Protocollo per lo svolgimento della messa alla prova ai sensi della legge 67/2014 tra il Presidente del tribunale di Ravenna e l’Ufficio di esecuzione penale esterna di FORLÌ - 3 luglio 2015

3 luglio 2015

MINISTERO della GIUSTIZIA
Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria
Ufficio di Esecuzione Penale Esterna
FORLI’ CESENA RAVENNA

Prot.987-2015

Protocollo per lo svolgimento della messa alla prova ai sensi della legge 67/2014 tra il Presidente del tribunale di Ravenna e l’Ufficio di esecuzione penale esterna di Forlì

Premesso che è entrata in vigore  la legge 67/2014 del 28 aprile 2014 che istituisce la sospensione del procedimento penale con messa alla prova;
considerato quanto previsto dall’Art. 141- ter cpp (Attivita' dei servizi  sociali  nei  confronti  degli adulti ammessi alla prova);
preso atto degli incontri avvenuti tra il Presidente del Tribunale, e la Direzione dell’UEPE, nel rispetto delle circolari emesse dalla DGEPE,

tutto ciò premesso tra

Il Presidente del Tribunale di  RAVENNA
Dott. Bruno Gilotta
e
il Direttore dell’UEPE di FORLI’
Dott.ssa Maria Paola Schiaffelli

si conviene e si stipula quanto segue:

ART 1

La competenza dell’UEPE di FORLI’, ai sensi della norma, riguarda soggetti imputati o indagati davanti al TRIBUNALE di RAVENNA che risiedono/domiciliano nella provincia di Ravenna o che intendano eseguire la messa alla prova in tale territorio.

L’UEPE ai sensi dell’art.141 ter disp. att. c.p.p., riceve dall’imputato/indagato personalmente o tramite il difensore in forza di procura speciale, la richiesta di elaborazione di un programma di trattamento che deve essere corredata di:

  1. dati anagrafici dell’assistito;
  2. certificazione anagrafica attestante la residenza o il domicilio;
  3. recapito telefonico;
  4. indicazioni relative allo svolgimento di attività lavorativa / stato di disoccupazione / inabilità lavorative riconosciute;
  5. eventuale documentazione proveniente dai servizi sociali o sanitari che consenta di ritenere superabili condizioni che potrebbero essere considerate ostative all’ammissione al beneficio, quali lo stato di tossico/alcoldipendenza o la presenza di patologie;
  6. indicazioni relative all’eventuale risarcimento alla persona offesa/proposta di risarcimento alla persona offesa/proposta di adesione ad un programma di mediazione penale;
  7. R.G. penale o Gip ; norme violate; riferimenti ufficio giudiziario procedente;
  8. eventuale data udienza.
  9. documentazione relativa al permesso di soggiorno  o ad eventuale inabilità lavorativa, considerato che costituiscono condizioni ostative allo svolgimento di lavoro di pubblica utilità l’inabilità assoluta a prestare attività lavorativa e, per lo straniero extracomunitario, la mancanza di  permesso di soggiorno (circostanza che non consente di attivare la copertura assicurativa);

L’UEPE rilascia all’imputato/indagato o al difensore, l’attestazione di richiesta di programma di trattamento, documento che lo stesso presenterà all’Autorità Giudiziaria procedente.

ART 2

Il Tribunale, ricevuta l’attestazione di richiesta di sospensione del procedimento con richiesta di messa alla prova, presentata all’UEPE da parte dell’indagato/imputato, verifica l’ammissibilità della domanda.
La valutazione di ammissibilità da parte del Tribunale comporta la richiesta all’UEPE di programma di trattamento per la successiva udienza; tale provvedimento viene comunicato all’UEPE con immediatezza, tramite e-mail.
La fissazione dell’udienza successiva avviene a distanza di almeno tre mesi.

ART 3

L’UEPE, preso atto dell’attivo coinvolgimento dell’utente - manifestato nel fornire documentazione ed ogni altro elemento utile allo svolgimento dell’indagine e all’elaborazione del programma di trattamento, nonché nel produrre attestazione rilasciata da uno degli Enti Convenzionati con il Tribunale, presso cui svolgere il Lavoro di Pubblica Utilità - trasmette in tempo utile per l’udienza comunicata dal Tribunale il programma di trattamento di cui al fac-simile allegato, elaborato d’intesa con il soggetto, in cui viene valutata l’ opportunità di prevedere percorsi di mediazione.
Il programma di trattamento, redatto con il consenso dell’imputato/indagato, è elaborato sulla base degli elementi necessari per costruirne e condividerne con l’utente il contenuto, tenuto conto della diversità dei soggetti ed escludendo, di massima, prescrizioni orarie o limitazioni alla circolazione sul territorio.
Il  programma di trattamento viene firmato dal soggetto e viene trasmesso, a cura dell’UEPE, al Tribunale, insieme all’indagine socio-familiare, nella quale possono essere evidenziate anche eventuali criticità che potrebbero essere tradotte dal Giudice in limiti o divieti durante il periodo di messa alla prova.

ART 4

Il Tribunale  ricevuto il piano di trattamento, lo allega all’ordinanza di ammissione, con le integrazioni e prescrizioni ulteriori che riterrà opportune.
In caso di accoglimento dell’istanza e di approvazione del programma di trattamento, nel provvedimento emesso dal Tribunale, che richiama il programma di trattamento e che viene trasmesso all’UEPE a cura della cancelleria nei giorni immediatamente successivi alla sua emissione, viene dato obbligo all’imputato/indagato di recarsi all’UEPE entro 15 giorni dalla data dell’udienza, per la sottoscrizione del verbale.
Copia del medesimo verbale viene trasmessa, a cura dell’UEPE, con immediatezza, al Tribunale e all’Ente convenzionato per il Lavoro di Pubblica Utilità.
Il Tribunale comunica all’UEPE anche l’eventuale rigetto dell’istanza di messa alla prova.

ART 5

Le comunicazioni tra gli Uffici firmatari della presente convenzione avverranno:
l’attestazione di avvenuta presentazione della domande all’indirizzo di -------------
tutte le altre comunicazioni alle caselle di posta elettronica del cancelliere che cura l’atto per il Tribunale e per l’ UEPE l’indirizzo sedediservizioforlicesenaravenna.uepe.bologna@giustizia.it.
Le comunicazioni al Tribunale verranno anche inviate, solo per conoscenza, al Giudice titolare del procedimento, tramite il relativo indirizzo di posta elettronica   “nome.cognome at giustizia.it”.

Ravenna, 3 luglio 2015

Il Presidente del Tribunale
Bruno Gilotta

Il Direttore dell’Ufficio Esecuzione Penale Esterna
M.P. Schiaffelli