Circolare 24 novembre 2004 - Indicazioni per la formulazione del progetto pedagogico

24 novembre 2004

Prot. n. GDAP-0423599 - 2004

 

Ai Signori Provveditori
dell'Amministrazione Penitenziaria

LORO SEDI

 Dalla lettura dei progetti pedagogici pervenuti relativamente all'anno 2004 è emersa una sostanziale diversificazione nella stesura degli stessi, sia in ordine alla forma che ai contenuti.

Il breve periodo di tempo intercorso tra l'emanazione della circolare sulle Aree educative nell'ottobre scorso e la scadenza per l'invio del 1° Progetto pedagogico ha comprensibilmente impedito una più compiuta definizione dello stesso che il più delle volte contiene quindi una mera elencazione di attività in essere presso l'Istituto e solo in pochi casi presenta un tentativo di contestualizzare dette attività cercando di mettere in luce nessi ed interdipendenze.

Ciò è perfettamente comprensibile considerato che, pur trovando già un richiamo alla competenza dell'area educativa a "partecipare e contribuire per i profili di competenza, alla programmazione generale, annuale e pluriennale, delle attività e delle iniziative dell'istituto" (lettera t, punto B della circolare del 1992), è di fatto la prima volta con la circolare dell'ottobre scorso che si richiede specificatamente alle Aree educative di entrare in una ottica progettuale, e di assumere un ruolo di coordinamento delle risorse che collaborano alle attività di osservazione e trattamento, individuando, rispetto al fine ultimo della rieducazione dei condannati, obiettivi, priorità, livelli di coordinamento e metodologie di intervento.

Questa Direzione Generale ritiene pertanto di dare indicazioni che siano di supporto alle attività che le Aree educative degli Istituti devono porre in essere nella predisposizione dei Progetti pedagogici, sottolineando la necessaria azione di impulso e coordinamento che verrà implementata dal settore "Osservazione e trattamento" degli Uffici del trattamento intramurale dei Provveditorati. Questi ultimi, ai sensi della lettera circolare n. 0376744 del 20 ottobre 2004, promuoveranno quindi i necessari incontri tra il personale degli Istituti di competenza (direttori e capi area), nonché dei Centri di servizio sociale, incontri propedeutici alla definizione dei richiesti progetti pedagogici e alla condivisione di linee guida regionali.

Altrettanto fondamentale appare il richiamo a procedere, presso ogni Istituto, ad indire le necessarie riunioni con tutti gli operatori istituzionali dell'Area e/o con tutti coloro che a diverso titolo collaborano alle attività trattamentali (GOT) per raccogliere proposte, valutare le risorse, per rendere il più possibile condiviso il momento della predisposizione del progetto pedagogico che il Capo Area ha il compito di estendere e presentare al Direttore dell'Istituto.

Quest'ultimo, si rammenta, come ben indicato nella circolare dell'ottobre 2003, "convocherà entro il successivo mese di dicembre un'apposita conferenza di servizio..", per portare il progetto pedagogico "..a conoscenza di tutti i responsabili delle aree dell'istituto, nonché del Direttore del Centro o suo delegato, onde assicurarne la fattibilità sotto i profili di competenza delle altre aree, condivisione che è la premessa fondamentale per la riuscita del

Progetto pedagogico stesso". La conferenza di servizio va intesa quindi quale momento e luogo di integrazione delle varie aree che si impegneranno, ciascuna per la propria specifica competenza, alla buona riuscita del progetto che verrà in quella sede approvato. Si dispone al proposito che venga redatto un verbale della Conferenza di servizio, che verrà allegato al Progetto pedagogico e con esso inoltrato ai superiori Uffici.

Il Direttore provvederà altresì ad indire una conferenza di servizio entro il mese di giugno per la valutazione intermedia e/o le variazioni del Progetto che verranno eventualmente proposte, nonché per la formulazione delle richieste di integrazione o di riduzione sulle assegnazione di budget sui capitoli di competenza. Dette richieste vanno inviate ai Provveditorati che le inoltreranno, come richiesto, entro il mese di luglio alla Direzione generale dei detenuti e del trattamento (Circ. n. 0052742 dell'11 febbraio 2004 "Assegnazione del budget - Esercizio 2004").

Posto quanto sopra ed allo scopo di uniformare le modalità di definizione del progetto pedagogico si ritiene di fornire lo schema di riferimento di seguito indicato, cui ogni Istituto è tenuto a riferirsi, avendo in evidenza ovviamente le peculiari condizioni/caratteristiche di ciascuna struttura. 

  1. Valutazione dei risultati del progetto pedagogico dell'anno precedente
     
  2. Analisi del contesto con particolare riferimento a:

    • struttura dell'istituto, spazi disponibili per le attività trattamentali, circuiti penitenziari presenti;
    • popolazione detenuta: numero di detenuti mediamente presenti, tipologia di utenza dell'istituto in ordine a variabili quali il profilo giuridico, la nazionalità, il sesso, l'età
     
  3. Individuazione dei bisogni delle diverse tipologie di utenza detenuta e definizione delle priorità da prendere in considerazione per ciascuna di esse, relativamente agli elementi del trattamento.
     
  4. Analisi delle risorse

    • Umane, con riferimento agli operatori istituzionali e a tutti i soggetti che a diverso titolo confluiscono nell'Area e collaborano alle attività di osservazione e trattamento. In particolare si sottolinea l'importanza della contestuale rilevazione quantitativa e qualitativa del volontariato e dei soggetti della Comunità esterna di cui alla nota n. 0176724 del 10 maggio 2004 della DGDT.
    • Economiche, quantificando quelle necessarie per la realizzazione di tutte le attività ricomprese nel progetto pedagogico, sui vari capitoli di competenza come richiesto con la citata circolare del febbraio 2004. E' quindi indispensabile una stretta collaborazione del responsabile dell'area educativa con quello dell'area contabile che potrà fornire ogni necessaria consulenza durante la fase dell'elaborazione del progetto con particolare riferimento al bilancio previsionale dell'area e alla rendicontazione semestrale ed annuale, mettendo a disposizione ogni necessaria notizia relativa all'effettiva assegnazione del budget sui capitoli inerenti il trattamento.
     
  5. Elaborazione del progetto pedagogico tenendo conto di tutti gli elementi del trattamento (vedi circolare dell'ottobre al punto 1. "Livello della pianificazione") nonché delle priorità di cui al punto 3 dell'analisi. Nel progetto è utile:

    • Individuare chiaramente gli obiettivi.
    • Indicare la ricaduta che la sua attuazione avrà sull'Istituto nel suo insieme, sulle sue differenti aree ed in particolare l'Area Educativa.
    • Indicare il target di detenuto/internato destinatario di ogni intervento/aspetto progettuale;
    • Individuare le risorse umane necessarie per il raggiungimento del singolo obiettivo, i rispettivi ruoli e compiti, nonché i necessari livelli di integrazione e coordinamento.
    • Indicare i risultati attesi e le azioni che si ritengono necessarie per il loro perseguimento, che andranno dettagliate nell'ambito della pianificazione di cui al punto 6.
    • Definire più in generale il modello trattamentale da porre in essere, le modalità di intervento con i detenuti, le metodologie professionali da porre in essere, il livello / forma /modalità di impegno che si richiede al detenuto.
     
  6. Dettaglio delle attività/interventi per la realizzazione del progetto

    • Definire le attività/interventi da porre in essere in rapporto ai diversi obiettivi.
    • Definire la metodologia di intervento rispetto a ciascuno di essi.
    • Definire le modalità per un congruo coordinamento delle risorse interne all'Istituto nonché per attuare una metodologia di rete con le risorse del territorio. Si richiamano al proposito le note dall'Ufficio del Capo Dipartimento sul "Sistema integrato di interventi e servizi sociali - Piani di zona" n. 0554820 del 23 dicembre 2002 e n. 0275085 dell'1 luglio 2003, tese a promuovere lo sviluppo delle relazioni interistituzionali ed al perseguimento degli obiettivi comuni così come previsto dall'art. 19 della legge 328/2000 "Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali".
    • Indicare i tempi previsti per il raggiungimento dei diversi obiettivi.
     
  7. Valutazione

    • Indicare il modello valutativo (qualitativo e quantitativo) che si intende adottare.
    • Definire gli indicatori di risultato.
    • Indicare le cadenze con cui si procederà a momenti di verifica/valutazione del Capo Area, quale responsabile del progetto nonché di tutti i componenti dell'area, ferma restando la necessità di una congiunta valutazione semestrale (giugno) e conclusiva (novembre).

Occorre al proposito segnalare che le Aree educative devono procedere a:

  • Definire un report valutativo intermedio (semestrale) da portare alla conferenza di servizio di giugno, con l'evidenza dei risultati già raggiunti, delle difficoltà incontrate, delle possibili soluzioni o alternative.
  • Elaborare la relazione finale contenente la valutazione complessiva del progetto pedagogico che rappresenterà la base da cui potrà scaturire il progetto dell'anno successivo.

Le SS.LL. vorranno indire nel più breve tempo possibile, ove non avessero già provveduto, la conferenza di servizio di cui alla circolare dell'ottobre u.s., per dare alle strutture dipendenti le linee guida regionali, provvedendo altresì a inoltrare tempestivamente la presente circolare a tutti gli istituti e CSSA di pertinenza, raccomandando la massima diffusione a tutti gli operatori nonché ai componenti dei GOT.
Si resta in attesa di assicurazione.

Roma, 24 novembre 2004

 

IL DIRETTORE GENERALE
Sebastiano Ardita