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Circolare 23 dicembre 2016 - Modalità di formulazione dei quesiti in materia penale

23 dicembre 2016


Ministero della Giustizia
Dipartimento per gli Affari di Giustizia
Direzione Generale della Giustizia Penale


Al Signor Primo Presidente della Corte di Cassazione
Sede

Al Signor Procuratore Generale presso la Corte di Cassazione
Sede

Ai Signori Presidenti delle Corti di Appello
Loro Sedi

Ai Signori Procuratori Generali presso le Corti di Appello
Loro Sedi

Oggetto: Modalità di formulazione dei quesiti in materia penale

Pervengono a questa Direzione generale numerosi quesiti inerenti la materia di cui all’oggetto, in alcuni dei quali si rileva il mancato rispetto della via gerarchica nell’inoltro, mentre in altri non si rinvengono le necessarie osservazioni del Capo dell’ufficio proponente circa la complessità della fattispecie da regolare e la difficoltà di soluzione della stessa in sede locale.
In molti quesiti pervenuti, si constata, inoltre, la mancanza della relazione degli Uffici sovraordinati in merito alla rilevanza della materia oggetto di quesito ed alla proposta di soluzione ritenuta più adeguata.

A questo proposito, si osserva che ai sensi degli artt. 101 e 102 della legge 23/10/60 n.1196 “Ordinamento del personale delle cancellerie e segreterie giudiziarie e dei dattilografi” spetta al Presidente di Corte o del Tribunale la sorveglianza delle cancellerie ed al Procuratore Generale ed al Procuratore della Repubblica la sorveglianza delle segreterie giudiziarie.

A norma del citato art.101: “I capi degli uffici giudiziari esercitano la sorveglianza sul personale del proprio ufficio e degli uffici dipendenti.”
A norma del citato art.102: “I capi delle cancellerie hanno la direzione dei rispettivi uffici, provvedono ad assicurare il normale funzionamento dei servizi e ne rispondono al capo dell’ufficio giudiziario, dal quale sono sentiti in ordine a qualsiasi provvedimento che abbia attinenza con i servizi di cancelleria e segreteria.”

Da ciò deriva che anche la risoluzione dei quesiti rientra tra i compiti istituzionali del Capo dell’ufficio giudiziario, a meno che la questione non rivesta il carattere della generalità.

In quest’ultimo caso si chiede di inoltrare il quesito unitamente ad una relazione in cui si evidenzi la complessità e la generalità della questione prospettata.
Il rispetto di tale modalità è ritenuto indispensabile per consentire agli uffici sovraordinati, rispetto agli uffici che formulano i quesiti, di conoscere tempestivamente le problematiche rilevate.
E’ ben possibile invero che, all’interno di un medesimo distretto, le questioni sollevate da un ufficio giudiziario siano già state affrontate e risolte da altri uffici del medesimo distretto, in modo ritenuto esauriente e condivisibile da parte del capo dell’ufficio; di talchè sarebbe del tutto superfluo investire della questione questa Direzione generale.
La completezza degli elementi di conoscenza sopra richiesti, oltre a fornire a questa Direzione generale, in maniera esaustiva, l’esatta rappresentazione del caso prospettato, favorirà nel contempo la formulazione di risposte più organiche e, ove necessario, l’adozione di determinazioni di carattere generale trasfuse in apposite circolari.
La stessa completezza consentirà altresì ai Capi degli uffici giudiziari di esprimere un motivato parere utile alla risoluzione dei quesiti proposti
Ai criteri sopra indicati, potrà derogarsi esclusivamente per la trasmissione di quesiti inerenti l’applicazione di norme di nuova emanazione, per i quali sorga la necessità di una sollecita risposta e non vi sia l’esigenza di un’istruttoria.

In sintesi, il procedimento per la risoluzione dei quesiti nelle suddette materie, dovrà caratterizzarsi nel modo seguente:

  • La formulazione del quesito dovrà essere preceduta da un confronto tra il capo della cancelleria o segreteria ed il capo dell’ufficio giudiziario interessato sul tema in oggetto e sulla possibilità di soluzioni concordate in sede locale;
  • In caso di mancata soluzione e fatta salva la generalità della questione posta, il quesito, accompagnato dalla suddetta relazione, dovrà essere trasmesso al Presidente della Corte o al Procuratore Generale;
  • Dovrà essere verificato presso il Distretto l’esistenza di soluzioni condivisibili a casi analoghi, già risolti da altri uffici giudiziari del medesimo distretto;
  • In caso di mancata soluzione in sede distrettuale, lo stesso quesito verrà trasmesso a questa Direzione generale, accompagnato da un motivato parere del Capo del distretto sulle possibili risoluzioni della problematica

Si pregano le SS.LL. di voler diramare la presente circolare a tutti gli uffici dei distretti di rispettiva competenza, facendo presente agli stessi che questa Direzione generale procederà alla restituzione di eventuali quesiti inoltrati secondo modalità difformi da quelle sopra indicate.

Si ringrazia per la collaborazione.

Roma, 23 dicembre 2016

Il Direttore generale
Raffaele Piccirillo