 1
Valore delle premesse

 Le premesse e gli allegati formano parte integrante e sostanziale del presente atto.

Art. 2
Oggetto dell’accordo

Con il presente accordo le Parti concordano di instaurare un rapporto di collaborazione tecnico-scientifica nell’ambito delle rispettive finalità istituzionali, per la realizzazione del progetto intitolato “PolPenEventiCritici-XXIII. La polizia penitenziaria di fronte agli eventi critici” descritto nella scheda di sintesi che si allega al presente atto.

La comunanza di interessi e finalità tra gli enti pubblici stipulanti, la presenza di una funzione di servizio pubblico comune, consentono di inquadrare il presente atto nell’ambito degli accordi di collaborazione previsti dall’art.15 della Legge 241/90 e secondo la previsione dell’art.5 comma 6 del D.Lgs. 50/2016.

Art. 3
Programma congiunto di attività

Il programma congiunto delle attività è contenuto nelle premesse di cui all’art.2 e ogni variazione sarà oggetto di scambio di corrispondenza tra le parti tramite pec.

L’utilizzo di tali risorse potrà avvenire previa acquisizione delle necessarie autorizzazioni, se previste, e fatto salvo il regolare svolgimento delle attività istituzionali della Parti.

Art. 4
Durata, modifiche, e integrazioni

Il presente accordo decorre dalla data di sottoscrizione, laddove per data di sottoscrizione si intende la data di apposizione dell’ultima firma e dovrà essere completato entro il 15 novembre 2023. Eventuali variazioni delle attività svolte in cooperazione saranno pattuite e accettate dalle parti tramite atto aggiuntivo. Il recesso dall’accordo, informa scritta e motivato, da parte di uno dei soggetti firmatari sarà esercitato con comunicazione da trasmettere mediante posta elettronica certificata agli indirizzi indicati al successivo articolo con un preavviso di almeno 30 (trenta) giorni. E’ escluso il rinnovo tacito.

Art. 5
Flussi finanziari

L’Amministrazione Penitenziaria si impegna a riconoscere a titolo di rimborso dei maggiori oneri sostenuti dall’Università per la realizzazione del Progetto di cui trattasi un contributo massimo di 30.0000,00 (trentamila/00) Euro, che sarà soggetto a rendicontazione.

Considerato che:

  1. l’oggetto del contributo è strettamente connesso con l’attività istituzionale svolta dalle Parti;
  2. il medesimo importo ha carattere di rimborso spese in quanto non si configura come corrispettivo erogato a fronte di specifici servizi resi dal beneficiario esulando perciò dal rapporto sinallagmatico civilisticamente inteso;
  3. il contributo sarà integralmente utilizzato dalle Parti per spese di ricerca e di sviluppo tecnologico nell'ambito del presente Accordo;
  4. dal complessivo assetto degli interessi stabilito fra le parti dal presente Accordo, non emerge - perché non sussiste fra le stesse - un’operazione di scambio beni servizi dietro corrispettivo.

 Per tutto quanto previsto altresì nel presente Accordo in materia di destinazione del contributo di ricerca, di eventuali variazioni al programma di attività e di titolarità dei risultati di ricerca, il contributo riconosciuto all’Università è da ritenersi fuori campo applicazione IVA, ai sensi degli artt. n. 1, 4 c. 4 del D.P.R. del 26 ottobre 1972, n. 633 e s.m.i.

La liquidazione dell’importo avverrà con le seguenti modalità:

  • 30% dell’importo complessivo alla stipula dell’Accordo
  • sino a un massimo di un ulteriore 45% dell’importo complessivo entro fine settembre 2023;
  • il restante 25 % dell’importo complessivo in seguito alla scadenza del presente Accordo, previa approvazione del report e rendicontazione delle spese sostenute.

Una quota pari all’11% dell’importo corrisposto all’Università sarà destinata al Bilancio di Ateneo a titolo di compartecipazione alle spese generali sostenute per la realizzazione del progetto, in conformità ai regolamenti dell’Università.

 La documentazione relativa alle spese sostenute entro il 15 novembre viene conservata presso l’Università, Dipartimento di Giurisprudenza e copia conforme all’originale deve essere trasmessa al Provveditorato entro il 20 novembre 2023 per il vaglio e la verifica ai fini del pagamento del rimborso. La programmazione delle attività potrà subire delle variazioni all’emergere di nuove esigenze, previo accordo scritto tra le Parti.

Tutta la documentazione amministrativo–contabile riguardante l’Accordo deve riportare il Codice Unico di Progetto (CUP) indicato sulla prima pagina del presente Accordo. Il rimborso avverrà a seguito di presentazione di note di debito, intestate a Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria di Torino, C.so Belgio 14, 10153 Torino, C.F. 80092540014 - Cod. Univoco: CCI909, trasmesse tramite SDI, non oltre 30 giorni dalla loro trasmissione a questa Amministrazione con versamento sul conto di Tesoreria Unica n. 0158598 (Università degli Studi di Milano – Bicocca) presso la Banca d’Italia di Milano a mezzo girofondi.

Art. 6
Responsabilità scientifica

Responsabile Scientifico del presente Accordo per l’Ente è la Dott.ssa Catia Taraschi Responsabile scientifico del presente Accordo per l’Università è il Prof. Roberto Cornelli, Professore Associato afferente al Dipartimento di Giurisprudenza

Art. 7
Scambio di personale e Responsabilità

Le Parti acconsentono di comune accordo di far operare il personale coinvolto nel progetto presso le sedi dell'altra parte ove ciò risulti di interesse per la realizzazione del progetto medesimo.

 Le Parti convengono nell’adozione delle misure di Tutela della Salute e della Sicurezza sul Lavoro nel rispetto di quanto disposto dal D. Lgs. 9 aprile 2008, n. 81. Ciascuna parte garantirà la copertura assicurativa di legge del proprio personale che, in virtù del presente atto, verrà chiamato a frequentare le sedi di esecuzione delle attività.

Le Parti si esonerano reciprocamente da qualsiasi responsabilità per eventuali danni causatisi nell'espletamento delle attività, al proprio personale e/o ai propri beni, salvo i casi di dolo o colpa grave.

Il personale delle Parti sarà tenuto ad uniformarsi ai regolamenti di sicurezza in vigore nell’ente ospitante. Il soggetto ospitante ha l’obbligo di fornire al personale dell'altro ente dettagliate informazioni sui rischi specifici esistenti nell’ambiente in cui sono destinati ad operare e sulle misure di prevenzione e di emergenza adottate in relazione alla propria attività.

Le Parti si impegnano altresì, laddove ritenuto necessario, a svolgere approfondite e specifiche azioni informative, anche congiunte, al fine di rendere omogeneo il quadro di conoscenze dei rischi e delle misure di prevenzione da parte degli operatori impegnati nello svolgimento delle attività oggetto del presente Accordo.

Art. 8
Altri soggetti coinvolti

Per il raggiungimento degli obiettivi previsti le Parti potranno avvalersi di altri soggetti tecnici e scientifici, nel rispetto della normativa vigente in materia di acquisizione di beni e servizi di cui al D. Lgs. 18 aprile 2016, n. 50 (Codice dei Contratti Pubblici).

Rimane fermo che tali soggetti contrarranno rapporto solamente con la Parte contraente, ferma restando ogni esclusiva e diretta responsabilità degli stessi per l’osservanza di ogni normativa vigente con espresso esonero dell’altra Parte da qualsiasi connessa responsabilità.

Art. 9
Segretezza

Ai fini del presente Accordo, le parti considerano di carattere riservato e confidenziale qualsiasi informazione che ogni parte ritiene necessario fornire all’altra per la realizzazione del programma di studio e di ricerca e fornita per mezzo di un documento o attraverso altro supporto tangibile ovvero verbalmente o a seguito di visita in azienda o laboratorio, durante incontri o riunioni e/o simili (di seguito, “informazioni confidenziali”).

 Per essere considerate confidenziali, le informazioni devono essere rivelate per iscritto e contrassegnate come confidenziali.

Se le informazioni vengono rivelate verbalmente saranno trasformate in atto scritto entro 30 gg. e chiaramente contrassegnate come confidenziali.

Le parti si impegnano a:

  • mantenere le informazioni confidenziali segrete e confidenziali e a non rivelarli a terzi;
  • limitare l'uso delle informazioni confidenziali alle attività connesse al programma di studio e di ricerca e a non estenderne l'uso e/o l'impiego ad altro;
  • assicurare la circolazione e la diffusione delle informazioni confidenziali all'interno della propria organizzazione soltanto alle persone direttamente coinvolte nelle attività connesse allo sviluppo del programma di studio e di ricerca;
  • assicurare che tutte le persone alle quali siano resi disponibili le informazioni confidenziali siano consapevoli della natura confidenziale delle stesse e si conformino ai termini e alle condizioni del presente accordo riguardo la protezione, l'uso e la pubblicazione delle informazioni confidenziali e dei risultati del programma di studio e di ricerca.

Le parti saranno responsabili per l’osservanza delle obbligazioni di cui al presente articolo da parte dei responsabili scientifici e dei loro collaboratori.

Le parti, altresì, considereranno confidenziali tutti i risultati del programma di studio e di ricerca ed il loro uso sarà disciplinato secondo le disposizioni di cui ai successivi articoli.

Art. 10
Proprietà intellettuale

 La valutazione tecnica, scientifica, applicativa ed inventiva dei risultati del programma di studio e di ricerca sarà effettuata a cura dei responsabili scientifici del presente Accordo, secondo i termini e le modalità concordate dagli stessi.

Fermo restando che ogni contraente resterà proprietario del pre-existing know-how dallo stesso detenuto, tutti i risultati totali o parziali del programma di studio e di ricerca conseguiti in collaborazione e tutte le informazioni ad essi relativi resteranno di proprietà comune delle parti.

 Nel caso in cui le parti conseguano in comune, in piena ed effettiva collaborazione e cooperazione, risultati degni di protezione brevettuale o forme di tutela analoghe ovvero tutelabili tramite Diritto d’Autore, il regime dei risultati è quello della comproprietà in pari quota, salvo che si possa stabilire una diversa ripartizione della titolarità sulla base di una accertata diversità dell’importanza del contributo da ciascuna parte prestato al conseguimento del risultato inventivo.

 È salva, in ogni caso, la titolarità esclusiva delle conoscenze conseguite autonomamente e con mezzi propri.

L’eventuale brevettazione o registrazione dei risultati conseguiti in comune, in piena ed effettiva collaborazione, ovvero la gestione delle invenzioni e/o delle opere dell’ingegno conseguite in comune, in piena ed effettiva collaborazione, saranno oggetto di separato accordo tra le parti; in questo caso, per la pubblicazione dei risultati si applicheranno le disposizioni di cui all’articolo seguente.

Resta inteso che le parti concorderanno, tramite successivi accordi, l’uso e lo sfruttamento dei risultati e/o delle creazioni intellettuali giuridicamente protette, compresa l’eventuale cessione delle quote di titolarità.

Art. 11
Pubblicazione dei risultati

L’eventuale pubblicazione dei risultati delle attività oggetto della collaborazione tra le Parti sarà preventivamente concordata tra i referenti di cui all’articolo 7 del presente Accordo, che in ogni caso si atterranno alla seguente disciplina.

Nell’ipotesi di risultati realizzati congiuntamente, in piena ed effettiva collaborazione, costituiti da contributi delle Parti omogenei ed oggettivamente non distinguibili, le Parti si impegnano ad effettuare congiuntamente le pubblicazioni, ancorché contenenti dati ed informazioni resi noti da una parte all’altra confidenzialmente.

In tal caso le pubblicazioni dovranno riportare gli autori in conformità alle leggi nazionali ed internazionali. Nell’evenienza di risultati realizzati e costituiti da contributi delle parti autonomi e separabili, ancorché organizzabili in forma unitaria, ogni parte potrà autonomamente pubblicare e/o rendere noti i risultati dei propri studi e ricerche, riconoscendo il contributo dell’altra Parte per la definizione e realizzazione delle attività.

Tuttavia, se tali pubblicazioni contengono dati ed informazioni resi noti da una Parte all’altra in via confidenziale, le Parti devono chiedere preventiva autorizzazione alla Parte svelante ed hanno l’obbligo di citare nelle eventuali pubblicazioni gli autori in conformità alle leggi nazionali ed internazionali.

La pubblicazione dei risultati può essere temporaneamente differita al tempo necessario per l’eventuale tutela giuridica.

Art. 12
Uso del nome e/o logo delle Parti

Ogni Parte si impegna a non utilizzare il nome e/o logo dell’altra parte, fatti salvi specifici accordi fra le Parti.

Art. 13
Trattamento dei dati personali

Ciascuna parte provvede al trattamento dei dati personali relativi al presente Accordo per perseguire le finalità dello stesso nel rispetto di quanto previsto dal D.Lgs. 196/2003 e ss.mm.ii., dal Regolamento Europeo (UE) 2016/679 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 27/04/2016 relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, nonché alla libera circolazione di tali dati, nonché di quanto previsto dai propri Regolamenti.

Per quanto riguarda l’Università, l’informativa sul trattamento dei dati personali è disponibile nella sezione “Ricerca” del sito istituzionale dedicata alla “Privacy” (https://www.unimib.it/privacy ).

 Per quanto riguarda l’Amministrazione Penitenziaria l’informativa sul trattamento dei dati personali è disponibile nella sezione del sito istituzionale del Ministero della Giustizia. Responsabili scientifici si impegnano a contattare i rispettivi Responsabili della Protezione dei Dati per definire le responsabilità delle Parti e verificare la necessità di sottoscrivere ulteriori atti o accordi nel caso in cui le attività di ricerca oggetto del presente Accordo implichino il trattamento di dati personali di soggetti terzi (quali a titolo esemplificativo, i soggetti partecipanti alla ricerca).

Art. 14
Disciplina delle controversie

Ogni eventuale controversia relativa all’interpretazione o all’esecuzione del presente Accordo, che non si sia potuta definire in via bonaria e stragiudiziale, sarà deferita alla giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo ai sensi dell’art. 133, comma 1, lett. A) punto 2 del D. Lgs. 2 luglio 2010, n. 104.

Art. 15
Registrazione e assolvimento dell'imposta di bollo

Il presente Accordo è firmato digitalmente, in unico originale, ex art. 24, commi 1 e 2 del C.A.D. - Codice dell'amministrazione digitale - Decreto Legislativo 7 marzo 2005, n. 82, e sarà registrato in caso d’uso e a tassa fissa ai sensi del DPR n. 131/86.

Le eventuali spese di registrazione saranno a carico della parte che ne farà richiesta. L’imposta di bollo [articolo 2 della Tariffa, allegato A, parte prima del D.P.R. 642 del 1972] è assolta in modo virtuale dall’Università degli Studi di Milano-Bicocca (aut. 95936 del 23.12.2002) per un importo complessivo di € 96,00.

Art. 16
Rinvio

Le Parti riconoscono e si danno reciprocamente atto che il contenuto di ogni singola clausola dell’accordo è stato oggetto di specifica discussione e negoziazione ed è stato interamente concordato tra le medesime. Per tutto quanto non espressamente stabilito si rinvia a quanto previsto dalla L. 241/90 e dai principi del codice civile in materia di obbligazioni e contratti in quanto compatibili.

Art. 17
Comunicazioni

 Le comunicazioni tra le Parti relative all’Accordo dovranno essere indirizzate:

  1. Se al Provveditorato dell’Amministrazione Penitenziaria per le Regioni del Piemonte della Liguria e della Valle D’Aosta:
    PEC: prot.pr.torino@giustiziacert.it

- per comunicazioni relative alle attività scientifiche della collaborazione: rita.russo01@giustizia.it
- per comunicazioni ti carattere ammnistrativo: attilio.gallo@giustizia.it

  1. Se all’Università Milano Bicocca:
    PEC: ateneo.bicocca@pec.unimib.it
    e-mail: ricerca@unimib.it (Area della Ricerca);

- per comunicazioni relative alle attività scientifiche della collaborazione: e-mail: roberto.cornelli@unimib.it 

Letto, confermato e sottoscritto.

Milano,

Università degli Studi di Milano-Bicocca
Il Direttore del Dipartimento di Giurisprudenza
Prof.ssa Nataschia Marchei

Provveditorato dell’Amministrazione Penitenziaria per le regioni del Piemonte, Ligiria e Valle D’Aosta
Dott.ssa Rita Russo

 

ALLEGATO 1
Scheda di sintesi del progetto intitolato “PolPenEventiCritici-XXIII. La polizia penitenziaria di fronte agli eventi critici”

Descrizione del programma di studio e di ricerca e relative finalità

L’indagine PolPen-XXII, svolta nel corso del 2022 dall’Università degli Studi di Milano-Bicocca (Dipartimento di Giurisprudenza) in collaborazione con il Prap di Piemonte-Liguria-Valle d’Aosta, ha costituito la prima survey sul personale di Polizia Penitenziaria condotta in Liguria, Piemonte e Valle d’Aosta e la seconda condotta in un’area geografica italiana. I risultati dell’indagine, tesa ad analizzare il punto di vista degli operatori e delle operatrici di Polizia Penitenziaria, hanno fornito un quadro conoscitivo su temi essenziali quali la qualità delle relazioni nel contesto lavorativo, i vissuti emotivi, il livello di legittimazione percepita del proprio lavoro, evidenziando la necessità di approfondire un tema rilevante del lavoro di polizia penitenziaria, quello della gestione degli eventi critici, con tecniche di indagine in grado di osservare le dinamiche relazionali quotidiane e di cogliere i vissuti, i significati e la capacità di agency degli e delle agenti di polizia penitenziaria.

La gestione degli eventi critici è indicata come uno degli ambiti più problematici del lavoro di polizia penitenziaria: fonte di stress, di preoccupazione e non raramente di senso di inadeguatezza; rilevatore di lacune istituzionali (normative, organizzative, gestionali e formative); indicatore di una sempre maggiore difficoltà di gestione delle carceri. La ricerca intende approfondire la problematicità dell’evento critico nella vita lavorativa degli agenti di polizia penitenziaria da due prospettive convergenti: da un lato, indagando la sua ricorrenza, la sua centralità nella strutturazione delle relazioni quotidiane orizzontali (tra colleghi) e verticali (con i superiori/Amministrazione e con i detenuti) e il significato che riveste nelle dinamiche di governo delle carceri; dall’altro lato, ascoltando le esperienze e i vissuti di coloro che hanno affrontato un evento critico al fine di ricostruire, attraverso il dialogo con il ricercatore, le difficoltà incontrate, le motivazioni di fondo e il senso dei comportamenti adottati, e le potenzialità di agire nel contesto carcerario.

Gli obiettivi indicati indirizzano verso l’utilizzo di tecniche di indagine qualitativa. In particolare, s’intende svolgere la ricerca su tre istituti da individuare di concerto con il Prap, attraverso le seguenti modalità:

  1. analisi di documenti ufficiali e di eventuali altre fonti d’informazione relative agli istituti individuati, con particolare riferimento alla ricorrenza degli eventi critici, alla loro gestione istituzionale e all’impatto sulle linee di governo dell’istituto;
  2. l’analisi documentale sarà accompagnata da alcuni colloqui con le figure apicali (direttore, comandante, funzionari dell’amministrazione penitenziaria) utili a ricostruire con più accuratezza le politiche e le pratiche di gestione degli eventi critici, tenendo conto del quadro normativo e amministrativo generale e delle specificità locali;
  3. osservazione diretta della “vita di sezione”, attraverso la presenza di un ricercatore in una sezione detentiva per almeno una settimana in ciascun istituto individuato;
  4. svolgimento di circa dieci interviste di profondità a operatori coinvolti in eventi critici

Attività di competenza di ciascuna parte

L’incarico è svolto dall’Unità di Ricerca di Milano-Bicocca che si avvarrà del necessario supporto organizzativo da parte del personale del PRAP-Piemonte-Liguria-Valle D’Aosta
In particolare, all’Unità di Ricerca compete, oltre alla responsabilità scientifica, al coordinamento complessivo e alla realizzazione di tutte le attività di ricerca, anche l’elaborazione di un rapporto di ricerca.

Al personale del PRAP è richiesto di facilitare la realizzazione della ricerca in ogni sua fase, anche fornendo le autorizzazioni necessarie per svolgere osservazioni e interviste.

Personale delle Parti coinvolto nelle attività

In aggiunta alle attività svolte dal Responsabile scientifico dell’Università di Milano-Bicocca, per la realizzazione delle attività di ricerca si prevede l’attivazione di tre collaborazioni/borse di studio.

 

DIPARTIMENTO DELL’AMMINISTRAZIONE PENITENZIARIA
PROVVEDITORATO REGIONALE PER IL PIEMONTE, LIGURIA E VALLE D’AOSTA

DETERMINA n. 88 del 17.07.2023

OGGETTO: Accordo di Collaborazione tra il Provveditorato dell’Amministrazione Penitenziaria per le regioni del Piemonte, Liguria e Valle D’Aosta e l’Università Milano Bicocca per la realizzazione del progetto intitolato PolPenEventiCritici-XXIII. La Polizia penitenziaria di fronte agli eventi critici”.

PREMESSO

In Italia il grave problema dei casi suicidari tra le forze di polizia riporta dati preoccupanti e dolorosi che sollecitano interventi appropriati e dedicati: nel 2022 settantadue persone, tra tutte le divise, si sono tolte la vita, dopo le cinquantasette del 2021 e le cinquantuno del 2020.

Ed ancora.

Secondo i dati riportati nel sito internet dell’associazione Cerchioblu, organizzazione non governativa che si occupa delle condizioni psicologiche degli operatori delle Forze di polizia, il numero di suicidi dei medesimi operatori è drammaticamente elevato. In particolare, tra il 2014 e il 2019 si sono registrati 258 casi e i primi corpi che purtroppo subiscono il maggior numero di eventi si annotano nella Polizia di Stato e nell’Arma dei Carabinieri con 74 suicidi e di seguito la Polizia Penitenziaria con 40 casi peraltro molti di questi consumati nei luoghi di lavoro e nell’ambito delle caserme e degli II.PP..

Tra le molteplici cause, emerge proprio lo stress intenso cui le forze dell’ordine sono esposte quotidianamente. Nel 2022 si sono suicidate 84 persone ristrette all’interno delle carceri italiane: 78 uomini e 5 donne mentre nel 2023 sono già 17. 

Per contrastare il fenomeno di disagio sopradescritto, nell’anno 2022, la Direzione del Personale ha promosso, con nota Prot. nr. 0043630 del 04/02/2022, l’iniziativa “azioni di supporto psicologico” rivolta al Personale di Polizia Penitenziaria;

Il progetto “Supporto psicologico al Personale di Polizia Penitenziaria sta proseguendo anche nel corrente anno e la Direzione Generale Personale con prot. nr. 0496231 del 27.12.2022 ha assicurato, anche per l’anno 2023, lo stanziamento di fondi a favore dei provveditorati regionali;

Nel Documento di programmazione Generale dell’Amministrazione Penitenziaria e pianificazione delle spese per l’anno 2023, di cui alla nota Dipartimentale n. 15731.U del 13.01.2023, è stato previsto tra gli altri l’assegnazione di risorse sul pertinente capitolo di bilancio 1675 p.g. 2 “supporto psicologico personale Pol. Pen.” per complessivi € 123.890,00#

Questo Provveditorato, nell’anno 2022, ha realizzato nell’ambito del suddetto progetto, una serie di azioni tra cui un’indagine condotta dall’Università degli studi di Milano Bicocca (Dipartimento Giurisprudenza) che ha rappresentato la prima survey sul Personale condotta in Piemonte, Liguria e Valle D’Aosta e la seconda condotta in un’area geografica italiana.

I risultati dell’indagine hanno fornito un quadro conoscitivo su temi essenziali quali la qualità delle relazioni del contesto lavorativo, i vissuti emotivi, il livello di legittimazione percepita del proprio lavoro.

Si è pertanto evidenziata la necessità di approfondire un tema rilevante del lavoro di polizia penitenziaria quale la gestione degli eventi critici utilizzando tecniche di indagine in grado osservare dinamiche relazionali quotidiane e di cogliere i vissuti, i significati e la capacità di agency degli e delle agenti di polizia penitenziaria.

Obbiettivo della nuova ricerca che si vuole realizzare nel corrente anno è l’approfondimento della problematicità rappresenta dalla gestione degli eventi critici da due prospettive convergenti: da un lato la sua centralità nella strutturazione delle relazioni quotidiane orizzontali (tra colleghi) e verticali (con i Superiori/Amministrazione e con i detenuti) e dall’altro lato la ricostruzione delle difficoltà incontrate, le motivazioni di fondo , il senso dei comportamenti adottati e le potenzialità di agire nel contesto carcerario.

VISTI gli articoli 15 della Legge 241/90 5 comma 6 del D.Lgs50/2016 che reca il codice degli appalti

LETTI gli articoli 1 e 4 comma 4 del DPR n.633/1972 e s.m.i.

IN CONSIDERAZIONE della nota prot. nr. 0283375 del 13.07.2023 in cui l’Ufficio del Capo del Dipartimento partecipa il nulla osta alla sottoscrizione dell’Accordo di collaborazione tra questo Provveditorato e l’Università Milano Bicocca

DETERMINA

  • di dare atto che quanto specificato in premessa è parte integrante del dispositivo del presente documento;
  • di approvare il testo dell’accordo di collaborazione condiviso con l’Università di Milano Bicocca ai sensi e per gli effetti di quanto disposto gli articoli 15 della Legge 241/90 5 comma 6 del D.Lgs50/2016 che reca il codice degli appalti e degli articoli 1 e 4 comma 4 del DPR n.633/1972 e s.m.i.;
  • di impegnare sul capitolo 1675/2 la somma di € 30.000 (trentamila);
  • che le funzioni di Responsabile del Procedimento sono svolte dal Dirigente che sottoscrive l’accordo;
  • di dare atto che, ai sensi dell’art.29 del d.lgs 50/2016, che tutti gli atti relativi alla procedura in oggetto saranno pubblicati e aggiornati, nella sezione “Amministrazione trasparente” secondo le disposizioni impartite dal centrale Ufficio dipartimentale con l’applicazione delle disposizioni di cui al d.lgs33/2013.

Il Provveditore
Rita Russo