Intervento del ministro Alfonso Bonafede alla commemorazione di Vittorio Bachelet - Consiglio Superiore della Magistratura - 12 febbraio 2020

aggiornamento: 12 febbraio 2020

Roma, seduta straordinaria del Consiglio Superiore della Magistratura - 12 febbraio 2020

 

 

Porgo i miei sinceri ringraziamenti per questo graditissimo invito. È per me un onore è un privilegio essere qui oggi e poter partecipare all'assemblea plenaria del Consiglio Superiore della Magistratura in occasione del quarantesimo anniversario del brutale omicidio di Vittorio Bachelet.

Sarebbe impossibile contenere in pochi minuti il ricordo dell'uomo e del testamento istituzionale e morale che ci ha lasciato, ma quel che è certo è che ci troviamo al cospetto di una figura straordinaria che costituisce un esempio fulgido per tutti noi e per le generazioni del futuro.

Nel mio ruolo di Guardasigilli avverto il vero e proprio desiderio di ricordare il suo profilo di sapiente coraggioso garante dell'equilibrio istituzionale, ruolo ricoperto in un momento storico particolarmente complesso caratterizzato da tensioni sociali e da quella emergenza terroristica che egli, proprio nell'interpretazione rigorosa, determinata e autorevole del suo ruolo, contrastò pagando con la propria vita.

L'attività professionale e l'impegno culturale di Vittorio Bachelet sono stati costantemente rivolti alla difesa delle garanzie costituzionali e alla tutela dello Stato di diritto, in un'ottica di servizio al cittadino, obiettivi che anche noi siamo chiamati a perseguire attraverso il metodo del dialogo e del confronto istituzionale.

Il modo di interpretare la funzione di vice presidente del Consiglio Superiore della Magistratura da parte di Vittorio Bachelet, ispirato sempre ai valori dell'autonomia, del rigore morale e del rispetto delle prerogative istituzionali, impone oggi una profonda riflessione anche sull'importanza del Consiglio Superiore della Magistratura per la vita democratica del nostro Paese.

Ritengo che abbiamo tutti il dovere di valorizzare il ruolo della memoria come patrimonio irrinunciabile per una società che guardi al futuro con la forza delle proprie radici. Ecco perché mi fa piacere in questa occasione comunicarvi che siamo riusciti a digitalizzare una serie di documenti riguardanti proprio l'assassinio di Vittorio Bachelet e gli atti verranno pubblicati sul sito del Consiglio. Il ministero ha raccolto la sollecitazione in tal senso pervenuta dal Consiglio, in particolare attraverso il vice segretario generale, dottor Gabriele Fiorentino, che ringrazio, riuscendo a realizzare le riproduzioni digitali delle parti relative all'omicidio di Vittorio Bachelet contenute nelle sentenze di primo grado del Processo Moro uno e bis e del Processo Moro ter nonché la riproduzione digitale del volantino delle Brigate Rosse di rivendicazione dell'omicidio, consumato il 12 febbraio 1980.

Questo lavoro, realizzato in pochissimo tempo, è stato possibile grazie alla preziosa e fondamentale collaborazione degli archivisti che sono attualmente impegnati nel progetto di digitalizzazione del Processo Moro a Rebibbia e della direttrice dell'archivio Flamigni che ringrazio. E li ringrazio perché hanno svolto una scrupolosa attività di ricerca dei documenti e hanno proceduto a digitalizzarlo dimostrando la passione e la sensibilità che è alla base del protocollo di cui il Consiglio Superiore, il Ministero dei Beni e delle attività culturali e il Ministero della Giustizia sono partner istituzionale.

Si tratta del più ampio progetto che ha come obiettivo la digitalizzazione dei processi di interesse storico e che sta dando i suoi frutti considerando le numerose richieste di digitalizzazione che ci pervengono dagli uffici giudiziari del territorio. Questa è un'esperienza che rappresenta un esempio di sinergia proficua e di collaborazione interistituzionale capace di valorizzare il patrimonio storico-culturale contenuto negli archivi giudiziari, patrimonio che, proprio in occasione di una celebrazione commemorativa così importante, viene divulgato alla collettività attraverso la pubblicazione sul sito del consiglio.

Troppe volte nell'immaginario comune l'importanza della giustizia è stata perimetrata all'interno di un'aula giudiziaria, non comprendendo l'enorme portata storica di ogni processo, non limitata soltanto alla verità contenuta nella sentenza ma anche in quegli atti giudiziari che testimoniano la ricerca di quella verità.

Il recupero della memoria e la conoscenza delle storie di autentici servitori della Giustizia e dello Stato, come è stato Vittorio Bachelet, oltre che momenti di doveroso rispetto della memoria storica, sono investimenti essenziali per rafforzare nei cittadini l'amore per la legalità e la ricerca della pacifica e rispettosa convivenza civile.

Ed è in questa prospettiva che riporto le suggestive parole di monito e di auspicio - ancora oggi di altissimo significato e di forte richiamo morale non soltanto per gli operatori del diritto ma anche, e a maggior ragione, per la politica - che Vittorio Bachelet pronunciò nel 1978 durante la commovente adunanza plenaria dedicato alla commemorazione di Aldo Moro. In tale occasione Bachelet, esaltando i valori altissimi dell'amico assassinato, richiamò l'importanza di seguire sempre un disegno capace di generare "una convivenza civile più umana e più serena che sappia accogliere e ordinare in un disegno di giustizia la tumultuosa crescita della nostra società".

Grazie

Alfonso Bonafede
Ministro della giustizia