Protocollo "Mi riscatto per TORINO" - Sottoscrizione di intenti tra Ministero della giustizia, Tribunale di sorveglianza e Comune di Torino per la promozione di percorsi di inclusione lavorativa della popolazione detenuta - 16 gennaio 2019

16 gennaio 2019


MINISTERO DELLA GIUSTIZIA

Sottoscrizione di Intenti per la promozione di percorsi di inclusione lavorativa della popolazione detenuta

Tra:

  • Il Ministero della Giustizia Capo del D.A.P. Dott. Francesco Basentini
  • Il Presidente del Tribunale di Sorveglianza Torino Dott.ssa Anna Bello
  • La Sindaca di Torino Chiara Appendino
  • La Garante dei Detenuti del Comune di Torino Monica Gallo
  • Presidente della Cassa delle Ammende dott. Gherardo Colombo

CONSIDERATO CHE

  • Nello spirito dell’art. 27 della Costituzione, il trattamento rieducativo dei soggetti ridotti in vinculis deve tendere “al reinserimento sociale degli stessi”;
  • Il lavoro all’interno ed all’esterno degli Istituti Penitenziari, anche accompagnato da opportune iniziative di formazione e tutoring, rappresenta strumento fondamentale di rieducazione, recupero e reinserimento sociale dei soggetti detenuti in espiazione di pena definitiva;
  • Il D.P.R. 230/2000, Regolamento recante norme sull’Ordinamento Penitenziario e sulle misure privative e limitative della libertà, prevede:

*all’art. 1 che “il trattamento rieducativi (...) è diretto a promuovere un processo di modificazione delle condizioni e degli atteggiamenti personali, nonché delle relazioni familiari e sociali che sono di ostacolo ad una costruttiva partecipazione sociale”;
*all’art. 27 che la persona giunga ad una “riflessione sulle condotte antigiuridiche poste in essere, sulle motivazioni e sulle conseguenze negative delle stesse per l’interessato medesimo e sulle possibili azioni di riparazione delle conseguenze del reato, incluso il risarcimento dovuto alla persona offesa”;
*all’art. 68 comma 6, che le Direzioni degli Istituti e dei Centri di Servizio Sociale curino la partecipazione della comunità al reinserimento sociale dei condannati e le possibili forme di essa;

  • il Ministero della Giustizia, Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, intende promuovere ogni iniziativa tesa allo sviluppo delle attività lavorative in favore della popolazione detenuta, al fine di ridurre il rischio di recidiva e recuperare alla comunità il reo, individuato, in sinergia con la Magistratura di Sorveglianza e con gli Enti territoriali, percorsi di riabilitazione e reinserimento sociale in favore di soggetti condannati definitivi in espiazione di pena, ponendo attenzione anche alla dimensione della riparazione del danno conseguente alla commissione del reato;
  • lo svolgimento di attività lavorativa a beneficio della collettività può costituire anche:
    • una forma di riparazione che il condannato pone in essere nei confronti della collettività quale parte offesa dal fatto criminoso commesso;
    • un’azione riparatoria concordata tra vittima e reo, quale risultato di un incontro di mediazione cui gli stessi abbiano consensualmente aderito;
    • un’attività di indubbia valenza per il reo, in quanto effetto e momento di un processo dinamico di reintegrazione sociale;
  • che la Magistratura di Sorveglianza, quale giudice di prossimità ai soggetti detenuti ed al mondo penitenziario, nell’esercizio delle sue funzioni, è garante dell’attuazione dell’art. 27, 2° comma della Costituzione e riveste un ruolo centrale nella tutela dei diritti delle persone detenute ritiene, salva l’autonomia e la indipendenza dell’Ufficio di Sorveglianza di Torino e del Tribunale di Sorveglianza di Torino nell’esercizio degli atti di giurisdizione di rispettiva competenza, che lo svolgimento di attività lavorative svolte da soggetti detenuti a regime ordinario ovvero alternativo, a beneficio della collettività, oltre a costituire una forma di riparazione posta in essere nei confronti della società civile, quale parte offesa dal fatto criminoso commesso, sia anche momento di un processo dinamico dei reintegrazione sociale assumendo il significato di atto teso a rinsaldare il “patto di cittadinanza”, riconosce la validità di progetti unitari a sostegno del recupero sociale di soggetti condannati definitivi al fine di favorirne l’inclusione sociale, agevolando l’apprendimento di materie e tecniche utili all’inserimento nel mondo del lavoro dei soggetti coinvolti nonché sollecitando l’empowerment di questi ultimi nell’acquisizione della consapevolezza della valenza sociale del loro operato;
  • Il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria – Ministero della Giustizia pone grande attenzione ai temi relativi al patrimonio ambientale e al riciclo dei rifiuti, sensibilizzando tutte le strutture del territorio ad incrementare i livelli di raccolta differenziata negli istituti penitenziari e a sviluppare spazi occupazionali nel settore per le persone ristrette;
  • Lo scopo ulteriore del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria è anche quello di ottenere, a livello nazionale sul medio periodo, un abbattimento delle spese tributarie a carico delle casse dell’Erario grazie all’istituto della tariffa puntuale cosi come previsto dalle norme in materia;
  • Lo sviluppo di occasioni di reinserimento occupazionale richiede il coinvolgimento sinergico delle istituzioni e dei diversi soggetti pubblici e privati presenti sul territorio;

Atteso che

  • Il Comune di Torino, al fine di dare continuità a quanto già fatto nel triennio 2015-18, intende promuovere e realizzare interventi di politica attiva del lavoro a favore di lavoratori e persone appartenenti a categorie in condizioni di svantaggio che hanno difficoltà ad inserirsi nel mondo del lavoro, impiegandoli sia in forma di volontariato per attività di pubblica utilità, sia per percorsi di inclusione lavorativa supportati da borse lavoro o work experience finanziate con risorse esterne (fondazioni, enti esterni pubblici e privati, Fondi Sociali Europei, Cassa delle Ammende);
  • La L. n. 328/2000 “Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali” che prevede, all’art. 6, che i Comuni “nell’esercizio delle loro funzioni provvedono a promuovere, nell’ambito del sistema locale dei servizi sociali a rete, risorse della collettività tramite forme  innovative di collaborazione per lo sviluppo, di interventi di aiuto e per favorire la reciprocità tra cittadini nell’ambito della vita comunitaria”
  • Che il mandato istituzionale del Dipartimento Amministrazione Penitenziaria è informato all’attuazione del principio, di matrice Costituzionale, secondo cui il trattamento penitenziario deve essere conforme ad umanità e tendere alla rieducazione del condannato, oltre che assicurare il rispetto della dignità della persona;

Convengono

  • Di avviare una collaborazione volta a sviluppare percorsi di reintegrazione sociale e lavorativa in favore di soggetti destinatari di condanna penale definitiva in detenzione a regime ordinario ovvero in lavoro esterno/regime alternativo alla detenzione, sia in forma di volontariato per attività di pubblica  utilità, sia per percorsi di inclusione lavorativa supportati da borse lavoro o work experience finanziate con risorse esterne (fondazioni, enti esterni pubblici e privati, Fondi Sociali Europei, Cassa delle Ammende).

Le modalità esecutive dei progetti saranno definite in separati Protocolli di intesa che definiranno, altresì, gli impegni di dettaglio che le Parti andranno ad assumere con riferimento alle proprie specifiche funzioni.

Torino, 16 gennaio 2019

 

  • Il Ministero della Giustizia Capo del D.A.P. Dott. Francesco Basentini
     
  • Il Presidente del Tribunale di Sorveglianza Torino Dott.ssa Anna Bello
     
  • La Sindaca di Torino Chiara Appendino
     
  • La Garante dei Detenuti del Comune di Torino Monica Gallo
     
  • Presidente di Cassa delle Ammende Dott. Gherardo Colombo