Protocollo operativo tra Ministero della giustizia, regione Umbria, Anci Umbria, Tribunale di sorveglianza di Perugia e Anci Perugia - 13 maggio 2014

13 maggio 2014

Il 13 del mese di maggio dell’anno 2014, presso la Sede del Ministero della Giustizia – Roma sono convenuti:

  • Il Ministero della Giustizia, nella persona del Ministro, On. Andrea Orlando;
  • la Regione Umbria (C.F. 80000130544), con sede Perugia, Piazza Italia 1, rappresentata dalla Presidente pro-tempore della Giunta Regionale, Catiuscia Marini, nata a Todi il 25 settembre 1967, domiciliata per la carica presso la sede dell’Ente;
  • il Tribunale di Sorveglianza di Perugia, nella persona del Presidente f.f., Beatrice Cristiani;
  • l’Associazione Nazionale Comuni Italiani – ANCI Umbria (C.F. 91006430556), con sede in via Alessi 1, Perugia, rappresentata dal Vice Presidente vicario Francesco De Rebotti, nato a Terni il 16 luglio 1972, domiciliato per il presente atto presso la sede di ANCI Umbria;

Le parti convenute, premesso che:

  • Il Ministero della Giustizia e la Regione Umbria, esplicitando la comune volontà di collaborazione istituzionale, hanno sottoscritto in data 7 marzo 2001, il “Protocollo Generale d’Intesa tra il Ministero della Giustizia – D.A.P. e la Regione Umbria”, finalizzato ad una fruttuosa sinergia per la realizzazione delle prescrizioni costituzionali, declinano in varie tematiche fra le quali alcune specifiche in tema di “cura e riabilitazione dei soggetti in esecuzione penale tossico dipendenti e alcool dipendenti…” e di “integrazione dei servizi territoriali con i servizi penitenziari per gli interventi per soggetti in esecuzione penale esterna…”.
  • Nell’ottica di una collaborazione, con il presente protocollo, il Ministero della Giustizia, la Regione Umbria, il Tribunale di Sorveglianza di Perugia e ANCI Umbria intendono continuare e potenziare percorsi che valorizzino il lavoro dei detenuti e ne estendano le opportunità, anche in linea con i recenti provvedimenti legislativi che hanno esteso la possibilità di lavoro all’esterno, ai c.d. lavori di pubblica utilità;
  • Il Ministero della Giustizia, la Regione Umbria, il Tribunale di Sorveglianza di Perugia e ANCI Umbria, attraverso la previsione di accordi specifici e impegni reciproci, intndono concorrere a realizzare misure ed interventi migliorativi delle condizioni del sistema detentivo, sia dell’area penale interna che esterna anche in vista di una più accurata integrazione con il territorio e la comunità di riferimento;
  • Le suddette misure ed interventi si rivolgono alla popolazione detenuta e intendono favorire percorsi rieducativi, di responsabilizzazione e di reinserimento sociale e lavorativo, con particolare riguardo ai soggetti appartenenti alla popolazione detenuta e dell’area penale esterna, quali ad esempio soggetti con problematiche legate ad alcool e tossicodipendenze che necessitano di specifici percorsi riabilitativi.

Atteso che in base a quanto indicato in premessa le parti impegnate  nel presente Accordo ritengono fondamentale nell’attuale fase del sistema penitenziario italiano prevedere forme di collaborazione che permettano di realizzare in modo più puntuale le previsioni costituzionali in tema di reinserimento delle persone condannate alla reclusione;

Visti gli artt. 11 e 15 della L. n. 241 del 1990 in tema di accordi pubblici;

Visto l’art. 21 L. n. 354 del 1975 e l’art. 4 del D.P.R. n. 230 del 2000;

Visto il D.P.C.M. dell’1.4.2008

Visto il Protocollo Generale d’Intesa tra il Ministero della Giustizia – D.A.P. e la Regione Umbria sottoscritto il 7 marzo 2001;

Visti il Piano Sanitario Regionale 2009-2011 ed il Piano Sociale Regionale 2010-2012:

Vista la delibera di Giunta Regionale n.205 del 14/03/2013 e successive integrazioni recante: “……costituzione Tavolo di Governance e Tavolo Tecnico per l’inclusione sociale e lavorativa delle persone detenute ed ex detenute”;

Considerato che:

  • la Regione Umbria, in collaborazione con il PRAP – UEPE, ha realizzato percorsi di formazione, confronto ed elaborazione sul tema delle misure alternative alla detenzione per persone alcool e tossicodipendenti, cui hanno partecipato referenti di tutte le istituzioni e servizi coinvolti nell’applicazione e nella gestione di tali programmi, e che tali percorsi si concluderanno con la definizione di linee guida regionali interistituzionali in materia;
  • la Regione Umbria con delibera di Giunta Regionale n. 205 del 14/03/2013 e successive integrazioni, al fine di costruire uno stabile sistema di governance e definire delle modalità di confronto costanti e strutturate tra le Amministrazioni a vario titolo impegnate nel reinserimento socio lavorativo delle persone soggette a provvedimenti dell’autorità giudiziaria, ha ritenuto necessario istituire il Tavolo di Governance e il Tavolo Tecnico, due organismi permanenti di collaborazione e coordinamento intra-istituzionale ed inter-istituzionale, organismi condivisi tra la Regione Umbria, il Provveditorato Regionale dell’Amministrazione penitenziaria, gli Enti Locali e gli altri attori sociali presenti sul territorio;

convengono e stipulano il presente Accordo Operativo, finalizzato ad attuare urgenti azioni a sostegno dei programmi di reinserimento di persone condannate alla reclusione.

Art. 1
Finalità collaborazioni e rete territoriale

Al fine di migliorare le condizioni di vita delle persone detenute nel sistema carcerario regionale le parti si impegnano a prevedere la realizzazione di interventi con particolare riguardo ai temi:

  • tutela della salute dei detenuti in esecuzione penale, in custodia cautelare o in esecuzione di misure penali non detentive;
  • integrazione del sistema detentivo con il contesto territoriale.

I progetti possono essere gestiti singolarmente, in integrazione tra le parti firmatarie o dagli Uffici periferici dell’Amministrazione penitenziaria regionale - Istituti penitenziari, Uffici di Esecuzione Penale Esterna -, interessando anche gli Enti locali, di cui al Piano Sociale Regionale, e le Aziende Sanitarie Locali, di cui al Piano Sanitario Regionale, e possono prevedere accordi con altri soggetti quali terzo settore, volontariato e privato sociale.

Art. 2
Misure finalizzate a potenziare l’accesso alle misure alternative alla detenzione da parte di detenuti con problemi legati alla tossicodipendenza.

Al fine di dare piena attuazione ai principi sottesi alla normativa vigente in materia di detenuti con problematiche legate alla tossicodipendenza, primariamente rivolti alla riabilitazione ed alla risocializzazione anche attraverso specifici programmi di recupero, la Regione Umbria si impegna, in accordo con gli Enti locali territorialmente coinvolti, a definire interventi di potenziamento dei programmi terapeutici accessibili in misura alternativa alla detenzione e/o affidamento in prova ai servizi sociali, svolti presso i servizi per le dipendenze delle Aziende USL e presso le strutture accreditate del privato sociale, per un numero complessivo fino ad un massimo di 40 (quaranta) posti, nei tre anni successivi alla firma del presente Protocollo, per persone condannate in misura alternativa indipendentemente dalla loro residenza anagrafica.
La Regione, in coerenza con le azioni già attivate in collaborazione con il Provveditorato regionale dell’Amministrazione penitenziaria e con il Tribunale di Sorveglianza di Perugia volti a migliorare l’accessibilità e l’efficacia dei programmi terapeutici in alternativa alla detenzione per persone alcol e tossico dipendenti anche attraverso la definizione di linee guida regionali interistituzionali, si impegna altresì a monitorare l’utilizzo delle misure alternative alla detenzione, di promuoverne il ricorso nei casi idonei e, compatibilmente con le risorse finanziarie a disposizione, di supportare azioni specifiche di potenziamento delle stesse.
Il Ministero della Giustizia si impegna a conteggiare come comunque presenti sul territorio regionale, anche se con residenzialità alternativa, il numero dei tossicodipendenti inseriti nel progetto regionale e a non movimentare in entrata in alcun modo, diretto o indiretto, altri detenuti da fuori regione, per contribuire a contenere il fenomeno del sovraffollamento negli Istituti penitenziari umbri.
Il Ministero della Giustizia si impegna inoltre a promuovere la piena attuazione del principio della territorializzazione della pena, quale requisito essenziale per una completa e più efficace attuazione delle misure alternative volte, come obiettivo finale, al reinserimento del detenuto nell’ambito del contesto relazionale e sociale di residenza.

Art. 3
Modalità di accesso ai programmi in misura alternativa alla detenzione per i detenuti tossicodipendenti ristretti negli Istituti penitenziari umbri

Il Ministero della Giustizia, per il tramite del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e della sua articolazione regionale (PRAP), si impegna ad individuare i detenuti, attualmente ristretti presso gli Istituti penitenziari presenti nel territorio della regione Umbria, potenzialmente idonei ad essere avviati ai programmi in misura alternativa di cui sopra.
La Regione si impegna a definire, congiuntamente al PRAP – UEPE e al Tribunale di Sorveglianza di Perugia, i criteri e le procedure per l’individuazione dei detenuti ammessi a fruire dei programmi in misura alternativa, prevedendo a tale scopo la costituzione di specifici Nuclei di valutazione che dovranno essere composti da operatori del PRAP-UEPE, dai Servizi per le Dipendenze delle Aziende USL e delle comunità terapeutiche e dai Servizi Sociali dei comuni su cui insistono le comunità terapeutiche concretamente coinvolti nell’impostazione e nell’applicazione di tali programmi.

Art. 4
Misure per il potenziamento dei percorsi di inclusione sociale e reinserimento sociale e lavorativo

Le parti condividono il principio secondo cui il carcere non rappresenta l’unica esperienza penale possibile, e concordano nel supportare la realizzazione delle misure alternative alla detenzione attraverso azioni orientate al reinserimento della persona ristretta nel tessuto sociale ed economico-produttivo della realtà esterna.
A tal fine le parti intendono sostenere progetti ed azioni finalizzate all’accoglienza del detenuto nel territorio di residenza attraverso percorsi di inserimento abitativo e orientamento al lavoro, in particolare per le persone prive di risorse economiche e familiari.
Affinché queste azioni abbiano un reale effetto sulla diminuzione del rischio di recidivare reati e sul recupero positivo del soggetto che ha scontato una condanna penale, è fondamentale il pieno coinvolgimento delle comunità di riferimento, da realizzare incrementando la collaborazione con le Istituzioni Locali e i soggetti della società civile.
Le parti concordano sulla necessità di concludere specifici accordi finalizzati alla costruzione di programmi propedeutici volti a migliorare le misure trattamentali e potenziare i programmi di inclusione sociale che coinvolgano le strutture penitenziarie che ospitano detenuti potenzialmente in condizione di avere accesso a tali misure.
La Regione Umbria, nell'ambito della programmazione regionale, promuove l'utilizzo del Fondo Sociale Europeo e/o di altri Fondi Nazionali, Regionali e Locali, per progetti, anche sperimentali, atti a favorire inserimenti lavorativi di persone maggiormente vulnerabili e a rischio di discriminazione, inclusa l'acquisizione o l'adeguamento di competenze spendibili sul mercato del lavoro.
Il Ministero della Giustizia si impegna a potenziare, anche con il contributo della Cassa delle Ammende e tramite progetti condivisi con la Regione Umbria e con gli Enti locali territoriali, i percorsi di avviamento verso il reinserimento ed il recupero sociale e lavorativo dei soggetti condannati con particolare riferimento a quelli impegnati in programmi terapeutici in misura alternativa alla detenzione. La realizzazione dei progetti di cui sopra, è subordinata alla partecipazione al co-finanziamento da parte della Cassa delle Ammende della quota del 50% del costo sostenuto per ogni singolo progetto attivato nei tre anni successivi alla firma del presente Protocollo.
La Regione si impegna, anche utilizzando le reti di volontariato presenti sul territorio, a definire strumenti e percorsi per la realizzazione nei tre anni successivi alla sottoscrizione del presente protocollo di esperienze progettuali tese a sperimentare programmi terapeutici, di inclusione e reinserimento sociale a carattere innovativo, rivolti ai condannati che usufruiscono di misure alternative alla detenzione, con particolare attenzione alle persone detenute residenti in Umbria che versano in condizioni di grave deprivazione socio-economica e relazionale.
Al fine di limitare l’affollamento delle strutture penitenziarie della Regione, l’Amministrazione penitenziaria centrale ed il Provveditorato si impegnano a evitare, salvo eventuali situazioni del tutto eccezionali che dovessero verificarsi, il trasferimento di detenuti nei posti delle strutture detentive presenti nella Regione che si dovessero liberare a seguito del più ampio accesso alle misure alternative ottenuto grazie agli strumenti adottati con il presente Protocollo.
 Le parti infine raccomandano la piena attuazione del principio della territorializzazione della pena quale requisito essenziale per una completa e più efficace attuazione delle misure alternative.

Art. 5
Inserimenti per il lavoro all’esterno e lavoro di pubblica utilità

Accogliendo i recenti interventi normativi che hanno previsto la possibilità del lavoro all’esterno dei detenuti sotto forma di lavoro volontario la Regione Umbria, d’intesa con l’Anci Umbria, promuove e favorisce l’avviamento di percorsi individuali, di durata determinata, di formazione lavoro, a titolo volontario e gratuito, relativi a progetti di pubblica utilità, secondo quanto previsto dall’art. 21 della Legge 26 luglio 1975 n. 354.
La Regione Umbria e l’ANCI Umbria si impegnano a promuovere ed incentivare presso i Comuni dell’Umbria la sottoscrizione di appositi accordi che vedranno la compartecipazione del Ministero della Giustizia anche attraverso i finanziamenti della Cassa delle Ammende.
La Regione dell’Umbria si impegna altresì, anche attraverso l’utilizzo del Fondo Sociale Europeo, a promuovere misure idonee a favorire l’avviamento di percorsi individuali, di durata determinata, di formazione lavoro.
La Magistratura di sorveglianza si impegna a verificare le posizioni dei detenuti che le singole direzioni penitenziarie invieranno in attuazione del presente accordo.

Art. 6
Verifica e pubblicizzazione dei risultati

Le parti convengono di verificare annualmente l’andamento delle attività connesse e derivanti dal presente protocollo e di renderne conto attraverso iniziative pubbliche e i canali informativi istituzionali.

 

Il Ministro della Giustizia
On. Andrea Orlando

La Presidente della Regione Umbria
Catiuscia Marini

Il Presidente f.f. del Tribunale di Sorveglianza di Perugia
Beatrice Cristiani

Il Vice Presidente vicario ANCI Umbria
Francesco De Rebotti