Piano Integrato di Attività e Organizzazione per il triennio (PIAO) 2022-2024

aggiornamento: 22 luglio 2022

Documento elaborato dalla Dott.ssa Maria Lavinia Buconi – Referente della Performance del Ministero della Giustizia
Testo approvato con d.m. 30 giugno 2022

Sommario

1. Premessa

2. Sezione 1 - Scheda anagrafica dell’Amministrazione

3. Sezione 2 - Valore pubblico, performance, anticorruzione

3.1 Valore pubblico

3.1.1 Analisi strategica del contesto esterno e interno che caratterizza lo svolgimento dei compiti dell’amministrazione

3.1.2 Priorità di intervento dell’amministrazione

3.1.3 Priorità politiche dell’amministrazione espresse nell’Atto di indirizzo

3.2 Performance

3.2.1 Dipartimento per gli Affari di Giustizia
Direzione generale degli affari giuridici e legali
Direzione generale degli affari internazionali e della cooperazione giudiziaria
Direzione generale degli affari interni

3.2.2 Dipartimento dell’organizzazione Giudiziaria, del Personale e dei Servizi
Direzione generale dei magistrati
Direzione generale del personale e della formazione
Direzione generale di statistica e analisi organizzativa
Direzione generale delle risorse materiali e delle tecnologie
Direzione generale del bilancio e della contabilità
Direzione generale per i sistemi informativi automatizzati
Direzione generale per la gestione e manutenzione degli edifici giudiziari di Napoli

3.2.3 Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria
Direzione Generale del Personale e delle Risorse
Direzione Generale dei Detenuti e del Trattamento
Direzione Generale della Formazione
Cassa delle Ammende

3.2.4 Dipartimento per la giustizia minorile e di comunità

3.2.5 Ufficio Centrale Archivi Notarili

3.2.6 Ispettorato Generale

3.2.7 Direzione Generale per il coordinamento delle Politiche di Coesione

3.3 Rischi corruttivi e trasparenza

4. Sezione 3 – Organizzazione e capitale umano

4.1 Struttura organizzativa

4.2 Organizzazione lavoro agile

4.3 Piano triennale dei fabbisogni di personale

4.4 Obiettivi formativi

4.4.1 Dipartimento dell’organizzazione giudiziaria, del personale e dei servizi

4.4.2 Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria e Dipartimento giustizia minorile e di comunità

4.4.3 Ufficio Centrale Archivi Notarili

5. Sezione 4 – Monitoraggio

5.1 L’integrazione tra programmazione strategica, ciclo della performance e gestione della spesa

5.2 La valutazione partecipativa

 

ALLEGATI:

APPENDICE (pubblicata esclusivamente sul sito web dell’amministrazione)

 

1. Premessa

 

Ai sensi dell’art. 6 del decreto-legge 9 giugno 2021, n. 80, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2021, n.113, le pubbliche amministrazioni con più di cinquanta dipendenti, con esclusione delle scuole di ogni ordine e grado e delle istituzioni educative adottano, entro il 31 gennaio di ogni anno, il Piano integrato di attività e organizzazione.

In sede di prima applicazione, il comma 6-bis dell’art. 6, introdotto dall’art. 1, comma 12, lett. a, n.3) del decreto-legge 30 dicembre 2021, n. 228, convertito dalla Legge 25 febbraio 2022, n. 15, ha differito il termine del 31 gennaio al 30 aprile 2022; l’art. 7, comma 1 lett. a) del decreto legge del 30 aprile 2022 n. 36 ha poi ulteriormente differito il suddetto termine al 30 giugno 2022.

In un’ottica di massima semplificazione, il Piano ha l’obiettivo di assorbire i contenuti dei principali atti di pianificazione delle Amministrazioni, ed in particolare del Piano della performance, del Piano per la prevenzione della corruzione e trasparenza, del Piano organizzativo del Lavoro agile, del piano dei fabbisogni di personale e della programmazione dei fabbisogni formativi.

Ai sensi dell’art.6 del decreto-legge 9 giugno 2021, n. 80, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2021, n. 113, il Piano contiene in particolare gli obiettivi programmatici e strategici della performance secondo i principi e i criteri di cui all’art.10 del D.Lgs. 27 ottobre 2009, n. 150, la strategia di gestione del capitale umano e di sviluppo organizzativo, anche mediante il ricorso al lavoro agile, e gli obiettivi formativi annuali e pluriennali, oltre agli strumenti e agli obiettivi di reclutamento di nuove risorse e della valorizzazione delle risorse interne, nonché gli strumenti e le fasi per raggiungere la piena trasparenza dei risultati dell’attività e dell’organizzazione amministrativa, gli obiettivi in materia di contrasto alla corruzione.

Il piano ha durata triennale ma viene aggiornato annualmente.

Ai sensi dell'art. 8 del D.Lgs. 286/99 e dell'art. 14, comma 1, del D.Lgs.165/2001, in data 22 aprile 2022 è stata adottata la Direttiva generale per l’attività amministrativa e la gestione per l’anno 2022, con la quale il Ministro ha definito gli obiettivi delle unità dirigenziali di primo livello ed ha assegnato le risorse ai dirigenti preposti ai centri di responsabilità amministrativa.

Il processo seguito nella redazione del presente Piano è stato avviato con nota diretta ai Capi Dipartimento, al Direttore Generale degli Archivi Notarili, al Direttore Generale delle Politiche di coesione, al Capo dell’Ispettorato e al Responsabile della Prevenzione della corruzione e della trasparenza; ogni articolazione ministeriale ha fornito i dati e le informazioni rilevanti.

Una volta adottato con Decreto Ministeriale, il Piano verrà trasmesso all’Organismo indipendente per la Valutazione della Performance, sarà pubblicato sul Portale della Performance e sul sito web dell’amministrazione, nonché trasmesso alla Corte dei Conti, Ufficio di controllo degli atti del Ministero della giustizia.

 

2. Sezione 1 - Scheda anagrafica dell’Amministrazione


Ministero della giustizia

La sede centrale è in via Arenula 70 - 00186 Roma
tel. +39 - 06 68851 (centralino)

Codice Fiscale:
97591110586 (amministrazione centrale)
80184430587 (per gli emolumenti al personale)

Centro della politica giudiziaria del Governo, il Ministero si occupa dell’organizzazione giudiziaria e svolge funzioni amministrative relative alla giurisdizione civile e penale quali: la gestione degli archivi notarili, la vigilanza sugli ordini e collegi professionali, l’amministrazione del casellario, la cooperazione internazionale e l’istruttoria delle domande di grazia da proporre al Presidente della Repubblica. L’Ufficio Legislativo, alle dirette dipendenze del Ministro, cura lo studio e la proposta di interventi normativi. Presso l’ufficio sono istituite Commissioni di studio con compito di analisi in materie che possono essere oggetto di riforma normativa. Nel settore penitenziario, il Ministero attua le politiche dell’ordine e della sicurezza negli istituti e servizi penitenziari, del trattamento dei detenuti, di amministrazione del personale penitenziario. Infine, il Ministero si occupa dei minori e dei giovani-adulti sottoposti a misure penali.

 

3. Sezione 2 - Valore pubblico, performance, anticorruzione


3.1 Valore pubblico

Si riporta di seguito la Nota integrativa alla Legge di Bilancio per l’anno 2022 e per il triennio 2022-2024 (art.21 della Legge n.196/2009) del Ministero della giustizia.

QUADRO DI RIFERIMENTO
Il presente Quadro di Riferimento illustra il contesto in cui il Ministero della Giustizia opera in coerenza con le priorità politiche e rispetto a quanto indicato nel Documento di Economia e Finanza 2021 e nella nota di aggiornamento al DEF 2021, in adesione alle direttrici strategiche determinate dal governo, tenuto conto del ruolo centrale che le riforme occupano nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) in forza del Regolamento dell’Unione Europea 2021/241, entrato in vigore il 19 febbraio 2021, che istituisce il Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza (RRF).

Il PNRR dell’Italia traccia gli obiettivi, le riforme e gli investimenti che si intendono realizzare grazie all’utilizzo dei fondi europei di Next Generation EU per attenuare l’impatto economico e sociale della pandemia e rendere il Paese più equo ed inclusivo e con un’economia più competitiva, dinamica e innovativa. Il PNRR è stato definitivamente approvato il 13 luglio 2021, con Decisione di esecuzione del consiglio, che ha recepito la proposta della Commissione europea. Nel presente documento vengono, inoltre, illustrate le priorità politiche presenti nell’atto di indirizzo politico istituzionale adottato dal Ministro della Giustizia per l’anno 2022.

 

3.1.1 Analisi strategica del contesto esterno e interno che caratterizza lo svolgimento dei compiti dell’amministrazione

Contesto esterno

Il Ministero della Giustizia è pienamente consapevole dell’importanza che rivestono le riforme trasversali avviate dal Governo e del fondamentale apporto richiesto al sistema Giustizia per il rilancio dell’Italia in termini di efficienza, equità e competitività, attraverso la ripresa della domanda interna, l’incremento della produttività e il recupero della propensione ad investire, con un miglioramento generale del panorama economico e sociale del sistema Paese. In questa prospettiva si pongono gli interventi e le azioni volte ad aumentare la tempestività, l’efficacia e la trasparenza, dei servizi svolti, anche in attuazione del processo di riforma della Giustizia, che nel PNRR si configura come riforma orizzontale, articolata in diversi obiettivi da realizzare tra il 2022 e il 2026.

Nel corso dell’anno 2022, pertanto, l’Amministrazione della giustizia sarà impegnata nel perseguimento degli obiettivi di cui è titolare previsti dal PNRR, volti al miglioramento del sistema di giustizia, in particolare, attraverso l’abbattimento dell’arretrato e la riduzione del disposition time nei termini convenuti con l’Unione europea. L’attività dell’amministrazione sarà finalizzata – anche attraverso strumenti di raccordo con il Consiglio Superiore della magistratura e con gli Uffici giudiziari- al raggiungimento di tali obiettivi. Tanto presso gli uffici centrali quanto presso gli uffici giudiziari, l’organizzazione del lavoro sarà effettuata monitorando il conseguimento di obiettivi intermedi in vista del raggiungimento dei target. Per quanto attiene al profilo organizzativo interno al Ministero in attuazione di quanto stabilito dagli artt. 7 e 8 del decreto-legge 31 maggio 2021, n.77 si è proceduto all’individuazione di una Unità speciale di missione cui attribuire il coordinamento delle relative attività di gestione, il loro monitoraggio, la loro rendicontazione e il loro controllo. Tale struttura rappresenta il punto di contatto con il Servizio centrale per il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per l’espletamento degli adempimenti previsti dal Regolamento (UE) 2021/241 ed in particolare per la presentazione alla Commissione Europea delle richieste di pagamento, vigilando affinché siano adottati criteri di selezione delle azioni coerenti con le regole e gli obiettivi del PNRR, ed emanando le linee guida per assicurare la correttezza delle procedure di attuazione e rendicontazione, la regolarità della spesa ed il conseguimento degli obiettivi intermedi e finali.

In coerenza con gli obiettivi definiti nel PNRR, nel 2022 il Ministero intende portare avanti le riforme già avviate nel 2021, dirette all’accelerazione dei processi civili e penali e allo smaltimento dell’arretrato, alla riforma del quadro normativo in materia di insolvenza e di crisi d’impresa, al rafforzamento degli istituti di rieducazione e reinserimento della popolazione detenuta e al potenziamento degli interventi in materia di esecuzione penale esterna e di giustizia riparativa.

Per tali fini si utilizzeranno le leve della digitalizzazione e del potenziamento del capitale umano, da impiegare in strutture più moderne ed efficienti, attraverso investimenti mirati e concentrando l’azione nell’individuazione e nell’implementazione degli strumenti più adeguati a fornire sostegno ai soggetti interessati e destinatari del servizio giustizia, in particolare a imprese e consumatori. L’attivazione di tali leve contribuirà, nei settori di competenza, a rimuovere i fattori socio-economici che continuano a limitare i margini di recupero dell’economia nazionale, condizionati da una non completa fiducia nella legalità da parte dei cittadini e da una scarsa attrattività percepita dagli investitori esteri.

Nel settore penitenziario e minorile ed in particolare in quello dell’esecuzione penale esterna saranno promossi specifici interventi di potenziamento, attraverso l’implementazione delle risorse e l’adozione di moderni e funzionali modelli organizzativi, diretti a dare una risposta più puntuale alle esigenze di certezza della pena e alla richiesta di un più efficace processo trattamentale.

Per perseguire tali obiettivi il Ministero intende perseverare negli sforzi compiuti in termini di processi di innovazione tecnologica, accelerazione nella digitalizzazione delle procedure e nella semplificazione degli strumenti di accesso ai servizi on line offerti da questa amministrazione, anche attraverso l’attuazione nel corso dell’anno 2022, dei provvedimenti normativi già approvati o in via di approvazione parlamentare.

Contesto interno

Il Ministero della Giustizia intende rafforzare nel 2022 l’impegno nel raggiungimento dell’obiettivo di rendere più efficiente ed efficace la struttura e l’azione del Ministero, dotandola dei livelli di specializzazione e competenza necessari rispetto alle sopravvenute modifiche della normativa primaria, alle sfide determinate dall’emergenza sanitaria, con i suoi effetti nel tessuto sociale ed economico, e all’impegno richiesto nell’attuazione degli obiettivi previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

In tale direzione si segnalano una serie di interventi di rilievo a cominciare dalla misura generale di rafforzamento dell’organizzazione per la giustizia, concretata nella introduzione di un nuovo Dipartimento del Ministero della Giustizia che si occuperà della transizione digitale e della statistica, in attuazione di quanto previsto nell’articolo 35 del decreto-legge n.152 del 2021 recante: “Disposizioni urgenti per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e per la prevenzione delle infiltrazioni mafiose”.

Al Dipartimento saranno affidati, tra l’altro, la gestione dei processi e delle risorse connessi alle tecnologie dell’informazione, della comunicazione e della innovazione; la gestione della raccolta, organizzazione e analisi dei dati relativi a tutti i servizi connessi all’amministrazione della giustizia; l’implementazione delle procedure di raccolta dei dati e della relativa elaborazione statistica e il monitoraggio dell’efficienza del servizio giustizia con particolare riferimento alle nuove iscrizioni, alle pendenze e ai tempi di definizione dei procedimenti negli uffici giudiziari.

Al riguardo, si rappresenta che nell’ambito del programma di informatizzazione del processo telematico proseguirà lo sviluppo degli applicativi per la gestione digitale dei fascicoli e delle udienze tanto nel settore penale che in quello civile, con possibilità di integrare i contenuti nelle varie fasi processuali con atti, documenti e supporti multimediali in linea con i principi affermati sia nella legge delega sulla riforma del processo civile n. 206 del 26 novembre 2021 sia nella legge delega sulla riforma del processo penale n. 134 del 27 settembre 2021.

L’incisiva azione complessiva di informatizzazione del processo civile e del processo penale, tesa al miglioramento dell’organizzazione dei servizi di cancelleria e delle attività giudiziarie, consentirà di realizzare considerevoli risparmi di spesa e di raggiungere una maggiore trasparenza delle informazioni relative alle cause e alle sentenze per l’avvocatura e i cittadini.

Significativa, in termini organizzativi e di distribuzione delle risorse umane, è la prevista istituzione di un unico Tribunale che si occuperà di separazioni, divorzi e affidi, indipendentemente dal fatto che il minore sia nato dentro o fuori dal matrimonio. Si prevedono tribunali circondariali e, quale organo centrale, un tribunale distrettuale. I tribunali per i minorenni non saranno soppressi, ma trasformati in queste nuove e centrali articolazioni, per valorizzare le loro specializzazioni. Il Tribunale delle famiglie sarà supportato anche da un Ufficio del Processo, costituito da giudici onorari e da nuove professionalità, le cui competenze saranno un valore aggiunto sia per le sedi circondariali che distrettuali. Si introducono anche per il giudizio minorile regole processuali uniformi: contraddittorio, rispetto dei tempi, contenuto e deposito degli atti, poteri del giudice.

Con riferimento al contesto interno va sottolineata l’importanza delle strutture organizzative denominate Ufficio per il processo già previste dall’art. 16-octies D.L. 18 ottobre 2012, n.179 (convertito con modificazioni nella L. 17.12.2012, n. 221), che consentono l’impiego presso i diversi uffici giudiziari di professionalità che possano supportare i magistrati agevolando le attività preparatorie del giudizio, velocizzando la redazione dei provvedimenti decisionali, con un impatto positivo sugli aspetti gestionali e di distribuzione dei carichi di lavoro. In particolare, nell’ambito dell’intervento di riforma sul processo civile si prevede di diversificare la struttura dell’Ufficio per il processo in relazione ai Tribunali e alle Corti d’Appello, da un lato, e in relazione alla Corte di Cassazione e alla relativa Procura Generale, dall’altro, e ciò in ragione delle differenze che sussistono nella struttura dei rispettivi organi giudiziari e nel procedimento che si svolge dinanzi ad essi, individuando per ciascuno di questi organi giudiziari requisiti specifici e attribuendo ai componenti dell’ufficio per il processo specifici compiti di ausilio e supporto al magistrato.

Sempre nel corso del 2022 è prevista l’adozione di un'altra misura di carattere organizzativo, richiesta dal citato Decreto-legge 152/2021, nel perseguimento di maggiori livelli di specializzazione e competenza, e consistente nella migliore distribuzione di competenze all’interno del Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria. I compiti e le funzioni inerenti alla gestione personale e delle risorse verranno distribuite in due distinte articolazioni di livello dirigenziale generale rispettivamente individuate nella “Direzione generale del personale” e nella “Direzione generale per la gestione dei beni, dei servizi e degli interventi in materia di edilizia penitenziaria”.

Per fronteggiare l’insieme degli interventi strategici su cui si concentrerà l’azione di questo Ministero sarà necessario il ricorso a misure straordinarie per il reclutamento di risorse umane in aggiunta all’attuale dotazione organica tanto del personale amministrativo che di magistratura. La necessità di potenziare il capitale umano in tutte le strutture di cui si compone l’Amministrazione trova già declinazione nelle misure contenute dei decreti-legge n. 77 e n. 80 del 2021, finanziati attraverso le risorse rese disponibili nell’ambito del PNRR oltre a quelle già inserite nei documenti di pianificazione finanziaria e nel c.d. “Fondo complementare al PNRR” che stanzia nuovi fondi per la realizzazione di nuove strutture penitenziarie e minorili.

Si segnalano in particolare le seguenti risorse assegnate al bilancio di questo Ministero a decorrere dall’anno 2022:

  • Decreto-Legge n. 80 del 2021, convertito in legge n. 113 del 2021, concernente “Misure urgenti per il rafforzamento della capacità amministrativa delle pubbliche amministrazioni funzionale all'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e per l'efficienza della giustizia” che, all’articolo 11, assegna risorse pari ad euro 360.142.195 per ciascuno degli anni 2022 e 2023, a euro 390.154.044 per l'anno 2024, a euro 360.142.195 per l'anno 2025 e a euro 180.071.098 per l'anno 2026, da destinare all’assunzione di un contingente massimo di 16.500 unità di addetti, con contratto di lavoro a tempo determinato, in due scaglioni nel periodo 2022-2026, al fine di supportare le linee di progetto ricomprese nel PNRR e, in particolare, per favorire la piena operatività delle strutture organizzative denominate ufficio per il processo e all’articolo 13, per le medesime finalità, assegna risorse pari ad euro 207.829.968 per ciascuno degli anni 2022, 2023, 2024, per il reclutamento, nel periodo 2021-2026, con contratto di lavoro a tempo determinato della durata massima di 36 mesi, di un contingente massimo di 5.410 unità di personale amministrativo non dirigenziale, nei profili professionali non ricompresi tra quelli ordinariamente previsti nell'Amministrazione giudiziaria.
  • Decreto-Legge n. 59 del 2021, convertito in legge n. 101 del 2021, concernente “Misure urgenti relative al Fondo complementare al Piano nazionale di ripresa e resilienza e altre misure urgenti per gli investimenti”, che assegna risorse pari complessivamente a 132,9 milioni di euro per il periodo 2022-2026, da destinare alla costruzione e al miglioramento di padiglioni e spazi per strutture penitenziarie per adulti e minori.

 

3.1.2 Priorità di intervento dell’amministrazione

Obiettivi e indirizzi generali di interesse dell’amministrazione

Il Documento di Economia e finanza 2021 ha descritto lo scenario economico tendenziale previsto per il triennio 2021 – 2023, programmando gli ambiti di riforma strettamente collegati fra loro e allineati ai quattro principi guida delineati nella Strategia Annuale di Crescita Sostenibile (ASGS) 2021: sostenibilità ambientale, produttività, equità, stabilità macroeconomica e le raccomandazioni indirizzate dal Consiglio all’Italia nel luglio 2019 e nel 2020.

Come indicato nel NADEF 2021 le priorità strategiche dell’innovazione strutturale della Pubblica Amministrazione e della velocizzazione dei tempi della giustizia, posti all’interno del quadro di riforma condiviso, si concretizzano per il Ministero della Giustizia negli interventi proposti nella legge di bilancio per l’anno 2022, che forniscono ulteriore impulso, soprattutto in termini di risorse, alle politiche di potenziamento del capitale umano e infrastrutturale, di dotazioni tecnologiche, di organizzazione e funzionamento interno ed erogazione dei servizi ai cittadini ed al sistema Paese, anche con specifico riferimento ai settori del penitenziario, del minorile e dell’esecuzione penale esterna.

Per quanto attiene la missione istituzionale “Giustizia” il ciclo di pianificazione economico finanziaria ha tenuto conto anche di quanto deliberato in ambito europeo che raccomanda con il CSR 4 (2020): “Migliorare l’efficienza del sistema giudiziario” individuando i seguenti impatti calcolati rispetto al 2019 entro il 2026: a) abbattimento del 90 per cento dell’arretrato civile; b) riduzione del 70 per cento dell’arretrato della giustizia amministrativa; c) riduzione del 40 per cento della durata dei procedimenti civili; d) riduzione del 25 per cento della durata dei procedimenti penali.

In qualità di riforma orizzontale, dal processo di riforma della giustizia deriveranno delle innovazioni strutturali che verranno realizzate sia tramite riforme ordinamentali sia potenziando le risorse umane e le dotazioni tecnologiche del sistema giudiziario. In particolare, come già evidenziato, il PNRR prevede di completare l’attuazione dell’Ufficio per il Processo, rafforzare la capacità amministrativa del sistema, potenziare le infrastrutture digitali e garantire strutture edilizie moderne ed efficienti, oltre a rafforzare gli strumenti di rieducazione e reinserimento dei detenuti.

Il raggiungimento di questi obiettivi sarà oggetto di uno specifico monitoraggio. In relazione alle riforme ordinamentali, è prevista la semplificazione del rito nel processo civile di primo grado e in appello, l’implementazione definitiva del processo civile telematico, la riduzione del contenzioso tributario e dei tempi della sua definizione e la riforma del processo penale.

Per quanto riguarda la riforma del processo civile, la legge 26 novembre 2021, n. 206, è incentrata su due pilastri: velocizzare la risposta di giustizia davanti ai giudizi ordinari e stimolare una cultura della ricomposizione consensuale dei conflitti, valorizzando i metodi ADR (Alternative Dispute Resolution) alternativi e complementari al processo e rafforzandone la diffusione.

Dal primo punto di vista, quello della giustizia ordinaria, gli obiettivi di semplificazione, speditezza e razionalizzazione del processo sono perseguiti attraverso diverse linee di intervento. In primo luogo, vengono poste in essere riforme organico-strutturali, tra le quali vanno segnalate la riduzione dei casi in cui il tribunale giudica in composizione collegiale, l’aumento della competenza del giudice di pace, la rivalutazione della figura del consigliere istruttore in appello, la semplificazione dei conflitti di competenza tra giudice ordinario e Tribunale per i minorenni nelle controversie in materia di responsabilità genitoriale, una razionalizzazione delle competenze in materia esecutiva e di richiesta di cittadinanza. In secondo luogo, si è scelto di rafforzare il procedimento sommario che verrà denominato procedimento semplificato di cognizione e reso obbligatorio in una più vasta area di fattispecie. In terzo luogo, sono stati attuati importanti interventi anche sulla struttura del processo di primo grado e sui relativi tempi, concentrando nella fase introduttiva del processo, anteriore alla prima udienza, ogni attività necessaria per la completa definizione e fissazione del thema decidendum e del thema probandum (e ciò mediante scambio, dopo gli atti introduttivi, di memorie tra le parti). Infine, si è ritenuto di intervenire anche in particolari settori del contenzioso, come il processo di esecuzione, per il quale sono state previste molteplici misure. Anche per i processi di lavoro è stata prevista una semplificazione, con unificazione dei riti per i licenziamenti e con previsione di una corsia anticipata per la discussione del tema della reintegrazione del lavoratore sul posto di lavoro. Nei procedimenti di volontaria giurisdizione si è ritenuto di poter introdurre una delega per specifiche incombenze a notai e altri professionisti. Infine, nel settore del contenzioso della famiglia è stata disposta una profonda modifica con l’introduzione di un modello processuale unitario, che metterà fine al gran numero di procedimenti attualmente esistenti, con un intervento di netta razionalizzazione del sistema. Il processo di famiglia sarà poi oggetto, con un orizzonte temporale più ampio (2024) anche di una importante riforma ordinamentale, con l’istituzione del Tribunale per le persone, per i minorenni e per le famiglie, suddiviso in sezioni circondariali e distrettuali, per disciplinare in modo più organico e coerente l’intero contenzioso della famiglia.

L’ulteriore piano della riforma è invece, come detto, quello della valorizzazione e rafforzamento dei metodi ADR, alternativi e complementari rispetto al processo ordinario. Sono stati quindi disposti importanti interventi per la mediazione, la negoziazione assistita e l’arbitrato. Ultima importante area che merita di essere segnalata è quella della implementazione della digitalizzazione del processo e dei metodi ADR, per questi ultimi mediante possibilità di svolgimento interamente telematico, e per il processo attraverso la stabilizzazione delle innovazioni telematiche introdotte durante l’emergenza sanitaria (udienze con collegamento da remoto, udienze a trattazione scritta, ovvero sostituite dallo scambio telematico tra le parti di note scritte).

A questo proposito un ulteriore impulso alla semplificazione perverrà anche dal rafforzamento del principio di sinteticità e chiarezza degli atti processuali e dei provvedimenti giudiziari, principio che per la prima volta è stato enunciato in termini generali ed è stato poi anche rafforzato declinandolo nelle sedi più importanti del processo (atti introduttivi, giudizio di appello, giudizio avanti alla Cassazione, procedimento in materia di famiglia).

Per quanto riguarda il processo penale (Legge n. 134 del 27 settembre 2021), l’obiettivo principale della riforma è la riduzione del numero dei procedimenti per i quali si rende necessario lo svolgimento del giudizio, soprattutto quello dibattimentale, in modo da diminuire anche il carico di lavoro delle Corti di Appello e della Corte di Cassazione. Vi è, quindi, l’ampliamento sul versante processuale dei riti alternativi.

Diverse altre proposte sono dirette a ridurre i tempi delle indagini preliminari, anche attraverso un maggiore intervento del giudice per le indagini preliminari. In estrema sintesi, i principali elementi caratterizzanti la riforma nel settore penale riguardano: l’esigenza di accelerare il processo penale anche tramite una sua deflazione e la sua digitalizzazione; misure sono rivolte al potenziamento delle garanzie difensive e della tutela della vittima del reato, ed una innovativa disciplina concerne la ragionevole durata del giudizio di impugnazione, del quale è prevista l’improcedibilità in caso di eccessiva durata. Nell’ambito della riforma del processo penale va segnalata la rilevanza della prevista introduzione di una disciplina organica in tema di giustizia riparativa che prevede l’adozione di specifici programmi in ogni stato e grado del procedimento penale e che richiederà ulteriori investimenti, rispetto a quelli già previsti, sia per consentire agli enti locali l’erogazione dei servizi, sia per rafforzare gli Uffici per la esecuzione penale esterna. Un ulteriore ed importante intervento reso necessario a fronte dell’aumento delle imprese in difficoltà o insolventi e della necessità di fornire strumenti per prevenire e affrontare situazioni di crisi, si è concretizzato con il decreto-legge 24 agosto 2021, n. 118, convertito con legge 147/2021, contenente misure urgenti in materia di crisi d’impresa e di risanamento aziendale, nonché ulteriori misure urgenti in materia di giustizia. In particolare, sono previsti tre ordini di intervento: 1) è rinviata al 16 maggio 2022 l’entrata in vigore del codice della crisi d’impresa, per adeguarne gli istituti alla direttiva n. 1023/2019 ad eccezione del Titolo II sulle misure di allerta, rinviato al 31 dicembre 2023, per consentire una più approfondita revisione anche alla luce della nuova misura introdotta, al cui efficacia andrà verificata nel tempo; 2) è introdotto l’istituto della ‘composizione negoziata della crisi’, che rappresenta un nuovo strumento di ausilio alle imprese in difficoltà, finalizzato al loro risanamento secondo un percorso di composizione esclusivamente volontario. All’imprenditore è affiancato un esperto, terzo e indipendente e munito di specifiche competenze, al quale è affidato il compito di agevolare le trattative con i creditori, necessarie per il risanamento dell’impresa; 3) è modificata la legge fallimentare, con l’anticipazione di alcuni strumenti di composizione negoziale già previsti dal codice della crisi (convenzione di moratoria, accordi di ristrutturazione agevolati, accordi di ristrutturazione ad efficacia estesa).

Nella cornice del vasto programma di riforma del sistema giudiziario si inscrivono anche la riforma dell’ordinamento giudiziario e del Consiglio superiore della magistratura e quella della Magistratura onoraria, quest’ultima in parte già disciplinata con la legge di bilancio 2022, in coerenza con le sollecitazioni sovranazionali. La riforma processuale e ordinamentale di cui si è parlato sarà accompagnata dal potenziamento e adeguamento delle risorse di personale e delle dotazioni strumentali e tecnologiche, anche con l’adozione di piani straordinari di intervento mirati a ridare efficienza al sistema giustizia. In particolare, nell’ambito delle politiche del personale si prevede il reclutamento e la valorizzazione generale delle figure professionali che operano nei diversi settori del Ministero della Giustizia.

Con particolare riferimento alle Amministrazioni penitenziaria e della giustizia minorile e di comunità interessate, negli ultimi anni, da importanti riforme, che hanno avuto un rilevante impatto sull’organizzazione, generando anche criticità nell’ambito della gestione delle articolazioni centrali e periferiche di entrambi i Dipartimenti, sono previste assunzioni di unità di personale del Corpo della polizia penitenziaria, di mediatori culturali e di personale amministrativo adeguato ad operare in tali delicati e peculiari settori istituzionali. Tali misure sono funzionali per il raggiungimento degli obiettivi prioritari di modernizzazione e riqualificazione degli istituti penitenziari, per assicurare la tutela della salute, della sicurezza e delle condizioni di vita e di lavoro adeguate a detenuti e agenti della Polizia Penitenziaria. La garanzia del rispetto della dignità umana nelle carceri e processi trattamentali positivi, come indicati nei programmi e linee guida europee in materia, viene ricercata anche attraverso il potenziamento delle opportunità lavorative, soprattutto grazie ai progetti di lavoro di pubblica utilità, capaci di migliorare il processo di reinserimento sociale dei detenuti e la prevenzione della recidiva.

Per quanto attiene la pianificazione in termini di risorse strumentali tecnologiche si segnala l'estensione della digitalizzazione degli archivi degli uffici giudiziari relativi al processo civile relativamente agli atti non già inseriti nel Processo Civile Telematico.

Allo stesso modo si propone la digitalizzazione degli archivi del Ministero, a livello di amministrazione centrale e periferica dei Dipartimenti e degli Uffici giudiziari, creando banche dati tematiche relative al personale, agli edifici giudiziari, penitenziari e agli altri affari amministrativi.

 

3.1.3 Priorità politiche dell’amministrazione espresse nell’Atto di indirizzo

L’Atto di indirizzo per l’anno 2022, emanato il 26 novembre 2021, ha individuato le seguenti priorità politiche:

  1. Il consolidamento della politica sul personale e la creazione di un ambiente di lavoro orientato al benessere organizzativo, attraverso investimenti consistenti e concorsi regolari, nonché attraverso la rideterminazione delle piante organiche a seguito dell’incremento del ruolo organico di magistratura e l’attuazione delle piante organiche flessibili distrettuali da destinare agli uffici giudiziari del distretto che versino in condizioni critiche di rendimento, il completamento delle piante organiche del personale dell’amministrazione giudiziaria e penitenziaria e della polizia penitenziaria, dell’esecuzione esterna e del settore minorile, nonché del personale di supporto tecnico ed informatico. Saranno assicurati il definitivo scorrimento delle graduatorie, la piena e tempestiva implementazione delle numerose procedure concorsuali previste dai programmi assunzionali deliberati e finanziati (anche in forma semplificata); sarà dato inoltre decisivo impulso alle procedure di riqualificazione, agli interpelli, ai reclutamenti straordinari, alle progressioni economiche e alla formazione. L’obiettivo di ridurre la durata dei procedimenti civili e penali e di abbattere l’arretrato verrà perseguito attraverso la costituzione dell’Ufficio per il processo, che affiancherà il giudice nelle attività preparatorie del giudizio e nella redazione dei provvedimenti; tale innovazione impegnerà il Ministero sul piano assunzionale, logistico e formativo, nel rispetto delle diverse competenze istituzionali. In particolare, verranno svolti gli adempimenti relativi all’assunzione della prima tranche di 8250 addetti assegnati ai vari distretti e alla Corte di cassazione, rispetto alle 16.500 unità che verranno immesse negli uffici giudiziari con le risorse del Recovery Plan; in collaborazione con la Scuola Superiore della Magistratura verrà inoltre effettuata la formazione dei nuovi addetti e dei capi degli uffici giudiziari in ordine al nuovo modulo organizzativo. Sarà incentivato lo sviluppo di innovazioni tecnologiche legate alla gestione del personale, verrà consolidata la funzionalità delle piattaforme di accesso da remoto per l’utilizzo dei sistemi amministrativi dedicate al personale collocato temporaneamente in smart-working, fermo restando il cospicuo impiego delle risorse stanziate nel 2021 per garantire un ambiente di lavoro sicuro e salubre che minimizzi, per quanto possibile, il rischio di contagio da Covid-19 per il personale e l’utenza.
     
  2. L’ulteriore avanzamento delle politiche di digitalizzazione sia nell’ambito della giurisdizione sia in quello dell’attività amministrativa, al fine di innalzare il livello dei servizi garantiti ai cittadini, ai professionisti e alle imprese attraverso le piattaforme telematiche, nonché al fine di migliorare le condizioni di lavoro degli operatori della giustizia. Con riferimento alla giurisdizione, saranno valorizzate quelle che durante la fase emergenziale dovuta alla pandemia si sono dimostrate essere ‘buone pratiche’ di telematizzazione, laddove positivamente valutate dagli addetti ai lavori; verrà dato ulteriore impulso allo sviluppo dei software in modo da accelerare il potenziamento del Processo penale telematico (già avviato con il deposito a valore legale da parte degli avvocati successivi all’avviso 415 bis c.p.p. e delle notizie di reato con i relativi seguiti) e da proseguire nell’estensione del Processo civile telematico al Tribunale per i minorenni, al Tribunale di Sorveglianza, alla Corte di cassazione e agli Uffici del Giudice di Pace, anche tramite l’integrazione tra gli applicativi esistenti. Per il processo civile telematico in particolare, dopo la realizzazione dell’applicativo di cancelleria della Corte di cassazione per l’accettazione e gestione dei depositi telematici delle parti e dei giudici, nonché dell’applicativo destinato a questi ultimi per la consultazione dei fascicoli e la redazione dei provvedimenti, si procederà alla digitalizzazione di tutti i flussi di cancelleria in funzione del processo telematico e all’adeguamento dei sistemi del Giudice di pace alla ricezione del deposito telematico del ricorso per decreto ingiuntivo; sarà diffusa la versione più aggiornata dell’applicativo Gestione Servizi Ufficio Notificazioni Esecuzioni e Protesti, ora installata solo a Milano e a Palermo, su tutto il territorio nazionale; sarà costantemente adeguato alle future evoluzioni l’ambiente di test per il deposito telematico all’Ufficio Notificazioni Esecuzioni e Protesti delle istanze di notificazione e di pignoramento. Per il processo penale telematico, verrà esteso l’utilizzo del portale deposito atti penali non solo alla consultazione e download delle copie degli atti; proseguirà la digitalizzazione delle intercettazioni in funzione del processo telematico e saranno resi disponibili termini e modalità per la consultazione del fascicolo telematico delle procedure cautelari da parte della Corte di cassazione, come previsto dalla Legge 27 settembre 2021, n. 134. Sarà altresì assicurato il potenziamento delle infrastrutture destinate al funzionamento dei servizi telematici; verrà estesa la possibilità di celebrazione a distanza dei processi e della digitalizzazione degli atti e documenti processuali; saranno inoltre ridotti i disservizi in occasione dell’aggiornamento dei sistemi informatici e verranno progettati data lake per migliorare i processi operativi di giustizia ordinaria. Verrà istituito il Comitato per la digitalizzazione del processo penale. Con riferimento alle soluzioni per la gestione delle risorse umane e strumentali del ministero, saranno diffuse delle nuove applicazioni; verranno ulteriormente rafforzate le politiche di sicurezza dei sistemi informatici, con particolare riguardo ai livelli di protezione dei dati afferenti alle intercettazioni di comunicazioni. Si interverrà in particolare sulla sicurezza delle reti e dei sistemi attraverso la realizzazione di un security operation center, consolidando, in aderenza alle indicazioni del piano triennale dell’informatica, i data center; sarà valutata l’opportunità di avviare il Virtual private cloud interno a giustizia e sarà assicurato un avanzamento delle politiche di digitalizzazione per quanto attiene all’attività delle articolazioni ministeriali che si occupano di contenzioso.
     
  3. Il miglioramento della qualità amministrativa, da conseguirsi mediante un effettivo innalzamento dei livelli di efficienza, economicità e qualificazione della governance del sistema giudiziario e amministrativo, nonché attraverso la coerenza degli obiettivi strategici con gli indirizzi politici e i dati ricavabili dalla contabilità economico-analitica generale sia nella fase di progettazione che nella fase di realizzazione e attraverso una sistematica verifica e valutazione dello stato di attuazione degli obiettivi e dei progetti operativi, con moderni e adeguati sistemi di misurazione e valutazione della performance. Verranno in particolare uniformati tra le varie articolazioni ministeriali i sistemi di programmazione e di misurazione dell'attività amministrativa; verrà inoltre incrementato l’utilizzo di modelli organizzativi tra gli Uffici e di strumenti statistici e di monitoraggio allo scopo di fornire all’organo di indirizzo politico una visione unitaria dei fenomeni di giustizia, dalla fase di studio della proposta normativa alla verifica dell’implementazione amministrativa. Sarà rivolta particolare attenzione al contrasto di ogni comportamento che possa rendere opaco l’agire amministrativo e verrà promossa la cultura della trasparenza e dell’integrità tra il personale amministrativo e dirigenziale; proseguirà l’attuazione del programma triennale per la prevenzione della corruzione e sarà in particolare incrementata l’efficacia dell’azione di monitoraggio di ciascuna articolazione ministeriale anche attraverso la sensibilizzazione dell’Amministrazione centrale e delle articolazioni periferiche all’utilizzo dello strumento del c.d. ‘whistleblowing’ in un’ottica collaborativa, nonché attraverso la pubblicazione e la diffusione di rassegne giurisprudenziali e buone prassi e lo sviluppo, all’interno di appositi accordi, di strutturate collaborazioni con l’Autorità Nazionale Anticorruzione.
     
  4. Il miglioramento della qualità del servizio giustizia attraverso una costante attenzione ai luoghi della giustizia: con riferimento alla sicurezza degli uffici giudiziari, in relazione alle Linee di intervento del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza verranno realizzate cittadelle giudiziarie e grandi manutenzioni che tengano conto delle reali esigenze degli uffici. Nel quadro di proficue interazioni istituzionali si provvederà inoltre ad una programmazione dell’edilizia giudiziaria idonea ad accrescere l’adeguatezza degli edifici, in particolare sotto i profili antisismico ed antincendio; verrà altresì promossa l’adozione di criteri di efficientamento energetico. Sulla base delle significative risorse economiche a ciò allocate verrà proseguita con determinazione la realizzazione di strutture multifunzionali (c.d. “cittadelle giudiziarie”) che soddisfino adeguatamente le attuali ed emergenti esigenze di sicurezza e funzionalità anche in relazione al generale rischio epidemiologico, prioritariamente mediante procedure finanziarie ed esecutive connotate da maggiore efficienza e semplificazione; verranno inoltre adottati interventi di innovazione e modernizzazione delle strutture penitenziarie attraverso la costruzione di nuove carceri e di nuovi padiglioni, nonché attraverso l’ampliamento e l’ammodernamento delle attuali, anche sotto il profilo dell’efficientamento energetico, e il completo ripristino degli istituti oggetto di danneggiamento. Verranno implementati i sistemi di sorveglianza e controllo anche attraverso un ammodernamento tecnologico degli apparati, con specifico riferimento alla videosorveglianza e ad un sistema antidroni. Si interverrà in maniera incisiva per il miglioramento della qualità della vita del personale di polizia penitenziaria sia in termini di idoneità e vivibilità degli ambienti lavorativi, anche implementando gli strumenti di supporto psicologico, sia per quanto attiene alla fornitura di vestiario e di equipaggiamenti a tutela della sicurezza degli operatori stessi. Saranno migliorate le condizioni edilizie degli istituti penitenziari per minorenni; verranno infine realizzati spazi idonei ad assicurare una permanenza non traumatica ai minori che accedono temporaneamente negli istituti penitenziari, anche mediante la realizzazione di una rete nazionale di sezioni a custodia attenuata che possa soddisfare quanto più possibile il principio di territorialità.
     
  5. Una giustizia vicina alle esigenze dei propri utenti, attraverso la valorizzazione di ogni strumento utile a ridurre la distanza, non solo burocratico-amministrativa, tra il dicastero e tutti gli attori (cittadini, professionisti, associazioni, ordini) che ad esso si rivolgono per ricevere un servizio ovvero per offrire sinergie per la promozione di pratiche virtuose di buona amministrazione, verrà dato impulso al Tavolo nazionale sui diritti delle persone fragili, finalizzato alla ricognizione e al monitoraggio dello stato di attuazione della legislazione vigente in materia di interdizione, inabilitazione, amministrazione di sostegno, alla verifica di eventuali profili di criticità della normativa in esame, alla disamina e all’elaborazione di proposte di modifica normativa anche relative alla Convenzione dell’Aja sulla protezione internazionale degli adulti vulnerabili firmata il 13 gennaio 2000, nonché all’adozione di circolari di armonizzazione e razionalizzazione integrata delle procedure nei diversi settori ordinamentali coinvolti. Verrà inoltre dato impulso al Tavolo sulla riforma di accesso ed esercizio della professione notarile e semplificazione delle procedure di competenza dei notai. Verranno attivate modalità celeri per la liquidazione dei crediti maturati, nell’ambito delle c.d. ‘spese di giustizia’, relativi alle prestazioni professionali ed alle spese spettanti al difensore, all'ausiliario del magistrato e al consulente tecnico di parte; con il coinvolgimento dell’Ispettorato Generale proseguirà il monitoraggio strutturale e sistematico su ogni singolo caso di ingiusta detenzione; verrà stabilmente resa più rapida la corresponsione dell’equa riparazione in favore della persona che ha subìto un danno patrimoniale o non patrimoniale a causa dell’eccessiva durata di un processo, con l’attuazione delle convenzioni in essere e con l’allocazione di adeguate risorse umane e strumentali. Verrà consolidata la collaborazione interministeriale, in particolare con il Ministero per le Pari Opportunità e la Famiglia, nell’ambito della Cabina di regia sulla violenza maschile contro le donne, per un approfondimento sugli aspetti giudiziari del contrasto alla violenza, a partire dai risultati ottenuti in seguito all’applicazione della legge sul c.d. “Codice Rosso”. Del pari si procederà con lo sviluppo delle attività del Tavolo di coordinamento per la creazione di una rete integrata di servizi di assistenza alle vittime di reato. Proseguirà inoltre l’impegno nell’ambito del protocollo per la digitalizzazione di processi di interesse storico. I compiti di vigilanza sugli ordini professionali attribuiti al Ministero verranno svolti non solo in termini sanzionatori ma anche allo scopo di tutelare gli stessi ordini; tale funzione protettiva verrà valorizzata anche e soprattutto nell’interesse pubblico, orientando ogni attività utile (circolari, speciali misure organizzative, etc.) verso la piena funzionalità del servizio giustizia all’esito della fase emergenziale. Verrà inoltre favorita la piena trasparenza dell’amministrazione attraverso la valorizzazione del diritto di sapere e del diritto al controllo diffuso dei cittadini su cosa fa e come utilizza le risorse pubbliche.
     
  6. Un modello di esecuzione penale tra certezza della pena e dignità della detenzione, da attuarsi valorizzando il lavoro come forma principale, unitamente allo studio e alla cultura, di rieducazione e reinserimento sociale della persona detenuta, incrementando anche con l’uso della tecnologia le attività di istruzione, di formazione professionale, di avviamento al lavoro all’interno e all’esterno degli istituti penitenziari, di partecipazione a progetti di pubblica utilità nel contesto di un modello di integrazione con le risorse del territorio di pertinenza dell’istituto; verranno in particolare riattivate tutte le attività di istruzione, cultura, teatro, sport e lavoro interrotte con la pandemia. Riguardo all’assistenza sanitaria ai detenuti e ferme restando le prerogative regionali sull’implementazione delle REMS, si dovrà procedere, per quanto di competenza e con la sottoscrizione di appositi protocolli interministeriali con il Ministero della Salute per consolidare i presidi ospedalieri all’interno degli istituti penitenziari, in particolare relativamente ai servizi di psichiatria, prevedendo, inoltre, il consolidamento di una capillare rete di assistenza sanitaria protetta in grado di farsi carico, in particolare e in maniera tempestiva, della cura dei detenuti sottoposti ai regimi detentivi di maggiore rigore, così da poter salvaguardare ogni esigenza di sicurezza. In assenza di controindicazioni relative alla pericolosità del detenuto, verranno agevolati i contatti tra i ristretti e le rispettive famiglie anche attraverso l’uso della tecnologia. Verrà data attuazione alle proposte formulate dalla Commissione per l’innovazione del sistema penitenziario sia in ordine agli interventi per migliorare la qualità della vita delle persone recluse e di coloro che operano all’interno degli istituti penitenziari, sia in ordine ai bisogni formativi che interessano le diverse professionalità dell’amministrazione penitenziaria e dell’amministrazione della giustizia minorile e di comunità. La valorizzazione del ruolo del Corpo di Polizia Penitenziaria, sullo sfondo di uno sforzo teso al completamento e alla riorganizzazione della relativa pianta organica, rappresenta un fattore indispensabile per la piena funzionalità degli istituti non solo nei termini di mantenimento dell’ordine all’interno delle strutture, ma anche per quanto riguarda l’attività di osservazione del detenuto nel suo percorso rieducativo. Allo stesso tempo, dovrà essere intensificato ogni sforzo per prevenire aggressioni in danno del personale addetto agli istituti, attraverso una compiuta analisi sulle condotte violente dei detenuti per anticiparne gli eventi aggressivi, elaborando sempre più efficienti modelli operativi e funzionali, corredati da aggiornati elementi formativi; verrà ulteriormente valorizzato il processo di implementazione dei sistemi di sorveglianza, anche attraverso la videosorveglianza e ad un sistema antidroni. Per quanto sopra, e di pari passo ad interventi sugli aspetti disciplinari e sui regimi di sorveglianza particolare, dovrà esser considerata la realizzazione di un nuovo modello custodiale ancorato al concetto di progressività trattamentale. Sarà inoltre necessario assicurare un sempre più efficace funzionamento degli uffici per l’esecuzione penale esterna e di messa alla prova, onde favorire, garantendo piena sicurezza dei territori, il reinserimento sociale del reo, anche completando i nuclei di polizia penitenziaria a supporto degli uffici di esecuzione penale esterna, potenziando i rapporti tra questi uffici e gli istituti penitenziari e incrementando i lavori dell’Osservatorio nazionale sulla recidiva. In ragione del potenziamento delle misure di comunità, anche in vista dell’attuazione della Legge delega per l’efficienza del processo penale ed in materia di giustizia riparativa e disposizioni per la celere definizione dei procedimenti giudiziari, verrà altresì aumentata la dotazione organica dei dirigenti penitenziari dell’esecuzione penale esterna e, nei limiti che saranno individuati dalla legge di bilancio, del personale del Comparto Ministeri destinato all’esecuzione penale esterna. Di grande importanza, inoltre, la realizzazione del Sistema Informativo dell’Esecuzione Penale Esterna (SIEPE), e, attraverso l’incentivazione di appositi protocolli, il potenziamento delle possibilità di messa alla prova anche attraverso l’implementazione dei relativi osservatori e di sportelli presso i Tribunali ordinari, come già sperimentato per il Tribunale di Roma. Dovrà proseguire il cammino intrapreso per la diffusione ed il consolidamento della giustizia riparativa anche attraverso una corretta informazione, quale strumento essenziale per la tutela delle vittime e per la efficace riabilitazione ed inclusione sociale del condannato; sarà inoltre valorizzato il portale di pubblica utilità per consentire di usufruire delle misure alternative alla detenzione a coloro che ne fanno richiesta. Al fine di valorizzare l’obiettivo della destinazione sociale dei beni sequestrati e confiscati, verranno migliorati i registri informatici dell’Amministrazione relativi a tali beni e sarà assicurata l’interattività tra i registri dell’Amministrazione e quelli dell’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata.
     
  7. Il rilancio di una cooperazione internazionale rafforzata su molteplici piani: verrà innanzitutto svolto un attento monitoraggio sulle trattative in corso in ambito UE allo scopo di contribuire alla costruzione della normativa europea. Allo scopo di contribuire all’azione volta a governare i flussi migratori dai Paesi sulle sponde del Mediterraneo fino al Medio Oriente e dai Paesi dell’Africa subsahariana, verrà inoltre negoziato e perseguito con i Paesi dell’area interessata il maggior numero possibile di accordi bilaterali relativi all’assistenza giudiziaria internazionale, all’estradizione e al trasferimento dei detenuti e, ove possibile, finalizzati progetti di capacity building a beneficio dei sistemi giudiziari di quei Paesi. L'istituto dell'espulsione del detenuto verso il Paese di provenienza qualora la pena residua lo consenta sarà comunque subordinato alla condizione che nel Paese di origine vengano rispettati i diritti umani e la dignità della persona. Sarà dedicata particolare attenzione al perfezionamento e al consolidamento dei modelli applicativi uniformi delle prestazioni di assistenza tecnica qualificata nei procedimenti in materia di sottrazione dei minori, esercizio del diritto di visita e riscossione coattiva dei crediti alimentari; saranno inoltre intensificate le relazioni istituzionali e informali intrattenute con le Autorità centrali estere e gli Organi giudiziari italiani, finalizzata anche alla promozione di orientamenti ermeneutici condivisi delle norme di più difficile interpretazione e applicazione. In ambito ONU riveste particolare importanza che il Ministero si faccia promotore di nuove risoluzioni di contrasto al crimine anche attraverso la persecuzione della sua dimensione economica, nel solco della Convenzione delle Nazioni Unite contro la Criminalità Organizzata Transnazionale (UNTOC) sottoscritta nel corso della Conferenza di Palermo (12-15 dicembre 2000). Sarà inoltre ribadito e sviluppato l'impegno del Ministero della giustizia in seno alla Convenzione delle Nazioni Unite contro la Corruzione (UNCAC). Verranno altresì promosse le attività relative all’iniziativa italiana nel quadro della futura Convenzione ONU sull’uso delle nuove tecnologie a scopi criminali. Anche a seguito dell’incontro bilaterale di Vienna con il Segretario Generale di United Nations Office on Drugs and Crime (UNODC) nel maggio 2021 sarà intensificata la collaborazione con tale ufficio, anche alla luce della crisi afgana, che ha fatto emergere la opportunità di mettere a disposizione del sistema Nazioni Unite e della comunità internazionale le esperienze italiane nella lotta al traffico di stupefacenti, spesso collegato alla criminalità organizzata transnazionale, per frenare il fenomeno in Afghanistan. Sempre in ambito ONU, proseguiranno i progetti già esistenti del Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria con il Messico sull’impiego dei detenuti in lavori di pubblica utilità e sarà assicurata la disponibilità a dare seguito alla richiesta di UNODC e di altri paesi dell’America Latina di espanderli anche ad altri Paesi dell’area, quali il Perù e la Colombia. Nell’ambito delle attività legate al Consiglio Europeo, continueranno a essere seguiti i gruppi di lavoro che si occupano della negoziazione dei testi di Regolamenti UE. Le trattative ed i negoziati riguardanti il Regolamento sull’intelligenza artificiale nel settore giustizia saranno ispirate al principio secondo cui la medesima deve essere posta al servizio della persona, e per quanto riguarda specificamente l’amministrazione della giurisdizione al principio secondo cui l’intelligenza artificiale non potrà mai sostituire il giudice nel momento della decisione. Nel perseguire l’obiettivo di vedere approvato il Regolamento europeo sulle prove elettroniche non verrà tralasciata la tutela dei diritti fondamentali della persona; anche nella negoziazione del Regolamento sui crimini di odio e sui discorsi di odio verranno proposte soluzioni volte a bilanciare i diritti delle persone offese con la tutela della libertà di espressione. Sarà consolidato l’avvio delle attività relative alla nuova Procura Europea; sarà in particolare perfezionata la collocazione dei Procuratori Europei Delegati e dei loro assistenti negli uffici giudiziari; verrà inoltre formulata una proposta per la designazione di due Procuratori Europei Delegati presso la Procura Generale della Corte di cassazione. In occasione della Presidenza italiana del Consiglio d’Europa che si protrarrà da novembre 2021 fino a maggio 2022, l’azione sarà efficacemente orientata a far sì che gli argomenti emersi dalla conferenza ministeriale di Venezia del dicembre 2021, dedicata al tema della giustizia riparativa, siano opportunamente valorizzati a Strasburgo e nelle attività dei vari gruppi di lavoro del CdE. Una mirata azione di rappresentazione del complesso sistema di contrasto alla corruzione dovrà contribuire anche ad accrescere l'affidabilità del sistema Paese per gli investimenti stranieri e a dotare le nostre imprese di maggiore credibilità sui mercati esteri, in vista delle programmate valutazioni del Paese, in particolare nell'ambito del Gruppo di Stati contro la corruzione (GRECO) presso il Consiglio d'Europa e dei meccanismi della Convenzione OCSE (Working group on bribery), nonché di monitoraggio europeo della Rule of law. Verranno accuratamente seguiti i negoziati e i gruppi di lavoro sulla Conferenza dell’Aja, con particolare riferimento alle materie del diritto di famiglia e del diritto societario e con particolare attenzione ai dossier più sensibili (come quello relativo alla maternità surrogata). Sarà avviata una nuova collaborazione con OSCE che potrà coinvolgere il Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria riguardo a corsi di formazione, assicurati e organizzati da The Office for Democratic Institutions and Human Rights (ODHIR), per il personale penitenziario con la partecipazione di esperti internazionali. Verrà organizzata una serie di visite mirate presso i Paesi che effettuano i maggiori investimenti in Italia per illustrare i benefici che la riforma del processo civile apporterà in termini di riduzione della durata dei giudizi civili; verranno raggiunti studi legali, giuristi esperti e organizzazioni di imprenditori che lavorano abitualmente con l’Italia per renderli edotti dei progressi che il nostro ordinamento compirà per effetto della riforma (in particolare attraverso i metodi alternativi di risoluzione delle controversie e l’Ufficio per il Processo). Sul fronte del contrasto alla corruzione, il Ministero della Giustizia dovrà continuare a dare un contributo proattivo dell'Italia nei diversi consessi internazionali dedicati al tema, profondendo il massimo impegno nel superamento delle raccomandazioni formulate nei confronti del nostro Paese, ma anche nel riconoscimento delle azioni poste in essere per adeguarsi alle stesse. Si continuerà inoltre a lavorare alla costruzione di un sistema di indice di cittadini di Paesi Terzi condannati nei Paesi UE, The European Criminal Records Information System- Third Country National (Ecris-TCN) alimentato dai Paesi membri, di emissione delle condanne attraverso il conferimento dei dati anagrafici e biometrici dei condannati, quale strumento di contrasto ai fenomeni criminosi di portata internazionale, come il terrorismo ed il crimine organizzato transnazionale, in uno spazio unico europeo di libertà, sicurezza e giustizia. In aggiunta a ciò, si continuerà ad esprimere convinto sostegno a tematiche di prioritario interesse del Ministero della Giustizia, tra cui il settore digitale e la tutela delle vittime dei reati. Anche a seguito della possibile adozione di un Piano italiano a favore del popolo afgano da parte del Governo, il Ministero della giustizia si adopererà infine per realizzare iniziative nel campo della formazione degli operatori di giustizia afgani con progetti unitamente alla Scuola Superiore della Magistratura e al Consiglio Nazionale Forense nonché nel campo della lotta al traffico di stupefacenti con la collaborazione della Direzione Nazionale Antimafia e nel campo del monitoraggio del rispetto dei diritti umani e dello stato di diritto in Afghanistan congiuntamente ai partner europei, in seno al Consiglio d’Europa e in ambito ONU.

Note integrative LB 2022 - 2024 piano degli obiettivi per programma - Programma 1.1 amministrazione penitenziaria

 

Note integrative LB 2022 - 2024 piano degli obiettivi per programma - Programma 1.2 giustizia civile e penale

 

Note integrative LB 2022 - 2024 piano degli obiettivi per programma - Programma 1.3 giustizia minorile e di comunità

 

Note integrative LB 2022 - 2024 piano degli obiettivi per programma - Programma 1.4 servizi di gestione amministrativa per l'attività giudiziaria

 

Note integrative LB 2022 - 2024 piano degli obiettivi per programma - Programma 1.4 servizi di gestione amministrativa per l'attività giudiziaria

 

Note integrative LB 2022 - 2024 piano degli obiettivi per programma - Programma 2.1 indirizzo politico

 

Note integrative LB 2022 - 2024 piano degli obiettivi per programma - Programma 2.2 servizi e affari generali per le amministrazioni di competenza

 

3.2 Performance

Ciascuna delle articolazioni ministeriali ha elaborato obiettivi strategici ed operativi in raccordo con le priorità e gli obiettivi indicati dal Ministro nell’Atto di indirizzo politico istituzionale; tali obiettivi sono stati allegati alla Direttiva. Nei seguenti paragrafi del Piano gli obiettivi di ciascuna articolazione sono presentati sinteticamente.

3.2.1 Dipartimento per gli Affari di Giustizia

Direzione generale degli affari giuridici e legali

Analisi contesto
Contesto esterno:

  • Principali eventi occorsi nel 2021 in grado di influenzare negativamente o positivamente performance 2022: gli eventi hanno carattere generale e sono connessi alla complessiva situazione epidemiologica.
  • Evoluzione della disciplina di riferimento
    Merita segnalazione la modifica alla legge Pinto (l. n. 89/2001), peraltro proposta dalla scrivente Direzione generale, che si innesta nel processo di revisione delle modalità di pagamento degli indennizzi previsti per la violazione del termine di ragionevole durata del processo e che rappresenta il presupposto normativo per la digitalizzazione delle procedure di pagamento.
  • Principali stakeholder e attori coinvolti nell’implementazione delle attività di competenza: gli stakeholder coinvolti nell’implementazione delle attività di competenza sono gli uffici giudiziari, l’Avvocatura dello Stato, i beneficiari dei titoli di condanna.

Contesto interno:

  • Variazioni intervenute o attese nel quadro delle risorse umane, materiali e finanziarie.
    Il modesto incremento del personale, anche magistratuale, che è intervenuto nel corso del 2021 è stato neutralizzato da corrispondenti uscite non previste.
  • Modifiche o interventi nell’assetto organizzativo intervenute nel 2021 o attese nel 2022.
    Non sono intervenute né sono previste modifiche dell’assetto organizzativo
  • Livello di raggiungimento dei risultati nel 2021 ed eventuali ritardi o criticità
    Digitalizzazione Pinto: 95% di raggiungimento (il residuo, relativo alla formazione del personale, è in completamento nella prima metà del mese di gennaio 2022, stante il rilascio dell’applicativo da parte di DGSIA il 20 dicembre 2021) – Traduzione guide CEDU: 100% – Miglioramento flusso informativo Avvocatura: 80% (il residuo, consistente nella redazione della proposta di protocollo, verrà completato all’esito della valutazione da parte dell’Avvocatura generale dello Stato del prospetto delle criticità individuate) – Registro proposte normative: 0% (l’obiettivo è stato rinviato alla programmazione per l’anno 2022)
  • Ricognizione dei principali rischi connessi alle materie di competenza
    I principali rischi sono connessi al flusso informativo e documentale con l’Avvocatura dello Stato. Eventuali ritardi nella comunicazione di provvedimenti giudiziari possono compromettere la possibilità di efficace difesa.

OBIETTIVI

Obiettivo a - Miglioramento della gestione dei pagamenti derivanti da condanne emesse a carico del Ministero ex lege Pinto – Implementazione della Digitalizzazione Pinto
Descrizione dell’obiettivo. L’obiettivo si pone in continuità con gli obiettivi indicati negli anni precedenti e si salda con il rilascio, avvenuto il 28 dicembre 2021, dell’applicativo SIAMM Pinto digitale, attraverso il quale si è realizzata la prima fase del progetto di digitalizzazione delle procedure di competenza della struttura amministrativa riguardanti i pagamenti degli indennizzi riconosciuti dalle autorità giudiziarie nazionali per la irragionevole durata del processo dinanzi al giudice ordinario.
Il nuovo sistema consente la presentazione telematica della dichiarazione prevista dall’art. 5 sexies, comma 1 della legge n. 89/2001, la possibilità per gli utenti e le imprese di verificare autonomamente lo stato della pratica e di modificare i dati forniti necessari per il pagamento, la gestione della procedura da parte della struttura amministrativa, svolgimento dei conteggi, creazione flussi con SICOGE, UCB e parti private.
Nel corso del 2022 verrà testata l’efficacia del sistema e si procederà sia agli arricchimenti programmati (comunicazione automatica con Agenzia delle entrate nei casi di cui all’art. 48 bis d.P.R. n. 602/1973, sviluppo flussi con Avvocatura dello Stato, acquisizione dei metadati dei provvedimenti giudiziari presenti nel PCT, creazione automatica delle dichiarazioni uniche per l’adempimento degli obblighi fiscali) che ai miglioramenti evolutivi necessari a correggere le criticità emerse in sede di attuazione operativa.
Si svolgeranno inoltre le necessarie sessioni formative del personale.
Il risultato in termini concreti di cui si propone il raggiungimento:
Recupero di efficienza della struttura amministrativa, maggiori livelli di efficacia dell’azione amministrativa, riduzione dei tempi dei procedimenti di pagamento e, conseguentemente, riduzione del debito portato dai titoli di condanna ex lege Pinto (pregresso e corrente). La riduzione dei tempi di pagamento avrebbe effetti positivi anche sull'efficienza del sistema giudiziario, contribuendo alla riduzione del complessivo carico giudiziario consistente nelle azioni esecutive promosse dinanzi al giudice amministrativo con ricorsi per l'ottemperanza dei provvedimenti giurisdizionali di condanna ovvero dinanzi al giudice ordinario con gli ordinari mezzi dell'esecuzione forzata.
L’eventuale articolazione in fasi e i risultati intermedi

  1. ricognizione delle criticità emerse dall’utilizzo dell’applicativo, sia in sede centrale che in sede territoriale (corti di appello);
  2. incontri tecnici (dgagl-dgsia) necessari per la risoluzione delle criticità;
  3. incontri tecnici (dgagl-dgsia) per l’analisi evolutiva del sistema;
  4. sessioni formative del personale (dgagl con dgsia)

I tempi di realizzazione:

  • Alla luce delle attività sin qui poste in essere e degli incontri con i tecnici di dgsia e del fornitore, si ritiene possibile giungere, prima del 31.12.22, al completamento della fase evolutiva

Gli eventuali elementi di criticità già in essere in fase di programmazione e di cui è opportuno tenere conto, in particolare laddove possano impedire il tempestivo raggiungimento dei risultati:

  • difficoltà tecniche e cronoprogramma individuato da dgsia per la progettazione e lo sviluppo del sistema – difficoltà tecniche legate alle prestazioni del fornitore esterno

Le collaborazioni con altre articolazioni organizzative del Ministero:

  • Dgsia e fornitore esterno
  • Corti di appello

Indicatori di raggiungimento (Inserire la denominazione dell’indicatore e la formula di calcolo) e Target atteso
Riunioni tecniche: 3
Rilascio evolutivi: 1


Obiettivo b - Modelli organizzativi e di comunicazione più vicina all’utenza interna ed esterna
Descrizione dell’obiettivo. L’adozione di nuovi modelli organizzativi e di comunicazione si propone di migliorare la qualità dell’azione amministrativa della Direzione generale.
Il risultato in termini concreti di cui si propone il raggiungimento:
L’obiettivo consiste

  1. nel dare ampia diffusione alle guide giurisprudenziali per serie di temi curate dalla Corte europea dei diritti dell’uomo, relative ai singoli articoli o parti di articoli della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo delle libertà fondamentali, attraverso la pubblicazione sul sito del Ministero della giustizia, così da rendere accessibile l’evoluzione del diritto convenzionale vivente agli operatori di giustizia, al mondo accademico e al pubblico interessato. Le guide saranno associate a immagini (fotografie, disegni) realizzate, in collaborazione con il Dipartimento per la giustizia minorile e di comunità, da minori e giovani adulti seguiti dai servizi minorili della giustizia;
  2. nell’individuazione di modalità organizzative, volte al recupero di somme liquidate in favore del Ministero della giustizia in contenziosi;
  3. nella creazione di un registro delle proposte normative che venga alimentato con le proposte già presentate e con quelle che di volta in volta verranno presentate al Capo del Dipartimento o, in caso di richiesta, al Gabinetto del Ministro e all’Ufficio legislativo, in modo da garantire, da un lato, la tracciabilità delle stesse e dei loro esiti; dall’altro, in caso di mutamento nel ruolo dirigenziale, di permettere ai soggetti subentranti di avere consapevolezza delle proposte normative che devono essere coltivate;
  4. nella redazione della proposta finale di protocollo con l’Avvocatura dello Stato per la semplificazione dei flussi comunicativi.

L’eventuale articolazione in fasi e i risultati intermedi (segue precedente elenco numerato)

  1. nessuna articolazione in fasi
  2. valutazione dello strumento convenzionale (ampliamento convenzioni esistenti ovvero stipula nuova convenzione) – incontri tecnici – redazione proposta finale
  3. ricognizione con i direttori degli uffici delle proposte normative presentate sino ad ora, con verifica dell’esito; analisi finalizzata all’individuazione della conformazione ideale del registro; realizzazione del registro
  4. nessuna

I tempi di realizzazione: Annuale
Gli eventuali elementi di criticità già in essere in fase di programmazione e di cui è opportuno tenere conto, in particolare laddove possano impedire il tempestivo raggiungimento dei risultati:
2. Gli elementi di criticità sono rappresentati dalla necessaria collaborazione di altra amministrazione (Agenzia delle entrate riscossione, Equitalia giustizia spa)
4. Gli elementi di criticità sono rappresentati dalla necessaria collaborazione con altra amministrazione (Avvocatura dello Stato).

Le collaborazioni con altre articolazioni organizzative del Ministero: Nessuna

Indicatori di raggiungimento. Inserire la denominazione dell’indicatore e la formula di calcolo e Target atteso
Traduzione e diffusione guide giurisprudenziali/Guide giurisprudenziali pubblicate sul sito della Corte EDU: >70% (annuale)
Redazione proposta di protocollo per il recupero delle somme liquidate in favore del Ministero della giustizia: 1
Realizzazione del registro delle proposte normative: 1
Redazione proposta di protocollo da sottoporre all’Avvocatura dello Stato: 1

 

Direzione generale degli affari internazionali e della cooperazione giudiziaria

Direzione generale degli affari internazionali e della cooperazione giudiziaria
Ufficio / Uffici competente/i Proposta di obiettivo operativo di risultato di I livello
Direzione Generale degli Affari Internazionali e
della Cooperazione Giudiziaria
Sostegno alla politica di rafforzamento della cooperazione giudiziaria internazionale.
Ottimizzazione delle politiche di digitalizzazione che coinvolgono la cooperazione giudiziaria internazionale.

Analisi contesto

Contesto esterno
L’andamento dell’attuale della crisi pandemica non consente di prevedere, come già accaduto pe l’anno 2021, in quale misura sarà possibile effettuare missioni all’estero, che, con specifico riferimento alla finalizzazione degli accordi bilaterali in materia di estradizione, assistenza giudiziaria e trasferimento delle persone condannate, costituiscono un indefettibile presupposto della negoziazione.
I risultati di cui si propone il raggiungimento dipendono dal raccordo sinergico tra la Direzione Generale, il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, il Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione Internazionale, il Ministero dell'Interno, le Autorità Giudiziarie competenti e varie istituzioni internazionali (dalla Commissione europea ad agenzie quali Eurojust ed EPPO).

Contesto interno
Sul piano interno si deve segnalare come il livello di raggiungimento dei risultati nel 2021 possa essere definito ottimale nonostante le pur notevoli difficoltà legate alla situazione pandemica.
I principali rischi connessi al raggiungimento degli obiettivi nel 2022 sono legati al depauperamento delle risorse umane, sia per quanto attiene al personale amministrativo che ai magistrati addetti.

OBIETTIVI

SCHEDA N. 1
Denominazione obiettivo. Sostegno alla politica di rafforzamento della cooperazione giudiziaria internazionale.
Descrizione dell’obiettivo. L'obiettivo operativo di primo livello consiste nel sostenere la politica di rafforzamento della cooperazione giudiziaria internazionale, da attuarsi attraverso:

  1. il monitoraggio degli accordi bilaterali in materia di estradizione, assistenza giudiziaria e trasferimento dei detenuti negoziati, parafati e firmati negli ultimi 5 anni;
  2. l’analisi e la selezione dei Paesi e delle aree geografiche ritenuti – in base alla popolazione italiana residente all’estero, all’infiltrazione e alla presenza di gravi forme di criminalità, alle statistiche relative alla procedure di estradizione e assistenza giudiziaria penale, nonché alla qualità della cooperazione bilaterale in assenza di accordi – di particolare interesse strategico per il nostro Paese, con l'obiettivo di concentrare le attività su alcuni Paesi e razionalizzare le risorse impiegate nell'attività di negoziazione;
  3. la negoziazione degli accordi bilaterali;
  4. la partecipazione ai tavoli tecnici a Bruxelles sulla proposta di una Direttiva in materia di reati ambientali, sulla proposta relativa agli ordini europei di produzione e conservazione di prove elettroniche in materia penale ed ai fini dell’acquisizione di prove nei procedimenti penali (E-evidence), nonché sulle prossime iniziative della Commissione sul tema SLAPP (azioni strumentali promosse in danno di giornalisti o similari), sul tema dell’insolvenza nonché sul riconoscimento della genitorialità tra Stati membri. Contemporaneamente, la DG continuerà a garantire la copertura delle riunioni del gruppo COPEN dedicate alla discussione della posizione comune dell'UE che la Commissione Europea dovrà tenere nel corso del negoziato per la conclusione di un accordo U.E.-U.S.A. in materia di prova elettronica;
  5. la partecipazione al PC-OC (Committee of experts on the operation of European Conventions on co-operation in criminal matters) del Consiglio d’Europa, ed al CATS (Coordinating Committee in the area of police and judicial cooperation in criminal matters), organi di cui il Direttore Generale è Membro italiano.
    • Le collaborazioni con altre articolazioni organizzative del Ministero:
      Direzione Generale degli Affari Internazionali e della Cooperazione Giudiziaria, Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria,
    • I soggetti esterni coinvolti nella realizzazione dell’obiettivo:
      il Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione Internazionale, il Ministero dell'Interno e le Autorità Giudiziarie competenti
      Gli eventuali elementi di criticità
      Gli eventuali elementi di criticità sono costituiti dall’andamento dell’attuale pandemia nel corso dell’anno 2022, che non consente di prevedere quando sarà possibile la ripresa delle missioni all’estero / dall’estero, che costituisce un indefettibile presupposto della negoziazione degli accordi internazionali.

Indicatori di raggiungimento e Target atteso
Mappatura degli accordi bilaterali: 100%
Selezione di Paesi con i quali negoziare accordi, negoziazione e parafatura dei testi: 100%
Negoziazione di accordi bilaterali in materia di estradizione, assistenza giudiziaria e trasferimento delle persone condannate: 100%
Partecipazione a negoziati UE: 100%
Partecipazione alle riunioni del PC-OC e del CATS: 100%


SCHEDA N. 2
Denominazione obiettivo. Ottimizzazione delle politiche di digitalizzazione che coinvolgono la cooperazione giudiziaria internazionale.
Descrizione dell’obiettivo. L'obiettivo operativo di primo livello consiste nell’avanzamento delle politiche di digitalizzazione in modo da favorire uno scambio agile e veloce di dati ed informazioni tra il Ministero della Giustizia, le autorità giudiziarie, le istituzioni italiane ed estere che operano nel campo della cooperazione giudiziaria e più in generale interagiscono nel settore internazionale.
La digitalizzazione dell’area internazionale, in uno con l’affinamento della trasparenza dell’azione amministrativa ed il miglioramento dell’efficienza delle procedure di cooperazione giudiziaria, sarà perseguita mediante:

  1. la partecipazione ai tavoli tecnici a Bruxelles sulle proposte orizzontali della Commissione Europea in materia di digitalizzazione della giustizia, ed in particolare sulla digitalizzazione della cooperazione giudiziaria transfrontaliera, sullo scambio di informazioni digitali nei casi di terrorismo, sulla istituzione di una piattaforma di collaborazione sulle Joint Investigation Teams;
  2. la piena digitalizzazione dei fascicoli della Direzione Generale, anche con riferimento agli atti che ad oggi non risultano oggetto di digitalizzazione;
  3. il ricorso al sistema della videoconferenza per consentire riunioni con i principali stakeholders;
  4. l’implementazione del sistema di rilevazione informatica delle procedure di estradizione, mandato d’arresto e assistenza giudiziaria realizzato dall’IBM in diretta collaborazione con la DGSIA e l’ausilio della stessa Direzione Generale, rendendo possibile l'analisi dei flussi di lavoro e l’elaborazione di prospetti statistici;
  5. l’individuazione di una sezione specificamente dedicata alla cooperazione giudiziaria internazionale nell’ambito del sito istituzionale, che consenta di fornire agli utenti informazioni sugli strumenti giuridici da applicare in relazione ai paesi coinvolti;
  6. la comunicazione ai principali stakeholders, a livello nazionale ed internazionale, di dati ed informazioni relativi alla nuova Autorità centrale nel settore della cooperazione giudiziaria, al fine di consentire e facilitare l’accesso a dettagliate ed aggiornate informazioni sugli attori della cooperazione e sugli strumenti giuridici applicabili nei rapporti con i diversi Paesi, unitamente a linee-guida, modelli di atti e dettagli di eventuali punti di contatto.

Per il resto, non sono riscontrabili eventuali elementi di criticità.
Quanto alle collaborazioni con altre articolazioni organizzative del Ministero ed ai soggetti esterni coinvolti nella realizzazione dell’obiettivo, si rileva la necessità di un raccordo sinergico con il Servizio Affari Internazionali del Gabinetto e l'Ufficio Legislativo, oltre che, per quanto attiene ai soggetti esterni, con il Ministero dell'Interno ed il Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione Internazionale.

Indicatori di raggiungimento e Target atteso
Partecipazione ai tavoli tecnici sulle proposte della Commissione Europea in materia di digitalizzazione della giustizia: 100%
Digitalizzazione dei fascicoli: 70%
Implementazione e miglioramento del programma informatico WATSON: 70%
Ausilio tecnico-giuridico per la creazione di pagina web dedicata alla cooperazione giudiziaria civile e/o penale: 50%
Ricorso al sistema della videoconferenza per la partecipazione a riunioni nazionali e internazionali: 50%
Disseminazione dell'organigramma della Direzione Generale: 100%

 

Direzione generale degli affari interni

Analisi contesto

Contesto esterno

  • Principali eventi occorsi nel 2021 in grado di influenzare negativamente o positivamente la performance 2022;

Nel 2021 l’attuale situazione sanitaria dovuta alla pandemia da Covid-19 ha continuato a condizionare le attività dell’ufficio.
In primo luogo l’esame di avvocato sessione 2020, a seguito dell’emanazione del decreto-legge 13 marzo 2021 n. 31, convertito dalla legge 15 aprile 2021 n. 50, per la sessione 2020 si è svolto con modalità distinte da quelle normalmente in uso, che hanno comportato uno sforzo organizzativo considerevole riguardante il coordinamento tra corti d'appello, nonché l'adeguamento della piattaforma informatica in collaborazione con DGSIA.
Analoghe misure organizzative straordinarie sono state messe in campo per l’organizzazione della sessione di esame 2021, nonché per la sessione 2021 relativa all’esame di abilitazione per il titolo di avvocato cassazionista.
Il concorso notarile, indetto con d.d. 3 dicembre 2019, a causa del Covid è rimasto sospeso fino alla prima metà del 2021.
Altro settore fortemente condizionato dalla pandemia, è stato quello della vigilanza sugli ordini professionali, con particolare riferimento alle procedure elettorali per il rinnovo degli organi scaduti. Il Ministero della giustizia ha adottato un regolamento elettorale per il voto telematico.
Evoluzione della disciplina di riferimento:
Provvedimenti che hanno inciso e incideranno sulle attività della Direzione generale:

  1. decreti-legge n. 31/2021 e 137/2020 relativi alle procedure di esame di avvocato;
  2. assegnazione, con provvedimento del 19 febbraio 2021 (prot. DAG 802.ID), della gestione del capitolo di bilancio 1265 “Fondo per il rimborso delle spese legali agli imputati assolti nel processo penale”;
  3. schema di decreto ministeriale (ancora da adottare) in materia di elenchi “dei professionisti che provvedono alle operazioni di vendita” previsti, nell’ambito delle procedure di espropriazione, dall’articolo 179-ter disp. att. c.p.c.;
  4. gestione dell’“Albo dei soggetti incaricati dall’autorità giudiziaria delle funzioni di gestione e di controllo nelle procedure di cui al codice della crisi e dell’insolvenza”.
  5. competenze derivanti dalla selezione delle domande per la formazione degli elenchi regionali degli esperti indipendenti nella composizione negoziata della crisi d’impresa, disciplina introdotta dal decreto-legge 24 agosto 2021, n. 118 cfr.decreto dirigenziale del 28 settembre 2021;
  6. la mediazione subirà a breve una ulteriore implementazione, considerato il potenziamento previsto per gli istituti di ADR (alternative dispute resolutions) dalla legge 26 novembre 2021, n. 206 recante "Delega al Governo per l'efficienza del processo civile e per la revisione della disciplina degli strumenti di risoluzione alternativa delle controversie e misure urgenti di razionalizzazione dei procedimenti in materia di diritti delle persone e delle famiglie nonché in materia di esecuzione forzata", in attuazione degli obiettivi di cui al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza;
  7. in materia di Class action di cui agli articoli 840-bis e ss. c.p.c. (introdotti dall’articolo 1 della legge 12 aprile 2019, n. 31), dovrà darsi attuazione all’istituzione del nuovo elenco pubblico delle organizzazioni ed associazioni legittimate alla proposizione dell’azione di classe;
  8. L’art. 14 del decreto legislativo 2 febbraio 2021, n. 9, relativo all'attuazione di una cooperazione rafforzata sull'istituzione della Procura europea «EPPO»”, dedicato alla “Comunicazione e iscrizione di notizie di reato di competenza della Procura europea”, ha comportato a cura dell’ufficio, la predisposizione di uno schema di decreto ministeriale riguardante l’istituzione dei registri EPPO, la predisposizione di una circolare illustrativa di tale decreto e la predisposizione di una circolare relativamente alla gestione da parte dei PED delle spese di giustizia.
  9. La Legge 3 maggio 2021, n. 58 all’art 3 bis, ha previsto l’apertura degli uffici del casellario giudiziale in occasione di competizioni elettorali;

Principali stakeholder e attori coinvolti nell’implementazione delle attività di competenza:
Riguardo a tutte le attività che implicano l’utilizzo di strumenti organizzativi informatici l’ufficio è in costante contatto con la DGSIA. Nel settore del recupero crediti è continua e costante la collaborazione con la Corte dei Conti ed Equitalia Giustizia S.p.A.
L’ufficio coopera con Poste Italiane S.p.A. e Vodafone S.p.A. per definire, con un accordo transattivo, posizioni debitorie gravanti sui singoli uffici giudiziari e risalenti agli anni passati.
Nell’ambito del sistema ECRIS (European Criminal Record Information System) il progetto concernente l’indice europeo dei condannati cittadini di Paesi terzi punta a ottenere l’interoperabilità attraverso sistemi di rilevazione di dati biometrici standardizzati tra sistemi diversi di informazione dell’UE. Per cui sarà necessaria una attiva e costante interlocuzione con gli stati membri e con le amministrazioni coinvolte, in particolare il Ministero dell’Interno.

Contesto interno.
Il numero di risorse assegnate attualmente alla direzione appare del tutto inadeguato all’espletamento delle funzioni e dei servizi istituzionalmente facenti capo alla stessa e lo sarà ancor di più in relazione alle nuove competenze.

Modifiche o interventi nell’assetto organizzativo intervenute nel 2021 o attese nel 2022.
Nel corso dell’anno 2021 è proseguito un processo di omogeneizzazione delle prassi precedentemente invalse dovute alla previgente organizzazione interna del Dipartimento per gli affari di giustizia, che vedeva la cura dei settori relativi alla giustizia civile ed alla giustizia penale rispettivamente attribuita a due diverse direzioni generali.

Livello di raggiungimento dei risultati nel 2021 ed eventuali ritardi o criticità.
Gli obiettivi prefissati all’inizio dell’anno 2021 sono stati tutti conseguiti.
Le criticità riscontrate hanno riguardato nei diversi settori:

  1. l’arretrato relativo a pratiche post ispettive che, attraverso la redistribuzione al personale in servizio, si auspica possa essere azzerato entro l’anno 2022.
  2. la carenza di risorse umane e numerose problematiche ai relativi sistemi informatici ha determinato ritardi nelle iscrizioni negli albi o registri gestiti dall’ufficio.

Ricognizione dei principali rischi connessi alle materie di competenza.
Considerati gli imponenti flussi di affari gestiti in entrata e in uscita, il venir meno anche di una sola delle unità operative dedicate agli uffici potrebbe comportare una difficoltà importante nella gestione delle competenze della direzione generale e conseguentemente nella funzionalità dei servizi offerti.

OBIETTIVI

Obiettivo: Supporto alle attività degli uffici giudiziari mediante la risoluzione delle problematiche poste dagli stessi al fine di migliorarne e uniformarne l’attività
Fornire supporto, attraverso la formulazione di risposte ai quesiti o la predisposizione di circolari, agli uffici giudiziari in ordine a problematiche o dubbi interpretativi relativi ai servizi di cancelleria e alle spese di giustizia e, più in generale, la previsione di modelli organizzativi agili che consentano la gestione dei servizi della direzione in modo adeguato alle aspettative dell'utenza di riferimento.
Elemento essenziale dell’intervento dell’ufficio, oltre la chiarezza e completezza della risposta, è la sua tempestività.
Lo sforzo organizzativo già realizzato nel corso del 2021 ha determinato la notevole riduzione dei tempi delle risposte rispetto al passato.
L’obiettivo, quindi, che si prefigge l’ufficio è quello di mantenere anche per l’anno 2022, una tempistica adeguata nelle risposte, unitamente alla qualità del servizio, affinché quantomeno l’80% di esse intervenga, in media, entro quarantacinque giorni dalla formulazione del quesito.
Tempi di realizzazione: il tempo necessario per la risoluzione delle problematiche poste dagli uffici può variare in relazione alla complessità della questione e alla eventuale necessità di interlocuzione con altre articolazioni ministeriali (l’Ufficio di Gabinetto, l’Ufficio legislativo e l’Ispettorato generale).
Elementi di criticità: La situazione emergenziale in atto, che ha portato all’adozione di svariati provvedimenti normativi ed organizzativi in materia di amministrazione della giustizia, avendo creato situazioni dal punto di vista processuale e della gestione dei servizi giustizia del tutto nuove ed eccezionali, ha determinato un considerevole aumento dei quesiti rivolti a questo ufficio.
Inoltre, qualora l'attività dell'ufficio dovesse necessitare di una maggiore digitalizzazione, le scelte organizzative dipenderanno altresì da una efficace interlocuzione con DGSIA.

Indicatori di raggiungimento. (Inserire la denominazione dell’indicatore e la formula di calcolo) e Target atteso
Risposte ai quesiti entro 45 giorni dalla loro formulazione: 80%

Obiettivo: Riduzione dei tempi della durata dei procedimenti relativi alle istruttorie delle domande di grazia
Adozione di un modulo organizzativo interno volto a ridurre i tempi per l'istruttoria relativa ai procedimenti di grazia.
Il continuo monitoraggio, la razionalizzazione del sistema dei solleciti, la valorizzazione delle interlocuzioni con gli uffici giudiziari coinvolti per evitare eccessivi ritardi nell'assolvimento delle risposte, potrà portare ad una gestione più performante delle istruttorie al fine di garantire lo smaltimento delle pendenze accumulate.
La principale criticità è data dal fatto che la tempistica dell’istruttoria è in gran parte dipendente dagli uffici di sorveglianza che, ai sensi dell’art. 681 c.p.p., hanno il compito di esprimere una valutazione previa acquisizione di informazioni presso le strutture penitenziarie, le forze di polizia, nonché del parere del Procuratore generale competente.
Dal punto di vista interno, il recente ricambio di personale dedicato al settore importa un periodo di fisiologica formazione.
Il raggiungimento dell’obiettivo, la cui realizzazione si può verosimilmente attuare nel corso del 2023, presuppone uno step intermedio di una considerevole riduzione dei tempi medi, attuabile attraverso la definizione, nel corso del 2022, dei procedimenti afferenti le domande di grazia presentate prima del 2021, oltre che il contestuale parallelo smaltimento del carico del 2021 nella misura del 50% e dell'anno 2022.

Indicatori di raggiungimento. (Inserire la denominazione dell’indicatore e la formula di calcolo) e Target atteso
Definizione dei procedimenti relative a domande di grazie presentate nel 2020: 100%
Definizione dei procedimenti relative a domande di grazie presentate nel 2021 e 2022: 50%

 

3.2.2 Dipartimento dell’organizzazione giudiziaria, del personale e dei servizi

Analisi contesto

Contesto esterno

Il Dipartimento dell’organizzazione giudiziaria si è mosso, nel corso dell’intero anno 2021, proseguendo nelle azioni di contrasto e di contenimento della diffusione del virus Covid-19, manifestatasi fin da febbraio dell’anno 2020 e che aveva già portato alla predisposizione di efficaci linee di intervento necessarie per fronteggiare la pandemia, con conseguenti apprezzabili riflessi sulle modalità di azione amministrativa tradizionalmente attuate in precedenza.
L’emergenza non solo ha posto il Dipartimento e gli uffici di fronte a nuovi modelli organizzativi del lavoro, smart working e flessibilità oraria in primis, ma ha anche costituito banco di prova per la revisione delle politiche di sicurezza negli uffici e ha continuato a imprimere una spinta decisiva verso politiche di digitalizzazione avanzata.
Interventi attuati nel settore informatico e della digitalizzazione - In particolare, rispetto a quanto realizzato nel 2020, è stata garantita la manutenzione evolutiva di applicativi preesistenti e sono stati sviluppati ex novo sistemi informativi automatizzati per la gestione dell’archivio delle intercettazioni, che include materiale tanto documentale digitale quanto multimediale. Per l’archivio multimediale, in particolare, il personale tecnico della Direzione generale per i sistemi informativi automatizzati continua ad affiancare il personale delle aziende, per realizzare numerosissime sessioni di analisi e test di prova di trasferimento e successiva analisi dei contenuti.
Interventi attuati nel settore dell’edilizia giudiziaria - Spese di funzionamento ed edilizia giudiziaria hanno visto un processo di avanzamento che si è intrecciato con le esigenze del Covid-19. L’ampio ventaglio di strumenti di controllo della temperatura (anche integrati ai sistemi esistenti di regolazione degli accessi e di sicurezza degli uffici giudiziari), già elaborato nel corso del 2020, dalla competente Direzione generale delle risorse materiali e delle tecnologie, si è arricchito con strumenti idonei alla rilevazione del possesso, in forma anonima, del certificato verde (cd. green pass) e alla lettura del QR-code relativo, che – con decorrenza dal 15 ottobre 2021 – costituisce forma di controllo da effettuare nei confronti del personale in servizio presso gli uffici dell’amministrazione, centrali e territoriali. Con riferimento alla tematica da ultimo indicata, con l’entrata in vigore del decreto-legge 21 settembre 2021, in 127 che ha previsto l’obbligo di esibire la certificazione verde per accedere nei luoghi di lavoro, si è compiuta una quantificazione del fabbisogno di smart-phone per la rilevazione manuale del green pass tramite l’app Verifica C19 su tutto il territorio nazionale e si è proceduto, di conseguenza ad una fornitura centralizzata di n. 1.335 SIM-card e relativi smart-phone mediante stipula di ODA in Convenzione Consip Telefonia Mobile 8 (TM8), per una spesa complessiva di € 150.000,00.
Inoltre la ricerca di nuovi spazi, la riqualificazione degli ambienti di lavoro e l’innalzamento delle misure di sicurezza per il regime pandemico si sono accompagnati alla prosecuzione delle azioni per le cittadelle giudiziarie, che assolvono alla funzione di soddisfare l’obiettivo di generare un concreto e visibile miglioramento dei servizi erogati ai cittadini, nonché di potenziare la presenza dello Stato e delle istituzioni democratiche in contesti urbani spesso gravati da condizioni di disagio economico e sociale. La realizzazione di un polo giudiziario è altresì connessa inevitabilmente anche alla rigenerazione urbana, ed è idonea a produrre ricadute favorevoli in termini di valorizzazione di intere aree cittadine. I progetti prevedono, infatti, anche l’aggiornamento dei piani del traffico urbano, potenziamento del trasporto pubblico e implementazione dei sistemi di mobilità ecologica e sostenibile.
Organizzazione del lavoro e sinergia tra le diverse articolazioni del Dipartimento - L’anno 2021 è stato caratterizzato oltre che dalla prosecuzione delle azioni volte a fronteggiare lo stato di emergenza per la pandemia da Covid-19, dall’impegno che il Dipartimento dell’organizzazione giudiziaria, del personale e dei servizi ha profuso per consolidare, incrementare e delineare compiutamente i progetti che, accompagnando il piano di riforme, hanno rappresentato la base del Piano Nazionale di Ripresa e di Resilienza per il Ministero della giustizia.
Per quanto riguarda i passi compiuti nel corso dell’anno, in prima battuta è stato costituito un gruppo di lavoro (provvedimento prot. DOG n. 926 del 26 gennaio 2021) che ha coinvolto tutte le Direzioni generali del Dipartimento ed è stato strutturato in sottogruppi tematici per seguire gli sviluppi delle progettualità proposte, all’interno del più ampio progetto di riforma della giustizia.
Si è quindi proceduto alla definizione dei progetti con la declinazione dei target e delle milestones, che sono stati oggetto di serrata “trattativa” durante le interlocuzioni avute con la Commissione Europea, con il supporto della Direzione Generale per il coordinamento delle politiche di coesione. Dopo l’invio alle Camere da parte del Consiglio dei Ministri, il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), che ha raccolto nel suo ambito anche le linee progettuali proposte ed elaborate dal Dipartimento dell’organizzazione giudiziaria, è stato presentato alla Commissione il 30 aprile 2021, ed è stato approvato il 22 giugno scorso.
Le menzionate linee progettuali sono, nel dettaglio, le seguenti:

  • M1C1 - Investire nel capitale umano per rafforzare l’«ufficio per il processo» e superare le disparità tra gli uffici giudiziari, migliorarne la performance sia in primo che in secondo grado e accompagnare – completandolo - il processo di transizione digitale del sistema giudiziario - Costo € 2.282.561.519,00.
  • M1C1 - Investire nella trasformazione digitale, attraverso la digitalizzazione dei fascicoli e l’adozione di strumenti avanzati di analisi dati, rispettivamente - Costo € 83.476.440,91 - Costo € 50.000.000,00.
  • M2C3 - Riqualificare il patrimonio immobiliare dell’amministrazione giudiziaria - Costo € 411.739.000,00.

L’importo totale degli investimenti previsti nei progetti ministeriali – coincidenti con quelli del Dipartimento – è, dunque, pari ad € 2.827.776.959,91.
L’impegno profuso per la stesura dei progetti e per ottenerne l’approvazione è stato caratterizzato dall’obiettivo di inserimento dei programmi predetti, in una logica di complementarità, nel quadro di investimenti finanziati con risorse nazionali e già in corso di avanzata realizzazione. Il PNRR ha inoltre posto a carico dell’Amministrazione un obbligo di monitoraggio periodico dell’andamento dei principali indicatori di funzionamento della giustizia e della funzionalità degli istituti introdotti ai fini di semplificazione ed efficientamento del processo civile e penale.

Contesto interno:

Il decreto-legge 6 novembre 2021, n. 152 convertito, con modificazioni, dalla legge 29 dicembre 2021, n. 233 “Disposizioni urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e per la prevenzione delle infiltrazioni mafiose”, ha introdotto all’art. 35, comma 2, specifiche previsioni “al fine di incrementare il livello di efficacia ed efficienza dell’azione del Ministero della giustizia a livello di singolo ufficio giudiziario nell’attuazione del processo di riforma e di innovazione tecnologica dei servizi, nonché al fine di garantire un monitoraggio effettivo dei servizi connessi all’amministrazione della giustizia attraverso una gestione più efficace di tutti gli elementi conoscitivi di natura statistica”. In particolare, l’art. 35, comma 3, del citato decreto-legge prevede “3. Per l’attuazione delle disposizioni di cui al comma 2 con decorrenza non anteriore al 1° marzo 2022, nell’ambito dell’amministrazione giudiziaria è istituito un posto di Capo dipartimento, un posto di vice Capo dipartimento e un posto di funzione per l’Ufficio del Capo dipartimento ed è resa stabile la struttura dirigenziale di livello generale per il coordinamento delle politiche di coesione di cui all’articolo 16, comma 12, del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 15 giugno 2015, n. 84, inclusi i due uffici dirigenziali di livello non generale.
Conseguentemente, la dotazione organica del personale dirigenziale dell’amministrazione giudiziaria è incrementata di tre posizioni di livello generale e di tre posizioni di livello non generale”.
Nel nuovo Dipartimento, dei servizi per la transizione digitale della giustizia, l’analisi statistica e le politiche di coesione sono confluitele Direzioni generali della statistica ed analisi organizzativa e dei sistemi informativi automatizzati, attualmente facenti parte del Dipartimento dell’Organizzazione giudiziaria del personale e dei servizi, e la Direzione generale per il coordinamento delle politiche di coesione, istituita in virtù della ricordata previsione dell’art. 16, comma 2, del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 15 giugno 2015, n. 84.
Il Dipartimento di nuova istituzione, avrà compiti di “gestione dei processi e delle risorse connessi alle tecnologie dell’informazione, della comunicazione e della innovazione; gestione della raccolta, organizzazione e analisi dei dati relativi a tutti i servizi connessi all’amministrazione della giustizia; attuazione delle procedure di raccolta dei dati e della relativa elaborazione statistica secondo criteri di completezza, affidabilità, trasparenza e pubblicità; monitoraggio dell’efficienza del servizio giustizia con particolare riferimento alle nuove iscrizioni, alle pendenze e ai tempi di definizione dei procedimenti negli uffici giudiziari; coordinamento della programmazione delle attività della politica regionale, nazionale e comunitaria e di coesione”. (comma 2, lett. a) punto 3 del decreto-legge 6 novembre 2021, n. 152 convertito, con modificazioni, dalla legge 29 dicembre 2021, n. 233)
All’interno della Direzione generale delle risorse materiali e delle tecnologie si è provveduto alla definizione della procedura di interpello per la copertura della posizione dirigenziale di II fascia dell’Ufficio III Gare e formazione dei contratti. Avviata in data 25 febbraio 2021, la procedura di interpello si è conclusa con il conferimento dell’incarico a far data dal 15 novembre 2021. L’Ufficio III ha il compito di curare, in particolare, la gestione di tutte le procedure di gara per l’acquisizione di beni mobili, immobili e dei servizi, secondo il piano generale dei fabbisogni, per l’amministrazione centrale e per gli Uffici giudiziari nazionali e stipula dei relativi contratti. La Direzione generale per la gestione e la manutenzione degli edifici giudiziari di Napoli (già “Ufficio Speciale”), per effetto di quanto disposto dall’art. 6 del decreto legislativo 25 luglio 2006, n. 240 come novellato dall’art. 1, comma 435 della legge 27 dicembre 2019, n. 160, sarà sostituita da nuove strutture di decentramento amministrativo, denominate Uffici periferici dell’organizzazione giudiziaria. Tuttavia, non essendosi ancora perfezionato l’iter di adozione dei provvedimenti attuativi del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 30 ottobre 2020, n. 175 volti a disciplinare il funzionamento dei nuovi uffici periferici dell’organizzazione giudiziaria, la disciplina, in via transitoria, prevede che la Direzione suddetta resterà operante fino alla data di entrata in funzione del nuovo ufficio periferico alla luce delle esigenze sottese al principio di continuità dell’azione amministrativa di cui all’art. 97 Cost., principio che è strettamente correlato a quello del buon andamento della medesima e che presuppone l’operatività dell’organo, la inesauribilità del potere e la stabilità degli effetti. Ai predetti Uffici periferici, di livello dirigenziale non generale, sono stati attribuiti compiti e funzioni riguardanti la gestione delle risorse materiali, dei beni e dei servizi, nonché il coordinamento degli interventi in materia di edilizia giudiziaria nell’ambito dei distretti di Corte d’appello. Per la stessa circostanza del mancato perfezionamento dell’iter di adozione dei provvedimenti attuativi del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 30 ottobre 2020, n. 175 sopra menzionata, la Direzione generale delle risorse materiali e delle tecnologie, unitamente alla Direzione generale per la gestione e la manutenzione degli edifici giudiziari di Napoli, continuano ad operare come unica struttura di riferimento per quanto attiene ai “Servizi trasversali (gestioni beni mobili e immobili, delle risorse materiali, dei beni e dei servizi dell'amministrazione giudiziaria, etc.)”. Passando all’amministrazione periferica, che comprende gli Uffici Giudiziari con competenza nazionale o distrettuale, nel corso dell’anno è proseguita l’attività di monitoraggio sullo stato di funzionalità e sulle capacità operative degli Uffici del giudice di pace mantenuti con oneri a carico degli enti locali, anche attraverso lo svolgimento di indagini mirate e l’esame e la valutazione delle relazioni dei referenti circondariali e distrettuali.

 

Direzione generale dei magistrati

OBIETTIVI

Obiettivo 1. Politiche assunzionali del personale di magistratura: continuità operativa e modernizzazione della procedura
Descrizione dell’obiettivo - La Direzione Generale Magistrati, nell’assicurare la continuità dell’attività di reclutamento del personale di magistratura, a sostegno della giurisdizione, intende innalzare i livelli qualitativi e quantitativi della selezione, prestando sempre maggiore attenzione all’analisi di impatto dell’attuale sistema assunzionale. In particolare, attraverso la consultazione informatizzata dei codici, delle leggi e dei decreti dello Stato si intende garantire ai candidati il fondamentale diritto costituzionalmente presidiato di accedere al concorso in reali condizioni di uguaglianza e parità. In tale prospettiva si contemperano, inoltre, le esigenze di trasparenza ed efficienza della procedura con le doverose misure di contenimento imposte dalla pandemia.
Allo scopo di fronteggiare le attuali scoperture di organico, è stato indetto il concorso a 500 posti di magistrato ordinario, con D.M. 1 dicembre 2021, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 98 del 10 dicembre 2021. Tale innovativa procedura si è connotata per l’inedito invio telematico delle domande di partecipazione con identificazione dei candidati mediante SPID e per il versamento del contributo con l’utilizzo della piattaforma PagoPA. Per lo svolgimento delle prove scritte è intenzione dell’Amministrazione replicare la modalità decentrata delle sedi di concorso, così da ridurre gli spostamenti sul territorio dei candidati e limitare la concentrazione di persone presso i siti concorsuali. L’obiettivo specifico concerne l’analisi tecnica e commerciale propedeutica alla individuazione dei siti idonei a ospitare lo svolgimento delle prove, il tempestivo espletamento della procedura assunzionale, nonché la digitalizzazione di alcune fasi concorsuali a vantaggio anche della sicurezza sanitaria dei candidati, della Commissione e del personale addetto alla vigilanza. Si prevede che l’espletamento delle prove scritte della procedura concorsuale ora richiamata avvenga simultaneamente presso più sedi, con modalità telematiche, entro il primo semestre del 2022. In particolare, l’Amministrazione intende realizzare le innovative modalità operative e tecniche conformi alle recenti indicazioni offerte dal legislatore, riguardanti la possibilità per i candidati di consultare i testi normativi in modalità informatica, quale possibile alternativa alla consultazione dei testi cartacei, come espressamente previsto dall’art. 26-bis, del decreto-legge 24 agosto 2021, convertito con modificazioni dalla legge 21 ottobre 2021, n. 147, recante Misure urgenti in materia di concorso per il reclutamento di magistrati ordinari.
Detta soluzione operativa, del tutto funzionale al raggiungimento degli obiettivi in materia di politiche assunzionali, da un lato consente di eliminare la complessa fase di preventiva consegna dei testi cartacei da parte dei concorrenti alla commissione esaminatrice e da questa posti a loro disposizione previa verifica e dall’altro realizza condizioni di piena parità di accesso tra i candidati, anche per quanto riguarda la consultazione dei codici e delle leggi speciali nel corso di svolgimento delle prove scritte.
Al fine di individuare le concrete modalità operative e tecniche con le quali rendere possibile la richiamata consultazione telematica dei testi normativi, è stato istituito un apposito tavolo tecnico tra la Direzione generale dei magistrati e la Direzione generale dei Sistemi informativi.
Gli esiti del gruppo di lavoro sono attesi nel mese di gennaio 2022, così da consentire l’eventuale inserimento della relativa determinazione operativa nel diario delle prove scritte del concorso indetto con D.M. 1 dicembre 2021, che sarà pubblicato nella gazzetta Ufficiale del 25 marzo 2022.
Ferme le considerazioni ora svolte, che definiscono il descritto obiettivo specifico relativo alle politiche assunzionali del personale di magistratura, si osserva che, seppure allo stato ancora embrionale, è allo studio anche la fattibilità tecnica dell’utilizzo di personal computer per la stesura e la successiva consegna degli elaborati scritti

Indicatori di raggiungimento e Target atteso
Riunioni tecniche, sopralluoghi e analisi di impatto funzionali all’individuazione dei siti ove svolgere le prove scritte del concorso indetto con D.M. 1 dicembre 2021: 5
Riunioni del tavolo tecnico propedeutiche alla realizzazione del sistema informatico di consultazione dei testi normativi durante l’espletamento delle richiamate prove scritte: 3
Predisposizione e sottoscrizione degli accordi contrattuali con soggetti estranei all’Amministrazione per l’espletamento delle prove concorsuali: 5

Obiettivo 2. Realizzazione del nuovo sistema applicativo per la gestione delle pratiche di disciplina
Descrizione dell’obiettivo - Giova premettere che, in relazione alla materia disciplinare, rientrano tra le funzioni della Direzione Generale dei Magistrati le valutazioni e le proposte circa l’eventuale esercizio dell’azione da parte della Sig.ra Ministra della Giustizia.
In tale contesto interno, la Direzione interagisce fisiologicamente con il Gabinetto della Sig.ra Ministra e con l’Ispettorato Generale. La Direzione è tenuta inoltre ad interagire anche in un contesto esterno al Ministero, rappresentato dagli attori istituzionali titolari di competenze disciplinari: il Procuratore Generale della Repubblica presso la Suprema Corte di Cassazione e la Sezione Disciplinare del Consiglio Superiore della Magistratura. In entrambi i contesti ed in tutte le varie fasi del procedimento occorre assicurare un compiuto coordinamento ed una costante interazione operativa tra i vari attori istituzionali interessati. L’applicazione informatica (“Re.Di.Co”), utilizzata per la gestione del richiamato settore disciplinare, è risalente al 1997 e, pertanto, non consente il costante monitoraggio delle diverse fasi che connotano ciascun procedimento, in corso di trattazione presso la DG, né permette di acquisire complete ed esaurienti rilevazioni statistiche, relative ai flussi di lavoro. Al fine di sopperire alle sopraggiunte necessità operative, secondo la logica digitale nella gestione delle informazioni, già nel corso del 2021 si è avviata la progettazione di un nuovo sistema gestionale informatico, interpellabile con riguardo a tutte le fasi procedimentali (iscrizione e creazione del fascicolo disciplinare, eventuale adozione di misure cautelari, definizione del procedimento con proposta di archiviazione ovvero di promuovimento dell’azione disciplinare) fino all’adozione del provvedimento giurisdizionale che conclude il procedimento. Attraverso detto innovativo programma informatico la Direzione potrà effettuare un costante monitoraggio di ogni fase della procedura, interloquire proficuamente con i richiamati attori istituzionali, e mettere tempestivamente in esecuzione tutti i provvedimenti giurisdizionali adottati in tema di disciplina. Tale obiettivo, di carattere strategico e trasversale, si pone in termini di continuità con l’obiettivo già individuato nell’anno precedente, mirando a completare le due ultime complesse fasi della progettazione e della esecuzione del sistema informatico. Nel 2021 il gruppo di lavoro informatico, istituito presso la Direzione Generale Magistrati - composto da personale magistratuale ed amministrativo - ha effettuato le interlocuzioni prodromiche all’aggiornamento del richiamato sistema “Re.Di.Co”.
Nel secondo semestre del 2021, all’esito dell’attività di ricognizione svolta dal richiamato gruppo interno, è stato istituito un apposito tavolo tecnico interdirezionale composto da personale della Direzione Magistrati e della Direzione generale dei Sistemi Informativi, che ha individuato i requisiti del workflow. Allo stato si è in attesa della scrittura del nuovo programma informatico, da parte di una società esterna incaricata, rispondente alle esigenze funzionali e di sicurezza risultanti dal citato tavolo interdirezionale. Il presente obiettivo di performance, che concerne la realizzazione del nuovo sistema applicativo per la gestione delle pratiche di disciplina, coinvolgendo anche soggetti esterni, si articola necessariamente in più fasi tra loro interconnesse e in consequenziali diversi segmenti temporali: messa in produzione del sistema da parte della società esterna entro il primo semestre del 2022; successivo e tempestivo espletamento delle operazioni di collaudo da parte dell’Amministrazione; piena operatività del sistema applicativo entro il secondo semestre del 2022. La messa in esercizio del nuovo sistema gestionale consentirà alla Direzione, nell’espletamento della specifica attività svolta nell’ambito del sistema giurisdizionale disciplinare, di garantire sempre maggiore efficienza e tempestività.
Inoltre, tale sistema applicativo, implementando la gestione del flusso dei dati di ogni procedimento, costituirà anche uno strumento flessibile e fruibile dal personale, compreso quello che opera in modalità di lavoro agile.

Indicatori di raggiungimento e Target atteso
Riunioni operative del tavolo tecnico interdirezionale funzionale alla scrittura del nuovo programma e informatico, da parte di una società esterna incaricata: 3
Attività di aggiornamento e formazione in favore del personale addetto all’utilizzo del nuovo sistema applicativo: 2

 

Direzione generale del personale e della formazione

OBIETTIVI

Obiettivo 1. Assunzione di unità di personale con procedura ordinaria e semplificata.
Descrizione dell’obiettivo - Nell’anno 2022 in attuazione del PNRR- azione Capitale Umano e nel rispetto del Piano assunzionale ordinario, la direzione si pone come obiettivo l’assunzione di oltre 11.000 unità di personale di cui 357 di area seconda, a completamento delle procedure di assunzione dei 616 operatori a tempo determinato e dei 109 conducenti, e le restanti di area terza e seconda (nell’ambito delle procedure PNRR per 8.171 addetti UPP e per 5.410 unità con altre qualifiche tecniche e amministrative e della procedura ordinaria per 2242 funzionari giudiziari).
Le procedure di assunzione prevedono sette fasi: 1) approvazione della graduatoria di merito e dei vincitori; 2) istruttoria in relazione ai requisiti di moralità; 3) scelta sede da parte dei vincitori; 4) emissione del provvedimento di assunzione; 5) stesura e sottoscrizione dei contratti di lavoro individuale; 6) immissione in possesso; 7) gestione documentale del fascicolo personale in relazione alla fase di assunzione. L’assunzione degli 8.171 addetti all’UPP è già calendarizzata a far data dal 14 febbraio 2022 per la Corte di Cassazione e dal 21 febbraio 2022 per gli Uffici di merito (salva la necessità di ulteriori scorrimenti per posti non coperti), considerato che, stante il numero delle unità e in considerazione delle esigenze organizzative e logistiche rappresentate dagli Uffici giudiziari a cui gli addetti all’UPP sono assegnati, la stessa dovrà avvenire secondo un calendario condiviso con gli Uffici. L’assunzione dei 2242 funzionari giudiziari è programmata entro il 30 giugno 2022. L’assunzione delle 357 unità di area seconda è programmata entro il 30 luglio 2022. La tempistica come rappresentata tiene conto delle criticità determinate dai tempi di processo di competenza di altri soggetti attori della procedura (Formez/Ripam, Commissioni di esame distrettuali e non). Fondamentale per assicurare in tempi ragionevolmente brevi la definizione della procedura di assunzione, compresa la fase di immissione in possesso e gestione del rapporto giuridico economico del neoassunto, è la collaborazione con la DGSIA per gli aspetti relativi alla cura delle piattaforme informatiche in uso, con la DG BILANCIO per ciò che attiene alla gestione dei fondi in bilancio o da turn-over e con l’UCB per ciò che attiene al visto dei contratti di lavoro individuali e alla gestione delle partite stipendiali. La realizzazione dell’obiettivo assunzionale ha come Stakeholder e beneficiari gli Uffici Giudiziari, mentre i beneficiari esterni sono gli utenti degli stessi Uffici i quali vedranno un beneficio in termini di efficacia ed efficienza dei servizi resi.

Indicatori di raggiungimento e Target atteso
Numero di unità assunte al netto delle rinunce e mancati possessi (11.131)/Numero delle unità da assumere (15.902) x 100: ≥70%


Obiettivo 2. Formazione del personale amministrativo di ruolo e a tempo determinato
Descrizione dell’obiettivo - La Direzione generale del personale e della formazione assicura la formazione di tutto il personale amministrativo di ruolo in servizio presso l’amministrazione centrale e presso le articolazioni territoriali, relativamente agli ambiti tematici della giurisdizione civile e penale, nonché degli applicativi in uso in ambito civile, penale ed amministrativo.
Parallelamente la Direzione assicura la formazione di ingresso del personale di nuova assunzione, con rapporto di lavoro a tempo determinato ed indeterminato e secondo la specificità del profilo e dei relativi contenuti professionali. Particolare impegno sarà costituito, nell’anno 2022, dalla formazione del personale assunto nell’ambito del Piano Nazionale di ripresa e resilienza, in particolare riferito alla linea di investimento Capitale Umano. A tale scopo sono pianificati interventi formativi di ingresso in occasione dell’assegnazione delle risorse agli Uffici giudiziari secondo la distribuzione stabilita dai Decreti Ministeriali del 26 luglio 2021 e del 28 settembre 2021, cui farà seguito la formazione continua, nel corso del rapporto di lavoro a tempo determinato, focalizzata sui contenuti, ambiti e tematiche di maggiore specificità ed in esito alla rilevazione dei fabbisogni ed esigenze conseguenti le destinazioni professionali e l’effettivo utilizzo delle risorse. Tenuto conto delle metodologie formative da adottare, anche in considerazione del particolare regime di flessibilità nella gestione delle risorse, occorre prevedere e privilegiare le metodologie della formazione a distanza, in modalità sincrona ed asincrona, senza esclusione di iniziative in presenza, seppur con la dovuta attenzione all’evolversi della situazione epidemiologica. Nella prima fase di avvio si pianifica di procedere all’affidamento della fornitura di un servizio di costruzione di oggetti formativi nella forma di videolezioni su contenuti definiti da questa Amministrazione, e con relatori interni, per la fruizione a distanza su piattaforma dedicata e personalizzata per le esigenze dell’Amministrazione al fine di assicurare nell’anno 2022 iniziali 60 ore di formazione asincrona a beneficio delle risorse di nuova assunzione negli uffici giudiziari in esito ai concorsi pubblici, per titoli ed esami per il reclutamento a tempo determinato di 8.250 unità di personale non dirigenziale dell’area funzionale terza, fascia economica F1, con il profilo di Addetto all’Ufficio per il processo.
Inoltre considerato l’elevato numero di personale da formare, del carattere straordinario dell’attività formativa da intraprendere e dei tempi ridotti da rispettare rispetto la durata contrattuale del rapporto di lavoro, si è ritiene necessario pianificare ulteriori procedure di acquisizione su Mercato elettronico di percorsi ed oggetti formativi per la fruizione a distanza, ed in modalità asincrona, su tematiche attinenti i diversificati profili professionali contemplati dal D.L. 80/2021, straordinari e funzionali agli obiettivi e finalità del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Ulteriori iniziative formative saranno realizzate in collaborazione, e nell’ambito di apposite Convenzioni, con la Scuola Superiore della Magistratura e la Scuola Nazionale dell’Amministrazione, su tematiche rispettivamente di carattere prettamente giudiziarie, legate alle attività decisorie dei magistrati (così da garantire il più assoluto rispetto per l’autonomia, anche sotto tale peculiare ambito scientifico, dell’attività giurisdizionale), e di carattere organizzativo-manageriali.

Indicatori di raggiungimento e Target atteso
Numero unità di personale a tempo indeterminato e di ruolo avviato a formazione: >1.000
Numero di unità di personale a tempo determinato avviato a formazione: >5.000

 

Direzione generale di statistica e analisi organizzativa

OBIETTIVI

Obiettivo 1. Garantire il supporto metodologico, statistico e di analisi per l’attuazione della linea “Investimento in capitale umano per rafforzare l’Ufficio per il processo”, prevista dal PNRR
Descrizione dell’obiettivo - La Direzione intende assicurare un adeguato supporto metodologico, statistico e di analisi all’attuazione della linea “Investimento in capitale umano per rafforzare l’Ufficio per il processo. Nel 2022 l’attività sarà primariamente rivolta alla realizzazione delle attività connesse con la milestone del “continuo monitoraggio” richiesta dalla Commissione, in particolare:

  1. la valutazione dell’andamento di ciascun ufficio per le finalità PNRR, anche attraverso l’aggiornamento periodico del kit statistico;
  2. l’organizzazione di iniziative di formazione del personale che sarà addetto al monitoraggio dell’andamento dei flussi statistici e organizzativi;
  3. l’interlocuzione con lo stesso personale ai fini della lettura congiunta dei dati e della individuazione di criteri di identificazione e eliminazione delle false pendenze, etc...

Indicatori di raggiungimento e Target atteso
Aggiornamento kit statistico: Aggiornamento e rilascio semestrale del kit statistico
Formazione: Una o più iniziative di formazione via Teams


Obiettivo 2. Garantire il supporto metodologico, statistico e di analisi per il Monitoraggio della milestone “Entry in to force of delegated acts for the civil and criminal justice reforms and of the insolvency reform", prevista dal PNRR.
Descrizione dell’obiettivo - La milestone “Entry in to force of delegated acts for the civil and criminal justice reforms and of the insolvency reform" impegna l’Italia ad attivare un monitoraggio statistico volto a verificare il raggiungimento degli obiettivi di accelerazione e semplificazione del procedimento penale, la funzionalità dei nuovi istituti introdotti e l'effettività della tutela penale con riguardo, in particolare, ai reati contro la PA. In questa prospettiva la Direzione reputa essenziale e prioritaria una riorganizzazione del sistema di rilevazione dei dati concernenti la giustizia penale e intende promuovere ogni azione utile allo scopo. Diversi sono tuttavia i fattori di rischio: difficoltà di natura tecnica, normativa e attuativa; coinvolgimento di più articolazioni organizzative del Ministero. Contemporaneamente, operando con le modalità tradizionali e nei limiti da queste consentiti, la Direzione intende attivare alcune rilevazioni che rivestono specifica rilevanza ai fini del monitoraggio della milestone.

Indicatori di raggiungimento e Target atteso
Monitoraggio dei reati contro la PA: Produzione di un approfondimento
Monitoraggio dei tempi di attraversamento dei fascicoli dal primo al secondo grado: Produzione di un approfondimento

 

Direzione generale delle risorse materiali e delle tecnologie

OBIETTIVI

Obiettivo 1. Progetti per analisi rivolta all’individuazione della vulnerabilità sismica degli immobili di proprietà comunale, sede di uffici giudiziari.
Descrizione dell’obiettivo - In ottemperanza a quanto previsto dall’O.P.C.M. n. 3274 del 20 marzo 2003, la Direzione Generale si pone l’obiettivo di organizzare una corposa campagna di audit conoscitiva atta a definire compiutamente lo stato di sicurezza degli immobili sedi di uffici giudiziari sul territorio nazionale con riferimento alla vulnerabilità sismica degli edifici.
La predetta ordinanza obbliga infatti di procedere a verifica sia degli edifici di interesse strategico e delle opere infrastrutturali la cui funzionalità durante gli eventi sismici assume rilievo fondamentale per le finalità di protezione civile, sia degli edifici e delle opere infrastrutturali che possono assumere rilevanza in relazione alle conseguenze di un eventuale collasso. Appare pertanto fondamentale e soprattutto ormai non più procrastinabile l’avvio di una campagna di indagini che fornisca un quadro rappresentativo dello “stato di salute” degli edifici in uso agli Uffici Giudiziari sotto il profilo delle azioni sismiche, in esito alla quale sarà poi possibile pianificare gli interventi volti ad incrementare, laddove necessario, il grado di sicurezza degli stessi. Considerata la medesima campagna di analisi di vulnerabilità sismica che l’Agenzia del Demanio sta conducendo sugli immobili demaniali di propria competenza, la scrivente Direzione Generale si propone di attivare in parallelo le attività sugli immobili di proprietà comunale, sede di uffici giudiziari, operando prioritariamente su quelli collocati in zone ad elevato rischio sismico e con sede ricadente nel “cratere del terremoto”. Con decreto del Ministro della Giustizia del 27 ottobre 2021 è stata disposta l’assegnazione della somma di € 1.502.483,00 sul capitolo 7200 PG 5 “Fondo progetti – Finalizzati alle spese per l’acquisto e l’installazione di opere prefabbricate ecc.” (rif. Nota m_dg.GAB.04/11/2021.0038613.U). Entro il 31 dicembre 2022 questa Direzione impegnerà fondi per almeno l’80% della somma stanziata (corrispondente a circa € 1.200.000,00) la somma stanziata per la stipula, da parte della Direzione Generale o del singolo ufficio interessato, di un contratto con un professionista individuato in base ad una determina ad hoc, adottata dalla Direzione per l’affidamento delle seguenti prestazioni:

  1. verifica della vulnerabilità sismica che dovrà contenere:
    • descrizione dello stato dell’edificio
    • classe di rischio sismico
    • indicazione preliminare alla progettazione del tipo di interventi necessari per conseguire l’adeguamento o il miglioramento sismico dell’edificio;
    • stima costo dei suddetti interventi;
  2. progettazione esecutiva degli interventi necessari per realizzare l’adeguamento o il miglioramento sismico dell’edificio e quindi:
    • relazione generale e specialistica, elaborati grafici, calcoli esecutivi
    • particolari costruttivi e decorativi
    • computo metrico estimativo, quadro economico, elenco prezzi ed eventuale analisi, quadro dell’incidenza percentuale della quantità di manodopera;
    • schema di contratto, capitolato speciale d’appalto, cronoprogramma
    • piano di sicurezza e coordinamento.

Le operazioni sopra descritte riguarderanno solo una quota parte dei 473 immobili comunali in uso agli Uffici Giudiziari interessati da tale attività. Per il 2023 le operazioni potranno svilupparsi da una parte si procederà con l’esecuzione dei lavori individuati sulla base degli esiti di cui ai punti 1 e 2 (si veda punto 3), dall’altra vi sarà il proseguo delle attività di audit e progettazione su ulteriore quota parte degli immobili.

  1. esecuzione dei lavori e quindi:
    • direzione lavori, assistenza al collaudo, prove di accettazione
    • liquidazione, rendicontazione e liquidazione tecnico-contabile
    • contabilità dei lavori
    • certificato di regolare esecuzione
    • coordinamento della sicurezza in esecuzione.

Il rispetto dei tempi ed il buon esito delle operazioni risulterà in parte condizionato da stakeholders esterni quali enti comunali, belle arti, organi regionali quali il genio civile per l’ottenimento di pareri, conferenze di servizi e nulla osta.
I beneficiari interni ed esterni dei risultati ottenuti dal conseguimento dell’obiettivo sono individuati nell’intero bacino d’utenza, costituito sia da chi eroga i servizi giustizia sia da chi ne fruisce. Conoscere lo stato di salute degli immobili in uso consentirà di poter svolgere interventi mirati atti ad implementarne la sicurezza di luoghi che normalmente presentano densità di affollamento medio-alte e che pertanto potrebbero avere conseguenze rilevanti a seguito di eventi sismici.

Indicatori di raggiungimento e Target atteso
Numero edifici di proprietà comunale, sede di uffici giudiziari, per i quali si riuscirà a stipulare il contratto con un professionista per l’elaborazione di un progetto relativo all’analisi della vulnerabilità sismica /numero totale edifici di proprietà comunale sede di uffici giudiziari: 30/473


Obiettivo 2. Ampliamento della spesa autonoma e centralizzazione di specifiche tipologie di spesa
Descrizione dell’obiettivo - Al fine di razionalizzare e semplificare le procedure amministrative di autorizzazione alla spesa e di esecuzione degli affidamenti, nel perseguimento di una maggiore efficacia e speditezza dell’azione amministrativa, questa Direzione Generale avvierà una mirata analisi dei processi di lavoro, per l’individuazione di specifiche aree di miglioramento e ottimizzazione, a cui applicare possibili correttivi finalizzati alla eliminazione delle ridondanze gestionali e all’accorpamento delle diverse procedure, in modo da ridurre anche il flusso di comunicazioni dal Ministero della Giustizia verso gli Uffici Giudiziari.
Tale attività consentirà a questi ultimi di poter contare su una maggiore autonomia gestionale, che permetterà loro di perfezionare le strategie di gestione della spesa con riguardo ad un più ampio ventaglio di capitoli e a questa Direzione generale di avviare specifiche attività di controllo qualitativo della spesa, indispensabili per il perseguimento degli obiettivi di efficienza ed economicità dell’azione amministrativa.
In particolare, sebbene il presente obiettivo abbia carattere strategico e la compiuta attuazione sia ipotizzabile su un orizzonte temporale almeno biennale, nel corso del 2022 questa Direzione generale:

  1. avvierà una ricognizione delle procedure di autorizzazione alla spesa decentrata;
  2. verificherà la possibilità di raggruppare le procedure in categorie omogenee per tipologia ed importo, identificando i cluster maggiormente significativi su cui applicare eventuali correttivi procedurali,
  3. valuterà per quali capitoli e per quali tipologie merceologiche è opportuno assegnare a inizio anno al Funzionario delegato un plafond (il cui ammontare sarà definito a seguito degli approfondimenti), al quale attingere affinché ogni Ufficio Giudiziario possa effettuare autonomamente gli acquisti;
  4. individuerà le categorie di beni e servizi per i quali è opportuno:
    • stipulare accordi-quadro a livello centrale, in modo da consentire agli Uffici Giudiziari di ordinare le relative forniture/ prestazioni direttamente all’operatore economico aggiudicatario,
    • procedere alla centralizzazione dell’acquisto.

Tali attività, oltre ad una generale riduzione dei tempi di perfezionamento degli iter di spesa, potrebbe ragionevolmente comportare una sensibile riduzione delle autorizzazioni di spesa rilasciate da questa Direzione generale (spesso per importi di particolare esiguità), stimabile – per il primo anno – in circa il 20% del totale (calcolato sull’anno 2021).
Sebbene nelle more del completamento della ricognizione, di cui al punto a. che precede, non sia agevole definire degli obiettivi intermedi, è comunque possibile delineare le seguenti fasi:

  • ricognizione delle procedure espletate dagli Uffici di questa Direzione generale;
  • analisi quantitativa / qualitativa degli acquisti di beni, servizi e lavori;
  • definizione del plafond di spesa degli Uffici giudiziari sui diversi capitoli;
  • standardizzazione delle procedure decentrate di acquisto;
  • individuazione dei beni e servizi su cui intervenire con contratti centralizzati (ex: accordi quadro);
  • potenziamento di procedure di controllo quantitativo / qualitativo della spesa.

Il raggiungimento dei risultati attesi andranno a beneficio sia delle articolazioni interne a questa Direzione generale che degli Uffici giudiziari coinvolti nei processi amministrativi di spesa, con particolare riferimento alle attività svolte dai Funzionari delegati.

Indicatori di raggiungimento e Target atteso
Rapporto quantitativo delle determinazioni di autorizzazione di spesa della DG 2022/2021: -20%
Nr. di piani gestionali / capitoli da assoggettare a plafond di spesa: 5

Direzione generale del bilancio e della contabilità

OBIETTIVI

Obiettivo 1. Armonizzazione delle operazioni di registrazione contabile nell’ambito dell’amministrazione giudiziaria ai fini della corretta rappresentazione del budget dello Stato
Descrizione dell’obiettivo - La gestione amministrativo-contabile delle amministrazioni dello Stato è attualmente interessata da rilevanti innovazioni connesse all’introduzione del nuovo applicativo INIT che comporta, oltre all’integrazione di diversi applicativi in uso alla Ragioneria generale dello Stato e alle singole amministrazioni, la sostituzione del precedente applicativo SICOGE. Tale passaggio viene attuato attraverso tre fasi, corrispondenti al rilascio di altrettanti moduli gestionali. A seguito del primo rilascio dell’applicativo INIT, concernente la contabilità economico-patrimoniale e la contabilità economica analitica per centri di costo, dal 15 aprile 2021 il nuovo sistema è entrato in esercizio e ha assorbito le funzionalità del sistema Conteco (contabilità economica) e, in parte, del modulo economico-patrimoniale del sistema Sicoge.
Di conseguenza, il rendiconto economico, che fino ad oggi era predisposto manualmente dall’amministrazione centrale, sarà automaticamente predisposto dal suddetto applicativo sulla base delle operazioni che, per ogni atto di gestione, verranno registrate nel corso dell’esercizio finanziario da tutti gli operatori dell’amministrazione giudiziaria sull’intero territorio nazionale. Conseguentemente non sarà possibile procedere alla correzione delle errate imputazioni effettuate nel corso della gestione con il rischio di un rendiconto non coerente con il budget preventivo e, soprattutto, non rappresentativo della gestione della risorse finanziarie.
L’esigenza di un budget preventivo e di un rendiconto economico correttamente redatti è funzionale ad una corretta rappresentazione e valutazione delle politiche pubbliche (rif. art. 10 del decreto legislativo 7 agosto 1997, n. 279) oltre a costituire una adempimento di particolare rilevanza essendo allegati, rispettivamente, alla Legge di bilancio e alla legge di approvazione del Rendiconto generale dello Stato. L’obiettivo si prefigge di fornire, agli uffici giudiziari e a quelli dell’amministrazione centrale, delle linee guida mirate ad una uniforme registrazione dei fatti di gestione in modo da garantire la coerenza tra il documento previsionale e quello di rendiconto, una rappresentazione più realistica dei fatti di gestione e, conseguentemente, il rispetto dei principi della veridicità, dell’attendibilità e della correttezza. In una prima fase verranno verificate le corrispondenze tra le voci del piano dei conti come definito ai sensi del d.lgs. 7 agosto 1997, n. 279 e quelle del Piano dei conti integrato di cui al d.P.R. n. 140/2018. Successivamente per ogni capitolo e piano gestionale di pertinenza del Dipartimento dell’organizzazione giudiziaria, del personale e dei servizi e del Dipartimento per gli affari di giustizia (per la parte destinata alla spesa delegata agli uffici giudiziari) verranno analizzate tutte le possibili voci di spesa al fine di individuare le corrispondenti voci del piano dei conti integrato. L’ultima fase prevede la diramazione di un documento finale con le informazioni utili ai fini della corretta registrazione contabile. Il raggiungimento dell’obiettivo, anche in considerazione della complessa articolazione dell’amministrazione giudiziaria e delle connesse attività amministrativo-contabili, è condizionato alla possibilità di poter procedere allo svolgimento di tutte le attività necessarie in maniera continuativa nel corso dell’anno ed in assenza di eventuali ulteriori adempimenti richiesti all’Ufficio I della Direzione generale oltre a quelli già istituzionalmente previsti.

Indicatori di raggiungimento e Target atteso
N. di documenti finali pubblicati: 1

Direzione generale per i sistemi informativi automatizzati

OBIETTIVI

Obiettivo 1. Processo civile telematico
Descrizione dell’obiettivo - La Direzione Generale per i servizi informativi automatizzati, considerato lo stato evoluto del Processo Civile Telematico, intende realizzare un’opera di coerente supporto alle infrastrutture degli Uffici, di costante evoluzione degli applicativi, di studio e ricerca sui sistemi per il miglioramento dei processi decisionali degli attori sociali investiti dall’azione giudiziaria, in particolare indirizzando i temi del PNRR. Più nel dettaglio si intende:

  1. mirare ad una piena integrazione dei sistemi informativi utilizzati dalla giurisdizione civile estendendo il PCT presso la Corte Suprema di Cassazione, il Giudice di Pace, la giustizia civile minorile;
  2. provvedere all’adeguamento degli applicativi alle numerose modifiche normative che si sono susseguite nell’ultimo triennio, anche al fine di consentire una puntuale rilevazione dell’efficacia delle riforme poste in essere;
  3. realizzazione del data lake civile richiesto dal PNRR

Indicatori di raggiungimento e Target atteso
Avanzamento dello stato di integrazione dei sistemi utilizzati presso la Corte Suprema di Cassazione: 80%
Adeguamento degli applicativi alle modifiche normative: 100%
Stesura ed assegnazione della gara Data Lake Civile nel rispetto delle milestone PNRR: 100%


Obiettivo 2. Processo penale telematico
Descrizione dell’obiettivo - Il disallineamento del Processo telematico penale rispetto all’area civile necessita di un’azione correttiva, già intrapresa dalla Direzione Generale per i servizi informativi automatizzati e che ora necessita di essere intensificata. A tal fine, la Direzione Generale per i servizi informativi automatizzati intende proseguire, in ottica PNRR, nella:

  1. diffusione su tutto il territorio nazionale del portale dei depositi penali;
  2. realizzazione del nuovo workflow manager abilitante gli obiettivi del PPT;
  3. realizzazione del data lake penale richiesto dal PNRR

Indicatori di raggiungimento e Target atteso
Diffusione del portale depositi penale: 50%
Realizzazione del nuovo workflow manager con il modello 37 e la firma digitale: 70%
Stesura ed assegnazione della gara Data Lake Penale nel rispetto delle milestone PNRR: 100%

Direzione generale per la gestione e manutenzione degli edifici giudiziari di Napoli

OBIETTIVI

Obiettivo 1. Interventi di adeguamento funzionale ambienti dell’immobile sito in Saviano (NA) da destinare a deposito dei corpi di reato del Tribunale di Napoli
Descrizione dell’obiettivo - In relazione alle esigenze manifestate dal Tribunale di Napoli riguardanti l’assoluta inadeguatezza e incapacità dei locali destinati ad archivio corpi di reato siti nel N.P.G. di Napoli Alessandro Criscuolo, posti a quota 5,10 dell’immobile, si è provveduto a prendere in consegna da parte dell’Agenzia Nazionale per l’Amministrazione e la Destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata un immobile sito in Saviano (NA). Tale immobile consiste in una struttura in cemento armato di dimensioni complessive di circa 800 mq. e scopo dell’intervento è quello di renderlo funzionale ai fini degli archivi corpi di reato. Si è analizzato il carico dei solai esistenti, che comunque garantiscono una portata non inferiore ai 500 Kg/mq. L’immobile è dotato di un montacarichi che distribuisce il carico ai vari piani e si presenta in condizioni mediocri di manutenzione. Ciò consentirà di deflazionare l’attuale archivio di Napoli e permetterà una migliore distribuzione dei nuovi corpi di reato. Gli interventi previsti tendono a garantire la piena fruibilità dell’immobile. Sono previsti interventi di sistemazione dell’area esterna da destinare sia a parcheggio che a transito dei mezzi di trasporto contenenti i materiali oggetto di corpi di reato. È previsto l’adeguamento tecnico funzionale della struttura, attraverso le realizzazione sia di opere impiantistiche che edili. In particolare si prevede il rifacimento degli impianti elettrici e antincendio, l’illuminazione interna ed esterna, l’adeguamento dell’impianto di spegnimento a manichette, nonché la messa in funzione del montacarichi. Per quanto riguarda le opere edili si prevede il rifacimento degli intonaci interni ed esterni, e la sistemazione dei piani secondo e sottotetto con la posa in opera di nuove pavimentazioni e tramezzature. Sono previsti per motivi di sicurezza l’installazione di un sistema antintrusione e di telecamere lungo tutto il perimetro collegate al comando dei Carabinieri di zona. L’obiettivo della Direzione Generale è quello di completare e consegnare le opere entro il mese di dicembre 2022.

Indicatori di raggiungimento e Target atteso
Relazione progetto esecutivo e procedura di gara MEPA: 100%
Inizio lavori: 100%
Completamento dei lavori: 100%
Collaudi e consegna opera: 100%

 

3.2.3 Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria

Analisi contesto

Contesto esterno:

Principali eventi occorsi nel 2021 in grado di influenzare negativamente o positivamente la performance del 2022;
L’evento pandemico anche nel corso del 2021 ha influenzato in maniera consistente il contesto penitenziario. Gli istituti Penitenziari sono stati impegnati ad attuare le misure di contenimento dei contagi tra la popolazione detenuta, a cooperare con le strutture sanitarie per la campagna vaccinale nei confronti dei ristretti, a contemperare il rispetto dei diritti dei detenuti con le restrizioni legate alla prevenzione del Covid-19. L’effetto della pandemia ha, altresì, comportato problematiche legate alle assenze del personale per effetto delle quarantene. Si segnala come fattore positivo l’incremento della partecipazione a distanza dei detenuti alle udienze, con conseguente diminuzione di eventi potenzialmente pericolosi e risparmio di risorse.
Evoluzione della disciplina di riferimento;
A livello normativo è stata emanata la legge delega 27 settembre 2021, n. 134 - entrata in vigore il 19 ottobre 2021 – che all’art. 1 comma 17 enuncia i principi e criteri direttivi cui dovranno attenersi i decreti legislativi delegati, da emanarsi entro un anno, per la modifica della disciplina delle sanzioni sostitutive contenuta ad oggi nella legge 689/81 e l’ampliamento dell’accesso alle pene non detentive. La novella contenuta nella delega riscrive la stessa tipologia delle sanzioni sostitutive delle pene detentive brevi, cancellando la semidentenzione e la libertà controllata e introducendo nella rosa delle misure de quibus, la semilibertà, la detenzione domiciliare e il lavoro di pubblica utilità insieme alla pena pecuniaria. Per la semilibertà e la detenzione domiciliare, che saranno destinate a sostituire la pena irrogabile nel limite dei 4 anni, è previsto che il legislatore delegato mutui, in quanto compatibile, la disciplina sostanziale e processuale contenuta nella legge sull'ordinamento penitenziario (legge n. 354/1975), per le omonime misure alternative alla detenzione. Con la legge di bilancio n. 234 del 30 dicembre 2021(art. 1 comma 667) sono stati rafforzati gli interventi per migliorare il trattamento dei condannati per reati sessuali, per maltrattamenti contro familiari o conviventi e atti persecutori.
Principali stakeholder e attori coinvolti nell’implementazione delle attività di competenza.
I principali stakeholder coinvolti nell’implementazione delle attività di competenza sono la magistratura, gli ordini professionali forensi, gli uffici interdistrettuali di esecuzione penale esterna, i garanti dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale, le istituzioni coinvolte in progetti riabilitativi, le imprese, le cooperative sociali.

Contesto interno:

Variazioni intervenute o attese nel quadro delle risorse umane, materiali e finanziarie;
Risorse umane: nel corso del 2022 verranno conclusi i procedimenti concorsuali come di seguito indicati: n. 45 Dirigenti di Istituto Penitenziario, n. 1 Dirigente Funzioni Centrali, n. 120 Commissari di Polizia Penitenziaria, n.1479 Agenti di Polizia Penitenziaria, n. 411 Vice Ispettori di Polizia Penitenziaria. Sono, inoltre, previste le procedure di concorso per circa ulteriori 2000 Agenti del Corpo di Polizia Penitenziaria, n. 210 Funzionari Giuridico Pedagogici, n. 33 Contabili, n. 85 Assistenti Informatici, n. 140 Funzionari Contabili, circa 200 Assistenti Tecnici, n. 4 Funzionari Tecnici e n. 7 Funzionari Informatici.
Per ciò che attiene alle risorse finanziarie si segnalano di seguito le novità di interesse introdotte dalla Legge di Bilancio 2022-2024: stanziamento di € 2.000.000 per anno da destinare ad interventi per i condannati per i reati sessuali, maltrattamenti contro familiari o conviventi e atti persecutori; incremento di tre milioni di euro dei fondi destinati al lavoro penitenziario; stanziamento di ulteriori risorse per l’ampliamento degli spazi trattamentali e per l’aumento delle capienze degli istituti penitenziari; stanziamento di un milione di euro per anno da destinare al supporto psicologico a favore del personale del Corpo di polizia penitenziaria.
Risorse materiali: saranno attivate le procedure per il miglioramento dei servizi trattamentali negli istituti penitenziari, per il rinnovo degli impianti di videosorveglianza e degli equipaggiamenti.
Modifiche o interventi nell’assetto organizzativo intervenute nel 2021 o attese nel 2022;
Sotto il profilo organizzativo è stata rafforzata l’organizzazione a livello centrale con la previsione dell’istituzione della Direzione Generale dei beni, dei servizi e degli interventi in materia di edilizia penitenziaria (Decreto Legge n.152/2021, art. 35), della Direzione Generale delle specialità del Corpo di polizia penitenziaria e della Direzione Generale dei servizi logistici e tecnici del Corpo di polizia penitenziaria (Decreto Legislativo n. 146/2021, art. 5 bis). E’ in fase di elaborazione il Regolamento di riorganizzazione, nonché il D.M. sui posti di funzione del personale della Carriera dei Funzionari del Corpo di Polizia Penitenziaria che comporterà un nuovo assetto degli organi centrali e periferici del Dipartimento.
Livello di raggiungimento dei risultati nel 2021 ed eventuali ritardi o criticità
Per ciò che attiene alla programmazione delle attività previste nel 2021, nonostante la situazione emergenziale in corso, i risultati sono stati in linea generale raggiunti.
Ricognizione dei principali rischi connessi alle materie di competenza.
I rischi maggiori sono legati alla necessità di garantire il distanziamento in ambito penitenziario per evitare il diffondersi dei contagi, di non interrompere lo svolgimento delle attività trattamentali ed i rapporti con i familiari per favorire il reinserimento sociale delle persone in esecuzione penale, oltre a limitare il rischio suicidario e gli eventi critici sia auto che etero offensivi.

Direzione Generale del Personale e delle Risorse

OBIETTIVI

Obiettivo: Ottimizzazione delle risorse umane e nuove assunzioni
Descrizione dell’obiettivo. La razionalizzazione della gestione del personale rappresenta un elemento essenziale per l’efficienza dell’Amministrazione. Gli strumenti che si intende utilizzare a tal fine sono: investimenti e regolarità dei concorsi, scorrimento delle graduatorie, procedure di interpello, riqualificazione e progressione economica, reclutamento per ricoprire le piante organiche, progressione in carriera e conferimento degli incarichi.

Il risultato in termini concreti di cui si propone il raggiungimento. Attraverso le procedure concorsuali relative alla dirigenza penitenziaria, ai diversi ruoli della Polizia Penitenziaria, al comparto funzioni centrali, si intende immettere in servizio un alto numero di personale che possa rimpinguare le piante organiche degli istituti e servizi che, in molti casi, hanno una percentuale di carenze piuttosto elevata. La riorganizzazione attraverso il conferimento degli incarichi e gli interpelli avrà come effetto una maggiore funzionalità ed efficienza. La progressione in carriera, la riqualificazione e la progressione economica sono utili al fine di dare il giusto riconoscimento ai dipendenti meritevoli.

I tempi di realizzazione: 12 mesi

L’eventuale articolazione in fasi e i risultati intermedi. Analisi del fabbisogno, programmazione, erogazione dei servizi.

Gli eventuali elementi di criticità già in essere in fase di programmazione e di cui è opportuno tenere conto, in particolare laddove possano impedire il tempestivo raggiungimento dei risultati. Eventuali criticità potranno derivare dalla contestualità delle diverse procedure concorsuali ovvero dalla presentazione di ricorsi da parte degli interessati relativamente alle procedure di conferimento degli incarichi e negli interpelli.

Le collaborazioni con altre articolazioni organizzative del Ministero: Nessuna

I soggetti esterni coinvolti nella realizzazione dell’obiettivo: Nessuno

Gli stakeholder coinvolti: Magistratura, Avvocatura, Forze di Polizia, Enti territoriali.

I beneficiari interni ed esterni dei risultati ottenuti dal conseguimento dell’obiettivo. I beneficiari interni sono rappresentati dalle unità di personale che beneficiano delle procedure sopra descritte, quelli esterni sono gli utenti che fruiscono dei servizi del Dipartimento che, grazie all’ottimizzazione delle risorse umane, fornirebbe un servizio connotato da maggiore efficienza.

Indicatori di raggiungimento. (Inserire la denominazione dell’indicatore e la formula di calcolo) e Target atteso
Percentuale di adeguamento delle risorse organiche degli istituti e servizi. L’indicatore è espresso in termini percentuali sulla totalità delle sedi degli istituti penitenziari e degli uffici centrali e decentrati che presentino contingenti di personale con uno scostamento superiore al livello fisiologico (+/- 5%) rispetto alla dotazione organica assegnata. ≤15%
Percentuale di personale in servizio destinatario dei percorsi di progressione in carriera rispetto al numero totale. L’indicatore è dato dalla percentuale di personale interessato dalla progressione in carriera rispetto al numero totale dei dipendenti del D.A.P. alla data del rilevamento. ≥10%


Obiettivo: Efficientamento delle strutture, progettazione, ristrutturazione e razionalizzazione delle infrastrutture e degli impianti degli istituti penitenziari; ampliamento degli spazi trattamentali ed innovazione digitale con adeguamento dei sistemi di sicurezza.
Descrizione dell’obiettivo. L’efficientamento, la ristrutturazione e l’ammodernamento delle strutture penitenziarie, nonché l’ampliamento degli spazi trattamentali e l’innovazione digitale, costituiscono obiettivi fondamentali per migliorare le condizioni di detenzione. Saranno adottati interventi di modernizzazione e innovazione delle carceri già esistenti, con la costruzione di nuovi padiglioni e il ripristino di quelli danneggiati, con ammodernamento dei sistemi di sicurezza e ampliamento degli spazi trattamentali. Con il fondo complementare al PNRR sarà predisposta dal MIMS in coordinamento con il DAP la progettazione per la realizzazione di n. 8 nuovi padiglioni negli istituti penitenziari individuati per ampliare la capienza regolamentare.

Il risultato in termini concreti di cui si propone il raggiungimento.
Realizzazione di nuovi spazi trattamentali, con ampliamento e ammodernamento delle strutture esistenti e completo ripristino di quelle danneggiate. Predisposizione della progettazione di n. 8 padiglioni. Prosecuzione nell’attività di ammodernamento e potenziamento delle reti di tutti gli istituti penitenziari e strutture formative del Dap. Rinnovo della strumentazione hardware a supporto dei sistemi e degli impianti di videosorveglianza e controllo negli istituti penitenziari individuati.

I tempi di realizzazione: 12 mesi

L’eventuale articolazione in fasi e i risultati intermedi. Analisi del fabbisogno, progettazione.

Gli eventuali elementi di criticità già in essere in fase di programmazione di cui è opportuno tenere conto, in particolare laddove possano impedire il tempestivo raggiungimento dei risultati. Il sussistere della pandemia potrebbe provocare ritardi nell’attuazione dei procedimenti.

Le collaborazioni con altre articolazioni organizzative del Ministero. Provveditorati Regionali, Istituti penitenziari

I soggetti esterni coinvolti nella realizzazione dell’obiettivo. Ministero Infrastrutture e Mobilità Sostenibili

Gli stakeholder coinvolti: Enti territoriali

I beneficiari interni ed esterni dei risultati ottenuti dal conseguimento dell’obiettivo. Detenuti, Personale del DAP, Magistratura, Avvocatura, FF.OO.

Indicatori di raggiungimento. (Inserire la denominazione dell’indicatore e la formula di calcolo) e Target atteso
Percentuale di realizzazione dei nuovi padiglioni finanziati dal fondo complementare al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. L’indicatore è calcolato sulla base delle risorse che vengono assegnate dal DAP al Ministero delle Infrastrutture rispetto al totale dei capitoli corrispondenti: ≥2%
Percentuale degli istituti penitenziari e dei servizi coinvolti dal potenziamento ed ammodernamento dei sistemi di sicurezza rispetto al totale. L’indicatore è dato dalla percentuale degli istituti in cui vengono realizzati interventi di efficientamento, ristrutturazione e ammodernamento rispetto al numero totale: ≥30%


Direzione Generale dei Detenuti e del Trattamento

OBIETTIVI

Obiettivo: valorizzazione del lavoro dei detenuti finalizzato al reinserimento sociale e alla rieducazione.
Descrizione dell’obiettivo. La realizzazione di un modello di esecuzione penale che abbia al centro la certezza della pena e la dignità della persona passa attraverso una concreta attuazione della rieducazione, innanzitutto con la valorizzazione del lavoro, come forma principale di reinserimento sociale, unitamente allo studio, alla cultura, alle attività ricreative e sportive. Per incrementare le opportunità lavorative dei ristretti si propone di realizzare diverse strategie, quali: incentivazione della presenza del mondo imprenditoriale e cooperativistico, favorendo l’applicazione della Legge 193/2000 “Smuraglia”; ampliamento delle opportunità di lavoro professionalizzanti; ampliamento della didattica a distanza e della formazione professionale.

Il risultato in termini concreti di cui si propone il raggiungimento. Impiego del maggior numero possibile di detenuti.

I tempi di realizzazione: 12 mesi

L’eventuale articolazione in fasi e i risultati intermedi. Analisi del fabbisogno e individuazione degli istituti penitenziari ove implementare ulteriori laboratori e attività trattamentali di reinserimento sociale.

Gli eventuali elementi di criticità già in essere in fase di programmazione e di cui è opportuno tenere conto, in particolare laddove possano impedire il tempestivo raggiungimento dei risultati. Il sussistere della pandemia potrebbe provocare, stante la situazione di emergenza, lo slittamento o la mancata realizzazione dei progetti.

Le collaborazioni con altre articolazioni organizzative del Ministero. Cassa delle Ammende, Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità.

I soggetti esterni coinvolti nella realizzazione dell’obiettivo. Imprese, cooperative sociali, enti territoriali;

Gli stakeholder coinvolti: Magistratura, istituzioni, cittadini

I beneficiari interni ed esterni dei risultati ottenuti dal conseguimento dell’obiettivo: I detenuti coinvolti e i cittadini.

Indicatori di raggiungimento (Inserire la denominazione dell’indicatore e la formula di calcolo) e Target atteso
Percentuale dei detenuti impiegati in attività lavorative rispetto al numero totale dei presenti. L’indicatore è dato dalla percentuale di detenuti impiegati in attività lavorative calcolata in rapporto alla popolazione detenuta presente al 31 dicembre. ≥33%
Percentuale di detenuti che frequentano corsi scolastici rispetto al numero totale. L’indicatore è dato dalla percentuale di detenuti che frequentano corsi di alfabetizzazione ed istruzione scolastica calcolata rispetto alla popolazione detenuta presente al 31 dicembre. ≥30%


Obiettivo: miglioramento delle condizioni di detenzione dei target più vulnerabili ovvero la popolazione detenuta femminile, le detenute madri, i detenuti transgender ed omosessuali ed i ristretti nelle sezioni protette.
Descrizione dell’obiettivo. L’offerta trattamentale rivolta alle donne sarà finalizzata alla riduzione del divario di genere all’interno degli Istituti Penitenziari e all’attivazione di percorsi agevolati per il reinserimento sociale, d’intesa con il Dipartimento per la Giustizia Minorile e Comunità.
Sarà dato impulso alla piena attuazione di quanto previsto dalla normativa vigente in materia case famiglia protette, con l’utilizzo del fondo istituito ad hoc dall’art. 1 comma 322 della legge 30 dicembre 2020 n. 178, con dotazione di 1,5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2021, 2022 e 2023, per contribuire all'accoglienza in case-famiglia protette di genitori detenuti con bambini al seguito, ovvero all'accoglienza in case-alloggio dei nuclei mamma-bambino.
Particolare attenzione verrà dedicata alla realizzazione di progetti riabilitativi per i detenuti autori di reati a sfondo sessuale, attraverso la sperimentazione dell’utilizzo di strumenti di valutazione del rischio di recidiva specifica, con la finalità di realizzare un protocollo trattamentale attuabile dagli operatori del trattamento. Per ciò che attiene al trattamento cognitivo comportamentale degli autori di reati contro le donne verranno realizzati progetti strutturati riabilitativi e sarà monitorato costantemente il loro andamento.

Il risultato in termini concreti di cui si propone il raggiungimento. Miglioramento delle condizioni di detenzione dei detenuti con maggiori condizioni di vulnerabilità attraverso concreti progetti che coinvolgono diverse istituzioni e associazioni

I tempi di realizzazione: 12 mesi

L’eventuale articolazione in fasi e i risultati intermedi. Analisi del fabbisogno, progettazione ed erogazione

Gli eventuali elementi di criticità già in essere in fase di programmazione e di cui è opportuno tenere conto, in particolare laddove possano impedire il tempestivo raggiungimento dei risultati: L’evento pandemico in corso potrebbe rallentare i tempi di progettazione e realizzazione delle attività a favore dei detenuti più vulnerabili.

Le collaborazioni con altre articolazioni organizzative del Ministero. Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità

I soggetti esterni coinvolti nella realizzazione dell’obiettivo. Università del sacro Cuore e Università La Sapienza per le attività di ricerca scientifica

Gli stakeholder coinvolti: Magistratura, Enti territoriali

I beneficiari interni ed esterni dei risultati ottenuti dal conseguimento dell’obiettivo. Detenuti coinvolti nei progetti; cittadini

Indicatori di raggiungimento (Inserire la denominazione dell’indicatore e la formula di calcolo) e Target atteso
Percentuale di detenute coinvolte nei corsi professionali rispetto al numero di detenute presenti. L’indicatore è dato dalla percentuale di detenute impiegate in corsi professionali in rapporto alla popolazione detenuta femminile presente al 31 dicembre. ≥10%
Percentuale di detenuti autori di reati contro le donne coinvolti in progetti riabilitativi specifici. L’indicatore è dato dalla percentuale di autori di reati contro le donne che sono coinvolti in progetti riabilitativi specifici rispetto al totale di detenuti autori di reati contro le donne presenti al 31 dicembre. ≥20%


Direzione Generale della Formazione

OBIETTIVI

Obiettivo: incentivazione della formazione del personale
Descrizione dell’obiettivo. La formazione del personale sarà tesa a rafforzare l'identità di ruolo del personale, promuovendone l’adesione ai principi di etica professionale. I corsi sono orientati ad accrescere il sapere tecnico e professionale, assicurare il costante aggiornamento normativo, favorire il confronto esperienziale e promuovere la costruzione condivisa di modelli gestionali. La formazione di ingresso e di aggiornamento orienterà le proprie linee programmatiche al rafforzamento della comprensione del mandato istituzionale, inteso alla tutela delle persone detenute, internate o sottoposte a misure di comunità, nonché alla promozione di una condivisa cultura legalitaria.

Il risultato in termini concreti di cui si propone il raggiungimento. Migliorare la gestione degli eventi critici che connotano i contesti operativi; innalzare la qualità della vita detentiva; sviluppare ed accrescere le competenze per l’uso degli strumenti di intervento del probation system; favorire la diffusione delle "buone prassi" emerse nei procedimenti riguardanti il trattamento nei percorsi di reinserimento ed integrazione sociale, che hanno interessato le prospettive offerte dalla giustizia riparativa; promuovere culturalmente la trasparenza amministrativa e accrescere la sensibilità del personale in funzione di prevenzione della corruzione; migliorare i livelli di benessere organizzativo; aumentare le competenze necessarie per la gestione del personale e la gestione delle risorse.

I tempi di realizzazione: 12 mesi

L’eventuale articolazione in fasi e i risultati intermedi. Le fasi ineriscono l’analisi del fabbisogno formativo, la progettazione e l’erogazione corsi.

Gli eventuali elementi di criticità già in essere in fase di programmazione e di cui è opportuno tenere conto, in particolare laddove possano impedire il tempestivo raggiungimento dei risultati: L’evento pandemico in corso potrebbe rallentare i tempi di realizzazione dell’obiettivo

Le collaborazioni con altre articolazioni organizzative del Ministero: Scuole di formazione

I soggetti esterni coinvolti nella realizzazione dell’obiettivo: Scuola Nazionale dell’Amministrazione, Università degli Studi;

Gli stakeholder coinvolti: Magistratura, Avvocatura, Enti territoriali

I beneficiari interni ed esterni dei risultati ottenuti dal conseguimento dell’obiettivo. Tutti gli appartenenti all’amministrazione penitenziaria, i fruitori dei servizi, i cittadini.

Indicatori di raggiungimento (Inserire la denominazione dell’indicatore e la formula di calcolo) e Target atteso
Percentuale di personale neo-assunto coinvolto nei corsi di formazione iniziale rispetto al personale assunto. L’indicatore è dato dalla percentuale di personale neo-assunto che partecipa ai corsi di formazione iniziale rispetto al numero totale di neo-assunti presenti al 31 dicembre. 100%
Percentuale personale in servizio coinvolto nei corsi di aggiornamento rispetto al totale presente. L’indicatore è dato dalla percentuale del personale in servizio coinvolto nei corsi di aggiornamento professionale rispetto al totale presente al 31 dicembre. ≥5%


Cassa delle Ammende

Analisi contesto

Contesto esterno:

Principali eventi occorsi nel 2021 in grado di influenzare negativamente o positivamente performance 2022. Nel corso dell’anno 2021 si è consolidato il complesso processo di rinnovazione della Cassa delle Ammende, che non finanzia solo progetti, ma promuove, indirizza e coordina interventi finalizzati a rafforzare il campo d’azione delle politiche di inclusione delle persone in esecuzione penale e la governance interistituzionale per migliorare la qualità degli interventi, valorizzando il modello di integrazione con le risorse del territorio.
Per perseguire con maggiore efficacia un’azione coordinata in attuazione dei principi di leale collaborazione e di rispetto delle diverse valutazioni istituzionali, l’Accordo tra la Conferenza delle Regioni e la Cassa delle Ammende, stipulato il 26 luglio 2018, è stato rinnovato nella seduta del 2 dicembre 2021 della Conferenza delle Regioni, con grande interesse e partecipazione anche alla luce dei risultati raggiunti. Di particolare rilevanza è stato, poi, il rafforzamento del coinvolgimento attivo delle articolazioni territoriali del Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria e del Dipartimento per la giustizia minorile e di comunità, della Magistratura di Sorveglianza e dei Garanti delle persone private della libertà, nelle diverse fasi del percorso di programmazione degli interventi. Al fine di consolidare il coordinamento interistituzionale nel processo di integrazione degli strumenti e delle risorse, la Cassa delle Ammende ha convocato costantemente la Cabina di regia di coordinamento nazionale per la promozione delle attività di collaborazione tra i soggetti firmatari, costituita ai sensi dell’art. 2 del citato Accordo. Per favorire l’attuazione degli interventi e per il superamento delle criticità, l’ente ha organizzato incontri da remoto con tutti i responsabili dei progetti– uno per ogni territorio di competenza dei Provveditorati Regionali dell’Amministrazione penitenziaria – alla presenza dei Presidenti dei Tribunali di Sorveglianza competenti per territorio, dei rappresentanti delle Regioni, del Provveditorati Regionali, Uffici Interdistrettuali di esecuzione penale esterna e Centri per la Giustizia Minorile, dei Garanti regionali dei detenuti.

Evoluzione della disciplina di riferimento. Nell’anno 2021 non è intervenuta alcuna modifica normativa nella disciplina di riferimento dell’ente.

Principali stakeholder e attori coinvolti nell’implementazione delle attività di competenza. I principali stakeholder coinvolti nell’implementazione delle attività di competenza sono la Magistratura di sorveglianza, Provveditorati regionali dell’Amministrazione Penitenziaria, Istituti penitenziari, gli uffici interdistrettuali di esecuzione penale esterna, Centri per la Giustizia minorile, i Garanti dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale, le Regioni, le Province autonome, i Comuni, terzo settore coinvolto.

Contesto interno:

Variazioni intervenute o attese nel quadro delle risorse umane, materiali e finanziarie. Risorse umane e materiali: ai sensi dell’articolo 13, comma 2 dello Statuto l’ente, nell’espletamento delle sue funzioni, si avvale del personale nonché dei locali, attrezzature e mezzi dell’amministrazione penitenziaria. Considerato che il contingente di personale necessario per lo svolgimento delle funzioni assegnate all’ente è pari a n. 30 unità e che presso l’ente prestano servizio solamente n. 14 unità è stata chiesta l’indizione di un interpello per l’acquisizione di ulteriori risorse.
Per ciò che attiene alle risorse finanziarie per il 2022 sono state stanziate risorse pari ad € 43.000.000 per programmi di inclusione socio-lavorativa, formazione professionale qualificata e l’inserimento lavorativo, per i programmi di assistenza alle persone in esecuzione penale, € 4.000.000 per la giustizia riparativa, mediazione penale e implementazione di servizi per la tutela delle vittime di reato, € 3.000.000 per l’edilizia penitenziaria.

Modifiche o interventi nell’assetto organizzativo intervenute nel 2021 o attese nel 2022. La scopertura della pianta organica risulta superiore al 50% e tale situazione comporta notevoli aggravi di lavoro a carico del personale in servizio.

Livello di raggiungimento dei risultati nel 2021 ed eventuali ritardi o criticità. Per ciò che attiene alla programmazione delle attività previste nel 2021, nonostante la situazione emergenziale in corso, i risultati sono stati raggiunti. In attuazione di una metodologia di azione integrata e in una logica unitaria di sistema sono stati realizzati ben quattro Programmi nazionali. Programma nazionale per l’inclusione sociale delle persone in esecuzione penale per un numero di utenti, pari a circa 6.000 destinatari, che possono essere in esecuzione penale interna o esterna, da raggiungere nell’arco dei 24 mesi di durata del programma. Allo stato sono state raggiunte 1.730 unità di destinatari. Programma nazionale per favorire l’accesso alle misure alternative alla detenzione, anche per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da Covid, garantendo l’accesso a servizi di accoglienza abitativa e a percorsi di inclusione per circa 700 persone; allo stato risultano raggiunti 500 destinatari, in detenzione domiciliare. Tale programma è realizzato insieme al Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria e al Dipartimento della Giustizia minorile e di comunità. Programma nazionale per il lavoro penitenziario professionalizzante, realizzato in stretta collaborazione con l’Amministrazione penitenziaria, favorendo la programmazione condivisa degli interventi previsti con i fondi di bilancio. Sono stati assegnati all’amministrazione penitenziaria ben 4 milioni di euro nel biennio 2020-2021 per l’aumento delle opportunità di lavoro professionalizzante negli istituti penitenziari, programma rivolto a 800 detenuti e circa euro 5 milioni per l’ampliamento degli spazi trattamentali per realizzare laboratori ed opifici. Programma nazionale per la realizzazione di servizi di assistenza generalista alle vittime di reato ai sensi della direttiva UE 29/2012, nonché per lo sviluppo di percorsi di giustizia riparativa. La Cassa delle Ammende ha, poi, sostenuto l’interesse per la digitalizzazione di atti giudiziari di interesse storico. Sono in corso di realizzazione i seguenti progetti: "Archivi digitali, Storia e Giustizia Milano" , presentato dal Gruppo di lavoro lombardo costituito da rappresentanti dell’Archivio di Stato di Milano, del Tribunale di Milano, del Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria per la Lombardia, ai sensi degli articoli 4 e 5 del Protocollo d’Intesa per l’individuazione di progetti di digitalizzazione dei processi di interesse storico a cura della Rete degli archivi per non dimenticare e cofinanziato dal Consiglio Superiore della Magistratura; "Riordino, schedatura e digitalizzazione dei processi per le stragi degli anni 1993-1994", presentato dal Gruppo di lavoro toscano costituito da rappresentanti dell’Archivio di Stato di Firenze, del Tribunale di Firenze, della Procura della Repubblica, della Procura Generale, del Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria per la Toscana e l’Umbria, ai sensi degli articoli 4 e 5 del Protocollo d’Intesa per l’individuazione di progetti di digitalizzazione dei processi di interesse storico a cura della Rete degli archivi per non dimenticare; "Digitalizzazione atti del progetto Moro", presso la Casa Circondariale Nuovo Complesso di Rebibbia, "Descrizione, riordinamento e digitalizzazione dei processi di rilevante interesse storico: Ordine Nuovo, Avanguardia Nazionale, Nar, Licio Gelli (Roma 1972-1994)”, presso la Casa Circondariale Nuovo Complesso di Rebibbia; "Ricognizione, descrizione e digitalizzazione del fascicolo giudiziario sulla strage di Ustica del 27 giugno1980", presso la Casa Circondariale Nuovo Complesso di Rebibbia; “Digitalizzazione archivi”, presentato dal Centro Penitenziario “P. Mandato” di Napoli Secondigliano.

Ricognizione dei principali rischi connessi alle materie di competenza. Tra le criticità rilevate nella fase attuativa del Programma nazionale per favorire l’accesso alle misure alternative alla detenzione si segnala principalmente la problematica costituita dall’esigua individuazione del numero di detenuti rispetto alle previsioni.
Per migliorare il processo di programmazione e attuazione degli interventi di reinserimento è di preminente importanza potenziare la fase di selezione dei detenuti che richiedono l’accesso alle misure alternative da parte del gruppo di osservazione e trattamento in carcere. A tal fine, sono in corso di formalizzazione protocolli operativi tra Istituti penitenziari e Uffici di esecuzione penale esterna per migliorare il coordinamento tra Istituti penitenziari e Uepe, anche ai fini della selezione dei detenuti con i requisiti per l’accesso alle misure alternative.

OBIETTIVI

Obiettivo: Realizzare un nuovo modello di esecuzione della pena
Descrizione dell’obiettivo. L’obiettivo strategico programmato consiste nel favorire l’attuazione di un nuovo modello dell’esecuzione della pena anche attraverso il rafforzamento dei percorsi di inclusione sociale, valorizzando il modello di integrazione con le risorse del territorio e del privato sociale, ma soprattutto potenziando la governance interistituzionale tra gli attori coinvolti, ovvero il Ministero della Giustizia, le Regioni, e gli Enti locali.

Il risultato in termini concreti di cui si propone il raggiungimento. Contribuire a realizzare un nuovo modello dell'esecuzione della pena attraverso il rafforzamento il campo d’azione delle politiche di inclusione delle persone in esecuzione penale e la governance interistituzionale per migliorare la qualità degli interventi, valorizzando il modello di integrazione con le risorse del territorio ed applicando una nuova metodologia di azione: la programmazione integrata, condivisa degli interventi di reinserimento sociale delle persone in esecuzione penale, attraverso il partenariato istituito ad hoc tra le Regioni e le articolazioni dell’Amministrazione della giustizia sul territorio che si occupano di esecuzione penale (PRAP, UIEPE e CGM) e che fanno parte della cabina di regia territoriale per la programmazione sociale degli interventi di reinserimento delle persone in esecuzione penale.

I tempi di realizzazione: 2022-2024

L’eventuale articolazione in fasi e i risultati intermedi. Le numerose e complesse attività di cui sopra saranno articolate in fasi che riguarderanno l’intero triennio

Gli eventuali elementi di criticità già in essere in fase di programmazione e di cui è opportuno tenere conto, in particolare laddove possano impedire il tempestivo raggiungimento dei risultati. Eventuali criticità potranno derivare dall’evento pandemico in corso che potrebbe rallentare i tempi di realizzazione delle attività programmate nonché dall’esigua individuazione dei detenuti aventi i requisiti per l’accesso alle misure alternative.

Le collaborazioni con altre articolazioni organizzative del Ministero: Magistratura di Sorveglianza, Provveditorati regionali dell’Amministrazione Penitenziaria, Istituti penitenziari, Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità, Uffici interdistrettuali di esecuzione penale esterna, Centri per la Giustizia minorile

Soggetti esterni coinvolti nella realizzazione dell’obiettivo: Comuni, Province, Regioni, Terzo Settore

Gli stakeholder coinvolti: Magistratura di Sorveglianza, Provveditorati regionali dell’Amministrazione Penitenziaria, Istituti penitenziari, gli Uffici Interdistrettuali di esecuzione penale esterna, Centri per la Giustizia minorile, i Garanti dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale, le Regioni, le Province autonome, i Comuni, Terzo settore coinvolto.

I beneficiari interni ed esterni dei risultati ottenuti dal conseguimento dell’obiettivo. I beneficiari interni sono rappresentati dalle persone in esecuzione penale raggiunte dagli interventi realizzati che beneficiano delle procedure sopra descritte, quelli esterni si identificano con la comunità, in termini di riduzione della recidiva e di maggiore sicurezza dei territori.

Indicatori di raggiungimento (Inserire la denominazione dell’indicatore e la formula di calcolo) e Target atteso
Numero di programmi approvati dal Consiglio di Amministrazione. L’indicatore è espresso in termini di risultato sul numero di progetti approvati > del target atteso. >50
Numero di beneficiari dei programmi finanziati dalla Cassa delle Ammende. L’indicatore è espresso in termini di impatto sul numero dei beneficiari degli interventi finanziati > del target atteso >1000


Obiettivo: restituzione di depositi provvisori e fondi patrimoniali
Descrizione dell’obiettivo. Assicurare l'adempimento e la rapidità delle richieste di restituzione di fondi attraverso il monitoraggio dei tassi di restituzione

Il risultato in termini concreti di cui si propone il raggiungimento. La Cassa delle Ammende svolge tra le proprie funzioni quella dell’incameramento e della restituzione dei depositi cauzionali. L’efficienza delle restituzioni di fondi attiene alla necessità di assicurare che le stesse siano effettuate tempestivamente rispetto alle richieste pervenute. Tale obiettivo è perseguibile, rispetto al passato, grazie alla rendicontazione periodica dei versamenti mensili effettuati dai concessionari sul codice tributo 1AET, intestato alla Cassa delle Ammende, ed alla rendicontazione dei versamenti effettuati negli esercizi precedenti, frutto degli accordi realizzati con Agenzia Entrate/Riscossione e con Riscossione Sicilia.

I tempi di realizzazione: 12 mesi

L’eventuale articolazione in fasi e i risultati intermedi: Nessuna

Gli eventuali elementi di criticità già in essere in fase di programmazione e di cui è opportuno tenere conto, in particolare laddove possano impedire il tempestivo raggiungimento dei risultati: Intempestività di comunicazioni da parte dei soggetti che detengono le informazioni, necessarie per istruire la pratica di restituzione.

Le collaborazioni con altre articolazioni organizzative del Ministero: Cancellerie dei Tribunali, delle Corti d’Appello, della Corte di Cassazione, Istituti penitenziari

I soggetti esterni coinvolti nella realizzazione dell’obiettivo: Equitalia Giustizia S.p.A.; Agenzia delle Entrate-Riscossioni

Gli stakeholder coinvolti: Cancellerie dei Tribunali, delle Corti d’Appello, della Corte di Cassazione, Istituti penitenziari, Avvocatura, Equitalia Giustizia S.p.A.; Agenzia delle Entrate-Riscossioni

I beneficiari interni ed esterni dei risultati ottenuti dal conseguimento dell’obiettivo. Persone aventi diritto alla restituzione di depositi cauzionali, fondi abbandonati all'atto della scarcerazione dagli Istituti di pena, somme versate dal Fondo unico di giustizia, somme confiscate.

Indicatori di raggiungimento (Inserire la denominazione dell’indicatore e la formula di calcolo) e Target atteso
Tasso di restituzione dei depositi cauzionali. Indicatore di risultato- Rapporto percentuale tra restituzioni effettuate e totale richieste. L’obiettivo per il prossimo esercizio, sviluppato sul triennio, è di raggiungere un tasso di restituzione superiore al 90% delle richieste totali. 90%
Tasso di restituzione dei fondi abbandonati dei detenuti dimessi. Indicatore di risultato. Rapporto percentuale tra restituzioni effettuate e totale richieste. L’obiettivo per il prossimo esercizio, sviluppato sul triennio, è di raggiungere un tasso di restituzione superiore al 90% delle richieste totali. 90%
Tasso di restituzione dei fondi patrimoniali. Indicatore di risultato. Rapporto percentuale tra restituzioni effettuate e totale richieste. L’obiettivo per il prossimo esercizio, sviluppato sul triennio, è di raggiungere un tasso di restituzione superiore al 90% delle richieste totali. 90%

 

3.2.4 Dipartimento per la giustizia minorile e di comunità

Analisi contesto

Contesto esterno:

Principali eventi occorsi nel 2021 in grado di influenzare negativamente o positivamente performance 2022. Anche l’anno 2021 è stato purtroppo appesantito dalla gestione della persistente emergenza Covid 19, particolarmente delicata in relazione alle competenze del DGMC perché afferente, oltre che ai temi della organizzazione quotidiana del lavoro centrale ed al coordinamento con gli uffici periferici, anche alla più accorta sicurezza del personale (in gran parte impegnato “in presenza”, attesa la peculiarità del servizio svolto a salvaguardia della prosecuzione degli interventi trattamentali e per assolvere alle richieste dell’Autorità Giudiziaria), oltre che alla tutela della popolazione detenuta e del personale che opera negli Istituti penali per i minorenni. Alle numerose e specifiche direttive, impartite alle varie articolazioni dipartimentali, altre ne sono seguite per il costante aggiornamento sulle normative e per la prevenzione della diffusione del contagio, ed è tuttora operativa la <Unità di crisi>, istituita presso il Dipartimento [con ordine di servizio del 27.2.2020], con il compito di: a) monitorare le disposizioni emanate dal Governo e dalle Autorità nazionali e locali; b) fornire risposte coordinate alle problematiche rappresentate dalle direzioni degli uffici e servizi territoriali e delle autorità giudiziarie, oltre che indicazioni univoche per il ritorno alla normalità; c) monitorare le azioni intraprese dalle direzioni degli uffici e servizi territoriali sulla base delle indicazioni delle autorità di governo e di sanità, nazionali, regionali e locali. Nella fase finale del 2021 ed iniziale del 2022, particolarmente preoccupante appare, inoltre, il numero delle assenze dovute ai provvedimenti di isolamento e quarantena.

Evoluzione della disciplina di riferimento. La riforma del processo penale, di cui alla recente legge 27 settembre 2021, n. 134 [recante delega al Governo per l’efficienza del processo penale nonché in materia di giustizia riparativa e disposizioni per la celere definizione dei procedimenti giudiziari], è intervenuta a conferire piena dignità alla esecuzione penale esterna per gli adulti. Assume maggiore ampiezza l’istituto della sospensione del processo con messa alla prova, così confermando l’efficacia di un altro importante tassello del sistema di probation in Italia. Viene prevista la modifica della legge 689/1981, con l’introduzione delle sanzioni sostitutive delle pene brevi della semilibertà, della detenzione domiciliare, del lavoro di pubblica utilità e della pena pecuniaria, da applicarsi quando il giudice ritenga, anche attraverso opportune prescrizioni, che contribuiscano alla rieducazione del condannato. Infine, particolarmente intenso sarà il lavoro per la costruzione di un impianto che preveda quale passaggio nevralgico il segmento di giustizia riparativa, il cui modello operativo è allo studio di apposita Commissione legislativa. La riforma in corso avrà un impatto rilevante sull’operatività del sistema dell’esecuzione penale esterna: si prevede, oltre all’aumento dei numeri, la necessità di riorganizzare i processi di servizio.

Principali stakeholder e attori coinvolti nell’implementazione delle attività di competenza. Nell’intento di individuare nuove opportunità educative e di rimuovere gli ostacoli (spesso legati alla mancanza di opportunità lavorative o di alloggio) all’accesso all’esecuzione penale esterna e alle misure di comunità, con particolare riferimento agli utenti minorenni ed ai giovani adulti, il DGMC ha costruito un intenso e fruttuoso dialogo con una pluralità di attori, quali:

  • gli Uffici giudiziari e, in particolare, gli Uffici di Sorveglianza ed i Tribunali ordinari e per i minorenni;
  • l’Amministrazione penitenziaria;
  • le altre Amministrazioni centrali e, in particolare, il Ministero dell’Istruzione ed il Ministero della Cultura;
  • le Regioni e gli Enti locali;
  • le istituzioni scolastiche e le università;
  • il mondo del lavoro e le realtà produttive;
  • le autorità sanitarie;
  • il volontariato e il terzo settore;
  • la comunità nella accezione più ampia.

Per quanto riguarda le politiche organizzative e di sviluppo delle risorse umane, è costante, inoltre, l’interlocuzione con le Organizzazioni Sindacali.

Contesto interno:

Variazioni intervenute o attese nel quadro delle risorse umane, materiali e finanziarie. L’attuale organico del Dipartimento prevede 61 dirigenti (di cui 27 in servizio al 01/12/2021), 3478 unità del comparto funzioni centrali (di cui 2949 in servizio al 01/12/2021) e 1390 unità del corpo di polizia penitenziaria (di cui 1257 in servizio al 01/12/2021)
Nel corso del 2021, si è proceduto alle seguenti assunzioni:

  • n. 148 Funzionari della professionalità di servizio sociale;
  • n. 26 Funzionari dell’organizzazione;
  • n. 16 Funzionari contabili;
  • n. 7 unità ai sensi della L. 68/99;
  • n. 44 agenti del Corpo di polizia penitenziaria (all’esito del 178° corso di formazione per allievi Agenti).

Nel corso del 2022 sono attese le seguenti variazioni:

  • completamento delle procedure concorsuali per n. 18 posti, a tempo indeterminato, di dirigente di livello dirigenziale non generale, ruolo di dirigente di esecuzione penale esterna. I vincitori saranno ammessi a frequentare un corso di formazione iniziale al termine del quale si perfezionerà l’assunzione;
  • completamento delle procedure concorsuali per n. 5 posti, a tempo indeterminato, di dirigente di istituto penale per i minorenni di livello dirigenziale non generale. I vincitori saranno ammessi a frequentare un corso di formazione iniziale al termine del quale si perfezionerà l’assunzione;
  • avvio delle procedure concorsuali SNA per il reclutamento di dirigenti di area I (sono previste n. 3 unità dirigenziali per il DGMC);
  • scorrimento della graduatoria del concorso per funzionari di servizio sociale, per n. 18 unità;
  • completamento delle procedure concorsuali, a cura della Società RIPAM, per il reclutamento di n. 68 funzionari amministrativi;
  • scorrimento di graduatorie di concorsi pubblici già espletati (o avvio di specifiche procedure), per il reclutamento di n. 45 assistenti amministrativi;
  • scorrimento di graduatorie di concorsi pubblici già espletati (o avvio di specifiche procedure), per il reclutamento di n. 25 contabili;
  • avvio di procedure concorsuali per l’assunzione di n. 40 unità di funzionari della professionalità pedagogica;
  • scorrimento di graduatorie di concorsi pubblici già espletati (o avvio di specifiche procedure), per il reclutamento di n. 9 assistenti informatici.

Con riferimento alle risorse finanziarie, nell’ambito dei finanziamenti previsti dal D.L. 59/2021, convertito con Legge n. 101 del 1 luglio 2021, che ha visto l’istituzione del Fondo complementare al PNRR, sono stati inseriti quattro interventi per il DGMC. Gli interventi sono localizzati nelle città di Roma, Torino, Airola (Benevento) e Bologna. L’onere totale dell’investimento ammonta a 48,9 €/mln per l’adeguamento strutturale, aumento dell’efficienza energetica ed interventi antisismici dei quattro complessi demaniali sede di Istituti penali per i minorenni. Il cronoprogramma degli interventi prevede la realizzazione delle opere nel periodo compreso tra il I trimestre 2024 (avvio dei lavori) ed il IV trimestre 2025 (conclusione dei lavori) con emissione del certificato di collaudo tecnico ed amministrativo entro il I trimestre 2026. Con riferimento alle risorse materiali, la principale variazione attesa nel corso del 2022 è la messa in esercizio del SIEPE, sistema informativo dell’esecuzione penale esterna, applicativo di nuova concezione che supporterà gli uffici di esecuzione penale esterna nelle attività relative alla presa in carico degli utenti, agevolando l’operatività dei suddetti uffici e la raccolta dei dati gestionali e statistici.

Modifiche o interventi nell’assetto organizzativo intervenute nel 2021 o attese nel 2022. Nel quadro del rafforzamento organizzativo in materia di Giustizia, è previsto, in attuazione dell’art. 35 comma 4-bis del DL 152/2021, come convertito da L. 233/2021, il potenziamento funzionale delle attribuzioni demandate all'amministrazione della giustizia minorile e di comunità, attraverso l’istituzione di un nuovo Ufficio di livello dirigenziale non generale nell’ambito della Direzione Generale del Personale delle Risorse e per l’Attuazione dei provvedimenti del giudice Minorile, cui attribuire l’area dei contratti per l’acquisizione dei beni, dei servizi e dei lavori con compiti di programmazione, coordinamento e di stazione appaltante centrale, di gestione di alloggi demaniali e locazioni passive. Nel corso del 2022 è altresì prevista una rivisitazione dei modelli organizzativi e delle linee di indirizzo dipartimentali alla luce delle previsioni di cui alla Legge delega n. 134/2021.

Livello di raggiungimento dei risultati nel 2021 ed eventuali ritardi o criticità. Si riportano di seguito le principali realizzazioni del DGMC nel corso del 2021 (dati provvisori):

  • numero presenze consunte dei ragazzi nei servizi residenziali minorili (Centri di prima Accoglienza, Istituti Penali per Minorenni, Comunità ministeriali e private) = 474.027;
  • numero minorenni e giovani adulti in carico ai servizi minorili della Giustizia =20.748;
  • numero soggetti in messa alla prova ai sensi dell'art. 168 bis del Codice Penale =47.997;
  • numero soggetti in Esecuzione Penale Esterna nell'anno = 119.050;
  • numero dei casi trattati nel corso dell'anno ai sensi delle Convenzioni L'Aja del 05 ottobre 1961, L'Aja del 28 maggio 1970, Lussemburgo del 20 maggio 1980, l'Aja del 25 ottobre 1980 e del Regolamento (CE) del Consiglio n. 2201/2003 del 27 novembre 2003 (protezione minori in ambito internazionale) = 869;
  • numero dei casi trattati nel corso dell'anno ai sensi della Convenzione l'Aja del 23 novembre 2007 e del Regolamento (CE) del Consiglio n. 4/2009 del 18 novembre 2008 (prestazioni e obblighi alimentari in ambito internazionale) = 1.441

Nonostante le difficoltà legate alla pandemia e alla carenza delle risorse umane e strumentali, i servizi del DGMC sono riusciti ad assicurare piena continuità all’operatività, garantendo la presa in carico e una puntuale risposta alle richieste dell’Autorità Giudiziaria. Da rilevare il costante significativo aumento negli ultimi anni dell’utenza in messa alla prova ed in esecuzione penale esterna.

Ricognizione dei principali rischi connessi alle materie di competenza. Gravi rischi all’attuazione degli obiettivi di performance derivano dal perdurante contesto di incertezza legato all’evoluzione dell’emergenza pandemica, che costringe i servizi ad una costante riorganizzazione ed all’adeguamento continuo dei processi di lavoro.
Parimenti, si evidenziano significative carenze per quanto riguarda le risorse umane e strumentali.
Persiste, infatti, una consistente scopertura di organico, con particolare riferimento alle figure dirigenziali, che si auspica fortemente possa essere almeno parzialmente risanata ad opera delle procedure concorsuali in corso. Inoltre, in considerazione dell’impegno cui saranno tenuti gli Uffici di esecuzione penale esterna con l’attuazione della riforma penale, in esito alla quale si prevede non solo una estensione dell’ambito di applicabilità della sospensione del procedimento con messa alla prova dell’imputato, ma anche il diretto coinvolgimento degli uffici di esecuzione penale esterna ai fini dell’applicazione delle sanzioni sostitutive delle pene brevi nel giudizio di cognizione, emerge il bisogno di implementare le dotazioni organiche del settore, tanto quelle afferenti ai processi di servizio che (e forse ancor di più) quelle dei processi di supporto. Si rileva, altresì, la necessità di investire maggiormente nella formazione delle risorse umane, nonché di rafforzare le risorse strumentali, con particolare riferimento alla digitalizzazione dei processi, alle infrastrutture di rete, alle dotazioni HW e più in generale alla strumentazione nella disponibilità del personale

OBIETTIVI

Obiettivo 1 - Ridefinire l’assetto organizzativo dei servizi minorili attraverso l’emanazione e il relativo monitoraggio di circolari e direttive finalizzate a completare il processo di attuazione delle disposizioni normative introdotte dal Decreto legislativo 121/2018, dalle linee di indirizzo formulate dalla Commissione per l’innovazione del sistema penitenziario e dalle disposizioni introdotte in materia di giustizia riparativa con la Legge delega n. 134 del 27 settembre 2021 – Direzione Generale del Personale, delle Risorse e per l’Attuazione dei provvedimenti del giudice Minorile
Descrizione dell’obiettivo. A seguito dell’emanazione del decreto legislativo 121/2018 il Dipartimento per la giustizia minorile e di comunità ha provveduto all’emanazione di linee d’indirizzo che hanno fornito delle indicazioni operative ai Servizi minorili finalizzate a garantirne la compiuta attuazione. Il processo di riorganizzazione dei Servizi minorili ha tuttavia subito un rallentamento a seguito dell’emergenza pandemica e, allo stato attuale, si rende necessario completarne la realizzazione, anche recependo quanto proposto dalla Commissione per l’innovazione del sistema penitenziario. Infatti, gli Istituti minorili, nonostante abbiano recepito nell’operatività gran parte delle nuove disposizioni, non hanno ancora provveduto a rivedere i regolamenti e i progetti d’istituto alla luce del Decreto; allo stesso modo la circolare organizzativa degli Uffici di servizio sociale richiede di essere aggiornata in relazione al mutato contesto normativo e sociale. Inoltre, la legge delega n. 134 del 27 settembre 2021 ha introdotto nuove ed ulteriori disposizioni nella direzione di un ampliamento del ricorso alla giustizia riparativa ed alla mediazione penale. A seguito dell’emanazione dei relativi decreti attuativi sarà necessario aggiornare le linee d’indirizzo Dipartimentali per accompagnarne l’attuazione da parte dei Servizi sociali della giustizia per l’area di competenza.

Risultati concreti attesi. Il presente obiettivo intende conseguire il risultato di dare compiuta attuazione al processo di riorganizzazione dei Servizi minorili attraverso:

  • L’emanazione di linee guida per la predisposizione dei regolamenti e dei progetti degli istituti penali minorili;
  • La rivisitazione delle circolari organizzative degli Uffici di servizio sociale per i minorenni;
  • Lo sviluppo di attività che diano ulteriore impulso alle pratiche di giustizia riparativa nell’ambito delle progettualità relative all’area penale interna ed esterna anche in relazione alle disposizioni dei decreti attuativi della Legge delega n. 134/2021.

Tempi di realizzazione: 01/01/2022 – 31/12/2022

Fasi e risultati intermedi

  1. Elaborazione dei regolamenti d’istituto attraverso le seguenti fasi:
    • Elaborazione ed emanazione di linee guida dipartimentali (tempi: da gennaio a marzo 2022);
    • Redazione e invio da parte delle direzioni degli Istituti penali per i minorenni dei nuovi regolamenti (tempi: da aprile a luglio 2022);
    • Analisi ed approvazione (tempi: da luglio a novembre 2022).
  2. Costituzione di un gruppo di lavoro composto da Direttori e comandanti degli istituti e funzionari dell’amministrazione centrale finalizzato a delineare gli elementi costitutivi dei progetti d’istituto nei quali siano individuate le condizioni per l’attuazione di percorsi di giustizia riparativa:
    • Costituzione e espletamento dei lavori (tempi: da febbraio a maggio 2022);
    • Presentazione dell’elaborato prodotto dal gruppo di lavoro a tutti gli Istituti e recepimento di eventuali contributi ed integrazioni (tempi: giugno 2022);
    • Definizione di un documento finale che orienti l’elaborazione dei progetti d’istituto in tutto il territorio nazionale, anche attraverso il monitoraggio dell’amministrazione centrale (tempi: da luglio a dicembre 2022).
  3. Elaborazione di una nuova circolare sull’organizzazione degli Uffici di servizio sociale per i minorenni:
    • Costituzione di un gruppo di lavoro che, anche in relazione alle criticità organizzative rilevate nel corso dell’anno 2021, definisca una bozza di circolare relativa agli Uffici di servizio sociale per i minorenni. Tale circolare dovrà tener conto della diversa organizzazione richiesta agli Uffici in base alle loro differenti dimensioni, disciplinando, in particolare, le modalità di collaborazione con la Magistratura, i servizi territoriali e gli altri servizi minorili, oltre che le strategie per lo sviluppo di attività di giustizia riparativa (tempi: da gennaio a maggio 2022);
    • Emanazione della circolare (tempi: giugno 2022);
    • Monitoraggio dell’attuazione: (tempi: da luglio a dicembre 2022).

Eventuali elementi di criticità. Criticità nella realizzazione dell’obiettivo entro i tempi programmati potrebbero insorgere a causa a un’eventuale evoluzione della situazione pandemica tale da comportare una riduzione del personale nei Servizi minorili e una conseguente rivisitazione dell’organizzazione del lavoro per garantire lo svolgimento dei compiti istituzionali.

Beneficiari interni ed esterni. I beneficiari interni delle azioni previste per il raggiungimento dell’obiettivo sono i minori /giovani adulti sottoposti a procedimento penale e gli operatori dei Servizi minorili. Per quanto attiene all’utenza il conseguimento dell’obiettivo prefissato potrà garantire condizioni più favorevoli a tutela dei diritti sanciti dalle normative. Per quanto attiene agli operatori, essi potranno far ricorso a modalità organizzative che supportino lo sviluppo di interventi maggiormente adeguati alle mutate esigenze dei contesti in cui operano. I beneficiari esterni sono: i Servizi territoriali e del privato sociale, la società civile rispetto a rinnovate modalità di collaborazione; la magistratura minorile rispetto agli elementi costitutivi che devono essere previsti nei progetti individualizzati per la loro approvazione; la società civile nei percorsi di riparazione e di mediazione penale.

Indicatori di raggiungimento e Target atteso
Costituzione del gruppo di lavoro: 2
Emanazione di circolari e direttive: 2
Elaborazione dei regolamenti e dei progetti d’istituto (1 per ogni Istituto Penale per Minorenni): 17


Obiettivo 2 - Miglioramento della qualità amministrativa in termini di innalzamento dei livelli di efficienza, efficacia, economicità dell’azione amministrativa mediante una più funzionale organizzazione degli Uffici centrali del DGMC – Direzione Generale del Personale, delle Risorse e per l’Attuazione dei provvedimenti del giudice Minorile.
Descrizione dell’obiettivo. L’obiettivo che l’Amministrazione si prefigge di raggiungere è quello di procedere ad una riorganizzazione più funzionale della Direzione Generale del Personale delle Risorse e per l’Attuazione dei provvedimenti del giudice Minorile (d’ora in poi DGPRAM) mediante una più razionale distribuzione delle competenze nell’ambito degli Uffici dirigenziali dipendenti, più specificatamente attraverso l’istituzione di un quarto ufficio dirigenziale non generale cui attribuire l’area dei contratti per l’acquisizione dei beni, dei servizi e dei lavori con compiti di programmazione, coordinamento e di stazione appaltante centrale, di gestione di alloggi demaniali e locazioni passive. L’esigenza di addivenire alla istituzione di un nuovo Ufficio di livello dirigenziale non generale, recepita dall’art. 35 comma 4-bis del DL 152/2021, come convertito da L. 233/2021, nasce, nel previsto quadro di rafforzamento organizzativo in materia di Giustizia, dalla necessità di assicurare il potenziamento funzionale delle attribuzioni demandate all'amministrazione della giustizia minorile e di comunità, attraverso il superamento dell’attuale assetto che ha visto confluire nell’Ufficio III della DGPRAM, a seguito della Riforma operata con DPCM 15 giugno 2015 n. 84, le competenze dell’ex Direzione generale dei Beni e servizi (composta da due Uffici dirigenziale non generali) e quelle di ulteriori tre Uffici dirigenziali non generali per la gestione della materia relativa al personale dipendente, oltre al fatto che il suddetto Ufficio vedeva altresì ampliati nel numero il personale e le strutture territoriali da gestire per effetto della confluenza in un unico Dipartimento dei servizi minorili e degli uffici di esecuzione penale esterna. L’accorpamento in un’unica Direzione di materie eterogenee e di particolare complessità è risultata fonte di enormi difficoltà gestionali, richiedendo un impegno gravoso ed assorbente, per la molteplicità di attribuzioni ed il volume di affari trattati, con evidenti rischi per i livelli di efficienza ed efficacia dell’azione amministrativa. La creazione di un quarto ufficio dirigenziale nell’ambito della DGPRAM consente di riorganizzare le funzioni di gestione del personale e delle risorse e di superare, quindi, le difficoltà operative incontrare in questi anni. La riforma organizzativa in parola assume una rilevanza ancora maggiore in questo momento storico, in considerazione della necessità di provvedere alla gestione puntuale delle procedure per la realizzazione dei lavori finanziati con il Fondo complementare al PNRR.

Tempo di realizzazione: Entro il 31 dicembre 2022.

Articolazione in fasi e risultati intermedi. Predisposizione del decreto ministeriale di individuazione dei quattro Uffici dirigenziale di livello non generale.
Determinazione delle nuove fasce dirigenziali con decreto ministeriale.
Condivisione con le OO.SS. di categoria.
Interpello, comparazione valutativa delle domande di partecipazione e individuazione dei vincitori.
Predisposizione dei contratti individuali di attribuzione dei nuovi incarichi.
Aggiornamento del vigente organigramma nella parte relativa alle unità organizzative di livello non dirigenziale dei due nuovi Uffici della DGPRAM.

Eventuali elementi di criticità. Difficoltà a reperire dirigenti a cui affidare la direzione degli Uffici: a fronte di una vigente pianta organica di 16 unità (aumentata a 17) sono presenti, allo stato, otto unità, con previsione di una ulteriore diminuzione nell’anno 2022 pari a tre unità. L’Amministrazione ha richiesto al Dipartimento della Funzione Pubblica di inserire nelle procedure concorsuali attivate dalla SNA l’assunzione di tre unità dirigenziali già nell’anno 2019. Purtroppo, a causa dei rinvii delle prove concorsuali dovuti all’emergenza epidemiologica da Covid-19, l’espletamento delle prove preselettive è stata rimandata al 2022, in data ancora da fissarsi. L’Ufficio preposto non ha mancato di attivare frequenti interpelli finalizzati a ricoprire i posti dirigenziali vacanti; solitamente senza alcun esito favorevole.

Collaborazioni con altre articolazioni organizzative del ministero. Gabinetto del Ministro - Ufficio Centrale del Bilancio - Corte dei Conti - OIV

Soggetti esterni coinvolti nella realizzazione dell’obiettivo: OO.SS. di Categoria

Beneficiari interni ed esterni. Beneficiari interni: personale dirigente e non dei due Uffici dirigenziali in parola chiamato ad una gestione più efficace rispetto alla precedente organizzazione, grazie ad un carico di lavoro più sostenibile; personale dirigente e non degli altri Uffici centrali e territoriali che potranno contare su una interlocuzione più immediata con i suddetti referenti.
Beneficiari esterni: tutte le Amministrazioni ed Enti che si interfacciano con l’Amministrazione.

Indicatori di raggiungimento e Target atteso
Predisposizione del decreto ministeriale di individuazione dei quattro Uffici dirigenziali non generali della DGPRAM: 1
Predisposizione decreto ministeriale di individuazione delle nuove fasce dirigenziali: 1
Incontro con le OO.SS.di categoria: 1
Interpello per acquisizione domande ai fini dell’attribuzione incarichi dirigenziali: 1
Conferimento incarichi e sottoscrizione contratti individuali: 2
Aggiornamento Organigramma riferito ai due nuovi Uffici dirigenziali della DGPRAM: 1


Obiettivo 3 - Garantire l’efficace funzionamento degli Uffici di esecuzione penale esterna anche in vista dell’attuazione della legge delega n. 134/2021 - Direzione generale per l’esecuzione penale esterna e la messa alla prova
Descrizione dell’obiettivo. La legge 27 settembre 2021, n. 134, recante “delega al Governo per l’efficienza del processo penale nonché in materia di giustizia riparativa” comporterà un inevitabile e significativo ampliamento delle attività istituzionali degli UEPE, con specifico riferimento all’applicazione delle nuove sanzioni sostitutive (detenzione domiciliare, semilibertà e lavoro di pubblica utilità) e dell’istituto della messa alla prova che, rispetto all’attuale previsione, interesserà un maggior numero di reati (quelli puniti con pena edittale detentiva non superiore nel massimo a sei anni).

Risultati concreti attesi. In termini concreti, attraverso il perseguimento del suddetto obiettivo, si intende orientare e supportare gli UEPE nell’attuale ulteriore fase di sviluppo dell’esecuzione penale esterna, fornendo loro gli strumenti operativi necessari per valorizzare le buone prassi già attivate e mantenere gli standard qualitativi ormai consolidati.
Nello specifico si intende definire ed emanare apposite circolari e linee guida tecnico-operative ed organizzative per favorire un’adeguata istruzione dei procedimenti, un’efficace implementazione di programmi trattamentali incisivi sul piano del reinserimento sociale e della riduzione della recidiva, una proficua collaborazione con i committenti istituzionali (Tribunale Ordinario) e i referenti della comunità locale (rete del servizi territoriali istituzionali e del terzo settore), in un’ottica di integrazione ed unitarietà degli interventi.

Tempi di realizzazione: 1/1/2022 – 31/12/2022

Fasi e risultati intermedi. Costituire un gruppo di lavoro per valutare l’impatto tecnico-organizzativo ed operativo della riforma prevista dalla legge 27 settembre 2021, n. 134 sugli UEPE ed elaborare strategie di intervento a supporto delle azioni degli UEPE.
Rilevare il contributo degli UEPE in termini di osservazioni, pareri e proposte, finalizzati all’elaborazione di modelli, strumenti e tecniche operative, effettivamente coerenti e congrui rispetto alle necessità degli Uffici e degli utenti.
Implementare un adeguato sistema informatizzato per la registrazione, il monitoraggio e la verifica dei dati e delle attività di rilevanza nazionale, utili per orientare e supportare le attività di elaborazione degli strumenti operativi, nonché per favorire le attività di coordinamento e direzione degli uffici centrali.
Promuovere la definizione e la sottoscrizione di ulteriori convenzioni e protocolli operativi per l’attivazione di risorse ed opportunità a supporto dei percorsi trattamentali gestiti dagli UEPE, nell’ambito dell’intero territorio nazionale.
Potenziare le interlocuzioni con le competenti Autorità Giudiziarie per definire, congiuntamente, modalità e prassi operative, in un’ottica di razionalità e semplificazione degli interventi.
Sollecitare gli Uffici centrali competenti affinché assicurino agli UEPE le risorse umane e strumentali necessarie per far fronte all’inevitabile aumento di lavoro.
Favorire un efficace e mirato utilizzo dei fondi dei capitoli di spesa ordinari destinati alle attività trattamentali secondo un approccio metodologico di tipo multidisciplinare, con particolare riguardo all’attivazione di iniziative di delocalizzazione delle attività istituzionali e di prossimità degli interventi.

Eventuali elementi di criticità. Ai fini del perseguimento dell’obiettivo, un elemento di criticità, da considerare già in fase di programmazione, potrebbe essere rappresentato dalle attuali dotazioni organiche e strumentali degli UEPE; queste, infatti, potrebbero rivelarsi insufficienti rispetto alle necessità collegate alla riforma normativa di cui sopra, ancora, tra l’altro, non esattamente stimate.
Altro elemento di criticità da non sottovalutare è certamente collegato alle resistenze tipiche di tutte le amministrazioni pubbliche che accompagnano le fasi di cambiamento nelle organizzazioni.

Beneficiari interni ed esterni. I beneficiari interni delle azioni previste per il raggiungimento dell’obiettivo sono gli utenti e gli operatori degli UEPE: i primi potranno avere accesso alle misure previste dalla normativa in argomento e partecipare, nell’ambito dell’esecuzione di tali misure, a programma di riflessione, di responsabilizzazione e di crescita personale oltre che di impegno concreto, attraverso azioni riparatorie e risarcitorie; i secondi avranno un vantaggio in termini di crescita professionale, motivazione al lavoro e benessere organizzativo.
I beneficiari esterni sono le comunità locali che prenderanno in carico, direttamente e attivamente, le persone sottoposte a provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria e potranno fruire delle attività che tali persone dovranno rendere spesso gratuitamente a favore della collettività.

Indicatori di raggiungimento (Inserire la denominazione dell’indicatore e la formula di calcolo) e Target atteso
Costituzione di gruppo di lavoro a supporto del Direttore Generale e della commissione istituita presso l’ufficio legislativo incaricata di predisporre gli schemi dei decreti legislativi di attuazione della riforma prevista dalla legge 134/2021: 1
Emanazione di direttive o Linee guida recanti indicazioni operative per l’attuazione della riforma in materia di sanzioni sostitutive e di messa alla prova: 2
Definizione e sottoscrizione di accordi nazionali per lo svolgimento dei lavori di pubblica: 4
Attivazione di sportelli per l’applicazione della MAP e dei LPU: 3


3.2.5 Ufficio Centrale Archivi Notarili

Analisi contesto

Contesto Esterno

Al pari dell’anno precedente, il 2021 è stato caratterizzato in larga parte dallo stato d’emergenza indotto dalla persistenza della pandemia da Covid-19 che, determinando la necessità di assicurare, seppure in misura minore rispetto al 2020, il distanziamento sociale, ha continuato ad impattare sull’articolazione dei processi lavorativi interni. D’altro canto, il nuovo contesto ha incoraggiato un’accelerazione dei processi di digitalizzazione del rapporto con l’utenza nel suo complesso e segnatamente con il notariato. E’ pertanto cresciuta la quota di servizi svolti “a distanza” con l’adozione delle tecnologie della comunicazione. Nel corso del 2021 si è introdotta per sei archivi notarili la modalità di pagamento attraverso pagoPA per alcuni servizi, con la creazione del primo portale esterno dell’Amministrazione. Questa prima esperienza ha portato un forte stimolo ad un ripensamento radicale della gestione dei rapporti con l’utenza e delle connesse procedure amministrativo-contabili, da gestire mediante piattaforma telematica sulla quale far convergere il maggior volume possibile di interazioni, per offrire i servizi con modalità più semplici ed accessibili, con procedure più automatizzate ed integrate. Con il notariato si sono intensificate le attività per realizzare un sistema informativo interoperabile che consenta la trasmissione digitale delle copie mensili dei repertori, ai sensi della nuova formulazione dell’art. 65 della Legge notarile, per l'inserimento nel più ampio archivio centrale informatico, progetto che una volta realizzato avrà positivi effetti per la collettività e per le Autorità pubbliche (fornendo un nuovo patrimonio informativo nazionale). Ciò inciderà inoltre favorevolmente sull’efficienza degli uffici e degli studi notarili. Queste iniziative si ispirano al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, alla necessità di uno sforzo di digitalizzazione e innovazione.

Contesto interno

Il contesto interno ha visto accentuarsi la criticità determinata dal calo delle risorse umane disponibili e dal ritardo accumulato negli anni nella realizzazione dei principali progetti di innovazione tecnologica. Il maggior carico di lavoro indirizzato su risorse umane ridottesi a seguito del blocco che di fatto si è creato nel turnover, ha determinato una difficoltà nel contenimento dei tempi nell’erogazione dei servizi. Si registra peraltro un apprezzabile maggiore utilizzo da parte del personale delle più recenti tecnologie introdotte dal Ministero, con l’utilizzo, seppure iniziale, di piattaforme telematiche e cloud, anche collegate al lavoro agile. Un notevole impegno è stato poi riservato nel 2021 alla semplificazione e standardizzazione delle procedure mediante importanti iniziative realizzate (in materia contrattuale e contabile, nei controlli sull’attività notarile, …). Peraltro l’Amministrazione dispone di risorse finanziarie e patrimoniali adeguate per la realizzazione dei più ambiziosi progetti del 2022 e l’auspicabile sblocco dei piani triennali dei fabbisogni del personale dovrebbe apportare un miglioramento del quadro interno. E’ evidente che i risultati delle principali innovazioni che sono in corso di studio e di realizzazione, restano vincolate al supporto che la nostra Amministrazione potrà avere, sul piano tecnico e della formulazione normativa, delle competenti articolazioni ministeriali, già coinvolte nelle attività.

OBIETTIVI

Estensione dei pagamenti mediante la piattaforma pagoPA sul territorio e per i servizi. Nel 2021 si è aderito alla piattaforma di pagoPA con sei archivi notarili distrettuali (sui 91 esistenti) e per tre voci primarie di pagamento (ad es. Contributi maternità) sulle 18 classificate (in cui sono state sintetizzate, come voci secondarie, 47 tipologie di pagamento). La diffusione della nuova modalità di pagamento accelererà l’analisi di soluzioni per la gestione dei rapporti con l’utenza, per la semplificazione degli adempimenti dei versamenti di tasse e contributi da parte dei notai e l’automatizzazione dei flussi finanziari e contabili delle entrate.

Risultato: Si intende estendere progressivamente le modalità di pagamento agli altri Archivi aumentando le voci primarie utilizzabili dall’utenza e per gli adempimenti notarili.

Tempi di realizzazione: 12 mesi

Fasi: acquisizione autorizzazione di nuovi Archivi all’uso della piattaforma e inserimento graduale delle nuove voci (primi 3 mesi); diffusione di software per operare la riconciliazione contabile dei flussi finanziari (primi nove mesi; si prevedono al momento tre software, in attesa di unificare le procedure); formazione del personale (primi 9 mesi); attivazione dei pagamenti in 30 distretti notarili, con estensione a 15 voci primarie su 18 (entro 12 mesi).

Criticità: La principale criticità è rappresentata dall’esito della sperimentazione in corso dei flussi finanziari che attualmente è realizzata mediante la scelta di ciascun Archivio tra uno di due software (utilizzati da circa 35 archivi notarili distrettuali; i restanti inseriscono i dati manualmente), da tempo utilizzati per l’inserimento dei flussi relativi ai bonifici nel software di contabilizzazione delle entrate e che sono stati implementati nel 2021 per la riconciliazione dei dati provenienti dalla piattaforma pagoPA (occorrerà realizzare nel 2022 un ulteriore software interno per gli Archivi che attualmente inseriscono nel software interno di gestione delle entrate i dati dei bonifici con data entry);

Collaborazione con altre articolazioni del Ministero e soggetti esterni coinvolti: allo stato attuale appare sufficiente che, per affrontare eventuali criticità si farà riferimento alla D.I.G.S.I.A; in merito alla realizzazione del progetto, appare sufficiente la collaborazione della Società che ha realizzato il portale del creditore dell’Amministrazione e che ne cura la gestione.

Gli Stakeholder coinvolti: saranno coinvolti principalmente i Consigli notarili distrettuali interessati dal progetto ed anche il Consiglio Nazionale del notariato e la Cassa Nazionale del notariato.

Beneficiari interni ed esterni: Il personale degli Archivi interessati dovrebbe beneficiare di una semplificazione dei processi di lavoro; gli utenti beneficeranno sia in termini di riduzione dei tempi per effettuare i pagamenti quanto e di una riduzione del rischio di errori nei pagamenti; lo stesso vale per il Notariato.

Indicatori: attivazione dei pagamenti in 30 distretti notarili, con estensione a 15 voci primarie su 18 (entro 12 mesi).

Indicatori di raggiungimento e Target atteso
Attivazione dei pagamenti in 30 distretti notarili, con estensione a 15 voci primarie su 18:
entro 12 mesi

 

3.2.6 Ispettorato Generale

Analisi del contesto

Contesto esterno

  • L’attività ispettiva ordinaria concernente l’anno 2021 si è svolta in un quadro inteso a recuperare il rallentamento legato alla crisi pandemica da Sars-CoV-2, che ne ha imposto la sospensione nel corso dell’anno 2020. Sebbene le sospensioni dovute al periodo di emergenza epidemiologica abbiano inciso anche sulle attività di programmazione degli anni successivi, il 2021 ha segnato il ritorno ad un’attività dal ritmo normale, durante la quale sono stati programmati e svolti sei turni ispettivi, in ciascuno dei quali è stata prevista la verifica di sei uffici di grandi e medie dimensioni oltre ai circondari dei Giudici di pace. La riduzione del numero degli uffici giudiziari ispezionati nel 2020 è stata, dunque, tenuta in debito conto nel corso dell’anno 2021, nonché in sede di programmazione delle attività per l’anno 2022, cosicché - anche grazie alla rimodulazione dell’attività ispettiva sotto i due profili della riduzione della durata degli accessi ispettivi e del numero dei componenti delle singole équipe, nonché alla razionalizzazione degli schemi ispettivi e delle richieste indirizzate agli Uffici sottoposti a verifica - è stato possibile incrementare il numero di Uffici giudiziari da verificare per ciascuno dei sei turni ispettivi. Questo incremento permette di fissare, tra gli altri, un obiettivo preciso per l’attività dell’Ispettorato Generale, in linea con le direttive del Ministra Cartabia: ridurre a tre anni – in aderenza alle previsioni dell’art. 7, L. 12 agosto 1962, n. 1311 - il lasso di tempo intercorrente tra un’ispezione e un’altra.
  • La disciplina di riferimento non ha subito modifiche.
  • Stakeholders e attori coinvolti nelle attività di competenza sono gli Uffici giudiziari, rispetto ai quali l’Ispettorato Generale si pone nella posizione non già di mero «controllore» dell’azione svolta, ma quale organo di concreto supporto per i profili organizzativi e gestionali anche non legati alla regolarità dei servizi. In particolare, l'insieme degli uffici giudiziari è destinatario, oltre che dell’attività di consulenza fornita dal Corpo ispettivo e dalla struttura dell’Ispettorato nel suo complesso, di un sistema di auto-controllo e di monitoraggio autonomo, promanante proprio dall’Ispettorato, il c.d. “Pacchetto ispettori”, alle cui funzioni, anche indipendenti dallo svolgimento della verifica ispettiva, sono abilitati i Capi degli uffici e i Dirigenti amministrativi.

Contesto interno

  • Non sono intervenute variazioni materiali e finanziarie. Tuttavia va sottolineato, per quanto riguarda il quadro delle risorse umane, che tra i componenti togati del Corpo ispettivo è intervenuto un rilevante turn over, che ha implicato lo svolgimento di periodi di tirocinio. Inoltre nel contesto ha inciso anche il collocamento in quiescenza di alcune unità di personale amministrativo, soltanto in parte recuperato.
  • Con la ripresa dell’attività ispettiva ordinaria, il nuovo modello di verifica (descritto nella «scheda obiettivo» n. 1) è stato oggetto di puntuale sperimentazione. Ciò ha reso necessario varare un progetto specificamente dedicato alle «Prospettive di rinnovamento dell’attività ispettiva» che, ponendo a tema le attività sperimentali già avviate, consentisse un proficuo follow up delle stesse e una verifica in termini di impatto e di valutazione dei benefici. Allo scopo, questo Capo dell’Ispettorato ha costituito gruppi di lavoro dedicati allo studio e all’analisi dei temi destinati a migliorare lo svolgimento della funzione ispettiva e le relative finalità, anche alla luce delle direttive ministeriali. I tavoli tecnici in questione, nel numero di undici, riguardano i seguenti temi: «Ispezione da remoto», «Evoluzione pacchetto ispettori», «Ispezione Uffici del Giudice di Pace», «Valutazione performance Dirigenti ispettori», «Revisione sito web», «Pacchetto ispettori e prontuario Minorenni», «Prontuario Tribunale SICID e SIECIC», «Prontuario Tribunale penale», «Prontuario Procura della Repubblica», «Pacchetto ispettori Procura generale e Procura settore civile», «Prontuario Corte di Appello settore civile». Detti tavoli consentiranno, ciascuno per l’area tematica individuata:
    • il perseguimento degli obiettivi di razionalizzazione e semplificazione della relazione ispettiva;
    • la revisione delle richieste standardizzate e dei documenti ispettivi (schemi di relazione e istruzioni);
    • la redazione dei relativi prontuari;
    • la messa in evidenza di criticità ricorrenti;
    • l’approfondimento dei contenuti conoscitivi;
    • la razionalizzazione delle basi documentali;
    • il consolidamento dell’esatta conoscenza delle fonti di disciplina;
    • l’emersione di indicazioni operative uniformi.
    • la rilevazione di buone prassi organizzative
  • Mentre non si segnalano ritardi o criticità nel raggiungimento dei risultati nel corso dell’anno 2021, si pone l’attenzione anche sugli aspetti di risparmio rispetto ai costi che il nuovo modello di attività sperimentale (descritto nella «scheda obiettivo» n. 1) consente di realizzare.
  • Non sono stati rilevati rischi particolari connessi alle materie e alle attività di competenza.

OBIETTIVI

Obiettivo 1

Consolidamento dell’ispezione da remoto. L’Ispettorato Generale ha rivisitato la propria attività, mediante l’elaborazione di un nuovo modello ispettivo «da remoto», che prevede la creazione di postazioni per i singoli Ispettori dislocate presso gli Uffici giudiziari, mediante il ricorso allo schema organizzativo della prestazione lavorativa denominato «co-working». Da tale postazione, collocata presso gli Uffici giudiziari disponibili, l’Ispettore può visionare, estrarre e comparare tutti i dati di interesse, tramite l’accesso diretto ai sistemi informatici in uso presso le diverse sedi giudiziarie, in modo da consentire una valutazione trasversale dei dati, delle performance e delle buone prassi degli uffici ispezionati. Sicché il nuovo modello di verifica ispettiva, nato «in stato di emergenza» subito dopo il periodo di lockdown e finalizzato all’esecuzione di una verifica essenziale - che evita la permanenza delle delegazioni ispettive nelle sedi oggetto di verifica per diverse settimane, limita al minimo indispensabile le attività di verifica svolte in loco e assicura comunque un livello di approfondimento e di completezza analogo a quello garantito dalla verifica ispettiva svolta esclusivamente presso l’Ufficio da ispezionare - focalizzata su specifici settori maggiormente esposti a criticità e basata prevalentemente sull’acquisizione e valutazione dei dati da remoto, si è via via adattato alle necessità dell’ispezione ordinaria, rimodulandola in chiave di semplificazione virtuosa. Tale modello sperimentale ha offerto risultati largamente apprezzati, sotto molteplici profili: compatibilità con lo stato di emergenza sanitaria, forte contrazione dei profili di costo delle missioni per effetto della riduzione della permanenza in loco, minore gravosità per gli Uffici ispezionati, possibilità di risolvere la gran parte delle criticità emerse in sede di ispezione già durante il periodo di verifica. Se gli aspetti di semplificazione e razionalizzazione sono comunque da riguardare in termini positivi, quanto meno per il minor gravame che essi impongono all’ufficio sottoposto a verifica, potendo così facilitare il conseguimento di quegli obiettivi «di supporto» rispetto alla funzione giustizia che da lungo tempo ispirano l’Ispettorato Generale, costituiscono elemento di rilevante impatto gli aspetti di risparmio sui costi che il nuovo modello consente di realizzare. Qui di seguito, si pongono a confronto i costi dell’attività ispettiva sostenuti nel periodo Gennaio-Luglio 2019 e nel periodo Gennaio-Luglio 2021 (per comprensibili ragioni, non può essere tenuto in considerazione l’anno 2020, stante la drastica riduzione dell’attività imposta dall’emergenza pandemica).

Costi attività ispettiva sostenuti
gennaio-luglio 2019 e gennaio-luglio 2021
Anno Descrizione spesa Conto competenza Conto cassa
2019 Stanziamento Capitolo 1081/06 € 900.000,00 € 949.114,00
Spesa turni fino a luglio 2019 (di cui 133.139,70 impegno 2018) € 604.469,88 € 737.609,58
2021 Stanziamento Capitolo 1081/06 € 930.000,00 € 930.000,00
Spesa turni fino a luglio 2021 € 358.077,77 € 358.077,77

 

Risparmi
Risparmio in conto competenza Risparmio in conto cassa
Anno 2019 Anno 2021 Differenza Anno 2019 Anno 2021 Differenza
€ 604.469,88 € 358.077,77 € 246.392,11 € 737.609,58 € 358.077,77 € 379.531,81
Risparmio in percentuale 40,76% Risparmio in percentuale 51,45%

Nota: considerando l’elemento della competenza anziché quello della cassa si ha una perfetta aderenza al fattore tempo annuale e dunque ai turni ispettivi effettivamente svolti. È intervenuta un’ulteriore interlocuzione con la Direzione Generale per i Sistemi Informativi Automatizzati per valutare la possibilità di una eventuale modifica del predetto modello ispettivo «da remoto», che preveda la possibilità di ottenere, per gli Ispettori, accessi ai registri informatici da postazioni esterne alla RUG, ovvero non necessariamente condizionate alla collocazione nella sede di un ufficio giudiziario.


Obiettivo 2

Ottimizzazione, economicità e semplificazione dell’attività ispettiva

L’obiettivo del costante miglioramento dell’attività ispettiva si è raccordato con l’esigenza di semplificazione originata nel 2020 e consolidatasi con le successive attività di ripartenza e di ricostruzione del sistema economico e giudiziario del paese.
Nell’intento di costruire e mantenere nel tempo un rapporto collaborativo con l’Ufficio ispezionato, si è voluto ridurre progressivamente l’onere che grava sull’Ufficio giudiziario per effetto dell’attività ispettiva.
Il passaggio da attività di mero controllo dell’azione degli Uffici giudiziari a concreto supporto per gli stessi si attua assicurando:

  • la verifica della regolarità amministrativa dell’Ufficio e della sua efficienza organizzativa, anche attraverso l’individuazione di buone pratiche estensibili ad altri Uffici;
  • l’individuazione delle criticità gestionali, organizzative e funzionali con la proposizione di soluzioni agli apicali dell’Ufficio;
  • la soluzione dei quesiti posti dall’Ufficio giudiziario in corso di verifica ispettiva.

A tal fine, sono indispensabili:

  • la verifica puntuale e approfondita dei sistemi informativi in uso presso l’Ufficio sede di ispezione, volta all’accertamento dell’esattezza, della completezza e della tempestività delle registrazioni;
  • lo sviluppo da parte dell’Ispettore di una particolare qualificazione attraverso l’attività formativa ed il costante aggiornamento;
  • le attività di studio e di analisi dei tavoli tecnici intesi a razionalizzare l’attività ispettiva, snellendone le relazioni e rivisitando i formati predisposti per la pubblicazione;
  • l’individuazione di best practices dell’attività ispettiva al fine di semplificarla e velocizzarla.

Nel contesto attuale, si conferma l’esigenza di ottimizzazione della funzione ispettiva nel senso di rendere più incisiva la verifica, semplificandone l’impostazione ed incrementando le attività di controllo da remoto, attraverso l’analisi dei dati statistici rilevabili dai sistemi ed il riscontro degli stessi con le certificazioni fornite dagli Uffici.
La rimodulazione della verifica ispettiva risponde anche all’obiettivo di incrementare il numero degli uffici da ispezionare, al fine di recuperare i ritardi accumulatisi e ridurre il periodo di intervallo tra una ispezione e l’altra, riportandolo gradualmente a tre anni.
Il modello (meglio descritto nella descritto nella «scheda obiettivo» n. 1) si presta, inoltre, ad essere completato con ipotesi di lavoro alternative e con metodi positivi di svolgimento dell’ispezione, riscontrati «sul campo» dal singolo ispettore, che possano essere condivisi come best practices.
Parallelamente prosegue la fase di studio che impegna il Corpo ispettivo nei tavoli tecnici chiamati a semplificare lo svolgimento dell’attività ispettiva, nonché l’attività di analisi finalizzata alla formalizzazione di uno schema di relazione nuovo, la cui interpretazione e traduzione in termini operativi di normalizzazione dei servizi da parte degli Uffici sia più agevole.
Gli indicatori di raggiungimento sono quelli di seguito illustrati.

Indicatori di raggiungimento
Indicatori di raggiungimento
Inserire la formula degli indicatori proposti e il valore atteso per l’anno (target)
Target atteso Consuntivo
I semestre II semestre
Aggiornamento e formazione - Numero di corsi di formazione /seminari/ convegni a cui si è partecipato come discenti, docenti o relatori. 2    
Partecipazione a gruppi di lavoro o a tavoli tecnici - Numero di tavoli tecnici a cui si è preso parte e/o dato contributi. 2    
Produzione scritta dei gruppi di lavoro o tavoli tecnici – Numero proposte elaborate nei gruppi di lavoro o tavoli tecnici trasmesse al Capo dell’Ispettorato 2    
Rilevazione best practices – Numero proposte di prassi virtuose da applicare nell’attività ispettiva 2    

 

3.2.7 Direzione Generale per il coordinamento delle Politiche di Coesione

Analisi contesto

Contesto esterno

Nel corso dell’anno 2021 si è cristallizzato il quadro normativo di riferimento relativo alla programmazione finanziaria europea 2021 – 2027. Sono state avviate le interlocuzioni con gli organi programmatori nazionali al fin di poter raggiungere con l’Unione europea un accordo di partenariato propedeutico alla individuazione dei programmi nazionali che tenga conto delle priorità del sistema giustizia. La definitiva adozione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (nella cui stesura la Direzione ha assunto un ruolo di coordinamento) ha consentito l’avvio delle attività di investimento ivi previste. La straordinaria fase programmatoria conseguente all’adozione del N.G.E.U. ha, tuttavia, inciso sull’ordinaria attività della amministrazione che ha subito rallentamenti. Particolare importanza assume l’art.35 del D.L. 6 novembre 2021, n.152 che ha definitivamente stabilizzato la struttura della Direzione generale. La DG Coesione ha avuto ed ha costanti rapporti istituzionali con tutti i Ministeri, le Regioni, gli enti territoriali, il sistema Universitario pubblico, l’Agenzia per la coesione territoriale e le articolazioni della Presidenza del Consiglio dei Ministri coinvolte nei rapporti con l’Unione Europea. Costanti sono i rapporti con gli Uffici giudiziari e con le articolazioni della Commissione e del Consiglio europeo.

Contesto interno

La DG Coesione non ha titolarità di capitoli di bilancio dello stato. Il Direttore generale ha la titolarità dei due conti di contabilità speciale assegnati al Ministero (di cui quello per l’attuazione del PNRR, in via provvisoria nell’attesa della istituzione della struttura prevista dall’art.8 del D.L. 80/2021). Alla DG Coesione sono assegnate unicamente le risorse relative al Pon Governance e capacità istituzionale ed al Pon Inclusione relative ai progetti in corso. Tra gli elementi di criticità manifestatisi nel 2021, si segnala la grave carenza di personale che ha portato alla mancanza di 6 unità sul numero complessivo di 15. Una unità è stata sostituita in data 21 dicembre; le altre 5 verranno reintegrate si auspica entro il mese di gennaio 2022. A seguito dell’adozione del prossimo regolamento di organizzazione ai sensi dell’art.35 del citato D.L. 152/2021 la Dgcoesione da struttura provvisoria assumerà carattere definitivo; andrà definita la nuova pianta organica. Si segnala che sono in corso interlocuzioni finalizzate all’adozione di Piani di Rafforzamento amministrativo per gli anni 2022/2025 a valere sulla programmazione finanziaria complementare 14/20 e/o nell’ambito delle risorse rese disponibili dal Programma “ReacEu”. Sebbene la direzione sia stata impegnata nelle attività per l’adozione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, gli obiettivi proposti sono stati quasi interamente raggiunti. Si segnala tuttavia che il progetto relativo al potenziamento delle videconferenze ha subito una integrale rimodulazione da parte della Direzione generale dei sistemi informativi ed automatizzati. Si segnala che gli obiettivi della Dgcoesione, in ragione del suo ruolo di coordinamento e/o rendicontazione dei progetti sono fortemente condizionati dal perseguimento degli obiettivi trasversali da parte delle Direzioni generali competenti. Centrale è l’opera di raccordo che deve essere svolto dalla Conferenza dei Capi dipartimento. Quanto ai progetti che individuano come beneficiari soggetti esterni all’amministrazione, il loro perseguimento è soggetto alla capacità amministrativa di detti enti.

OBIETTIVI

Obiettivo: Coordinamento e promozione di interventi relativi alle politiche di coesione nell’ambito del “sistema giustizia”

Perseguire, promuovere e/o supportare azioni finanziate nell’ambito della politica regionale, nazionale, comunitaria e di coesione finalizzate:

  • alla diffusione ed al consolidamento dell’Ufficio per il processo nonché al miglioramento dell’organizzativo degli Uffici giudiziari al fine di velocizzare l’iter dei procedimenti civili e penali e di evitare l’accumulo di arretrato;
  • all’avanzamento delle politiche di digitalizzazione dell’amministrazione della Giustizia;
  • alla diffusione di servizi di prossimità anche in sinergia con enti locali e territoriali, pubbliche amministrazioni, gestori di pubblici servizi, soggetti privati e/o del terzo settore;
  • al potenziamento del sistema di inclusione sociale collegato all’esecuzione delle pene o di misure alternative alla detenzione (con particolare riguardo al potenziamento del lavoro dei soggetti – anche minori – in esecuzione penale);
  • al potenziamento dell’edilizia giudiziaria e penitenziaria;
  • al potenziamento della capacità amministrativa del Ministero della giustizia e delle sue articolazioni periferiche.

Tempi di realizzazione: 2022 – 2024

Articolazioni interne coinvolte: Dipartimenti Ministero della giustizia e loro articolazioni operative, Uffici giudiziari

Principali soggetti esterni coinvolti: Regioni, Comuni, Università, altre Amministrazioni centrali

Indicatori di raggiungimento e Target atteso
Numero di progetti finanziati/cofinanziati da fondi Eu ammessi a finanziamento: 8


Obiettivo: Potenziamento delle iniziative PNRR

Garantire il necessario raccordo con l’Unità di missione per il PNRR istituita con Decreto interministeriale del 18 novembre 2021 al fine di assicurare il coordinamento tra le azioni finanziate nell’ambito dell’ordinaria politica di bilancio dell’Unione ed i progetti finanziati nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e resilienza e del relativo piano complementare.”

Tempi di realizzazione: 2022 – 2026

Articolazioni interne coinvolte: Dipartimenti Ministero della giustizia e loro articolazioni operative

Principali soggetti esterni coinvolti: Altre Pubbliche amministrazioni titolari di progetti finanziati e/o cofinanziati dall’Unione Europee - Regioni, Comuni, Università, altre Amministrazioni centrali

Indicatori di raggiungimento e Target atteso
Numero di progetti finanziati e/o cofinanziati dall’Unione Europea connessi alle azioni PNRR: 6

 

3.3 Rischi corruttivi e trasparenza

Per l’annualità in corso il Ministero ha pubblicato sul sito istituzionale l’aggiornamento del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza (PTPCT) 2022-2024, adottato con D.M. 28 aprile 2022, conformemente agli “Orientamenti per la pianificazione Anticorruzione e Trasparenza 2022” approvati dal Consiglio dell’Autorità nazionale anticorruzione in data 2 febbraio 2022, nonché al quadro normativo vigente in materia di politiche di prevenzione della corruzione e della trasparenza.

Nella sua dimensione di “strumento programmatorio”, Il PTPCT persegue l’obiettivo di prevenire fenomeni corruttivi ed in generale comportamenti non etici, attraverso la preventiva individuazione delle aree di attività che presentano maggiori criticità, nonché attraverso l’aggiornamento e l’implementazione di specifiche ed adeguate misure organizzative idonee ad impedire il verificarsi del rischio corruttivo. Il Piano, enucleando le regole rivolte all’amministrazione della giustizia per arginare i fenomeni corruttivi, rappresenta l’apparato strumentale prescelto per proseguire il contrasto alla corruzione sul piano della prevenzione e per dare la risposta più efficace alle aspettative di affermazione della cultura della legalità, dell’onestà, della valorizzazione del merito, della conoscenza e del rispetto delle regole.

Il PTPCT è pertanto destinato a dipendenti e collaboratori che prestano servizio presso il Ministero ed è stato reso pubblico per tutti gli stakeholders, mediante apposita consultazione pubblica. Adottato dalla Ministra della giustizia su proposta del Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza (RPCT), l’Aggiornamento del Piano 2022-2024 riflette le caratteristiche della struttura amministrativa del Dicastero della giustizia.

A fronte della complessa organizzazione dell’Amministrazione il Piano è articolato in due parti: la Parte Prima è dedicata alla ricognizione delle specifiche misure preventive, anche relative alla trasparenza, nonché alla formulazione di indicazioni operative e regole procedurali fondate sulla responsabilizzazione degli Uffici, in una ottica di partecipazione, mentre la Parte Seconda, redatta dalle singole articolazioni ministeriali, coordinate dai rispettivi referenti, contiene:

  1. monitoraggio sull’attuazione e sull’idoneità delle misure di trattamento del rischio;
  2. risultanze del processo di gestione del rischio;
  3. rendicontazione degli obiettivi in materia di prevenzione della corruzione;
  4. analisi del contesto esterno;
  5. misure di prevenzione della corruzione: programmazione operativa;
  6. misure di disciplina del conflitto di interesse;
  7. autorizzazioni allo svolgimento di incarichi d’ufficio extraistituzionali;
  8. attività successive al rapporto di servizio: pantouflage;
  9. incompatibilità ed inconferibilità degli incarichi dirigenziali;
  10. acquisizione delle dichiarazioni rese ai sensi dell’art. 4 comma 2, deliberazione ANAC n. 620/2016;
  11. rotazione del personale;
  12. formazione specialistica;
  13. protocolli e convenzioni;
  14. dichiarazione attestante il superamento di tutti i rilievi segnalati dall’OIV;
  15. aggiornamento della scheda di rilevazione dei procedimenti amministrativi di cui all’art. 35 D.lgs. n. 33/2013;
  16. relazione correlata ai procedimenti del Dicastero;
  17. rilevazione dei tempi procedimentali ai sensi dell’art. art. 2 L. n. 241/1990;
  18. relazione del monitoraggio sull’effettiva applicazione, da parte delle stazioni appaltanti, dell’inserimento degli atti di integrità negli atti di gara;
  19. indicazione degli enti vigilati e delle società in house;
  20. piano della formazione in materia di prevenzione della corruzione;
  21. tabelle: identificazione del rischio; valutazione del livello di esposizione del rischio; misure di prevenzione della corruzione; programmazione operativa delle misure di prevenzione.

Le analisi ed i risultati indicati sono stati collazionati nella Parte Seconda secondo il seguente ordine:

  • Uffici di diretta collaborazione;
  • Dipartimento dell’organizzazione giudiziaria, del personale e dei servizi (DOG);
  • Dipartimento per la giustizia Minorile e di comunità (DGMC);
  • Dipartimento per gli affari di giustizia (DAG);
  • Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (DAP);
  • Ufficio centrale degli archivi notarili (UCAN);
  • Direzione generale per il coordinamento delle politiche di coesione (DGPON).

Il Piano Triennale di Prevenzione della corruzione e della Trasparenza 2022-2024 è pubblicato sul sito istituzionale del Ministero della giustizia al seguente link: https://www.giustizia.it/giustizia/it/mg_1_29_21.page

 

4. Sezione 3 - Organizzazione e capitale umano


4.1 Struttura organizzativa

L’art. 110 della Costituzione affida al Ministro della giustizia l’organizzazione ed il funzionamento dei servizi relativi alla giustizia.

Il Ministero, dunque, si occupa dell’organizzazione giudiziaria, del personale e dei servizi occorrenti all’esercizio dell’attività giudiziaria; svolge inoltre funzioni amministrative strettamente connesse alle funzioni giurisdizionali sia nel settore civile che in quello penale.

Cura, altresì, la gestione degli archivi notarili, la vigilanza sugli ordini e collegi professionali, l’amministrazione del casellario, la cooperazione internazionale in materia civile e penale, l’istruttoria delle domande di grazia da proporre al Presidente della Repubblica.

Nel settore penitenziario, poi, il Ministero della giustizia svolge compiti di attuazione della politica dell’ordine e della sicurezza negli istituti e servizi penitenziari e nel trattamento dei detenuti, nonché di amministrazione del personale penitenziario e di gestione dei supporti tecnici necessari.

Il Ministero ha, inoltre, competenza in materia di minori e di gestione del personale e dei beni relativi al settore della giustizia minorile.

Per l’esercizio delle suddette competenze, il Ministero è composto da quattro Dipartimenti: il Dipartimento dell’Organizzazione Giudiziaria, del Personale e dei Servizi (DOG), il Dipartimento per gli Affari di giustizia (DAG), il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria (DAP) e il Dipartimento per la giustizia Minorile e di Comunità (DGMC), nonché dagli uffici che supportano l’attività di indirizzo politico del Ministro.

Nel Ministero della giustizia è anche inserita l’amministrazione degli archivi notarili.

A seguito dell’emanazione dei regolamenti di riorganizzazione di cui ai D.P.C.M. n. 84 del 15.6.2015 (come modificato dal D.P.C.M. 22 aprile 2022) n.99 del 19.6.2019 e 100 del 19.6.2019, la struttura ministeriale è, dunque, più specificatamente, la seguente:

  • il Dipartimento dell'organizzazione giudiziaria, del personale e dei servizi, con funzioni e compiti inerenti all'organizzazione ed ai servizi della giustizia, tra cui la gestione del personale amministrativo, dei mezzi e degli strumenti anche informativi necessari all’esercizio della funzione giudiziaria, le attività attribuite dalla Legge alle competenze del Ministro in ordine alla carriera dei magistrati, lo studio e la proposta di interventi normativi nel settore di competenza;
  • il Dipartimento per gli affari di giustizia, con funzioni e compiti inerenti alla gestione amministrativa dell'attività giudiziaria in ambito degli affari interni e internazionali, lo studio e la proposta di interventi normativi nel settore di competenza;
  • il Dipartimento per la transizione digitale della giustizia, l’analisi statistica e le politiche di coesione;
  • il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, deputato all’attuazione della politica dell'ordine e della sicurezza negli istituti e servizi penitenziari e del trattamento dei detenuti, degli internati, dei condannati ed internati ammessi a fruire delle misure alternative alla detenzione, nonché alla cura del coordinamento tecnico operativo, alla direzione ed amministrazione del personale e dei collaboratori esterni dell'Amministrazione, nonché alla direzione e gestione dei supporti tecnici per le esigenze generali del Dipartimento;
  • il Dipartimento per la giustizia minorile e di comunità, deputato ad assicurare l’esecuzione dei provvedimenti dell’autorità giudiziaria minorile, garantendo l’esecuzione della pena, la tutela dei diritti soggettivi dei minori e la promozione dei processi evolutivi adolescenziali in atto e favorendo il reinserimento sociale e lavorativo dei minori entrati nel circuito giudiziario penale e di esercitare, in virtù delle nuove attribuzioni conferite dal regolamento di riorganizzazione, le funzioni attribuite dalla legge al Ministero della giustizia in materia di minori e quelle inerenti l'esecuzione penale esterna e la messa alla prova degli adulti; cura inoltre la gestione amministrativa del personale e dei beni ad esso relativi;
  • l’Ufficio centrale degli archivi notarili, con compiti organizzativi e di direzione amministrativa degli archivi notarili distrettuali e sussidiari e degli ispettorati circoscrizionali.

L’art. 16, comma 2 del D.P.C.M. n. 84/15 ha inoltre istituito la Direzione generale per il coordinamento delle politiche di coesione, struttura temporanea di livello dirigenziale generale, per il coordinamento delle attività nell’ambito della politica regionale, nazionale e comunitaria, con la responsabilità del coordinamento, gestione e controllo dei programmi e degli interventi volti al perseguimento degli obiettivi del Ministero inerenti all’organizzazione del sistema giustizia, nell’ambito della politica di coesione. Tale struttura opera, ai sensi del richiamato art. 16, sotto la programmazione, indirizzo e controllo della conferenza dei capi dipartimento.

Ai sensi dell’articolo 8 comma 1 del D.L. n.77/2021, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 luglio 2021, n. 108, è stata inoltre istituita l’Unità di Missione per il PNRR, quale punto di contatto con il Servizio Centrale del PNRR, al fine di garantire un’efficace, tempestiva ed efficiente realizzazione degli interventi relativi Piano - ad opera del decreto interministeriale del 18 novembre 2021.

Ai sensi del successivo comma 3, la medesima struttura vigila affinché siano adottati criteri di selezione delle azioni coerenti con le regole e gli obiettivi del PNRR ed emana linee guida per assicurare la correttezza delle procedure di attuazione e rendicontazione, le regolarità della spesa ed il conseguimento dei milestone e target e di ogni altro adempimento previsto dalla normativa europea e nazionale applicabile al PNRR; essa svolge attività di supporto nella definizione, attuazione, monitoraggio e valutazione di programmi e progetti cofinanziati ovvero finanziati da fondi nazionali, europei e internazionali, nonché l’attività di supporto all’attuazione di politiche pubbliche per lo sviluppo, anche in relazione alle esigenze di programmazione e attuazione del PNRR.

Il Direttore Generale dell’Unità di Missione è stato nominato con D.M. del 17 febbraio 2022.

Con D.P.C.M. 22 aprile 2022 n.54 stato inoltre istituito il Dipartimento per la transizione digitale della giustizia, l’analisi statistica e le politiche di coesione, nel quale confluiranno le Direzioni Generali della statistica ed analisi organizzativa e dei sistemi informativi automatizzati, con compiti di “gestione dei processi e delle risorse connessi alle tecnologie dell’informazione, della comunicazione e della innovazione; gestione della raccolta, organizzazione e analisi dei dati relativi a tutti i servizi connessi all’amministrazione della giustizia; attuazione delle procedure di raccolta dei dati e della relativa elaborazione statistica secondo criteri di completezza, affidabilità, trasparenza e pubblicità; monitoraggio dell’efficienza del servizio giustizia con particolare riferimento alle nuove iscrizioni, alle pendenze e ai tempi di definizione dei procedimenti negli uffici giudiziari; coordinamento della programmazione delle attività della politica regionale, nazionale e comunitaria e di coesione” (ai sensi dell’art. 35, comma 2, lett. a) del decreto-legge 6 novembre 2021, n. 152 convertito, con modificazioni, dalla Legge 29 dicembre 2021, n. 233)

Per effetto di quanto disposto dall’art. 6 del decreto legislativo 25 luglio 2006, n. 240 come novellato dall’art. 1, comma 435 della legge 27 dicembre 2019, n. 160, la Direzione generale per la gestione e la manutenzione degli edifici giudiziari di Napoli (già “Ufficio Speciale”) sarà inoltre sostituita da nuove strutture di decentramento amministrativo denominate Uffici periferici dell’organizzazione giudiziaria.

Presso l’Ufficio del Capo Dipartimento per gli Affari di Giustizia in data 21 dicembre 2021 sono state istituite due ulteriori unità di Staff: l’Unità A.I.D.U. (“Coordinamento dell’attività internazionale in tema di diritti umani”) e l’Unità E-Justice (“Coordinamento delle attività internazionali sull’intelligenza artificiale e sulla digitalizzazione a fini probatori e di cooperazione giudiziaria”)

Per quanto attiene all’Amministrazione penitenziaria, è stata rafforzata l’organizzazione a livello centrale con la previsione dell’istituzione della Direzione Generale dei beni, dei servizi e degli interventi in materia di edilizia penitenziaria (decreto legge n.152/2021, art. 35), della Direzione Generale delle specialità del Corpo di Polizia Penitenziaria e della Direzione Generale dei servizi logistici e tecnici del Corpo di Polizia Penitenziaria (Decreto Legislativo n. 146/2021, art. 5 bis); è inoltre in fase di elaborazione il Regolamento di riorganizzazione, nonché il D.M. sui posti di funzione del personale della Carriera dei Funzionari del Corpo di Polizia Penitenziaria che comporterà un nuovo assetto degli organi centrali e periferici del Dipartimento.

Per quanto concerne l’organizzazione interna e territoriale delle strutture dipartimentali e le relative dotazioni di personale, si rimanda alle corrispondenti sezioni e, per il dettaglio, ai contributi, pubblicati sul sito istituzionale (www.giustizia.it) e, per il personale, anche ai dati riportati sul Portale della mobilità (www.mobilita.gov.it).

Relativamente alle risorse finanziarie del Ministero della giustizia, si rinvia agli stanziamenti in Legge di Bilancio allegati alla Direttiva Generale per l’azione amministrativa e la gestione, in appendice al presente Piano e pubblicati sul sito istituzionale e, per il dettaglio, alle sezioni relative ai singoli Centri di Responsabilità Amministrativa.

Organigramma del Ministero della giustizia

4.2 Organizzazione lavoro agile

A fronte delle esigenze organizzative e sanitarie, anche nel 2021 l’Amministrazione ha fatto massiccio ricorso a modalità di svolgimento della prestazione da remoto, valorizzandone da un lato i punti di forza e dall’altro confrontandosi con le inevitabili criticità; ai sensi dell’art. 14 della Legge 7 agosto 2015, n. 124, come modificato dall’art. 263, comma 4-bis, del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77, l’Amministrazione ha redatto nel 2021 il Piano organizzativo del lavoro agile (POLA), che è stato allegato al Piano della Performance 2021-2023. L’Amministrazione è stata infatti costretta a considerare il lavoro agile come modalità ordinaria di svolgimento della prestazione, da attuarsi in forma semplificata, anche in deroga alla disciplina normativa e a prescindere da una revisione dei modelli organizzativi.

L’obiettivo di coinvolgere almeno il 60% dei dipendenti impegnati in attività che potessero essere svolte in modalità agile ha richiesto l’adozione nel tempo di misure adeguate che hanno imposto la sostanziale revisione dei modelli di organizzazione del lavoro, un consistente investimento nelle tecnologie digitali di supporto e lo sviluppo di competenze digitali trasversali nell’ambito delle diverse figure professionali.

La presente Sezione del Piano Integrato di Attività ed Organizzazione, denominata “Piano organizzativo del lavoro agile” (POLA), ai sensi dell’articolo 6, lettera b) del decreto-legge 9 giugno 2021, n. 80, convertito con modificazioni dalla legge 6 agosto 2021, n. 113, individua le modalità attuative del lavoro agile e definisce le misure organizzative, i requisiti tecnologici, i percorsi formativi del personale, anche dirigenziale, e gli strumenti di rilevazione e di verifica periodica dei risultati conseguiti, anche in termini di miglioramento dell’efficacia e dell’efficienza dell’azione amministrativa, della digitalizzazione dei processi, nonché della qualità dei servizi erogati.

Il Piano è stato redatto nel rispetto di quanto previsto dagli articoli da 18 a 23 della legge 22 maggio 2017, n. 81, recante “Misure per la tutela del lavoro autonomo non imprenditoriale e misure volte a favorire l'articolazione flessibile nei tempi e nei luoghi del lavoro subordinato”, e dagli articoli da 36 a 40 del nuovo Contratto collettivo nazionale di lavoro per il triennio 2019-2021 sottoscritto il 9 maggio 2022, nonché in coerenza con la direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3/2017, recante “Indirizzi per l’attuazione dei commi 1 e 2 dell’articolo 14 della legge 7 agosto 2015, n. 124 e linee guida contenenti regole inerenti all'organizzazione del lavoro finalizzate a promuovere la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro dei dipendenti”. Il documento è connotato da una manifesta unitarietà della visione d’insieme (connotata dal più equo bilanciamento della funzionalità ed efficienza degli uffici e delle esigenze di vita-lavoro del personale) e delle oggettive prospettive di azione amministrativa (calando appunto l’applicazione concreta dell’istituto, senza automatismi o vincoli formali, nel particolare contesto dei singoli uffici e, in questo ambito, delle specifiche mansioni e competenze di ciascun dipendente), tenendo conto nondimeno delle peculiarità proprie delle quattro distinte articolazioni del Ministero deputate alla gestione del personale.

 

4.3 Piano triennale dei fabbisogni di personale

Il Piano triennale dei fabbisogni di personale, adottato in data 28 giugno 2022, è fisiologicamente connotato dalla possibilità di continua rimodulazione per raccordare l’azione amministrativa con esigenze sopravvenute e non prevedibili a priori ed è stato declinato tenendo conto delle peculiarità proprie delle quattro distinte articolazioni del Ministero deputate alla gestione del personale, pur nella manifesta unitarietà delle concrete prospettive di azione amministrativa e della visione d’insieme improntata alla copertura delle significative vacanze di organico.

Il documento dà atto di quanto attuato della programmazione triennale dei fabbisogni di personale per il periodo 2019-2021, recepita e autorizzata, in ogni sua parte, con il D.P.C.M. del 20 giugno 2019 e lo aggiorna alla luce delle attività assunzionali concretamente poste in essere, delle innovazioni occorse al quadro normativo e delle attuali necessità organizzative dell’Amministrazione giudiziaria, analizzate anche in conformità con i recenti dati del turn-over, con contestuale pianificazione per il prossimo triennio 2022-2024, chiaramente suscettibile di integrazioni future, anche alla luce dell’impatto sull’organizzazione e sulle piante organiche dell’immissione in servizio del personale reclutato, già nei primi mesi del 2022, in attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, che conta circa sedicimila unità di personale a supporto, principalmente, dell’Ufficio per il processo (decreto-legge 9 giugno 2021 n. 80, convertito dalla legge 6 agosto 2021 n. 113).

 

4.4 Obiettivi formativi

4.4.1 Dipartimento dell’organizzazione giudiziaria, del personale e dei servizi

Gli obiettivi del piano di formazione 2022, adottato in data 27 giugno 2022 dal Direttore Generale del personale e della formazione e che si allega, sono collegati alle seguenti esigenze formative:

  1. accompagnare l’inserimento lavorativo del personale di nuova assunzione a seguito di procedure selettive o attraverso lo scorrimento di graduatorie di concorso;
  2. favorire il corretto utilizzo dei sistemi informativi e degli applicativi di area civile, penale e dei software amministrativi, con particolare riferimento alle innovazioni e all’introduzione di nuove soluzioni digitali da parte della Direzione generale per i sistemi informativi automatizzati. L’Ufficio II Formazione realizza iniziative di interesse generale per il personale dell’amministrazione giudiziaria, fornendo supporto organizzativo e tutoraggio (corsi in area Innovazione e digitalizzazione).
  3. rafforzare le conoscenze teoriche e le competenze dei dirigenti amministrativi e del personale di Area II inseriti nella formazione continua SNA - Scuola Nazionale dell’Amministrazione nelle seguenti aree di intervento: Economia, finanza e statistica, Innovazione e digitalizzazione della P.A., Management e sviluppo delle risorse umane, Internazionalizzazione e Unione Europea;
  4. valorizzare le professionalità dell’amministrazione attraverso la verifica del fabbisogno formativo e la realizzazione di iniziative dedicate al personale amministrativo in aree non coperte dal catalogo SNA attraverso l’ambiente e-learning e la formazione a distanza;
  5. accrescere le competenze relazionali del personale, in particolare per gli operatori di front-office e fornire supporto al personale con ruolo di responsabilità attraverso l’aggiornamento e lo sviluppo di competenze organizzative e gestionali;
  6. diffondere l’utilizzo dei sistemi di conversazione e collaborazione a distanza messi a disposizione dall’Amministrazione (Office 365 e Teams di Microsoft) per la gestione del lavoro di ufficio in remoto.

 

Roma Scuola - Pianificazione attività formative anno 2022
Iniziativa formativa anno 2022 Area di intervento Edizioni Ore Unità
Formazione Pacchetto Office - Excel I.T. 2 16 57
Formazione Pacchetto Office - Word I.T. 3 24 82
Formazione Pacchetto Office - PowerPoint I.T. 3 24 75
Incontri di coordinamento e formazione dei referenti per la formazione del personale dell'amministrazione giudiziaria M.G. 1 3 58
Corso di formazione individuale di lingua inglese F.L. 15 450 15
Formazione Office di Microsoft (Teams-Word-Excel-Outlook) (Addetti UPP) I.T. 14 16 6000
Formazione Responsabile Unico del Procedimento nella fase esecutiva del contratto (RUP) G.N. 10 100 923
Legge Pinto – Progetto SIAMM Pinto Digitale. G.N. 1 6 64
Corso di formazione di lingua inglese per funzionari linguistici e personale EPPO F.L. 8 480 85
Formazione personale in ingresso _Funzionari giudiziari F.I. 4 24 150
Formazione sul Sistema Informativo del Casellario (SIC) - in collaborazione con i distretti di Genova, Milano e Salerno I.T. 6 48 200
Progetto SIAMM -EPPO F.L. 2 16 61
Totale 69 1207 7770

 

Tabella riepilogativa attività realizzate anno 2021 e Programmazione anno 2022
Tabella A
Consuntivo 2021
Tabella B
Programmazione anno 2022
DISTRETTI Ore svolte Unità avviate Ore previste Unità previste
ANCONA 108 61 72 127
BARI 12 21 108 190
BOLOGNA 294 740 187 333
BRESCIA 20 212 140 210
CAGLIARI 16 1194 174 412
CALTANISSETTA 0 0 60 80
CAMPOBASSO 94 217 48 270
CATANIA 282 384 _ _
CATANZARO 474 747 299 769
FIRENZE 204 676 42 250
GENOVA 267 642 56 111
L'AQUILA 67 184 12 24
LECCE 0 0 86 468
MESSINA 54 43 150 455
MILANO 144 803 479 1872
NAPOLI – Castel Capuano 72 306 315 1872
PALERMO 168 278 136 600
PERUGIA 65 183 18 2000
POTENZA 0 21 48 120
REGGIO CALABRIA 79 390 102 584
ROMA 54 152 48 462
SALERNO 210 791 149 411
SASSARI 36 0 292 448
TARANTO 208 371 582 711
TORINO 997 2201 483 1273
TRIESTE 145 486 57 162
VENEZIA 183 486 96 295
TOTALE Distretti 4253 11589 4239 14509
CASSAZIONE - Ufficio Unico Formazione 95 309 _ _
SCUOLA ROMA 855,5 1546 1207 7770
SNA _ 740 _ 430
TOTALE complessivo 5193,5 14113 5446 22709

 

4.4.2 Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria e Dipartimento giustizia minorile e di comunità

Gli obiettivi del piano di formazione 2022, adottato in data 24 marzo 2022 dal Capo Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria e dal Capo Dipartimento per la giustizia minorile e di comunità su proposta del Direttore Generale della Formazione e che si allega, sono collegati alle seguenti esigenze formative:

Le schede di sintesi: linee d’azione, obiettivi e punti di intervento della Direzione Generale della Formazione per l’anno 2022

LINEA D’AZIONE I
Titolo della linea d’azione: Consolidamento della politica del personale. Miglioramento della qualità amministrativa, valorizzazione delle risorse umane, formazione ed efficienza gestionale.
Obiettivi e punti di intervento:

  1. Formazione iniziale per neoassunti di entrambi i Dipartimenti (DAP e DGMC), in applicazione dei relativi regolamenti e del loro status professionale. Con riferimento alle specificità dei ruoli, si attenzionerà la tematica del processo decisionale, della pacificazione dei conflitti, della cultura mediativa, la relazione pedagogica, l’ascolto attivo, la comunicazione, il lavoro di gruppo ed in gruppo, il lavoro di rete ed in rete, le tecniche di lavoro.
  2. Formazione continua per il personale già in ruolo.
  3. Aggiornamento in tema di mutamenti normativi.
  4. Formazione interprofessionale, per favorire l’integrazione tra le diverse risorse umane e per le competenze trasversali multidisciplinari ed interdipartimentali (co-progettazione).
  5. Benessere organizzativo e processi di trasformazione operativa ad impatto multiprofessionale, funzionale alla condivisione dei saperi e delle buone prassi.
  6. Sostegno psicologico per il personale.
  7. Formazione per l’acquisizione o il consolidamento di competenze di tutoraggio e conduzione gruppi.
  8. Formazione sul processo decisionale (anche mediante un approccio manageriale) per lo sviluppo delle competenze del personale che svolge ruoli direttivi negli istituti penitenziari e negli uffici inter-distrettuali e distrettuali di esecuzione penale esterna.
  9. Valorizzazione della specificità dei ruoli e del potenziamento dei momenti di confronto tra le diverse professionalità.
  10. Sicurezza sui luoghi di lavoro.
  11. Specializzazioni: nel trattamento dei detenuti minorenni, per il personale di Polizia addetto agli istituti penali per minori; per armaioli; per prelievo e banca dati DNA; per istruttori cinofili; per matricolisti e formazione specifica per gli operatori che agiscono, anche temporaneamente, in determinati contesti (istituti penali minorili, istituti a custodia attenuata, sezioni ATSM, esecuzione penale esterna, sezioni protette).
  12. Formazione in materia di processi riorganizzativi dell’esecuzione penale esterna, con implicazione dei servizi e delle risorse delle comunità territoriali.
  13. Formazione informatica.

Destinatari: 7.000[1]
N. di progetti: 43[2]


LINEA D’AZIONE II
Titolo della linea d’azione:
Assicurazione e rafforzamento dell’ordine e della sicurezza degli istituti penitenziari
Obiettivi e punti di intervento:

  1. Formazione alla gestione degli agiti violenti, attraverso l’approfondimento dei meccanismi che si trovano all’origine della violenza, sia verso l’ambiente sia verso sé stessi, mirando ad incidere su tre livelli: organizzazione, operatori e detenuti.
  2. Azioni formative per prevenire le aggressioni in danno del personale attraverso efficienti modelli operativi e funzionali più affinati.
  3. Gestione degli eventi critici e resilienza organizzativa ed individuale.
  4. Azioni di ricerca-formazione sulle condotte di autori violenti, attraverso la metodologia del giudizio professionale integrato e strutturato (già sperimentata nel 2021), con estensione della ricerca agli ambiti minorili e istituti femminili.
  5. Azioni di ricerca-formazione di contrasto della recidiva, con particolare riferimento alla sua misurazione.
  6. Promozione di una cultura mediativa col ricorso a strumenti che possano influire sulla capacità del singolo e dell’organizzazione di elaborare soluzioni pratiche a problemi contingenti.
  7. Formazione teorica e operativa alla giustizia restaurativa (modalità di organizzazione e gestione dell’intervento nelle strutture detentive, lavoro con le comunità e le risorse territoriali). In materia si proseguirà, anche, la ricerca-formazione-intervento sulla giustizia riparativa in ambito di esecuzione penale interna, già avviata nel 2021.
  8. Predisposizione di linee guida generali nelle materie di addestramento obbligatorio della Polizia penitenziaria

Destinatari: 4.017[3]
N. di progetti: 13 [4]


LINEA D’AZIONE III

Titolo della linea d’azione: Efficientamento delle strutture-progettazione, ristrutturazione e razionalizzazione delle infrastrutture e degli impianti degli istituti penitenziari; ampliamento degli spazi trattamentali ed innovazione digitale.
Obiettivi e punti di intervento:

  1. Sviluppo delle innovazioni tecnologiche attraverso l’implementazione delle piattaforme di accesso da remoto e formazioni specifiche e specialistiche in materia di competenze informatiche e delle professionalità informatiche.
  2. Sistematizzazione raccolta dati.

Destinatari: 367[5]
N. di progetti: 6[6]


LINEA D’AZIONE IV

Titolo della linea d’azione: Realizzazione di un modello di esecuzione penale tra certezza della pena e dignità della detenzione, da attuare valorizzando il lavoro in via principale insieme a studio, cultura, rieducazione e reinserimento sociale della persona detenuta.
Obiettivi e punti di intervento:

  1. Presentazione e motivazione di un modello rieducativo costruito sugli elementi positivi del trattamento quali l’istruzione, la formazione professionale, il lavoro, la partecipazione a progetti di pubblica utilità, le attività culturali, ricreative, sportive, contatti con il mondo esterno e i rapporti con la famiglia.
  2. Diffusione e consolidamento della giustizia restaurativa e proposta argomentata della cultura mediativa, quale strumento essenziale per la tutela delle vittime e per l’efficace riabilitazione ed inclusione sociale del condannato.
  3. Percorsi formativi sul tema delle diverse identità presenti nel settore dell’esecuzione penale (identità di genere, stranieri, donne, minori, etc.) con particolare riferimento ai processi di gestione operativa. Il consolidamento della collaborazione interministeriale nell’ambito della Cabina di Regia sulla violenza maschile contro le donne e sul “Codice rosso” (l. 19 luglio 2019, n. 69) ne è parte

Destinatari: 558[7]
N. di progetti: 7[8]

 

4.4.3 Ufficio Centrale Archivi Notarili

Con nota del 28 giugno 2022 il Direttore dell’Ufficio Centrale Archivi Notarili ha individuato gli obiettivi formativi annuali.

Ha in particolare evidenziato che al fine di accompagnare il percorso di introduzione e consolidamento del lavoro agile, nell’ambito delle attività del piano della formazione saranno previste specifiche iniziative formative per il personale che usufruisca di tale modalità di svolgimento della prestazione.

Ha inoltre rimarcato che la formazione dovrà perseguire l’obiettivo di favorire il proficuo utilizzo da parte del personale delle piattaforme di comunicazione e degli altri strumenti previsti per operare in modalità agile nonché di diffondere moduli organizzativi che rafforzino il lavoro in autonomia, l’empowerment, la delega decisionale, la collaborazione e la condivisione delle informazioni. I percorsi formativi potranno, inoltre, riguardare gli specifici profili relativi alla salute e alla sicurezza per lo svolgimento della prestazione lavorativa al di fuori dell’ambiente di lavoro.

In tale prospettiva, a supporto del cambiamento organizzativo, ha dunque affermato che l’Amministrazione aderirà ad iniziative formative specifiche attivate dalla SNA in modalità e-learning favorendo la partecipazione alle stesse dei dirigenti, Capi Archivio e funzionari.

Considerato che la SNA non eroga formazione per il personale non direttivo, ritiene essenziale l’organizzazione di specifici corsi di formazione informatica da parte della Direzione Generale dei Sistemi Informativi Automatizzati, in grado di raggiungere la vasta platea dei destinatari. A tali iniziative si affiancheranno interventi formativi mirati realizzati dall’Amministrazione.

In relazione agli obiettivi formativi, l’Amministrazione degli Archivi Notarili ha dunque aderito al Piano strategico di formazione dei dipendenti pubblici avviato dal Dipartimento della Funzione pubblica con il duplice obiettivo di favorire la transizione al digitale e creare, al tempo stesso, le condizioni per il proficuo utilizzo del lavoro agile ordinario.

 

5. Sezione 4 Monitoraggio

 

Nell’ambito della Relazione sulla Performance l’Organismo Indipendente di Valutazione (OIV) del Ministero della Giustizia riporta gli esiti del processo di misurazione e valutazione della performance organizzativa dell’amministrazione nel suo complesso, come previsto dalle Linee Guida n. 3 del novembre 2018 predisposte dal Dipartimento della Funzione Pubblica, che esplicitano ed integrano quanto disposto dall’articolo 7, comma 2, lettera a), del Decreto Legislativo 27 ottobre 2009, n. 150.

Le attività di misurazione e di valutazione della performance organizzativa del Ministero della Giustizia si svolgono seguendo le modalità applicative ed i criteri previsti dal Sistema di Misurazione e Valutazione della Performance (SMVP) adottato con D.M. 23 dicembre 2021.

La valutazione della performance organizzativa complessiva annuale tiene conto delle misurazioni, relative al grado di raggiungimento degli obiettivi specifici triennali, effettuate dai dirigenti dell’Amministrazione, della verifica dell’effettiva funzionalità degli obiettivi annuali al perseguimento degli obiettivi specifici triennali, degli esiti delle indagini condotte dall’OIV stesso in relazione al grado di soddisfazione di categorie specifiche di utenti interni ed esterni.

Gli obiettivi specifici triennali del Ministero della Giustizia sono definiti nella Direttiva generale per l’attività amministrativa e la gestione 2022 a partire dai contenuti di programmazione economico-finanziaria. Lo stato di realizzazione degli obiettivi è valutato mediante l’attribuzione di un rating sintetico formulato nel seguente modo:

  1. la realizzazione dell’obiettivo è in linea con la programmazione;
  2. la realizzazione dell’obiettivo è in ritardo a causa di elementi di criticità esterni;
  3. la realizzazione dell’obiettivo è in ritardo a causa di elementi di criticità interni;
  4. l’obiettivo non ha prodotto significativi miglioramenti.

5.1 L’integrazione tra programmazione strategica, ciclo della performance e gestione della spesa

Nell'ambito delle priorità politiche, anche per l’anno 2022 l’obiettivo dei centri di spesa è di rendere più efficace il ciclo di pianificazione, controllo e valutazione, per la coerenza della fase sia di progettazione che di realizzazione, degli obiettivi strategici con gli indirizzi politici e i dati ricavabili dalla contabilità economico-analitica generale, mediante una sistematica verifica dello stato di attuazione degli obiettivi e dei progetti operativi, con moderni e adeguati sistemi di misurazione e valutazione della performance, che garantiscano l’uniformità dei sistemi di programmazione e misurazione dell'attività amministrativa tra le varie articolazioni ministeriali. Si tratta di un obiettivo che registra ancora ritardi e margini di miglioramento legati, in particolare, allo sviluppo di sistemi informativi che restituiscano una tempestiva rappresentazione dei risultati raggiunti.

La struttura e i contenuti di maggior dettaglio del Piano sono stati definiti nel rispetto delle linee guida elaborate dal Dipartimento della funzione pubblica nel 2017 come aggiornate nel 2019 (e nel 2020 quanto al Piano organizzativo del lavoro agile), al fine di assicurarne l’uniformità con gli analoghi documenti che saranno prodotti dalle altre Amministrazioni centrali.

La qualità degli obiettivi assegnati ai dirigenti di seconda fascia e al personale e lo scrutinio del loro grado di raggiungimento costituisce, invece, oggetto di analisi e verifica nelle sedi a ciò deputate (valutazione individuale dei dirigenti e relazione sul funzionamento del sistema dei controlli).

Infine, in attuazione di quanto previsto dall’art. 10, comma 3, del D.Lgs. 33/2013, nella parte in cui stabilisce che “la promozione di maggiori livelli di trasparenza costituisce obiettivo strategico di ogni amministrazione, che deve tradursi in obiettivi organizzativi e individuali”, nella programmazione strategica dell’amministrazione si tiene conto dei principi informatori del Piano Nazionale Anticorruzione 2019 approvato dall’ANAC e del Piano triennale per la prevenzione della corruzione (PTPC) approvato con D.M. 31 marzo 2021, che rappresenta lo strumento attraverso il quale l’amministrazione sistematizza e descrive un processo finalizzato a formulare una strategia di prevenzione del fenomeno corruttivo.

 

5.2 La valutazione partecipativa

Considerate le peculiari funzioni del Ministero della Giustizia, il coinvolgimento degli stakeholder rappresenta un tema particolarmente complesso e rilevante.

L’Amministrazione svolge un dialogo costante con tutti i soggetti coinvolti nella giurisdizione, tanto a livello individuale che organizzativo. Va in proposito evidenziato che le recenti modifiche normative hanno rafforzato il principio della partecipazione dei cittadini al processo di misurazione e valutazione della performance; sul punto si segnala che è in corso il laboratorio della Valutazione Partecipativa, previsto dalle Linee guida n. 4 del 2019 della Funzione Pubblica, “La partecipazione di cittadini ed utenti al processo di misurazione della performance organizzativa e valorizzazione della perfomance individuale come strumento di gestione delle risorse umane”, avviato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Funzione pubblica, in sinergia con l’Università di Tor Vergata di Roma e il Formez PA, diretto a supportare le amministrazioni nell’introduzione della valutazione partecipativa. Nell’ambito del suddetto laboratorio, avviato alla fine del 2020, i quattro progetti di valutazione partecipativa che hanno interessato quasi tutti i Dipartimenti del Ministero della giustizia, sono i seguenti:

  • Implementazione del dinamismo e della struttura delle interazioni, attraverso l'applicazione della valutazione partecipativa, dell'Ufficio per il processo del Tribunale di Pisa (DOG);
  • Inclusione socio lavorativa, giustizia riparativa e mediazione penale, assistenza ai soggetti in esecuzione penale e ai loro familiari e sostegno alle vittime di reato (DAP);
  • Ottimizzazione dei percorsi e dei processi connessi agli sportelli MAP (Messa alla prova) presso i tre Tribunali del Distretto della Corte D'Appello di Caltanissetta (DGMC);
  • Miglioramento della qualità dei servizi offerti all'utenza nell'Archivio di Roma (UCAN).

Si tratta di una valutazione costruita sui processi e differenziata con l’individuazione e classificazione degli stakeholder, degli strumenti di coinvolgimento e della loro ponderazione nella valutazione, distinti secondo una serie di criteri basati essenzialmente sul coinvolgimento operativo dello stakeholder, sull’impatto dell’attività del Ministero sui suoi processi, sul suo peso in termini di influenza normativa, regolatoria o economica, nonché sulla sua capacità di valutazione oggettiva in relazione ai rapporti ed alle conflittualità in essere. In ciascuno dei progetti sono stati analizzati i processi operativi del servizio prescelto, nonché i relativi punti di forza e di debolezza, al fine di individuare gli obiettivi di miglioramento per realizzare un modello organizzativo efficiente da diffondere successivamente sull’intero territorio nazionale. Sono stati inoltre individuati e sottoposti a valutazione partecipativa specifici obiettivi di progetto diretti a migliorare ciascun servizio; per il loro raggiungimento sono stati inoltre individuati indicatori e misure organizzative. Sono stati inoltre selezionati gli stakeholder da coinvolgere, cui sono stati successivamente sottoposti dei questionari al fine di acquisire le loro proposte su alcune attività specifiche svolte dagli uffici. Per il DOG e per il DAP la risposta degli stakeholder ai questionari è stata apprezzabile sia in termini numerici che contenutistici per i suggerimenti proposti al fine di migliorare sempre più la collaborazione interistituzionale. Il coinvolgimento degli utenti è stato positivo anche per UCAN.

Anche a fronte delle specifiche caratteristiche del Dipartimento e per la particolare categoria di utenti, si sono invece riscontrate difficoltà per il coinvolgimento degli stakeholder nel Dipartimento per la giustizia minorile e di comunità.

La novità dello strumento di valutazione, l'insufficiente conoscenza da parte dei singoli stakeholders dei meccanismi operativi e dei suoi limiti e la possibilità di miglioramento in relazione alle risorse dell'amministrazione della giustizia, la difficile transizione da utente passivo a utente propositivo all'interno di un processo partecipativo sono tutti elementi da prendere in considerazione sia per apprezzare quell'interesse che per prospettare ipotesi di miglioramento ed il perfezionamento per le prossime attività.

Per assicurare una maggiore partecipazione ai processi di valutazione partecipativa si porranno in essere tempestive azioni di sensibilizzazione, per incrementare l'apporto qualitativo delle risposte, le domande saranno formulate in modo più chiaro. Il glossario sarà migliorato e integrato. Oggetto di particolare attenzione sarà l'analisi della relazione tra indicatori obiettivi e outcome al fine di renderla più funzionale e idonea a garantire il raggiungimento dei risultati attesi.

In attesa della conclusione dei lavori del Laboratorio di valutazione partecipativa e dell’attuazione sistematica, si segnalano le attività svolte, nel 2021, in relazione alla valutazione esterna.

Annualmente l’OIV procede alle rilevazioni sul grado di soddisfazione dell’utenza, nell’ambito della procedura per la valutazione delle performance individuali dei dirigenti di seconda fascia. Anche per il 2021 è stato predisposto un report ricognitivo che sintetizza gli esiti di tali rilevazioni. I dati sono stati suddivisi per cluster, evidenziando i differenti livelli di soddisfazione degli utenti, distinti per tipologia d’ufficio e per tipologia di utente (interno ed esterno). Il report ricognitivo, per l’anno 2020, è stato diffuso a tutti i Centri di responsabilità nel mese di luglio 2021. Sono in svolgimento le rilevazioni per l’anno 2021. La raccolta di tali dati avviene mediante il coinvolgimento degli utenti interni ed esterni che esprimono il loro giudizio sulla qualità percepita del servizio reso, attribuendo ai diversi fattori di valutazione un valore, in ordine crescente, da 1 a 5.

In particolare, gli elementi di valutazione delle performance individuali, in uso, per gli Utenti Interni sono i seguenti:

  • Tempistica di consegna e trasmissione degli atti di competenza;
  • Completezza, precisione e aggiornamento dei dati e delle informazioni;
  • Collaborazione, disponibilità, cortesia, orientamento all’utente;
  • Chiarezza ed affidabilità dei contenuti delle comunicazioni;
  • Livello complessivo di soddisfazione.

Per gli Utenti Esterni, gli elementi di valutazione, in uso, sono i seguenti:

  • Rispetto dei tempi nell’erogazione dei servizi e nello svolgimento delle attività di competenza dell’ufficio destinati all’Utente esterno;
  • Orientamento all’utenza in termini di sensibilità e impegno nel farsi carico dei problemi dell’utenza esterna per i profili di competenza dell’ufficio;
  • Precisione e qualità dei documenti emessi
  • Chiarezza dell’informazione e della comunicazione in merito alle modalità di accesso ai servizi resi all’Utente esterno;
  • Livello complessivo di soddisfazione rispetto alle attività ed ai servizi erogati dall’Ufficio all’Utente esterno.

 

ALLEGATI:

 

APPENDICE (pubblicata esclusivamente sul sito web dell’amministrazione)

Il Piano triennale di prevenzione della corruzione e della trasparenza 2022-2024

 

Roma, 30 giugno 2022

Il Referente della Performance
Maria Lavinia Buconi

 

 

Note

[1] Totale indicativo, per alcuni progetti il numero dei destinatari è in corso di definizione.

[2] Si tratta, nel dettaglio, dei progetti nn.: 2, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16, 17, 18, 19, 20, 21, 22, 23, 24, 25, 26, 27, 28, 29, 30, 31, 32, 33, 34, 35, 36, 37, 38, 39, 40, 41, 42, 45, 46, 47, 48, 49.

[3] Totale indicativo, per alcuni progetti il numero dei destinatari è in corso di definizione.

[4] Si tratta, nel dettaglio, dei progetti nn.: 1, 4, 5, 8, 9, 13, 23, 24, 25, 26, 37, 43, 44.

[5] Totale indicativo, per alcuni progetti il numero dei destinatari è in corso di definizione.

[6] Si tratta, nel dettaglio, dei progetti nn.: 10, 11, 15, 32, 39, 49.

[7] Totale indicativo, per alcuni progetti il numero dei destinatari è in corso di definizione.

[8] Si tratta, nel dettaglio, dei progetti nn.: 3, 4, 5, 7, 8, 9, 13.

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