Circolare 20 agosto 2012 - Protocollo d'intesa tra il Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria e l'Associazione Nazionale Comuni d'Italia (A.N.C.I.) per la promozione di attività di utilità comune e del lavoro di pubblica utilità da parte di soggetti detenuti in favore della comunità locale - 20 giugno 2012.

20 agosto 2012


Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria
Ufficio del Capo del Dipartimento


Ai Sig.ri Provveditori Regionali dell'Amministrazione Penitenziaria
LORO SEDI

Ai Sig.ri Direttori degli Istituti Penitenziari
LORO SEDI

Ai Sig.ri Direttori degli Uffici di Esecuzione Penale Esterna
LORO SEDI

All'Isp. Pol. Pen. Vincenzo Lo Cascio (riferimento incarico conferito con O. di S. n. 5643 del 11.11.08
successivamente prorogato con dip.le 32426/F.P. del 19.08.11)
SEDE


OGGETTO : Protocollo d'intesa tra il Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria e l'Associazione Nazionale Comuni d'Italia (A.N.C.I.) per la promozione di attività di utilità comune e del lavoro di pubblica utilità da parte di soggetti detenuti in favore della comunità locale - 20 giugno 2012.

Il 20 giugno 2012, alla presenza deil'On.le Ministro, è stato stipulato un Protocollo d'intesa fra PA.N.C.I. - Associazione Nazionale Comuni d'Italia -e questo Dipartimento con la finalità di promuovere il lavoro di pubblica utilità da parte di soggetti detenuti in favore della comunità locale.

E' noto alle LL.SS. quale sia stato nel passato lo sforzo profuso dalla Amministrazione Penitenziaria in ogni sua articolazione, dal centro alla periferia, per dare concreta attuazione al mandato costituzionale ex art. 27, comma terzo, Cost e, dunque, per recuperare alla comunità sociale il reo e ridurre i rischi di fenomeni di recidiva, sforzo incentrato sul potenziamento dell'elemento occupazionale in favore dei soggetti ridotti in vinculis. Ciò, sul presupposto che il lavoro - sia, in generale, nel nostro sistema giuridico (il pensiero va, anzitutto, aI primo articolo della Legge Fondamentale) sia, in particolare, nell'Ordinamento Penitenziario- assume il ruolo di fondamento di ogni esistenza libera e dignitosa, assurgendo, tanto nella dimensione del singolo che in quella comunitaria, a fonte di riscatto e di liberazione dal vuoto etico e desocializzante a cui il crimine inevitabilmente conduce.

Spesso, tuttavia, gli sforzi dell` Amministrazione Penitenziaria si sono arenati per la circostanza dell'operare in condizione di difficoltà, se non addirittura di vero e proprio isolamento in talune realtà territoriali. Troppo spesso, infatti, continuano a rivelarsi insufficienti i supporti indispensabili al conseguimento di obiettivi primari del sistema, volani positivi fra cui:

  • un'adeguata rete di contatti formali e collegamenti istituzionali con le altre realtà pubbliche e con quelle imprenditoriali e produttive;
  • un'adeguata visione d'insieme delle complesse dinamiche lavorative (rese ancora più intricate, nello specifico, dalla peculiarità dei lavoratori in questione nonchè acuite, sul piano delle criticità, nei periodi di crisi economica e finanziaria, quale quella che attraversa i sistemi sociali dì buona parte dei Paesi Occidentali).

Il Protocollo d'intesa siglato nello scorso mese di giugno si propone il risultato di accrescere il flusso di opportunità occupazionali mediante la promozione, ricerca cd organizzazione di attività lavorative in favore della popolazione detenuta attraverso un piano sinergico di azioni congiunte cui partecipino - ognuno per le proprie sfere di competenza le Amministrazioni comunali (in ordine alle attività di ricerca di attività lavorative) e le strutture periferiche dell'Amministrazione Penitenziaria (nell'opera di individuazione dei detenuti da impiegare nelle attività lavorative extramurali).

La scelta di stipulare un protocollo a tal scopo orientato con l'Associazione Nazionale Comuni d'Italia si spiega per essere la stessa Associazione l'attore istituzionale meglio in grado di operare efficacemente quale facilitatore attivo a supporto dell'attuazione delle politiche occupazionali primariamente rivolte al contrasto del fenomeno criminale, in quanto consente all'Amministrazione Penitenziaria di creare occasioni di lavoro intra ed extramurarie agevolando la conoscenza immediata di eventuali fabbisogni di attività utili alla comunità a livello locale.

V'è da osservare, poi, che il Protocollo d'intesa, avendo ad oggetto la promozione di un programma di attività diretto anche allo svolgimento di attività da parte di soggetti nello status detentionis utili alla comunità locale, richiede l'indispensabile coinvolgimento degli Enti locali (ed in particolare dei Comuni in cui sono dislocati tutti gli Istituti penitenziari e gli Uffici dell'esecuzione penale esterna quali costituiscono parte essenziale della struttura periferica dell'Amministrazione penitenziaria). Gli Enti in parola, infatti, considerano la sicurezza un bene fondamentale per i propri cittadini (sicurezza significa, per vero, fonte di benessere e di sviluppo per i territori) e rappresentano, altresì, i soggetti pubblici più vicini alle comunità locali (art. 114 Cost.) che, in modo forte, avvertono le ricadute negative del crimine sulla qualità della vita dei propri abitanti.

In questo quadro si inscrive la programmazione di una serie di iniziative dirette a coinvolgere i detenuti in un percorso di sensibilizzazione all'educazione ambientale e alle esigenze della sicurezza dei cittadini, in tal modo favorendo scambio di buone pratiche.

Il Protocollo in questione prevede la possibilità di stipulare accordi tra il Comune, i Provveditorati regionali e gli Istituti penitenziari per l'inserimento lavorativo dei detenuti e degli internati per lo svolgimento di iniziative di utilità collettiva presso la comunità locale. In particolare, i Comuni individuano possibili occasioni lavorative attraverso una ricognizione dei fabbisogni nel territorio di riferimento, a cominciare da quei settori in cui, pur in presenza di un fabbisogno di manodopera, non vi è sufficiente domanda di lavoro (lavori umili o di fatica come, ad esempio, la raccolta di rifiuti urbani, la pulitura delle strade e simili) e senza trascurare le attività formative per lavori di artigianato in disuso e a rischio di estinzione.

E' prevista, altresì, l'attivazione di un help desk dedicato ai Comuni per il collegamento tra gli Istituti penitenziari e gli interlocutori esterni al fine di agevolare l'incontro tra domanda e offerta di lavoro e la promozione dì specifici progetti finalizzati all'acquisizione di competenze significative e bene accolte nel mercato del lavoro.

Infine, ad un Comitato di gestione (composto da quattro membri designati da ciascuna delle parti) è demandato il compito di definire le attività previste nel Protocollo.

Nel riporre la massima fiducia sulla volontà dei partners istituzionali dell'Amministrazione Penitenziaria di dare concreta attuazione al Protocollo in questione, si confida sulla sensibilità delle LL.SS. nel cogliere e valorizzare le potenzialità che, in termini trattamentali e, dunque, per la stessa missione istituzionale del sistema carcerario l'accordo in questione è in grado di generare.

Roma, 20 agosto 2012

IL CAPO DEL DIPARTIMENTO
Giovanni Tamburino