ARCHIVIO - Nota 14 febbraio 2006 - Referente regionale in materia di giustizia riparativa e mediazione penale
14 febbraio 2006
Prot. n. GDAP-0054390-2006
Ai Signori Provveditori Regionali
LORO SEDI
e, p. c. Al Signor Direttore Generale Detenuti e Trattamento
Al Signor Direttore Generale Esecuzione Penale Esterna
SEDE
Con riferimento alla costituzione del gruppo di consulenti periferici sulla giustizia riparativa - concordato con le Direzioni generali che leggono per conoscenza - composto dai referenti nominati dalle SS.LL., ed a seguito della riunione del 14 e 15 dicembre 2005, non si può che rilevare con apprezzamento l'estremo interesse e motivazione dimostrata da tutti i partecipanti, cosa che conferma l'importanza dell'iniziativa che potrà certamente produrre positivi risultati in ordine alla diffusione della cultura sul paradigma riparativo ed alla sua sperimentazione a livello della pratica quotidiana.
Trasporre il concetto di giustizia riparativa nella pratica penitenziaria attiene infatti ad un passo fondamentale quello di diffondere informazione/formazione sufficientemente approfondita tra tutti gli operatori penitenziari. Tuttavia,una congrua diffusione di tale paradigma richiede preliminarmente la individuazione di operatori specificamente incaricati che diffondano a pioggia corrette notizie sulla tematica e che ne seguano con attenzione l'applicazione nel contesto penitenziario, onde evitare l'ingenerarsi di automatismi e di prassi burocratiche che inficerebbero il significato e la portata della prospettiva riparativa.
Come già citato nella precedente nota e rappresentato ai referenti, iniziative di tal genere sono state avviate in altri Paesi europei, come per esempio il Belgio ove, nel contesto dell'esecuzione della pena di condannati adulti, è stata implementata l'applicazione di ipotesi riparative, definendo a tal scopo un incarico a taluni funzionari di "consulente/coordinatore" sulla materia.
Posto quanto sopra si ritiene di proporre una definizione del ruolo che i referenti sulla giustizia riparativa potranno assumere sperimentalmente nell'ambito di questo Dipartimento.
Essi innanzitutto rappresenteranno un importante strumento di raccordo con questa Commissione, e dovranno svolgere un ruolo propulsore nell'avvio, il coordinamento e la concretizzazione ed il monitoraggio di tutte le iniziative che si vorranno intraprendere nelle singole realtà territoriali. Obiettivo del loro impegno sarà quello di diffondere una "cultura" attenta e approfondita sulla giustizia riparativa sia all'interno delle strutture penitenziarie che all'esterno, concorrendo a creare canali di comunicazione trasversale di tutti gli attori del sistema penitenziario e del sistema territorio.
In una prima fase detti referenti hanno l'incarico di:
- condurre una ricognizione di tutte le iniziative in materia avviate negli istituti e servizi, nate anche in modo estemporaneo, al fine di ricollocarle nell'ambito delle linee direttive definite dalla Commissione;
- rilevare tutte le convenzioni stipulate da Uffici EPE e II.PP. per l'avvio di soggetti in esecuzione di pena attività riparative a favore della collettività;
- segnalare le iniziative realizzate o avviate negli ultimi due anni, nell'ambito del "Piano regionale della formazione" in materia di giustizia riparativa ovvero quelle previste nei nuovi piani di formazione per l'anno in corso;
- avviare - secondo modalità che verranno concordate nella prossima riunione di questa Commissione - una rilevazione su tutti gli uffici/centri/ associazioni operanti sul territorio sul fronte
- della giustizia riparativa
- della tutela della vittima
- avviare una rilevazione su tutti gli enti/associazioni che si occupano di formazione sul territorio rispetto agli ambiti suddetti.
Roma, 14 febbraio 2006
L COORDINATORE
DIRIGENTE GENERALE
Maria Pia Giuffrida