Consistenza, destinazione ed utilizzo dei beni sequestrati o confiscati - Stato dei procedimenti di sequestro o confisca - Relazione al Parlamento ex L. 7 marzo 1996, n. 109 (febbraio 2012)

Dipartimento per gli Affari di Giustizia
Direzione generale della Giustizia penale
Ufficio I - Reparto Dati Statistici e Monitoraggio

 

Indice

 

Relazione al Parlamento sui beni sequestrati e confiscati art. 3, comma 2, Legge 7 marzo 1996 n. 109

Premessa

La normativa in materia di misure di prevenzione patrimoniale e di criminalità organizzata è costituita dalla Legge 7 marzo 1996 n. 109, che reca: “Disposizioni in materia di gestione e destinazione dei beni sequestrati e confiscati. Modifiche alla Legge 31 maggio 1965, n. 575 e all’articolo 3 della Legge 23 luglio 1991, n. 223. Abrogazione dell’art. 4 del D.L. 14 giugno 1989, n. 230, convertito con modificazioni dalla Legge 4 agosto 1989, n. 282”, Legge 24 luglio 2008 n. 125, art. 12 sexies Legge n. 356 del 1992, art. 2 Legge n. 94 del 2009, decreto legge 4 febbraio 2010 n. 4 convertito con modificazioni dalla legge 31 marzo 2010 n. 50, Legge 13 agosto 2010 n. 136; infine, con il D.L. 6 settembre 2011 n. 159, Codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione, il legislatore ha effettuato una completa ricognizione della legislazione antimafia in vigore ed ha provveduto al coordinamento delle norme in materia.
 

La Legge 7 marzo 1996 n. 109

La Legge 7 marzo 1996 n. 109 non si è limitata ad apportare innovazioni sostanziali e procedurali in tema di amministrazione dei beni sequestrati e confiscati, ma ha recepito l’esigenza di attuare un monitoraggio permanente di tali beni, anche al fine di redigere una relazione semestrale del Governo al Parlamento.
L’esigenza di creare una banca dati derivava anche dal fatto che, sino a quel momento, la raccolta dei dati era stata rimessa all’iniziativa delle Amministrazioni a vario titolo interessate, le quali, senza alcun raccordo tra loro, avevano provveduto a creare autonomi sistemi di rilevazione, talvolta privi di precisi criteri procedurali.

Le rilevazioni così realizzate, inoltre, si riferivano solo alla fase del procedimento di competenza dell’Amministrazione che le effettuava, senza tener conto né delle successive fasi, né del coinvolgimento di Amministrazioni diverse. Era dunque necessario istituire un raccordo fra tali rilevazioni anche al fine di renderle confrontabili fra loro.
A tal fine, la Legge n. 109/1996 ha recato significative innovazioni, disponendo che la raccolta dei dati relativi ai beni sequestrati o confiscati, dei dati concernenti lo stato del procedimento per il sequestro o la confisca, nonché dei dati inerenti alla consistenza, alla destinazione o all’utilizzazione dei beni suddetti, venisse disciplinata da un Regolamento da emanarsi con Decreto del Ministro della Giustizia, da adottare di concerto con le altre amministrazioni interessate (Difesa, Finanze, Interno).

Tale Regolamento è stato emanato il 24 febbraio 1997 e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica del 28 marzo 1997: “Disciplina della raccolta dei dati relativi ai beni sequestrati o confiscati”.
 

Presentazione della nuova banca dati

Il nuovo sistema informativo è stato finalizzato alla creazione di una Banca Dati centralizzata per la gestione di tutte le informazioni relative ai beni “sequestrati e confiscati” alle organizzazioni criminali.

Le finalità dettate dal D.M. 24 febbraio 1997 n. 73 e le considerazioni sul concentrarsi del fenomeno nell’Area del Mezzogiorno, hanno portato a valutare l’inserimento del progetto “SIPPI” nell’ambito del Programma Operativo Nazionale-Sicurezza per lo sviluppo del Mezzogiorno d’Italia 2000-2006.

La Banca Dati è utilizzata con funzionalità e possibilità d’accesso diverse anche in relazione al “profilo utente” connesso. L’accesso oltre agli uffici Centrali e Periferici del Ministero della Giustizia, potrà essere consentito a tutte le Amministrazioni, centrali e periferiche coinvolte nei procedimenti, in particolare:

  • al Ministero dell’Interno;
  • al Ministero dell’Economia e delle Finanze;
  • all’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata;
  • alle Prefetture;
  • ai Comuni.

L’applicativo “SIPPI” ha rivolto particolare attenzione alla individuazione di tutti i dati di interesse di ogni Amministrazione ed Ente coinvolti e di tutti i flussi informativi di riferimento, interni ed esterni al mondo giustizia, al fine di delineare la struttura della banca dati ed assicurarne la recettività dei diversi canali di alimentazione.
Si precisa che l’avvio in esercizio di “SIPPI”, che realizza l’informazione dei registri delle misure di prevenzione e della banca dati centrale in un unico sistema informativo, come disposto dalle Circolari della Direzione Generale della Giustizia Penale del 10/10/2008, del 27/11/2008, del 26/11/2009 e del 23/12/2010, consente di attuare un monitoraggio in forma interamente automatizzata in tutto il territorio Nazionale.

Nell’analisi della situazione attuale giova ricordare:

  • che il caricamento dei dati pregressi del bene, partendo dall’archivio elettronico dei moduli di rilevamento comporterà inizialmente l’incompletezza degli stessi dati per quel che riguarda l’iter dei procedimenti nei vari gradi del giudizio e per l’identificazione del bene stesso nelle nuove tipologie;
  • che, grazie al protocollo di intesa stipulato in data 17/09/2009 con il Commissario Straordinario del Governo per la gestione e la destinazione dei beni confiscati ad organizzazioni criminali, è nata una proficua collaborazione tra Ministero della Giustizia e Ufficio del Commissario ai fini dell’inserimento dei dati riguardanti l’art. 12 sexies Legge 356 del 1992. Detta collaborazione continua con l’Agenzia Nazionale dei beni confiscati, istituita con decreto legge 4 febbraio 2010 n. 4, convertito in legge, con modifiche, dalla legge 31 marzo 2010 n. 50, alla quale il legislatore demanda tutte le competenze prima facenti capo alle varie autorità: Agenzie del Demanio, Prefetti e Commissario straordinario per la gestione e la destinazione dei beni confiscati ad organizzazioni criminali.
     

Metodologia della rilevazione

Per una migliore individuazione dei beni e facilità di lettura dei dati la nuova classificazione dei beni ha previsto dei grossi cambiamenti. E’ sicuramente più aggiornata in quanto comprende i più recenti prodotti finanziari, visto l’evolversi dei settori di investimento della criminalità organizzata, e adotta altresì una terminologia che tiene conto dei registri ufficiali già esistenti: un esempio per tutti la classificazione catastale.

Le tabelle allegate riportano solo parzialmente il contenuto della banca dati, essendo la stessa ricca di dati di utilità gestionale difficilmente descrivibili con grafici e commenti. In particolare, da questa relazione, si invita a fare attenzione ai metodi di conteggio indicati nell’intestazione delle tabelle stesse. Per capire le potenzialità a titolo meramente esemplificativo si può sottolineare come sia possibile interrogare la banca dati per sapere, al momento, se e per quanti beni e quali è presente una certa persona o quante volte è stato impiegato un determinato amministratore.

I dati sono relativi sia al procedimento di prevenzione, sin dal suo inizio (fase della proposta) con uno sguardo su tutte le sue vicissitudini processuali nei vari gradi sino alla definizione , sia alle fasi successive della gestione ed amministrazione del bene, o della sua definitiva destinazione. Ovviamente diverse saranno le interrogazioni praticabili sulla banca dati.

In virtù dei criteri di suddivisione dei beni, che prevedono diverse tipologie, nuove categorie e sottocategorie, questa relazione si discosterà ovviamente dalle precedenti. L’attuale classificazione dei beni è basata su tre livelli gerarchici:

  • Tipologia;
  • Categoria;
  • Sottocategoria

Le tipologie individuate sono le seguenti:

  • Beni immobili;
  • Beni Mobili;
  • Beni Mobili registrati;
  • Beni Finanziari;
  • Aziende
     

Classificazione

Gli schemi che seguono riportano, per ciascuna tipologia le categorie ammesse e per ciascuna categoria le relative sottocategorie.

Beni immobili
Categoria Sottocategoria
Unità immobiliari per uso di abitazione e assimilabili Appartamento in condominio - abitazione indipendente
Palazzo di pregio artistico e storico – castello – villa – box
Garage – autorimessa – posto auto – tettoia – altro
Unità immobiliari per alloggi e usi collettivi Collegio e convitto – educandato – ricovero – orfanotrofio – ospizio – convento – seminario – casa di cura – ospedale
Ufficio pubblico – scuola – laboratorio scientifico – biblioteca – museo – galleria – cappella
oratorio – opificio – albergo – pensione teatro – cinematografo – sala per spettacoli – istituti di credito
Fabbricato annesso a speciali esigenze commerciali – edificio galleggiante – ponte privato – altro
Unità immobiliari a destinazione commerciale e industriale Negozio – bottega – magazzino/locale di deposito
Laboratorio per arti e mestieri – stabilimento balneare
Stabilimento di acque curative – stalla – scuderia – fabbricato/locale per esercizi sportivi – fabbricato industriale
Altre unità immobiliari Fabbricato in corso di costruzione indivisibile – altro
Terreno Terreno agricolo – terreno con fabbricato rurale
Terreno edificabile

 

Beni mobili
Categoria Sottocategoria
Denaro Contante – conto corrente bancario – conto corrente postale – libretto postale – libretto bancario - altro
Collezioni Francobolli – libri – monete – quadri – altro
Altri oggetti Apparecchiature elettroniche – arredi per uso abitativo
Arredi per uso professionale/commerciale – cassette di sicurezza
Macchine artigianali oggetti artistici – preziosi e gioielli - altro
Animali Animali esotici – bovini – cavallo da corsa – equini – ovini – suini - altro

 

Beni mobili registrati
Categoria Sottocategoria
Veicoli Aeromobile – Elicottero – autobus – automezzo furgonato
Automezzo pesante – autocaravan – camper – autovettura – ciclomotore – fuoristrada – motoveicolo – motofurgone – natante – nave – imbarcazione – quadriciclo – rimorchio – veicolo agricolo
Veicolo industriale – altro
Beni immateriali Marchio – brevetto – modello industriale

 

Beni finanziari
Categoria Sottocategoria
Titoli cambiari Assegno bancario – assegno circolare – cambiale/tratta
Titoli obbligazionari o di prestito Titoli di stato (Bot,Cct,Btp,Cte,Btz,Bte) – Certificato di deposito – Obbligazioni
Titoli di partecipazione Azioni – strumenti finanziari partecipativi – titoli anticipi
Titoli rappresentativi di merci Fede di deposito – nota di pegno – polizza di carico
Altri beni finanziari Contratto leasing – crediti vari – polizza assicurativa – prestiti
Fidi

 

Aziende - Categorie

  • Impresa individuale iscritta nel registro delle imprese
  • Società r.l.
  • Società cooperativa
  • Società di fatto registrata
  • Società in accomandita per azioni
  • Società in accomandita semplice
  • Società in nome collettivo
  • Società per azioni
  • Società semplice
  • Altro

 

COMMENTO AI DATI STATISTICI

Procedimenti sopravvenuti (intera Banca Dati)

Hanno superato quota seimila, sono esattamente 6.018, i procedimenti che si occupano di beni sequestrati e confiscati presenti nella banca dati al 29 febbraio 2012. Continua così, con una leggera flessione (siamo a 65 nuovi procedimenti sopravvenuti al mese contro i 72 del semestre precedente), l’incremento della banca dati, che contava 5.690 procedimenti al 30 settembre 2011.

Come abbiamo già evidenziato nella relazione precedente, tra le regioni meridionali, tradizionalmente più interessate dal fenomeno, si è inserita negli ultimi anni una nuova area geografica: si tratta della regione Toscana compresa all’interno del distretto giudiziario di Firenze. Il dato riguardante il biennio 2010-2011 fa rilevare l’iscrizione di ben 178 procedimenti, posizionando il distretto toscano alle spalle delle sole Palermo (318 sopravvenuti) e Napoli (221), e ben davanti a Reggio Calabria (134) e a Bari (117).

Allargando il confronto all’intera Banca dati, notiamo ancor meglio che, sui 6.018 procedimenti iscritti in tutta Italia, Palermo mantiene un indiscusso primato con 1.469 procedimenti, +79 rispetto alla rilevazione precedente quando erano 1.390. Seguono Napoli con 1.182 (+51 rispetto ai 1.131 di prima), Reggio Calabria con 601 (+18), Bari con 567 (+31). Solo dopo Caltanissetta (337, +20) compaiono distretti di altre aree geografiche: al sesto posto Milano con 327 (+22), all’ottavo Firenze con 191 (+19).

Ma andiamo a vedere più da vicino la situazione degli ultimi anni, prendendo in esame il quinquennio 2008-2012 (con dati aggiornati al 29 febbraio, vedi tabella 1 in allegato). Il dominio delle regioni del sud (suddivise geograficamente in area meridionale e area insulare) con 1.779 procedimenti su 2.239 rimane schiacciante, ma il centronord nel suo insieme guadagna punti in percentuale, passando dal 18,2% del periodo analizzato nella relazione precedente al 20,6% di questa con un totale di 460 procedimenti.

 

Procedimenti sopravvenuti sul territorio nazionale
TOTALI NORD percentuale CENTRO percentuale SUD percentuale ISOLE percentuale ITALIA
TOTALE 2008-2012 223 10% 237 10,6% 1.023 45,7% 756 33,7% 2.239
TOTALE BANCA DATI 552 9,2% 341 5,7% 3.053 50,7% 2.072 34,4% 6.018

Andando nel dettaglio, questi sono i dati (anni 2008-2012) di alcune regioni:

  • 745 procedimenti, pari al 33,3% del totale nazionale, in Sicilia;
  • 406, il 18,1% in Campania;
  • 351, il 15,7% in Calabria;
  • 236, il 10,5% in Puglia.

Come abbiamo già evidenziato sopra, la Toscana ha avuto una improvvisa crescita in quest’ultimo periodo, tanto che si posiziona al quinto posto dietro alle sole regioni del Sud con 180 procedimenti; alle sue spalle la Lombardia, con 136, e ancor più distante il Lazio con 54.

Percentuale Procedimenti Sopravvenuti anni 2008-2012
Territorio 2008 2009 2010 2011 2012
NORD 5,4% 9,1% 7,5% 11,3% 29,6%
CENTRO 3,2% 2,5% 12,8% 16,8% 1,0%
SUD 49,3% 49,7% 43,2% 44,5% 42,9%
ISOLE 42,1% 38,7% 36,5% 27,3% 26,5%

 

Grafico 1 - Percentuale Procedimenti Sopravvenuti anni 2008-2012

Percentuale Procedimenti Sopravvenuti, anni
2008-2012

 
Il dato riguardante il totale nazionale degli ultimi cinque anni (2.239 procedimenti) conferma il notevole incremento nell’attività giudiziaria di questi ultimi anni, già segnalata nelle relazioni precedenti; dai quasi trecento procedimenti sopravvenuti del 2008 (280, con un picco di 83, il 29%, nel distretto di Palermo) siamo passati ai più di quattrocento del 2009 (439, con un massimo di 116 sempre a Palermo), avvicinandoci a seicento nel 2010 (584, di cui 156 a Palermo), e superando addirittura gli 800 nel 2011, (838, con Palermo sempre al top con 162 procedimenti sopravvenuti, il 19% del totale, davanti a Napoli con 141 e la sorpresa Firenze con 120).

Numero procedimenti per distretto anno 2011
Dati aggiornati al 29 febbraio 2012
Distretto Procedimento
PALERMO 162
NAPOLI 141
FIRENZE 120
REGGIO CALABRIA 81
BARI 81
MILANO 48
CATANIA 30
MESSINA 26
CATANZARO 25
ROMA 19

 

Procedimenti Sopravvenuti negli anni 2008-2012

  • 2008 - 280
  • 2009 - 439
  • 2010 - 584
  • 2011 - 838
  • 2012 - 98

Grafico 2 - Procedimenti Sopravvenuti negli anni 2008-2012 (aggiornati al 29 febbraio 2012)

Procedimenti Sopravvenuti, anni 2008-2012


 

E’ decisamente Firenze risulta essere il distretto giudiziario maggiormente in crescita a livello nazionale: come si può notare dallo schema che segue, nell’ultimo biennio preso in considerazione (2010/2011) è il distretto che si piazza al primo posto per il maggior incremento, +176 procedimenti sopravvenuti, rispetto al biennio precedente, davanti a Palermo (+119) e a Napoli (+103). E comunque sia, a livello assoluto, dietro i 318 nuovi procedimenti di Palermo e i 221 di Napoli, si piazza proprio la città toscana, Firenze, con 178, precedendo Reggio Calabria (134) e Bari (117).
Appare comunque più che evidente la crescita di tutti i distretti, con un dato nazionale che si è addirittura raddoppiato: dai 719 sopravvenuti del 2008/2009 si è arrivati ai 1.422 del 2010/2011!

BIENNIO 2008-2009
Distretto Procedimenti
PALERMO 199
NAPOLI 118
REGGIO CALABRIA 73
CATANZARO 57
CATANIA 46
BARI 41
MILANO 40
SALERNO 30
MESSINA 27
LECCE 21

 

BIENNIO 2010-2011
Distretto Procedimenti Variazione rispetto
a biennio preced.
PALERMO 318 +119
NAPOLI 221 +103
FIRENZE 178 +176
REGGIO CALABRIA 134 +61
BARI 117 +76
MILANO 77 +37
CATANZARO 76 +19
CATANIA 56 +10
MESSINA 51 +24
ROMA 36 +19

 

 

Procedimenti Sopravvenuti per Aree Geografiche anni 2008-2012
Territorio 2008 2009 2010 2011 2012
NORD 15 40 44 95 29
CENTRO 9 11 75 141 1
SUD 138 218 252 373 42
ISOLE 118 170 213 229 26

 

Grafico 3 - Procedimenti Sopravvenuti per Aree Geografiche anni 2008-2012

Procedimenti Sopravvenuti per Aree
Geografiche, Anni 2008-2012

 

Il dettaglio per singole aree geografiche attesta di nuovo il notevole lavoro svolto dagli uffici giudiziari; con dati importanti nel centronord; prendendo in esame l’ultimo anno completo, il 2011, i numeri sono ovunque in crescita:

  • l’area meridionale, continua ad essere quella prevalente e passa dai 252 procedimenti sopravvenuti del 2010 ai 373 del 2011, con un incremento del 48%;
  • l’area insulare (costituita praticamente dalla sola Sicilia), con 213 sopravvenuti nel 2010 e 229 nel 2011, cresce solo dell'8%; e pur se il distretto di Palermo rimane il primo in assoluto, costituisce la zona geografica con l'incremento minore;
  • l’area centrale, trainata dal distretto di corte di appello di Firenze ha avuto una crescita notevole: i 75 procedimenti del 2010 si sono quasi raddoppiati, divenendo 141 nel 2011 (con un incremento di quasi del 90% ...);
  • l'area settentrionale, che presenta 95 nuovi procedimenti nel 2011, mostra l'incremento maggiore in percentuale (con i distretti di Torino e Bologna, oltre alla solita Milano, che iniziano a farsi notare); rispetto ai 44 del 2010 la variazione in aumento è addirittura del 116%!


Misure cautelari reali (art. 12 sexies)
Prendiamo ora in esame anche una parte specifica dell’intera Banca dati, quella riguardante le misure cautelari reali (art. 12 sexies del D.L. 306/1992 convertito dalla L. 356/1992).

I procedimenti interessati sono solo 144 (il 2,4% dei 6.018 conteggiati fino al 29 febbraio 2012 in tutta la Banca Dati), e quindi rappresentano una percentuale minima del totale. Sono però da segnalare perché provengono da un’altra tipologia di confisca denominata “confisca allargata” in quanto derivante da comportamenti che non hanno un nesso con i reati ascritti ma con la mancanza di giustificazione circa la legittima provenienza del patrimonio nel possesso del soggetto.

Un rapido esame della distribuzione geografica ci fa notare che tra le misure cautelari reali la prevalenza del numero dei procedimenti spetta al Nord con 56, 29 dei quali nella sola Lombardia. Pur essendo i valori in termini relativi molto bassi il dato, confermato dal riepilogo degli ultimi cinque anni, esprime una linea di tendenza che merita di essere segnalata.

BANCA DATI art. 12 sexies
Nord - 56 procedimenti
Sud - 48 procedimenti
Isole - 27 procedimenti
Centro - 13 procedimenti
Totale nazionale 144

2008-2012 art. 12 sexies (aggiornato al 29/02/2012)
Nord - 10 procedimenti
Sud - 6 procedimenti
Centro - 3 procedimenti
Isole - 2 procedimenti
Totale nazionale 21

Il Sud riconquista il primo posto per il numero dei beni interessati dalle misure cautelari reali. Ciò testimonia sia che i procedimenti iscritti in determinate aree geografiche sono in genere di dimensioni maggiori rispetto al resto del paese, sia anche che, come già detto, non c’è una correlazione diretta tra procedimenti e beni, perché un procedimento iscritto in un ufficio giudiziario può riguardare beni sequestrati in qualsiasi altra località d’Italia.
Sui 1.366 beni conteggiati (che costituiscono l’1,5% degli oltre 89mila beni dell’intera Banca Dati) ben 510, il 37,3%, sono ubicati in Campania, anche se circa duecento di questi sono mobili registrati, costituiti in genere da autovetture (è sempre da ricordare che la Banca Dati prende in considerazione non solo gli immobili ma anche altre categorie di beni).

BANCA DATI art. 12 sexies
Sud - 737 beni
Nord - 325 beni
Isole - 168 beni
Centro - 136 beni
Totale nazionale 1.366

2008-2012 art. 12 sexies (aggiornato al 29/02/2012)
Sud - 583 beni
Nord - 302 beni
Centro - 134 beni
Isole - 95 beni
Totale nazionale 1.114

 

Beni (intera Banca Dati)

Continua senza sosta la crescita dei beni oggetto di indagine della Banca Dati, e non potrebbe essere altrimenti visto che il numero dei procedimenti continua a salire. Prima di entrare nel dettaglio è bene specificare che si tratta principalmente di beni sequestrati e confiscati, ma non solo. La rilevazione comprende anche i beni per i quali si è ancora in fase di proposta di misura cautelare, come anche quelli che sono passati alla fase del dissequestro o che viceversa, dopo essere stati confiscati in via definitiva, sono stati destinati.

Al 29 febbraio 2012 i beni in Banca Dati sono 89.603 e, come abbiamo già visto nelle ultime rilevazioni, si conferma le tendenza che li vede crescere al ritmo di più di mille al mese. E basta confrontare gli ultimi bienni per confermare quella che è una crescita continua: se infatti nel 2008/2009 si contavano 13.769 beni, nel 2010/2011 la cifra si è raddoppiata: siamo infatti arrivati a 26.450 beni.

 

Beni (beni sequestrati)
Prima di esaminare nel dettaglio tutti i beni presenti in Banca Dati, diamo uno sguardo generale alle tipologie che in genere interessano di più, quelle dei beni sequestrati e dei beni confiscati.

Cominciamo dai beni sottoposti a sequestro, con una precisazione. Degli 89.603 beni presenti in Banca Dati risultano sotto la voce sequestrato 13.588 beni (8.434 dei quali nel periodo 2008-2012).
La nostra analisi riguarda la loro suddivisione sull’intero territorio nazionale. In sintesi il dato più recente, che riguarda il periodo 2008-2012, evidenzia il predominio assoluto delle Isole, e quindi della Sicilia, con 5.472 sequestri (4.760 dei quali nel solo distretto di Palermo).

Sequestri 2008-2012
Area geografica Numero beni Percentuale
ISOLE 5.472 64,9
SUD 2.001 23,7
CENTRO 511 6,1
NORD 450 5,3
Totale nazionale 8.434 100

 

Sequestri, intera banca dati
Area geografica Numero beni Percentuale
ISOLE 9.594 70,6
SUD 2.894 21,3
NORD 579 4,3
CENTRO 521 3,8
Totale nazionale 13.588 100


Beni (beni confiscati)
Uno sguardo ora ai beni sottoposti a confisca. Sugli 89.603 beni in Banca Dati sono registrati sotto la voce confiscato 25.308 beni (14.974 dei quali nel periodo 2008-2012). I riepiloghi che seguono sono in questo caso riferiti ai beni per i quali è possibile una collocazione geografica, in prevalenza aziende e immobili.

Contiamo così 14.469 beni confiscati, in via provvisoria o definitiva, 10.335 dei quali nel periodo 2008-2012. Prevalgono sempre le Isole, la Sicilia, con 4.765 confische nel periodo più recente (3.492 emanate dal distretto di Palermo), ma anche il resto del Sud, con 3.721 confische, si fa notare (1.081 nel distretto di Napoli, 855 in quello di Reggio Calabria).

Confische (immobili e aziende), 2008-2012
Area geografica Numero beni Percentuale
ISOLE 4.765 46,1
SUD 3.721 36,
NORD 1.165 11,3
CENTRO 684 6,6
Totale nazionale 10.335 100

 

Confische (immobili e aziende), intera banca dati
Area geografica Numero beni Percentuale
ISOLE 6.571 45,4
SUD 5.549 38,3
NORD 1.341 9,3
CENTRO 1.008 7,0
Totale nazionale 14.469 100

 

Beni (beni dell’intera banca dati)

A questo punto abbiamo chiarito che nella Banca Dati abbiamo 13.588 beni sequestrati e 25.308 beni confiscati. Volendo riassumere in sintesi gli 89.603 beni dell’intera Banca dati, possiamo dire che:

  • 38.896 sono i beni sequestrati e confiscati in totale;
  • 23.995 i proposti, vale a dire quei beni per i quali si è ancora nella fase di attesa di un pronunciamento da parte del giudice di primo grado;
  • 22.131 i beni dissequestrati; sono tutti quelli con rigetti e/o revoche di sequestri o confische;
  • 4.581 i beni destinati, e cioè quelli giunti alla confisca definitiva e poi mantenuti al patrimonio dello Stato o assegnati agli enti locali.
Confische (immobili e aziende), intera banca dati
Area geografica Numero beni Percentuale
SEQUESTRATI E CONFISCATI 38.896 43,4
PROPOSTI 23.995 26,8
DISSEQUESTRATI 22.131 24,7
DESTINATI 4.581 5,1
Totale nazionale 89.603 100

Considerando l’intera Banca Dati, andiamo ora ad esaminare la distribuzione geografica dei beni, tenendo presente che in questo riepilogo generale viene considerata la sede di iscrizione del procedimento, e quindi la località in cui si trova l’ufficio giudiziario, e non la sua ubicazione effettiva che vedremo in dettaglio nella pagina successiva per le due categorie che dispongono di questo dato, i beni immobili e le aziende.

Lo schema sottostante, riferito al quinquennio 2008-2012, con dati conteggiati per anno di iscrizione nel procedimento e aggiornati al 29 febbraio di quest’ultimo anno, evidenzia come la maggior parte dei beni sia collegata a procedimenti iscritti nell’area insulare con 18.503 beni (quasi tutti in Sicilia) pari al 43% dei 42.812 beni registrati in tutto il paese. Segue poi l’area meridionale in senso stretto, con 16.939 beni, quasi il 40% del totale, con la Campania, 7.112 beni, e la Calabria, 6.273, a farla da padrone (vedi per i dettagli la tabella 2 in allegato).

 

Banca Dati 2008-2012
Area geografica Numero beni Percentuale
ISOLE 18.503 43,2
SUD 16.939 39,6
NORD 4.964 11,6
CENTRO 2.406 5,6
Totale nazionale 42.812 100

 

Banca Dati intera
Area geografica Numero beni Percentuale
ISOLE 40.789 45,5
SUD 35.501 39,6
NORD 7.923 8,8
CENTRO 5.390 6,1
Totale nazionale 89.603 100

 

Suddivisione Beni per Area geografica anni 2008-2012
Territorio 2008 2009 2010 2011 2012
NORD 274 764 1.290 1.792 844
CENTRO 181 262 706 1.198 59
SUD 1.473 3.710 5.181 6.108 467
ISOLE 2.297 4.808 4.283 5.892 1.223

 
Grafico 4 - Suddivisione Beni per Area geografica anni 2008-2012

Suddivisione Beni per Area Geografica, Anni 2008-2012


Andiamo ora a vedere nel dettaglio la suddivisione dei beni in base alla loro effettiva ubicazione geografica. E’ infatti possibile che non ci sia una correlazione diretta tra procedimenti e beni, perché un procedimento iscritto a Palermo può riguardare beni situati in qualsiasi altra località d’Italia, ed è una situazione che si verifica normalmente in diversi casi.
La nostra analisi, in questo caso, si basa su beni immobili e aziende (vedi tabella 3 in allegato), gli unici che per tipologia hanno una sede fisica a cui si possa fare riferimento, a differenza dei beni mobili, mobili registrati e finanziari. Si riduce il numero dei beni presi in esame, ma possiamo avere una più puntuale distribuzione geografica di quelli che poi in realtà sono gli unici beni soggetti a una eventuale destinazione.

Cominciamo da un confronto regione per regione, analizzando le variazioni dell’ultimo periodo, basandoci sui dati più recenti (anni dal 2008 al 2012).
La Sicilia domina incontrastata; gli 8.958 beni del 2010/2011, su un totale nazionale di 19.945, le assegnano il 44,9% del totale dei beni immobili e delle aziende presenti in Banca Dati, e il maggior incremento rispetto al periodo precedente con 4.013 beni in più (il solo distretto di Palermo conta sul suo territorio, che comprende insieme all’omonima provincia anche quelle di Agrigento e Trapani, ben 6.384 beni).
Al secondo e terzo posto troviamo, sia pur staccate, altre due regioni del Sud: la Campania, con 3.243 beni pari al 16,3%, e la Calabria (regione che ha avuto il secondo maggior incremento), con 3.128 beni pari al 15,7%.

Di notevole rilievo è la crescita nel biennio 2010/2011 di alcune regioni del centro nord, come Lazio e Lombardia, che fanno registrare incrementi dai cinquecento beni in su con i quali si piazzano subito dopo le regioni del sud. E così, dopo il quarto posto della Puglia, che ha avuto anch’essa una crescita notevole rispetto al biennio precedente e conta ora 1.709 beni immobili e aziende (8,6%) situati sul proprio territorio, abbiamo il quinto della Lombardia con 969 beni (4,9%), e il sesto del Lazio con 840 (4,2%).

 

Numero Beni Immobili e Aziende per regione
(effettiva ubicazione geografica)
BIENNIO 2008-2009

Dati aggiornati al 29 febbraio 2012
Regione Beni
SICILIA 4.945
CAMPANIA 1.225
CALABRIA 1.080
LOMBARDIA 463
PUGLIA 352
LAZIO 204
PIEMONTE 57
LIGURIA 44
EMILIA ROMAGNA 43
ABRUZZO, BASILICATA 22
ITALIA 8.522

 

Numero Beni Immobili e Aziende per regione
(effettiva ubicazione geografica) - BIENNIO 2010-2011

Dati aggiornati al 29 febbraio 2012
Regione Beni Variazione rispetto
a biennio preced.
SICILIA 8.958 +4.013
CAMPANIA 3.243 +2.018
CALABRIA 3.128 +2.048
PUGLIA 1.709 +1.357
LOMBARDIA 969 +506
LAZIO 840 +636
PIEMONTE 224 +167
TOSCANA 173 +159
EMILIA ROMAGNA 151 +108
LIGURIA 141 +97
ITALIA 19.945 +11.423

 

Nei grafici che seguono ci basiamo sulla tabella 4 in allegato e prendiamo in esame la tipologia dei beni suddivisi in cinque voci: immobili, mobili, mobili registrati, aziende, beni finanziari.

Beni in Banca dati
Tipologia di beni Numero Percentuale
AZIENDA 6.035 6,7
FINANZIARIO 8.949 10
IMMOBILE 44.161 49,3
MOBILE 13.189 14,7
MOBILE REGISTRATO 17.269 19,3
TOTALE 89.603 100

 

Grafico 5 - Beni in Banca dati

Beni in Banca Dati

 

Beni in Banca dati anni 2008-2012
Tipologia di beni Numero Percentuale
AZIENDA 4.381 7,9
FINANZIARIO 5.798 10,5
IMMOBILE 26.621 48
MOBILE 7.866 14,2
MOBILE REGISTRATO 10.747 19,4
TOTALE 55.413 100

 

Grafico 6 - Beni in Banca dati anni 2008-2012

Beni in Banca Dati, Anni 2008-2012

 

Il raffronto tra l’insieme di tutti gli 89.603 beni presenti nella nuova Banca Dati e i 55.413 beni (v. tab. 4) per i quali è stato emesso un provvedimento negli ultimi cinque anni (2008-2012) evidenzia una costante che si mantiene nel tempo:
gli immobili (26.621 nel 2008-2012) sono sempre quasi la metà dei beni oggetto di indagine mentre i mobili registrati (10.747), seconda tipologia per quantità, sono poco più del 19%; seguono poi i mobili (7.866), che hanno avuto un certo incremento nell’ultimo periodo, al di sopra del 14%. Rimangono invece su percentuali dal 10% in giù i beni finanziari (5.798) e le aziende (4.381).

 

Beni (valori dell’intera Banca dati)

Per quanto riguarda il valore dei beni presenti in Banca Dati si è ritenuto opportuno prendere in esame soltanto quelli relativi ai beni destinati (v. tab. 16), anche se non tutti gli importi vengono comunicati.
In genere si è a conoscenza del valore solo al momento dell’assegnazione del bene, quando viene effettuata una stima adeguata ed aggiornata. Prima di tale fase raramente è noto il valore dei beni poiché durante il normale iter giudiziario gli uffici periferici non provvedono quasi mai a comunicare l’importo oggetto di sequestro o confisca.
Per questo motivo non abbiamo ritenuto opportuno andare ad analizzare questo dato, mostrandolo solo in qualche tabella a puro titolo informativo (vedi ad es. le tab. 5 e 7, così come i grafici sottostanti).

 

Valore beni destinati - periodo 2008-2012
al 29 febbraio 2012
Ufficio Valore Numero beni
PALERMO 92.816.396 597
MILANO 48.722.119 237
REGGIO CALABRIA 44.397.537 239
NAPOLI 33.690.194 150

 

Beni (beni dell’intera Banca dati suddivisi per tipologia)

Il grafico che segue aiuta a capire meglio quali sono le nuove tipologie di classificazione dei beni sequestrati e confiscati e quale è il loro diverso peso dal punto di vista numerico.

Prendiamo in considerazione, per una migliore comprensione del fenomeno, ciò che è avvenuto in questi ultimi cinque anni (come già detto, i dati di questa relazione sono aggiornati fino al 29 febbraio 2012). E’ da sottolineare, per maggior chiarezza, che in questo caso la rilevazione si basa sull’anno di emissione dei provvedimenti, che quindi tendono ad essere maggiori in anni più recenti.

Vediamo come i beni maggiormente interessati da proposte o provvedimenti dell’autorità giudiziaria risultano essere sempre gli immobili, che superano i diecimila, per l’esattezza 10.924 nel 2011, l’ultimo anno preso in considerazione per intero. A questi seguono i mobili registrati, 4.436 nel 2011, e i mobili, 3.971.

 

Beni suddivisi per tipologia anni 2008-2012
Tipologia bene anno 2008 anno 2009 anno 2010 anno 2011 anno 2012
IMMOBILE 2.711 4.805 6.794 10.924 1.387
MOBILE REGISTRATO 962 1.517 2.784 4.436 1.048
MOBILE 686 911 1.858 3.971 440
FINANZIARIO 411 979 1.289 2.894 225
AZIENDA 402 604 1.144 2.051 180

 

Grafico 7 - Beni suddivisi per tipologia anni 2008-2012

Beni suddivisi per tipologia, anni 2008-2012

 

Gradi di giudizio

Analizzando l’operato degli Uffici Giudiziari a proposito delle misure di prevenzione si nota come negli ultimi cinque anni (2006-2011) ci sia una maggiore attività rivolta a provvedimenti di primo grado a conferma della maggiore lotta intrapresa in anni più recenti alle organizzazioni criminali (vedi tabella 5). E il notevole incremento dell’attività investigativa, già evidente negli ultimi anni, appare molto evidente nell’ultimo biennio completo.
Si nota, infatti, come il periodo riguardante gli anni 2010 e 2011 vede interessati da un provvedimento dell’Autorità Giudiziaria oltre 38mila beni, che quasi triplicano i circa tredicimila del biennio precedente.

 

Numero beni per categoria provvedimento / confronto tra bienni
aggiornato al 29 febbraio 2012
Anno Emissione Proposta Decreto Decreto II grado Cassazione Decreto destinazione TOTALE NUMERO BENI
2006/2007 800 5.382 1.951 911 686 9.730
2008/2009 2.642 7.342 1.169 1.262 1.414 13.829
2010/2011 10.939 20.974 2.983 1.137 472 38.505

Per dovere di precisione bisogna sottolineare che i provvedimenti emessi nei confronti di un bene progrediscono nel corso del tempo, per cui i decreti (di primo grado), ad esempio, tendono a diminuire negli anni meno recenti trasformandosi in decreti di grado successivo o in sentenze della Cassazione; nell’ultimo biennio, invece (vedi i 20.974 sopra riportati), tendono a costituire una delle cifre più rilevanti.
Una analisi più obiettiva può prendere in considerazione i beni che arrivano, in caso di confisca definitiva, alla assegnazione allo Stato o ad un ente locale con un decreto di destinazione. E qui il dato del biennio 2008/2009 appare evidente: 1.414 beni destinati, più del doppio del biennio precedente, a testimonianza di una forte intensificazione dell’attività di tutto l’apparato dello Sato.
Il biennio 2010/2011, quasi definitivo anche se l’aggiornamento dei decreti di destinazione non è alimentato direttamente in banca dati ma è legato alle comunicazioni cartaceee provenienti dalle Prefetture (competenti fino a marzo 2010) e dall’Agenzia Nazionale per i Beni Confiscati, con 472 beni destinati comincia a mostrare però una certa flessione.
L’analisi dei singoli anni solari rende ciò evidente: rispetto all’anno record, il 2008, in cui sono stati registrati 788 decreti, il 2010 ne conta 379, il 2011 93; per quanto possano esserci ancora comunicazioni che sono in sospeso o che ritardano, sembra improbabile che tali valori possano aumentare più di tanto.
Uno dei motivi di questa flessione potrebbe dipendere dai nuovi criteri seguiti dall’Agenzia Nazionale per i Beni Confiscati, che si occupa delle assegnazioni dei beni. Questi, a differenza di quel che avveniva in precedenza, vengono ora destinati:

  • a seguito di una manifestazione d’interesse che descriva un’idea-progetto sulla loro destinazione;
  • liberi da criticità o con gravami consapevolmente accettati.

Questa procedura appare più funzionale e dovrebbe evitare inutili provvedimenti di revoca e successiva riassegnazione dei beni.
Il confronto, evidenziato dai grafici che seguono, tra i vari gradi di giudizio, mostra il notevole divario tra i decreti di primo grado e i provvedimenti dei gradi successivi di giudizio.


Beni suddivisi per grado di giudizio (intera Banca Dati)

  • Beni sottoposti a Decreto: 43.450
  • Beni sottoposti a Decreto II grado: 11.660
  • Beni sottoposti a provvedimento della Cassazione: 5.917

 

Grafico 8 - Beni suddivisi per grado di giudizio (intera Banca Dati)

Beni suddivisi per grado di giudizio intera Banca Dati

 

Beni suddivisi per grado di giudizio (anni 2008-2012)

  • Beni sottoposti a Decreto: 29.401
  • Beni sottoposti a Decreto II grado: 4.543
  • Beni sottoposti a provvedimento della Cassazione: 2.451

 

Grafico 9 - Beni suddivisi per grado di giudizio (anni 2008-2012)

Beni suddivisi per grado di giudizio anni 2008-2012

 

Il grafico sottostante evidenzia in dettaglio anno per anno quanto già visualizzato in totale nel grafico 9; si nota chiaramente come continui a crescere il numero dei beni con provvedimento di primo grado negli ultimi anni, (in particolare spicca il dato dell’ultimo anno rilevato per intero, il 2011, dove 12.905 beni sono interessati da decreti emessi nel primo grado di giudizio).
E’ da tenere presente che i dati relativi al 2012 sono relativi ai soli due primi mesi dell'anno.

 

Numero dei Beni suddiviso per anno e per grado di giudizio, anni 2008-2012
(situazione al 29 febbraio 2012)
Beni sottoposti a: 2008 2009 2010 2011 2012
Decreto 2.558 4.784 8.069 12.905 1.085
Decreto II grado 450 719 1.192 1.791 391
provvedimento della Cassazione 415 847 472 665 52

 

Grafico 10 - Numero dei Beni suddiviso per anno e per grado di giudizio anni 2008-2012

numero Beni suddivisi per anno e grado di giudizio anni
2008-2012

 

Beni confiscati

Esaminiamo ora i beni confiscati (v. tab. 10). Per prima cosa notiamo che rappresentano oltre il 33% degli 89.603 beni presenti in banca dati, con una proporzione che si mantiene abbastanza costante nel corso del tempo. E i 29.889 beni in questione, come indicato nello schema sottostante, sono suddivisi in:

  • quelli soggetti a confische non definitive (16.814), e quindi ancora suscettibili di ulteriori sviluppi;
  • quelli in cui si è arrivati alla confisca definitiva (8.494) ma che ancora sono fermi presso gli uffici giudiziari in attesa di destinazione;
  • quelli che invece hanno già avuto un decreto di destinazione (4.581).

Confische non definitive: 16.814 = 18,8%
Confische definitive: 8.494 = 9,5%
Confische con destinazione: 4.581 = 5,1%
Totale beni confiscati: 29.889 = 33,4%
Totale beni in banca dati: 89.603 = 100%

Il grafico che segue evidenzia la proporzione tra le varie fasi in cui si trovano i beni confiscati e fa notare senza ombra di dubbio che ci sono diverse migliaia di beni prossimi ad una destinazione e quindi ad un riutilizzo a beneficio della comunità da parte dello Stato o dei singoli enti territoriali.

Confische intera Banca Dati

  • Confische: 16.814
  • Confische definitive: 8.494
  • Confische con destinazione: 4.581

 

Grafico 11 - Confische intera Banca Dati

Confische intera Banca Dati

 

Il dettaglio dell’andamento delle confische negli ultimi cinque anni mette in risalto un notevole incremento: nel 2010 si era superato per la prima volta il numero di tremila beni oggetto di confisca (vedi relazione precedente), nel 2011, si è arrivati a oltre seimila.
Questa tendenza conferma la notevole crescita dell’attività investigativa di questi ultimi anni… non dimentichiamo, però, che i soggetti della rilevazione sono primariamente i beni; per cui, dato che le confische tendono con il tempo a diminuire negli anni meno recenti, l’unico dato sul quale non vi possono essere dubbi, e sul quale porremo l’attenzione più in avanti, è quello dei beni soggetti a confische con destinazione, vale a dire i beni destinati.

Un confronto, in questo caso, è più che legittimo; e balza agli occhi il notevole divario tra il 2006 (non considerato nel grafico sottostante, ma il cui dato è visibile nella tab. 10 allegata) in cui si erano avuti 171 beni destinati, e gli anni successivi; nel 2008 si è raggiunta la cifra record di 788 destinazioni, nel 2009 erano ancora 626.
Il dato del 2010, con 379 beni destinati, è ancora largamente superiore a quello del 2006, ma sembra mostrare, insieme ai 93 del 2011, una inversione di tendenza.

 

Confische anni 2008 - 2012
Tipologia confische 2008 2009 2010 2011 2012
Confische 511 1.757 2.833 6.175 716
Confische definitive 672 748 881 681 0
Confische con destinazione 788 626 379 93 2

 

Grafico 12 - Confische anni 2008 - 2012

Confische, anni 2008 - 2012

 

Con i grafici che seguono analizziamo nel dettaglio solo i beni oggetto di confisca con provvedimento definitivo (8.494, quasi il 9,5% dei beni presenti in banca dati), che assumono una importanza particolare perché sono ancora giacenti negli Uffici Giudiziari presso le sezioni delle misure di prevenzione.
Si tratta cioè dei beni che saranno interessati dai prossimi decreti di destinazione, e che quindi stanno per arrivare alla fase finale di tutto l’iter dei sequestri e delle confische; finalmente si sta decidendo se saranno utilizzati dallo Stato, e quindi entreranno a far parte del suo patrimonio, o se verranno assegnati a singoli enti territoriali.

Si può notare come nell’insieme, comprendendo tutti i dati presenti in archivio, la tipologia del bene maggiormente sottoposto a confisca risulta essere l’immobile, seguita dai mobili registrati.

Beni con provvedimento di Confisca definitivo (intera Banca Dati) al 29 febbraio 2012

  • Aziende: 494
  • Finanziari: 1.106
  • Immobili: 2.693
  • Mobili: 1.515
  • Mobili registrati: 2.686

 

Grafico 13 - Beni con provvedimento di Confisca definitivo (intera Banca Dati)

Beni con provvedimento di Confisca definitivo (intera Banca Dati)

 

Analizzando il numero dei beni confiscati definitivamente nel periodo 2008-2011 (vedi tabella 12), i beni immobili rimangono in genere la tipologia di bene prevalente anche se c’è da registrare un notevole aumento dei beni mobili registrati sottoposti a confisca definitiva (nel 2011 addirittura sono stati registrati 445 provvedimenti riguardanti i beni mobili registrati contro i soli 93 che interessano invece gli immobili, ma basta una confisca nei confronti di una grande concessionaria di auto per determinare un valore particolarmente rilevante in un singolo anno preso in considerazione…). I valori del 2012 sono ancora poco significativi e non vengono, quindi, riportati.

 

Beni con provvedimento di Confisca definitivo anni 2008-2011
Anni Immobile Mobile Registrato Finanziario Mobile Azienda TOTALE
2008 365 115 90 58 44 672
2009 279 76 137 216 40 748
2010 309 353 103 35 81 881
2011 93 445 101 14 28 681
TOTALI 1.046 989 431 323 193 2.982

 

Grafico 14 - Beni con provvedimento di Confisca definitivo anni 2008-2011

Beni con provvedimento di Confisca definitivo (anni 2008-2011)

 

Beni destinati

I beni confiscati in via definitiva vengono destinati allo Stato e ai singoli enti territoriali come i Comuni (in grande prevalenza), le Province e le Regioni per essere utilizzati secondo diverse finalità di cui si dirà più avanti.
Il dato dei beni destinati è aggiornato al 29 febbraio 2012 come il resto della Banca Dati, nonostante che tuttora il sistema non sia alimentato direttamente dall’amministrazione competente alla emanazione dei decreti di destinazione, l’Agenzia Nazionale per i Beni Confiscati, come invece avviene per il resto della rilevazione da parte dei vari Uffici Giudiziari (Tribunali, Corti di Appello).

Il grafico mostra che mentre nel 2008 si è avuto un notevole numero, 706, di beni immobili confiscati e destinati ai Comuni (essendo l’ente prevalente usiamo da qui in avanti questa definizione per semplificare), dal 2009 in poi questo valore è diminuito di anno in anno in maniera sensibile, tanto da registrare solo 38 beni destinati nel 2011.
Come possiamo notare dalla tabella 15 in allegato, dal 1999 al 2006 la media si era mantenuta sempre ben al di sopra dei cento beni, arrivando fino alle cifre record appunto del 2008, con 706 destinazioni, del 2009, con 560 e anche del 2007, con 458.
Lo stesso andamento si è avuto anche per i beni mantenuti allo Stato, anche se in questo caso si è avuta una cifra record nel 2010, con 120 destinazioni, per poi scendere a meno della metà, 55, nel 2011.

Il totale, pur non definitivo, di 93 destinazioni per l’anno 2011, segnala una forte diminuzione nella assegnazione e destinazione dei beni confiscati che ci riporta addirittura al 1997, ultimo anno in cui era stato rilevato un valore inferiore ai cento beni destinati, 62 per l’esattezza. E d’altronde i dati sulle confische definitive (93 immobili nel 2011, vedi tabella 12 e grafico 14, mentre erano stati 309 nel 2010), sembrano confermare questo andamento.

 

Numero dei beni confiscati con destinazione (anni 2008-2012)
Anni COMUNI STATO TOTALE
2008 706 82 788
2009 560 66 626
2010 259 120 379
2011 38 55 93
2012 2 0 2

 

Grafico 15 - Numero dei beni confiscati con destinazione (anni 2008 - 2012)

Numero dei beni confiscati con destinazione (2008-2012)

 

Per quanto riguarda il grafico che segue, il n. 16, ricordiamo, come già segnalato, l’inadempienza di alcune Prefetture e dell’Agenzia Nazionale per i Beni Confiscati che diverse volte non segnalano la stima del valore dei beni destinati dal 2009 in poi.
Gli oltre 160 milioni di euro del 2008 sono comunque riferiti a ben 788 beni destinati, dato record degli ultimi anni. Nel 2009 infatti i beni giunti al decreto di destinazione sono scesi a 626, nel 2010 a 379, nel 2011 addirittura a 93, come già detto; di conseguenza anche il valore totale, sia pur parziale, tende inevitabilmente a scendere.

 

Valore dei beni confiscati con destinazione (in Euro)
Anni COMUNI STATO TOTALE
2008 120.827.212 40.681.703 161.508.915
2009 91.096.569 17.059.900 108.156.469
2010 32.336.608 22.332.970 54.669.578
2011 1.691.984 66.822.200 8.514.184

 

Grafico 16 - Valore dei beni confiscati con destinazione (in Euro)

Valore dei beni confiscati con destinazione

 

Osserviamo ora in generale il dato riguardante l’indicazione della somma totale del valore dei beni destinati presenti in Banca Dati tra il 2007 e il 2011. Già dall’anno 2006 (qui non indicato, ma riscontrabile sulla tab. 15 in allegato) vi è stato un incremento nel valore dei beni dovuto soprattutto ad un costante aumento dei decreti di destinazione, allora fermi a 171. Nel 2007 per i 515 beni interessati si è arrivati ad una stima di oltre 95 milioni di euro, cifra notevolmente aumentata nel 2008 quando si sono destinati ben 788 beni per un valore superiore ai 161 milioni di euro. Il dato degli anni successivi tende poi a scendere sia per la diminuzione dei beni destinati, sia per le inadempienze già ricordate che rendono più incompleti i valori degli ultimi due anni.

Valore in Euro dei Beni Destinati, riepilogo (in Euro)

  • 2008: 161.508.915
  • 2009: 108.156.469
  • 2010: 54.669.578
  • 2011: 8.514.184

 

Grafico 17 - Valore in Euro dei Beni Destinati, riepilogo (in Euro)

Valore dei Beni Destinati (in Euro)

 

Va fatto altresì presente, come già ricordato, che l’Agenzia Nazionale per i Beni Confiscati ha ritenuto di apportare alcune modifiche sostanziali nelle assegnazioni dei beni, i quali vengono destinati:

  • a seguito di una manifestazione d’interesse che descriva un’idea-progetto sulla loro destinazione;
  • liberi da criticità o con gravami consapevolmente accettati.

Questa procedura appare più funzionale e dovrebbe evitare inutili provvedimenti di revoca e successiva riassegnazione dei beni.


Utilizzo dei Beni mantenuti allo Stato

I beni mantenuti allo Stato, come si evince chiaramente dai grafici che seguono, sono in grande prevalenza costituti da quelli utilizzati per motivi di Ordine Pubblico, ben 534 (il 71%) sui 751 interessati da questa classificazione. Al secondo posto con 142 beni (il 19%) troviamo la voce Altro che comprende quelli destinati all’affitto, alla vendita e alla messa in liquidazione (vedi tabella 17 in allegato).

Beni destinati allo Stato (intera Banca Dati)
Finalità Numero dei Beni Valore
Ordine Pubblico 534 136.092.838
Altro 142 18.281.767
Protezione Civile 67 10.501.721
Giustizia 8 5.521.874
TOTALE 751 170.398.200

 

Grafico 18 - Beni destinati allo Stato (intera Banca Dati)

Beni destinati allo Stato (intera Banca Dati)

 

Il dettaglio del periodo dal 2008 ad oggi (dati aggiornati al 29 febbraio 2012) vede un incremento nei beni assegnati alla Protezione Civile. E’ da specificare che la voce Ordine Pubblico (170 assegnazioni) comprende le destinazioni all’Arma dei Carabinieri, alla Polizia di Stato, alla Guardia di Finanza, mentre per Protezione Civile (66 assegnazioni) si intendono i beni destinati ai Vigili del Fuoco, alla Croce Rossa e al Corpo Forestale dello Stato; questa suddivisione è stata creata tenendo presente che i corpi citati fanno parte del Servizio Nazionale di Protezione Civile.

 

Beni destinati allo Stato 2008-2012
Finalità Numero dei Beni Valore
Ordine Pubblico 170 61.140.946
Altro 85 10.769.656
Protezione Civile 66 10.470.734
Giustizia 2 4.515.439
TOTALE 323 86.896.774

 

Grafico 19 - Beni destinati allo Stato 2008-2012

Beni destinati allo Stato (2008-2012)

 

Utilizzo dei Beni destinati ai Comuni

Il grafico sottostante mostra la suddivisione dei beni immobili confiscati e destinati ai Comuni secondo due diverse destinazioni:

  • Finalità istituzionali;
  • Scopi sociali.

Come si evince chiaramente dal grafico sottostante i beni immobili, assegnati ai Comuni e ubicati nei loro territori sono per lo più destinati a scopi sociali a dimostrazione delle necessità delle amministrazioni locali a risolvere, grazie alle innumerevoli richieste provenienti dal mondo delle organizzazioni di volontariato, delle associazioni e delle cooperative sociali, le crescenti difficoltà finanziarie ed organizzative nell’ambito dell’assistenza sociale.

 

Comuni, utilizzo dei Beni Immobili (intera Banca Dati)
Destinazioni Beni Percentuale
Finalità Istituzionali 1.402 37
Scopi Sociali 2.428 63
TOTALI 3.830 100

 

Grafico 20 - Comuni, utilizzo dei Beni Immobili (intera Banca Dati)

Comuni, utilizzo dei Beni Immobili (intera Banca Dati)

 

Sotto finalità istituzionali sono raggruppate le seguenti voci:
Emergenza abitativa; Canili; Depositi; Discariche; Parcheggi; Scuole; Sede Vigili Urbani; Uffici Comunali; Uffici Giudiziari; Altro.

Comuni e Beni Immobili destinati a finalità istituzionali 2008-2012
Utilizzo 2008 2009 2010 2011 2012 TOTALE
Emergenze abitative 96 69 30 4 0 199
Uffici comunali 71 38 23 3 2 137
Altro 27 29 22 7 0 85
Depositi 19 24 8 1 0 52
Infrastrutture 13 8 5 4 0 30
Canili 7 12 6 0 0 25
Scuole 7 3 5 0 0 15
Sede Vigili Urbani 3 6 2 0 0 11
Uffici giudiziari 3 1 1 0 0 5
TOTALE 246 190 102 19 2 559

 

Grafico 21 - Comuni e Beni Immobili destinati a finalità istituzionali 2008-2012

Comuni, Beni Immobili destinati a
finalità istituzionali, 2008-2012

 

Sotto Scopi sociali sono raggruppate le seguenti voci: Area destinata a utilità sociali; Area destinata a verde pubblico; Centro per attività sportive; Centro per minori; Centro per tossicodipendenti; Centro per famiglie; Centro per anziani; Parco giochi; Sede associazioni; Altro.

 

Comuni e Beni Immobili destinati a scopi sociali 
2008-2012
Utilizzo 2008 2009 2010 2011 2012 TOTALE
Sede associazioni 210 188 62 11 0 471
Utilità sociali 128 113 46 3 0 290
Altro 46 27 6 0 0 79
Verde 31 9 7 1 0 48
Centro per anziani 13 13 11 1 0 38
Centro per minori 16 4 12 0 0 32
Centro per famiglie 6 9 7 1 0 23
Centro per i diversamente abili 2 1 4 2 0 9
Centro per attività sportive 5 2 2 0 0 9
Centro per tossicodipendenti 3 4 0 0 0 7
TOTALE 460 370 157 19 0 1.006

 

Grafico 22 - Comuni e Beni Immobili destinati a scopi sociali 2008-2012

Comuni, Beni Immobili destinati a scopi sociali,
2008-2012

 

Analisi dei beni immobili definitivamente confiscati

Negli ultimi anni, in particolare tra il 2007 e il 2009, sono aumentati i beni con provvedimento di destinazione grazie ai risultati della lotta intrapresa dalle istituzioni contro la criminalità organizzata.
Prendendo in esame il periodo 2008-2012, ci sono alla data del 29 febbraio di quest’anno 2.982 beni con un provvedimento di confisca definitiva (erano 3.027 al 30 settembre 2011), e quindi in attesa di un provvedimento di destinazione.

Per quanto riguarda, invece, i beni già destinati, esaminiamo ciò che è avvenuto negli ultimi cinque anni dal 2008 ad oggi (vedi anche tabella 16 in allegato). Dei 1.888 beni interessati si può notare:

  • la suddivisione geografica per area;
  • l’ubicazione per la massima parte nell’area meridionale e insulare

(ben 1.472 beni, circa il 78% del totale).

 

Provvedimenti di destinazione 2008-2012
Area geografica Numero beni Percentuale
NORD 318 17
CENTRO 98 5
SUD 683 36
ISOLE 789 42
TOTALE NAZIONALE 1.888 100

 

Grafico 23 - Provvedimenti di destinazione 2008-2012

Provvedimenti di destinazione, 2008-2012

Il dettaglio degli ultimi cinque anni, suddivisi per area geografica, evidenzia il calo del periodo più recente un po’ dovunque, con la piccola eccezione del Centro nel 2011. E’ comunque l’area meridionale a mantenere sempre il predominio nella destinazione dei beni, con l’avvertenza che in questo caso facciamo riferimento alla sede dell’ufficio giudiziario che ha emanato il procedimento e non alla esatta ubicazione geografica del bene.

In particolare nel triennio 2008-2010 Sud e Isole detengono la maggioranza schiacciante dei provvedimenti in oggetto con una percentuale sempre superiore al 76%. Nel 2011, invece, in cui il totale delle destinazioni, 93, ha avuto una forte diminuzione, Centro e Nord sembrano mostrare una tendenza all’incremento nella emanazione di questi provvedimenti raggiungendo con 37 destinazioni il 40%.

Con l’aiuto della tabella 16 in allegato possiamo notare che il distretto giudiziario di Palermo ha raggiunto 224 destinazioni nel 2009, dopo le 200 del 2008. E, nel periodo preso in esame, è ancora il capoluogo siciliano, con 157 destinazioni nel 2010, a detenere il primato. Quindi seguono Reggio Calabria con 153 destinazioni nel 2008, Milano (114 sempre nel 2008), Napoli (92 nel 2008).
Per gli anni più recenti si segnala il distretto giudiziario di Roma che con 19 destinazioni si pone per il momento al primo posto per i provvedimenti di destinazione emanati nell’anno 2011, davanti a Palermo e a Napoli ferme a 14. Ma, come già detto, i singoli dati, basandosi su comunicazioni non in tempo reale, sono suscettibili di un ulteriore incremento.

 

Provvedimenti di destinazione in dettaglio 2008-2012
Area geografica 2008 2009 2010 2011 2012
NORD 150 94 56 18 0
CENTRO 35 36 8 19 0
SUD 347 185 117 34 0
ISOLE 256 311 198 22 2
totale nazionale 788 626 379 93 2

 

Grafico 24 - Provvedimenti di destinazione in dettaglio 2008-2012

Provvedimenti di destinazione in dettaglio, 2008-2012