Individuazione operatore del terzo settore per la realizzazione di attività progettuali - Ufficio di esecuzione penale esterna e Centro per la giustizia minorile - BARI - Determina

17 agosto 2018

Dipartimento per la giustizia minorile e di comunità

Ufficio interdistrettuale
di esecuzione penale esterna
per la Puglia e la Basilicata

Centro per la giustizia minorile
per la Puglia e la Basilicata
Bari

Determinazione prot. n. 5618/ACI – UIEPE e n. 012518 - CGM

I Direttori

Considerate le note n. 134842 del 20/04/2018, n. 181885 del 31/05/2018 del Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria – DG Formazione e la nota n. 34155.U del 05/07/2018 del Dipartimento per la Giustizia minorile e di comunità – DG Esecuzione penale esterna e di messa alla prova, in esito al percorso formativo “La coprogettazione come strumento per realizzare percorsi di inclusione sociale”, con le quali si è dato avvio e successivamente monitorata la realizzazione di progettualità relative all’inclusione sociale di persone in esecuzione esterna di pena con il procedimento della coprogettazione, di cui all’art. 55 d. lgs. n. 117/2017;

Rilevato che, anche durante il percorso formativo “La comunità da fare” organizzato nel corrente anno dalla predetta DG Formazione, la coprogettazione è stata nuovamente presentata come uno strumento del lavoro sociale di comunità, metodologia propria del servizio sociale professionale finalizzata da un canto a sviluppare i processi democratici in un dato territorio, dall’altro a promuovere l’assunzione di responsabilità della comunità nei confronti dei suoi stessi problemi;

Valutato il ruolo strategico che gli enti del terzo settore svolgono nei percorsi di inclusione sociale di adulti e minori coinvolti da procedimenti dell’area penale, con particolare riguardo sia alle progettualità rivolte a più soggetti, inserite nella programmazione annuale delle due articolazioni sovraregionali, sia ai progetti individualizzati di trattamento che vengono predisposti per ciascuna delle persone prese in carico dai servizi della Giustizia;

Osservato che la riforma operata dal Codice del Terzo Settore (d. lgs. n. 117/2017) individua la procedura della coprogettazione come modalità di coinvolgimento attivo degli enti di terzo settore, “finalizzata alla definizione ed eventualmente alla realizzazione di specifici progetti di servizio o di intervento finalizzati a soddisfare bisogni definiti” (art. 55 c. 3 d. lgs. n. 117/2017);

Evidenziato che, come appreso nei predetti percorsi formativi, la coprogettazione si pone fuori del campo di applicazione della normativa del Codice dei contratti pubblici, poiché è uno strumento di regolazione di rapporti attuativi del principio di sussidiarietà orizzontale, la cui funzione economico-sociale è data dalla attribuzione di risorse e misure pubbliche e istituzionali di sostegno e collaborazione a fronte dell’impegno del privato non profit a partecipare all'esercizio della pubblica funzione attraverso la coprogettazione e la cogestione di servizi, di interventi e attività di interesse generale.

Ritenuto opportuno adottare per il futuro tale procedimento di evidenza pubblica come modalità ordinaria di rapporto con gli enti del terzo settore, in ordine al loro coinvolgimento nella progettazione di interventi e azioni a livello territoriale, in adempimento del mandato istituzionale di promozione della sicurezza e della legalità dei territori insieme all’inclusione sociale delle persone minori e adulte soggette a misure e sanzioni alternative alla detenzione;

Ritenuto del pari opportuno, per snellire i singoli procedimenti di coprogettazione, procedere preliminarmente una fase di accreditamento degli enti stessi, finalizzata al preventivo accertamento dei requisiti richiesti, nel rispetto dei principi di trasparenza, imparzialità, partecipazione e parità di trattamento previsti dalla legge 7 agosto 1990, n. 241;

Vista la normativa di riferimento che disciplina, per gli aspetti sia procedurali sia sostanziali:, legge n. 241/1990, D.P.C.M. 30 marzo 2001, Codice del terzo settore D.lgs n. 117/2017, delibera ANAC n. 32/2016 e l. Regione Puglia n. 4/2007;

DETERMINANO

  1. Di adottare il procedimento della coprogettazione di cui all’art. 55 e ss d. lgs. n. 117/2017 come modalità ordinaria di individuazione dei partner del terzo settore ai fini dell’adempimento del mandato istituzionale dei servizi della Giustizia, attraverso progettualità mirate definite nella programmazione annuale.
    Le progettualità per le quali si costituiranno le partnership tra servizi del DGMC e terzo settore potranno essere finalizzate all’accesso a finanziamenti di altri soggetti e alla gestione delle relative attività e interventi; oppure potranno essere riferiti a interventi e servizi da realizzarsi autonomamente dal terzo settore con stipula di
    accordi di sostegno; oppure potranno riferirsi all’utilizzo di risorse proprie dell’Amministrazione, attraverso lo strumento della partnership pubblico/privato sociale secondo la disciplina contenuta in specifici accordi procedimentali di collaborazione.
    Ciascun procedimento di coprogettazione sarà soggetto a procedure di evidenza pubblica, previa definizione, in un apposito documento preliminare, degli obiettivi generali e specifici, della durata e delle caratteristiche essenziali dell’intervento nonché dei criteri e delle modalità per l'individuazione degli enti partner, con priorità per
    quelli inseriti nel Registro di cui al punto 2 della presente determinazione.
    A livello di progettazione regionale e interregionale il responsabile dei procedimenti di coprogettazione è la dott.ssa Susanna Ficco Regina; in relazione alla coprogettazione a livello locale, il responsabile del procedimento verrà individuato tra il personale in servizio presso l’Ufficio che procede.
  2. Di istituire a tale scopo, presso l’Ufficio Interdistrettuale di Esecuzione penale esterna, congiuntamente al Centro per la Giustizia minorile, un Registro interdistrettuale dei soggetti del terzo settore per la formalizzazione di partnership con il Dipartimento per la Giustizia minorile e di comunità – Ufficio Interdistrettuale di Esecuzione Penale Esterna e Centro per la giustizia minorile per la Puglia e la Basilicata e le altre articolazioni territoriali del Ministero della Giustizia che da essi sono amministrati e coordinati, anche disgiuntamente tra di loro.
    Il Registro verrà costituito mediante procedura ad evidenza pubblica e sarà aggiornato con cadenza almeno biennale.
    Esso avrà la finalità di individuare soggetti del terzo settore che potranno accedere in via prioritaria ai procedimenti di coprogettazione che le articolazioni del DGMC avvieranno.
    In relazione a specifici progetti, gli avvisi potranno richiedere come requisito l’iscrizione in una specifica articolazione del Registro, come di seguito specificato, e la costituzione di raggruppamenti temporanei di scopo; le progettualità potranno riguardare anche più di una delle aree tematiche sottoelencate.
    Il Registro sarà articolato in cinque sezioni:
    • Progetti finalizzati all’inclusione sociale e lavorativa, compresa quella autonoma, e alla formazione professionale;
    • Progetti finalizzati alla giustizia riparativa e alla mediazione penale;
    • Progetti finalizzati ad attività di utilità sociale;
    • Progetti finalizzati alla promozione della legalità e della sicurezza della comunità;
    • Progetti finalizzati ad attività di raccolta ed elaborazione dati, di studio e di ricerca.
    Il Registro riporta:
    • Denominazione dell'Ente;
    • Generalità del legale rappresentante pro tempore;
    • Sede principale e ambito territoriale prevalente in cui opera l'ente;
    • Eventuali sedi e territori secondari;
    • Recapiti telefonici, fax e posta elettronica (compresa quella certificata) dell’ente e del legale rappresentante;
    • Tipologia attività svolte;
    • Specifiche caratteristiche tecniche, professionali, economiche e sociali in relazione alla/e sezione/i per cui si chiede l’iscrizione e l’esperienza maturata nel settore;
    • Sezione e data di iscrizione.

Ciascun ente può chiedere, all’inizio o in occasione dell’aggiornamento biennale del Registro, di essere inserito in una o più sezioni e avrà cura di mantenere tempestivamente aggiornate le informazioni fornite.

L’Amministrazione si riserva di procedere in ogni momento a controlli sulle dichiarazioni degli enti e di cancellare dal Registro gli enti che, all’esito del controllo, non possiedano i requisiti richiesti dalla procedura di evidenza pubblica che costituisce o aggiorna il Registro, dandone motivata comunicazione tramite PEC agli enti interessati; tali enti non potranno ripresentare la domanda di iscrizione al Registro prima che siano trascorsi cinque anni dalla cancellazione.

Il Registro è pubblico e chiunque può accedervi e prenderne visione.

Il responsabile del procedimento per l’istituzione, la tenuta e la conservazione del Registro è il funzionario della professionalità di servizio sociale dott.ssa Susanna Ficco Regina.

Bari, 17 agosto 2018

il Direttore
Centro per la giustizia minorile
di Puglia e Basilicata
Giuseppe Centomani

il Direttore
Ufficio interdistrattuale di esecuzione
penale esterna di Puglia e Basilicata
Pietro Guastamacchia