Consistenza, destinazione ed utilizzo dei beni sequestrati o confiscati - Stato dei procedimenti di sequestro o confisca - Relazione al Parlamento ex L.7 marzo 1996, n. 109 (marzo 2013)

Dipartimento per gli Affari di Giustizia
Direzione generale della Giustizia penale
Ufficio I - Reparto Dati Statistici e Monitoraggio

 

 

Indice


Relazione al Parlamento sui beni sequestrati e confiscati art. 3, comma 2, Legge 7 marzo 1996 n. 109

 

Premessa

La normativa in materia di misure di prevenzione patrimoniale e di criminalità organizzata è costituita dalla Legge 7 marzo 1996 n. 109, che reca: “Disposizioni in materia di gestione e destinazione dei beni sequestrati e confiscati. Modifiche alla Legge 31 maggio 1965, n. 575 e all’articolo 3 della Legge 23 luglio 1991, n. 223. Abrogazione dell’art. 4 del D.L. 14 giugno 1989, n. 230, convertito con modificazioni dalla Legge 4 agosto 1989, n. 282”, Legge 24 luglio 2008 n. 125, art. 12 sexies Legge n. 356 del 1992, art. 2 Legge n. 94 del 2009, decreto legge 4 febbraio 2010 n. 4 convertito con modificazioni dalla legge 31 marzo 2010 n. 50, Legge 13 agosto 2010 n. 136; infine, con il D.L. 6 settembre 2011 n. 159, Codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione, il legislatore ha effettuato una completa ricognizione della legislazione antimafia in vigore ed ha provveduto al coordinamento delle norme in materia.
 

La Legge 7 marzo 1996 n. 109

La Legge 7 marzo 1996 n. 109 non si è limitata ad apportare innovazioni sostanziali e procedurali in tema di amministrazione dei beni sequestrati e confiscati, ma ha recepito l’esigenza di attuare un monitoraggio permanente di tali beni, anche al fine di redigere una relazione semestrale del Governo al Parlamento.
L’esigenza di creare una banca dati derivava anche dal fatto che, sino a quel momento, la raccolta dei dati era stata rimessa all’iniziativa delle Amministrazioni a vario titolo interessate, le quali, senza alcun raccordo tra loro, avevano provveduto a creare autonomi sistemi di rilevazione, talvolta privi di precisi criteri procedurali.

Le rilevazioni così realizzate, inoltre, si riferivano solo alla fase del procedimento di competenza dell’Amministrazione che le effettuava, senza tener conto né delle successive fasi, né del coinvolgimento di Amministrazioni diverse. Era dunque necessario istituire un raccordo fra tali rilevazioni anche al fine di renderle confrontabili fra loro.
A tal fine, la Legge n. 109/1996 ha recato significative innovazioni, disponendo che la raccolta dei dati relativi ai beni sequestrati o confiscati, dei dati concernenti lo stato del procedimento per il sequestro o la confisca, nonché dei dati inerenti alla consistenza, alla destinazione o all’utilizzazione dei beni suddetti, venisse disciplinata da un Regolamento da emanarsi con Decreto del Ministro della Giustizia, da adottare di concerto con le altre amministrazioni interessate (Difesa, Finanze e Interno).

Tale Regolamento è stato emanato il 24 febbraio 1997 e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica del 28 marzo 1997: “Disciplina della raccolta dei dati relativi ai beni sequestrati o confiscati”.
 

Presentazione della nuova banca dati - Sistema informativo SIPPI
(Sistema Informativo Prefetture e Procure dell’Italia meridionale)

 Il nuovo sistema informativo è stato finalizzato alla creazione di una Banca Dati centralizzata per la gestione di tutte le informazioni relative ai beni “sequestrati e confiscati” alle organizzazioni criminali.

Le finalità dettate dal D.M. 24 febbraio 1997 n. 73 e le considerazioni sul concentrarsi del fenomeno nell’Area del Mezzogiorno, hanno portato a valutare l’inserimento del progetto “SIPPI” nell’ambito del Programma Operativo Nazionale-Sicurezza per lo sviluppo del Mezzogiorno d’Italia 2000-2006.La Banca Dati è utilizzata con funzionalità e possibilità d’accesso diverse anche in relazione al “profilo utente” connesso. L’accesso oltre agli uffici Centrali e Periferici del Ministero della Giustizia, potrà essere consentito a tutte le Amministrazioni, centrali e periferiche coinvolte nei procedimenti, in particolare:

  • al Ministero dell’Interno;
  • al Ministero dell’Economia e delle Finanze;
  • all’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata;
  • alle Prefetture;
  • ai Comuni.

L’applicativo “SIPPI” ha rivolto particolare attenzione alla individuazione di tutti i dati di interesse di ogni Amministrazione ed Ente coinvolti e di tutti i flussi informativi di riferimento, interni ed esterni al mondo giustizia, al fine di delineare la struttura della banca dati ed assicurarne la recettività dei diversi canali di alimentazione.
Si precisa che l’avvio in esercizio di “SIPPI”, che realizza l’informazione dei registri delle misure di prevenzione e della banca dati centrale in un unico sistema informativo, come disposto dalle Circolari della Direzione Generale della Giustizia Penale del 10/10/2008, del 27/11/2008, del 26/11/2009 e del 23/12/2010, consente di attuare un monitoraggio in forma interamente automatizzata in tutto il territorio Nazionale.

Nell’analisi della situazione attuale giova ricordare:

  • che il caricamento dei dati pregressi del bene, partendo dall’archivio elettronico dei moduli di rilevamento comporterà inizialmente l’incompletezza degli stessi dati per quel che riguarda l’iter dei procedimenti nei vari  gradi del giudizio e per l’identificazione del bene stesso nelle nuove tipologie;
  • che, grazie al protocollo di intesa stipulato in data 17/09/2009 con il Commissario Straordinario del Governo per la gestione e la destinazione dei beni confiscati ad organizzazioni criminali, è nata una proficua collaborazione tra Ministero della Giustizia e Ufficio del Commissario ai fini dell’inserimento dei dati riguardanti l’art. 12 sexies Legge 356 del 1992. Detta collaborazione continua con l’Agenzia Nazionale dei beni confiscati, istituita con decreto legge 45 febbraio 2010 n.4, convertito in legge, con modifiche, dalla legge 31 marzo 2010 n. 50, alla quale il legislatore demanda tutte le competenze prima facenti capo alle varie autorità: Agenzie del Demanio, Prefetti e Commissario straordinario per la gestione e la destinazione dei beni confiscati ad organizzazioni criminali.


Metodologia della rilevazione

Per una migliore individuazione dei beni e facilità di lettura dei dati la nuova classificazione dei beni ha previsto dei grossi cambiamenti. E’ sicuramente più aggiornata in quanto comprende i più recenti prodotti finanziari, visto l’evolversi dei settori di investimento della criminalità organizzata, e adotta altresì una terminologia che tiene conto dei registri ufficiali già esistenti: un esempio per tutti la classificazione catastale.

Le tabelle allegate riportano solo parzialmente il contenuto della banca dati, essendo la stessa ricca di dati di utilità gestionale difficilmente descrivibili con grafici e commenti. In particolare, da questa relazione, si invita a fare attenzione ai metodi di conteggio indicati nell’intestazione delle tabelle stesse. Per capire le potenzialità a titolo meramente esemplificativo  si può sottolineare come sia possibile interrogare la banca dati per sapere, al momento, se e per quanti beni e quali è presente una certa persona o quante volte è stato impiegato un determinato amministratore.

I dati sono relativi sia al procedimento di prevenzione, sin dal suo inizio (fase della proposta) con uno sguardo su tutte le sue vicissitudini processuali nei vari gradi sino alla definizione , sia alle fasi successive della gestione ed amministrazione del bene, o della sua definitiva destinazione. Ovviamente diverse saranno le interrogazioni praticabili sulla banca dati.  

In virtù dei criteri di suddivisione dei beni, che prevedono diverse tipologie, nuove categorie e sottocategorie, questa relazione si discosterà ovviamente dalle precedenti.

L’attuale classificazione dei beni è basata su tre livelli gerarchici:

  • Tipologia;
  • Categoria;
  • Sottocategoria

Le tipologie individuate sono le seguenti:

  • Beni immobili;
  • Beni Mobili;
  • Beni Mobili registrati;
  • Beni Finanziari;
  • Aziende
     

Classificazione

Gli schemi che seguono riportano, per ciascuna tipologia le categorie ammesse e per ciascuna categoria le relative sottocategorie.

Beni immobili
Categoria Sottocategoria
Unità immobiliari per uso di abitazione e assimilabili Appartamento in condominio - abitazione indipendente
Palazzo di pregio artistico e storico – castello – villa – box
Garage – autorimessa – posto auto – tettoia – altro
Unità immobiliari per alloggi e usi collettivi Collegio e convitto – educandato – ricovero – orfanotrofio – ospizio – convento – seminario – casa di cura – ospedale
Ufficio pubblico – scuola – laboratorio scientifico – biblioteca – museo – galleria – cappella
oratorio – opificio – albergo – pensione - teatro – cinematografo – sala per spettacoli – istituti di credito
Fabbricato annesso a speciali esigenze commerciali – edificio galleggiante – ponte privato – altro
Unità immobiliari a destinazione commerciale e industriale Negozio – bottega – magazzino/locale di deposito
Laboratorio per arti e mestieri – stabilimento balneare
Stabilimento di acque curative – stalla – scuderia – fabbricato/locale per esercizi sportivi – fabbricato industriale
Altre unità immobiliari Fabbricato in corso di costruzione indivisibile – altro
Terreno Terreno agricolo – terreno con fabbricato rurale
Terreno edificabile

 

Beni mobili
Categoria Sottocategoria
Denaro Contante – conto corrente bancario – conto corrente postale – libretto postale – libretto bancario - altro
Collezioni Francobolli – libri – monete – quadri – altro
Altri oggetti Apparecchiature elettroniche – arredi per uso abitativo
Arredi per uso professionale/commerciale – cassette di sicurezza
Macchine artigianali oggetti artistici – preziosi e gioielli - altro
Animali Animali esotici – bovini – cavallo da corsa – equini – ovini – suini - altro

 

Beni mobili registrati
Categoria Sottocategoria
Veicoli Aeromobile – elicottero – autobus – automezzo furgonato
Automezzo pesante – autocaravan – camper – autovettura – ciclomotore – fuoristrada –
motoveicolo – motofurgone – natante – nave – imbarcazione – quadriciclo – rimorchio – veicolo agricolo
Veicolo industriale – altro
Beni immateriali Marchio – brevetto – modello industriale

 

Beni finanziari
Categoria Sottocategoria
Titoli cambiari Assegno bancario – assegno circolare – cambiale/tratta
Titoli obbligazionari o di prestito Titoli di stato (Bot, Cct, Btp, Cte, Btz, Bte) – Certificato di deposito – Obbligazioni
Titoli di partecipazione Azioni – strumenti finanziari partecipativi – titoli anticipi
Titoli rappresentativi di merci Fede di deposito – nota di pegno – polizza di carico
Altri beni finanziari Contratto leasing – crediti vari – polizza assicurativa – prestiti
Fidi

 

Aziende - Categorie

  • Impresa individuale iscritta nel registro delle imprese
  • Società r.l.
  • Società cooperativa
  • Società di fatto registrata
  • Società in accomandita per azioni
  • Società in accomandita semplice
  • Società in nome collettivo
  • Società per azioni
  • Società semplice
  • Altro
     

COMMENTO AI DATI STATISTICI

Procedimenti sopravvenuti (intera Banca Dati)

Una premessa è doverosa: la stesura di questa relazione e delle tabelle allegate è opera della DGGP (Direzione Generale Giustizia Penale) del Ministero della Giustizia, che si avvale dei dati forniti da un sistema informativo, il Sippi (Sistema Informativo delle Procure e Prefetture dell’Italia meridionale), creato da una società esterna, la Almaviva spa, basato su report inseriti dai singoli Uffici Giudiziari periferici. La stessa Almaviva ha comunicato di aver apportato delle correzioni che possono portare a delle difformità nei confronti con i dati delle relazioni precedenti.
La DGGP può quindi procedere a compilare ciò che segue:

  1. basandosi su quel che viene riportato nel Sippi;
  2. quando il Sippi è in grado di fornire le informazioni necessarie. In questa occasione i dati sono stati resi disponibili solo dal 31 marzo 2013.

Passando ora all’analisi, quel che possiamo riscontrare è che pur aumentando il numero totale dei procedimenti, 6.456 quelli presenti in banca dati al 31 marzo 2013, continua la tendenza alla diminuzione del loro incremento medio. Nell’ultimo anno preso in esame, infatti (marzo 2012 - marzo 2013, in cui sono conteggiati tredici mesi) sono sopravvenuti 602 nuovi procedimenti, per una media di 46 al mese, contro una media di 54 del periodo di rilevazione 2011-12 e di 64 del 2010-11.
E anche il raffronto per singoli anni solari mostra in maniera più chiara tutto ciò: se nel 2011 si è arrivati a 676 nuovi procedimenti iscritti, nel 2012 si è scesi a 581 (- 95), confermando il trend in diminuzione (vedi tabella 1 in allegato).
Le regioni meridionali continuano ad essere quelle più interessate dal fenomeno: considerando il biennio 2011-2012, il primato è come sempre della Sicilia, con 357 nuovi procedimenti, davanti a Campania (268), Calabria (169) e Puglia (136). Ma cominciano ad essere inquietanti anche i dati che vengono da due regioni del nord, la Lombardia, che conta 111 nuovi procedimenti nell’ultimo biennio, ed il Piemonte, che ne segnala 67. Meritano una citazione anche il Lazio, con 33, e l’Emilia Romagna, con 32.
L’analisi dei singoli distretti giudiziari dopo i primi posti delle solite Palermo (256 nuovi procedimenti nel 2011-2012), Napoli (249) e Reggio Calabria (130), segnala località geografiche finora rimaste ai margini: ecco così 67 procedimenti a Torino, che ne aveva solo 14 nel biennio precedente, 32 a Bologna e 29 a L’Aquila

Esaminiamo ora il quinquennio 2009-2013 (con dati aggiornati al 31 marzo, vedi tabella 1 in allegato). Su 2.406 procedimenti iscritti in tutta Italia 1.919, quasi l’ 80%, sono stati emessi nelle regioni del sud (suddivise geograficamente in area meridionale e area insulare). Il centronord nel suo insieme, con 487 procedimenti, rimane decisamente al di sotto attestandosi su una percentuale intorno al 20%.

Procedimenti sopravvenuti sul territorio nazionale
TOTALI NORD Percentuale CENTRO Percentuale SUD Percentuale ISOLE Percentuale TOTALE NAZIONALE
TOTALE 2009-2013 348 14,5% 139 5,8% 1.121 46,5% 798 33,2% 2.406
TOTALE BANCA DATI 693 10,7% 252 3,9% 3.289 50,9% 2.222 34,5% 6.456

Interessante è anche il dettaglio dei dati di alcune regioni per quel che riguarda sempre gli ultimi cinque anni (2009-2013); la prevalenza del sud è schiacciante:

  • 785 procedimenti, pari al 32,6% del totale nazionale, sono in Sicilia;
  • 465, il 19,3% in Campania;
  • 363, il 15,1% in Calabria;
  • 246, il 10,2% in Puglia.

Al quinto posto troviamo la Lombardia, che ha avuto un certo incremento negli ultimi anni, con 185 procedimenti; seguono il il Lazio con 117, il Piemonte con 86 e l’Emilia Romagna con 41.


Percentuale procedimenti sopravvenuti
anni 2009-2013
Territorio 2009 2010 2011 2012 2013
NORD 9,4% 8,6% 13,2% 24,8% 14,8%
CENTRO 2,8% 3,3% 4,6% 3,4% 29,1%
SUD 49,9% 46,6% 50,9% 44,9% 30,0%
ISOLE 37,9% 41,5% 31,4% 26,9% 26,1%

 


Grafico 1 - Percentuale procedimenti sopravvenuti anni 2009 - 2013

La figura 1 rappresenta un grafico a colonna con la ripartizione percentuale dei procedimenti sopravvenuti per gli anni 2009-2013

Il dato riguardante il totale nazionale degli ultimi cinque anni (2.406 procedimenti) conferma l’incremento nell’attività giudiziaria fino a tutto il 2011, quando i procedimenti sopravvenuti hanno toccato la cifra record in un solo anno di 676.
Il 2012 invece, come già evidenziato, ha registrato una certa flessione con l’iscrizione di 581 nuovi procedimenti (- 14%); come singolo anno solare è comunque al secondo posto in assoluto per numero di sopravvenuti.

 

Numero dei procedimenti sopravvenuti per anno
Dati aggiornati al 31 marzo 2013
Anno Procedimenti
2004 265
2005 240
2006 221
2007 309
2008 271
2009 435
2010 511
2011 676
2012 581
2013 203

Dal 2009 in poi ci si è mantenuti sempre al di sopra dei 400 procedimenti sopravvenuti all’anno: se ne sono contati 435 proprio nel 2009, con un massimo di 114 a Palermo, 511 nel 2010 (156 a Palermo), e appunto la cifra di 676 nel 2011, con Palermo sempre al top con 149 procedimenti sopravvenuti, il 22% del totale, davanti a Napoli con 134 e Reggio Calabria con 74. I dati del 2012 vedono sempre Napoli e Palermo davanti a tutti ma segnalano l’ascesa del Nord con numeri significativi a Milano, Torino e Bologna.

Numero procedimenti per distretto
anno 2012
Dati aggiornati al 31 marzo 2013

 
Distretto Procedimento
NAPOLI 115
PALERMO 107
MILANO 61
REGGIO CALABRIA 56
TORINO 49
BARI 40
CATANIA 22
BOLOGNA E CATANZARO 18
ROMA 16


Procedimenti sopravvenuti anni 2009 - 2013

  • 2009 - 435
  • 2010 - 511
  • 2011 - 676
  • 2012 - 581
  • 2013 - 203



Grafico 2 - Procedimenti sopravvenuti anni 2009 - 2013

La figura 2 rappresenta un grafico a colonna con l'indicazione dei procedimenti sopravvenuti negli anni 2009 - 2013
* dato aggiornato al 31 marzo 2013

Napoli è il distretto giudiziario che ha avuto un incremento relativo maggiore, 95 procedimenti sopravvenuti in più, nel biennio 2011/2012 rispetto a quello precedente, seguito a ruota da Bari e Torino, con circa una cinquantina di nuove iscrizioni in più.
Tuttavia è sempre Palermo, con 256 procedimenti sopravvenuti, a primeggiare in termini assoluti pur avendo avuto un decremento rispetto ai due anni precedenti (-14 in confronto al 2009/2010). E dietro a Napoli, 249 nuovi procedimenti, Reggio Calabria, 130, e Bari, 108, continua a confermarsi come primo distretto del resto d’Italia (escludendo il sud) quello di Milano, che conta 104 sopravvenuti con un deciso incremento, +43, rispetto al biennio precedente.
Altri distretti in decisa ascesa sono quelli di Torino, al sesto posto con 67 procedimenti sopravvenuti, e Bologna, 32, che si affaccia per la prima volta tra i dieci distretti giudiziari più interessati dal fenomeno.

Numero procedimenti per distretto / Confronto per bienni
Dati aggiornati al 31 marzo 2013
2011 - 2012 2009 - 2010
  Distretto Procedimenti Variazione rispetto al
biennio precedente
Distretto Procedimenti
1. PALERMO 256 -14 PALERMO 270
2. NAPOLI 249 95 NAPOLI 154
3. REGGIO CALABRIA 130 40 REGGIO CALABRIA 90
4. BARI 108 56 CATANZARO 86
5. MILANO 104 43 MILANO 61
6. TORINO 67 53 BARI 52
7. CATANIA 49 -3 CATANIA 52
8. CATANZARO 39 -47 MESSINA 44
9. ROMA 33 6 ROMA 27
10. BOLOGNA 32 28 LECCE 26


Dedichiamo anche un breve spazio al dato dei singoli uffici giudiziari, prendendo in esame, per una valutazione più ponderata, l’ultimo biennio disponibile per intero, il 2011-2012. Là dove i distretti giudiziari sono più articolati, non sempre si ha una idea precisa dell’attività a livello locale. Ecco dunque che dopo i soliti nomi vengono fuori innanzi tutto S. Maria Capua Vetere, con 82 procedimenti, e poi uffici meno evidenti come Agrigento e Trapani, intorno ai 40, ed ancora Foggia e l’inaspettata Pescara, che fanno contare 24 procedimenti sopravvenuti ciascuna.

Numero procedimenti per ufficio giudiziario
anno 2011-2012
dati aggiornati al 31 marzo 2013
Ufficio giudiziario Procedimenti
PALERMO 178
NAPOLI 157
REGGIO CALABRIA 130
S. MARIA CAPUA VETERE 82
MILANO 81
BARI 76
TORINO 56
CATANIA 42
AGRIGENTO 40
TRAPANI 38
MESSINA 29
FOGGIA e PESCARA 24

 

Procedimenti sopravvenuti per aree geografiche
Anni 2009 - 2013

 
Area geografica 2009 2010 2011 2012 2013
NORD 41 44 89 144 30
CENTRO 12 17 31 20 59
SUD 217 238 344 261 61
ISOLE 165 212 212 156 53

 

 

Grafico 3 - Procedimenti sopravvenuti per aree geografiche anni 2009 - 2013

La figura 3 rappresenta un grafico a colonna con l'indicazione dei procedimenti sopravvenuti per aree geografiche negli anni 2009 - 2013

* dato aggiornato al 31 marzo

Il dettaglio per singole aree geografiche evidenzia la linea di tendenza del fenomeno negli ultimi anni, con il nord che nell’ultimo biennio mostra dati da prendere in considerazione, come abbiamo già accennato in precedenza; prendendo in esame il dato del 2012 possiamo dire che:
 

  • l’area meridionale continua ad essere quella prevalente ma i 261 procedimenti sopravvenuti evidenziano comunque un calo rispetto alla cifra record di 344 del 2011 (- 24%), come si nota a Napoli, Reggio Calabria e Bari;
     
  • l’area insulare è anch’essa in diminuzione; il dato di 156 nuovi procedimenti fa registrare un -26% rispetto al 2011 (quando i sopravvenuti erano 212), evidente soprattutto a Palermo;
     
  • l’area centrale si mantiene sempre ai margini: dai 31 procedimenti del 2011 si passa ai 20 attuali, e qui i raffronti contano poco; singolare però il fatto che fino il dato parziale del 2013 di cui già disponiamo, relativo a soli tre mesi, ci dia già 59 procedimenti, 57 dei quali iscritti nel distretto giudiziario di Roma;
     
  • l’area settentrionale invece è l’unica a crescere e presenta 144 nuovi procedimenti nel 2012, superando nettamente (+61%) quanto avvenuto nel 2011 (erano 89), grazie in particolare, per così dire, a Milano e a Torino; e il dato del 2011 era già il doppio di quello dell’anno precedente (nel 2010 ci si era fermati a 44).

 

Beni (intera Banca Dati)

Superano quota centomila, attestandosi a 108.326, i beni inseriti all’interno della Banca Dati al 31 marzo 2013, continuando a crescere ad un ritmo di oltre 1.400 beni al mese nell’ultimo anno (se ne contavano 89.603 alla data del 28 febbraio 2012, tredici mesi prima). 
Ricordiamo, prima di procedere, che si tratta principalmente di beni sequestrati e confiscati, ma non solo. La rilevazione comprende anche i beni per i quali si è ancora in fase di proposta di misura cautelare, come anche quelli che sono passati alla fase del dissequestro o che viceversa, dopo essere stati confiscati in via definitiva, sono stati destinati.

Il confronto tra gli ultimi bienni completi rende evidente la crescita continua dei beni: se infatti nel 2009/2010 ne erano stati censiti 21.208 (per una media di 883 al mese), nel 2011/2012 abbiamo addirittura superato quota trentamila, arrivando a 30.875 (con una media di 1.286 al mese). Riprendendo quanto detto nel paragrafo precedente, possiamo concludere che il minor numero di nuovi procedimenti è compensato da un maggior numero di beni oggetto di indagine.
 

Beni sequestrati

Prima di esaminare nel dettaglio tutti i beni presenti in Banca Dati, diamo uno sguardo generale alle tipologie che in genere interessano di più, quelle dei beni sequestrati e dei beni confiscati.

Sono 13.207 i beni che risultano sottoposti a sequestro, il 13,1% degli oltre 108mila beni presenti nel database. E per quanto riguarda il periodo più recente, gli anni che vanno dal 2009 al 2013, i sequestri arrivano a 8.283, la stragrande maggioranza dei quali, circa seimila, ubicati nelle Isole, e quindi quasi interamente in Sicilia.
 

Sequestri (2009-2013)
Area geografica Numero beni Percentuale
ISOLE 6.075 73.3
SUD 1.541 18,6
NORD 422 5,1
CENTRO 245 3,0
Totale nazionale 8.283 100

 

Sequestri (intera banca dati)
Area geografica Numero beni Percentuale
ISOLE 10.111 76,6
SUD 2.093 15,8
NORD 493 3,7
CENTRO 510 3,9
Totale nazionale 13.207 100

 

Beni Confiscati

Per quanto riguarda i beni sottoposti a confisca, in via provvisoria o definitiva, il loro numero è pari a circa il doppio di quelli sequestrati. Sono infatti 33.878 i beni confiscati presenti in Banca Dati, ben 22.774 dei quali riferiti al periodo 2009-2013, vale a dire agli ultimi cinque anni.
Dando uno sguardo alla collocazione geografica, notiamo che rimane sempre più che netta la prevalenza delle regioni meridionali, con la Sicilia che dal 2009 ad oggi ha sottoposto a confisca da sola il 34% (7.748 su 22.774) dei beni interessati da questo provvedimento. E a livello distrettuale, dopo Palermo con 5.478 confische, troviamo Torino (3.070), Reggio Calabria (2.082) e Roma (2.190).

Confische (2009-2013)
Area geografica Numero beni Percentuale
SUD 7.838 34,4
ISOLE 7.766 34,1
NORD 4.944 21,7
CENTRO 2.266 9,9
Totale nazionale 22.774 100

 

Confische (Banca dati)
Area geografica Numero beni Percentuale
SUD 11.347 37,4
ISOLE 12.166 32,6
NORD 5.982 14,6
CENTRO 4.383 15,4
Totale nazionale 33.878 100

 

Beni dell’intera Banca Dati

Su 108.326 beni presenti in Banca Dati, è dunque chiaro che 13.207 sono classificati come “sequestrati” e 33.878 come “confiscati”.
Dalla elaborazione delle diverse tabelle possiamo riassumere che l’insieme dei beni risulta suddiviso come segue:

  • 47.085 sono i beni sequestrati e confiscati in totale;
  • 28.386 i proposti, vale a dire quei beni per i quali si è ancora nella fase di attesa di un pronunciamento da parte del giudice di primo grado;
  • 28.172 i beni dissequestrati; sono tutti quelli con rigetti e/o revoche di sequestri o confische;
  • 4.683 i beni destinati, e cioè quelli giunti alla confisca definitiva e poi mantenuti al patrimonio dello Stato o assegnati agli enti locali.
     
Banca dati
Beni Numero Percentuale
SEQUESTRATI E CONFISCATI 47.085 43,5
PROPOSTI 28.386 26,2
DISSEQUESTRATI 28.172 26,0
DESTINATI 4.683 4,3
Totale nazionale 108.326 100


Considerando l’intera Banca Dati, andiamo ora ad esaminare la distribuzione geografica dei beni, tenendo presente che si fa riferimento:

  • alla sede di iscrizione del procedimento, e quindi alla località in cui si trova l’ufficio giudiziario, e non alla ubicazione effettiva del bene;
  • all’anno di iscrizione dello stesso procedimento (vale a dire che sono presi in esame i nuovi beni del 2010 iscritti nei procedimenti dell’anno 2010, ad esempio, ma non i nuovi beni del 2010 iscritti nei procedimenti dell’anno 2006, anche se la loro entità è decisamente inferiore).

Lo schema sottostante, riferito al quinquennio 2009-2013, con dati conteggiati per anno di iscrizione nel procedimento e aggiornati al 31 marzo, evidenzia come la maggior parte dei beni sia collegata a procedimenti iscritti nell’area meridionale (22.047 beni, 9mila dei quali in Campania e 7mila in Calabria) e insulare (21.153, quasi tutti in Sicilia), che insieme corrispondono al 77% dei 56.005 beni registrati in tutto il paese. Segue poi l’area settentrionale con 9.576 beni (più di 4mila dei quali nel solo Piemonte, per i dettagli vedi la tabella 2 in allegato).
 

2009-2013
Area geografica Numero beni Percentuale
SUD 22.047 39,4
ISOLE 21.153 37,8
NORD 9.576 17,1
CENTRO 3.229 5,7
Totale nazionale 56.005 100

 

Banca Dati
Area geografica Numero beni Percentuale
ISOLE 46.432 42,9
SUD 42.661 39,4
NORD 12.814 11,8
CENTRO 6.419 5,9
Totale nazionale 108.326 100

 

Suddivisione Beni conteggiati per sede iscrizione e anno del procedimento
anni 2009-2013
Territorio 2009 2010 2011 2012 2013
NORD 885 1.291 1.790 4.721 889
CENTRO 295 575 948 617 794
SUD 3.745 5.205 6.177 5.551 1.369
ISOLE 4.929 4.283 5.912 5.159 870

 


Grafico 4 - Suddivisione beni anni 2009 - 2013

La figura 4 rappresenta un grafico a colonna con l'indicazione della suddivisone dei beni conteggiati per sede di iscrizione e anno del procedimento  negli anni 2009 - 2013

 Andiamo ora a vedere nel dettaglio, partendo da un confronto degli ultimi due bienni regione per regione.

Nel 2011/12 la Sicilia conferma come sempre di fare la parte del leone: da sola conta più di un terzo del totale dei beni presenti in Banca Dati: ben 10.981, pari al 35,6% dei 30.875 registrati in tutta Italia. Dei distretti giudiziari dell’isola segnaliamo la forte crescita di Catania (da 891 a 1.294) e di Caltanissetta (da 266 a 1.038), mentre mostra una certa flessione Messina (838 beni nel 2011/12, erano 1.149 nel 2009/10). Quanto a Palermo, il suo predominio assoluto continua a restare fuori discussione: il distretto giudiziario, che oltre alla provincia capoluogo comprende Agrigento e Trapani, conta la bellezza di 7.811 beni inseriti in Banca Dati, quasi un migliaio in più rispetto ai 6.884 del biennio precedente. 

Al secondo posto troviamo in forte aumento la Campania con 5.899 beni (19,1%), oltre 2.200 in più rispetto al 2009/10, con Napoli (5.548) che fa la parte del leone rispetto al piccolo distretto di Salerno  (351 beni).
Al terzo posto la Calabria che con i suoi 3.745 beni suddivisi tra i 2.552 di Reggio Calabria e i 1.193 di Catanzaro precede di un soffio una regione che ha avuto un po’ a sorpresa l’incremento maggiore nell’ultimo biennio: si tratta del Piemonte che con i suoi 3.739 beni (12,8% del totale nazionale) del suo unico distretto di Torino registrati nel 2011/12 sopravanza regioni come Puglia e Lombardia che le stavano abitualmente ben davanti.

Proprio la Puglia troviamo al quinto posto, con 1.734 beni (1.339 dei quali registrati nella sola Bari), davanti alla Lombardia (1.671 beni, 1.319 dei quali nel solo distretto di Milano), che si situa al sesto posto, e al Lazio (1.404 beni riferiti all’unico distretto di Roma), al settimo.
Decisamente inferiori i numeri proposti dalle altre regioni, anche se l’incremento dell’ Emilia Romagna e i numeri di Abruzzo e Liguria non sono da sottovalutare.

Numero beni per regione (conteggiati per sede iscrizione e anno procedimento) PER REGIONE
CONFRONTO PER BIENNI

(Dati aggiornati al 31 marzo 2013)
Numero regione Beni 2011-2012 Beni 2009-2010 variazione su biennio anno precedente
1. SICILIA 10.981 9.190 1.791
2. CAMPANIA 5.899 3.636 2.263
3. CALABRIA 3.745 3.150 595
4. PIEMONTE 3.739 297 3.442
5. PUGLIA 1.734 1.905 -171
6. LOMBARDIA 1.671 1.347 324
7. LAZIO 1.404 839 565
8. EMILIA ROMAGNA 698 10 688
9. ABRUZZO 332 94 238
10. LIGURIA 220 470 -250
TL ITALIA 30.875 21.208 9.667


Nei grafici che seguono ci basiamo sulla tabella 4 in allegato e prendiamo in esame la tipologia dei beni, suddivisi in cinque voci: immobili, mobili, mobili registrati, aziende, beni finanziari (vedi pag. 6). Per il grafico 6 si tenga conto del fatto che i beni sono conteggiati per anno di emissione del provvedimento.

Beni in Banca dati
Tipologia di beni Numero Percentuale
AZIENDA 7.236 6,7
FINANZIARIO 11.139 10,3
IMMOBILE 51.660 47,7
MOBILE 16.120 14,9
MOBILE REGISTRATO 22.171 20,4
TOTALE 108.326 100



Grafico 5 - Beni in banca dati

La figura 5 rappresenta un grafico a torta con l'indicazione della suddivisone dei beni in banca dati suddvisi tra: Azienda, finanziario, immobile, mobile e mobile registrato

Beni in Banca dati anni 2009-2013
Tipologia di beni Numero Percentuale
AZIENDA 5.330 7,6
FINANZIARIO 7.692 10,9
IMMOBILE 32.301 45,9
MOBILE 10.257 14,6
MOBILE REGISTRATO 14.866 21,0
TOTALE 70.446 100



Grafico 6 - Beni in banca dati anni 2009 - 2013

La figura 6 rappresenta un grafico a torta con l'indicazione della suddivisone dei beni in banca dati suddvisi tra : Azienda, finanziario, immobile, mobile e mobile registrato relativi agli anni 2009 - 2013

Il raffronto tra l’insieme di tutti i 108.326 beni presenti nella nuova Banca Dati e i 70.446 beni (v. tab. 4) per i quali è stato emesso un provvedimento negli ultimi cinque anni (2009-2013) evidenzia una costante che si mantiene nel tempo: gli immobili (30.280 nel 2009-2013) sono quasi sempre vicini alla metà (45,9%) dei beni oggetto di indagine mentre i mobili registrati (14.866) che hanno avuto un certo incremento nell’ultimo periodo, costituiscono la seconda tipologia per quantità e raggiungono il 21,1%.
Seguono poi i mobili (10.257), al 14,6%, mentre rimangono su percentuali al di sotto dell’ 11% i beni finanziari (7.692) e le aziende (5.330).

Beni in banca dati - Riepilogo totale
CATEGORIA DEL BENE TOTALE
2009 - 2013
RIEPILOGO TOTALE
BANCA DATI
AZIENDA 5.330 7.236
FINANZIARIO 7.692 11.139
IMMOBILE 32.301 51.660
MOBILE 10.257 16.120
MOBILE REGISTRATO 14.866 22.171
TOTALE 70.446 108.326

 

Beni dell’intera Banca Dati suddivisi per tipologia

Il grafico che segue aiuta a capire meglio quali sono le tipologie di classificazione dei beni presenti in Banca Dati e quale è il loro diverso peso dal punto di vista numerico.

Prendiamo in considerazione, per una migliore comprensione del fenomeno, ciò che è avvenuto in questi ultimi cinque anni (come già detto, i dati di questa relazione sono aggiornati fino al 31 marzo 2013). E’ da sottolineare, per maggior chiarezza, che in questo caso la rilevazione si basa sull’anno di emissione dei provvedimenti, che quindi tendono ad essere maggiori in anni più recenti.

Vediamo (tab. 4 in allegato) come i beni maggiormente interessati da proposte o provvedimenti dell’autorità giudiziaria risultano essere sempre gli immobili, che superano i dodicimila, per l’esattezza 12.133 nel 2012, l’ultimo anno preso in considerazione per intero. A questi seguono i mobili registrati, 6.010 nel 2012, e i mobili, 4.071.

Beni suddivisi per tipologia anni 2009-2013
Tipologia bene 2009 2010 2011 2012 2013
IMMOBILE 4.221 5.182 7.915 12.123 2.850
MOBILE REGISTRATO 1.357 2.293 3.563 6.010 1.643
MOBILE 860 1.465 3.008 4.071 853
FINANZIARIO 846 1.001 2.075 2.997 773
AZIENDA 517 895 1.523 1.950 445

 

Grafico 7 - Beni suddivisi per tipologia anni 2009 - 2013

La figura 7 rappresenta un grafico a colonna con l'indicazione della suddivisone dei beni distinti per tipologia suddvisi tra : Azienda, finanziario, immobile, mobile e mobile registrato relativi agli anni 2009 - 2013
* dato aggiornato al 31 marzo 2013
 

Gradi di giudizio

Analizziamo ora l’operato degli Uffici Giudiziari valutando numericamente le diverse misure di prevenzione che vengono emesse. Si nota come ci siano numerosi provvedimenti di primo grado a conferma dell’impegno dello Stato nella lotta contro le organizzazioni criminali (vedi tabella 5). E l’incremento dell’attività investigativa appare evidente anche nell’ultimo biennio completo.
Il periodo riguardante gli anni 2011 e 2012, infatti, vede interessati da un provvedimento dell’Autorità Giudiziaria oltre 45mila beni, cifra superiore ai circa 38mila (38.505) registrati nella stessa situazione circa un anno fa per il biennio 2010/2011 (vedi relazione Febbraio 2012 pag. 20).

Numero beni per categoria provvedimento
Anno Emissione Proposta Decreto Decreto II grado Cassazione Decreto destinazione TOTALE NUMERO BENI
2011/2012
(agg. al 31.3.2013)
14.231 23.433 5.004 2.397 180 45.245
2010/2011
(agg. al 29.2.2012)
12.939 20.974 2.983 1.137 472 38.505

Per dovere di precisione bisogna sottolineare che i provvedimenti emessi nei confronti di un bene progrediscono nel corso del tempo, per cui i decreti (di primo grado), ad esempio, tendono a diminuire negli anni meno recenti trasformandosi in decreti di grado successivo o in sentenze della Cassazione; ecco perché, come mostriamo nello schema sopra riportato, il confronto tra periodi diversi ha un senso se fatto ad una scadenza simile.
Sarebbe stato interessante prendere in considerazione i beni che arrivano, in caso di confisca definitiva, alla assegnazione allo Stato o ad un ente locale con un decreto di destinazione. In passato questo dato testimoniava la forte intensificazione di tutta l’attività dello Stato. Ma il dato, segnalato come sulla tab. 5 suddiviso per anno solare, mostra invece forti elementi di criticità con il passare del tempo. Dal 2008 al 2012 è più che evidente il forte calo del numero dei beni destinati, che passano da 793 a 85 …

Anno 2008: 793 destinazioni
Anno 2009: 629 destinazioni
Anno 2010: 395 destinazioni
Anno 2011: 95 destinazioni
Anno 2012: 85 destinazioni

Ora se è vero che l’aggiornamento dei decreti di destinazione non è alimentato direttamente in Banca Dati ma è legato alle comunicazioni provenienti dall’Agenzia Nazionale per i Beni Confiscati, né questo motivo, né i nuovi criteri seguiti dalla stessa per le assegnazioni dei beni, sembrano giustificare questa notevole diminuzione.
L’Agenzia, tenuta per legge a raccogliere questo dato e a trasmetterlo al Ministero della Giustizia, sembra riscontrare un numero sempre minore di nuovi decreti di destinazione. E anche se i beni vengono ora destinati solo a seguito di una manifestazione d’interesse che descriva un’idea-progetto sulla loro destinazione, liberi da criticità, o con gravami consapevolmente accettati, il dato di soli 95 decreti del 2011 e di 85 del 2012 appare quanto meno incompleto.


Beni suddivisi per grado di giudizio (intera Banca Dati)

  • Beni sottoposti a Decreto: 51.590
  • Beni sottoposti a Decreto II grado: 14.753
  • Beni sottoposti a provvedimento della Cassazione: 9.257
     

Grafico 8 - Beni suddivisi per grado di giudizio (Intera banca dati)

La figura 8 rappresenta un grafico a colonna con l'indicazione dei suddivisi per grado di giudizio


Beni suddivisi per grado di giudizio (anni 2009-2013)

  • Beni sottoposti a Decreto: 35.888
  • Beni sottoposti a Decreto II grado: 6.955
  • Beni sottoposti a provvedimento della Cassazione: 4.747

     


Grafico 9 - Beni suddivisi per grado di giudizio (Anni 2009 - 2013)

La figura 9 rappresenta un grafico a colonna con l'indicazione dei suddivisi per grado di giudizio riferito agli anni 2009 - 2013


Il grafico sottostante evidenzia in dettaglio anno per anno quanto già visualizzato in totale nel grafico 9; si nota chiaramente come continui a crescere il numero dei beni con provvedimento di primo grado (in particolare spicca il dato dell’ultimo anno rilevato per intero, il 2012, dove vengono conteggiati 14.133 beni).
E’ da tenere presente che i dati relativi al 2013 sono aggiornati al 31 marzo.

Numero dei Beni suddiviso per anno e per grado di giudizio,
anni 2009-2013
(situazione al 31 marzo 2013)
Beni sottoposti a: 2009 2010 2011 2012 2013
Decreto 4.054 6.066 9.300 14.133 2.335
Decreto II grado 548 935 1.004 4.000 468
Provvedimento della Cassazione 757 972 1.218 1.179 621

 


Grafico 10 - Numero dei beni suddiviso per anno e grado di giudizio (Anni 2009 - 2013)
(Situazione al 31 marzo 2013)

La figura 10 rappresenta un grafico a colonna con l'indicazione dei suddivisi per anni e grado di giudizio riferito agli anni 2009 - 2013

 

Beni confiscati

Esaminiamo ora i beni confiscati (v. tab. 10). Per prima cosa notiamo che rappresentano quasi il 35.6% dei 108.326 beni presenti in banca dati, con una proporzione che si mantiene abbastanza costante nel corso del tempo. E i 38.561 beni in questione, come indicato nella schema sottostante, sono suddivisi in:

  • quelli soggetti a confische non definitive (20.753), e quindi ancora suscettibili di ulteriori sviluppi;
  • quelli in cui si è arrivati alla confisca definitiva (13.125) ma che ancora sono fermi presso gli uffici giudiziari in attesa di destinazione;
  • quelli che invece hanno già avuto un decreto di destinazione (4.683).

Confische non definitive: 20.753 = 19,2% numero beni in banca dati
Confische definitive: 13.125 = 12,1% numero beni in banca dati
Confische con destinazione: 4.683 = 4,3% numero beni in banca dati
Totale beni confiscati: 38.561 = 35,6% numero beni in banca dati
Totale beni in banca dati: 108.326 = 100% numero beni in banca dati

Il grafico che segue evidenzia la proporzione tra le varie fasi in cui si trovano i beni confiscati e fa notare senza ombra di dubbio che ci sono diverse migliaia di beni prossimi ad una destinazione e quindi ad un riutilizzo a beneficio della comunità da parte dello Stato o dei singoli enti territoriali.

Confische intera Banca Dati

  • Confische: 20.753
  • Confische definitive: 13.125
  • Confische con destinazione:  4.683
     

Grafico 11 - Confische (Intera banca dati)

La figura 11 rappresenta un grafico a colonna con l'indicazione delle confische riferite all'intera banca dati


Il dettaglio dell’andamento delle confische negli ultimi cinque anni mette in risalto un notevole incremento. Confrontando il dato in periodi simili, vediamo che:

  • nel 2010 si erano superati per la prima volta 3mila beni oggetto di confisca (3.733, che costituivano il 4,96% dei 75.248 beni censiti al 31 marzo 2011);
  • nel 2011 si è arrivati a oltre 6mila (6.175, il 6,25% dei 98.764 in Banca Dati al 28 febbraio 2012);
  • il dato del 2012, aggiornato al 31 marzo 2013, ci porta a oltre 8mila provvedimenti di confisca, per l’esattezza 8.623, pari al 7.96% dei 108.326 beni inseriti nel Sippi.

Questa tendenza conferma la notevole crescita dell’attività investigativa di questi ultimi anni … non dimentichiamo, però, che i soggetti della rilevazione sono primariamente i beni; per cui il dato che potrebbe risultare più interessante, e sul quale porremo in seguito l’attenzione, è quello dei beni soggetti a confische con destinazione, vale a dire i beni destinati.

Il grafico che segue (in cui dobbiamo considerare che le confische semplici tendono a diminuire negli anni meno recenti, tendendo a trasformarsi in definitive o venendo revocate) fa notare lo strano fenomeno di questi ultimi anni:

  • le confische definitive (comprensive di tutte le tipologie dei beni), che sono emesse dagli uffici giudiziari, salgono dalle 921 del 2009 alle 2.259 del 2012 (con il dato dell’anno in corso che è ancora ovviamente parziale);
  • le confische con destinazione (che riguardano solo immobili e aziende), di competenza dell’Agenzia per i Beni Confiscati, scendono dalle 629 del 2009 alle 95 del 2011; il che è quanto meno contraddittorio…
Confische anni 2009 - 2013
Tipologia confische 2009 2010 2011 2012 2013
Confische 975 1.565 3.111 8.623 1.534
Confische definitive 921 1.163 2.027 2.259 596
Confische con destinazione 629 395 95 85 0

 


Grafico 12 - Confische (anni 2009 - 2013)

La figura 12 rappresenta un grafico a colonna con l'indicazione delle confische riferite agli anni 2009 - 2013

 

Con i grafici che seguono analizziamo nel dettaglio solo i beni oggetto di confisca con provvedimento definitivo (13.125, poco più del 12% dei beni presenti in banca dati), che assumono una importanza particolare perché sono ancora giacenti negli Uffici Giudiziari presso le sezioni delle misure di prevenzione.

Si tratta cioè dei beni, in particolare gli immobili e le aziende, che dovrebbero essere interessati dai prossimi decreti di destinazione, e che quindi in teoria stanno per arrivare alla fase finale di tutto l’iter dei sequestri e delle confische.

L’Amministrazione della Giustizia ha deciso, emanando la confisca definitiva, che possono essere utilizzati dallo Stato, entrando a far parte del suo patrimonio, o venendo assegnati a singoli enti territoriali; l’Agenzia Nazionale per i Beni Confiscati dovrebbe poi provvedere a rendere effettivo ciò, emettendo il singolo decreto di destinazione.

Nell’insieme, comprendendo tutti i dati presenti in archivio, la tipologia del bene maggiormente sottoposto a confisca definitiva risulta essere l’immobile (4.880) seguito a breve distanza dal mobile registrato (4.192).

Beni con provvedimento di Confisca definitivo (intera Banca Dati)

  • Aziende: 781
  • Finanziari: 1.344
  • Immobili: 4.880
  • Mobili: 1.928
  • Mobili registrati: 4.192

 

Grafico 13 - Beni con provvedimento di confisca definitivo (intera banca dati)

La figura 13 rappresenta un grafico a colonna con l'indicazione dei beni con provvedimento di confisca definitivo


Analizzando il numero dei beni confiscati definitivamente nel periodo 2009-2013 (vedi tabella 12), si vede come nell’anno 2012, si è avuto un gran numero di confische, ben 982, riguardanti i mobili registrati (che prevalgono anche nel 2010 e nel 2011), costituiti in prevalenza da autovetture, mentre il dato del 2013, sia pur parziale, evidenzia come gli immobili, 445, sono i beni maggiormente oggetto di questo tipo di provvedimento dell’autorità giudiziaria.
Nell’arco degli ultimi cinque anni, dunque, abbiamo 2.904 confische definitive riguardanti gli immobili contro 2.369 relative ai mobili registrati.
Da sottolineare il dato riguardante i beni suscettibili di essere destinati, vale a dire immobili e aziende: si passa dai 531 (418 immobili + 113 aziende) del 2010 ai 1.024 (905 immobili + 119 aziende) del 2012, il che continua a non giustificare la notevole diminuzione dei decreti di destinazione rilevata negli ultimi anni.

Beni con provvedimento di Confisca definitivo anni 2009-2013
Anni Immobile Mobile Registrato Mobile Finanziario Azienda TOTALE
2009 385 91 160 231 54 921
2010 418 446 135 51 113 1.163
2011 751 782 261 116 117 2.027
2012 905 982 159 94 119 2.259
2013 445 68 33 11 39 596
TOTALI 2.904 2.369 748 503 442 4.332


 

Grafico 14 - Beni con provvedimento di confisca definitivo (anni 2009 - 2013)

La figura 14 rappresenta un grafico a colonna con l'indicazione dei beni con provvedimento di confisca definitivo riferito agli anni 2009 - 2013

 


Beni destinati

I beni confiscati in via definitiva appartenenti alle tipologie degli immobili e delle aziende vengono destinati allo Stato e ai singoli enti territoriali come i Comuni (in grande prevalenza), le Province e le Regioni per essere utilizzati secondo diverse finalità di cui si dirà più avanti.
Il dato è aggiornato al 31 marzo 2013 come il resto della Banca Dati, nonostante che tuttora il sistema non sia alimentato direttamente dall’amministrazione competente alla emanazione dei decreti di destinazione, l’Agenzia Nazionale per i Beni Confiscati, come invece avviene per il resto della rilevazione da parte dei vari Uffici Giudiziari (Tribunali, Corti di Appello). Come già detto, l’Agenzia provvede semplicemente a trasmettere l’elenco dei decreti di destinazione al Ministero della Giustizia, con tutti i limiti e gli inconvenienti che questo sistema comporta.

Il grafico mostra che mentre nel 2008 si è avuto un notevole numero, 711, di beni confiscati e destinati ai Comuni (essendo l’ente prevalente usiamo da qui in avanti questa definizione per semplificare), dal 2009 in poi questo valore è diminuito di anno in anno in maniera sensibile, tanto da registrare solo 42 beni destinati nel 2011.
Negli anni dal 1999 al 2007 la media si era mantenuta sempre ben al di sopra dei cento beni, arrivando fino alle cifre record appunto del 2008, con 711 destinazioni, e del 2009, con 563.
Lo stesso andamento si è avuto anche per i beni mantenuti allo Stato, anche se in questo caso si è avuta una cifra record nel 2010, con 118 destinazioni, per poi scendere a meno della metà, 53, nel 2011.
Il totale generale di 85 destinazioni per l’anno 2012 conferma il dato in forte calo del 2011 e segnala una diminuzione nella assegnazione e destinazione dei beni confiscati che ci riporta addirittura al 1997, ultimo anno in cui era stato rilevato un valore inferiore ai cento beni destinati, 62 per l’esattezza.  

Numero dei beni confiscati con destinazione (anni 2008-2012)
Anni COMUNI STATO TOTALE
2008 711 82 793
2009 563 66 629
2010 277 118 395
2011 42 53 95
2012 61 24 85

 

Grafico 15 - Numero dei beni confiscati con destinazione (2008 - 2012)

La figura 15 rappresenta un grafico a colonna con l'indicazione dei beni confiscati con destinazioneriferito agli anni 2008 - 2012

 

Per quanto riguarda il grafico che segue, il n. 16, è da segnalare la continua inadempienza dell’Agenzia Nazionale per i Beni Confiscati che sistematicamente non riporta la stima del valore dei beni destinati da quando tale adempimento è diventato di sua competenza, vale a dire dal 31 marzo 2010 in poi.
Gli oltre 160 milioni di euro del 2008 sono comunque riferiti a ben 793 beni destinati, dato record degli ultimi anni. Nel 2009 infatti i beni giunti al decreto di destinazione sono scesi a 629, nel 2010 a 393, nel 2012 addirittura a 85; di conseguenza anche il valore totale, sia pur parziale, tende a scendere.
Ma certo basta fare un breve conteggio sul valore medio, e si vede come i dati più recenti siano incompleti proprio perché non vengono comunicati:

  • nel 2008 dividendo i 161 milioni di euro per i 790 beni abbiamo un valore medio di circa 204mila euro; nel 2010 si scende già a 142mila, nel 2011 addirittura a 85mila; non parliamo poi del 2012 che arriva a malapena a un valore di 38mila euro a bene.

Valore dei beni confiscati con destinazione
(in Euro)
Anni COMUNI STATO TOTALE
2008 120.939.212 40.551.585 161.490.797
2009 93.342.088 17.059.900 110.401.988
2010 33.867.033 22.272.970 56.140.003
2011 1.705.984 6.381.200 8.087.184
2012 3.078.994 202.291 3.281.285

 


Grafico 16 - Valore dei beni confiscati con destinazione (in Euro)

La figura 16 rappresenta un grafico a colonna con l'indicazione dei beni confiscati con destinazione riportato in euro

Quanto appena detto è confermato dal dato riguardante l’indicazione della somma totale del valore dei beni destinati presenti in Banca Dati tra il 2008 e il 2012. Il grafico che segue mostra chiaramente come dal 2008, quando si sono destinati 793 beni per un valore superiore ai 161 milioni di euro, si scenda poi a cifre decisamente inferiori.

Valore in Euro dei Beni Destinati, riepilogo (in Euro)

2008: 161.490.988
2009: 110.401.988
2010: 56.140.003
2011: 8.087.184
2012: 3.281.285

 

Grafico 17 - Valore dei beni destinati ( riepilogo in Euro)

La figura 17 rappresenta un grafico a colonna con l'indicazione dei beni destinati con riepilogo in euro

Va fatto altresì presente, come già ricordato, che l’Agenzia Nazionale per i Beni Confiscati ha ritenuto di apportare alcune modifiche sostanziali nelle assegnazioni dei beni, i quali vengono destinati:

  • a seguito di una manifestazione d’interesse che descriva un’idea-progetto sulla loro destinazione;
  • liberi da criticità o con gravami consapevolmente accettati.

Questa procedura appare più funzionale e dovrebbe evitare inutili provvedimenti di revoca e successiva riassegnazione dei beni. Tuttavia il calo dei decreti di destinazione rimane evidente.

 

Utilizzo dei beni mantenuti allo Stato

I beni mantenuti allo Stato, come si evince chiaramente dai grafici che seguono, sono in grande prevalenza costituti da quelli utilizzati per motivi di Ordine Pubblico, ben 533 (il 69,6%) sui 766 interessati da questa classificazione. Al secondo posto con 160 beni (il 20,9%) troviamo la voce Altro che comprende quelli destinati all’affitto, alla vendita e alla messa in liquidazione (vedi tabella 17 in allegato).

Beni destinati allo Stato (intera Banca Dati)
Finalità Numero dei Beni Valore Percentuale
Ordine Pubblico 533 135.810.132 70
Altro 160 17.609.652 21
Protezione Civile 65 10.501.721 8
Giustizia 8 5.521.874 1
TOTALE 766 169.443.379 100

 

Grafico 18 - Beni destinati allo Stato (intera banca dati)

La figura 18 rappresenta un grafico a colonna con l'indicazione dei beni destinati allo Stato riferiti all'intera banca dati

Il dettaglio del periodo dal 2008 ad oggi (dati aggiornati al 31 marzo 2013) vede un incremento nei beni assegnati alla Protezione Civile. E’ da specificare che la voce Ordine Pubblico (170 assegnazioni) comprende le destinazioni all’Arma dei Carabinieri, alla Polizia di Stato, alla Guardia di Finanza, mentre per Protezione Civile (64 assegnazioni) si intendono i beni destinati ai Vigili del Fuoco, alla Croce Rossa e al Corpo Forestale dello Stato; questa suddivisione è stata creata tenendo presente che i corpi citati fanno parte del Servizio Nazionale di Protezione Civile.

 

Beni destinati allo Stato (2008 - 2012)
Finalità Numero dei Beni Valore Percentuale
Ordine Pubblico 170 10.431.497 52
Altro 104 4.515.439 28
Protezione Civile 64 61.049.827 19
Giustizia 2 10.470.734 1
TOTALE 340 86.467.947 100

 

Grafico 19 - Beni destinati allo Stato ( 2008 - 2012)

La figura 19 rappresenta un grafico a colonna con l'indicazione dei beni destinati allo Stato riferiti agli anni 2008 - 2012

 

Utilizzo dei beni destinati ai Comuni
 

Il grafico sottostante mostra la suddivisione dei beni immobili confiscati e destinati ai Comuni secondo due diverse destinazioni:

  • Finalità istituzionali;
  • Scopi sociali.

Come si evince chiaramente dal grafico sottostante i beni immobili, assegnati ai Comuni e ubicati nei loro territori sono per lo più destinati a scopi sociali a dimostrazione delle necessità delle amministrazioni locali a risolvere, grazie alle innumerevoli richieste provenienti dal mondo delle organizzazioni di volontariato, delle associazioni e delle cooperative sociali, le crescenti difficoltà finanziarie ed organizzative nell’ambito dell’assistenza sociale.

Comuni, utilizzo dei Beni Immobili (intera Banca Dati)
Destinazioni Beni Percentuale
Finalità Istituzionali 1.434 37
Scopi Sociali 2.483 63
TOTALI 3.917 100

 

Figura 20 - Comuni, utilizzo dei Beni Immobili (intera banca dati)

La figura 20 rappresenta un grafico a colonna con l'indicazione dei beni destinati allo Stato riferiti all'intera banca dati

 

Sotto finalità istituzionali sono raggruppate le seguenti voci: Emergenza abitativa; Canili; Depositi; Discariche; Parcheggi; Scuole; Sede Vigili Urbani; Uffici Comunali; Uffici Giudiziari; Altro.

Comuni e Beni Immobili destinati a finalità istituzionali
2008-2012
Utilizzo 2008 2009 2010 2011 2012 TOTALE
Emergenze abitative 96 69 31 4 3 203
Uffici comunali 71 38 24 3 11 147
Altro 27 28 24 8 6 93
Depositi 19 23 10 1 0 53
Infrastrutture 13 8 7 4 3 35
Canili 7 12 6 0 0 25
Scuole 7 4 5 0 3 19
Sede Vigili Urbani 3 6 2 0 0 11
Uffici giudiziari 3 1 1 0 1 6
TOTALE 246 189 110 20 27 592

 

Grafico 21 - Comuni, Beni Immobili destinati a finalità istituzionali, (2008 - 2012)

La figura 21 rappresenta un grafico a torta con l'indicazione dei beni destinati a finalità istituzionali, riferiti ai comuni negli anni 2008 - 2012

 

Sotto Scopi sociali sono raggruppate le seguenti voci: Area destinata a utilità sociali; Area destinata a verde pubblico; Centro per attività sportive; Centro per minori; Centro per tossicodipendenti; Centro per famiglie; Centro per anziani; Parco giochi; Sede associazioni; Altro. 

Comuni e Beni Immobili destinati a scopi sociali
2008-2012
Utilizzo 2008 2009 2010 2011 2012 TOTALE
Sede associazioni 210 188 68 12 13 491
Utilità sociali 128 119 47 5 13 312
Altro 46 27 6 0 4 83
Verde 31 8 7 1 1 48
Centro per minori 21 4 14 0 0 39
Centro per anziani 13 12 11 1 0 37
Centro per famiglie 6 9 7 1 1 24
Centro per i diversamente abili 2 1 4 2 2 11
Centro per attività sportive 5 2 3 0 0 10
Centro per tossicodipendenti 3 4 0 0 0 7
TOTALE 465 374 167 22 34 1.062

 

Grafico 22 - Comuni, Beni Immobili destinati a scopi sociali (2008 - 2012)

La figura 22 rappresenta un grafico a torta con l'indicazione dei beni destinati a scopi sociali, riferiti ai comuni negli anni 2008 - 2012

 

Analisi degli immobili destinati

Negli anni tra il 2007 e il 2009 erano aumentati i beni con provvedimento di destinazione grazie ai risultati della lotta intrapresa dalle istituzioni contro la criminalità organizzata.
Come già detto, invece, dal 2009 in poi questo numero è ricominciato a calare:

Anno 2009: 628 Destinazioni
Anno 2010: 395 Destinazioni
Anno 2011: 95 Destinazioni
Anno 2012: 85 Destinazioni

Quel che rende perplessi è che, prendendo in esame il periodo 2008-2012, ci sono alla data del 31 2013 ben 3.266 beni immobili o aziende con un provvedimento di confisca definitiva (erano 1.239 al 29 febbraio 2012), e quindi in attesa di un provvedimento di destinazione.

Per quanto riguarda, invece, i 1.997 beni destinati dal 2008 ad oggi (vedi anche tabella 16 in allegato), notiamo:

  • la suddivisione geografica per area;
  • l’ubicazione per la massima parte nell’area meridionale e insulare

(ben 1.544 beni, circa il 77% del totale).

Provvedimenti di destinazione 2008-2012
Area geografica Numero beni Percentuale
NORD 338 17
CENTRO 115 6
SUD 742 37
ISOLE 802 40
TOTALE NAZIONALE 1.997 100

 

Grafico 23 - Provvedimenti di destinazione (2008 - 2012)

La figura 22 rappresenta un grafico a colonna con l'indicazione dei provvedimenti di destinazione riferiti agli anni 2008 - 2012

Il dettaglio degli ultimi cinque anni, suddivisi per area geografica, evidenzia il calo del periodo più recente un po’ dovunque. E’ comunque l’area meridionale a mantenere sempre il predominio nella destinazione dei beni, con l’avvertenza che facciamo riferimento alla sede dell’ufficio giudiziario che ha emanato il procedimento e non alla esatta ubicazione geografica del bene.
In particolare nel triennio 2008-2010 Sud e Isole detengono la maggioranza schiacciante dei provvedimenti in oggetto con una percentuale sempre superiore al 76%. Nel 2011, invece, in cui il totale delle destinazioni, 95, ha avuto una forte diminuzione, Centro e Nord sembrano mostrare una tendenza all’incremento nella emanazione di questi provvedimenti raggiungendo con 37 destinazioni il 39%.

Con l’aiuto della tabella 16 in allegato possiamo notare che il distretto giudiziario di Palermo ha raggiunto 226 destinazioni nel 2009, dopo le 200 del 2008. E, nel periodo preso in esame, è ancora il capoluogo siciliano, con 165 destinazioni nel 2010, a detenere il primato. Quindi seguono Reggio Calabria con 153 destinazioni nel 2008, Milano (114 sempre nel 2008), Napoli (92 nel 2008).
Per gli anni più recenti si segnala il distretto giudiziario di Roma che con 19 destinazioni si pone al primo posto per i provvedimenti di destinazione emanati nell’anno 2011, davanti a Napoli ferma a 15 e a Palermo scesa addirittura a 14. Nell'anno 2012 le 15 destinazioni di Napoli precedono le 13 di Milano. 

Provvedimenti di destinazione in dettaglio 2008-2012
Area geografica 2008 2009 2010 2011 2012
NORD 150 94 56 18 20
CENTRO 35 42 8 19 12
SUD 352 182 122 36 50
ISOLE 256 311 209 22 4
totale nazionale 793 629 395 95 85

 

Grafico 24 - Provvedimenti di destinazione in dettaglio (2008 - 2012)

La figura 23 rappresenta un grafico a colonna con l'indicazione dei provvedimenti di destinazione in dettaglio riferiti agli 2008 - 2012