Relazione sulla amministrazione della Giustizia nell'anno 2012 - Dipartimento per la giustizia minorile

aggiornamento: 25 gennaio 2013

Inaugurazione dell’Anno Giudiziario 2013

Indice

 

L’utenza

La valutazione qualitativa dell’utenza impone una prima considerazione sulla presenza in essa di tutte le problematiche che investono i diversi aspetti del disagio minorile quali fenomeni di mancata integrazione sociale, disagio psichico, assunzione e poliabuso di sostanze stupefacenti e psicotrope, manovalanza minorile ad uso della criminalità organizzata, minorenni stranieri privi di riferimenti familiari per i quali è difficile costruire percorsi di reinserimento, minori stranieri non accompagnati e minori stranieri di seconda generazione, minori autori di reati a sfondo sessuale.

In tale quadro s’inserisce la fascia di popolazione giovanile deviante proveniente da condizioni di disagio, a volte legato al processo evolutivo soggettivo, a volte prodotto da stati di malessere sociale che possono interessare anche minori appartenenti a famiglie ben integrate nel contesto sociale e lavorativo; tali disagi si trasformano in comportamenti devianti diffusi e a volte particolarmente gravi che suscitano allarme sociale nell’opinione pubblica.

Nel periodo di riferimento (1/12/2011-30/11/2012) sono stati registrati:

  • 2.240 ingressi nei Centri di Prima Accoglienza a seguito di arresto, fermo o accompagnamento;
  • 1.289 ingressi negli Istituti Penali per Minorenni, con una presenza media giornaliera di 512 minori;
  • 2.025 collocamenti nelle Comunità, con una presenza media giornaliera di 973 minori;
  • 7.720 nuovi minori presi in carico dagli Uffici di Servizio Sociale, che si sono aggiunti ai 12.930 minori già in carico da periodi precedenti.

L’esame delle statistiche evidenzia un aumento generale dell’utenza dei Servizi minorili, in particolare di quella degli Uffici di Servizio Sociale per i minorenni, che risulta costituita prevalentemente da minori italiani (80% circa) di genere maschile (89% circa).

Con particolare riferimento ai Servizi minorili residenziali, si osserva un aumento del numero degli ingressi, che, rispetto agli anni immediatamente precedenti, ha riguardato non solo la componente italiana dell’utenza, ma anche quella straniera. L’anno 2011 è stato caratterizzato, in particolare, dall’aumento dell’utenza proveniente dal Nord Africa, in particolare dalla Tunisia e dall’Egitto; il dato è confermato dai dati parziali del 2012.

Le nazionalità prevalenti continuano ad essere, tuttavia, quelle dell’Est europeo (principalmente della Romania) e del Nord Africa (Marocco, soprattutto).

L’utenza ha soprattutto un’età compresa tra i 16 e i 17 anni. Un discreto numero di soggetti maggiorenni è presente nelle comunità (42% circa), negli Istituti penali (52% circa) e tra l’utenza degli USSM (29% circa al momento della presa in carico, 67% circa al 30 novembre 2012).

I reati contestati sono prevalentemente contro il patrimonio (50% circa), in particolare i reati di furto e di rapina. Molto frequenti anche le violazioni delle disposizioni in materia di sostanze stupefacenti (10% circa). Tra i reati contro la persona (25% circa), si osserva la prevalenza delle lesioni personali volontarie.

Per quanto riguarda gli ingressi nei Centri di Prima Accoglienza, si rileva come i CPA con il maggior numero di ingressi siano quelli di Roma, Milano e Napoli, seguiti da Firenze, Torino e Catania.

I Centri per la Giustizia Minorile che attuano il maggior numero di collocamenti in comunità, su richiesta dell’Autorità Giudiziaria procedente, sono Palermo, Napoli e Milano.

L’85% circa dei collocamenti in comunità sono effettuati nelle Comunità del Privato Sociale, essendo disponibili solo 65 posti nelle Comunità dell’Amministrazione della Giustizia.

Per quanto riguarda la messa alla prova, la sua applicazione registra un andamento in continua crescita. Nell’anno 2011 sono stati messi alla prova 2.948 soggetti (di cui il 47% è rappresentato da giovani adulti). Nella grande maggioranza dei casi (circa l’80%) la messa alla prova si conclude positivamente.

 

Gli interventi

Le attività e gli interventi del Dipartimento per la Giustizia Minorile sono stati indirizzati ad assicurare, per tutti i minori e giovani adulti entrati nel circuito penale, i necessari interventi di ascolto, accoglienza, accompagnamento, mantenimento, sostegno e trattamento socio-educativo individualizzato, con attività culturali, ricreative e sportive, di istruzione, formazione, orientamento ed avviamento al lavoro, nonché di attività di mediazione culturale, percorsi di educazione alla legalità.

La predisposizione degli interventi e delle attività, volte a garantire la tutela e protezione dei diritti dei minori, il loro reinserimento sociale ed il relativo abbassamento della recidiva, hanno valorizzato la "centralità del minore” attraverso strategie di sistema che hanno coinvolto:

  • l'autorità giudiziaria minorile,
  • le istituzioni locali, il terzo settore e il volontariato,
  • le agenzie educative,
  • le figure significative di riferimento per il minore quali la famiglia e la scuola.

In particolare le intese con le Amministrazioni Centrali e Locali, il volontariato, il terzo settore e il mondo dell’imprenditoria privata hanno permesso di realizzare programmi di intervento, in area penale interna ed in area penale esterna, volti a sostenere:

  • lo sviluppo di un sistema integrato di istruzione e formazione professionale, percorsi di formazione integrata tra il personale della giustizia e quello dell’istruzione;
  • progetti di alfabetizzazione motoria e promozione delle attività sportive;
  • il rafforzamento dei percorsi di orientamento, di formazione e di inserimento lavorativo;
  • percorsi di orientamento e sostegno psicologico;
  • il reinserimento sociale e lavorativo dei giovani immigrati;
  • azioni di formazione ed integrazione sociale dei minori stranieri.

In ambito internazionale è proseguita l’attività di promozione delle esperienza della Giustizia Minorile in Europa attraverso la partecipazione ai progetti e alle ricerche internazionali e la consequenziale disseminazione di azioni e riflessioni agli operatori sul territorio nazionale.

Sono proseguite altresì le attività per la piena attuazione del DPCM 1 aprile 2008, concernente il trasferimento della Medicina penitenziaria al Servizio Sanitario Nazionale attraverso:

  • la definizione di strumenti e/o protocolli operativi locali e l’attivazione di osservatori integrati,
  • il monitoraggio delle funzioni e competenze trasferite al Servizio Sanitario Nazionale (SSN) per garantire la continuità delle prestazioni sanitarie e la loro omogeneità su tutto il territorio nazionale attraverso la Conferenza Unificata Stato/Regioni,
  • la sensibilizzazione del SSN sulla necessità di implementare le comunità terapeutiche specializzate per i minori portatori di disagio psichico e con doppia diagnosi anche correlata all’uso di sostanze psicotrope.

Nell’ambito dell’attività di mediazione penale è proseguito l’impegno dei Servizi nel rafforzamento delle strategie riguardanti tale tipologia di intervento, che si caratterizza sempre di più per la valenza educativa e sociale che riesce ad esprimere. 

 

Le Autorità Centrali Convenzionali

Il Dipartimento per la Giustizia Minorile è Autorità Centrale in materia di sottrazione internazionale dei minori, di affidamento e di responsabilità genitoriale (Convenzione dell’Aja del 1980; Convenzione del Lussemburgo del 1980; Convezione dell’Aja del 1961, Regolamento (CE) Bruxelles n. 2201/2003).

Mentre i casi trattati concernenti la sottrazione internazionale dei minori e le richieste per il corretto esercizio del diritto di visita sono stati sostanzialmente identici a quelli pervenuti negli anni precedenti, vi è stato un incremento dei casi inerenti l’applicazione del Regolamento Bruxelles II bis che, come è noto, trova applicazione nei soli Paesi dell’Unione Europea.

Per una efficace applicazione della normativa regolamentare è all’esame un progetto di convenzione con il Consiglio Nazionale Forense per consentire l’assistenza legale al creditore istante, con costi contenuti e predeterminati rispetto agli ordinari costi che lo Stato deve sostenere in applicazione del regime del patrocinio gratuito, al quale il creditore alimentare con carattere transfrontaliero ha accesso. 

 

Il personale

Nella Giustizia Minorile si registra una preoccupante carenza di personale.

Nell’area di servizio sociale i 29 Uffici di Servizio Sociale per Minorenni dispongono oggi di appena 364 unità per seguire gli oltre 20.000 minori; tale area dovrebbe essere destinataria di azioni e interventi adeguati, considerato che la qualità e la tempestività della presa in carico sul fronte educativo rappresentano fattori di riduzione della recidiva, con evidenti risparmi nella spesa pubblica.

Nell’area trattamentale gli educatori, previsti prevalentemente per le esigenze funzionali delle strutture residenziali (19 Istituti Penali per i Minorenni, 25 Centri di Prima Accoglienza e 12 Comunità), sono solo 372.

Nell’area contabile i ragionieri sono solo 112.

Nell’area giuridico-amministrativa non vi è personale, in termini numerici e professionali, in grado di svolgere i compiti che l’amministrazione deve adempiere.

Il contingente del personale di Polizia Penitenziaria da destinare al settore minorile, previsto dall’art.15 della Legge n. 395 del 15 dicembre 1990, conta attualmente 864 unità. Con tali unità di personale (-13,6% rispetto all’organico e -33% rispetto all’effettiva necessità) viene fortemente compromessa la sicurezza negli Istituti penali per minorenni e nei Centri di prima accoglienza. Per le “carceri minorili”, seppure non si registra un problema di sovraffollamento, è improponibile l’adozione di un parametro “poliziotti-detenuti” analogo a quello previsto per le carceri per adulti. La specificità dell’intervento trattamentale e il ridotto numero dei componenti dei cosiddetti “gruppi detenuti” (max 12 ragazzi) richiedono, infatti, una presenza qualitativamente e quantitativamente diversa di personale di Polizia Penitenziaria.

 

Le strutture e le risorse finanziarie

E’ stata avviata una valutazione approfondita dell’intero sistema dei Servizi residenziali (Centri di Prima Accoglienza, Istituti Penali per i Minorenni e Comunità ministeriali) da rivedere globalmente al fine di individuare soluzioni organizzative, che non necessitino di interventi legislativi e siano compatibili alle ridotte risorse, umane e finanziarie, a disposizione.

E’ allo studio una rivisitazione dei Centri di prima accoglienza prevedendo, per quelli che hanno un basso numero di ingressi, la chiusura o la trasformazione a “chiamata”, con conseguente risparmio dei costi gestionali e recupero di risorse trattamentali e di Polizia Penitenziaria impiegabili altrove.

Il Bilancio della Giustizia Minorile ha avuto complessivamente nel 2012 circa 150,4 milioni di euro. Tuttavia, nonostante le rivisitazioni della spesa, anche l’anno 2012 si è concluso con spese insolute per carenza di fondi.

 

I sistemi informativi

Il Sistema Informativo dei Servizi Minorili della Giustizia - SISM, raccoglie in un “fascicolo informatizzato” tutte le informazioni inerenti i minorenni sottoposti a provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria minorile. Dall’ottobre 2012 anche gli operatori degli Uffici Giudiziari Minorili, autorizzati con specifica utenza riservata, possono interrogare l’archivio e, mediante apposita ricerca, visualizzare le informazioni anagrafiche identificative, l’elenco dei procedimenti giudiziari, l’elenco dei provvedimenti e l’elenco dei movimenti del minore. E’ inoltre possibile conoscere se il minore è presente in un servizio residenziale, se è in carico ad un ufficio di servizio sociale e il nominativo degli operatori che lo seguono.

In applicazione dell’art 40 della Legge 28 marzo 2001, n. 149 (Modifiche alla legge 4 maggio 1983, n. 184, recante “Disciplina dell’adozione e dell’affidamento dei minori”), per garantire un miglioramento degli esiti dei procedimenti di adozione, è stata istituita presso il Ministero della Giustizia “la banca dati relativa ai minori dichiarati adottabili nonché ai coniugi aspiranti all’adozione nazionale ed internazionale - BDA”. La carenza di risorse finanziarie ed umane ha ritardato la diffusione del sistema presso i 29 Tribunali per i minorenni.

Dall’agosto 2012 il sistema della BDA è funzionante con i dati dei Tribunali per i minorenni di Palermo, Catanzaro, Bari, Caltanissetta e Reggio Calabria. Sono in corso le attivazioni presso i Tribunali per i minorenni di Cagliari, Lecce, Napoli, Salerno, Sassari e Torino. Successivamente, compatibilmente alle risorse finanziarie ed umane a disposizione, saranno attivate anche le restanti sedi dei Tribunali.