Protocollo d'intesa tra Ministero della Giustizia e la Regione Calabria - 19 ottobre 2016

19 ottobre 2016

PROTOCOLLO D’INTESA

tra il MINISTERO DELLA GIUSTIZIA

e la REGIONE CALABRIA

Vista la legge del 26 luglio 1975 n. 354 recante le “norme sull’Ordinamento Penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative della libertà”

Visto il D.P.R. del 30 giugno 2000 n. 230 – “Regolamento di esecuzione dell’Ordinamento Penitenziario”

Visto il Decreto Legislativo 18 agosto 2000, n. 267 – “Testo Unico delle leggi sull’ordinamento degli Enti Locali

Vista la Legge 8 novembre 2000, n. 328 - "Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali"

Vista la Legge Regionale del 5 dicembre 2003 n. 23 in attuazione della legge n. 328/2000 che promuove la collaborazione con gli organi periferici dello Stato, in particolare con l’Amministrazione Penitenziaria nell’ambito del Piano Sociale regionale;

Considerato che l’art. 27 della Costituzione italiana sancisce che “Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al sensodi umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato”;

Attesa la collaborazione interistituzionale tra il Ministero della Giustizia e Regione Calabria, già in atto con la precedente programmazione comunitaria 2007-2013, per effetto della stipula dell’Accordo interregionale del 27 aprile 2011, in materia di miglioramento dei servizi di reinserimento socio-la
vorativo dei soggetti in esecuzione penale;

Premesso

che il lavoro rappresenta lo strumento principale per favorire il processo di inclusione sociale e l’adozione di modelli di vita che facilitano il reinserimento sociale sono di primaria importanza per la riduzione dei tassi di recidiva;

che la problematica del lavoro delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale necessita di azioni incisive promosse attraverso una sinergica collaborazione tra le diverse istituzioni;

che favorire iniziative miranti alla creazione di lavoro permette di attuare i principi contenuti nell’art. 27 della Costituzione italiana;che elaborare progettualità per offrire concretamente opportunità di esperienze lavoro, rivolte a soggetti adulti e minori in esecuzione penale può costituire un valido e solido strumento per il reinserimento sociale;

che gli ambiti ove realizzare le singole progettualità sono tuttora da individuare,nell’intento di favorire il superamento di tutti gli ostacoli sociali e strutturali che potrebbero impedire l’attuazione delle varie iniziative si ritiene opportuno definire nel Protocollo d’Intesa le caratteristiche generalidella cooperazione e rimandare a successive “Appendici operative”, sottoscritte dai rappresentanti degli Uffici competenti, i dettagli organizzativi ed operativi delle singole attività;

le parti convengono quanto segue

;

Art. 1 – Obiettivi

Con il presente Protocollo d’intesa il Ministero de lla Giustizia e la Regione Calabria si impegnano ad elaborare iniziative nelle comunità presso le quali sono presenti Istituti di pena, Uffici di Esecuzione Penale Esterna e le strutture della Giustizia Minorile per agevolare il percorso di recupero e re
inserimento sociale dei soggetti sottoposti a misure privative e limitative della liberta personale

 

Art. 2 – Ambito di intervento

Il presente Protocollo d’intesa definisce le condizioni generali delle azioni da intraprendere per:

  • le attività trattamentali e gli interventi di supporto alle persone in esecuzione penale, agli ex detenuti e alle loro famiglie;
  • l’inclusione socio-lavorativa delle persone in esecuzione penale esterna;
  • il trattamento dei minori sottoposti a misure penali;
  • progetti specifici.

Art. 3 – Strumenti attuativi

I dettagli ed i singoli aspetti organizzativi dell’iniziativa sono definiti nelle ambito di apposite “Appendici operative”
Le risorse finanziarie per l’attuazione delle progettualità sono provenienti da fondi nazionali, regionali e comunitari a disposizione dell Ministero della Giustizia e della Regione Calabria che saranno individuati dalle singole amministrazioni con successivi adempimenti amministrativi.
 

Art. 4 - Valutazione e rendicontazione

Il Ministero della Giustizia e la Regione Calabria attraverso i referenti e con le modalità specificate nell’“Appendice operativa” provvederanno al monitoraggio di tutte le azioni avviate a livello territoriale nonché alla verifica del corretto e
puntuale utilizzo delle risorse finanziarie stanziate per le singole iniziative.

 

Art. 5 – Durata

La durata della validità del presente Protocollo d’intesa decorre dalla data di sottoscrizione fino alla conclusione della programmazione comunitaria 2014 -2020 e delle iniziative finanziate con le varie risorse messe a disposizione, siano esse comunitarie, nazionali, regionali. Il Ministero della Giustizia e la Regione Calabria di comune accordo possono favorire e coinvolgere altre Amministrazioni interessate al raggiungimento degli obiettivi contenuti nel presente Protocollo d’intesa
Regione Calabria
Ministero della Giustizia

Appendice operativa collegata al protocollo d’intesa tra il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e la Regione Calabria per l’attuazione di un progetto pilota per il reinserimento socio-lavorativo dei detenuti dell’Istituto Penitenziario di Laureana di Borrello.

Vista la legge del 26 luglio 1975 n. 354 recante le norme sull’Ordinamento Penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative della libertà”

Visto il D.P.R. del 30 giugno 2000 n. 230 – “Regolamento di esecuzione dell’Ordinamento Penitenziario”

Visto il Decreto Legislativo 18 agosto 2000, n. 267 Testo Unico delle leggi sull’ordinamento degli Enti Locali ”;

Vista la Legge 8 novembre 2000, n. 328 -"Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali";

Vista la Legge Regionale del 5 dicembre 2003 n. 23 in attuazione della legge n. 328/2000 che promuove la collaborazione con gli organi periferici dello Stato, in particolare con l’Amministrazione Penitenziaria nell’ambito del Piano Sociale regionale;

Considerato che l’art. 27 della Costituzione italiana sancisce che “Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato”;
 

Art.1
 Oggetto

La presente Appendice operativa viene stipulata tra Regione Calabria e Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria per l'attuazione dello specifico progetto denominato "Progetto pilota per l’Istituto penitenziario di Laureana di Borrello” volto alla produzione di olio d’oliva e commercializzazione di prodotti.
 

Articolo 2
Ambito operativo e fasi attuative del progetto

L'ambito operativo del progetto prevede la realizzazione di percorsi stabili di inserimento socio-lavorativo dei detenuti dell’istituto penitenziario di Laureana di Borrello.
 

Articolo 3
Riparto degli oneri organizzativi

Con la presente appendice operativa la Regione Calabria, in attuazione del protocollo d’intesa con il Ministero della Giustizia, si impegna a finanziare un progetto pilota per il reinserimento socio-lavorativo delle detenute dell’Istituto di Laureana di Borrello, per un importo complessivo di € 200.000,00.

Il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria si impegna a realizzare il progetto pilota per il reinserimento socio-lavorativo dei detenuti dell’Istituto Penitenziario di Laureana di Borrello, nel rispetto dei Regolamenti comunitari per l’utilizzo dei fondi europei, attraverso l’Istituto penitenziario individuato ed il Provveditorato Regionale.
Il monitoraggio e la valutazione delle attività di formazione professionale e inserimento lavorativo dei detenuti giovani adulti coinvolti nella presente iniziativa pilota, nonché la verifica del corretto e puntuale utilizzo delle risorse finanziarie
sarà realizzata dal Comitato composto da un rappresentate designato dal Provveditorato Regionale della Calabria e da un rappresentante della Regione Calabria.
Il predetto comitato informerà semestralmente il Servizio di coordinamento e raccordo delle attività del Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria e del Dipartimento Giustizia minorile e di comunità sull’andamento del progetto e sui risultati conseguiti, affinché siano individuati e definiti percorsi stabili di reinserimento socio-lavorativo e modelli di intervento da trasferire in altre realtà territoriali.
 

Regione Calabria
Il Capo del Dipartimento Amministrazione Penitenziaria

Allegato Appendice operativa DAP

Progetto pilota per l'inclusione socio-lavorativa dei detenuti dell’Istituto di Laureana di Borrello volto alla produzione di olio di oliva.

Il progetto pilota per I'istituto penitenziario di Laureana di Borrello è volto all'inclusione socio-lavorativa dei detenuti, attraverso l'adeguamento professionale nel settore della produzione dell'olio d'oliva.
Il progetto prevede la realizzazione di un frantoio presso l'Istituto ed è formulato ipotizzando la disponibilità di una superficie coltivata con olivi pari da Ha 10,00.
La produttività di un oliveto varia in funzione del l'età e numero delle piante, della varietà, delle condizioni climatiche e pedologiche (fertilità e profondità suolo) e dalle pratiche agronomiche utilizzate. A fronte di una produzione indicativa di 50 q.li per ettaro per un oliveto con circa 300 piante/ha e la possibilità di utilizzare 20 unità lavorative giornaliere con una capacità media di raccolta, con I'ausilio di agevolatori pneumatici e/o elettrici, pari ad 80/10 0 kg a persona al giorno ne consegue una quantità dprodotto da conferire al frantoio di circa l6118 q.li a giomo.
Il costo di un frantoio aziendale con un impianto con capacità lavorative fino a 500 kg/ora di olive è in media pari a circa 90.000/100.000 euro.

Le diverse capacità di lavoro di un frantoio richiedono la disponibilità di locali di idonee dimensioni per ospitare una tramoggia di scarico delle olive, una coclea per il passaggio al defogliatore e alla machina per il lavaggio delle drupe, frangitore, gramolatrice per il mescolamento e centrifuga per l'estrazione dell'olio dall'acqua di vegetazione e sansa. In riferimento a lle suindicate capacità si dovrebbero avere a disposizione locali da un minimo di 20125 mq a 40/50 mq i quali vanno adeguati per essere conformi ai requisiti igienico-sanitari lbuona areazione. pavimenti e muri lavabili) previsti dalla legge (d.lgs. 193/07) per un laboratorio alimentare di tipo artigianale.
Oltre agli obblighi per le registrazioni sanitarieva effettuata la registrazione al Sistema Informatico Nazionale che nel caso di conferimento al frantoio
di olive provenienti dalla propria azienda non implica la tenuta dei registri di carico e scarico mentre tale obbligo sussiste nel caso di altra provenienza del
le olive.
Ai costi da sostenere per eventuali adeguamenti dei locali (variabili dai 5.000 ai 15.000 euro) si aggiungono le spese di gestione e manutenzione che variano dai 300/400 euro/anno per frantoi di piccole dimnsioni a circa 3.500 euro/anno per la tipologia con maggiori capacità lavorative.
I costi per l'imbottigliamento variano da un minimo di 500 euro per semplici attrezzature manuali a 6.000 euro per linee semi automatiche.
Per valorizzare e differenziare l'indirizzo produttivo aziendale parte della produzione di olive si puo destinare a consumo alimentare conservato in barattoli.
La spesa preventivata per l'organizzazione del laboratorio alimentare artigianale le attrezzature per lo stoccaggio di olio e olive ed il relativo confezionamento è pari ad euro 30.000,00 rimodulabile in funzione della quantità disponibile di olive adatte a questo tipo di commercializzazione.
Un altro aspetto non trascurabile per una puntuale valutazione di fattibilità di un frantoio è quello legato alla gestione dei residui di lavorazione costituitidalle acque di vegetazione e dalle sanse, poiché i n un processo lavorativo di 100 Kg di olive (sistema con tinuo a tre uscite) si producono poco meno di 70 kg di sansa e 25 kg di acqua di vegetazione.
Secondo la normativa vigente (d. lgs. 152106 ed int egrato con d.lgs. 4/08) i residui delta lavorazione delle olive non sono considerati rifiuti se impiegati a fini agronomici ed energetici ed il loro utllizzo non alreca danni all'ambiente e non costituisce alcun pericolo per la salute umana.
Infatti, la normativa prescrive, prima dello spargimento dei suindicati sottoprodotti, l'obbligo di un'apposita segnalazione al Comune in cui ricade il sito dove vengono distribuite le acque di vegetazione e le sanse nel rispetto dei limiti sia della distanza dai centri a bitati, dalle aree che interagiscono con sistemi di approvvigionamento di acqua per consumo umano e della la profondità delle falde freatiche se presenti ...etc. e sia della quantità distribuita che va effettuata garantendo una distribuzione omogenea sul terreno e senza che abbiano subito alcun trattamento.

Lo stoccaggio dei residui deve avvenire in apposite cisterne e nel caso in cui non vengano rispettati le prescrizioni e i requisiti della normativa vigente i residui della lavorazione sono considerati rifiuti speciali non pericolosi Infine, considerata la peculiarità della tipologia di lavorazione è auspicabile l'organizzazione di un breve corso teorico di formazione per i futuri operatori addetti al frantoio ed un corso formativo per la coltivazione dell'olivo i cui costi complessivamente sono di euro 800/1000 a partecipante.

  • Prospetto sinottico costi presunti Voci di costo (euro) Capacita lavorative del frantoio fino 500 Kg/ora
  • Costo impianto €100.000,00
  • Costo adeguamento locali €20.000.00
  • Spese di gestione e manutenzione €4.000,00
  • Linea di imbottigliamento €6.000,00
  • Stoccaggio olio e prodotti finiti da commercializza
  • re € 30.000,00
  • Corsi di formazione professionale e tirocinio per 3
  • 0 partecipanti €40.000.00
  • Totale progetto 200.000,00

La strutturazione di un impianto per la produzione dell'olio di oliva non può prescindere da un'attenta analisi e verifica della realtà produttiva (superficie e condizione oliveto, numero delle persone da coinvolgere nell'intero processo produttivo ed infrastrutture) sia per un razionale dimensionamento della capacità lavorativa di un frantoio, che per la metodologia di estrazione (nel caso specifico si fa riferimento ad un impianto a sistema continuo), nonché per un'esatta valutazione di tutte le esigenze che incidono sui costi dell'impianto.
L'implementazione del presente progetto pilota consentirà la sperimentazione di nuove opportunità di lavoro per la popolazione detenuta dell'Istituto penitenziario di Laureana di Borrello e potrà contribuire,con I'apporto di ulteriori interventi degli Enti e della comunità locale, a favorire il rafforzamento
della legalità, della sicurezza e dello sviluppo del territorio.

Appendice operativa collegata al protocollo d’intesa tra il Dipartimento Giustizia minorile e di comunità e Regione Calabria per l’att uazione di un progetto pilota per il reinserimento socio-lavorativo dei giovani a dulti detenuti negli Istituti Penitenziari per adulti della Regione Calabria.

Vista la legge del 26 luglio 1975 n. 354 recante le “ norme sull’Ordinamento Penitenziario e sulla esecuzione delle misure priva tive della libertà” ;

Visto il D.P.R. del 30 giugno 2000 n. 230 – “Regolamento di esecuzione dell’Ordinamento Penitenziario” ;

Visto il Decreto Legislativo 18 agosto 2000, n. 267 – “ Testo Unico delle leggi sull’ordinamento degli Enti Locali ”;

Vista la Legge 8 novembre 2000, n. 328 - "Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali";

Vista la Legge Regionale del 5 dicembre 2003 n. 23 in attuazione della legge n. 328/2000 che promuove la collaborazione con gli org ani periferici dello Stato, in particolare con l’Amministrazione Penitenziaria nel l’ambito del Piano Sociale regionale;

Considerato che l’art. 27 della Costituzione italia na sancisce che “Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato”.
 

Art.1
Oggetto

La presente Appendice operativa viene stipulata tra Regione Calabria e Dipartimento dell’Amministrazione per la Giustizia minorile e di comunità per l'attuazione dello specifico progetto denominato "Progetto pilota per l’inclusione socio-lavorativa dei giovani adulti detenuti negli Istituti penitenziari per adulti della Regione Calabria.

Articolo 2
Ambito operativo e fasi attuative del progetto.


L'ambito operativo del progetto prevede la realizza zione di percorsi stabili di inserimento socio-lavorativo dei giovani adulti det enuti negli Istituti penitenziari per adulti della Regione Calabria, per favorire l’acces so alle misure alternative alla detenzione e conferire maggiore efficacia agli inte rventi integrati dei inclusione attiva.

 

Art.3
Riparto degli oneri organizzativi

 

Con la presente appendice operativa la Regione Calabria, in attuazione del protocollo d’intesa con il Ministero della Giustizi a, si impegna a finanziare un progetto pilota per il reinserimento socio-lavorati vo dei giovani adulti, detenuti negli istituti penitenziari della Regione Calabria, attra verso la rimozione degli ostacoli di carattere sociale che impediscono l’accesso alle mi sure alternative alla detenzione, per un importo complessivo pari a € 200.000,00. Il Dipartimento della Giustizia minorile e di comunità attraverso gli Uffici di esecuzione penale esterna della Regione Calabria si impegna a realizzare il progetto pilota per il reinserimento socio-lavorativo dei giovani adulti, detenuti negli Istituti penitenziari della Regione Calabria, nel rispetto d ei Regolamenti comunitari per l’utilizzo dei fondi europei. Il monitoraggio e la valutazione delle attività di formazione professionale e inserimento lavorativo dei detenuti giovani adulti coinvolti nella presente iniziativa pilota, nonché la verifica del corretto e puntuale utilizzo delle risorse finanziarie sarà realizzata dal Comitato composto da un rappres entate designato dall’Ufficio interdistrettuale di esecuzione penale esterna della Calabria e da un rappresentante della Regione Calabria.
Il predetto comitato informerà semestralmente il Servizio di coordinamento e raccordo delle attività del Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria e del Dipartimento Giustizia minorile e di comunità sull’ andamento del progetto e sui risultati conseguiti, affinché siano individuati e definiti percorsi stabili di reinserimento socio-lavorativo e modelli di interve nto da trasferire in altre realtà territoriali.
 

Regione CALABRIA
Il Capo del Dipartimento Giustizia Minorile e di Comunità

Appendice operativa collegata al protocollo d’intesa tra il Dipartimento Giustizia Minorile e di Comunità e Regione Calabria per l’attuazione di un progetto pilota per il reinserimento socio-lavorativo dei detenuti dell’Istituto Penale per Minorenni “S. Paternostro” di Catanzaro.

Vista la legge del 26 luglio 1975 n. 354 recante le “ norme sull’Ordinamento Penitenziario e sulla esecuzione delle misure priva tive della libertà

Visto il D.P.R. del 30 giugno 2000 n. 230 – “Regolamento di esecuzione dell’Ordinamento Penitenziario”

Visto il Decreto Legislativo 18 agosto 2000, n. 267 – “ Testo Unico delle leggi sull’ordinamento degli Enti Locali ”

Vista la Legge 8 novembre 2000, n. 328 - "Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali";

Vista la Legge Regionale del 5 dicembre 2003 n. 23 in attuazione della legge n. 328/2000 che promuove la collaborazione con gli organi periferici dello Stato, in particolare con l’Amministrazione Penitenziaria nel l’ambito del Piano Sociale regionale;

Considerato che l’art. 27 della Costituzione italia na sancisce che “Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato”;
 

Art.1
Oggetto

La presente Appendice operativa viene stipulata tra Regione Calabria e Dipartimento Giustizia Minorile e di Comunità per l'attuazione d ello specifico progetto denominato "Il forno invisibile” volto al recupero di giovani detenuti presso dell’Istituto Penale per Minorenni “S. Paternostro” di Catanzaro attraverso un percorso formativo e di produzione nel settore dell a panificazione.
 

Articolo 2
Ambito operativo e fasi attuative del progetto

L'ambito operativo del progetto prevede la realizza zione di percorsi formativi, tirocinio, qualificazione e inserimento socio-lavor ativo dei minori detenuti dell’Istituto Penale per Minorenni “S. Paternostro” di Catanzaro.

 

Articolo 3
Riparto degli oneri organizzativi

Con la presente appendice operativa la Regione Cala bria, in attuazione del protocollo d’intesa con il Ministero della Giustizi a, si impegna a finanziare un progetto pilota per il reinserimento socio-lavorati vo dei detenuti dell’Istituto Penale per Minorenni “S. Paternostro” di Catanzaro, per un importo complessivo di € 80.000,00. Il Dipartimento Giustizia Minorile e di Comunità si impegna a realizzare il progetto pilota per il reinserimento socio-lavorativo dei detenuti dell’Istituto Penale per Minorenni “S. Paternostro” di Catanzaro, nel rispetto dei Regolamenti comunitari per l’utilizzo dei fondi europei, attraverso l’Istituto penale minorile individuato ed il Centro per la Giustizia Minorile competente.

Il monitoraggio e la valutazione delle attività di formazione professionale e inserimento lavorativo dei detenuti giovani adulti coinvolti nella presente iniziativa pilota, nonché la verifica del corretto e puntuale utilizzo delle risorse finanziarie sarà realizzata dal Comitato composto da un rappres entate designato dal Centro per la Giustizia Minorile e da un rappresentante della Regione Calabria.

Il predetto comitato informerà semestralmente il Di partimento Giustizia minorile e di comunità sull’andamento del progetto e sui risul tati conseguiti, affinché siano individuati e definiti percorsi stabili di reinseri mento socio-lavorativo e modelli di intervento da trasferire in altre realtà territoriali.


Regione Calabria
Il Capo del Dipartimento Giustizia Minorile e di Comunità

Appendice operativa collegata al protocollo d’intesa tra il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e la Regione Calabria per l’attuazione di un progetto pilota sartoria sociale per il reinserimento socio-lavorativo per le detenute della Casa Circondariale Arghillà di Reggi o Calabria

Vista la legge del 26 luglio 1975 n. 354 recante le “ norme sull’Ordinamento Penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative della libertà”

Visto il D.P.R. del 30 giugno 2000 n. 230 – “Regolamento di esecuzione dell’Ordinamento Penitenziario”

Visto il Decreto Legislativo 18 agosto 2000, n. 267 – “ Testo Unico delle leggi sull’ordinamento degli Enti Locali;

Vista la Legge 8 novembre 2000, n. 328 - "Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali";

Vista la Legge Regionale del 5 dicembre 2003 n. 23 in attuazione della legge n. 328/2000 che promuove la collaborazione con gli organi periferici dello Stato, in particolare con l’Amministrazione Penitenziaria nel l’ambito del Piano Sociale regionale Considerato che l’art. 27 della Costituzione italiana sancisce che “Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato”;
 

Articolo 1

Oggetto

La presente Appendice operativa viene stipulata tra Regione Calabria e Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria per l'attuazione dello specifico progetto denominato Progetto pilota Sartoria sociale per il reinserimento socio-lavorativo delle detenute dell’istituto penitenziario di Reggi o Calabria”.

Articolo 2
Ambito operativo e fasi attuative del progetto

L'ambito operativo del progetto prevede la realizzazione di percorsi stabili di inserimento; socio-lavorativo delle detenute dell’istitutopenitenziario di Reggio Calabria.

 

Articolo 3
Riparto degli oneri organizzativi

Con la presente  appendice; operativala Regione Calabria,in attuazione del protocollo d’intesa con  il Ministero della Giustizia, si impegna a finanziare un Progetto pilota per il reinserimento socio-lavorativo delle detenute dell’istituto penitenziario di Reggio Calabria progetto per un importo complessivo di €200.000,00.
Il  Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria si impegna a realizzare il progetto pilota Sartoria sociale, nel rispetto dei Regolamenti comunitari per l’utilizzo dei fondi europei, attraverso l’Istituto penitenziario individuato ed il Provveditorato Regionale.

Il  monitoraggio  e  la  valutazione  delle  attività  diformazione  professionale  e inserimento lavorativo dei detenuti giovani adulti coinvolti nella presente iniziativa pilota,  nonché  la  verifica  del  corretto  e puntuale utilizzo    delle  risorse finanziarie sarà  realizzata  dal  Comitato  composto  da  un  rappresentate  designato  dal Provveditorato  Regionale  della  Calabria  e  da  un  rappresentante  della  Regione Calabria.

Il  predetto  comitato  informerà  semestralmente  il  Servizio  di  coordinamento  e raccordo  delle  attività  del  Dipartimento  dell’Amministrazione  penitenziaria  e  del Dipartimento  Giustizia  minorile  e  di  comunità  sull’andamento  del  progetto  e  sui risultati  conseguiti,  affinché  siano  individuati  e
definiti  percorsi  stabili  di reinserimento  socio-lavorativo  e  modelli di  intervento  da  trasferire in  altre  realtà territoriali.

Regione Calabria                     
Il  Capo del Dipartimento Amministrazione Penitenziaria


Allegato Appendice operativa DAP Progetto pilota “sartoria sociale”

Contesto sociale

Le; difficoltà incontrate dalle donnein termini di inserimento lavorativo sul nostro territorio,aumentano in modo consistente quando parliamo di categorie disoggetti particolarmente vulnerabili come gli ex detenuti.In questo caso, infatti, tali difficoltà non vanno valutate nella mera ottica della ricerca di un lavoro qualificato e tutelato, ma vanno analizzate in maniera più ampia e lette attraverso una lente socio-relazionale.Un progetto in regime di pene alternative che prevede un inserimento lavorativo coniuga diversi piani di intervento sociale grazie ad una virtuosa sinergia tra pubblico e privato sociale.

Social Concept

Il progetto intende dare l’opportunità ai soggetti destinatari ammessi di dare il proprio contributo alla società attraverso il proprio lavoro e la valorizzazione delle proprie competenze nel campo tessile. Il progetto non vuole essere soltanto un momento per favorire la fruizione di "pene
d altri soggetti sociali e che ha prodotto varie iniziative sul territorio nell'ambito della valorizzazione dellamdignità delle donne, in questo caso soggetti doppiamente svantaggiati in quanto detenuti.Il progetto costruisce libertà e sicurezza per la società diminuendo il tasso di recidività, facilitando l’inclusione attraverso la valenza pedagogica del sentirsi utili” dei detenuti, dall’altro il progetto fornisce un bagaglio di formazione professionale spendibile sul mercato del lavoro.

alternative",ma una reale “palestra” per il reinserimento sociale, un ponte tra“l’interno”e “l’esterno” dalla forte valenza pedagogica, grazie al legame che il progetto si propone di creare con la comunità,anche attraverso l’animazione territoriale del Partenariato di associazioni,gli
eventi; e la comunicazione del progetto stesso.Il progetto prosegue la mission sociale della cooperativa SOLE INSIEME e della Rete Tessile Resistente che vede cooperareda tempo Casa Circondariale, coop Soleinsieme, Istituto Industria le Panella-Vallauri Consigliera di Parità e

Descrizione del progetto

Ilprogetto prevede l’apertura presso la sezione femminile della Casa Circondariale di Reggio Calabria di una “ Sartoria Sociale- Laboratorio di Formazione e produzione” grazie all’inserimento sociolavorativo di donne detenute presso la Casa Circondariale di Reggio Calabria. L’obiettivo è relaizzare dei percorsi di riscatto sociale e di ri appropriazione di un protagonismo sociale positivo attraverso la dignità di un lavoro con possibilità di sbocchi occupazionali a seguito delle dimissioni dal carcere..Il laboratorio prevede programmi di interventoindividualizzati attraverso la realizzazione di attività occupazionali diversificate, accompagnate dalla necessaria; formazione professionale, della quale si farà carico la cooperativa SOLE INSIEME e da un supporto pedagogico, per favorire l’interazione relazionale e la formazione di soft skills
Tali laboratori prepareranno i soggetti coinvolti a “riacquisire” le personali com petenze lavorative andate perdute a causa del proprio vissuto, e fungeranno da “ambiente lavorativo protetto ” per la formazione e il definitivo inserimento lavorativo, mirando all' integrazione s ociale dell'individuo nell'ottica di un graduale processo di autonomia.I destinatari saranno le detenute ospiti dell’Istituto,comprese quelle ammesse al lavoro esterno o in semiliberta per un n umero di almeno 20 soggetti complessivi.

La Sartoria Sociale al termine del progetto si auto sosterrà economicamente attraverso:

  • commesse pubbliche e private
  • sartoria su misura
  • realizzazione di una linea di prodotti propri, anche creando un apposito marchio
  • realizzazione conto terzi


Impatto sociale dell’iniziativa

  1. maggiore facilità di reinserimento nel mercato del lavoro
  2. percorso di educazione alla legalità “sul campo”
  3. avvicinamento ad un percorso valoriale e pedagogico
  4. risparmio per la finanza pubblica rispetto ai soli interventi di detenzione
  5. riduzione del tasso di recidività
  6. riduzione dei pregiudizi da parte della comunità civile verso i detenuti

 

Piano economico (12 mesi)
Attività Costo (euro) Note
Allestimento laboratorio 40.000 Ristrutturazione, manutenzione straordinaria e acquisto arredi del locale di via sbarre
Acquisto attrezzature 15.000  
Formazione e tutoraggio "on de Job" 36.000 3 risorse dedicate
Laboratorio socio relazionale e pedagogico 11.000 Valutazione in corso di eventuali partnership
10 Tirocini detenuti 8.000 Rotazione di 5 detenuti ogni 6 mesi (tot: 10
beneficiari)
Personale qualificato a supporto 28.000 Stilista/modellista
Spese di gestione 14.000 Utenze, consulente del lavoro, ecc.
Commercializzazione prodotti 18.000 Comprende la realizzazione del sito, dei prototipi e del catalogo prodotti
Animazione territoriale e di networking 8.000 Comprende la realizzazione di eventi e iniziative
sociali pubbliche
Comunicazione & marketing 12.000 Comprende la realizzazi
one del logo, di brochure
e depliant e il costo di una risorsa dedicata
Coordinamento e gestione
amministrativa del progetto
10.000 Comprende il percorso di individuazione e
gestione amministrativa dei percorsi da parte di una èquipe di progetto
Totale 200.000