Circolare 13 dicembre 2002 - Applicazione art. 41 comma 6 D.P.R. 230/2000 - Commissioni didattiche per la progettazione in materia di istruzione e formazione professionale

13 dicembre 2002

Prot. n. 0543651/2002

Ai Signori Provveditori Regionali
dell'Amministrazione Penitenziaria
LORO SEDI
 
Quest'Ufficio - nell'ambito delle proprie competenze - collabora stabilmente con il Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca allo scopo di individuare modelli organizzativi e linee direttive comuni, finalizzate ad attuare negli Istituti penitenziari l'indispensabile integrazione tra istruzione e formazione professionale, dedicando particolare attenzione alle numerose innovazioni dello specifico settore.
A tal riguardo preme sottolineare che - com'è ben noto - l'ambito operativo dell'istruzione e della formazione ha subito, nel corso degli ultimi anni, un mutamento di scenario che ha investito la rete di ruoli, relazioni e profili dei vari attori - istituzionali e no - coinvolti nelle specifiche attività.
Il nuovo contesto comporta la necessità di ridefinire i rapporti istituzionali tra il livello delle Amministrazioni centrali e quello delle Amministrazioni territoriali (comprendente anche le agenzie formative pubbliche e private), e di avviare momenti di stabile confronto per ridisegnare gli spazi di intervento dei diversi soggetti coinvolti, in un'ottica di collaborazione che renda concretamente attuabile la direttiva del "long life learning"(Conferenza internazionale di Amburgo - luglio 1997), ripresa anche nell'accordo siglato nel marzo 2000 dalla Conferenza unificata Stato/Regioni per la riorganizzazione ed il potenziamento dell'educazione permanente degli adulti.
In questa prospettiva appare - dunque - necessario un ripensamento dell'intero sistema di istruzione e formazione rivolto agli adulti, con particolare riferimento all'utenza detenuta, prevedendo il coinvolgimento delle articolazioni periferiche dei due Ministeri e delle Amministrazioni locali, in particolare delle Regioni che - oltre alla competenza nel campo della formazione professionale - acquisiranno ulteriori pertinenze anche nel settore dell'istruzione scolastica.
Il progetto perseguito dal Ministero della Giustizia e dal Ministero dell'Istruzione è quello di individuare un modello di istruzione e formazione professionale integrata, in cui siano chiaramente delineate le competenze dei vari livelli istituzionali coinvolti, al fine di consentire una progettazione didattica integrata tra i sistemi cointeressati, per rendere le attività formative adeguate alle esigenze della popolazione detenuta e dunque utili a fornire un bagaglio di competenze che possa rivelarsi di supporto al futuro reinserimento sociale.
A tale proposito, poiché le Commissioni didattiche ex art. 41 comma 6 D.P.R. 230/2000 costituiscono un insostituibile strumento di impulso e verifica della concreta attuazione delle attività istruttive e formative - nonché di modelli formativi integrati - quale luogo di progettazione didattica coordinata con gli altri sistemi pubblici/privati coinvolti nello specifico settore, si ritiene di avviare una prima ricognizione sull'istituzione delle medesime.
A tal fine quest'Ufficio ha predisposto la scheda allegata che dovrà essere compilata dalle citate Commissioni didattiche operanti all'interno dei singoli Istituti penitenziari, entro e non oltre il 31 gennaio 2003.
Ciò premesso, le SS.LL. sono pregate di curare la raccolta dei dati presso gli Istituti del distretto di competenza e la restituzione a questo Ufficio, con una relazione che dia notizia circa le eventuali iniziative già poste in essere dai singoli Provveditorati, per il tramite della competente Area del trattamento intramurale.
La citata relazione dovrà contenere - oltre al nome del funzionario designato quale responsabile per la materia - elementi valutativi sulla situazione complessiva del distretto, con l'indicazione degli strumenti e delle metodologie utilizzati per la rilevazione degli aspetti qualitativi e quantitativi della locale offerta formativa, al fine di consentire l'individuazione di metodiche d'indagine eventualmente applicabili a livello nazionale.
Si ringrazia per la collaborazione.
 
Roma, 13 dicembre 2002
IL DIRIGENTE GENERALE
Maria Pia Giuffrida