Protocollo "Mi riscatto per SIENA" - Promozione di programma sperimentale per lo svolgimento di attività lavorative extracarcerarie di protezione ambientale - 13 maggio 2019

13 maggio 2019


PROTOCOLLO D'INTESA

TRA

COMUNE DI SIENA
MINISTERO DELLA GIUSTIZIA CAPO DEL D.A.P.
UFFICIO DI SORVERGLIANZA DI SIENA

“Mi riscatto per Siena”

“Promozione di un programma sperimentale per lo svolgimento di attività lavorative extracarcerarie di protezione ambientale, piano neve e di recupero del decoro di spazi pubblici ed aree verdi nonché raccolta rifiuti da parte dei soggetti in stato di detenzione e di modelli locali di  gestione integrata del ciclo di raccolta dei rifiuti nelle comunità penitenziarie territoriali”

Premesso

  • Nello spirito dell’art. 27 della Costituzione, il trattamento rieducativo dei soggetti ridotti in vincolis deve tendere “al reinserimento sociale degli stessi”;
  • Il lavoro all’interno ed all’esterno degli Istituti Penitenziari, anche accompagnato da opportune iniziative di formazione e tutoring, rappresenta strumento fondamentale di rieducazione, recupero e reinserimento sociale dei soggetti detenuti in espiazione di pena definitiva;
  • VISTA la legge 26 luglio 1975 n. 354, recante “Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”
  • VISTO il decreto del Presidente della Repubblica 27 aprile 1999 n. 158, “Regolamento recante norme per la elaborazione del metodo normalizzato per definire la tariffa del servizio di gestione del ciclo dei rifiuti urbani”;
  • VISTO il decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante “Norme in materia di gestione dei rifiuti e di bonifica dei siti inquinati”;
  • VISTA la legge 19 agosto 2016, n. 166, recante “Disposizioni concernenti la donazione e la distribuzione di prodotti alimentari e farmaceutici a fini di solidarietà sociale e per la limitazione degli sprechi”;
  • VISTO il decreto del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare del 20 aprile 2017, recante “Criteri per la realizzazione da parte dei Comuni di sistemi di misurazione puntuale delle quantità di rifiuti conferiti al servizio pubblico di sistemi di gestione caratterizzati dall'utilizzo di correttivi ai criteri di ripartizione del costo del servizio, finalizzati ad attuare un effettivo modello di tariffa commisurata al servizio reso a copertura integrale dei costi relativi al servizio di gestione dei rifiuti urbani e dei rifiuti assimilati”;
  • VISTO l'art. 1 comma 659 (lettera e-bis) della legge 27 dicembre 2013, n. 147 (introdotto dall'art. 36 della legge 28 dicembre 2015, n. 221) in base al quale i Comuni, con regolamento di cui all'art. 52 del decreto legislativo 15 dicembre 197, n. 446, possono prevedere riduzioni tariffarie ed esenzioni anche nel caso di attività di prevenzione nella produzione di rifiuti, commisurando le riduzioni tariffarie alle quantità di rifiuti non prodotti;
  • VISTO l'art. 1, comma 660, della legge 27 dicembre 2013, n. 147, in base al quale i Comuni possono deliberare, con regolamento di cui all'articolo 52 del citato decreto legislativo n. 446 del 1997, ulteriori riduzioni ed esenzioni rispetto a quelle previste dal comma 659, ma la relativa copertura deve essere assicurata attraverso il ricorso a risorse derivanti dalla fiscalità generale del Comune;
  • VISTA la direttiva 2008/98/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 19 novembre 2008 e successive modifiche e integrazioni;
  • VISTO il DPR 230/2000, Regolamento recante norme sull’Ordinamento Penitenziario e sulle misure privative e limitative della libertà che prevede:
    • all’art. 1 “il trattamento rieducativo (…) è diretto a promuovere un processo di modificazione delle condizioni e degli atteggiamenti personali, nonché delle relazioni familiari e sociali che sono di ostacolo ad una costruttiva partecipazione sociale”;
    • all’art. 27 che la persona giunga ad una “riflessione sulle condotte antigiuridiche poste in essere, sulle motivazioni e sulle conseguenze negative delle stesse per l’interessato medesimo e sulle possibili azioni di riparazione delle conseguenze del reato, incluso il risarcimento dovuto alla persona offesa”;
    • all’art. 68 comma 6, che le Direzioni degli Istituti e dei Centri di Servizio Sociale curino la partecipazione della comunità al reinserimento sociale dei condannati e le possibili forme di essa;

Premesso che

  • il Comune di Siena, in base alle previsioni del proprio Statuto, svolge attività di sostegno, assistenza tecnica ed erogazione di servizi nell'interesse e nei confronti dei propri cittadini e nel rispetto della Costituzione nell'ambito dell'integrazione e risocializzazione dei carcerati;
  • nel quadro degli scopi previsti dalle leggi in materia di Ordinamento Penitenziario, il Ministro della Giustizia, attraverso il Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria (D.A.P.), promuove l'attività lavorativa in favore delle persone ristrette negli istituti penitenziari, anche in  collaborazione con strutture pubbliche e private, al fine di dare concreta attuazione al mandato di cui all'art. 27 della Costituzione;
  • il lavoro rappresenta uno degli elementi del trattamento penitenziario finalizzati al reinserimento sociale dei detenuti ed al conseguente abbattimento del rischio di recidiva, in conformità alle finalità degli artt. 15 e seguenti della legge 26 luglio 1975 n. 354, recante “Norme  sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”;
  • lo svolgimento di attività gratuite a favore della collettività e dell'ambiente rappresenta una delle possibili modalità in cui si estrinseca la finalità riparativa della pena;
  • il lavoro di pubblica utilità costituisce uno degli strumenti previsti dal Legislatore per il perseguimento dei suddetti obiettivi ed, in particolare, secondo il disposto di cui all'art. 21, comma 4 ter, della legge 26 luglio 1975, n. 354, rappresenta una modalità di attuazione del programma di trattamento dei detenuti ammessi al lavoro all'esterno, i quali “possono essere assegnati a prestare la propria attività a titolo volontario e gratuito, tenendo conto anche delle loro specifiche professionalità e attitudini lavorative, nell'esecuzione di progetti di pubblica utilità in favore della  collettività da svolgere presso lo Stato, le Regioni, le Province, i Comuni, le Comunità montane, le unioni di Comuni, le Aziende Sanitarie Locali o presso enti o organizzazioni, anche internazionali, di assistenza sociale, sanitaria e di volontariato”.

Rilevato che

  • il D.A.P., quale “cellula” sociale delle comunità sulle quali insistono gli istituti penitenziari, pone grande attenzione ai temi relativi al patrimonio ambientale ed al riciclo dei rifiuti e sensibilizza tutte le strutture presenti sul territorio ad incrementare i livelli di raccolta differenziata ed a sviluppare spazi occupazionali in tale settore per le persone ristrette;
  • le modalità di calcolo della tassa sui rifiuti applicate agli istituti penitenziari dislocati sul territorio nazionale presentano, attualmente, differenze particolarmente significative;
  • il costante monitoraggio eseguito dal D.A.P. ha consentito di osservare come siano ormai diffusi, in ambito carcerario, esempi virtuosi di buone prassi nella gestione del ciclo dei rifiuti, tali da rendere auspicabile un coinvolgimento, in termini di compartecipazione diretta, delle persone ristrette e del personale degli indotti carcerari locali, anche fuori dal contesto inframurario, previ accordi con i Comuni e con le Aziende che gestiscono il servizio, sulla base del principio di sussidiarietà orizzontale di ispirazione costituzionale;
  • i rifiuti alimentari, ivi inclusi quelli derivati da generi alimentari potenzialmente edibili, costituiscono generalmente la principale frazione di rifiuto prodotta all'interno degli istituti penitenziari;
  • la copertura economica per l'introduzione di riduzioni tariffarie legate all'avvio di progetti in esame all'interno degli istituti penitenziari deve essere assicurata attraverso risorse derivanti dalla fiscalità generale del Comune.

Considerato che

  • il Comune di Siena, a livello locale, può operare efficacemente con un ruolo attivo e di supporto nell'attuazione delle politiche volte alla salvaguardia dell'ambiente ed al contrasto del fenomeno criminale, anche agevolando lo scambio di buone pratiche;
  • il D.A.P., a tal fine, mira a consolidare la rete di contatti fra gli Istituti penitenziari e gli Enti locali, allo scopo di favorire nuove opportunità occupazionali per la popolazione ristretta, di contribuire a sviluppare nei detenuti un senso etico di rispetto per l'ambiente e per i territori che ospitano le strutture penitenziarie, di garantire una tendenziale omogeneità nella commisurazione delle tariffe applicate dai Comuni per la gestione del ciclo dei rifiuti, che attualmente presenta significativi squilibri tariffari, con l'obiettivo di giungere ad un altro significativo abbattimento tramite accordi a livello locale.

TUTTO QUANTO SOPRA PREMESSO E CONSIDERATO

IL COMUNE DI SIENA

IL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA CAPO DEL D.A.P.

L’UFFICIO DI SORVERGLIANZA DI SIENA

CONVENGONO QUANTO SEGUE

 

Art. 1
(Oggetto)

Il presente accordo di collaborazione ha come oggetto:

  1. la promozione ed attuazione di un programma sperimentale, del Comune di Siena, per lo svolgimento di attività lavorative extramurarie di protezione ambientale e di recupero del decoro di spazi pubblici ed aree verdi, nonché attività inerenti la raccolta dei rifiuti, la protezione civile compreso il piano neve da parte dei soggetti in stato di detenzione in favore delle comunità locali;
  2. la promozione di modelli locali di gestione dei rifiuti nelle comunità penitenziarie territoriali ispirati al principio della “gerarchia dei rifiuti”, secondo quanto previsto dalla Direttiva 2008/98/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 19 novembre 2008 e successive modifiche ed integrazioni.

Art. 2
(Finalità)

Le finalità sono quelle di:

  1. incrementare le opportunità di lavoro e di formazione lavorativa tra detenuti e internati, anche in forma di volontariato, per la tutela dell'ambiente ed il recupero del decoro di spazi pubblici ed aree verdi (eco-volontari);
  2. favorire e stimolare l'avvio di progetti che coinvolgano la popolazione carceraria nella corretta gestione dei rifiuti, e la raccolta differenziata ivi inclusi quelli volti ad attuare misure di prevenzione, riutilizzo e preparazione per il riutilizzo;
  3. favorire le attività di protezione civile compreso il piano neve;
  4. implementare e condividere le conoscenze relative alla modalità di produzione e di gestione dei rifiuti all'interno degli istituti penitenziari ed agevolare lo scambio di buone prassi del settore;
  5. favorire una omogeneizzazione dei criteri di applicazione della tassa sui rifiuti agli istituti penitenziari presenti sul territorio nazionale.

Art. 3
(Attività)

  1. il Comune di Siena si impegna a promuovere, in ogni forma e modo ritenuti idonei, in modo da consentire la più ampia diffusione delle iniziative intraprese, in funzione della realizzazione degli obiettivi perseguiti dal presente Protocollo, tenendo informato il D.A. P. di tali iniziative;
  2. il D.A.P. si impegna a proseguire nell'opera di impulso già autonomamente avviata;
    • ad  individuare le buone pratiche su tutti i territori e promuoverne l'estensione ad altre comunità locali;
    • a favorire modelli strutturali di partecipazione della comunità ristretta alla salvaguardia dell'ambiente che ospita gli istituti (sussidiarietà orizzontale), aggiornando semestralmente il Comune di Siena sui risultati ottenuti;
  3. le parti si impegnano a favorire la partecipazione a specifici bandi europei;
  4. le parti si impegnano a promuovere progetti da finanziare anche attraverso le Casse delle Ammende.

Art. 4
(Unità paritetica di gestione)

Comune di Siena e D.A.P. danno vita ad una Unità paritetica di gestione composta da due membri per ciascuna delle parti, designati dalle stesse: L'Unità paritetica si dota di un programma dei lavori da aggiornare annualmente e si avvale di una segreteria tecnica con

sede presso il D.A.P., composta da un funzionario contabile, un funzionario, e tre appartenenti alla polizia penitenziaria, senza esonero dalle attività dai medesimi svolte.

La scelta dei detenuti terrà conto delle caratteristiche personali e culturali degli stessi nonché del tipo di reato commesso.

Art. 5
(Compiti dell'Unità paritetica di gestione)

L'Unità paritetica di gestione si occupa di fornire gli indirizzi, il supporto e le linee guida per l'attuazione delle attività previste dal Protocollo d'Intesa ed ha i seguenti compiti:

  1. monitora l'andamento dell'operatività del Protocollo e della Convenzione con il Comune di Siena, anche attraverso l'elaborazione di rapporti periodici;
  2. verifica ed analizza i dati qualitativi e quantitativi acquisiti;
  3. elabora ed adotta proposte per eventuali atti di indirizzo e modelli di semplificazione volti ad agevolare l'attuazione della Convenzione;
  4. agisce quale organo di indirizzo e nelle materie oggetto del presente Protocollo d'Intesa;
  5. esamina ed esprime valutazioni sugli atti e i documenti nelle materie oggetto del presente Protocollo d'Intesa;
  6. valuta la corrispondenza con gli obiettivi fissati nel presente Protocollo d'Intesa.

Art. 6
(Durata)

Il presente Protocollo entra in vigore alla data della sottoscrizione ed ha la durata di anni 3 (tre). Tacitamente rinnovabile salvo formale recesso di una delle due parti da comunicare almeno 60 giorni prima della scadenza stabilita.

Art. 7
(Controversie)

Le parti si impegnano a dirimere ogni eventuale conflitto interpretativo o applicativo del presente Protocollo in ossequio ai principi di lealtà e collaborazione istituzionale.

Art. 8
(Modifiche ed integrazioni)

Il presente Protocollo potrà essere modificato e/o integrato mediante successivi accordi sottoscritti dalle parti.

Art. 9
(Clausola di invarianza finanziaria)

Dal presente Protocollo e dalla sua attuazione non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio dello Stato.

Luigi De Mossi, Sindaco del Comune di Siena
Francesco Basentini, Capo del D.A.P.
Maria Pia Savino, Ufficio di Sorveglianza di Siena

Siena, lì 13 maggio 2019