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Circolare del 25 gennaio 2010 - Emergenza suicidi - Istituzione unità di ascolto di Polizia penitenziaria

25 gennaio 2010

Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria
Direzione generale dei detenuti e del trattamento

Prot GDAP 0032296-2010

Ai Signori Provveditori regionali
loro sedi
Ai Signori Direttori degli istituti penitenziari
loro sedi

e, per conoscenza

Ai Signori Vice Capo del Dipartimento
Sede
Ai Signori Direttori Generali
sede
Ai Signor Direttore dell'Istituto Superiore degli Studi Penitenziari
Sede

Oggetto: Emergenza suicidi - Istituzione unità di ascolto di Polizia penitenziaria.

L'analisi dei dati statistici relativi al tasso di mortalità in ambito penitenziario evidenzia nell'ultimo periodo il progressivo incremento del numero dei suicidi in misura direttamente proporzionale all'aumento della popolazione detenuta.
Peraltro, la consolidata esperienza ha dimostrato che, anche in condizioni di capienza regolamentare, il primo periodo di detenzione presenta un rilevante rischio suicidiario in quanto l'ingresso in carcere, che segna il passaggio dalla libertà al regime detentivo, rappresenta il momento più traumatico e difficile per detenuti ed internati, specie se alla prima esperienza di privazione della libertà.

Senza dubbio le condizioni di sovraffollamento in cui gravano gli istituti penitenziari italiani rendono difficile assicurare ogni intervento operativo puntuale ed immediato che possa efficacemente contrastare il drammatico verificarsi di episodi autolesionistici e, nella peggiore delle ipotesi, suicidiari.

Ciò nonostante si rende indispensabile indirizzare ogni sforzo al fine di arginare l'attuale, impellente emergenza e, al tempo stesso, promuovere la vita come valore fondamentale ed irrinunciabile riconosciuto ad ogni detenuto in quanto essere umano.

La valutazione dell’eventualità e del grado di rischio che il soggetto possa rendersi protagonista di comportamenti estremi conseguenti al senso di frustrante abbandono e di distacco tipico della vita detentiva è, senza dubbio, il primo strumento a disposizione dell' Amministrazione per prevenire i suicidi in carcere e per tutelare l’integrità fisica e psicologica della persona umana.

Nella prassi, anche a causa delle note carenze, le figure professionali istituzionalmente deputate all'assistenza psicologica del detenuto risultano - nelle ore pomeridiane, serali e notturne in cui più di frequente si verificano gli eventi a maggiore criticità - per lo più assenti o, comunque, non prontamente reperibili.

La funzione di supporto psicologico e umano è spesso delegata al personale di Polizia penitenziaria la cui assidua e costante presenza all'interno delle sezioni detentive nell'arco delle 24 ore rappresenta una risorsa utilmente spendibile e tale da assicurare ogni intervento di sostegno diretto ed immediato, sebbene non specificamente rientrante nel primario compito istituzionale di cui all'art. 5 della legge 395/90, secondo il quale il Corpo di polizia penitenziaria "partecipa anche nell'ambito di gruppi di lavoro, alle attività di osservazione e di trattamento rieducativo dei detenuti e degli internati".

Al fine di dare idonea regolamentazione a quanto quotidianamente accade negli istituti penitenziari è necessario istituire un servizio di ascolto composto da personale di Polizia penitenziaria e dell'area educativa, ed integrato da appartenenti al volontariato.

Tale servizio avrà il precipuo compito di soccorrere il detenuto in situazioni di imminente criticità in cui non sia possibile l'intervento immediato di professionisti esperti, attraverso l'attivazione di dinamiche comunicative finalizzate al sostegno del soggetto in difficoltà, all'individuazione di problematiche specifiche e delle necessarie misure d'urgenza, secondo le linee guida che la Direzione generale dei detenuti e del trattamento provvederà ad emanare.

Nell'ottica della progressiva evoluzione del sistema penitenziario e di una sempre maggiore qualificazione degli operatori negli istituti, è di tutta evidenza che l'istituzione del servizio di ascolto presuppone l'acquisizione da parte del personale interessato di conoscenze e competenze nell'ambito di idonei percorsi formativi.

Data la specificità della materia, si invita il signor Direttore dell'Istituto Superiore Studi Penitenziari a valutare tempi e modi di realizzazione del progetto formativo per il personale di Polizia penitenziaria all'uopo individuato.

Le Direzioni in indirizzo provvederanno, con la massima sollecitudine, ad individuare, nel ruolo degli Ispettori e/o dei Sovrintendenti impiegati all'interno delle sezioni detentive, nr. 4-5 unità da avviare alla frequentazione dei suddetti percorsi formativi in vista della messa a regime del servizio di ascolto.

Il gruppo di lavoro all'uopo costituito nell'ambito della Direzione Generale dei detenuti e del trattamento provvederà a fornire ogni adeguato supporto operativo.

Le SS. LL. vorranno dare assicurazione dell'immediata esecuzione della presente direttamente alla direzione generale dei detenuti e del trattamento.

IL CAPO DEL DIPARTIMENTO
F. Ionta