Circolare 3 febbraio 2023 - Articolo 21 del CCNL 2019/2021, sottoscritto il 9 maggio 2022 – Attivazione e gestione di una identità alias per persone in transizione di Genere - Regolamentazione interna

3 febbraio 2023

prot. n.0047749

Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria
Direzione Generale del Personale
Ufficio Terzo del personale dirigenziale, amministrativo e non di ruolo

Ai Signori Direttori Generali
All’Ufficio del Capo del Dipartimento- Ufficio I – Affari Generali
SEDE

Ai Signori Provveditori Regionali
LORO SEDI

Alle OO.SS. per il tramite dell’Ufficio IV - Relazioni Sindacali
Alle R.L.S. per il tramite dell’Ufficio IV - Relazioni Sindacali
SEDE

OGGETTO: Articolo 21 del CCNL 2019/2021, sottoscritto il 9 maggio 2022 – Attivazione e gestione di una identità alias per persone in transizione di Genere- Regolamentazione interna.

  1. L’art. 21 del CCNL del comparto funzioni centrali, sottoscritto il 9 maggio 2022, ha previsto modalità finalizzate ad eliminare ogni forma di disagio e discriminazione nei confronti del lavoratore che ha intrapreso il percorso di transizione di genere.
    La presente circolare ha la finalità di promuovere il riconoscimento dei diritti della persona in transizione di genere per i dipendenti dell’Amministrazione penitenziaria, appartenenti alle qualifiche del comparto funzioni centrali, al fine di eliminare situazioni di disagio e forme di discriminazioni legate al sesso, all’orientamento sessuale e all’identità di genere.
    Pertanto, nelle more del riconoscimento di rettifica anagrafica di cui alla l. 164/82, l’interessato potrà usufruire di una identità cd alias ai fini amministrativi interni.
     
  2. Quadro normativo e giurisprudenziale di riferimento

    Legge 14 aprile 1982, n. 164, Norme in materia di rettificazione di attribuzione di sesso.
    Art. 55-novies del d.lgs. n. 30 marzo 2001, n. 165.
    Art. 31 del decreto legislativo 1 settembre 2011, n. 150.
    Sentenza 20 luglio 2015, n. 15138, Cassazione Civile, Sezione I.
    Sentenza 21 ottobre 2015, n. 221, Corte Costituzionale.
    Art. 21 CCNL comparto funzioni centrali, sottoscritto il 9 maggio 2022.
     
  3. Modalità operative

    L’attivazione dell’identità alias è promossa dal dipendente interessato secondo le seguenti modalità:
  • potrà essere assegnata “un’identità alias”, utilizzando un nome differente da quello risultante dall’anagrafica dell’amministrazione, per le attività interne all’Amministrazione penitenziaria, in attesa che il percorso della rettificazione di attribuzione anagrafica di sesso, di cui alla legge n. 164/1982 s.m.i., porti al rilascio di una documentazione definitiva;
  • l’identità alias costituisce un’anticipazione dei provvedimenti che si renderanno necessari al termine del procedimento di transizione di genere, allorquando il soggetto sarà in possesso di nuovi documenti di identità personale a seguito di sentenza del Tribunale, passata in giudicato, che ne rettifichi l’attribuzione di sesso e il nome attribuito alla nascita;
  • L’identità alias sarà associata a quella già attiva e riferita al richiedente e resterà attiva fintantoché proseguirà l’attività lavorativa, fatte salve le richieste di interruzione avanzate dal richiedente o quanto previsto dal successivo par. 6.
  1. Soggetti legittimati

    Sono legittimati alla richiesta di avvio della procedura di attivazione tutti i dipendenti dell’Amministrazione penitenziaria, appartenenti alle qualifiche del personale del comparto funzioni centrali, che abbiano avviato un percorso di transizione di genere, supportato da adeguata documentazione medica.
     
  2. Modalità di attivazione dell’identità alias

    Per procedere all’attivazione di un’identità alias il dipendente che intenda ottenerla ai sensi della presente circolare dovrà:
  1. presentare apposita richiesta, come da MODELLO allegato alla presente circolare, al Direttore Generale del Personale o a un suo delegato appositamente designato, inviandola all’indirizzo di posta elettronica prot.dgpr.dap@giustiziacert.it; il Direttore generale o il delegato, verificata con esito positivo la documentazione prodotta dal soggetto richiedente, lo ammette alla sottoscrizione di un Accordo confidenziale.
  2. sottoscrivere, congiuntamente al Direttore Generale o un suo delegato, un Accordo confidenziale in cui verrà indicato il responsabile del procedimento e, se persona diversa, anche un funzionario amministrativo responsabile, scelti sulla base di esperienza e competenze, anche relazionali, che guiderà il richiedente nel completamento della pratica.
  3. successivamente, a seguito della sottoscrizione dell’Accordo, il Direttore o il suo delegato trasmette la documentazione al responsabile del procedimento, il quale attiverà l’“identità alias”, provvedendo ai necessari adeguamenti amministrativi e informatici, coordinandosi con le competenti articolazioni ministeriali.
  4. in attesa della definizione del percorso di attribuzione presso il Tribunale, verrà rilasciato da parte dell’amministrazione penitenziaria di:
    1. un badge (tessera di riconoscimento) indicante cognome, nome alias e numero di matricola ministeriale;
    2. un account di posta elettronica istituzionale alias;
    3. ove necessario, una targhetta identificativa sulla porta dell’ufficio in cui presta servizio che indichi il cognome e il nome alias.

Ogni ulteriore misura potrà essere valutata singolarmente nel rispetto dei principi esposti.

Tutti coloro che intervengono nel procedimento hanno l’obbligo alla riservatezza nel trattamento dei dati sensibili dei richiedenti l’identità alias.

  1. Rilascio delle certificazioni

    L’amministrazione non produrrà alcuna attestazione o certificazione concernente l’identità alias.

    Il dipendente che ha richiesto l’identità alias, una volta definito il percorso di attribuzione presso il Tribunale, avrà diritto al rilascio di una certificazione rettificata e corrispondente alla nuova identità anagrafica. Fino a che non sarà emessa la sentenza di cui alla legge n. 164/1982 s.m.i., la persona potrà rilasciare dichiarazioni sostitutive di certificazione o di atto notorio, relativamente a stati e qualità personali legate alla carriera lavorativa ministeriale, e qualsiasi altro atto procedimentale con rilevanza esterna, esclusivamente con riferimento alla propria identità legalmente riconosciuta.
     
  2. Obblighi del richiedente

    Il dipendente che richiederà l’identità alias si impegna a non rilasciare dichiarazioni sostitutive di certificazione o di atto notorio, relativamente a stati e qualità personali legate alla carriera lavorativa ministeriale, e qualsiasi altro atto procedimentale con rilevanza esterna usando la propria identità elettiva, nonché ad informare l’Amministrazione di qualunque situazione che possa influire sui contenuti e sulla validità dell'accordo confidenziale. In particolare, si impegna a comunicare tempestivamente al responsabile del procedimento l'emissione della sentenza di rettifica di attribuzione di sesso e di nome da parte del Tribunale ovvero la decisione di interrompere il percorso intrapreso finalizzato a tale rettifica.
     
  3. Violazione delle disposizioni contenute nella circolare

    Qualora si abbiano fondati motivi per ritenere che il soggetto richiedente abbia violato quanto disposto dalla presente circolare e dall’Accordo confidenziale, l’identità alias sarà immediatamente sospesa in via cautelare con provvedimento del Direttore Generale del Personale e se ne darà comunicazione all’interessato.
    Qualora risulti accertata l'effettiva violazione dell’Accordo confidenziale, il richiedente sarà deferito al titolare dell’azione disciplinare, l’identità alias sarà disattivata e il richiedente dovrà restituire il tesserino di riconoscimento, fatta salva ogni ulteriore valutazione in sede penale e disciplinare.
     
  4. Efficacia dell’Accordo

    L’Accordo confidenziale ha efficacia a far data dalla sottoscrizione.

    Tale efficacia cessa immediatamente al momento della produzione della sentenza definitiva di rettificazione di attribuzione di sesso emessa dal Tribunale competente ovvero dalla comunicazione della decisione di interrompere il percorso intrapreso finalizzato a tale rettifica o in caso di rigetto della domanda passata in giudicato.
     
  5. Comitato Unico di Garanzia

    Anche tramite il Comitato Unico di Garanzia, è svolta ogni utile attività informativa a tutto il personale in merito ai temi che riguardano l’identità di genere, anche relativamente a casi specifici.
     
  6. Trattamento dei dati personali

    Ai sensi e per gli effetti del d.lgs. 30 giugno 2003, n. 196, “Codice in materia di protezione dei dati personali” e del Regolamento UE 2016/679 sulla protezione dei dati personali, il l’amministrazione penitenziaria tratterà i dati indicati nell’Accordo confidenziale esclusivamente per le finalità connesse alle procedure ivi specificate ai sensi della vigente normativa.

 

Le LL.SS.II. sono invitate a diramare la presente circolare agli istituti, servizi e uffici dipendenti, disponendo che tale comunicazione venga portata a conoscenza di tutto il personale interessato con i mezzi ritenuti più idonei al fine di consentire la massima e più celere pubblicità.

Si ringrazia per la collaborazione e si inviano cordiali saluti.

 Roma, 3 febbraio 2023

Il Direttore Generale
Massimo Parisi