Circolare 14 maggio 2018 - Indicazioni operative ai fini dell’attuazione dell’art. 269 c.p.p. ed art. 89 bis disp. att. c.p.p.- Decreto ministeriale 20 aprile 2018, recante le disposizioni di attuazione per le intercettazioni mediante inserimento di captatore informatico e per l’accesso all’archivio informatico a norma dell’art. 7, commi 1 e 3, del decreto legislativo 29 dicembre 2017, n. 216

14 maggio 2018

m_dg.DOG.14/05/2018.0108156.U

Ministero della Giustizia
Dipartimento dell’Organizzazione Giudiziaria, del Personale e dei Servizi
Il Capo Dipartimento Reggente

Ai Sig.ri Procuratori della Repubblica presso i Tribunali ordinari
Ai Sig.ri Procuratori dei Tribunali per i Minorenni

e, p.c.

Ai Sig.ri Presidenti delle Corti di Appello
Ai Sig.ri Procuratori Generali
Ai Sig.ri Presidenti dei Tribunali

Oggetto: Indicazioni operative ai fini dell’attuazione dell’art. 269 c.p.p. ed art. 89 bis disp. att. c.p.p.- Decreto ministeriale 20 aprile 2018, recante le disposizioni di attuazione per le intercettazioni mediante inserimento di captatore informatico e per l’accesso all’archivio informatico a norma dell’art. 7, commi 1 e 3, del decreto legislativo 29 dicembre 2017, n. 216

Facendo seguito alla nota prot. DOG n. 0099709.U del 4 maggio 2018 e alle precedenti, si rappresenta che, nell’ambito del complessivo progetto di reingegnerizzazione dei sistemi di area penale, si reputa opportuno illustrare in modo più dettagliato il quadro di riferimento organizzativo predisposto ai fini dell’attuazione dell’art. 269 c.p.p. ed art. 89 bis disp. att. c.p.p.e le attività attualmente in corso.

Questo Dipartmento, anche mediante le proprie direzione generali,  ha posto in essere una serie di misure organizzative a supporto delle necessità degli uffici interessati dall’attuazione della normativa precitata; in particolare:

  1. Sono stati predisposti da parte della Direzione generale dei sistemi informativi e automatizzati l’infrastruttura tecnologica, i software necessari e i relativi acquisti . Più nel dettaglio è stato previsto o già realizzato: l’acquisto dell’hardware dedicato, la definizione di un unico protocollo di trasmissione del contenuto delle intercettazioni a sistemi informativi dedicati; lo sviluppo del software di gestione dei file multimediali; le verifiche di carattere logistico, anche in base ai fabbisogni rappresentati dagli uffici interessati a seguito delle ricognizioni effettuate, sia per individuare le sale dove collocare i rack, sia per individuare i luoghi dove allocare le sale di ascolto.
  2. E’ stato predisposto da parte della Direzione generale delle risorse e delle tecnologie il quadro contrattuale e operativo per le verifiche in loco inerenti a tutti gli uffici interessati e per le necessità di interventi nelle sedi bisognose;
  3. E’ stato già predisposto da parte della Direzione generale del personale e della formazione il piano formativo per tutti gli uffici interessati, inerente agli applicativi che saranno utilizzati;
  4. Sono state coordinate da parte del Dipartimento le attività di ricognizione in relazione alla comunicazione e all’individuazione da parte degli uffici interessati dei locali necessari per le attività di attuazione della normativa di cui all’oggetto, nonché dei fabbisogni ivi compresi quelli riguardanti le postazioni destinate alla consultazione per l’utenza esterna.

Si segnala che, nonostante contatti plurimi anche telefonici, non tutti gli uffici hanno risposto con la tempestività che l’imminente entrata in vigore delle norme su richiamate norma richiede.

In tale contesto si segnala che è stato emanato, il 20 aprile 2018 scorso, il decreto ministeriale recante “le disposizioni di attuazione per le intercettazioni mediante inserimento di captatore informatico e per l’accesso all’archivio informatico a norma dell’art. 7, commi 1 e 3, del decreto legislativo 29 dicembre 2017, n. 216”, che si allega alla presente.

Il decreto regolamenta – oltre alla gestione e sicurezza dei sistemi (art.2) e i requisiti tecnici dei programmi informatici funzionali alla esecuzione delle intercettazioni mediante captatore su dispositivo elettronico portatile (art.4) – la funzione e le modalità di consultazione dell’archivio riservato di cui agli artt. 269 c.p.p. e 89 bis disp. att. c.p.p (art.3).

Come indicato nel suddetto decreto, fino all’attuazione del processo penale telematico, l’ufficio del Pubblico Ministero provvederà a formare copia informatica degli atti analogici del fascicolo delle intercettazioni, da riversare nell’applicativo messo a disposizione dal Ministero al fine di consentirne la conservazione e la consultazione in formato digitale.

In particolare per la fruzione del materiale documentale cartaceo riversato in formato digitale è previsto l’utilizzo del TIAP-document@.

Si raccomanda pertanto il pieno utilizzo di tale applicativo, per il quale a suo tempo è stata effettuata idonea formazione, che verrà nuovamente fornita a partire dagli uffici che, allo stato, pur avendo il sistema installato non risultano utilizzarlo.

Ulteriore formazione a tutti gli uffici interessati sarà anche erogata sull’applicativo di nuova creazione destinato alla gestione del registro per la identificazione e l’accesso alle sale di consultazione, nonché del materiale documentale multimediale.

L’impianto del decreto ministeriale rende altresì maggiormente evidente, quanto già anticipato nelle precedenti note inviate da questo Dipartimento ed in particolare che:

Gli spazi che risulta opportuno apprestare sono relativi a:

  1. Sale server, individuate e allestite a cura esclusiva della DGSIA, dedicate al presidio e al coordinamento dei sistemi interessati;
  2. Sale CIT, individuate in quelle attualmente destinate in uso ai gestori privati, nelle quali allocare anche i rack del Ministero. In questa prima fase – per scelta della Direzione generale dei sistemi informativi – gli stessi saranno destinati, in modo diffuso, in quasi tutti gli uffici di procura;
  3. Locali destinati all’ascolto e alla consultazione del materiale contenuto nell’archivo riservato con le modalità di cui art. 3 del decreto ministeriale, da individuarsi in tutti gli uffici interessati.

Per le scelte organizzative indicate dal decreto sopra menzionato, la consultazione all’archivio riservato avverrà, quindi, solo da remoto, in modalità informatica e con caratteristiche di assoluta sicurezza per quanto riguarda le password di accesso che saranno rilasciate in ottemperanza del dettato normativo, solo a seguito di apposita autorizzazione. Del pari da remoto, ma non necessariamente nei locali di cui all’articolo 3 del citato decreto, potrà avvenire la consultazione per gli utenti interni (pubblico ministero, polizia giudiziaria e giudice ecc.).

Ciò precisato quanto al quadro di riferimento organizzativo, si rappresenta come, dalla ricognizione effettuata, siano emersi isolati casi di difficile reperimento degli spazi dove allocare le postazioni per la consultazione di cui all’articolo 3 del precitato decreto.

Nella prospettiva di poter individuare tali spazi, anche in locali appartenenti a uffici diversi da quelli di procura, le precedenti note sono state indirizzate altresì alle procure generali.

In relazione a ciò, si segnala come il luogo  deputato all’individuazione degli spazi predetti, in edifici non appartenti alle procure interessate sia comunque in ogni caso la Conferenza permanente di cui agli artt. 3 e 4 del D.P.R. 18.08.2015 n.133, che potrà prendere sul tema le più opportune determinazioni.

A tale fine la presente nota viene indirizzata agli uffici di Corte di appello, alle Procure generali presso le Corti di appello e ai Tribunali.

Si rappresenta infine come la programmazione dei necessari sopralluoghi sia già in stato avanzato. Saranno comunicati dalle Direzione generali interessate le modalità dei sopralluoghi per le verifiche e per l’esecuzione degli eventuali lavori – ove necessari -, nonchè per la consegna del materiale acquistato secondo i fabbisogni indicati dagli uffici e comunque stimati da questa amministrazione.

Si avverte sin da ora, che le date indicate dovranno necessariamente essere rispettate - anche in quanto coinvolgenti ditte esterne -  e non potranno subire slittamenti. 

Si sollecitano quindi nuovamente gli  uffici di procura che non hanno individuato gli spazi di cui alla presente nota, a fornire comunicazione tempestiva a mezzo posta elettronica all’indirizzo appositamente dedicato: progettointercettazioni.dgsia@giustizia.it., scongiurando in tal modo il rischio di qualsivoglia disservizio all’atto della consegna del materiale e dell’arrivo del personale incaricato.

Si coglie ancora una volta l’occasione per ricordare che l’indirizzo e-mail sopra indicato, costituisce l’ help desk appositamente dedicato, cui trasmettere tutte le informazioni già sollecitate, o le variazioni ritenute necessarie.

Ringraziando per la collaborazione, si porgono i più cordiali saluti.

Roma, 14 maggio 2018

Il Capo Dipartimento Reggente
Barbara Fabbrini