Protocollo d’intesa tra Ministero della Giustizia, Regione Campania, ANCI Campania, Tribunale di sorveglianza di Napoli e Tribunale di sorveglianza di Salerno - 20 maggio 2014

20 maggio 2014

Visto:

il Protocollo d'intesa che il Ministero della Giustizia e la Regione Campania, dando corpo alla comune volontà di collaborazione istituzionale, hanno sottoscritto in data 3 ottobre 2000, per realizzare in modo più compiuto le prescrizioni costituzionali in tema di esecuzione della pena e delle altre misure restrittive e limitative della libertà;

le "Linee Guida in materia di inclusione sociale a favore delle persone sottoposte a provvedimenti della Autorità giudiziaria" approvate il 9.3.2008 dalla Commissione Nazionale Consultiva e di Coordinamento per i Rapporti tra il Ministero della Giustizia, le Regioni, gli Enti locali ed il Volontariato finalizzate alla creazione e/o implementazione di una rete integrata di interventi delle Istituzioni  territoriali per realizzare percorsi di reinserimento sociale delle persone sottoposte a provvedimenti dell'Autorità Giudiziaria;

il D.P.C.M. 1 Aprile 2008 che ha sancito il definitivo passaggio della sanità penitenziaria dal Ministero della Giustizia al Servizio Sanitario Nazionale e dato atto che la Regione Campania ha definito con specifici atti le linee programmatiche per le Aziende Sanitarie Locali (AASSLL), riguardanti l'assistenza sanitaria da erogare alla popolazione detenuta;

l’Accordo di Programma del 28 dicembre 2009 sottoscritto dal Provveditore Regionale Amministrazione Penitenziaria, dal Dirigente del Centro Giustizia Minorile e dall’Assessore Regionale alla Sanità, con il quale si dettano le regole generali e vengono previsti, tra l’altro, la costituzione di protocolli operativi locali (tra istituti penitenziari ed AASSLL), l’istituzione dell’Osservatorio Permanente Regionale sulla Sanità Penitenziaria;

il Protocollo d'intesa sottoscritto in data 20 giugno 2012 tra il Ministero della Giustizia - Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria (DAP)- e l'Associazione Nazionale Comuni d'Italia finalizzato alla promozione del lavoro di pubblica utilità da parte dei detenuti in favore delle comunità locali;

la circolare DAP n. 206745 datata 30 giugno 2012- Realizzazione del circuito regionale art. 115 D.P.R. n. 230;

Considerato che:

attraverso la previsione di specifici e reciproci impegni, il Ministero della Giustizia, la Regione Campania, l'ANCI Campania ed i Tribunali di Sorveglianza di Napoli e di Salerno intendono realizzare misure ed interventi finalizzati a migliorare le condizioni del sistema detentivo, dell'area penale interna ed esterna anche nella prospettiva di una sua più compiuta integrazione con il territorio e la comunità di riferimento;

tali misure ed interventi si rivolgono, in special modo, a particolari soggetti appartenenti alla popolazione detenuta e dell'area penale esterna, quali i tossicodipendenti che necessitano di specifici percorsi riabilitativi, rieducativi, di responsabilizzazione e di reinserimento sociale e lavorativo.

Tanto premesso

il Ministero della Giustizia - Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria - e la Regione Campania, di seguito denominata "Regione", i Presidenti dei Tribunali di Sorveglianza di Napoli e di Salerno, l’ANCI Campania, concordano quanto segue:

Articolo 1
(Finalità, collaborazioni e rete territoriale)

Le parti si impegnano a realizzare una serie di iniziative e progetti concordati, finalizzati a migliorare le condizioni del sistema carcerario regionale con particolare riguardo ai seguenti temi:

  • potenziamento delle strutture penitenziarie anche in un'ottica di valorizzazione del territorio ed in riferimento alla territorializzazione dell'esecuzione penale;
  • ampliamento delle attività trattamentali e degli interventi di supporto relativi ai soggetti in esecuzione penale;
  • tutela della salute dei detenuti in esecuzione penale, in custodia cautelare o in esecuzione di misure penali non detentive;
  • integrazione del sistema detentivo con il contesto territoriale.

I progetti possono essere gestiti singolarmente o sinergicamente dalle parti firmatarie o dagli Uffici periferici dell'Amministrazione penitenziaria regionale (Istituti penitenziari, Uffici di Esecuzione Penale Esterna), coinvolgendo anche gli Enti locali, eventualmente associati, negli ambiti territoriali di cui al Piano regionale dei servizi sociali e possono prevedere accordi con altri soggetti quali terzo settore, volontariato e privato sociale.

Art. 2
(Misure finalizzate al recupero ed al reinserimento di detenuti con problemi legati alla tossicodipendenza)

Al fine di dare piena attuazione ai principi sottesi alla normativa vigente in materia di detenuti con problematiche legate alla tossicodipendenza primariamente rivolti alla riabilitazione ed alla risocializzazione di tali soggetti anche attraverso specifici programmi di recupero, la Regione con la DGRC n.620/2012, ha inteso promuovere la realizzazione  di progetti di misure alternative per i detenuti tossicodipendenti  individuando apposite  Linee Guida Regionali per i progetti riabilitativi in esecuzione penale esterna. In tale ottica la Regione si impegna ad individuare, in accordo con gli Enti locali territorialmente coinvolti, la rete di risorse territoriali rappresentate da servizi territoriali per le dipendenze (SerT) e Comunità Terapeutiche residenziali idonee ai sensi del DPR n. 309/90, per la attivazione di programmi terapeutici in misura alternativa alla detenzione  (detenzione  domiciliare ed affidamento in prova ai servizi sociali)  fino ad un numero massimo di detenuti campani tossicodipendenti pari a 150 per il collocamento nelle comunità terapeutiche e di 80 per gli affidamenti direttamente gestiti dai SerT (ex art. 94 DPR 309/90), attualmente ristretti negli istituti penitenziari di C.C.di Poggioreale “G. SALVIA” di  NAPOLI, C.C. di S. MARIA C.V. “F. UCCELLA”, C.C. di AVELLINO, C.C. di BENEVENTO, C.C. “A. CAPUTO” di SALERNO, C.C.F. di POZZUOLI, indipendentemente dalla loro residenza anagrafica, garantendo altresì la copertura dei relativi oneri finanziari.
Il Ministero della Giustizia, per il tramite del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e della sua articolazione regionale (PRAP), si impegna ad individuare i detenuti, attualmente ristretti presso i citati Istituti, potenzialmente idonei ad essere avviati alle comunità residenziali in oggetto nonché a potenziare, anche con il contributo della Cassa delle Ammende e tramite progetti condivisi con la Regione Campania e, con gli Enti locali territoriali, percorsi di avviamento verso il reinserimento ed il recupero sociale e lavorativo dei soggetti individuati.
La Regione per il tramite delle AASSLL garantisce collaborazione per le valutazioni clinico-diagnostiche finalizzate all’individuazione dei soggetti detenuti interessati da problematiche di tossicodipendenza e di idoneità del programma terapeutico-riabilitativo offerto dal progetto di misura alternativa.
Il Ministero della Giustizia si impegna a conteggiare come comunque presenti sul territorio regionale, anche se con residenzialità alternativa, il numero dei tossicodipendenti inseriti nel progetto regionale ed a non movimentare in entrata in alcun modo, diretto o indiretto, altri detenuti da fuori Regione in modo anche da contribuire a contenere contemporaneamente il fenomeno del sovraffollamento negli Istituti penitenziari campani, insieme all’implementazione del ricorso alle misure alternative quali  prassi corrente per tutti gli altri detenuti negli Istituti penitenziari, salvo ovviamente il normale flusso infra-regionale degli arresti.

Articolo 3
(Interventi in materia di edilizia penitenziaria)

Il Ministero della Giustizia e la Regione si impegnano ad avviare un tavolo tecnico anche con l’Agenzia del Demanio e con il Commissario straordinario del Governo per l’edilizia penitenziaria volto a valutare congiuntamente, anche attraverso eventualmente l'istituto della permuta, ipotesi alternative di utilizzo da parte della stessa Regione di immobili attualmente destinati ad istituti penitenziari.
La Regione, in coerenza con la DGRC n. 18/2014 e previa verifica di compatibilità, si impegna a finanziare, con le risorse del POR FESR 2007/2013 e/o del Piano Azione Coesione e/o del F.S.C. e/o della programmazione 2014/2020, interventi di ristrutturazione, messa in sicurezza ed efficientamento energetico degli istituti penitenziari di seguito indicati:

  • Casa Circondariale Santa Maria Capua Vetere (CE)
  • Casa Circondariale Lauro (AV)
  • Casa Circondariale Napoli Poggioreale (NA)

per un importo complessivo massimo di 9 Milioni di euro.

La Regione si impegna altresì a programmare il finanziamento di ulteriori interventi di ristrutturazione di  padiglioni detentivi presso istituti che saranno individuati in accordo con il Commissario Straordinario del Governo per l'edilizia penitenziaria, entro la Programmazione regionale 2014/2020, previa verifica di compatibilità con gli orientamenti programmatici e strategici dell’Accordo di Partenariato.
La Regione ed il Ministero della Giustizia –DAP si impegnano a valutare la possibilità di cofinanziare progetti per la realizzazione di impianti fotovoltaici presso gli istituti campani, ove utilizzare manodopera di persone in esecuzione penale.

Articolo 4
(Tutela della salute della popolazione in esecuzione penale)

La Regione si impegna al potenziamento della offerta sanitaria intramuraria, con particolare riguardo ai progetti di implementazione delle attività  di diagnostica strumentale anche con l’integrazione dei servizi di telemedicina all’interno degli istituti penitenziari con particolare riferimento alla Casa Circondariale di Napoli Poggioreale “G. Salvia” e al C.P. di Secondigliano.

Articolo 5
(Interventi finalizzati al miglioramento delle misure trattamentali)

In linea con i recenti interventi normativi che hanno previsto la possibilità del Lavoro all’esterno dei detenuti sotto forma di lavoro volontario e, in attuazione del Protocollo di Intesa sottoscritto il 20 giugno 2012 dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria del Ministero della Giustizia e dall’Associazione Nazionale Comuni d'Italia (ANCI), la Regione, di intesa con l’ANCI Campania, si impegna ad individuare e finanziare misure idonee a garantire l'avviamento, per detenuti attualmente ristretti negli istituti penitenziari regionali, di percorsi individuali, di durata determinata, di formazione - lavoro, anche a titolo volontario e gratuito, relativi a progetti di pubblica utilità, secondo quanto previsto dall'art. 21 della Legge 26 luglio 1975, n. 354.
In relazione a tali percorsi la Regione, di intesa con 1'ANCI Campania, si impegna, altresì, a predisporre entro 6 mesi dalla data di entrata in vigore del presente Protocollo specifici progetti volti a garantire la realizzazione di percorsi formativi, per favorire il reinserimento di n. 20 detenuti per ogni anno per un totale di n. 60 detenuti nel triennio, da sottoporre alla valutazione della Cassa delle Ammende ai fini del relativo finanziamento.
I1 Ministero della Giustizia - Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria - si impegna a collaborare nella predisposizione dei progetti prevedendo la propria partecipazione alle richieste di finanziamento alla Cassa delle Ammende nella misura del 50% per ogni singolo progetto e per un importo totale complessivo non superiore a un milione di Euro, in relazione al triennio di validità del presente Protocollo.
Al fine di garantire la massima diffusione sul territorio regionale di misure volte al miglioramento dei cennati percorsi trattamentali, con particolare riguardo al lavoro esterno, anche a titolo gratuito e volontario, di cui all' articolo 21 della Legge 26 luglio 1975, n. 354, ed in linea con le previsioni contenute nel menzionato Protocollo di livello nazionale del 20 giugno 2012, 1'ANCI Campania si impegna, altresì, a promuovere la sottoscrizione di appositi Accordi tra il Ministero della Giustizia -  Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria - e i Comuni della Regione interessati, finalizzati alla definizione di percorsi di inserimento dei detenuti,  anche eventualmente tossicodipendenti.

Articolo 6
(Provvedimenti della Magistratura)

Alla Magistratura di Sorveglianza di Napoli e Salerno verrà prontamente comunicato, da parte delle Direzioni degli Istituti penitenziari competenti, l'elenco dei soggetti che si trovano nelle condizioni di poter fruire degli interventi oggetto del presente Protocollo, nonché il nominativo di quelli prescelti, in modo da consentire loro di avviare la più celere istruttoria e per poter adottare nel più breve tempo possibile i provvedimenti del caso.

Articolo 7
(Monitoraggio e valutazione)

Al fine di garantire una puntuale programmazione congiunta degli interventi necessari all'attuazione degli impegni assunti e dei progetti concordati con il presente Protocollo, le parti firmatarie stabiliscono di istituire presso la Regione un Tavolo permanente operativo, composto da un rappresentante della Regione, da un rappresentante del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria e della sua articolazione regionale, da un rappresentante dell'ANCI Campania, da un rappresentante degli istituti penitenziari richiamati nel presente Protocollo e da un rappresentante della Magistratura di Sorveglianza. Al Tavolo possono essere invitati a partecipare rappresentanti di altri soggetti istituzionali, utili alla definizione e attuazione delle programmazioni e progettualità di cui al presente Protocollo.
Al fine di verificare congiuntamente e periodicamente la progressiva attuazione degli impegni assunti e dei progetti concordati con il presente Protocollo, le parti firmatarie stabiliscono di istituire presso l'Ufficio di Gabinetto del Ministero della Giustizia una apposita Cabina di Regia composta dal Ministro, dal Presidente della Regione e dal Presidente dell’ANCI Campania, o loro delegati.
Il Tavolo permanente operativo è tenuto a fornire, con cadenza periodica quadrimestrale, alla Cabina di Regia tutte le informazioni e i dati aggiornati relativi
alla programmazione degli impegni assunti e dei progetti concordati con il presente Protocollo e alla loro progressiva attuazione.
La Cabina di Regia, alla luce dei dati e delle informazioni ricevute, potrà valutare e proporre le modifiche che si rendessero necessarie.

Articolo 8
(Coordinamento e programmazione congiunta degli interventi sul sistema carcerario regionale)

Il Ministero della Giustizia e la Regione, per il tramite della Cabina di Regia di cui all'articolo precedente, si impegnano a predisporne, entro il primo bimestre di ciascun anno, un piano congiunto e integrato degli interventi di rispettiva competenza, volto a favorire il miglioramento del sistema carcerario regionale e una distribuzione delle risorse disponibili più efficiente, al fine di evitare una frammentazione degli interventi riconducendo in un quadro unitario e omogeneo le linee d’azione da attuare in tema di gestione del sistema penitenziario.

Articolo 9
(Durata)

Il presente Protocollo tematico avrà la durata di tre anni e potrà essere tacitamente rinnovato salvo diversa richiesta di almeno una delle parti firmatarie e previa verifica annuale della rispettiva disponibilità in bilancio delle risorse necessarie per gli interventi previsti.

Roma, 20 maggio 2014

Il Ministro della Giustizia   
Andrea Orlando

Il Presidente della Regione Campania   
Stefano Caldoro

Il Presidente dell'ANCI Campania
Francesco Paolo Iannuzzi

Il Presidente del Tribunale di Sorveglianza di Napoli
Carminantonio Esposito

Il Presidente del Tribunale di Sorveglianza di Salerno
Maria Antonia Vertaldi