Protocollo d’intesa tra Ministero della giustizia, Regione Lazio, Tribunale di sorveglianza di Roma, Anci Lazio - 14 maggio 2014

14 maggio 2014

Vista la Legge Regionale n.7 dell’8 giugno 2007 recante “Interventi a sostegno dei diritti della popolazione detenuta della Regione Lazio”;

Vista la Legge Regionale 06 Ottobre 2003, n. 31 Istitutiva del Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, di seguito Garante

Visto il Protocollo d’intesa che  il Ministero della Giustizia e la Regione Lazio, dando corpo alla comune volontà di collaborazione istituzionale, hanno sottoscritto in data 18.4.1994,  per realizzare in modo più compiuto le prescrizioni costituzionali in tema di esecuzione della pena e delle altre misure restrittive e limitative della libertà;

Visto il Protocollo d’intesa tra Associazione Nazionale Comuni d'Italia (Anci) Regione Lazio Provveditorato Regionale Dell'amministrazione Penitenziaria Del Lazio – Roma del 15 novembre 2013, avente ad oggetto la promozione di un Programma di attività per lo svolgimento delle diverse tipologie di attività lavorative extramurarie in favore delle comunità locali da parte dei soggetti sottoposti ad esecuzione di pena;

Visto il Protocollo d’intesa tra la Regione Lazio, il Ministero della Giustizia – Dipartimento Amministrazione Penitenziaria - Provveditorato Regionale del Lazio, Ministero della Giustizia - Dipartimento Giustizia Minorile - Centro per la Giustizia Minorile del Lazio e il Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale a favore dei detenuti e/o ex detenuti e/o delle persone in esecuzione penale esterna, sia adulti che minori della Regione Lazio, sottoscritto  in data 16 gennaio 2014, in attuazione del quale, la Regione Lazio, con DGR 217 del  23/4/2014 concernente la deroga alla limitazione del 30 % dell’impegno di spesa,  ha sbloccato l’intero importo di euro 292.500,00 stabilito nel suddetto protocollo 

Viste le “Linee Guida in materia  di inclusione sociale a favore delle persone sottoposte a provvedimenti della Autorità giudiziaria” approvate il 19.3.2008 dalla Commissione Nazionale Consultiva e di Coordinamento per i Rapporti tra il Ministero della Giustizia, le Regioni, gli Enti locali ed il Volontariato finalizzate alla creazione e/o  implementazione  di una rete integrata  di interventi delle Istituzioni territoriali per  realizzare   percorsi di reinserimento sociale della persone sottoposte a provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria;

Vista la circolare DAP n. 206745 datata 30 giugno 2012- Realizzazione del circuito regionale art.115 D.P.R. n. 230;

Visto il Protocollo d’intesa sottoscritto in data 20 giugno 2012 tra il Ministero della Giustizia- Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria- e l’Associazione Nazionale Comuni d’Italia finalizzato alla promozione del lavoro di pubblica utilità da parte dei detenuti in favore delle comunità locali;

Visto il D.P.C.M. 1 Aprile 2008 che ha sancito il definitivo passaggio della sanità penitenziaria dal Ministero della Giustizia al Servizio sanitario nazionale  e dato atto che la Regione Lazio ha definito con  specifici atti le linee programmatiche  per le aziende USL, riguardanti l’assistenza sanitaria da erogare alla popolazione detenuta;

Considerato che, attraverso la previsione di specifici e reciproci impegni, il Ministero della Giustizia, la Regione Lazio, il Tribunale di Sorveglianza di Roma e 1'ANCI Lazio intendono realizzare misure ed interventi finalizzati a migliorare le condizioni del sistema detentivo, dell'area penale interna ed esterna anche nella prospettiva di una sua più compiuta integrazione con il territorio e la comunità di riferimento;

Considerato che tali misure ed interventi si rivolgono, in special modo, a particolari soggetti appartenenti alla popolazione detenuta e dell'area penale esterna, quali  i  tossicodipendenti che necessitano di specifici percorsi riabilitativi, rieducativi, di responsabilizzazione e di reinserimento sociale e lavorativo.

La Regione Lazio, di seguito denominata “Regione” , il Ministero della Giustizia- Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria – Il Tribunale di Sorveglianza di Roma, l’Anci Lazio, concordano quanto segue:

Art. 1
Finalità, collaborazioni e rete territoriale

Le parti  si impegnano a realizzare una serie di iniziative e progetti concordati, finalizzati a migliorare le condizioni del sistema carcerario regionale con particolare riguardo ai seguenti temi:

  • potenziamento delle strutture penitenziarie anche in un'ottica di valorizzazione del territorio ed in riferimento alla territorializzazione dell'esecuzione penale;
  • ampliamento delle attività trattamentali e degli interventi di supporto relativi ai soggetti in esecuzione penale;
  • tutela della salute dei detenuti in esecuzione penale, in custodia cautelare o in esecuzione di misure penali non detentive;
  • integrazione del sistema detentivo con il contesto territoriale.

I progetti possono essere gestiti singolarmente o sinergicamente dalle parti firmatarie o dagli Uffici periferici dell'Amministrazione penitenziaria regionale (Istituti penitenziari, Uffici di Esecuzione Penale Esterna), coinvolgendo anche gli Enti locali, eventualmente associati, negli ambiti territoriali di cui al Piano socio-assistenziale regionale e possono prevedere accordi con altri soggetti quali terzo settore, volontariato e privato sociale.

Art. 2
Misure finalizzate al recupero ed al reinserimento di detenuti con problemi legati alla tossicodipendenza

Al fine di dare piena attuazione ai principi sottesi alla normativa vigente in materia di detenuti con problematiche legate alla tossicodipendenza primariamente rivolti alla riabilitazione ed alla risocializzazione di tali soggetti anche attraverso specifici programmi di recupero, la Regione si impegna a monitorare l’utilizzo delle misure alternative alla detenzione, di promuoverne il ricorso nei casi idonei e, compatibilmente con le risorse finanziarie a disposizione e nei vincoli posti dal Piano di Rientro dal Debito, di supportare azioni specifiche di potenziamento delle stesse.
La Regione si impegna, altresì, a far accedere i detenuti con patologia da dipendenza (pari al 18, 1 % della popolazione detenuta) alle misure alternative alla detenzione, qualora in possesso dei requisiti previsti dalla normativa vigente e sempre che le stesse siano concesse dalla Magistratura di Sorveglianza.
La Regione si impegna, inoltre, ad estendere  dette misure anche ai detenuti soggetti agli arresti domiciliari, qualora venga accertata l’idoneità della cura.
Il Ministero della Giustizia, per il tramite del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria e della sua articolazione regionale (Prap), si impegna ad individuare i detenuti potenzialmente idonei ad essere avviati alle comunità residenziali in oggetto, fermo restando il parere clinico della struttura specialistica sanitaria, nonché a potenziare, anche con il contributo della Cassa delle Ammende e tramite progetti condivisi con la Regione Lazio, con il Garante e con gli Enti locali territoriali, percorsi di avviamento verso il reinserimento ed il recupero sociale e lavorativo dei soggetti individuati.
Il Ministero della Giustizia si impegna a conteggiare, per quanto possibile, come comunque presenti sul territorio regionale, anche se con residenzialità alternativa, il numero dei tossicodipendenti inseriti nel progetto regionale ed a non movimentare in entrata in alcun modo, diretto o indiretto, altri detenuti da fuori Regione in modo anche da contribuire a contenere contemporaneamente il fenomeno del sovraffollamento negli Istituti penitenziari laziali, insieme all'implementazione del ricorso alle misure alternative come prassi corrente per tutti gli altri detenuti negli Istituti penitenziari, salvo ovviamente il normale flusso infraregionale degli arresti.

Art. 3
Interventi in materia di edilizia penitenziaria

Il Ministero della Giustizia e la Regione Lazio si impegnano ad avviare un tavolo tecnico anche con l’Agenzia del Demanio e con il Commissario straordinario del Governo per l’edilizia penitenziaria volto a valutare congiuntamente, anche attraverso eventualmente l’istituto della permuta, ipotesi di utilizzo di immobili di proprietà regionale da destinare alla salvaguardia del disagio sociale per i fini di cui al  presente Protocollo, in conformità alle destinazioni d’uso individuate dall’Amministrazione regionale,sugli immobili del proprio patrimonio.
La Regione si impegna a promuovere nell’ambito della Programmazione 2014/2020 dei fondi strutturali europei, misure di intervento volte a favorire e migliorare l’inclusione sociale dei soggetti sottoposti a restrizione della libertà personale e l’utilizzo di misure penali non detentive, nonché  interventi di risparmio ed efficientamento energetico, promossi da istituti laziali, ove compatibili con i programmi operativi approvati con Decisione della Commissione Europea.;
La Regione si impegna a valorizzare il Protocollo d’Intesa sui beni confiscati siglato con il Tribunale Ordinario di Roma, il Comune di Roma, ed altri enti ed Istituzioni in data 10 marzo 2014 e rendere operativo il Tavolo Tecnico per destinare parte di quei beni ad attività trattamentali per il reinserimento e la risocializzazione di detenuti così come proposto dal Garante al Tribunale di  Sorveglianza di Roma, al DAP, all’Assessorato alla Sicurezza della Regione Lazio, all’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Roma.

Art.4
Tutela della salute della popolazione in esecuzione penale

La Regione Lazio si impegna a programmare, compatibilmente con le risorse finanziarie a disposizione, con i principi di contenimento della spesa sanitaria, con lo strumento della Carta dei Servizi Sanitari,  e con la programmazione del sistema sanitario regionale, il rafforzamento dei  presidi sanitari all’interno degli istituti penitenziari regionali, anche attraverso il potenziamento  della telemedicina, già avviata sperimentalmente con DGR 874/2009 e DGR 461/2010 dal Garante nell’Istituto Penitenziario di Regina Coeli.

Art.5
Interventi finalizzati al miglioramento delle misure trattamentali

In linea con i recenti interventi normativi che hanno previsto la possibilità del lavoro all'esterno dei detenuti sotto forma di lavoro volontario e, in attuazione del Protocollo d'Intesa sottoscritto il 20 giugno 2012 dal Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria del Ministero della Giustizia e dall'Associazione Nazionale Comuni d'Italia (ANCI), la Regione Lazio, d'intesa con l’Anci Lazio, si impegna ad individuare e finanziare misure idonee a garantire l'avviamento, per detenuti attualmente ristretti negli istituti penitenziari regionali, di percorsi individuali, di formazione - lavoro, anche a titolo volontario e gratuito, relativi a progetti di pubblica utilità, secondo quanto previsto dall'art. 21 della Legge 26 luglio 1975 n. 354.
In relazione a tali percorsi la Regione Lazio, si impegna a promuovere e sostenere interventi di inclusione socio lavorativa di soggetti detenuti potenziando il “MODELLO LAZIO di inclusione socio-lavorativa” promosso dal Garante che ha già inserito al lavoro circa 1.000 detenuti (in carcere e fuori) negli ultimi 9 anni e sostenuto dall’Assessorato al Lavoro e dall’Assessorato alle Politiche Sociali della Regione Lazio, a partire da percorsi di recupero di competenze professionali e formazione mirata al lavoro, già in fase di reclusione.
Gli interventi di inclusione socio lavorativa di soggetti in condizione penale debbono altresì mantenere un rapporto di sinergia tra politiche del lavoro e politiche sociali, in quanto il lavoro oltre a essere fonte di reddito e di autonomia è veicolo di riabilitazione e inclusione a condizione che intervengano i diversi servizi e le strutture di competenza e deve poter contare su percorsi integrati di recupero e certificazione delle competenze  professionali, corsi di formazione professionalizzante e misure  individuali per l’inserimento al lavoro.
Nell’ambito di specifiche misure per la promozione dell’occupazione e l’inclusione sociale per soggetti detenuti idonei all’ammissione al lavoro, la Regione intende promuovere i tirocini di orientamento, formazione e inserimento di cui alla disciplina regionale DGR n.199/2013 art.1 co.3 lett.c.  Nei limiti dello stanziamento annuale di bilancio, la Regione può prevedere incentivi alle imprese e altri interventi di politica attiva per l’inserimento lavorativo di soggetti detenuti, il cui numero andrà stabilito in rapporto al fabbisogno rilevato dalle strutture istituzionali preposte, quali il Prap, l’UEPE, l’Ufficio del Garante dei diritti dei detenuti del Lazio e in base all’individuazione dei profili socio professionali dei detenuti tra quelli potenzialmente beneficiari.
La Regione Lazio si impegna a prevedere interventi di promozione della domanda per incoraggiare la disponibilità delle  aziende, anche pubbliche e enti locali, alla produzione di beni e servizi realizzati da cooperative  e imprese sociali che prevedono l’inserimento lavorativo dei soggetti svantaggiati e detenuti. Per quanto riguarda  i progetti di pubblica utilità la Regione Lazio può prevedere il finanziamento di tirocini in favore di piccoli Comuni con meno di 3.000 abitanti che possono utilizzare sul territorio ex detenuti per lavori di pubblica utilità e manutenzione ordinaria.
Il Ministero della Giustizia - Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria- si impegna a collaborare nella predisposizione dei progetti prevedendo la propria partecipazione alle richieste di finanziamento alla Cassa delle Ammende nella misura del 50% per ogni singolo progetto e per un importo totale complessivo non superiore a un milione di euro, in relazione al triennio di validità del presente Protocollo.
Al fine di garantire la massima diffusione sul territorio regionale di misure volte al miglioramento dei cennati percorsi trattamentali, con particolare riguardo al lavoro esterno di cui all' articolo 21 della Legge 26 luglio 1975 n. 354, anche a titolo gratuito e volontario,  ed in linea con le previsioni contenute nel menzionato Protocollo di livello nazionale del 20 giugno 2012, 1'Anci Lazio si impegna altresì a promuovere la sottoscrizione di appositi accordi tra il Ministero della Giustizia - Dipartimento del Amministrazione Penitenziaria e i Comuni della Regione interessati, da realizzare secondo le modalità operative e le forme di finanziamento oggetto del presente protocollo.
Visto il Protocollo d’intesa tra la Regione Lazio, il Ministero della Giustizia – Dipartimento Amministrazione Penitenziaria - Provveditorato Regionale del Lazio, Ministero della Giustizia - Dipartimento Giustizia Minorile - Centro per la Giustizia Minorile del Lazio e il Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale a favore dei detenuti e/o ex detenuti e/o delle persone in esecuzione penale esterna, sia adulti che minori della Regione Lazio, sottoscritto in data 16 gennaio 2014, già richiamato in premessa, avente ad oggetto  misure ascrivibili al medesimo ambito oggettivo del presente protocollo, si intende in questa sede richiamare espressamente il contenuto di tale protocollo, al fine di individuare interventi da porre in essere in forma sinergica ai sensi di entrambi, consentendo altresì di individuare strumenti, ai sensi delle disposizioni del presente accordo, attivabili anche con il sostegno e la copertura economica già individuata dall’amministrazione regionale per il protocollo già sottoscritto in data 16 gennaio 2014.

Art. 6
Provvedimenti della Magistratura

Alla Magistratura di Sorveglianza verrà prontamente comunicato, da parte delle Direzioni degli Istituti penitenziari competenti, l'elenco dei soggetti che si trovano nelle condizioni di poter fruire degli interventi oggetto del presente  Protocollo , nonché il nominativo di quelli prescelti, in modo da consentirle di avviare la più celere istruttoria e per poter adottare nel più breve tempo possibile i provvedimenti del caso.

Art. 7
Monitoraggio e valutazione

Al fine di garantire una puntuale programmazione congiunta degli interventi necessari all'attuazione degli impegni assunti e dei progetti concordati con il presente Protocollo, le parti firmatarie stabiliscono di istituire presso la Regione Lazio un Tavolo permanente operativo, composto da un rappresentante della Regione, da un rappresentante del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria e della sua articolazione regionale, un rappresentante dell'ANCI Lazio, un rappresentante della Magistratura di Sorveglianza ed un rappresentante del Garante.
Al fine di verificare congiuntamente e periodicamente la progressiva attuazione degli impegni assunti e dei progetti concordati con il presente Protocollo, le parti firmatarie stabiliscono di istituire presso l'ufficio di Gabinetto del Ministero della Giustizia una apposita Cabina di Regia composta dal Ministro o da un  suo delegato, dal Presidente della Regione Lazio o da un suo delegato e da un rappresentante dell' ANCI Lazio.
Il Tavolo permanente operativo è tenuto a fornire, con cadenza periodica quadrimestrale, alla Cabina di Regia tutte le informazioni e i dati aggiornati relativi alla programmazione degli impegni assunti e dei progetti concordati con il presente Protocollo e alla loro progressiva attuazione.
La Cabina di Regia, alla luce dei dati e delle informazioni ricevute, potrà valutare e proporre le modifiche che si rendessero necessarie.

Art. 8
Coordinamento e programmazione congiunta degli interventi sul sistema carcerario regionale

Il Ministero della Giustizia e la Regione Lazio, per il tramite della Cabina di Regia di cui all'articolo precedente, si impegnano a predisporre, entro il primo bimestre di ciascun anno, un piano congiunto e integrato degli interventi di rispettiva competenza, volto a favorire il miglioramento del sistema carcerario regionale e una distribuzione delle risorse disponibili più efficiente, al fine di evitare una frammentazione degli interventi riconducendo in un quadro unitario e omogeneo le linee d'azione da attuare in tema di gestione del sistema penitenziario.

Art. 9
Durata ed efficacia

Il presente Protocollo Tematico avrà la durata di tre anni e potrà essere rinnovato, previa verifica, ad opera della parti firmatarie, della disponibilità in bilancio delle risorse necessarie per gli interventi previsti.
Il presente Protocollo diviene operativo a partire dalla data della sua sottoscrizione e sostituisce integralmente il Protocollo d’intesa sottoscritto in data 18/04/1994 dal Ministero della Giustizia e dalla Regione Lazio.

Roma 14 maggio 2014

Il Ministro della Giustizia
Andrea Orlando

Il Presidente della Regione Lazio
Nicola Zingaretti

Il Presidente dell'ANCI Lazio
Fabio Fiorillo

Il Presidente del Tribunale di Sorveglianza di Roma
Alberto Bellet