Anno giudiziario 2009 - Relazione del ministero - Dipartimento per gli affari di giustizia

aggiornamento: 31 gennaio 2009

Indice

 

 

 

 

 

Ufficio I del Capo Dipartimento – Controllo di Gestione
Ufficio II del Capo Dipartimento – Biblioteca Centrale
Ufficio III del Capo Dipartimento – Gazzetta Ufficiale

 

DIREZIONE GENERALE DELLA GIUSTIZIA CIVILE
Ufficio I
Ufficio II
Cooperazione giudiziaria civile e diritto internazionale privato
Altre attività
Mutuo riconoscimento
Armonizzazione del diritto penale
Ufficio III
DIREZIONE GENERALE DELLA GIUSTIZIA PENALE
Ufficio I
Attività legislativa
Statistiche e monitoraggio
Autorizzazioni a procedere
Affari internazionali
Sezioni di polizia giudiziaria
Ufficio II
Settore mandato arresto europeo e estradizioni
Settore rogatorie
Ufficio III – Casellario centrale
DIREZIONE GENERALE DEL CONTENZIOSO E DIRITTI UMANI
Ufficio I
Il contenzioso e la spesa per la ritardata giustizia nel 2008
Il contenzioso per le spese di giustizia
Ufficio II


Il Dipartimento per gli Affari di Giustizia esplica le sue funzioni attraverso gli uffici del Capo Dipartimento e tre Direzioni generali.

 

Settore “controllo di gestione”

Sulla scorta degli obiettivi che il Ministro ha fissato come prioritari per l’anno 2008, il Capo del Dipartimento per gli Affari di Giustizia in accordo con i Direttori generali, ha scelto di concentrare gli sforzi su alcuni progetti in particolare.
Il primo progetto è inerente la “Cooperazione giudiziaria internazionale in ambito penale con particolare riferimento allo scambio reciproco di informazioni con le Autorità europee al fine di prevenire e contrastare il terrorismo internazionale e la criminalità organizzata”.
Il secondo progetto, condiviso con il Dipartimento dell’Organizzazione Giudiziaria – Ufficio della formazione – è inerente “l’intervento per la progettazione di linee guida per la gestione dei servizi di documentazione delle biblioteche dell’Amministrazione della Giustizia che aderiscono al Polo giuridico”.
Il terzo progetto, condiviso con il Dipartimento dell’Organizzazione giudiziaria, riguarda la creazione, presso il call–center del Ministero, di una “linea dedicata” a rispondere alle esigenze informative degli Uffici Giudiziari.
Il quarto progetto concerne la “Razionalizzazione del debito di ritardata giustizia – Collegamento del sistema informatico in uso presso l’Ufficio I del contenzioso del Ministero con gli uffici pagatori delle Corti d’Appello e della Procura generale presso la Corte di Cassazione”.
 

Progetti della Biblioteca Centrale Giuridica

Il Progetto, svolto nell’ambito dei P.E.A. 2008 ha coinvolto la Biblioteca Centrale Giuridica (DAG) unitamente alla Scuola di formazione del personale dell’Amministrazione giudiziaria (DOG), allo scopo di implementare un network cooperativo per la gestione delle risorse e dei servizi delle biblioteche dell’Amministrazione che aderiscono al Polo Giuridico. Dal 2002 infatti 17 biblioteche dell’Amministrazione ubicate su tutto il territorio, prevalentemente presso le Corti d’Appello, ma anche presso la Suprema Corte di Cassazione e la Procura generale presso la C.S.C., fanno parte del Polo giuridico, un sistema integrato coordinato dalla Biblioteca centrale giuridica, che utilizza procedure informatiche condivise per il suo catalogo. Tale sistema aderisce alla rete del Servizio Bibliotecario Nazionale (S.B.N.) e somma attualmente circa 211.000 titoli in continuo incremento. Le biblioteche dell’Amministrazione che aderiscono al Polo giuridico sono le seguenti:

Corte Suprema di Cassazione – Biblioteca dei Magistrati
Corte Suprema di Cassazione – Biblioteca del CED
Procura Generale presso la Corte Suprema di Cassazione
Ministero – Scuola di Formazione
Corte di Appello di Bari
Corte di Appello di Catania
Corte di Appello di Catanzaro
Corte di Appello di Firenze
Corte di Appello di L’aquila
Corte di Appello di Lecce
Corte di Appello di Milano
Corte di Appello di Palermo
Corte di Appello di Roma
Corte di Appello di Salerno
Corte di Appello di Torino
Corte di Appello di Trento
Corte di Appello di Venezia

Per realizzare l’iniziativa sopra descritta è stata messa in campo un’attività di formazione del personale orientata alla ottimizzazione e al potenziamento delle risorse documentarie possedute dal Polo giuridico.
Il risultato finale consiste nella elaborazione di una “Carta dei Servizi” dei centri di documentazione distrettuali, tipologicamente affini per patrimonio bibliografico, risorse e utenza.
Il progetto prevede altresì la realizzazione di servizi di rete per la fornitura di documenti, tra i quali la creazione di un VRD (virtual reference desk) contenente una selezione di risorse elettronichenel campo della documentazione giuridica.
La Biblioteca Centrale Giuridica, attraverso la cooperazione ha inteso estendere le sue potenzialità documentarie valorizzando e ottimizzando le risorse disponibili presenti sul territorio, a vantaggio dell’utenza istituzionale con la finalità di migliorare in ultima analisi il servizio giustizia.
 

Gazzetta Ufficiale

La “Gazzetta Ufficiale” della Repubblica italiana, attraverso la Direzione e la Redazione del giornale, è l’organo ufficiale e legale di comunicazione, di pubblicazione degli atti normativi e degli altri atti degli Organi dello Stato e degli enti pubblici, aventi rilevanza per la collettività nazionale.
L’Ufficio pubblicazione leggi e decreti è posto alle dipendenze del Guardasigilli, al fine di assicurare lo svolgimento di funzioni peculiari, uniche nel loro genere, riservate dalla legge in via esclusiva al Ministro, in materia di pubblicazione degli atti normativi e non normativi nel Giornale ufficiale dello Stato.
Nell’era dell’informazione e della comunicazione “on–line”, l’informatizzazione e la digitalizzazione degli atti degli Organi istituzionali e delle Amministrazioni pubbliche e, pertanto, anche delle leggi dello Stato e degli atti normativi e non normativi, costituiscono un obiettivo prioritario del programma dell’attività del Governo italiano, che si propone di utilizzare le nuove tecnologie informatiche al servizio dei cittadini, in modo da renderli disponibili anche per gli altri Paesi dell’Unione Europea.
In particolare, con il progetto N–Lex della Comunità, il quale è stato progettato per utilizzare le banche dati dei singoli Paesi attualmente in corso di arricchimento, è in corso di realizzazione una rete europea di ricerca informatica multilinguistica degli atti pubblicati in tutti i Paesi dell’Unione e, a tale progetto, l’Italia è stata chiamata a contribuire nell’ultimo Forum delle Gazzette Ufficiali di Madrid, con l’urgente adeguamento della propria banca dati.
La legge 133 del 6 agosto 2008 che ha convertito in legge il decreto legge n. 112 del 25 giugno 2008, all’art. 27 impone, con decorrenza dal 1º gennaio 2009, l’avvio della Gazzetta Ufficiale telematica al fine di realizzare economie di spesa per la stampa del Giornale Ufficiale della Repubblica e di ogni altra pubblicazione prevista da leggi o regolamenti.
Il Forum delle “Gazzette Ufficiali” degli Stati membri dell’Unione sopra accennato tenutosi, nell’ultima tornata, in Madrid nel mese di settembre 2008, ha avuto come tema precipuo l’introduzione della “Gazzetta Ufficiale Telematica”, e l’affinamento della reciproca conoscenza dei progressi tecnologici fatti in tale campo, come la trattazione della c.d. “consolidation” normativa e dei problemi connessi al financing dei progetti telematici dei vari Paesi Europei.
A partire dall’aprile 2008, si è con successo concluso il working –group al quale l’Italia ha fattivamente contribuito, in materia di archiviazione informatica dei dati, che ha portato il nostro Paese al livello dei più avanzati della Comunità Europea, segnatamente con l’adozione di un applicativo web, denominato “guflow”, che sovraintende alla produzione certificata del giornale Ufficiale della Repubblica Italiana, dall’acquisizione dell’atto, fino alla sua pubblicazione, con la possibilità di verifica finale dell’autenticità.
Con l’anno 2009, la Gazzetta Ufficiale sarà pertanto on–line ed è allo studio con il Ministero dell’Economia e delle Finanze una convenzione per rendere fattiva la possibilità di permetterne l’accesso gratuito ai cittadini italiani, senza limiti temporali, comprendendo possibilmente anche la normazione consolidata (GURITEL).
 

DIREZIONE GENERALE DELLA GIUSTIZIA CIVILE

Ufficio I
Parte dell’attività dell’Ufficio è stata dedicata alla predisposizione di progetti di modifiche normative diretti alla semplificazione e alla razionalizzazione delle procedure di riscossione delle spese processuali in materia penale nonché alla forfettizzazione di alcune voci del credito erariale relativo a tale settore.
Nell’ambito di tale attività sono stati avviati anche i lavori che porteranno alla predisposizione dello schema di convenzione che dovrà essere stipulata con Equitalia Giustizia S.p.A. per la riscossione delle spese processuali e delle pene pecuniarie di cui al D.P.R. 115/02.
L’Ufficio ha inoltre effettuato un accurato monitoraggio dei depositi giudiziari, con particolare riferimento alle somme oggetto di sequestro penale, al fine di rendere più efficiente il servizio anche in relazione alla gestione unitaria di tali risorse prevista con l’istituzione del Fondo Unico Giustizia, dalla recente riforma intervenuta sulla materia.

Ufficio II
Settore Affari Internazionali
Nel corso del 2008, il Ministero della Giustizia ha assicurato una costante partecipazione ai tavoli di lavoro del Comitato di diritto civile, della Commissione e del Consiglio aventi ad oggetto le proposte di regolamenti, direttive e altre decisioni riguardanti l’armonizzazione delle norme nazionali per un migliore sviluppo dello spazio giudiziario in materia civile e commerciale che faciliti la cooperazione tra gli Stati Membri e l’accesso alla giustizia per i cittadini e per i cittadini e per le imprese.

  1. Cooperazione giudiziaria civile e diritto internazionale privato
    1. Nel 2008 è proseguito il negoziato relativo alla proposta di regolamento del Consiglio che modifica il regolamento (CE) n. 2201/2003 limitatamente alla competenza giurisdizionale e introduce norme sulla legge applicabile in materia matrimoniale (“Roma III”). L’obiettivo principale della proposta è quello di introdurre norme in materia di legge applicabile, quando i coniugi parti in causa hanno nazionalità differenti. La finalità specifica è quella di fornire, ai coniugi di nazionalità diversa, uno strumento chiaro e completo che consenta loro di conoscere, in anticipo, quale sarà il giudice competente e la legge applicabile alla separazione o al divorzio evitando altresì, in una materia così sensibile per i diritti della persona, il forum shopping, vale a dire la situazione in cui un coniuge chieda il divorzio prima dell’altro al fine di assicurarsi che il procedimento sia regolato da una legge che ne tuteli maggiormente i propri interessi rispetto a quelli del coniuge convenuto.
    2. Nel 2008 sono stati finalizzati i negoziati relativi alla proposta di regolamento che ha per oggetto la competenza giurisdizionale, la legge applicabile, la cooperazione amministrativa, il riconoscimento e l’esecuzione delle decisioni in materia di obbligazioni alimentari.
      L’obiettivo del regolamento, pubblicato sulla G.U. della Comunità Europea il 10 gennaio 2009, è quello di facilitare il recupero delle obbligazioni alimentari che, solitamente, vedono come creditore la parte debole del rapporto al quale spetta il mantenimento alimentare.
      È stato possibile avviare le procedure per la firma e la successiva ratifica da parte dell’Italia della Convenzione de L’Aja sulla protezione degli adulti vulnerabili.
    3. È continuata l’opera di aggiornamento dei rapporti di cooperazione giudiziaria in diritto civile tra Unione europea e Paesi terzi (Russia, USA, Ucraina, Cina, India, Giappone) ed in particolare con i Paesi aderenti alla Convenzione di Lugano.
  2. Altre attività
    1. Il Consiglio GAI del 27 e 28 novembre 2008 ha adottato una risoluzione per la creazione di una rete di cooperazione legislativa dei Ministeri della Giustizia dell’Unione europea, al fine di facilitare l’accesso alle informazioni sulle legislazioni nazionali degli altri Stati Membri, per una migliore conoscenza reciproca dei sistemi giudiziari e giuridici, nonché per lo scambio reciproco di informazioni sui progetti di riforma in materia di giustizia.
      L’Italia, con altri 7 Paesi, è co–sponsor del progetto della Presidenza francese.
    2. L’istituzione di un quadro comune di riferimento per il diritto contrattuale europeo ha rappresentato una priorità nei lavori svoltisi nel corso del 2008.
      Il 18 aprile 2008 il Consiglio ha adottato alcune conclusioni sulla posizione da assumere in ordine ad alcuni aspetti del futuro quadro comune di riferimento.
      Tali posizioni sono state poi specificate in una seconda proposta formulata dal Comitato, che ha pienamente recepito le indicazioni scritte formulate dalla delegazione italiana. La proposta è stata approvata dal consiglio GAI il 28 novembre 2008.
  3. Mutuo riconoscimento
    1. È stato raggiunto l’accordo sulla decisione quadro relativa all’applicazione del principio del mutuo riconoscimento alle misure cautelari che precedono la sentenza. Si tratta di un testo di grande importanza, che consentirà al giudice nazionale di sorvegliare l’attuazione nel proprio Paese delle misure cautelari alternative alla custodia in carcere rese in un altro Stato membro, con la possibilità di rinvio del soggetto allo Stato di emissione in caso di mancato rispetto delle prescrizioni. Tale misura contribuirà ad alleggerire lo stato di sovraffollamento carcerario legato alla presenza di detenuti cittadini di altri Stati membri. Questi ultimi potranno infatti essere sottoposti alle misure cautelari nei Paesi di residenza, evitando in tal modo l’ingiustificato prolungamento di periodi di detenzione legati essenzialmente alla difficoltà od impossibilità di mantenere sotto effettivo controllo il soggetto una volta liberato od ammesso al beneficio della detenzione domiciliare nel Paese di emissione.
    2. È stato raggiunto l’accordo sulla decisione quadro in materia di mutuo riconoscimento delle sentenze rese in absentia. Si tratta di un testo che consentirà di assicurare il rispetto di una delle garanzie processuali fondamentali, quella della partecipazione personale ed effettiva al processo nell’ambito della cooperazione giudiziaria.
    3. Il 23 giugno 2008 è stata approvata la decisione sul potenziamento della cooperazione transfrontaliera con cui sono stati recepiti nel quadro giuridico dell’Unione europea gli elementi fondamentali del “trattato di Prum”.
    4. Il 24 luglio 2008 è stata adottata la decisione quadro relativa al riconoscimento delle sentenze di condanna tra gli Stati membri dell’Unione europea in occasione di un nuovo procedimento penale (c.d. “recidiva europea”)
    5. Il 28 novembre 2008 è stata adottata la decisione quadro sul riconoscimento e l’esecuzione delle condanne penali e il trasferimento delle persone condannate. La misura, destinata a sostituire nei rapporti tra gli Stati membri la Convenzione europea sul trasferimento delle persone condannate del 1983, è diretta a favorire il reinserimento sociale delle persone condannate, di cui viene consentito il trasferimento nello Stato membro di cittadinanza o di residenza, per l’esecuzione della pena.
  4. Armonizzazione del diritto penale
    1. È stata finalmente condotta a termine e formalmente approvata la decisione quadro sul ravvicinamento della legislazione penale degli Stati membri sulla lotta contro il razzismo e la xenofobia attraverso il diritto penale, che obbligherà gli Stati ad incriminare le condotte di incitazione pubblica alla violenza od all’odio razziale, di apologia e negazionismo nonché i crimini di genocidio, di guerra e contro l’umanità.
    2. Sempre per quanto attiene il settore del diritto penale sostanziale, il Consiglio ha formalmente approvato, a maggioranza qualificata ed in co–decisione con il Parlamento europeo, la prima direttiva prevedente un esplicito obbligo per gli Stati membri di adottare sanzioni penali con riferimento a determinate condotte da esse descritte con riferimento alla protezione penale dell’ambiente. 

       

Ufficio III
Con D.M. 16 marzo 2006 gli originari Uffici III, con competenza in materia di Notariato, Libere Professioni, Segreterie dei Consigli Nazionali, e IV, con competenza in materia di revisori contabili sono stati fusi in un unico Ufficio strutturato in quattro reparti, l’attuale Ufficio III della Direzione generale della Giustizia Civile.
Gli intenti di riforma hanno inteso convogliare tutta la materia delle libere professioni verso un unico complesso organico, abilitato, da un lato, alla trattazione del tema in questione, al quale si aggiungono settori dediti all’esame da revisore contabile e ai c.d. organismi di conciliazione, previsti con D.Lgs. 17 gennaio 2003 n. 5.
In base al decreto legislativo 17 gennaio 2003, n. 5 di “definizione dei procedimenti in materia di diritto societario e di intermediazione finanziaria, nonché in materia bancaria e creditizia, in attuazione dell’articolo 12 della legge 3 ottobre 2001, n. 366”, sono stati emanati due distinti DD.MM. 23 luglio 2004, che recano rispettivamente i nn. 222 e 223. In particolare, il D.M. 222/2004 all’art. 3 ha istituito presso il Ministero della Giustizia, Direzione generale della Giustizia Civile – Dipartimento Affari di Giustizia, il Registro degli Organismi autorizzati a gestire i tentativi di Conciliazione in materia societaria sotto la responsabilità del Direttore generale della Giustizia Civile.
Dall’istituzione del Registro alla fine del 2008 sono stati iscritti 36 organismi di conciliazione, 22 nel 2007 e 14 nel 2008. Le altre domande di iscrizione sono attualmente in corso di istruzione.
Sono stati poi iscritti nel distinto elenco degli Enti formatori, dall’istituzione alla fine del 2008, 35 soggetti, di cui 8 nel 2008 (2 nel 2006, 25 nel 2007), mentre per un’altra decina è in corso di perfezionamento l’iscrizione, con procedura identica a quella degli organismi di conciliazione.
Oltre all’alta vigilanza sugli ordini professionali nazionali e locali e all’esercizio delle competenze organizzative in materia di organizzazione degli esami notarili e di avvocato, rientra nelle competenze della Direzione generale anche il riconoscimento dei titoli professionali stranieri (D.Lgs. 9 novembre 2007, n. 206).
Nel 2008 sono stati emessi 405 decreti dirigenziali di accoglimento di domande di riconoscimento di titoli, la maggior parte dei quali con applicazione di misure compensative, e 16 decreti di rigetto.
 

DIREZIONE GENERALE DELLA GIUSTIZIA PENALE

Ufficio I

Attività legislativa
Nel corso del 2008, l’Ufficio I ha cooperato come di consuetudine con l’Ufficio Legislativo nella predisposizione di schemi di atti normativi.
In particolare, nell’ambito del coordinamento permanente con l’Ufficio Legislativo per il recepimento di atti internazionali, l’Ufficio ha contribuito a finalizzare lo schema di disegno di legge relativo alla ratifica del secondo protocollo alla convenzione relativa alla tutela degli interessi finanziari, adottato a Lussemburgo il 19 giugno 1997 (poi trasfuso nello schema trasmesso al Ministero degli Affari Esteri per il concerto) che è stato approvato nell’agosto.
In questo settore di competenza, si segnala inoltre il contributo offerto dall’Ufficio nell’inserimento, nel disegno di legge Comunitaria 2007, di norme di delega al Governo per l’attuazione di una serie di decisioni quadro, adottate nell’ambito della cooperazione di polizia e giudiziaria in materia penale.
Quanto alle problematiche relative a questo settore di attività, deve nuovamente evidenziarsi che, nonostante l’impegno profuso dall’Ufficio e dall’Ufficio Legislativo, si registra ancora un consistente ritardo nell’attuazione legislativa degli obblighi derivanti dagli accordi di diritto internazionale e dagli atti normativi dell’Unione europea.
Particolarmente significative, sotto questo aspetto, sono la mancata ratifica della Convenzione del 29 maggio 2000 e del suo protocollo. La situazione è senz’altro destinata ad aggravarsi sensibilmente in futuro in ragione della recente approvazione sul finire del 2008 di un rilevante numero di decisioni e decisioni quadro.

Statistiche e monitoraggio
Nel corso dell’anno, l’Ufficio I ha continuato a svolgere un’intensa attività di rilevazione statistica, per la valutazione dell’impatto socio–giuridico di alcune leggi e della consistenza di alcuni fenomeni di rilevanza penale, nonché per la predisposizione di relazioni informative.
Tale attività ha riguardato, tra l’altro, i beni sequestrati e confiscati per reati di criminalità organizzata (D.M. 24 febbraio 1997, n. 73) n. 32.185 in totale, di cui assegnati n. 3.315.
Come per gli anni passati, l’Ufficio ha svolto monitoraggi non obbligatori nei seguenti settori:

  • misure di prevenzione personali e patrimoniali di contrasto alla criminalità organizzata di tipo mafioso emesse ex L. 646/1982 (monitoraggio strettamente connesso a quello dei beni sequestrati e confiscati);
  • procedimenti penali per delitti di criminalità organizzata di tipo mafioso (art. 51 comma 3 bis c.p.p.);
  • procedimenti penali per delitti commessi con finalità di terrorismo ed eversione dell’ordine democratico (art. 51 comma 3 quater c.p.p.);
  • prescrizioni di reati verificatesi nel corso dei procedimenti penali (art. 157 c.p. e seguenti);
  • monitoraggio relativo all’applicazione della Legge 30 luglio 2002 n. 189 in materia di immigrazione ed asilo.

Autorizzazioni a procedere
All’Ufficio I pervengono le richieste di autorizzazione a procedere che l’Autorità Giudiziaria presenta ai sensi dell’art. 313 c.p. per i reati indicati dalla norma.
Nel corso del 2008, sono pervenute 12 nuove richieste di autorizzazione a procedere, che hanno interessato prevalentemente i reati di cui agli artt. 278 e 290 c.p..
Lo svolgimento di tali attività consiste nell’acquisizione degli elementi di fatto e di diritto relativi a ciascuna fattispecie e nella predisposizione di una relazione tecnica.

Affari internazionali

  1. Unione Europea
    L’Ufficio I della Direzione generale della Giustizia Penale ha partecipato ai seguenti gruppi di lavoro del Consiglio dell’Unione europea nel settore Giustizia e Affari Interni:
    • Comitato previsto dall’art. 36 TUE (CATS) che coordina l’attività svolta dall’Unione europea in materia di cooperazione giudiziaria penale e di polizia.
    • Gruppo in materia di “cooperazione giudiziaria penale”, che tratta i temi che attengono al campo della cooperazione giudiziaria in ambito penale tra gli Stati Membri.
    • Gruppo in materia di "diritto penale sostanziale", che opera nel campo del ravvicinamento delle legislazioni nazionali al fine di creare uno spazio omogeneo europeo di libertà, sicurezza e giustizia.
    • Gruppo multidisciplinare (Giustizia ed Interni) sulla criminalità, competente per l’elaborazione delle strategie di prevenzione e contrasto  al crimine organizzato ed al terrorismo internazionale.

    In tale contesto, particolarmente significativa è stata l’attività dell’Ufficio, anche in sede di finalizzazione della revisione linguistica, in relazione ai seguenti testi normativi che hanno potuto trovare finalmente adozione entro la fine dell’anno 2008.

    • Decisione quadro del 24 luglio 2008 relativa alla considerazione delle decisioni di condanna tra Stati membri dell’Unione europea in occasione di un nuovo procedimento penale (GUUE L 220).
    • Decisione del 25 settembre 2008 relativa alla conclusione, a nome della Comunità europea, della convenzione delle NU contro la corruzione (GUUE L 287).
    • Decisione quadro del 24 ottobre 2008 relativa alla lotta contro la criminalità organizzata (GUUE L 300).
    • Direttiva del 19 novembre 2008 sulla tutela penale dell’ambiente (GUUE L 328).
    • Decisione quadro del 27 novembre 2008 relativa all’applicazione del principio del reciproco riconoscimento alle sentenze penali (GUUE L 327).
    • Decisione quadro del 27 novembre 2008 sulla protezione dei dati personali trattati nell’ambito della cooperazione giudiziaria e di polizia in materia penale (GUUE L 350).
    • Decisione quadro del 27 novembre 2008 relativa all’applicazione del principio del reciproco riconoscimento alle sentenze e alle decisioni di sospensione condizionale in vista della sorveglianza delle misure di sospensione condizionale e delle sanzioni sostitutive (GUUE L 337).
    • Decisione quadro del 28 novembre 2008 che modifica la decisione quadro 2002/475/GAI sulla lotta contro il terrorismo (GUUE L 330).
    • Decisione del 16 dicembre 2008 relativa alla rete giudiziaria europea (GUUE L 348).
    • Decisione quadro del 18 dicembre 2008 relativa al mandato europeo di ricerca delle prove diretto all’acquisizione di oggetti, documenti e dati da utilizzare nei procedimenti penali (GUUE L 350).

    Si è altresì contribuito all’accordo politico raggiunto in occasione del Consiglio del 28 novembre 2008 sull’ordine di supervisione europeo sulle misure di sorveglianza pre–sentenziali.
    Come già segnalato occorrerà ora cominciare a porre mano alla predisposizione delle necessarie misure di attuazione dei suddetti strumenti in collegamento con il rimanente dell’Unione non ancora recepito nella legislazione interna. Nonostante il considerevole ritardo accumulato, l’occasione potrebbe rivelarsi propizia per un intervento organico e non parcellizzato che abbracci i diversi strumenti.

  2. G–8
    Nel corso dell’ultima riunione del Gruppo Roma–Lione del G–8, tenutasi a Kyoto dal 12 al 14 dicembre u.s., sono stati approvati i progetti presentati dal Ministero della Giustizia in materia di confisca dei proventi delle organizzazioni criminali e di responsabilità delle persone giuridiche. I progetti saranno svolti nel corso della Presidenza italiana del G–8 per l’anno 2009.
    Da sottolineare il fatto che i progetti prevedono l’organizzazione di un evento speciale destinato a ricordare la figura di Giovanni Falcone e l’importanza delle sue idee nelle strategie di contrasto al crimine organizzato.

 

Sezioni di polizia giudiziaria
Nel corso del 2008, l’Ufficio I ha contribuito alla predisposizione del decreto interministeriale 2009–2010, con il quale è stato determinato l’organico delle sezioni di polizia giudiziaria, nelle Procure della Repubblica presso i Tribunali per i minorenni e presso i Tribunali ordinari, per i bienni 2003–2004; 2005–2006; 2007–2008.

 

Ufficio II
Ai sensi del Decreto Ministeriale del 23 ottobre 2001 l’Ufficio II della Direzione generale della Giustizia Penale è competente per la cooperazione giudiziaria in materia penale. In particolare tale attività si sostanzia nell’evasione delle richieste relative alle procedure di estradizione da e verso l’estero e delle domande di assistenza giudiziaria (rogatorie in materia penale, notifiche, perseguimenti penali in Italia per reati commessi all’estero, trasferimenti di detenuti da e per l’estero, procedimenti per l’attribuzione della giurisdizione riguardo a reati commessi in Italia da militari della Nato).
L’Ufficio rappresenta inoltre l’Autorità centrale nelle procedure di consegna basate sul mandato di arresto europeo.
L’Ufficio cura, altresì, le procedure per il riconoscimento delle sentenze penali straniere e per il trasferimento dei condannati detenuti da e verso l’estero.
Nelle competenze dell’Ufficio rientrano i negoziati per la conclusione di trattati internazionali bilaterali.
Nella sua attività, l’Ufficio è coadiuvato da un settore traduzioni.

 

Settore mandato d’arresto europeo e estradizioni
Nel corso del 2008 lo strumento del mandato d’arresto europeo ha avuto un notevolissimo incremento; sono oltre 800 i mandati d’arresto europei emessi dall’Autorità Giudiziaria italiana. Altrettanti quelli ricevuti dall’Autorità straniera. Si è consolidata quindi l’attività dell’Ufficio quale autorità centrale nella procedura del mandato di arresto europeo che si è, così, affiancata alle tradizionali attività inerenti alle procedure di estradizione.
In tale ottica è stato elaborato e distribuito a tutti gli uffici giudiziari italiani un vademecum per l’emissione del mandato d’arresto europeo che ha trovato notevole apprezzamento da parte di tutti gli operatori del diritto.
Si segnala, poi, il lavoro svolto per la consegna da diversi Paesi europei di ricercati per reati di terrorismo internazionale, avvenuta in tempi rapidissimi anche grazie alla sinergia tra Ministero e Autorità Giudiziaria competente. Un riconoscimento al nostro Paese in tal senso è stato rivolto da diverse autorità straniere.
Anche per quanto riguarda il settore estradizioni può dirsi che in linea generale il numero delle pendenze del settore è in deciso aumento, il che non ha impedito di accompagnare le richieste di estradizione relative alle procedure più complesse o delicate con memorie tecniche, onde assicurarne il buon esito.
La nuova prassi ha consentito di conseguire significativi risultati portando alla definizione positiva di casi di estradizione di noti latitanti per la giustizia italiana pendenti, tra l’altro, con diversi Paesi che avevano creato allarme e sconcerto nella popolazione e che erano stati oggetto di attenzione da parte dei media nazionali e locali.
Importante segnalare come, in caso di estradizioni negate, l’Ufficio abbia predisposto le richieste a firma del Ministro ai sensi dell’art. 742 c.p.p. per ottenere l’esecuzione delle sentenze di condanna italiane all’estero.

 

Settore rogatorie
Anche in questa materia nel corso del 2008 si è registrato un aumento esponenziale delle pratiche.
L’Ufficio è stato investito di casi di assistenza, anche qualora era possibile per le Autorità Giudiziarie comunicare direttamente con le Autorità straniere, ed ha seguito tutte le fasi delle procedure comprese le missioni all’estero dei magistrati roganti e l’acquisizione degli atti di esecuzione ove previsto.
Significativi progressi sono stati registrati con quei Paesi con i quali non esistono convenzioni bilaterali in vigore o che non aderiscono a quelle multilaterali di cui il nostro Paese è parte.

 

Ufficio III – Casellario centrale
L’Ufficio del Casellario Centrale, nel corso dell’anno 2008, è stato intensamente impegnato oltre che nel conseguimento dei fini istituzionali, diretti al controllo e alla vigilanza del regolare funzionamento del servizio del casellario giudiziale, anche nelle attività di consolidamento del Nuovo Sistema Informativo del Casellario (NSC), entrato in esercizio il 2 maggio 2007, realizzato al fine di dare attuazione alle disposizioni normative contenute nel D.P.R. 313 del 14 novembre 2002.
L’Ufficio, inoltre, è stato impegnato nella gestione di progetti informatici di potenziamento e sviluppo del casellario, tra i quali si segnalano, per la rilevanza dei servizi che la loro attuazione assicura, i seguenti:

  • Certificazione su base nazionale dei carichi pendenti
  • Casellario europeo
  • Rilascio dei visti in frontiera ai cittadini dei paesi terzi
  • Interconnessione tra il sistema informativo del casellario e il sistema integrato esecuzione e sorveglianza
  • Attuazione dell’art. 39 del D.P.R. 313 del 2002 (t.u.) per consentire la consultazione diretta del sistema casellario da parte delle amministrazioni pubbliche

 

DIREZIONE GENERALE DEL CONTENZIOSO E DEI DIRITTI UMANI

Ufficio I
Nel corso dell’anno 2008 l’Ufficio ha provveduto ad aprire procedimenti in materia di contenzioso (Pinto e non) pari a n. 11.904 – a fronte degli 8.703 dell’anno 2007 – e procedimenti di esecuzione Pinto per circa 2.500.

 

Il contenzioso e la spesa per la ritardata giustizia nell’anno 2008
I ricorsi proposti nell’anno 2008 contro il Ministero della Giustizia per il riconoscimento dell’equo indennizzo da ritardata giustizia ai sensi della “Legge Pinto”, risultano pari a 7.296 (in percentuale il 61% del complessivo contenzioso) con tendenza crescente rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (in cui sono stati 6.122) a conferma del fatto che la ritardata giustizia deve considerarsi una posta passiva fissa per il bilancio dello Stato.
Quanto ai processi presupposti che determinano ritardata giustizia, essi appartengono al settore civile in percentuale dell’86,4% e a quello penale in percentuale del 13,6%.
Come ogni anno – a partire dal 2001 – i fondi erogati sono risultati insufficienti: le Corti di Appello nell’anno 2008 si sono viste assegnare i fondi per complessivi 23 milioni di euro rispetto alla richiesta del Ministro per 55 milioni di euro: con la conseguente dilazione “sine die” dell’adempimento dei debiti pregressi per la legge Pinto.
Gli interessi sulle tardive erogazioni dell’equo indennizzo, le spese delle procedure esecutive – cui si ricorre in ragione del 37% dei decreti Pinto emessi dalle Corti territoriali – il saldo delle prenotazioni a debito per le spese di giustizia – cui l’Amministrazione deve far fronte, prevalente essendo la sua soccombenza nel contenzioso in esame – i costi per le parcelle a favore dell’Avvocatura, hanno creato e continuano a creare per l’erario danni aggiuntivi rispetto a quanto dovuto per la ritardata giustizia.

 

Il contenzioso per le spese di giustizia
Per l’anno 2009 l’Ufficio I della Direzione generale del contenzioso e dei diritti umani ha indicato, tra i suoi obiettivi, quello della realizzazione della “pianificazione e razionalizzazione della spesa” anche attraverso una riflessione sul contenzioso concernente le spese di giustizia.
Come noto, a far data dal 2001, il contenzioso in esame registra un incessante incremento, in particolare in materia di gratuito patrocinio e non solo.
Attualmente il pagamento delle spese di giustizia viene effettuato mediante l’emissione di ordini di accreditamento da parte dell’Amministrazione Centrale in favore dei funzionari delegati alle spese già esistenti in sede distrettuale (Corti di appello e Procure generali) o nazionale (Corte di Cassazione) i quali procedono alla esecuzione dei pagamenti.
È evidente che i tempi per il saldo delle fatture emesse dagli avvocati si allunga sistematicamente con l’ovvia conseguenza di creare un contenzioso che sfrutta i ritardi dell’Amministrazione e tenta di lucrarne gli effetti.
Infatti la scarsa e tardiva disponibilità di risorse finanziarie degli Uffici giudiziari fa sì che i creditori degli stessi (consulenti, interpreti, difensori del patrocinio a spese dello Stato) non soddisfatti tempestivamente attivino il procedimento monitorio o quello ordinario ottenendo la condanna del Ministero.

 

Ufficio II
L’Ufficio cura le attività inerenti i ricorsi alla Corte europea dei diritti dell’uomo, le attività correlate al Consiglio d’Europa, nonché i rapporti con gli organismi internazionali di tutela dei diritti umani (ONU, CPT, ECRI, OSCE, FRA ed altri ancora).
In riferimento alle attività correlate alla Corte europea dei diritti dell’uomo, l’Ufficio segue il contenzioso presso la Corte Edu, acquisendo informazioni presso le autorità competenti e sviluppando memorie a sostegno della difesa del Governo italiano, svolta in sede della RPI a Strasburgo.
Di particolare rilievo il contenzioso in materia di espropriazioni, fallimenti ed espulsioni che segnano il progressivo adeguamento alla legislazione e giurisprudenza interna alle pronunce CEDU.
Le iniziative di carattere generale correlate all’attività dell’Ufficio per l’esecuzione delle pronunce CEDU, sono le innovazioni legislative intervenute, la applicazione della giurisprudenza della corte europea da parte delle autorità giudiziarie nazionali, l’opera di diffusione delle sentenze alle autorità giudiziarie interne e la loro pubblicazione sul sito internet del Ministero e sul bollettino Ufficiale.
L’attività di pubblicazione delle sentenze sul sito internet del Ministero – in ottemperanza a precisi obblighi imposti dalla Raccomandazione del Comitato dei Ministri n. 13 del 2002 agli Stati Membri del Consiglio d’Europa, riguardante proprio la pubblicazione e la diffusione in tutti gli Stati del testo della CEDU e della Giurisprudenza della Corte – è corredata da massime che precedono il testo della sentenza e da note interpretative a seguire.