Riqualificazione del personale amministrativo

aggiornamento: 18 agosto 2014

Per una nuova politica del personale dell’amministrazione della giustizia

 

La situazione oggi

Il personale dell’amministrazione della giustizia negli ultimi quindici anni ha subito una decrescita costante su tutto il territorio nazionale a causa dei pensionamenti non compensati da un adeguato turn over. 
Una prolungata, gravemente sfavorevole  congiuntura economica e le correlate, ineludibili politiche di contenimento della spesa pubblica hanno determinato la pratica dismissione di ogni - sia pur misurata e responsabile - politica di ricambio generazionale nel personale amministrativo.
La situazione nazionale del personale amministrativo ad oggi è quindi la seguente: la dotazione organica totale programmata è di 44.110 unità comprensive del personale dirigenziale di II fascia. I posti coperti sono 36.126. Sono pertanto vacanti 7984 posti con una scopertura media sul territorio nazione del 18,10%.
L'organizzazione giudiziaria, dunque, proprio nel momento in cui è chiamata a misurarsi con importanti sfide modernizzatrici si trova a poter contare su personale numericamente inadeguato e di età media largamente superiore ai 50 anni, per di più demotivato dalla preclusione di realistiche prospettive di progressione in carriera. 
Per non vanificare le potenzialità offerte dalla riforma della giustizia che si sta varando, anche potenziando ed innovando l’assetto dell’organizzazione, appare necessario riaprire una stagione che assicuri agli uffici giudiziari l’apporto di giovani intelligenze e nuove professionalità, realizzando interventi e percorsi che siano in grado di realizzare, da un lato, le basi per un ineludibile ricambio generazionale e, dall’altro, la valorizzazione professionale del personale oggi in servizio.

Primi interventi del Ministero

Nonostante la crisi economica, il Ministero ha comunque apprestato un piano d’azione destinato a  produrre effetti a breve termine, mediante procedure di mobilità e primi reclutamenti da realizzare mediante attingimento a graduatorie di idonei di concorsi banditi da altre amministrazioni.
In questi ultimi mesi, grazie alla procedura di mobilità infra-comparto sono state già acquisite 71 unità di personale amministrativo (7 unità di direttore amministrativo, 16 unità di funzionario giudiziario, 1 unità di funzionario contabile, 8 unità di cancelliere, 5 unità di contabile, 26 unità di assistente giudiziario, 1 unità di assistente informatico, 6 unità di operatore giudiziario, 1 unità di ausiliario), le quali hanno preso possesso negli uffici di destinazione lo scorso 15 luglio.
Inoltre, nel piano di fabbisogno triennale relativo all’anno 2014, si è programmato di utilizzare il badget disponibile, per finanziare nuove assunzioni mediante utilizzazione di due graduatorie rimaste parzialmente inutilizzate dalle amministrazioni titolari, reclutando così circa 150 unità.
La scelta di utilizzare graduatorie esterne, già disponibili, in luogo dell’avvio di nuove procedure concorsuali realizza l’ulteriore vantaggio di assicurare una assoluta celerità della procedura e un considerevole risparmio di spesa per lo Stato considerato in termini globali assolutamente necessario in questa fase.

Le misure introdotte dal d.l. 90/2014

Il D.L. n. 90/2014 ha lasciato invariate le percentuali riferite al risparmio di spesa derivante dalle cessazioni, previste dalla precedente normativa, che verranno utilizzate al fine del reclutamento di nuovo personale, anche tramite un calibrato ricorso a procedure di mobilità extracomparto.
Nel D.L. n. 90/2014 è stato previsto  un apposito fondo per favorire la mobilità da altre amministrazioni.

Dal passato al presente: un modo di intendere il lavoro del personale amministrativo

Pur nel rispetto di severe regole di compatibilità finanziaria, occorre dischiudere una prospettiva di ringiovanimento e valorizzazione del personale amministrativo.
In tale prospettiva si sta quindi delineando un’azione di governo snodata attraverso alcune fondamentali direttrici:

  1. una razionalizzazione della pianta organica: in un quadro di responsabile attenzione al contenimento della spesa pubblica non appare realistico prefigurare dilatazioni dell'attuale pianta organica e dei volumi di spesa ad essa correlati e si impone la necessità di riformulare la distribuzione tra le varie figure professionali, incrementando ruoli strategici allo sviluppo tecnologico ed organizzativo
  2. una nuova disciplina della mobilità interna: possono rivedersi i criteri della mobilità interna superando il corto respiro dell’emergenzialità e nel rispetto della doverosa interlocuzione con le Organizzazioni Sindacali e dei contributi che da queste possono essere forniti
  3. aprire a nuovi percorsi e modalità di valutazione delle professionalità amministrative: assicurare una prospettiva di avanzamento professionale non significa solo immaginare generalizzati passaggi di livello ma occorre pensare ad un nuovo sistema valutativo e premiante, che sappia riconoscere il merito e valorizzarlo e non sia centrato esclusivamente sull'enfatizzazione del ruolo delle performances individuali, favorendo al contempo lo spirito di squadra e la spinta a contribuire al conseguimento dei risultati
  4. individuazione nell’ambito del CCNL integrativo di ulteriori e diversi punteggi da attribuirsi in virtù di nuovi percorsi professionali: la conseguenza della costruzione di un diverso percorso di valutazione di professionalità è anche il superamento di logiche premianti, anche nell’attribuzione dei punteggi per le progressioni di carriera
  5. avviare un percorso per arrivare ad avere una dirigenza amministrativa qualificata e responsabile; la conduzione ed il successo dei processi di innovazione avviati richiede un rafforzamento del modello di governo degli uffici.
  6. nuovi percorsi professionali per il personale in servizio presso il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e il Dipartimento per la Giustizia Minorile: in tali specifici  settori anche a seguito dell’approvazione del recente “Decreto Carceri”, grazie al quale si è  impresso un forte impatto sia all’organizzazione penitenziaria che a quella minorile, è ancora più urgente ripensare non soltanto i profili organizzativi (governance, snellimento dei processi di lavoro, implementazione e rafforzamento delle reti di collaborazione ecc.) ma, anche il ruolo e l’impiego del personale. 
  7. centralità al ruolo della formazione: prevedendo, accanto all'aggiornamento professionale (ormai demandato alla S.N.A.), ulteriori occasioni formative  destinate ad orientare la consapevolezza del ruolo del personale giudiziario, valorizzando, anche in una logica di doveroso contenimento dei costi, le competenze e le intelligenze dello stesso personale diffuse sul territorio.
  8. inserimento e potenziamento di professionalità specifiche: il forte impulso impresso allo sviluppo informatico e tecnologico invoca poi la previsione –direttamente nella pianta organica degli Uffici- di adeguate professionalità tecnico-informatiche e la predisposizione di congrue piante organiche presso i CISIA.

Verso il futuro: nuovi orizzonti professionali e i giovani nell’amministrazione della giustizia

Si avvieranno politiche per incrementare le attuali risorse umane e quindi procedere all’assunzione di giovani, come tali naturalmente dotati di maggiore attitudine all’impiego delle nuove tecnologie  potranno concorrere ad assicurare al meglio l’attuazione dei progetti di informatizzazione integrale del processo civile e penale.
Oltre a riassegnare centralità al ruolo della formazione, si verificheranno poi le condizioni per assecondare le aspirazioni alla mobilità tra i vari dipartimenti, agevolando un diverso inquadramento - a parità di livello- per coloro che nutrono l'aspirazione a una differente esperienza professionale e per sviluppare un nuovo senso di appartenenza a partire dalla diffusione della consapevolezza dell'importanza della missione assolta dall'organizzazione giudiziaria.
Infine, la costituzione dell’Ufficio per il processo con figure di giovani tirocinanti e di personale amministrativo assicurerà da un lato per il personale l’avvio di nuovi percorsi di professionalizzazione attraverso la creazione di nuove strutture e ruoli organizzativi (staff, uffici innovazione, figure di amministrativi addetti ai al coordinamento di rilievi statistici ed informatici) ed  e dall’altro lato aprirà la strada alla crescita di una cultura comune dell’organizzazione della giustizia nella quale i giovani saranno parte attiva.