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Silvia Cecchi - Giovanna Di Rosa - Tomaso Emilio Epidendio, Partire dalla pena. Il tramonto del carcere, Macerata, Liberilibri, 2015

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2 novembre 2015

collocazione: DEP.  0200  04012

Il volume costituisce un denso contributo al dibattito che accompagna le proposte di revisione del sistema sanzionatorio italiano. In particolare, rivendicata nelle pagine introduttive una nuova concezione della pena che superi la mera detenzione come inflizione di sofferenza, il saggio di Giovanna Di Rosa offre un quadro generale sull'esecuzione penale, come tratteggiata dalla norma e come concretamente attuata,  ripercorrendo il dibattito fra gli specialisti e illustrando le innovazioni normative promosse, a partire dal 2003, da commissioni istituite presso il Ministero della Giustizia e presso il CSM. Il contributo di Silvia Cecchi considera poi le distorsioni della fase di esecuzione come causa di tutti i mali che affliggono la giustizia penale italiana: la restrizione carceraria è concepibile soltanto come misura cautelare e non come pena, mentre una sanzione efficace deve essere capace di costruire relazioni di responsabilità, innanzi tutto con le vittime e con l'ordine giuridico leso. L'ultimo contributo, ad opera di Tomaso Emilio Epidendio, denuncia la ristrettezza della concezione consolidata della pena: come emenda o retribuzione o prevenzione di futuri reati, per recuperarne il riflesso di quell'autentico sentimento di giustizia che dovrebbe costituire la base dell'intero sistema sanzionatorio. Partendo da questo assunto, è possibile costruire nuove narrazioni intorno alla penalità, enfatizzando il momento della motivazione dei relativi provvedimenti, ma anche accentuare la differenziazione, l'alternatività delle pene, liberandole dalla persistente centralità del modello carcerario: il momento della definizione e dell'esecuzione della pena potrebbero così diventare una fase autonoma, con dignità pari a quella della cognizione.