Il nuovo pacchetto antiterrorismo, a cura di Roberto E. Kostoris e Francesco Viganò, Torino, Giappichelli, 2015
17 febbraio 2016
collocazione: SALA 345.052 DOT Kostoris2
Viene pubblicato un nuovo commento al d.l. 18 febbraio 2015, n. 7, convertito con modifiche dalla l. 17 aprile 2015, n. 43, per il contrasto al terrorismo internazionale, soprattutto a quello di matrice islamica. Il provvedimento cerca di far fronte ai cosiddetti "lupi solitari", singoli individui, spesso immigrati di seconda o terza generazione, convertitisi alla causa fondamentalista e disposti ad agire autonomamente. La punibilità è stata estesa anche all'"arruolato", accanto all'arruolatore, e a chi organizza, finanzia o propaganda viaggi finalizzati al compimento di condotte con finalità di terrorismo. Vi è poi una strategia di prevenzione che attribuisce al questore il potere di ritirare temporaneamente il passaporto o espellere lo straniero extracomunitario. Viene istituita una black list dei siti internet utilizzati per attività terroristiche, con possibilità di inibirne l'accesso, fino al sequestro preventivo.
La competenza di questi reati fa capo al Procuratore nazionale antimafia, anche se le intercettazioni e i colloqui investigativi con detenuti o internati sono affidati al Procuratore generale di Corte di appello.
Le nuove misure presentanto una pericolosa faglia sul piano della tutela dei diritti umani: Viganò avverte che lo straniero, cresciuto e vissuto in Italia, in caso di espulsione deve recidere tutti i suoi legami familiari e sociali, ma soprattutto viene esposto a rischi di tortura nel paese di destinazione. Anche sul piano della privacy si evidenziano alcune perplessità, nonché aporie procedurali, in merito all'estensione delle prerogative del Procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo a tutto il settore di intelligence e alle deroghe in materia di conservazione dei dati relativi al traffico telefonico e telematico da parte dei fornitori.