salta al contenuto

Sabino Cassese, La svolta. Dialoghi sulla politica che cambia, Bologna, Il mulino, 2019

Copertina di Sabino Cassese, La svolta. Dialoghi sulla politica che cambia, Bologna, Il mulino, 2019

12 novembre 2019

collocazione:   MAG.   300   41759
 
Sabino Cassese, già ministro per la Funzione Pubblica e giudice della Corte Costituzionale, analizza in questo saggio la "svolta" rappresentata dal biennio politico 2017-2018, con l'affermazione di forze sovraniste di rottura dell'equilibrio europeo e partiti "antisistema". Il "governo del cambiamento", nato dalle elezioni del 4 marzo 2018 e dal contratto Movimento 5 Stelle-Lega, rappresenterebbe l'esito naturale di un processo di maturazione delle aspettative di partecipazione diretta e di uguaglianza sostanziale, alimentate dall'enunciato costituzionale "la sovranità appartiene al popolo". Sebbene la Costituzione avesse limitato l'esercizio effettivo della sovranità popolare a elezioni e referendum e pur essendosi realizzate negli anni Settanta alcune promesse costituzionali, con il riconoscimento di molti diritti e la nascita del welfare state, secondo l'Autore, a partire dal 1968, si è affermata una "concezione illimitata dei diritti", insieme con l'idea di poter far fronte alla spesa sociale con il debito pubblico e con l’inflazione della lira. Come dire: enfasi sui diritti, oblio contestuale dei doveri e delle responsabilità, nuove aspettative di una democrazia potenzialmente illimitata. Quindi, con la stagione di «Mani pulite» e la fine dei partiti del dopoguerra, l’antipolitica ha preso toni sempre più aggressivi; poi la crisi economica ha ulteriormente accentuato la tendenza populista. La costruzione europea e la globalizzazione avrebbero potuto rallentare questa deriva, ma di fatto sono diventati i principali bersagli di una sfiducia sempre più evidente.
I termini fondamentali di tale svolta sono investigati nella seconda parte del volume: populismo, sovranismo, globalizzazione, democrazia diretta, forze politiche al governo prima e dopo le elezioni del 2018. La forma prescelta è insolita, quella del dialogo dell’Autore con se stesso, attraverso alcuni interventi giornalistici: i giudizi sulla quotidiana cronaca politica si mescolano a considerazioni più generali, sull'attualità della Costituzione italiana, sulla crisi della democrazia e la presunta sovranità popolare. Un teorema chiaro dei meccanismi politici e istituzionali, privo però di un'analisi della realtà sociale, che dovrebbe essere il fattore principale di tali cambiamenti.